Tutti noi lo ricordiamo come il cattivo della Bibbia, ma nella sua carriera ha collezionato un numero quasi incalcolabile di apparizioni, dal Faust di Goethe (era quello che proponeva il patto) a El diablo dei Litfiba (era quello che ariba ariba). È mefistofelico, è satanico, è luciferino, è scavezzacollo, è tutte queste cose insieme: e stasera è qui con noi, per parlare di cinema, togliersi qualche sassolino dagli zoccoli e rispondere alla vostre domande. È davvero così brutto come lo si dipinge? Quanto parve a me gran maraviglia quando vidi a tre facce la sua testa? Dove compra i coperchi? Stasera lo scopriremo!
Signori, un bell’applauso per…
il Diavolo!
Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=Whg7tb2J-uA
Luotto Preminger: Diavolo, è per noi un onore e un piacere averla qui stasera.
Diavolo: Ciao Luotto, ciao a tutti. Un supersaluto ai fancalcisti. Il piacere è tutto mio e vi ringrazio di avermi invitato.
LP: Diavolo, la prima domanda è d’obbligo: conosceva I 400 calci anche prima di ricevere il nostro invito?
D: Sì, certo! E dopo la bellissima monografia che mi avete dedicato qualche mese fa, accettare l’invito era il minimo che potessi fare. Vi leggo sempre con piacere, sia da computer fisso che da dispositivo mobile.
LP: Quindi nel suo ufficio c’è internet?
D: Ovvio, abbiamo il wi-fi. È l’Inferno, mica un edificio pubblico italiano.
(Fa per ammiccare alla telecamera, poi si rende conto che non ci sono telecamere perché questa è un’intervista scritta, e ci rimane un po’ male, NdL).
LP: Ne siamo sinceramente onorati. Che ne dice, iniziamo con qualche domandina schietta schietta, tanto per rompere il ghiaccio?
D: Preferirei di no: se rompiamo il ghiaccio poi mi scappano tutti i traditori! Ah ah! Questa era raffinata!
(Fa per ammiccare alla telecamera e succede la stessa identica cosa di prima, NdL).
LP: Allora andiamo subito al sodo, le va? Questo è un sito di cinema, quindi ci parli un po’ del suo rapporto con il cinema. Il Diavolo: arcangelo caduto, torturatore di anime, cinefilo. Lei ha partecipato a tantissimi film, e ne ha ispirati innumerevoli altri. Ma oggi è qui per parlare insieme a noi di una pellicola in particolare. È vero o no?
D: Non posso negarlo. Il fatto è, Luotto, che sono convinto di aver subito una grave ingiustizia e ho deciso di venire qui per denunciarla pubblicamente. Si tratta di questo film, che secondo me è…
LP: Scusi se la interrompo, Diavolo, ma andiamo con ordine. Il film di cui lei è venuto a parlarci si intitola HERE COMES THE DEVIL, di Adrián García Bogliano. Film del 2012, girato in Messico, regista argentino, coproduzione messicano-statunitense. I nostri lettori più affezionati ricorderanno Bogliano per aver diretto Penumbra, di cui proprio io vi parlai su queste pagine un paio di anni fa: un film, se la memoria non m’inganna, raffazzonato e scioccherello. Sarà andata meglio con questa nuova fatica? Vai col contributo audiovisivo che ci introduce al film di stasera. Trailer:
httpv://www.youtube.com/watch?v=vxHBsqtl6VI
LP: Bene, questo era il trailer di Here comes the Devil. A giudicare dal titolo, si tratta di un film in cui lei, con rispetto parlando, arriva. Viene spontaneo ipotizzare un suo diretto coinvolgimento. Ci vuole raccontare di che cosa parla questa pellicola?
D: Mah, per farla breve, il film parla di una famiglia di messicani, madre padre fratello e sorella. Un giorno, mentre padre è appartato in macchina a sgrillettare madre, i due ragazzini vanno a giocare su una collina e si perdono. Vengono ritrovati il giorno dopo dalla polizia, lì per lì sembra che sia tutto a posto, bla bla bla, poi i genitori si rendono conto che i figli si comportano in modo strano, si sentono dei rumori bislacchi di notte, visioni incoerenti, bla bla bla.
LP: E c’è per caso il suo zampino in questi strani comportamenti, Diavolo?
D: Ecco, posso venire al punto adesso? Il fatto è che questo film è una merda senza appello e io sono qui per denunciare pubblicamente Bogliano per avermi coinvolto in questa pagliacciata senza alcuna autorizzazione. Perché va bene rappresentare da tremila anni l’incarnazione di tutti i mali dell’umanità, l’antitesi di Dio, la menzogna e tutto quello che volete; è il mio lavoro e lo faccio con signorilità. Ma da qui a infangare il mio nome trascinandolo in questa cloaca cinematografica, scusate tanto, ma ce ne corre.
LP: Lei certo non è uno che le manda a dire. Che cos’ha questo film che non va?
D: Ve lo dico io che cos’ha che non va. Fa schifo, ecco cos’ha che non va. È girato in maniera dilettantesca, scritto atrocemente, ha una fotografia e una recitazione da telenovela piemontese e uno dei peggiori missaggi del sonoro che io abbia mai sentito – e vi ricordo che sono abituato a sentire urla strazianti tutto il giorno. Ora, io capisco che questo Bogliano è un giovane indipendente che ama l’horror e ci mette passione e tutto quello che volete, ma da quando in qua la passione è una scusante? Ho l’inferno pieno di lussuriosi che violentavano per passione, di violenti che per passione si scagliavano contro il prossimo, di gente che per passione desiderava la roba d’altri o si dimenticava di santificare le feste. L’inferno è PIENO di appassionati. Non è che le chiamiamo “bolge” perché si sta tutti stravaccati sui divanetti ad ascoltare la lounge, sai? È che se sei un incapace, e Bogliano lo è, la passione ti porta a farti in quattro per girare dei film che sono film di merda. La passione ti porta a credere che la puerile, pedestre, inconcludente paccottiglia che rigurgiti su una tastiera sia una sceneggiatura degna di essere trasformata in film e portata nelle sale del mondo.
LP: Parole forti, Diavolo.
D: Vuoi sentire delle parole forti? Ti leggo, testuale, un brano della sceneggiatura. In questa scena il padre va in commissariato a cercare il poliziotto che ha ritrovato i suoi figli. Stai a sentire.
Padre: Buongiorno, cerco il poliziotto che era di guardia sabato scorso. I miei figli si erano persi e lui ci ha aiutato a ritrovarli.
Poliziotta 1: Lei è il padre? È stato molto fortunato. In questa zona sono scomparse molte persone.
Padre: Davvero?
Poliziotto 2: Lei non è della zona?
Padre: Sì.
P2: Si ricorda di Ismael Arau?
Padre: Il serial killer?
P2: Proprio lui. La sua ultima vittima è riuscita a ferirlo. È impossibile che lui sia sopravvissuto a simili ferite. Hanno trovato una traccia di sangue che risaliva la collina. Hanno trovato il suo machete, ma non il suo corpo. È scomparso. La terra lo ha preso con sé. E non è l’unico.
P1: Non annoiare il signore con le tue storie. (Al padre) Lei cerca il sergente Flores. Oggi non c’è, è il suo giorno libero. Se vuole lasciarmi il suo numero di telefono, gli dirò che l’ha cercato.
LP: È un po’ didascalica.
D: Un po’ didascalica? Questa non è una sequenza, questo è uno di quei giocattoli da neonati che giri la rotella e si sentono i versi degli animali della fattoria. Come fa la mucca? Muuu! Come fa la capra? Beee! Come fa lo sceneggiatore incapace? Bogliano scrive TUTTE le sequenze sullo stesso canovaccio: (1) situazione iniziale di normalità, (2) qualcuno esegue un’azione misteriosa o recita meccanicamente un aneddoto inquietante tratto dalla prima e obsoleta edizione del manuale delle ideine horror, e (3) i protagonisti reagiscono facendo la faccia preoccupata. Stacco, nuova sequenza, e via a ricominciare. Sempre così. Vi rendete conto di quanto diventi ridicola la situazione dopo un po’? Con questi genitori che, dopo aver visto i loro figli fluttuare in aria, all’inizio della sequenza successiva stanno di nuovo facendo colazione tranquilli? E ogni volta sembrano essersi dimenticati di avere la prole indemoniata? «Caro, scusa se ti disturbo al lavoro, devo parlarti dei ragazzi.» «Ah sì? Come stanno?» Ma come, come stanno? Se la sera prima la casa tremava e la figlia volava sopra al letto, porca puttana! Come pensi che stiano?
LP: Capisco il suo disappunto di fronte a un film di maldestra fattura, ma perché prendersela proprio con Bogliano? Ci sono tanti brutti film…
D: Sì, certo, ma… Vedi, io sono un professionista. Modestamente, sono IL professionista. So cos’è il male. So cos’è l’orrore, in tutte le sue forme. Vuoi il sangue, vuoi le budella? Te ne do quante ne vuoi. Preferisci qualcosa di più sottile, possessioni, mistero, è lui o non è lui, queste cose qui? Felicissimo di partecipare. Ma questo film qui, questo Bogliano, che diavolo voleva fare? Qual è il mio ruolo in questa trama senza progressione, senza denti, senza orrore, senza logica né consequenzialità? Perché vedi, il fatto che questi bambini siano indemoniati, stringi stringi, NON COMPORTA NESSUNA CAZZO DI CONSEGUENZA. Cioè, secondo Bogliano, io, il signore del male, mi prendo la briga di possedere due ragazzini, e l’unica cosa che li spingo a fare è comportarsi in maniera un po’ strana, starsene catatonici davanti alla TV e marinare la scuola? OK, ogni tanto faccio un po’ di casino mal mixato in piena notte, mezze allucinazioni, spavento la baby sitter. Tutto qua. Questa è l’idea di Bogliano di horror diabolico. Questa è l’immagine di me che Bogliano diffonde nel mondo. Siccome LUI non ha idea di come si scriva una sceneggiatura e si accontenta di filmare pessimi attori e qualche urlo, allora IO ci faccio una figura di merda. Ma che ti sembra il modo?
LP: Non sarà un po’ troppo cattivo, Diavolo? Dopotutto Bogliano ha dichiarato di aver voluto fare un omaggio all’horror degli anni Settanta… Meno gore, più atmosfera, un montaggio spiazzante alla Nicolas Roeg…
D: No, no, stammi bene a sentire, perché io sono buono e caro ma quando m’incazzo m’incazzo. E sai quand’è che m’incazzo? M’incazzo se un pischello come Bogliano mi viene a citare Roeg tra i “numi tutelari” nei titoli di coda, quando la sua unica idea di “anni Settanta” è un diluvio di zoomatone rapide in avanti a stringere su qualsiasi cosa, roba che al confronto la pellicola rovinata di Planet Terror era una raffinata operazione intellettuale. Cioè, ‘sto Bogliano è uno che farebbe passare per cervellone pure Robert Rodriguez, eppure mi si permette di ringraziare HENRY JAMES nei titoli di coda solo perché nel film ci sono due bambini inquietanti! Ma manate nel coppino ti darei, altro che Henry James! E sai qual è la cosa più avvilente, in tutto questo? È il fatto che nel 2012, con questo DISASTRO, Bogliano ha fatto un grande slam al Fantastic Fest: miglior horror, migliore sceneggiatura, miglior regista e migliori attori. Guadagnandosi, anche grazie ai soldi della coproduzione americana, un passaggio al TIFF e un’uscita negli USA in Video on Demand. Che non sarà il massimo ma è pur sempre un bel salto di visibilità rispetto ai suoi film precedenti…
LP: In effetti è incredibile. Non è che Bogliano ha fatto un patto con lei, pur di vincere quei premi?
D: Patto? Io con questo non ci farei neanche una constatazione amichevole se mi tamponasse sull’Aurelia. No no, qui la colpa è tutta vostra. La colpa è di un pubblico che si accontenta di una sequenza d’apertura con due lesbiche buttate lì a sforbiciare a caso, un po’ di sangue versato male e una sceneggiatura schematica come un abbecedario, ché altrimenti non si capisce bene. E la decadenza del genere è bella che pronta. Com’è che li avevi chiamati, Luotto?
LP: Davidoni.
D: Davidoni, già… Sai, a volte mi viene da pensare di essere stato troppo duro con la vostra razza. Tentazioni, supplizi, Bitstrips… Poi succedono queste cose, e capisco che vi meritate tutto. Vi meritate tutto.
LP: E chiuderei l’intervista così, con questa amara riflessione. Un ultimo favore, Diavolo: vorrebbe scrivere per noi la DVD-quote?
D: Con piacere. Speravo me lo chiedeste!
DVD-quote suggerita:
«Pape satan, pape satan stocazzo»
(Il Diavolo, i400calci.com)
Bellissima recensione Luotto! Dovreste collaborare più spesso col Signore del male…
Mi unisco ai complimenz, recensionona.
Sì è un film dimmerda con storia dimmerda con “attori” cagnacci che dicono cose. Un susseguirsi di situazioni a caso tipo la scena della macchina (it smelled like pee), una levitazione demoniaca fatta molto male, un detective rincoglionito che non si può e delle zoomate amatoriali da vero regista loser.
Il diavolo dovrebbe veramente venire a prendersi questo Bogliano per una settimana e usarlo come sex slave facendogli fare del “gargle mayonase”, come dice il buon vecchio jack black in belzeboss.
Mi divoro tutte le recensioni sui 400 con grande entusiasmo ma quando leggo la “firma” Luotto Preminger so che è arrivato il momento di qualcosa di veramente speciale.
Chapeau!
Il pezzo è poesia vera.
Il film manco sapevo esistesse.
Grazie Luotto.
Bellissima recensione Luotto.
Tra l’altro, sentire il diavolo che dice “perché io sono buono e caro ma quando m’incazzo m’incazzo” è qualcosa di impagabile.
BOOM!
L’unica nota positiva dell’esistenza di film dimmerda come questo è che permettono a Luotto di dare il meglio. Gran bella rece.
Salutami il Belze
P.s. L’Alighieri fa sempre la sua porca figura
Diavolo di un Luotto!
Il diavolo ti benedica Luotto
Vabbeh che gli puoi dire al Diavolo, che ne sai una più di lui? C’ha ragione e basta.
Tuttavia un aspetto di questa poverata che almeno me l’ha fatta vedere fino in fondo è che è sempre incerta sulla direzione che vuole prendere: qua sembra un thriller psicologico, là uno slasher, qua un horror d’atmosfera, là un revenge movie, qua Picnic a Hanging Rock, là L’Esorciccio ecc
Il che da un lato è ulteriore prova di insipienza autoriale, ma dall’altro rende il film abbastanza imprevedibile e coinvolgente… vorrei averne di più di horror così contaminati (ma girati con più criterio)
Io richiamerei l’attenzione sul titolo. A volte certi panini imbottiti di merda si sgamano dall’odore.
Grazie a tutti, girerò i complimenti anche al Diavolo che è un amico e salutiamo.
@Darkskywriter: sì, ma ammetti anche tu che questo bel potpourri è frutto di insipienza – non di indecisione o di eccessive ambizioni, proprio di un atteggiamento da “FIGO CI METTO CHE LO AMMAZZANO, e dopo FIGO CI METTO CHE LEI VOLA, e dopo FIGO CI METTO IL DETECTIVE”. è come un bambino speciale di Gesù che gioca a raccontarti una storia e dice tutto quello che gli viene in mente: caruccio, sì, ma non è che poi ci pubblichi un romanzo e ci vinci il Pulitzer.
Ma quanto è appiccicata con lo sputo la scena dell’assassinio del minorato nel camper? Quando l’ho vista (e soprattutto quando ho visto le conseguenze pratiche e psicologiche del delitto sui personaggi: assolutamente NESSUNA conseguenza) il mio dvd di lady vendetta si è liquefatto da sé
Ecco perchè amo i400 calci, cazzo che rece,complimenti.
@Luotto
esatto, concordo che è una ciofeca però scene come quella del camper o dei bambini levitanti contribuiscono a scarti di tono assurdi che a loro modo tengono desto l’interesse.
Ad esempio, sulla scia di questo l’altra sera ho recuperato Amer (2009) che è un altro film che omaggia l’horror italo-spagnolo anni ’70 ed è girato con molta più perizia e coerenza, però la sua estetica raffinata assassina anche un bel po’ le balle a essere sinceri. Here comes the devil invece nell’ottusità delle sue svolte narrative alla carlona un po’ ti sollazza.
@Darksky cosa mi hai tirato fuori! io non so se perche quando l ho visto ero ubriaco ma non ci ho capito un cazzo. Pero’ un po’ mi preoccupi, e’ gia’ il secondo film pseudohorror stroncato dai 400 che tu in qualche modo salvi (l’altro quelli della figa che si decompone post stupro) mi viene da pensare che tu non abbia superato la fase del completismo buonista verso gli horror…
@Marlon
No aspè: Contracted lo salvo davvero per i motivi che spiegavo là, questo invece concordo con la rece che è una schifezza MA meno noiosa e prevedibile di molte altre schifezze.
Ad esempio (SPOILER) il fatto che i bambini non vengano posseduti come di consueto bensì sostituiti da due pseudo ultracorpi è una cosa che non ti aspetteresti in un film col diavolo: ok, è un’ideina del tutto gratuita e sviluppata a cazzo, però grazie a questi maccosa continui almeno la curiosità di vedere il successivo ce l’hai
D’accordo su Amer, molto più accurato nell’omaggio ma si risolve in nulla – tutti impegnati a piazzare le lucine verdi e nessuno che abbia detto “facciamo anche un film?”
Questo invece è fatto da uno che si divertiva a farlo, si vede, ma ripeto, la passione non è una scusante
Da un punto di vista di puro divertimento, se mi puntassero una pistola alla tempia rivedrei più volentieri questo, magari per riderne con gli amici (se avessi degli amici… sigh). Però, da spettatore, uno come Bogliano non ce la faccio a rispettarlo
Ottima intervista, ma il diavolo ammicca due volte alla camera inesistente perché perseverare è diabolico?
Come disse Murnau… quando all’inferno non ci sarà più posto, i registi di merda cammineranno sulla terra.
Bwahahahahahaah!!!! mi ha fatto più ridere la recensione del film il che è tutto dire! Grandissimo! Però bisogna ammettere che la protagonista è una gran topa…. la vedrei bene nel porno e la scena della macchina è un esempio che calza a pennello…