Vi lascio direttamente al trailer, e poi lo commento.
httpvh://youtu.be/ujmoYyEyDP8
La prima cosa che mi viene in mente vedendo questo trailer è che, purtroppo, c’è Monica Bellucci. E che siccome Monica Bellucci è una cagna maledetta e lo è ancora di più quando si doppia da sola, spero che non mi rovini il film.
La seconda cosa che mi viene in mente è che Sam Mendes sembra voler spingere ancora un po’ più in là il suo recupero del classico Bond. Grazie al cazzo, direte voi, si capiva già dal titolo. Ok, ma tra immaginare e vedere c’è un abisso. Spectre parte da quanto già fatto in Skyfall – M è di nuovo un uomo, ed è interpretato da Ralph Fiennes, Moneypenny è tornata – e costruisce su quelle fondamenta riportando in scena i gadget (l’auto superaccessoriata), le Alpi e le piste da sci, ma soprattutto lui
Lo smoking bianco di Sean Connery. La mia memoria non è proprio infallibile, quindi non so se sia stato già riutilizzato nei precedenti film con Daniel Craig. Ma vederlo qua, in una storia dal sapore così tradizionale, fa sì che non sembri solo una strizzata d’occhio ai fan di vecchia data, quanto piuttosto un recupero organico col resto dell’iconografia della saga.
E poi vogliamo parlare di lui?
Perché c’è ancora gente che ci crede quando la Sony gli dice che il personaggio di Christoph Waltz si chiama “Franz Oberhauser” e non Ernst Stavro Blofeld. Ma con quel completo lì, avete ancora dubbi?
A parte questo c’è 007 ancora alle prese con oscuri segreti dal suo passato, Lea Seydoux che è sempre un bel vedere, Dave Bautista che se ne va in giro a distribuire pizze vestito di tutto punto e che altro… Botti. Robe da agente segreto. Me l’hanno già venduto.
Scusate, non ho resistito.
Per me è sì.
Comprata.
A parte Lea Sidoux che cristosanto. Che schifo.
Ma oh, capisco, io non sono mia stata del #teamtette.
no scusa, vabbè che graziaddio ce le ha, ma non stiamo mica parlando di Serena Grandi eh…
Solo una donna può affermare che Lea Sidoux faccia parte del #teamtette
Già comprato da mo’… E’ bastata la foto della Aston qualche mese fa’!
ovviamente mi auguro che il personaggio della bellucci muoia male, malissimo, ma paga per recitare??? non ci credo che abbia estimatori, non è umanamente possibile.
Non sono andato a controllare ma mi è semblato di vedere Mike Patton..sbaglio?
Solero,
è l’attore che faceva Moriarty nel Sherlock BBC, mi sfugge nome ora
http://www.imdb.com/name/nm0778831/?ref_=nv_sr_1
Andrew Scott. In effetti la somiglianza c’è, non l’avevo mai notato.
Andrew Scott. Ho esultato quando l’ho visto. E anche per tutto il resto.
in quel mezzo secondo sembrava prorio Patton
ok, ci sarò!
Ma il vestito della Bellucci è lo stesso di Matrix 2?
Cmq che figata riavere hype per un film di James Bond.
Ma vi ricordate quante polemiche perché Craig non sembrava abbastanza raffinato per poter interpretare l’agente segreto più cool del Regno Unito?
E invece gli ha salvato un franchise con quella fazza.
Craig sta al personaggio di 007 come la Bellucci alla recitazione.
Craig è raffinato come un trinciapollo, elegante come un rutto ad una cena di gala e british come una scodella di gulash.
Sono riusciti a non far sprofondare il franchise NONOSTANTE Craig!
Ben detto, Empire. E pensare che Van Damme è là fuori disponibile. Basterebbe inventarsi delle origini british con qualche carta falsa all’anagrafe…
Non resta che sperare in qualche incidente sul set. Lui rimane contuso al braccio destro e non può più alzarlo. Quindi non può più puntare la pistola. Quindi è licenziato. Allora Van Damme si presenta con un documento (falso) che certifica un suo pedigree british. Ed ecco il miracolo:
007 – Van Damme
Invece tocca sorbirsi questa pelle vecchia. Tra l’altro rivedendo il trailer al ralenti notavo un particolare: quando si mette davanti alla macchina a gambe divaricate, ma quanto sono distanziate tra loro ? C’è davvero molto spazio. Di solito le persone non hanno le gambe così divaricate. Direi pertanto che Craig è predisposto a prendere calci nei coglioni come nessun altro. Del resto lo aveva ben intuito il buon Mads Mikkelsen in Casino Troyale. Ecco Craig lo accetterei se in ogni film ci fosse una scena in cui lo legano e gli massacrano i coglioni, anche solo a calci, come fece il buon Mads. Non a caso l’unico dei suoi 007 che ho apprezzato è stato proprio quello di Martin Campbell.
Cordialità,
Doc. Cochiba
Anche per me è sì, anche se Skyfall non mi aveva esaltato.
Quant’è bello vedere Batista riempire le inquadrature?
Però il fatto che Bond e Blofeld (è lui dai) abbiano già un legame un po’ mi infastidisce, quel revisionismo per cui bisogna per forza legare buono e cattivo, mi sa di pigrizia narrativa…
finalmente un cattivo in grazia di dio dopo quella macchietta di bardem
ps. sig. Rohmer il suo titolo al post mi ha molto divertito
L’unica cosa buona che puo fare la Bellucci è uscire di tette,il problema è che in questa saga di tette non esce mai nessuna.
Dai pochi fotogrammi che hanno il coraggio di mostrare, Batista si mangia il film.
Mah. Meh. Mi son detto, mentre estraevo dal frigo una birra da 66cl per poi stapparla coi denti. Passerò per scemo, ma Monia Bellucci è un mezzo cesso. Cioè: è bella, ma non quanto vorrebbe essere. Non quanto ci hanno fatto credere. E comunque appena la vedi non pensi certo che sia la figa del momento. E infatti non lo è. E comunque è una palla per qualsiasi film degno di nota. Ed è anche vecchia.
Ma il punto è altrove: anche lui è vecchio e ha pure le orecchie a sventola, molto a sventola, tipo quelle di batman ma fatte a triangolo. Ma vecchio forte eh ? proprio da dire “vai a farti il poker alle terme e non cagare il cazzo coi film d’azione”. Siamo circondati da vecchi che fanno i film action: sto stronzo di Craig, ci mancava. Liam Neeson almeno è bravo e gli si perdona molto. Sugli expandebabbi meglio calare un velo di letame. Alla fine si salva solo uno:
VAN DAMME.
E allora perché, se proprio non c’è un giovine capace e sobrio, e se proprio dobbiamo sorbirci un vecchio in quel ruolo, allora perché non fare un cazzo di James Bond con Van Damme ? no, ditemelo: perché ?
Magari viene fuori un film veramente action, con 007 che fa la spaccata tra due aerei che si allontanano tra loro mentre i piloti incrociano gli sguardi.
(Qua invece action a cazzo, e poca).
Cordialità,
Dr. Alan J. Cochiba
Van Damme 007 mi pare una grande idea. La Bellucci però non è vecchia, è di esperienza.
Guarda, l’idea mi era venuta vedendo il recente Pound of flesh. Ma la conferma l’ho avuta quando in questo trailer ho notato la sporgenza delle orecchie di Daniel Craig provando l’impulso di prendergliele a schicchiricotti. Non c’è paragone. Non solo il Van è più attore ma si porta mille volte meglio gli anni. E poi ha carisma, gli piace il cinema. Tutte cose che a Craig mancano.
Il mio sogno è vedere lo 007 di Craig catturato da un cattivo che non sia un ridicolo omino con la tutina da circo equestre (come accade al poro chris waltz) ma un enorme bastardo con le mani enormi che lo prende a schicchiricotti nelle orecchie fino a fargliele sanguinare, fino a staccargliele. Qualcuno tipo Marv di Sin City.
Cordialità,
Dr. Alan J. Cochiba
E sai com’è,quelli son fissati che Bond debba essere brittanico. Pero emm,la Bellucci in Matrix 3 con quel vestito rosso me l’avrei trombata a sangue,si lo so,son passati tipo 12 anni,ma per dirti io farei un pensierino persino sulla Fenech.
Allora, guarda. Al capitolo Edwige penso ci sia uno ius generazionale. Edwige si scopa per principio, essendo una creatura eterna e senza età.
Ma Monia Bellucci, no. In Matrix le avevano pompato le tette in Cgi. Così si vince facile. Se devo essere sincero l’unica chance gliela concederei se a sua volta mi concedesse un bis della scena di Irreversible. Che rimane la sua vetta attoriale e unico momento in cui l’ho vista interpretare un ruolo “sentito”. Il popper però lo deve portare lei.
Cordialità,
Dr. Alan J. Cochiba
Quest’anno ai Sylvester non si voterà per il premio Cagnaccia, se c’è un film con la Bellucci, la votazione è assolutamente inutile… è Cagnaccia ad honorem dalla prima volta che ha aperto bocca. Per il resto, per me è si.
Cristo, la Bellucci che dice 10 parole e su 5 riesce a far risaltare quella sua eZZe è roba da mani nei capelli.
Leà Seydoux invece è da mani altri posti. Mamma mia.
Per il resto il trailer, beh sì figo e carino, ma anche parecchio generico.
E a me va benissimo un 007 generico, però se poi non lo è, generico, è meglio.
La scena in cui Bond riconosce Waltz mi sembra una citazione di Eyes Wide Shut.
sembra veramente fico e Waltz è PERFETTO per fare Blofeld … detto questo io ancora spero che il prossimo Bond sarà Idris Elba, ce lo vedo troppissimo
venduto gia da prima di uscire. Skyfall mi era piaciuto
a me bong mette noia misto a disinteresse…lo vedrò solo per battistone e landa…
era calcabile pure il trailer del (forse) primo film decente di inarritu, o no?
Se Batista ha la dentiera metallica ho già i soldi in mano – altrimenti tutto sta nel poter trovare un cinema che proietti la versione dove la Bellucci è in ”mute” automatico.
Insostenibile.
@Past il libro da cui è tratto è davvero una bombetta se il film è bello anche solo la metà stiamo a posto, cmq sí per me è assolutamente calciabile
La Belucci fa chiaramente la bond girl in seconda, quella che muore in ogni film. Non abbiate paura a riguardo.
sono già partiti i servizi nelle tv generaliste ad INNO D’ITALIA con “LA BELLUCCI NUOVA BOND GIRL!” e tutto un proseguo di cose bellissime alla Monicona nazionale. L’ultima volta che avevano fatto una cosa del genere era il 1999 e Maria Grazia Cucinotta moriva prima dei titoli di testa.
Uhm troppo presente nel trailer per sperare lo stesso, nella migliore delle ipotesi la ammazzano a metà film.
Lo fecero anche per Casinò Royale dove c’era quell’altra bond girl Italiana di cui non ricordo il nome(non lo ricorda neanche lei),che ovviamente moriva appena dopo essere stata chiavata dal James.
ah si Snack, era la Murino, ma non ricordo tutti sti servizi in confronto alla Cucinotta, quello invece sì che era una cosa da ridere lol.
LEA SIDOUX TI AMO! (ci tenevo)
eh; ma non leggo patapunfete nei sottotitoli, perché?
comprato con la conferma di christoph waltz come villain e con il mezzo secondo di andrew scott / moriarty nel trailer.
CAGNA! Cagna maledetta!
“Questa è cagna pure in foto”
La Bellucci che apre bocca. L’orrore.
sarà la musica di sottofondo ma pelle d’oca sull’ inseguimento a Roma
Va be’ ma se Waltz fa il villain di che se ne parla a fare? Alla moviemobil!
Siamo davvero messi male se l’unica donna che rappresenta l’Italia al cinema fuori confini nazionali e’una ex bellissima che non ha mai imparato a recitare. Riguardo al trailer e’ sembrato anche a me un po’generalista, pero’ i vari interpreti mi piacciono tutti, speriamo il film sia meglio del trailer. Per quanto mi riguarda sono davvero riusciti a rendermi di nuovo intetessante James Bond, quelli con Brosnan proprio non sono riuscito a vederli.
Ti dimentichi asia argento.
Che sta nella stessa categoria della bellucci.
Asterix e Cleopatra!
La citazione da Asterix e Cleopatra mi ha regalato il primo sorriso della giornata. Grazie.
quale sarebbe?
ah, il titolo, ma lol.
Se la sono giocata facile secondo me. Waltz come cattivo… …taaacc! Bautista picchiatore… …taaaacc! Un paio di gnocche di cui una creperà per cercare di dare tensione e spessore al film… …taaaac!
Insomma, mi pare chiaro che i libri di Fleming siano stati adattati dagli sceneggiatori di boris (e già Fleming in se non mi ha mai fatto impazzire).
Sulla realizzazione non saprei, il trailer odora di film “ricco” di sbem/boom/pow/kapow, ma poi le scene nella loro completezza saranno girate bene? Tenderei comunque a fidarmi.
Craig non m’ha mai convinto, ma non è necessariamente un limite al film, per il resto il cast mi pare di ottimo livello e viene solo un po’ rovinato dal troppo filtro blu (o è il mio monitor?!).
P.S. Non capisco questo astio verso la Bellucci, è vero che dire che non è da oscar è un eufemismo, ma c’è di peggio in giro.
Suppongo che la Bellucci faccia 007 volte l’ effetto bruco nell’ insalata,
mosca nella minestra o moscerino sul gelato, suppongo.
Boh, può essere. Resto dell’idea che non è (molto) più cagna di altre pseudostar.
ehy ma non ti arenare sulle altre, qui parliamo di MissMonica, ora madre con figli a carico.
Che funzionava in Malena, in Dobermann e che allora funzionava per davvero davvero.
In 007 qualcosa è funzionale per davvero, ma non per astio, ma per sommo rispetto.
Quindi…
Che si prenda la giusta pausa dalla cinepalestra e allevi i suoi pargoli con amore/onore/dedizione.
Scusate, ma con una Moneypenny come Naomie Harris che bisogno c’è di altre Bond girl?
Mi chiedo quale possa essere la misura del collo delle camicie di Batista…
I film di Bond sono degli showdown per gli stuntmen, gli effettisti speciali e il product placement, gli attori sono un contorno e ormai possono tranquillamente “recitare” con solo la faccia, grazie al blu-green-screen.
Almeno Connery e Moore erano divertenti: da lì in poi, il baratro.
PS: se gli sceMeggiatori facessero schiattare almeno una volta un Bond dimostrerebbero un po’ di cojones.
La Bellucci aveva la parte perfetta in Doberman, dove faceva la donna figa del capo, con mitragliatore e MUTA.
Però potrebbe essere la motivazione che mi spingerà ad infrangere la mia regola di: non vedere mai film di 007
L’importante è che Jeremy Renner non diventi mai James Bond.
Per il resto venduto, nonostante la castellana malefica.
Film d’azione per over 60, passo volentieri e gli preferisco mission impossible 5, più nelle mie corde direi.
Non vi preoccupate, come qualcuno a già detto la Bellucci, sarà la Bond Girl delle 2 che schiatterà prima!
Ma se anche in francia hanno capito che recita da cani, e la doppiano o gli tagliano le battute….
A proposito di abiti recuperati dai classici anche quello che si vede nei poster http://www.007.com/spectre-teaser-poster/ mi sembra preso dall’armadio di Sean Connery…
Meh. Forse e’ lecito aspettarsi qualcosa di meglio degli ultimi film, ma personalmente resto dell’idea che Bond aveva un senso negli anni ’60/’70, anni in cui ci si entusiasmava con poco e l’eleganza del gesto e delle atmosfere contava piu’ della velocita’ e dei botti.
La formula Bond muore ufficialmente con l’uscita del primo Mission Impossible, che ne raccoglie e cocci e li rilancia in una formula certo dieci volte meno sofisticata ma cento volte piu’ veloce e piu’ spettacolare. Da quel punto in poi, ogni film di Bond (al netto di qualche scena azzeccata qua e la’) appare lento, ondivago, stantio.
Intuisco da questo trailer e dal film precedente un tentativo di tornare alle
atmosfere tradizionali facendo tabula rasa di anni di tentativi palesemente fallimentari di “svecchiare” Bond; in fondo pure io spero che ce la facciano.
La Bellucci non è mai stata capace a recitare, è pure invecchiata male, il che rende ancora più incomprensibile il fatto che qualcuno la scritturi per un qualsivoglia film.
Per il resto mi intriga, a partire dal tema dell’inseguimento di “al servizio segreto di sua maestà” che è stato ripreso, spero ci sia anche nel film.
La Bellucci non è mai stata capace a recitare, vabbè,…invecchiata male, mo n t’allargà!
Sono tra i fan di – abbastanza – vecchia data cui fa riferimento George Rohmer: James Bond è per me un “legame” consolidato, da 38 anni (gioco di parole alquanto facile, ma del resto lo ha utilizzato anche Sir Roger Moore – il mio 007 preferito – nel titolo della sua autobiografia: «My Word is My Bond»).
Quindi vi chiedo scusa, in anticipo, per il verboso entusiasmo con cui commenterò.
Prima qualche nota in generale ed a seguire, dato che non sono un tecnico, “parlerò dei singoli”.
Finalmente il glorioso tema di Monty Norman, title-track di «Dr. No» ed elettrizzante leitmotiv dell’intera serie, viene di nuovo sparato a palla sin dal trailer (in un fedele arrangiamento), come Dio comanda e come se non ci fosse un domani.
Invece per il comandante Bond «Tomorrow Never Dies»: così recitava il secondo film con Brosnan, 1997, al quale mi ricordo che già avrebbe dovuto prendere parte una Monica Bellucci in piena ascesa internazionale (poi la co-star fu Michelle Yeoh, forse meno avvenente – per i nostri canoni – ma certo più adatta al ruolo di un’agente dei servizi cinesi, con licenza di menare).
Il sound, insomma, è già una “spia” di classicismo. Tanto più che nella partitura si inserisce anche l’epico tema del “top scorer” John Barry per i titoli di «On Her Majesty’s Secret Service» (unico caso di colonna esclusivamente strumentale, sugli opening credits, insieme appunto con «Dr. No / Licenza di uccidere»; e con «From Russia with Love», che però diffonde sùbito l’omonimo brano anche in versione cantata, trasmesso da una radio mentre James sta limonando en plein air).
E, sono d’accordo, il nuovo trailer nel complesso è un trionfo del back-to-basics: vedi le tradizionali battute dell’eroe sul recupero ferie e dell’antagonista sul ritardo nell’arrivare a lui (variante del proverbiale “La stavamo aspettando”), vedi le situazioni alla «Live and Let Die» (il folklore tra follia del carnevale e culto dei morti) o «The Living Daylights / Zona Pericolo» (le peripezie sui tetti – che erano il meglio anche di QOS, peraltro, nella mia città – e principalmente sulle montagne innevate), etc.
Inevitabile parafrasare l’abusata formula gattopardesca: nell’ultimo decennio (ventennio, quanto al sesso dell’ammiraglio “M”) tutto o molto doveva cambiare, perché nulla o quasi davvero cambiasse. Ed ora abbiamo la Restaurazione di Vienna («Spectre» è stato girato anche in Austria), dopo la Rivoluzione franco-napoleonica. Esagero, Ok, perché il mio motto è sempre “Overkill is underrated” (viene da «The A-Team» di Carnahan, però si concilia altrettanto bene con la più longeva saga cinematografica dai tempi dei Lumière).
Volendo fare il puntiglioso, mi sarei esaltato ancora di più se codesti 161″ fossero stati introdotti da un accenno del rituale Gun-Barrell, però è meglio non pretendere troppo; anzi, vedere direttamente quel marchio in apertura di lungometraggio darà a noi, zoccolo duro dei fanboys, una reazione anserina o pelle d’oca sicuramente maggiore.
Personale livello Hype: “Sto ingrifato ai massimi. C’ho un missile puntato contro il mondo” (Antonello Fassari in «Montecarlo Gran Casinò»).
La parallasse del tuo schema m’ ha fatto il posteggino nel mentre stavo quasi bivaccando felice. Sappilo.
LOL.
“Non mi fermo a pensarci”, come dice 007 alla bellissima psicologa sua compagna d’avventure (che ha contribuito non poco, si capisce, ad ispirare quel ripescaggio di Fassari / “Muflone” dalla commedia vanziniana del Natale ’87).
Sto scherzando, ovviamente: viceversa tanto ci avevo pensato, ai possibili danni collaterali di un’entusiastica verbosità, da porgere a redattori e sodali fancalcisti le mie doverose scuse anticipate. :D
E magari adesso le rinnovo, prima di inviare la seconda (nonché ultima) frazione dello sproloquio, che mi è piaciuto articolare sui singoli principali componenti del cast di «Spectre».
Grazie mille per l’attenzione, davvero, nonostante io sia riuscito a pubblicare tutt’altro che a tamburo battente. :)
La tua entusiastica verbosità sarà sempre meno dannosa di un assorbente abbandonato in spiaggia. Da oggi sei il mio coroner di fiducia. Batti 5.
Io ci vedrei bene Bisio .
“Jaws 5”! Un cinque alto a Pasqualobianco, per ringraziare e ricambiare.
Poi continuo – e termino – le mie gioiose divagazioni innescate dal trailer, focalizzando però l’interesse sui principali attori (a parte Ralph Fiennes, Ben Wishaw e Naomie Harris).
DANIEL CRAIG – Pur non essendo tra coloro che si formalizzarono per il colore dei capelli (“James Blond”, lo ribattezzarono) – d’altronde in comune con Roger Moore – né fra gli haters della mobilitazione #CraigNoBond, nel 2005/6 avevo anch’io qualche perplessità estetica sulla sua scelta: mi sembrava una faccia più da KGB che da MI6, con un richiamo non troppo vago alla fisionomia di un vero ex-agente sovietico quale Vladimir Putin.
Però mi dovetti ricredere, e ne fui felice. Sfruttando le possibilità di starting over – e dunque reset – offerte da «Casino Royale», primo romanzo di Ian Fleming finalmente recuperato dalla EON, il Nostro si rivelò un eccellente interprete bondiano sia nella (cauta) de-costruzione che nella (sollecita) ricostruzione della mitologia schermica, ormai affermatasi nell’immaginario collettivo con 20 film – più un remake – in 40 anni, per acquisire nuove fasce di spettatori senza perdere quelle di più antica sequela.
«La doppia vita di Dan Craig», si direbbe, giocando con il titolo italiano di un crime-thriller («Night Must Fall») diretto da Karel Reisz nel 1964, con Albert “Skyfall” Finney.
Dipendesse da me, rinnovo di contratto IERI (visto che è in scadenza) e clausola rescissoria con 7 zeri 7.
CHRISTOPH WALTZ – Osservazione ineccepibile: quella giacca in stile coreano lo identifica come Ernst Stavro Blofeld, ove mai ve ne fosse bisogno, al di là di ogni ragionevole dubbio. Sopraffina incarnazione del Male anche nella commedia «Horrible Bosses 2», è l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.
Dirò di più: la Sony potrebbe descrivere il nuovo “colorful megalomaniac” (definizione data da Colin Firth in «Kingsman») come allergico al pelo di felino, o persino ailurofobico, ed io continuerei ugualmente a credere – sperare – in una comparsata dell’iconico gatto d’Angora, magari soltanto en passant (se farlo vezzeggiare in grembo dovesse apparire “so Sixties”).
DAVE BAUTISTA – Per me già nei «Guardians» era stato il man of the match (creature comprese), facendo onore al suo soprannome sul ring come un perfetto animale da spazio scenico. Qui promette di rinverdire brillantemente i fasti di Harold Sakata / Oddjob in «Goldfinger», con il plusvalore della simpatia conferitagli dal film Marvel e – a differenza dell’empatia – non alienabile dal ruolo di villain. A tal punto che mi piacerebbe se il suo Mr. Hinx salvasse la ghirba, come il Jaws di Richard Kiel, e concedesse il bis nell’episodio successivo (utopistico, s’intende, dato che stavolta già dovrà sopravvivere – si presume – il Numero Uno dello “Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion”).
MONICA BELLUCCI – Mi lascia un po’ interdetto il gioco del “rapid fire” – quasi generale – contro di lei; tuttavia, più lontane dal mio carattere che le velleità da contraddittore ci sono soltanto quelle da “flame war initiator”. La diversità di opinioni è ciò che rende possibili le corse dei cavalli, disse Mark Twain, ed a quest’aurea massima cerco sempre di attenermi.
Penso, in ogni caso, che vada riconosciuto alla signora un senso dell’ironia pari al fascino; come fece l’anno scorso Stefano Disegni, che a lungo l’aveva effigiata con testa non umana e – dopo un temuto incontro di persona – si dichiarò sorpreso ed ammirato per l’atteggiamento di lei, molto cordiale se non addirittura compiaciuto.
Quale wishful thinking, mi diverto a parafrasare la battuta finale del mio primo Bond-movie in ordine cronologico (e rimasto fra i prediletti), «The Spy Who Loved me»: anche con 18 anni di ritardo sullo sfumato TND, l’unica e sola Malèna, qui “Lucia Sciarra” (un po’ tongue-twister, suonava meglio “Lucrezia Sciarra”) riuscirà alla grande nel tentativo di tenere alta la bandiera italiana.
LÉA SEYDOUX – Dulcis in fundo. Trovo che somigli non poco alla meravigliosa Brenda Bakke (per i giovanissimi: malgrado le due “k”, non è una pornostar); specialmente come quest’ultima appariva in «Hot Shots! – Part Deux», senza dimenticare veri action quali «Gunmen» con Lambert – Van Peebles e soprattutto «Under Siege 2» con il maestro Seagal.
M.lle Seydoux aveva già nel nome un destino di seduzione (nonché, appunto, dolcezza) e lo ha fervidamente abbracciato, insieme con la giovanissima co-protagonista, in «La vie d’Adèle»: sebbene il titolo internazionale recitasse «Blue is the warmest color», per la tinta esibita da Léa, nel suo caso sì che apprezzo senza riserve il nuovo look “blond”, da algida (di fuori) bellezza hitchcockiana.
Una degnissima contraltare della dèa mora – per quanto lei stessa bionda naturale – Eva Green , che aveva sùbito impresso all’èra Craig il segno del predominio muliebre transalpino (vedi anche Bérénice Marlhoe nel film precedente).
Già amandola nel personaggio della Bond-girl “Madeleine Swann” (nome tra la proustiana «Recherche» ed appunto «Vertigo» di Hitch, per tacere di «Twilight»), dalla medesima predetta fonte TSWLM, vorrei poterle dedicare proprio la canzone di Carly Simon e Marvin Hamlisch:
– Nobody does it better / Makes me feel sad for the rest / Nobody does it half as good as you / Baby, you’re the best…
Ho visto la scazzottata tra Bond e Batista su youtube e per me può anche bastare, nel senso che difficilmente ci potrò essere qualcosa di divertente o interessante in un film di bond, che avevano senso negli anni 60 per far riprendere i giovani inglesi dalla perdita dell’impero e fargli dimenticare l’estrema povertà in cui vivevano, mi sembra che in Uk fino agli anni 70 c’era ancora la tessera per il pane, che in confronto l’Italia in pieno boom era un paradiso, del resto ancora oggi Uk ha Londra e poi tutto il resto intorno che non è molta cosa.
Certo sostituire un cattivo come il grande Bardem non sarà facile, praticamente era quello che gli teneva in piedi ultimo film, anche la gnocchetta di turno potrebbe non bastare