Sta per uscire in sala il remake di Robocop.
Non è una faccenda che si può prendere così, sotto gamba.
Si tratta di uno dei personaggi più importanti nella Storia della Cultura: certo, ha avuto i suoi alti e bassi, ma quasi 30 anni dopo non mostra ancora segni di ruggine.
Noi di i400Calci.com vogliamo arrivare all’evento pronti, concentrati e scattanti, e abbiamo quindi ideato per voi un percorso essenziale di addestramento.
Seguiteci, e cercate di tenere il passo.
E quindi niente, Fred Dekker. Perché giustamente uno legge il paragrafo introduttivo e pensa che si sia rotto qualcosa negli oliati meccanismi di Valverde, non essendo Night of the Creeps (in italiano: Dimensione terrore, giuro) un film, come dire, facente parte del canone di RoboCop. Ma è un film di Fred Dekker, le cui mirabolanti imprese registiche in compagnia del cyberpoliziotto più amato da grandi e piccini vi verranno narrate con dovizia di particolari in un giorno che non è questo.
Funziona che Fred Dekker è sì quello che ha diretto RoboCop 3, scritto tra l’altro insieme a Frank Miller, ma è soprattutto autore e regista di un paio di film facilmente definibili come “cult”. Che a me sta un po’ sul cazzo come espressione, e scusate se apro una parentesi, ma dopo aver visto quel gioiellino di Carriemake e leggendo in giro ho beccato parecchie testate che lo definivano «remake del cult di Brian De Palma», e non è che siamo arrivati a sbrodolare questa parola con un po’ troppa frequenza? Cioè esiste un culto per un film di Brian De Palma? Tipo quelli che in America si vestono da goblin e fanno le feste segrete a tema Troll 2? Abbiamo all’improvviso trovato l’espressione ideale per definire tutti quei film che rientrano sotto il cappello “non me lo vedrei mai perché per me se non c’è gente nervosa e tinelli e luce naturale non è cinema, ma siccome mi han detto che ha delle qualità allora lo chiamo cult”?
Il cult non è per sua stessa natura un film che conoscono in pochissimi e quei pochissimi ne vanno pazzi tipo i fan dei Mini Pony con i Mini Pony?
Night of the Creeps, porco il demonio, è un cult. No Carrie. Night of the Creeps! Voi lo conoscevate, Night of the Creeps, prima di attaccare a leggere il pezzo?
Perché tipo io ammetto serenamente che no, ed è stata pure una bella scoperta. Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=lXWq3f01e2U
Stando alla biografia che lo stesso Fred Dekker s’è scritto su IMDb, Fred Dekker è «an avid comic book fan, monster movie buff, and film nerd from an early age, […] rejected by both USC and UCLA film schools». Uno a cui certe cose piacevano da impazzire ma che non aveva abbastanza talento, o abbastanza ordine mentale o voglia di applicarsi o amicizie giuste o vai a sapere tu, per fare un percorso professionale normale. Come abbia fatto a finire a lavorare con Frank Miller (e prima ancora, pure meglio, con Shane Black insieme al quale ha scritto Scuola di mostri, ma questa ve la spiego dopo) un uomo che poi è sostanzialmente sparito nel nulla è mistero che solo il tempo potrà svelarci. Resta che Night of the Creeps è il suo primo film da regista e il secondo in assoluto al quale abbia lavorato – il primo essendo Chi è sepolto in quella casa?.
Ed è un bel pasticcio, conseguenza diretta del fatto che il suo creatore è un avid comic book fan et cetera. Per essere un film di quasi trent’anni fa, c’è una tale tendenza al pastiche, al postmoderno e al citazionista da stordire – la finezza di tocco del Dekker è tale che i protagonisti del film si chiamano Romero, Carpenter, Cameron, Cronenberg, Hooper, Landis, Raimi e Miner, e vi scordate che io vada a recuperarmi i link a IMDb per ciascuno. Per non parlare del nonsense assoluto di perle come
o del fatto che il film si apre con una sequenza che vede come protagonisti loro:
i quali non si vedranno più fino al finale alternativo presente solo in alcune edizioni del film.
È chiarissimo che stiamo parlando di uno zombie movie, no?
Va così: Chris Romero, interpretato dal fratello maggiore di Blake Lively, giuro non perculo, e il suo amico James Carpenter Hooper (file under: finezza) sono due sfigati del college che vivono nel college più fine Settanta/inizio Ottanta dai tempi di Animal House. Non è vero, scusate, prima dovevo dirvi che…
… Ray Cameron è un poliziotto alle prime armi che, durante una ronda notturna in bianco e nero negli anni Cinquanta, il decennio nel quale furono inventati i colori ma non quando si svolge la nostra storia giusto un po’ dopo, becca la sua ex che fa i boccaponci a un damerino in bianco e nero.
È in questo momento che arrivano dal cielo gli alieni di cui sopra, che manifestandosi sotto forma di larvette infettano il cervello del damerino e gli fanno scoppiare la testa. Nel frattempo, la ex del poliziotto Ray Cameron viene fatta a pezzi da un maniaco con l’ascia. Di tutta la balotta sopravvive il poliziotto, conosciuto dagli amici come IL BOSS, come vado a illustrarvi testé:
Spero ardentemente che siate un po’ più confusi di prima, perché lo scopo esplicito di Dekker con Night of the Creeps è il caos creativo organizzato: cucire insieme spunti da Z-movie non sovrapponendoli e affiancandoli ma riarrangiandoli organicamente all’interno di una storia circa coerente. Non è facile seguire la prima mezz’ora del film, che passa con parecchia soluzione di continuità dai mostrini allo slasher in b/n alle larve che trasformano la gente in zombie a scene da college comedy scritte sorprendentemente bene. Il collante sono i due succitati Romero e Carpenter Hooper detto J.C., sfigatissimo il primo, disabile e smartass di prima categoria il secondo. Lo scheletro (ih ih ih) del film è la bromance tra i due e l’arrivo a gamba tesa di Fregnetta Occhidolci, interpretata da una delle tante desaparecide di questo film, la carinissima Jill Whitlow, una sunny, lovely and appealing brunette che vado a introdurvi:
Essendo il film una fantasia adolescenziale alimentata a budella, TUTTI gli eventi che seguono prendono le mosse dal fatto che Romero vuole scoparsi Occhidolci, che di cognome, peraltro, fa Cronenberg. Il primo passo è: impressionarla, mostrare i muscoli, corteggiarla, flirtare. La soluzione? Entrare a far parte della confraternita a cui appartiene anche il fidanzato di Fregnetta, il quale, essendo un bullo con la pupa, escogita un barbatrucco insormontabile per i Nostri Eroi: «Prendete un cadavere» dice loro Fidanzato «e gettatelo davanti alla soglia della confraternita rivale, quella dei [Lettera greca] [Lettera greca] [Lettera greca]!».
I due vanno all’obitorio del college e lì scoprono: numero un (1) cinese la cui catchphrase è «screaming rike banshees!», numero un (1) laboratorio supersegreto contenente numero un (1) cadavere criogenicamente conservato ospitante numero imprecisato (x) di larvette aliene serenamente dormienti nel suo cranio dal lontano 195erotti. Quel che succede da lì in avanti lo sapete già, eppure non vedete l’ora di vederlo.
La verità è che non c’è moltissimo di furbo da dire su Night of the Creeps: è un onestissimo horror anni Ottanta con un gusto particolare per il citazionismo, il nonsense e i dialoghi surreali, e scoprire che Dekker è un amico di università di Shane Black non è che colga proprio di sorpresa (ecco, spiegato). Non prova neanche a essere qualcosa di più, a giocare di simboli – zombie + alieni che infettano il cervello è roba che grida al metaforone alert, e invece –, a innovare o buttare in campo idee interessanti; è girato con dignità e mestiere, recitato altrettanto e ha il ritmo di un filmino della Comunione, difetto dal quale si salva grazie all’amore per il gore bello esplicito e potente, a parecchie morti creative e a effetti speciali pratici che se avessi la fortuna di vedere in un mostrhorror di oggi sarei una persona un po’ meno peggiore.
L’ho amato molto anche per questo: perché è senza alcuna pretesa. È una storia con dei personaggi, e se ti dice bene ai personaggi ti affezioni anche (io le faccette di Fregnetta me le sognerò per qualche giorno ancora), e ha il gusto di quella che in quel film lì quell’attore lì definiva panache, un certo piacere per l’ostentazione e l’esagerazione e la brillantezza sopra le righe portata sopra il polsino della camicia come faceva Agnelli. È ricolmo di tormentoni stucchevoli e per questo appiccicosi come gomma da masticare, per esempio il poliziotto Cameron che risponde «thrill me» a chiunque gli rivolga la parola, e morire se gli viene anche solo una volta un’infiammazione al senso del ridicolo.
Night of the Creeps è un film che NON reinventa la figura dello zombie, NON rivoluziona la fantascienza, NON utilizza il morto vivente come metafora della nostra società consumistica, NON tratta le invasioni aliene come spunto per parlare della paura del diverso che attanaglia il tremebondo animo umano, NON è nemmeno conservatore e ammonitore come gli slasher che qui e là si diverte a citare perdìo! È un film il cui finale ti telefona al minuto 17 suppergiù se no ti manda un sms al 19 eppure quando arriva ti spiace anche un po’ perché un’altra manciata di secondi di splatterone non avrebbero fatto schifo. È un film che azzarda gran coscette e persino qualche tetta
e che gioca persino con un po’ di effettistica bizzarra, come questo glorioso frame intitolato “Tagliaerba che apre la fazza di un ragazzino: il mio punto di vista”:
È soprattutto, e qui arriva la parte più seria del pezzo, un film spaventosamente visivo, come avrete notato dalla sovrabbondanza di immagini con cui ho infarcito il pezzo, e se vi facessi vedere quanta roba ho scartato vi esploderebbe la testa anche a voi, e insomma Night of the Creeps è una di quelle bizzarre creature che pur restando entro i canoni del genere riesce a incollare allo schermo perché è semplicemente bello da vedere – sempre che il vostro immaginario di riferimento preveda teste che esplodono e animali zombie. Ce ne sono tanti, degli uni e degli altri, nei novanta minuti scarsi di Night of the Creeps, e quando non ci sono ci si può divertire con delle ardite tettine, o a leggere le scritte sui muri del cesso, o ad ascoltare le cazzate di Carpenter Hooper, o a innamorarsi del poliziotto Cameron e della sua aria da personaggio secondario ma irresistibile di Magnum P.I. È un film drittissimo e tracotante nel suo menefreghismo, arrogantissimo e convinto dei suoi mezzi, che ti tira in mezzo con la sola forza del suo entusiasmo.
Come l’amico che vi porta dall’unico Burghy rimasto in Italia convincendovi che fanno i panini migliori del continente, e voi dopo aver divorato il panino in tre morsi vi rendete conto che boh sì, cioè, è un panino, ma mentre lo mangiavate sembrava o no la cosa più meravigliosa mai passatavi per il palato?
VHS-quote suggerita:
«Più tette che un numero di Lando!»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)«Togo!»
(Stanlio Kubrick, gli80calci.com)
La curio finale, con lo SPOILER
Nel finale originale del film, uno degli animali zombie cioè il cane torna dalla morte sputando larvazze, alludendo alla possibilità di un sequel.
Nel finale originale nel senso di quello previsto ma poi tagliato prima di finire al cinema e rispuntato solo con le edizioni home video, a tornare è direttamente l’astronave degli alienini schifini della prima scena, alludendo alla possibilità di un sequel in questo modo:
L’ho visto in compa al liceo durante Notte Horror di Italia 1! Forse complice anche il guazzabuglio di cose che accadono non ricordavo praticamente nulla della storia, se non quel senso di spasso totale che mi aveva lasciato. Ancora oggi me lo ricordo come “quel film divertente là”.
Effettivamente curioso il caso di questo dekker…firma 2 cultissimi uno dietro l’altro, inaugura una serie TV altrettanto stra-cult di quegli anni ma poi sparisce per qualche anno, gli appioppano robocop 3 lui probabilmente accetto per motivi alimentari e da li non dirige più nulla e sparisce o quasi dal mondo del cinema…me lo immagino internato da qualche parte che dice sll’infermiera: dai, i robot ninja non erano poi così male! Vero? VERO?!?!
Comunque i fan di Mio Mini Pony hanno pure una voce su wiki… http://it.m.wikipedia.org/wiki/Fandom_di_My_Little_Pony_-_L'amicizia_%C3%A8_magica
“Stupiscimi!”
Questo non lo conoscevo proprio…appena vado a casa lo recupero.
Chi è sepolto in quella casa bomba totale. Anche quello è un gran cult!!!
Grandi grandi grandi!
Avete dato un titolo ad un film che cercavo da secoli.
Infatti il film da noi è raro, ma fu anche trasmesso su Videomusic negli anni 90. All’epoca lo avevo visto, mi era piaciuto parecchio, ma poi avevo dimenticato titolo e tutto, conservando solo qualche flash e un’impressione generale di grande divertimento. Ero anche fuorviato anche dal fatto che ero sicuro fosse un film degli 90, il che testimonia quanto fosse avanti.
Precisinsata della fungia: giocava molto sugli anacronismi, ma Animal House era ambientato nei primi anni 60. ;)
@tommaso: e hai ragione pure tu, mi sono fissato io sulla data d’uscita del film.
Anch’io come Tommaso lo vidi negli anni ’90 su Videomusic/Tmc2. Straordinario, addirittura superiore al comunque valido Planet Terror.
PS
La serie anni ’80 dei mini pony non era così ignobile. Lo stile di disegno era preciso e realistico come non se ne vede più nei cartoon occidentali, e le trame avevano un taglio fantasy fiabesco (tipo i Puffi per intenderci) che dava una dimensione avventurosa godibile anche per i maschietti. Non ci crederete, ma tra gli sceneggiatori c’erano Martin Pasko (Batman The Animated Series) e Gerry Conway (creatore di The Punisher !!!).
boh,io quando c’erano i minipony su junior tv cambiavo canale e tornavo dopo mezz’ora per ken il guerriero/devilman/l’uomo tigre/jeeg in serie.i minipony puppavano la fava insomma.
@DarkKnight: a quanto so e a quanto mi ha insegnato l’internet, i bronies con tutto quel che si portano dietro nascono con le ultime iterazioni della serie, quelle uscite tipo nel… 2010, possibile?, quelle che persino Andrew W.K. ha dichiarato di amare insomma.
E non so se ti sia capitato di vederne anche solo una puntata, ma.
Lei è tanta roba.
Dalla prima volta che li ho visti ho sempre amato sia questo che Chi è Sepolto in Quella Casa? e Scuola di Mostri. E sono cresciuto con un sacco di Mio Mini Pony in giro. Erano di mia sorella, che se li è tenuti anche una volta diventata grande. Pare tendano a creare dipendenza.
…cosa mi ha ricordato questa rece! Visto su qualche canale scrauso tipo AXN italiana su sky anni fa, gran ricordi di gore, animali brutti e tenie come se piovessero. Devo rivederlo! Grazie Stanlio, ora ricordo il titolo!!
Lo guarderò e forse scoprirò che in realtà l’avevo già visto. Cmq la fregnetta è proprio caruccia con quel lucidalabbre eitis, forse batte la giovane Alexandra Paul in Christine lamachinainfernale
Slurp Slurp,stò film lo devo vedere subito,il finale della rece non l’ho letta,voglio vedere come finisce il film. Stò Fred Dekker ha pure fatto Un agente segreto al liceo,mio personale cult che pero ho paura di rivedere,quello che ti piace a 10/12 anni puo farti schifo adesso.le
@Stanlio Kubrick. Non saprei proprio. Ripeto, io ricordo solo la serie eighties che vedevo alle elementari (nella mia mente di ragazzino perverso polimorfo freudiano, Megan, la ragazza più alta, era discretamente gnocca).
http://www.youtube.com/watch?v=N93vRcAkkDA
Dalla metà degli anni ’90 in poi non ho più seguito i reboot animati dei Transformers, figuriamoci i minipony…
@Jena123
Maduuuu, grande Un agente segreto al liceo! Bombissima!
Da qualche parte ho ancora la vhs. Uno stracult della mia infanzia
Questo non me lo ricordo nonostante quei film li credo di averli visti più o meno tutti (Scuola di Mostri e Chi è sepolto in quella casa compresi). Siccome vedo che lo streaming mi aiuta uno di questi giorno lo recupero al volo.
Vado un attimo OT ma rimanendo in tema di vecchi horror. Non ricordo il nome di un film che mi pare avesse a che fare con la parola CASA. Mi pare inizi con il ritrovamento di un corpo che ritorna in vita, una casa da cui si apre una dimensione parallela da cui esce un CANE con il corpo di BRUCO e un finale dove passando attraverso delle finestre finiscono in altre dimensioni tipo IL WEST. Me lo ricordo come una figata anni 80 (ma magari era 90). Chi mi aiuta è bravo.
NIENTE RAGAZZI. Non ci crederete ma dopo ANNI che non ricordavo il titolo appena ho finito di scrivere il post sopra mi è tornato in mente. Era ‘La casa di Helen’ che, manco a farlo a posta, è il seguito di ‘Chi è sepolto in quella casa’.
Grazie comunque a voi.
@vespertime. Anch’io vidi la casa di Helen da piccino, ai tempi di Zio Tibia su Italia 1. Cercai invano epr anni di ricordarmi il titolo. Poi, un paio d’anni fa, ho acquistato il Dvd ad un euro nelle ceste dell’ipermercato e rivedendolo a casa ecco partire tutta una reminiscenza alla Highlander.
PS
Non ricordavo ci fosse pure il lacché di Chris Sarandon in Ammazzavampiri…
It’s Miller time!
http://i.minus.com/ibmCF9oxrJvgY2.gif
@DarkKnight esattamente. L’ho visto SOLO in quell’occasione (forse un altra volta qualche anno più tardi). Ti prego dimmi che è divertente uguale e che non erano i miei occhi da bambino che si prendevano bene facile.
bellissimissimo
“ragazze, ho una notizia buona ed una brutta. la buona è che stanno arrivando i vostri ragazzi, la brutta è che sono morti”
aaaahhhh (guarda il vuoto con lo sguardo di chi ha conosciuto la vera bellezza dei tempi andati)
@vespertime. Sarà che sono rimasto ragazzino dentro, ma il mio divertimento s’è conservato all’ 80% per La Casa di Helen e al 100% per Dimensione Terrore ;)
Cazzo ragazzi l’ho recuperato ed è schizzato in alto nella classifica dei miei film preferiti degli anni 80 anche se l’ho visto nel 2014. C’è dentro tutto quello che uno si aspetta di vedere e anche di più! Come diavolo è successo che non lo abbia mai sentito nominare in tutti questi anni? Scemo io? Probabile. Come dire, mi ha “stupito”.
@vespertime
“Thrill me” in originale.
Ricordo a malapena il film, ma ho un ricordo chiarissimo della battuta citata da Rainer, mi sa che era grande protagonista del trailer che sparavano a raffica in TV. Grande Rainer, m’hai scaldato il cuore.
daje giopep, cinque alto e beviamocene un paio.
ma era sempre in questo che c’era la poliziotta che chiama una per dirle che è morto il marito, al grido di “ho il giusto tatto”:
“parlo con la vedova XYZ”?
“ma io non sono vedova”
“appunto”
E’ stato uno delle colonne portanti della mia infanzia.
Per dire a scuola c’era quello che imitava la risata di Eddie Murphy in Beverly Hills Cop..del tipo..che lui lo aveva pure detto che il giorno prima aveva visto Beverly Hills Cop in videocassetta…
C’era quello che chiamavano Psycho perchè era strano come il personaggio di Scuola di Polizia
Poi c’era quello che se gli telefonavi ti rispondeva come Ray Cameron “Stupiscimi!”
Secondo me questo fa il paio con Sbirri oltre la vita del 1988
..pellicole senza cali..dall’inizio alla fine…divertimento senza tempo…
Eh! Avevo riconosciuto “The Boss” a coRpo d’occhio, io!
Nella versione italiana invece che “thrill me” diceva “Stupiscimi!”
E vi dico, che era un gran figo!
Mai visto quando ero in Italia, mentre e’ girato parecchio su cinemax che e’ un calderone dove ficcano dentro di tutto specie la serie b c e zeta ma con qualche sorpresa positiva…