Volevo usarla come punchline, ma non credo che un film del genere si meriti più di un paragrafo di recensione, quindi leviamoci subito il pensiero: finalmente Jennifer Garner ha in curriculum un titolo più imbarazzante di Elektra.
Peppermint è ogni singolo revenge movie mai fatto, meno qualsiasi cosa che renda interessante un revenge movie. Jennifer Garner è una soccer mom alla quale viene ammazzata per futili motivi la famiglia perfetta, ma non c’è una sola ragione al mondo per cui dovremmo partecipare al suo dolore: suo marito è una nullità e sua figlia, in quanto Bambina In Un Film™, è insopportabile. I colpevoli non vengono perseguiti perché polizia, giudici e avvocati sono sul libro paga del Cartello, ma il tutto viene spiegato così in fretta e con così poca voglia che non si fa neanche in tempo ad arrabbiarsi con il Sistema corrotto, tantomeno col Cartello, composto da generici energumeni coi tatuaggi in faccia che sia chiamano “Garcia”, “Cortez” e “Salazar”, così poco caratterizzati da non raggiungere neanche la quota minima per rientrare nella categoria “cattivi da cartoni animati” (azzardo: il film è indirizzato a un pubblico per il quale essere latino-americani è condizione sufficiente per essere giudicati pericolosi e non richiede ulteriori spiegazioni). Di fronte alle Istituzioni Che Non Fanno Niente™, Jenny G prende ovviamente la giustizia nelle proprie mani e si trasforma da casalinga disperata in angelo della vendetta, ma lo fa offsceen. Ora, se avete presente qualsiasi revenge movie mai fatto, sapete che si dividono in due fondamentali categorie: quelli dove il protagonista è un badass in incognito (Taken, John Wick, The Equalizer per citare solo roba degli ultimi anni) e quelli in cui il protagonista è una persona normale che, dopo aver subito Il Torto™, si addestra per poter affrontare i propri nemici (Batman). In quest’ultimo caso, la parte dell’addestramento, l’atto della trasformazione dell’uomo comune in macchina da guerra attraverso sacrificio & disciplina, è probabilmente la più fica di tutto il fim, spesso persino più galvanizzante della vendetta vera e propria. Ecco, Peppermint è un film così sicuro dei suoi mezzi che questa parte qua la risolve con una linea di dialogo in cui due tizi si dicono: “è così forte perché si è allenata per cinque anni”. A posto. Per cui, forte dei suoi cinque anni di allenamento, Jenny from the Mall uccide uno a uno tutti i membri del Cartello in qualche modo legati alla morte della sua famiglia e… questo è tutto. Più un’inspiegabile sottotrama, immagino pensata per “dare colore” o creare una mitologia, in cui Jenny si nasconde in mezzo a dei senzatetto che la eleggono loro angelo custode, con tanto di tributi e murales a lei dedicato perché “li protegge”, anche se non viene mai mostrato da cosa o in che modo.
La sceneggiatura di “Chad St. John” (mi rifiuto di credere sia un nome vero), direi che s’è capito, è peggio che stupida: è proprio priva di qualsiasi contenuto, buono o cattivo. Posto ciò, sarebbe bello poter dire qualcosa di carino su Jennifer Garner, indimenticata Sydney Bristow di Alias, che torna con disinvoltura all’action dopo un decennio passato a fare film che si intitolano “Appuntamento con l’amore” e “Mother’s Day”, o su Pierre Morel, il capo elettricista di EuropaCorp finito per una serie di equivoci a dirigere (senza fare disastri) Banlieue 13 e Taken, ma davvero: qui non c’è niente. Nulla di nulla. Peppermint è un film composto al 50% da scene d’azione girate male e al buio e 50% di personaggi secondari che descrivono l’azione che non si sta vedendo sullo schermo. D’altra parte Peppermint si chiama così perché, prima di venire uccisa da Gonzalesgomezgarciadelcartellodeladroga, la figlia di Jennifer Garner stava mangiando un gelato al gusto menta piperita, quindi che cazzo mi aspettavo?
DVD-quote:
“Il revenge movie definitivo per la casalinghe che hanno paura dei messicani”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Oddio, neanche “Revenge” spiega come la protagonista diventi una macchina omicida (la dddddroga, signori miei!).
Però”Revenge” è un filmone.
Questo, ad occhio, no.
posto che i due film non c’entrano nulla l’uno con l’altro, vale la pena precisare che il problema non è che “non spiegano come mai” (che siamo, cinema sins?), ma che rinunciare all’occasione di fare un training montage in un film che non ha NIENTE ALTRO da dire è proprio da babbi
Da settimane Instagram mi ammorba con una clip pubblicitaria in cui sentivo ripetere “la mia bambina ha amore nel cuore e menta piperita nel sangue” e mi chiedevo quale pellicola straziante con Julia Roberts potesse avere una frase così scema. Poi mi ritrovo la rece su i400 calci e mi viene un coccolone.
frase che o è stata inventata solo per il trailer o è stata eliminata in montaggio perché nel film non viene MAI detto niente del genere
infatti il commento che si legge più spesso riguardo il film è che nessuno ha capito perché minchia si intitoli così
Ma state studiando tutti da Bongiorno Miike?
Per avere dei gran baffi bisogna fare dei gran sacrifici
Visto un paio di mesi fa su un sito di streaming tipo Thailandese, lingua originale sottotitolato in, boh, हिन्दी.
A Jennifer Garner perdono tutto. Anche quel film dell’ammmore che era una cover di Scrooge con le fregne al posto dei fantasmi.
Film da 6 politico.
10 alla Garner perché è figa
2 al film.
Media 6, appunto.
p.s.: comunque, film di merda
p.p.s.: ok tutti amici tutti fratelli abbattiamo i confini ecc, ma tendo ad essere leggermente prevenuto nei confronti dei messicani muscolosi con i tatuaggi in faccia e una pistola in una mano e mezzo chilo di bamba nell’altra.
p.p.p.s.:
[omissis involontario]
p.p.p.s.: non vale neanche la pena di tirar su un flame sul girl power cinematografico… se al posto della Garner ci fosse stato un uomo o un cane yorkshire il film sarebbe stato identico, cioè brutto.
Bello cmq avere la conferma che la Garner è ancora fregna.
@Pitch f. H.
mi riservo di vedere la versione con lo yorkshire prima di esprimere un giudizio così netto.
Quella la fanno uscire sicuro sicuro col blue ray.
Si, vabbè, ora mi tocca comprare il blue ray di stammerda per vedere la versione definitiva con lo yorkshire!
…ed io che mi aspettavo la recensione di quel piccolo capolavoro “netflixiano” di TRIPLE FRONTIER…ed invece ecco questa pellicola che, aimé, avevo visto illegalmente lo scorso anno facendomi vergognare di essere un amante dell’action.
In cuor mio speravo che i400CALCI non sprecasse una recensione per una schifezza simile, ma un trafiletto.
Almeno ho letto con il solito piacere qualche riga di Quantum, efficace come sempre!
Anch’io mi aspettavo Triple Frontier oppure quella minella di Message Man.
Questo è un B-Movie (anche se con la Garner) non degno di questo sito.
Anch’io aspetto la rece di Triple Frontier, visto giusto ieri sera e per me boh, tre stellette su cinque, mi ha intrattenuto ma poco più. Mi piacerebbe leggere il punto di visto dei 400.
A proposito di triple, domani esce triple threat e io ce l’ho già duro.
Mi accodo su Triple Frontier e chiedo anche, a gran voce:
– Burn Out (solo per sapere se perderci tempo, probabile cacata franzosa colle moto)
– Paskal (elite forces MALAYSIANE)
– Edge of fear (cinema di menare per salvare ‘a famigghia)
– Revenger (film di vendetta Coreano con le arti marziali e non serve altro)
– Close (il donnuomo Noomi Rapare being il donnuomo Noomi Rapace)
ma soprattutto
THE HARD WAY (motivazioni vaghe per mandare M.J. White a rompere il culo a mezza Sofia truccata per sembrare Budapest, con la presenza incidentale di Luke Gross e Randy Couture)
E comunque Triple Frontier è Narcos MEETS Alive-sopravvissuti, detto in senso buono.
toto di mi aspettavo…
LOVE, DEATH + ROBOTS
Mmh non farti troppe aspettative.
Tirple Frontier arriva.
L’abbiamo affidato al nostro uomo migliore.
Sul fatto di non coprire peppermint perché è brutto mi pare un discorso un po’ del cazzo, se non lo coprivamo come facevate a scoprire che è brutto e che non valeva la pena di coprirlo?
Tanto sappiamo tutti che era un trucchetto per farci trovare a braghe calate quando arrivava la mega sberlona dei premi Sylvester NELLO STESSO GIORNO. Bravi!
Infatti!
Bravissimi!!!!
Ma soprattutto le recensioni dei film brutti sono molto più divertenti ed interessanti di quelle dei film belli.
Bene, sono molto curioso di sentire la vostra campana, perché secondo me è tipo il film di menare meno capito dell’anno.
Comunque, che le casalinghe abbiano paura dei messicani è un falso mito: basta vedere “Spingi Gonzalez” per rendersi conto che non sono così reazionarie, ma, anzi, decisamente aperte.
Del Director de “Venganza”. Adoro questa parola a prescindere dal film. Venganza, venganza, venganza. VENGANZA.
Paranza
è una danza
che si balla nella latitanza