Dopo un’attesa lunga, un’uscita rimandata e poi cancellata, un leak del dvd prima ancora che uscisse, si è consumato il sacrificio di Fury, immolatosi per il genere bellico e per tutti noi subendo tutte le vessazioni che un film in uscita può subire il film è sbarcato finalmente nelle nostre sale dal 2 giugno.
Sigla!
https://www.youtube.com/watch?v=1GhXAGAXEJE
Attenzione: La disamina che segue contiene informazioni sul finale del film, se non avete ancora visto il film siete quindi avvertiti.
La mia attesa per Fury era foraggiata da una vecchia fiamma di cui ho parlato in un precedente post, alimentata da una sinossi invitante, da un cast promettente, dalle foto di scena molto gustose e dal fatto che il titolo fosse il nome del dannato carro armato protagonista del film, che è una roba di una cazzutaggine grave e già solo per questo lo avrei voluto vedere pure se sopra ci fossero stati Ficarra, Picone e Carlo Conti.
La storia è talmente classica da richiamare al palato immediatamente il sapore dei film del passato: sul finire della seconda guerra mondiale, quando il Reich messo alle corde aveva ormai dichiarato la “guerra totale”, un’ultima squadra superstite di carristi della Seconda Divisione Corazzata, guidata dal burbero Don “Wardaddy” Collier, fa ritorno dal campo di battaglia alla base e viene inviata con altre due unità corazzate a prendere un incrocio fondamentale per i rifornimenti. Rimarranno via via di nuovo gli unici superstiti e dovranno decidere se continuare in una missione praticamente suicida o ritirarsi. Era come se l’Amazon della vita avesse scrutato i miei gusti di fanciullo e sulla base di quello che ho comperato per tutta l’esistenza e mi avesse consigliato il film perfetto da portarmi a casa quest’anno. Si è rivelato l’amore della vita sperato? No, ma è stato bello lo stesso.
David Ayer è uno che può fare dei film che non piacciono ma è uno che ha le idee chiare su come fare i suoi film. In ambito bellico la sua sceneggiatura d’esordio per U-571 era particolareggiata sui dettagli tecnici degli U-Boot e per quello che riguarda le dinamiche militari della marina tedesca. Il film non è eccezionale ma il gusto per il dettaglio del giovane Ayer era evidente, questo mi fece ben sperare per il suo Fury.
Ayer è uno che manda gli attori a fare mesi di boot camp con i marines e che li costringe a vivere dentro il carro armato pisciandoci e cacandoci dentro per entrare nello spirito di un battaglione di carristi bloccati in mezzo ad una guerra. È quel genere di regista che non ci pensa due volte a far morire i suoi protagonisti, uno che non cerca il lieto fine e se te lo concede non è mai comunque sorrisi e arcobaleni. Il tipo di regista che di solito mi piace, proprio umanamente intendo, a prescindere da che film faccia e se mi piacciano. La sua preparazione per Fury è stata un tour de force per il cast, spinto all’immedesimazione totale con un addestramento militare e delle costrizioni al limite della prepotenza, dell’abuso psicofisico. A giudicare dalla resa visiva anche per i dipartimenti di scenografia e costumi non deve essere stata una passeggiata di salute: tutto è storicamente corretto, dalle uniformi ai mezzi agli equipaggiamenti, così come i luoghi, il contesto e le date; addirittura ad un certo punto in una delle scene cardine del film viene impiegato un vero carro “Tiger 1”, il Tiger 131 per l’esattezza, l’unico tutt’ora funzionante e conservato in un museo.
Tutto ciò può suonare esagerato ma se c’è un caso in cui la maniacalità di un regista trova il suo senso è in casi come Fury. Mio nonno ha servito sugli autoblindo durante il primo conflitto mondiale, la cosa più vicina ad un carro armato che schierammo in quella guerra, e di storie belliche ne aveva molte. Una cosa che ne accomuna molte è il racconto del rapporto del soldato con il “non luogo” che è l’interno del veicolo e credo non sia una cosa facile da riprodurre senza averla provata almeno qualche ora. Quello che da fuori è un veicolo corazzato per chi ci sta dentro diventa per ore, per giorni l’unico mondo in cui esisti, l’unica cosa a dividere te e la gragnola di colpi che ti sparano contro, quelli che sono con te saranno la tua famiglia e l’unico esorcismo contro la morte che ti circonda al di là di quei pochi centimetri di metallo rivettato e la visuale che avrai dalle feritoie del blindato, accucciato al buio in quei pochi metri quadri maleodoranti e freddi saranno l’unico orizzonte che vedrai. È una dimensione alienante e miserabile che Fury restituisce e in alcuni momenti ho ritrovato certi racconti di mio nonno.
Tutto ciò non fa di Fury né il film che ti aspetti né un film perfetto, ma un film con una sua visione molto precisa e secondo me interessante. Dietro la scusa del film d’avventura bellica come quelli citati da me in passato c’è sì un omaggio sentito a quella cinematografia, bastano le scritte bianche su fondo nero che in apertura ci introducono il contesto del film per portarci nella dimensione del classico di genere, ma c’è anche il pretesto per veicolare un’idea svincolata in qualche modo dal canone.
Una cosa che da subito ho sentito dividere gli spettatori è il finale del film, che con la sua epica esagerata e stilizzata sulle prime può sembrare una nota stonata in un film che parte crudamente realistico; anche io inizialmente sono rimasto spaesato di fronte a questa scelta, poi ci ho pensato bene e forse ho capito. Forse.
È chiaro da subito, dalla prima scena, che quell’equipaggio incarna i vari archetipi del soldato ed è altrettanto chiaro che quell’equipaggio è destinato al martirio. Se avete visto abbastanza film di guerra lo avvertite subito l’alone di ineluttabile morte che aleggia sull’equipaggio e se conoscete Ayer sapete che non esiterà a immolarli. C’è un traino quasi biblico nel film, nel modo in cui escono indenni per un soffio da ogni situazione e nonostante questo decidano di ributtarsi a capofitto nella loro missione così come ha del miracoloso il modo in cui il carro armato riparta dopo ogni guasto, sopporti i colpi di carri più potenti di lui e proceda col suo carico di vite verso il suo destino. Il Fury e i suoi soldati sono dei miracolati risparmiati più volte in virtù di un destino più grande, da perseguire col martirio. Il Fury mi ha ricordato, così implacabile nella sua marcia ma avvolto in un alone mortifero, la famosa incisione del Dürer “Il cavaliere e la Morte”.
E così il veicolo, e il micromondo che in esso si consuma, attraversano come dei prescelti tutte le tappe del martirio, di città in città, sempre più surreali e crudeli, percorrono le stazioni della loro via crucis vessati nel corpo e nella psiche fino al sacrificio finale. Il Fury, il martire che ha resistito a tutto infatti si ferma esattamente dove doveva arrivare, si rompe per segno divino proprio all’incrocio dove era diretto e stavolta senza possibilità di riparazione; è arrivato al suo destino e la scelta di Wardaddy che sulle prime sembra folle e insensatamente suicida -ovvero rimanere col carro ed affrontare a soli le centinaia di militari tedeschi che marciano verso l’incrocio- assume il tono della mitologia e da film di guerra diventa definitivamente una parabola sul destino del soldato. Un assedio esagerato e simbolico che ricorda l’epica greca e con questo cambio di tono cambia anche l’impianto visivo del film: dalla fotografia livida e nitida della prima parte tutto diventa avvolto da un fumo rosso di fiamme e fosforo e illuminato dai giochi pirotecnici dei proiettili traccianti, la battaglia diventa più simile a quelle oniriche dell’Excalibur di John Boorman che al -meraviglioso – cronismo di Band of Brothers. E così, in un capodanno di luci e sangue, il Fury si immola e si consuma la celebrazione della morte dei soldati in tanti film di guerra, eroica per alcuni e stupida per altri: è il martirio di San Lee Marvin.
Mi rendo conto che la mia è sicuramente un’interpretazione e che anche fosse esatta può non salvare il film agli occhi di altri spettatori ma è in quella scelta “sconsiderata” dell’ultima parte del film che si rivela se non la classe quantomeno l’autorialità di Ayer. In quella e nell’inaspettato, surreale, colpo di scena finale che ricorda come tono certi film di guerra disillusi degli anni settanta. Una scena a chiudere un film che, dopo aver disumanizzato gli eroi per quasi due ore, in pochi secondi umanizza il nemico e ti dice “Vedi? La guerra non è mai come te la aspetti: non c’è un bianco e un nero, te la prendi come viene”. Così, a secco, a pochissimi istanti dai titoli di coda in modo da non fartelo metabolizzare con una seguente scena retorica in cui tutto torni sensato e moralizzato.
A margine di tutte queste elucubrazioni e al netto dei suoi probabili difetti Fury è comunque un valido film per quanto riguarda l’ intrattenimento: ben girato, con delle buone interpretazioni, fotografato benissimo, con un bel po’ di crudezze non in CGI e molta azione. Merita di essere visto, a me è piaciuto molto e ve lo consiglio. Se non altro per rendere grazie al martirio del “Fury” M4A38 Sherman e del suo funestato film.
DVD-Quote suggerita:
“San Lee Marvin, prega per noi.”
Darth Von Trier, i400calci.com
Non ero sicuro se vederlo o meno: mi piace Ayer, ma il sapore dolciastro di Sabotage non se ne e’ ancora andato, e poi avevo letto alcune recensioni non troppo entususiaste. Mi e’ piaciuta la tua interpretazione, credo che gli daro’ una possibilita’… nonostante Shia Coso che non sopporto per niente.
Per me rimane un grandissimo film, anche con lo scarto di tono verso il finale. Eccezionalissima la prima parte da 10+++++. Il lavoro fatto da Ayer, dalla troupe e dagli attori rimane di un livello molto molto alto. Tralaltro piazza lì una frase splendida, più bella di quella usata nei poster promozionali: “Ideals are peaceful, history is violent”.
@darth ok su tutto, meno quando parli di “film di intrattenimento” in senso un pò diminutivo,, per me merita la stessa robalta di American Sniper, anche per le dicotomie riportate alla luce, anche per la commistione riuscitissima di generi che in parte hai evidenziato
Complimenti per la recensione, riesce ad esprimere perfettamente quello che avevo in testa anche io riguardo al film.
Riguardo il film, io non ho trovato il finale disturbante come tanti hanno detto, anche se trovo che la scena più riuscita sia quella del pranzo. Davvero da brividi.
Ma anche il combattimento con solo i tank fa salire una tensione pazzesca.
Quello invece che mi ha dato un po’ fastidio erano gli spari durante le scene di guerra: sembravano dei raggi laser, e mi ricordavano di più un film di fantascienza vecchiotto (tipo star wars) piuttosto che un film di guerra.
David Ayer comunque si conferma uno dei migliori sceneggiatori in circolazione (di sicuro uno dei miei preferiti), anche se spesso bada molto più al tono del film piuttosto che ai fatti che ci accadono.
Mi pare un film interpretabile in maniera soggettiva per le scelte che fa, almeno così mi sembra da come lo descrivi, il che lo rende anche più interessante. Non so se aspetterò l’uscita home video…
Ma Shia Il Buffo? Va in giro con il sacchetto in testa anche qui?
QUALCHE SPOILER
Anche per me filmone tutta la prima parte è eccezionale, ci sono frattaglie e budella ovunque, la scena centrale del pranzo con le tipe crucche è bellissima e il confronto con l’altro carro armato incredibile, poi sí c’è quella parte finale dove il film cambia registro ma a me non ha dato fastidio..
Non penso sia facilissimo stanare gli occupanti di un tank anche se si è in tantissimi..
Shia abbastanza bravo molto
@Schiaffi ti aspetto al varco
tutto molto bello, a parte i soldati tedeschi che hanno la stessa precisione degli stormtroopers di guerre stellari, e pure le stesse armi a giudicare dalla quantitá di traccianti che vengono sparati. la scena delle tipe di tedesche io ci sono rimasto dimmerda, non so voi.
Sono in parte d’accordo con le critiche al finale, ma personalmente non mi ha rovinato la visione: per me rimane un gran bel film, trasmette con efficacia lo strazio e la stanchezza dei protagonisti e del vecchio carroarmato costretti ad avanzare inesorabilmente verso la fine . In questo senso il personaggio del ragazzino è perfetto in contrasto per evidenziare la disumanizzazione dei commilitoni, sempre piú schiavi dell’Inferno nel quale sono caduti. Tra l’altro c’è SPOILER un duello con un Tiger tedesco che levati, una delle scene migliori dell’anno, quindi promosso a pieni voti.
Rece di Darth come sempre eccezionale.
A me è piaciuto davvero davvero molto. Son partito per vedere un film di guerra, aspettandomi di trovare il solito film e invece, visto che comunque non sapevo assolutamente nulla della storia (se non “squadrone di americani su un carro armato”) o dei problemi o delle critiche. (SPOILER DA QUI IN POI)
Bello davvero, angosciante, stilisticamente perfetto ed ai limiti del maniacale.
Il combattimento contro il Tiger è emozionante, credo che non ne esista, cinematograficamente parlando, uno così bello e ben studiato; il panzer è inarrestabile, i proiettili gli rimbalzano contro e lo senti davvero come una forza inarrestabile, cui i nostri eroi la scampano solo per il rotto della cuffia (e per il sacrificio degli altri carri).
Da brividi il pranzo in cui, dopo aver visto Wardaddy fare davvero le peggio cose (crudissimo quando costringe il novellino ad un omicidio), stai lì a pensare che da un momento all’altro si trasformi in una bestia e invece vuol solo godersi un pranzo tranquillo, rovinato dagli altri che si comportano da animali.
Ho trovato troppo stucchevole poi la morte delle due donne, un’esagerazione, ma non toglie davvero nulla della potenza della scena vista poco prima.
Il finale è, come dici tu, epico e votato al martirio: proprio tornando alla scena del pranzo, quando uno di loro si mette a raccontare dei cavalli che hanno dovuto uccidere, lì davvero capisci che per l’equipaggio del Fury non c’è alcuna possibilità di tornare a casa: ne hanno viste troppe ed anche loro sembrano tristemente consapevoli di essere oramai al di là di ogni qualsiasi redenzione.
L’assalto finale, per quanto irrealistico, è epico e ti lascia una sensazione di viscido addosso, qualcosa che non riesci a spiegare, un grumo di fango e sangue che ti si piazza alla bocca dello stomaco.
Davvero un gran bel film, non esente da difetti (alcune scene eccessivamente “caricate”, per esempuio), ma molto bello. Non capisco perchè tutti questi problemi in fase di distribuzione.
Nota: anche io ho storto un po’ il naso per i raggi laser, non mi spiego molto questa scelta. Va bene i proiettili traccianti, ma in alcune scene, davvero, sembra di assistere a Star Wars
Ma fanno vedere come perde l’occhio?
@samuel: non mi pare che qualcuno perda un occhio nel film
Sabotage onestamente non e` un gran che, ma dopo questa rece Fury me lo vedo semplicemente perche` si`.
Soldi sopra che c’e` una scena dove Shia La Boeuf sbrocca strillando e piagnucolando come una mammoletta isterica
SPOLIER
SPOLIER
SPOLIER
Centinaia di crucchi nell’assalto finale e manco uno che ha la bella pensata di fare il giro da dietro e infilargli un Panzerfaust nelle chiappe? Cioè, boh, io non lo so …. un tank bloccato in mezzo all’incrocio e gli vanno addosso tirandogli le miccette.
Idem il crucco che lascia vivere Brad. Ti ha appena sterminato un centinaio di commilitoni e tu lo lasci andare come se nulla fosse? Mah.
Forse la clausola “Brad non deve morire” è scritta col pennarello rosso all’inizio di ogni contratto?
FINE SPOILER
Il resto è confezionato molto bene. Persino il tizio con la busta in testa fa un buon lavoro nel delineare il suo personaggio.
Pranzetto nella casa decisamente teso/surreale + consueta ingroppata tra teenager che preconizza la loro morte.
Un ottimo film di guerra. Che però, a mio modesto parere, sbraga un po troppo nel finale …
Non so, forse voi l’avete visto tutti quanti in lingua originale, e forse l’inglese non rende il non-sense dei dialoghi come nell’adattamento, ma a me ha dato l’impressione di esser stato scritto malissimo.
Frasi fatte piazzate nei dialoghi più assurdi.
SPOILER
Scene di venti e passa minuti perfettamente inutili, su tutte quella in casa delle tizie. Giuro, speravo che da un momento all’altro una granata sfondasse una finestra e ponesse fine allo scempio di bravi attori costretti a rendersi ridicoli parlando del nulla. Il racconto dei cavalli ammazzati cos’era, una leccata agli animalisti??
A parte i dialoghi le scene di combattimento sono piuttosto coinvolgenti e danno un’idea di come venne combattuta la guerra in Germania molto più aderente alla realtà di certi vecchi film degli anni ’70. Meriterebbe di essere visto anche soltanto per questo, ma per il resto…
Di solito non commento a distanza di un anno dall’uscita, ma tu che film hai visto?
Brad crepa e i panzerfaust da dietro il culo glieli tirano eccome, è con quelli che crepa il “nostro” Jon Bernthal.
A ogni modo, leggere la scena dell’assalto con occhio al realismo dimostra di non avere un cuore, uomo.
@buchoma che film hai visto? la versione per i figli adottivi di brad-jolie che se no babbo muore e faccio i sognibrutti
https://www.youtube.com/watch?v=9fZ2F14pl0U
Ayer dopo End of Watch ha tutta la mia stima, confermata con Fury e che probabilmente verrà disintegrata con Suicide Squad
@bucho Brad (spoilerisssssimo!!!!) muore
il film è valido, molto valido, ma l’assalto finale dopo 2 minuti mi ha fatto dire: eccheccazzosonpropriodellefave!!!
consiglio di vederlo in lingua originale… Brad da molto in lingua originale, sembra anche americano…
Secondo me è il miglior Ayer di sempre: il primo film di Ayer ad avermi convinto da capo a coda. E tutta la parte finale a me è piaciuta molto molto, sarà perché alla fine non sono un fanatico dei film di guerra e quindi questo cambio di registro e il passaggio dal dramma crudo all’ esagerazione epica della battaglia finale mi è piaciuto e mi ha coinvolto, ma mi ha proprio convinto.
SPOILER
Per quanto riguarda il finale di per sé devo ammettere che, seppur scontato (dopo 4 minuti di film la mia ragazza mi fa “Tanto lo sai che si salva solo il ragazzino vero?”), la cosa non mi ha pesato. In quest’ottica anche quello che dici tu Darth, sull’umanizzazione del nemico, è molto tipico di questo tipo di film: due ragazzi che si immedesimano l’uno nell’altro come giovani appunto e non come soldati, ma anche quello ci sta.
La sorpresa del film per me però resta lo strepitoso Logan Lerman, cioè questo aveva fatto solo i Percy Jackson e ti tira fuori una prestazione del genere?! Bravi anche tutti gli altri ma il premio lo vince lui. Shia Leboeuf non riesco a capire mai una singola parola di quello che dice in originale, maledetto, mi ci devo mettere d’impegno.
@bellazio: no, Logan a dispetto della faccetta di cazzo, è bravo. Io l’ho scoperto guardando “Noi siamo infinito”, ma oltre a Pearcy Jackson ha fatto un dignitoso D’Artagnan con il migliore degli Anderson
per me con sto film ayer ha fatto il salto di qualità come regista, ci sono tante cose in cui può migliorare, ma con questa pellicola ha detto:ehi ci sono pure io!
Bella chimica tra gli attori. Mi è piaciuto molto di più di American Sniper.
Io invece concordo molto con la definizione di film di intrattenimento.
Il problema più grosso è che, se lo scopo è quello di mostrare la crudezza della guerra, è già stato fatto e meglio da altri. Forse è anche un problema di età: io ricordo che da ragazzino la sequenza di apertura di Salvate il soldato Ryan mi aveva sconvolto, anche perché mi mancavano ancora quasi tutti i film di guerra importanti e non avevo mai visto una roba del genere. In seguito ho riconosciuto che Apocalypse Now, Full Metal Jacket e Il Cacciatore, per dire i primi titoli che mi vengono in mente, avevano uno spessore maggiore, ma non mostravano l’orrore del combattimento in modo così dettagliato.
Un paio di anni fa ho recuperato anche Band of Brothers un po’ per ricercare quel realismo – che in effetti c’è – ma poi l’ho mollata a metà perché quello shock di Ryan era impossibile da replicare, e alla lunga il warfare mi annoia (pure nei videogames, quelli di guerra infatti spesso non li finisco).
Quindi insomma, tornando a Fury, io sono riuscito a godermelo come se fosse un film di E.G. Castellari però con un budget deluxe, anche se ormai in ambito bellico preferisco cose più raffinate come Inglorious Bastards. Il finale non mi ha disturbato proprio perché ero in questo mindset di divertimento e l’escalation – anche coi vari maccosa tipo le strategie da niubbi dei tedeschi – è gustosa.
Rece impeccabile ma assolutamente in disaccordo sulla parte finale che secondo me rovina un film che poteva essere un capolavoro. Il fatto che loro lascino che i nazi arrivino a toccare il carro prima di cominciare a sparare non è nient’altro che una mossa furbetta che vedo sta fregando un pò tutti. Se avessero mostrato gli americani aprire il fuoco su un reggimento di cazzoni che camminano inquadrati manco fossero al giuramento, sarebbe stata una scena simile a quella dell’inizio del soldato ryan e lo spettatore buonista che vive in un mondo tutto suo, avrebbe perso empatia col team usa (che non sia mai). Facendo arrivare il nemico a 1 cm dal carro, rende la minaccia così vicina da giustificare il ridicolo massacro finale con tanto di nazi dementi che per colpa di un muro invisibile non riescono a aggirare un carro immobile nonostante sia buio e ci siano km di spazio libero. In 90 min mostri gli orrori della guerra ridotti a un tizio sparato in testa, gente cafona a tavola, qualche morto smitragliato e mi fai la mossa buonista proprio nella parte in cui dovresti mostrare la tua coerenza, il realismo, l’orrore e blablabla..? Male, molto male. Ah e visto che si è parlato molto di realismo, bootcamp vari ecc..vorrei capire com’è che sti tedeschi sono così handicappati da farsi crivellare per 20 min senza usare neanche una volta gli anticarro che si portano appresso e che vengono inquadrati benissimo quando sono nel sentiero. Oltre i muri invisibili, mò pure le armi che ti spariscono dalle mani…minchia cos’era, una guerra tra maghi? E non mi esprimo sul crucco che per rispetto del valoroso americano che ha sterminato centinaia di tedeschi comodamente dall’interno del suo carro corazzato, decide di risparmiarlo e lasciarlo addirittura libero semplicemente perchè si. Boh la storia reale ha dato l’onore della resa con le armi in mano a gente che affrontava carri armati con 2 molotov, mentre giustamente a holliwood prima sbandierano realismo e poi riscrivono la storia facendosi auto-regalare dal nemico l’onore e addirittura la libertà dopo che con un carro armato hanno eroicamente ammazzato degli stronzi a piedi. Strano che il crucco non gli abbia lasciato pure una bionda media e un pretzel per merenda all’americano talmente era stato bravo oh.
Non ricordo un altro caso di finale così sbagliato ed irritante da rovinarmi quanto di buono avevo visto prima. Peggio perfino di sant’anna di spike lee, almeno quello era brutto dall’inizio alla fine quindi poco male.
SPOILER
@Schiaffi io il lasciar vivere il ragazzo alla fine l’ho letto come un modo per dire “Non per forza tutti i nazi son dei mostri” tanto è vero che a volte i veri mostri sembrano gli americani (vedi scena del pranzo) poi oh, che sia magari un pelo furbetta e la si possa prendere per buonismo ci sta anche.
Sulle armi anticarro boh non ci ho fatto caso così come non mi è interessato molto il fatto che non li aggirassero, cosa infatti abbastanza sensata. Anche se mi chiedo: ma la torretta del tank non gira di 360? e penso abbia feritoie anche dietro -non ricordo questo dettaglio- quindi che utilità avrebbe avuto accerchiarli, se non creare giustamente più confusione per gli americani?
probabilmente la colpa è anche mia che non ho mai letto L’arte della guerra
*non mi è interessato molto il fatto che non li aggirassero, cosa PERÒ abbastanza sensata
@dembo la torretta ruota si ma non la usano mai perchè per la questione del politically correct, anzichè sparare con l’obice quando i nazi stanno belli compatti nel sentiero, aspettano che siano praticamente a 1cm. Dietro non ci sta nessuna feritoia, ma solo i serbatoi, lo dicono nel film infatti per fermare il tigre CASUALMENTE lo aggirano e gli sparano nel culo. Non sto qua a fare le pulci con i libri di meccanica e tecniche della WWII, non ne so e non me ne frega, mi sto semplicemente attenendo alle pompose premesse e a quanto viene detto/mostrato nel film. E in quei 20 min finali va tutto a puttane. Poi vabè dici che non ti interessa se quelli corrono incontro ai mitra come dei coglioni, ok, ovviamente un film non deve ricostruire tutto minuziosamente sennò ci guardiamo discovery, però se all’improvviso nel tuo film brutto,sporco e crudo mi piazzi la mossa furbetta buonista che va contro quelli che sembravano i principi di realismo non schierato sbandierati per 90 min, allora di che cazzo stiamo parlando? Se inquadri armi che poi magicamente spariscono per convenienza, mi spieghi di che film di guerra stiamo parlando? Che è, harry potter? Il nazi che riconosce il “valore” di chi ha ammazzato 2/3 dei suoi compari dall’interno di un blindato poi, è proprio la ciliegina sulla torta di sto finale ad uso e consumo bimbiminkia.
SPOILER
Bah… Secondo me tutto sto realismo di cui parlate è fuori luogo. Secondo me non vuole affatto essere un film realista, vuole essere un epopea molto romanzata di una roba che chiaramente non potrebbe mai essere successa così. Non c’era mica “tratto da una storia vera” all’inizio del film eh… io non ho visto nessuna denuncia della guerra o degli orrori della guerra: ok ci sono scene crude ma alla si va avanti spediti e non c’è un grande peso drammatico, tutto costruito per arrivare poi all’epico finale, si sapeva che si andava a finire lì (magari non proprio in quel modo ma una roba simile). E’ la storia di un carro armato e della gente che lo abita, che il film passi l’ultima mezz’ora a ucciderli uno a uno dentro il carro armato secondo me non stona affatto, è chiaro che però è un volerli rendere eroi…sì, sono mezze merde (tranne Lerman) ma, primo, tutti hanno almeno una scena di redenzione dove spiegano/giustificano le loro azioni, secondo, non fanno nulla che logicamente, visto il contesto non andrebbe fatto. Poi quando il nemico è il Nazi è sempre tutto giustificato e lo spettatore lo accetta senza problemi. E’ una storia inventata ambientata nella seconda guerra mondiale e come tale va presa secondo me.
Ecco, gli spari laser un pochino hanno lasciato perplesso anche me se devo trovare una roba un po’ fuori posto…
@Dembo e Schiaffi
Dai su, il lasciar vivere Lerman è il classico “siamo due ragazzini capitati contro voglia, proviamo empatia, anche con casacche diverse addosso”, come se non si fosse mai visto. In generale, il fatto che lui sia l’unico a vivere era scontato ed è una formula abusata nei film di questo tipo (non necessariamente di guerra, di ogni genere), è un po’ come il vecchio che va in pensione a cui capitano tutte le fighe l’ultimo giorno e, di solito, muore e vive il compagno giovane (tranne in Seven). Fare le pulci a una storia inventata per una soluzione archetipica non mi pare il caso. Per quello che è il film, secondo me tutto torna benissimo.
Grazie a tutti.
Sulla questione “pare Star Wars”, “Seh mo i proiettili laser”.
Spero vi siate premurati di andare a controllare come appaiono i proiettili traccianti.
In caso contrario per informazioni a riguardo cercate “tracer ammunition” o “tracer fire” o “tracing bullets”.
Sembrano un po’ dei laser, sì.
Al buio certamente ma anche ad una luce normale.
Figurarsi di notte E in mezzo ai fumogeni.
Sommiamo al realismo di questo fattore la ricerca della resa spettacolare di cui parlo nel pezzo e avrete la scena finale di Fury, che comunque su quell’aspetto esagera molto meno che su altri.
Si scusate, ho scritto na cazzata … SPOILER ho confuso il pischello che si salva con brad :autofacepalm: SPOILER
I dubbi sul finale restano tutti peró. Il crucco magnanimo è 100% maccosa.
SEMPRE SPOILER
@Bellazio ma sì chiaro, io ci ho letto anche quella cosa di umanizzare il nemico e quindi un po’ i nazi, cmq a me sta benissimo com’è il finale eh
@Schiaffi dai mo bimbiminkia mi pare esagerato, non ci credo che ti fai scadere il film per un finale che non ti convince, non puoi dire che non sia spettacolare! ovvio che potevano sparare ai nazi quando marciavano compatti e sterminarli quasi tutti subito ma sì è preferito caricare d’epica la scena e renderla più drammatica, cosa che a me sta benissimo dato che sono solito sorvolare sui maccosa vari se nell’economia della storia/scena hanno/ci ho trovato un loro perché
Ma poi, anche se inizi a sparare prima, ti ammazzano comunque, sono una marea… Bisognerebbe valutare se sparargli prima sarebbe poi stato un effettivo vantaggio o, lasciandogli credere che fosse un carro “morto”, non abbiano guadagnato un po’ di tempo e rilassato il nemico. (so un cazzo io di strategie militari, avrei potuto dire una marea di cagate)
@Darth
Grazie per la delucidazione, non sapevo e non avevo mai visto. A me però han fatto più effetto nelle scene di giorno che nella finale…
@bellazio vabbè se contro i nazi vale tutto allora dopo i muri invisibili e le armi a scomparsa mettiamogli anche dei tutù rosa. Peccato che nn stiamo parlando di toxic avenger4. Il fatto che mostrino chiaramente i tedeschi con diversi anticarro per farti dire “oddio hanno i missili pure loro” e poi nn li usino mai, la dice lunga sulla mentalità demente-furbetta dietro la realizzazione di sta scena
Innanzitutto credo che ci vogliano i doverosi complimenti per Darth, che a ‘sto punto il film lo dovreste vedere anche solo per rileggervela, dopo.
Non c’è che dire, i primi spari coi traccianti lasciano un po’ perplessi e anche dopo aver capito di cosa si tratta, forse perché in genere è qualcosa che non si è visto. Tuttavia, semplicemente da Wikipedia leggo che in genere se ne inserisce uno ogni cinque colpi ma a volte i capisquadra ne usano anche caricatori pieni, per indicare gli obiettivi ai propri soldati. Cosa in parte giustificata, credo, anche dalla nebbia e dal fatto che trovandosi a fine conflitto e quindi a corto di munizioni ogni colpo sprecato pesa di più.
Per il resto, credo sia davvero un peccato non poterlo vedere su grande schermo, anche se devo dire che l’interpretazione in lingua merita davvero, tra l’altro io Shia Labeouf non l’avevo mica riconosciuto.
[SPOILER]
La scena del pranzo con le crucche è memorabile proprio per come si conclude, secondo me.
Anche per la storia dell’attacco finale, inizialmente mi è sembrata strana l’idea di farli avvicinare ma alla fine ci sta: l’impatto anche psicologici di essere più vicini alla minaccia è più devastante e amplifica il potenziale effetto sorpresa, in più puoi martellare con il cannone mentre chiudi le vie di fuga e di aggiramento mitragliando a spron battuto i soldati in campo aperto, come hanno fatto finché è durata. Mi ha sorpreso di più la superficialità del drappello delle SS che è caduto in una trappola tutto sommato banale, ma alla fine era una truppa stanca che ripiegava.
Boh, alla fine i difetti ci sono ma il film mi è sembrato aver più la pretesa di essere fedele nella riproduzione dell’ambientazione e del rapporto tra gli occupanti del tank che dell’atto di guerra in sé. Io lo rivedrei volentieri.
Da quanto leggo pare si parli quasi di sequel di war horse che ci mischia
un poco di Pearl Harbor senza kami ma molto fotografato bene. Sembra.
ma questo è un film da andare a vedere portandosi dietro milllemila copie di Guerra D’Eroi da distribuire al pubblico. me lo vedrò di sicuro, gasato da questa recensione
Secondo me niente di che; compreso il pranzo con le tipe che dopo un pò stufa.
Pitt troppo archetipo; e recitazione didascalica ed esagerata.
Realismo solo in alcune parti.
Comunque al carro serve l’appoggio della fanteria. Un carro fermo con i cingoli distrutti, la fanteria lo fiancheggia, e lo fa fuori anche con delle semplici molotov; o una tanica di benzina se proprio. Se ti avvicini strisciando da dietro non ti vedono neanche.
Che dire ?
Premetto: due ore passate in modo piacevole, ma… con molti ‘ma’.
Ho gradito la ricostruzione storica, forse un po’ troppo drammaticizzata ma, perlomeno ai miei occhi, non particolarmente edotti nel campo delle armi terrestri, estremamente accurata come mai visto prima.
Però… ok, attori bravi ed in parte, ma la storia è quanto di più telefonato si possa immaginare.
Ruba senza vergogna da tante altre pellicole, a sfondo più o meno bellico, e ne avevo indovinato il finale dopo pochi minuti…
L’ennesimo ‘battesimo del fuoco’, un’ulteriore transizione dall’ingenuità alla consapevolezza che la guerra ‘trasforma’ le persone in macchine per uccidere… il tutto con l’inevitabile passaggio di consegne fra ‘vecchio’ e ‘nuovo’, prevedibilmente non indolore.
Inizialmente avevo creduto di vederci una certa antiretorica, molto gradita, ma poi tutto è scivolato in citazioni a bischero sciolto della Bibbia e frasi alla ‘è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve farlo’…
Come direbbe il super britannico (con buona pace di Gallifrey) Doctor Who: -Gli americani sanno soltanto pregare e lamentarsi.
C’é ‘Salvate il soldato Ryan’, ma anche ‘Apocalypse now’, ‘Belva di guerra’ e… ‘300’…
Più che una pellicola originale, un Bignami del film di guerra.
Il lungo scontro finale, Singolo Sherman Vs Gianni e Pinotto, abbandona ogni pretesa di realismo per regalarci un ennesimo capitolo di Rambo, appena meno tamarro.
Presumibilmente vedrò di rivederlo in alta definizione: è un film che non dice nulla, ma che lo fa comunque abbastanza bene.
A me è piaciuto, non vedevo un film di guerra così valido da molto tempo.
Certo non è Apocalypse Now, ma ci sta tutto comunque.
Le scene, che molti di voi hanno citato, come quella contro il carrarmato tedesco e, soprattutto, quella con le ragazze tedesche sono fantastiche. Incredibilmente, anche quel Shia se l’è cavata bene.
Il finale ve lo concedo ha un po’ di maccosa.
SPOILER
Credo che l’interpretazione di Darth sia corretta, il film alla fine, nonostante l’accuratezza dei dettagli, non vuole essere un documentario su qualche battaglia storica, bensì sembra più una favola epica che si svela compiutamente nello scontro finale. Qui si inserisce la scelta di Don di non abbandonare il suo Fury. Esagerato? Si. Però personalmente non lo cambierei con un altro più realistico e meno epico.
Comprendo anche le critiche di @schiaffi per cui i nazi non sembrano proprio delle volpi. Però, dico io, alla fine il risultato non cambia. I tedeschi comunque hanno il sopravvento. La differenza è che così il gesto sembra più eroico ed epico. E allora per me ci può stare, tanto appunto non è un documentario.
Ecco magari lasciare vivo il ragazzino, proprio no. Anzi, viene addirittura graziato da un soldato tedesco. Cioè abbiamo seguito la lenta ma inesorabile sorte del Fury verso il suo tragico ed epico destino.. e quello si salva graziato da un tedesco, a cui ha quasi steminato il plotone? Che senso ha? Magari salvarsi ok, ma in modo diverso?
Comunque Ayer, hai la mia fiducia.
Al crucco che grazia il ragazzino i compagni di plotone stavano antipaticissimi, perché tutti gli facevano gli scherzi. Lo trattavano male e lo prendevano ingiro perché lui era troppo buono, sensibile e collezionava tappi di bottoglia. In più era astemio, cosa per la quale i suoi compagni lo emarginavano sempre. Per questo il fatto che il ragazzino gli abbia sterminato due terzi di plotone non gli pesa…vedete ragazzi, bisogna andare oltre il mostrato, capire le motivazioni dietro alle azioni… un po’ di flessibilità, accidenti…
Appena finito. Film bellissimo, non c’è che dire. Ha diversi grandi momenti e la scena del pranzo mi ha messo un’ansia addosso incredibile. Dato che nei commenti si parla più dei difetti che degli innegabili pregi, direi che, secondo me, le cose che abbassano la qualità del film sono:
1) Le troppe similitudini con Salvate il Soldato Ryan ( dattilografo finito in prima linea per caso, capo squadra paterno e mentore del suddetto, personaggio religioso che a ogni minuto ti cita la bibbia, missione disperata davanti alla quale, chi più chi meno, la squadra non si tira indietro, ambientazione cronologica sul finire della guerra e qui mi fermo, ma potrei continuare )
2) L’epilogo della sottotrama della ragazza è telefonatissima e banalotta. Inutile di per sé.
3) I traccianti sembrano le fucilate dei troopers di guerre stellari ma, non essendo stato mai in guerra, non posso negare che nella realtà siano effettivamente così.
Secondo il mio modesto parere, il finale non è così malvagio, per quanto anche a me abbia fatto strano che, invece di crivellarli senza pietà col calibro 50 dalla distanza, abbiano fatto avvicinare i nazisti così tanto.
Il tizio SS che alla fine risparmia “machine” non mi ha fatto tanto strano. Ho pensato che Ayer volesse, in qualche modo, mettere in scena una sorta di doppio tedesco del ragazzo il quale, una volta finita la battaglia, decide di risparmiare il nemico inerme, un po’ come avrebbe fatto lo stesso Norman con il prigioniero tedesco all’ inizio del film. In fondo non ha molto senso ucciderlo, se non per pura vendetta, o per “svezzare” un giovane dattilografo.
Secondo me coomunque dà la merda ad American Sniper almento 20 volte.
Ma c’è qualche accordo segreto tra illuminati che obbliga a inserire uno stronzo che sa a memoria la bibbia in ogni film della WWII?
@schiaffi: che volevi impararti a memoria all’epoca? non era ancora uscito Star Wars…
@Schiaffi
È la stessa cosa che mi chiedo sempre io: ma perché gli americani ti sanno citare sempre la Bibbia verso per verso ? E meno male che siamo noi ad avere in Vaticano a 2 metri da casa.
bellissimo film di guerra,alcune scene tipo quella del pranzo sono da antologia.
Commento fuori tempo massimo, ma con la tranquillità di essere quasi sicuro che nessuno mi leggerà(il che fa bene alla mia ansia sociale). L’ho trovato un gran film dall’inizio alla fine; sinceramente non sono un superfan dei film di guerra (anche se ce ne sono molti che mi son piaciuti) soprattutto quelli retorici su quanto sono bravi gli ammericani e quanto brutti i tedeschi, quasi da revisionismo storico. E questo mi è piaciuto proprio per questo. I nazisti non sono cattivi e gli americani non sono buoni e viceversa, il regista non dà un giudizio e soprattutto non cerca attraverso i protagonisti di disegnare il profilo di tutti i soldati o del popolo americano (arruffianandoseli con il patriottismo). Sono un gruppo di soldati chiuso da anni in un tank, che ha visto troppa merda, il cui unico obiettivo è quello di tornare a casa. Per farlo bisogna uccidere centinaia di tedeschi? Bene, lo fanno, non c’è una morale in questo ma va fatto (e credo sia un po’ il senso della scena in cui wardaddy costringe machine a uccidere il tedesco). Non c’è una logica nella guerra e credo sia il filo conduttore di tutto il film. Il fatto che il ragazzo alla fine venga risparmiato da un suo coetaneo lo vedo solo come un’altra casualità, un altro soldato forse lo avrebbe ucciso chissà, c’est la vie (e la guerre). Il regista non punisce o grazia i personaggi perchè sono buoni o degli stronzi, ognuno reagisce a suo modo all’assurdità della situazione e il conflitto di ogni personaggio lo si vede continuamente per tutta la pellicola (e nella scena del pranzo, bellissima, si capisce). Anche in end of the watch avevo notato (e apprezzato) la capacità e l’onestà di Ayer di non dipingere i personaggi o di bianco o di nero, o darne dei giudizi sommari, ma di raccontarne in modo quasi documentaristico (se mi passate il termine) una storia, anche se fittizia. E per un regista non è una cosa da poco.
Black Hawk Down puppa la fava, e non ho altro da dire su questa faccenda
@Darko Ramius
Che c’entra Black Hawk Down, che tralaltro credo sia il film di guerra più calcista che si possa immaginare ?
Lo tiri in mezzo come un “La sottile linea rossa” qualsiasi.
segnalo un ottimo articolo che analizza l’utilizzo delle armi in questo film dal punto di vista squisitamente tecnico:
http://www.all4shooters.com/it/home/tecnica/2015-articoli/Fury-bene-le-armi-un-po-meno-il-loro-impiego/
Bella rece. Il film m’è piaciuto, tutto sommato. Brad ha un faccione che mi fa rimpiangere Fight Club, ma il tempo passa per tutti. *** SPOILER *** Tutto il senso religioso presente nella pellicola e permeante un tot di scene e dialoghi mi ha lasciato un po’ freddo. Apre ad un paio di interpretazioni salvifiche che secondo me tolgono il dramma che è proprio – ahilui – del “cannon fodder” e di noi che di conseguenza dovremmo immedesimarci. Cioè: si soffre a mille, ma state tranquilli che da qualche parte un “disegno” c’è. La scena in casa con le due tipe è funzionale allo sviluppo dei personaggi e capisco bene la cosa, ma accidenti NON PASSA PIU’. Bella la storia sui cavalli. Non so perchè. Per finire: fare la conta delle munizioni prima dello scontro finale e scordare un caricatore fuori dal tank: CHECK. Avrei voluto più splatter, a ripensarci. Anche 20 minuti in più di crudezze assortite. Un film godibile, ma non il capolavoro sventolato da più parti.
arrivo lunghissimo ma comunque dal cine, dove era doveroso omaggiare sto film dalla vicenda travagliata.
Comparto scenografia, costumi, fotografia da malore tanto sono belli e accurati.
Il finale non l’ho mica sofferto, anzi dirò di più: in culo al realismo presunto o preteso, questo film è proprio catabasi dall’inizio alla fine. Altro che semplice scarto sul finale. IL realismo è tutto nella cornice
Abbiamo il Fury che ci fa da psicopompo, va’ come accompagna i morti nella loro discesa negli inferi – perché tanto sono già morti, s’è detto, si sa già come andrà a finire –
Tò, c’è pure il Tiger che fa da cerbero e non vuole far passare i nostri.
Tutto il film c’ha quella dimensione onirica e irreale che ne viene dalla nebbiolina, dalla fotografia, dagli impiccati ignavi ai pali del telefono, dalle crucche ammaliatrici, dai paesaggi lunari (madonna che intro con brad pitt a cavallo, se non è una dichiarazione d’intenti quella: altro che cercare coerenza nelle strategie di guerra qua raga, il film si apre con un carrista in giro a cavallo a caso che quasi sembra san giorgio, fai te).
Il finale poi è proprio la discesa negli inferi completata, si fa buio in un attimo e sono subito fiamme e diavuli che corrono in maniera forsennata e senza logica tutto attorno.
Si salva il più banalotto tra tutti, quello che dal percorso dannato del Fury dovrebbe tornare a nuova vita cambiato e bla bla bla ma Ayer gli sbatte in faccia – qui sì – la fredda verità e contraddizione della guerra: gli dicono ” minchia sei un eroe”.
A quello che s’è dato alla fuga uscendo dal fondo del carro, quel fondo dove ci cacano e ci pisciano.
Pure la storia del giovane crucco che lo grazia, inutile cercarci una logica e una coerenza in una cornice di guerra che probabilmente delle cose a caso e scelte fallimentari ha fatto una delle sue cifre.
Finisce che il Fury e il suo equipaggio crepano al centro dell’incrocio, che inquadrato dall’alto pare proprio che ce l’hanno messo in croce.
nota di merito per il buon shia labeouf, che qui mi offre una grande interpretazione da matto predicatore con gli occhi arrossati ed un filo sessualmente attratto da brad pitt. Viceversa non capisco tutto questo astio nei suoi confronti. Ok, ha preso parte a quello scempio di indiana jones e ha una rara faccia da cazzo. Però, oltre ad essersi chiavato megan fox, ha preso parte ad almeno 3/4 filmoni e, particolare non trascurabile, vanta una biografia-cronaca recente a metà tra l’attention whore e il matto esilarante che la metà di voi si sogna.
A me uno che infastidisce con la sigaretta la gente a teatro, viene ammanettato per oltraggio, arrestato e rilasciato su cauzione e subito fuori con la maglia tutta strappata si mette ad inseguire senza motivo un barbone, ecco uno così a me fa simpatia
Sto ri-ri-rivedendo Fury, su 5Spike.
Quando avevo dieci-undici anni mi son letto l’Enciclopedia della 2a Guerra Mondiale di Arrigo Petacco, devo aver finito uno o due anni dopo, quando ho completato le dispense. In un capitolo dedicato al fronte russo c’era la foto di un soldato che era stato schiacciato da un carro armato. Era attaccato ai cingoli, le orbite vuote degli occhi puntate verso l’alto, la bocca aperta e vuota, pareva senza denti, e l’Urlo di Munch è la cosa che somigliava di più a quella bocca.
Ecco, Fury mi ricorda un po’ il momento in cui mi sono trovato davanti quella foto.
Il personaggio interpretato da Logan Lerman mi fa pensare a quello di Charlie Sheen in Platoon, solo che qui non c’è una dicotomia Barnes/Elias tagliata netta con una sciabola. Non dico che Ayter sia meglio di Stone, Fury e Platoon sono separati da trent’anni, ma Fury trasmette meglio il senso della casualità della morte. Quei proiettili che rimbalzano e uccidono/sfilano via paiono il messaggio, sottile e letale, del film. Fai quel che vuoi, non sei tu a decidere come finirà.
Buono e forse anche più. Finalmente un filml di ayer regista che mi piace
Rivisto il film è rivisto il mio vergognoso commento del 25/06/15. Ayer regista in realtà l ho ri-scoperto e mi aggrada quasi tutto. Il ritenendolo mi è piaciuto anche più della prima soddisfacente visione e leggere la tua interpretazione (che devo dire affascinante e col senno di poi pure verosimile) è stato veramente interessante.
Lo avevo segato al cinema bollandolo a priori come “sfruttare l’idea di Brad Pitt VS nazi fuori tempo massimo dopo Inglorious Basterds”.
Recuperato ieri grazie a Sky per riempire una domenica di pioggia e devo dire: miglior film de guera degli ultimi anni.
Ne ho apprezzato sia la parte “realistica” iniziale, che la parte “calma” con le crucche, che l’esagerata epica finale. Secondo me tutto dosato benissimo, addirittura ho sopportato Shia Le Beouf.