Avete presente quei film che raccontano l’alta società come un ambiente violento? Ma non violento nel senso che ci si mena, violento nel senso che c’è un atteggiamento spietato e predatorio che è “come la violenza”. Se tutto va come spero non ce l’avete presente perché non li guardate, visto che non si menano. Ad ogni modo: esistono. L’età dell’innocenza è uno di questi. La violenza coperta dalle buone maniere. Trame e alleanze, screzi e frecciatine… Sono come la violenza? No. Sapete cos’è come la violenza? La violenza. Ecco cosa.
SIGLA! Cioè volevo dire
TRAILER!
Polite Society racconta la violenza in quel segmento raffinato della società inglese abitato da famiglie ricche pakistane. Solo che è violenza per davvero. Nell’ordine: pugni al sacco, calci volanti, rissa a scuola con vetrate spaccate, prese e pugni, mosse di arti marziali, gomitate in faccia e capocciate. Nella buona società.
L’espediente è che per la prima volta in uno di questi film la protagonista è una ragazza del liceo che sogna di fare la stuntwoman a livelli alti, per riuscirci si allena e, nonostante nessuno lo dica mai, è chiaro che tutto quello che le accade durante il film è visto attraverso la lente dei suoi occhi e quindi attraverso il cinema d’azione, spionaggio, truffa, thriller e via dicendo. Di fatto i confronti verbali sono risse, le recriminazioni sono pugni, gli obblighi imposti sono pizze in faccia. Come già capitato con The Princess questo è un film come se ne sono sempre fatti, solo che adesso in questo momento storico, lo si fa con azione altamente coreografata.
Vi blocco subito, perché lo so cosa state per dire: già dal trailer si vede che le arti marziali non sono fatte da professionisti e l’azione non è di buon livello. È così. Nida Manzoor (che scrive e dirige) fa tutto davvero bene, sono le interpreti che proprio non sono tagliate per questo, sono legnose, di certo non veloci e a tratti un po’ goffe. Come Keanu Reeves nel primo John Wick. Solo peggio. È un merito del film il fatto che per gran parte della sua durata riesca a farlo dimenticare, rilanciando sempre di più sulla sua allegoria. La storia è quella di due sorelle, una vuole fare la stuntwoman e la più grande vuole fare l’artista. La madre invece le vorrebbe sposate con un buon lavoro convenzionale. A un festa riuscirà a far incontrare la sorella grande con uno scapolo d’oro del mondo dei pakistani di Londra, i due inizieranno a frequentarsi con grande fastidio della sorella minore.
In un film più convenzionale questa storia di scontri e tensioni nell’universo femminile di seconda generazione dei pakistani di Londra (tra tradizione e nuove spinte) avrebbe messo la sorella minore nella posizione di architettare simpatici espedienti sentimentali per convincere la sorella maggiore a seguire la sua vocazione e non diventare la mogliettina perfetta che la madre vuole, capendo alla fine che l’amore vince sempre ed è meglio così. In questo invece la sorella minore scopre un laboratorio segreto a casa del fidanzato, un complotto, organizza un rapimento, si scontra con il villain dalla risata malefica e lo combatte in uno showdown clamoroso con colpi segreti.
Il punto rimane sempre i rapporti di forza tra donne e la maniera in cui i sogni di gioventù e i desideri di indipendenza si scontrano con le aspettative e il controllo che i genitori hanno sulle ragazze (ma in un certo senso anche sui ragazzi), oltre al desiderio delle madri di replicare se stesse attraverso figli. Solo che ci si mena per raccontarlo, che è una cosa sempre apprezzabile. Polite Society quindi un film che ha a che vedere tantissimo con la maniera in cui una ragazza affronta il proprio stereotipo di gender e in un certo senso cerca di venirci a patti, sentendo però il richiamo forte di qualcosa d’altro, del menare. Il rovescio della medaglia di Io sono nessuno, in cui un uomo d’azione da anni nascosto nei panni di una persona normale sente il richiamo della foresta della vita d’azione.
Questo è un film che ha il coraggio di vestire Nimra Bucha, gran villain, con un abito da cerimonia tradizionale che sta a metà tra Mr. Bison e Mr. Satan. Che ha il coraggio di far litigare ragazze a scuola e fargli sfondare tutto con le compagne intorno come fosse il Kumité, ha il coraggio di montare con grande abilità un ballo come fosse un atto sfrontato e fare umorismo sull’azione, mentre fa azione per raccontare cosa è richiesto ad una ragazza per essere indipendente, anche nel mondo di chi ha i soldi con la pala a Londra (che vuol dire i soldi con due pale in Italia).
Per quanto mi riguarda non solo ha tutto il mio rispetto, nonostante poi le arti marziali siano abbastanza stentate, ma questa tendenza di raccontare le cose che una volta raccontavamo con il cinema drammatico o con le commedie sentimentali, attraverso invece i film d’azione o le action comedy mi pare la cosa migliore che sia accaduta al cinema dopo la venuta sulla Terra di Jackie Chan.
Dvd-quote suggerita:
“Tutto sbagliato ma anche tutto giustissimo”
Jackie Chan, i400calci.com
Temo che la scarsità marziale delle protagoniste possa rendere il film inguardabile. Vedi Pride, Prejudice & Zombi e (libera nos a malo) Ava.
Di Nimra Manzoor segnalo anche il BELLISSIMO, anzi, STRABELLISSIMO “we are lady parts” che applicava questa logica ad una band punk al femminile (e sempre di seconda generazione). Una regista che seguo con moooolta attenzione
La trama non sembra male, ma come amanti del cinema di menare dovremmo cominciare a boicottare tutto ciò in cui si vede un quadruplo avvitamento in seguito ad una spazzata subita o al blocco con le mani di un front kick. Basta, pietà, sa di stantio. Mettiamola alla voce “coreografie che hanno rotto il cazzo”.
Ma il film fa ridere e ci mostra e fa capire un ambiente? O da quel punto di vista è mediocre?
@Dumbolik
Ma sai che non mi risulta se tu ti sia mai espresso su Matrix e il wire-fu? Su questo argomento la vedi come Nanni? O hai altre idee?
Favorevole se la trama consente di fottersene di elementi quali peso e forza di gravità ( vedi Matrix ), sfavorevole in tutti gli altri casi. Ma il problema oggi forse non è tanto il wire-fu, ma il gun-fu. Se Matrix ha sdoganato il primo, Equilibrium lo ha fatto col secondo. Oggi i registi si sono innamorati del gun-fu e in molti film una pistola ha una minore utilità dalla distanza di una limetta per le unghie. I John Wick ormai sono alla deriva, con John che ormai lancia le pistole scariche tipo coltelli, ma cazzo ormai vedo gente che coi mitra deve avvicinarsi al bersaglio a due metri in moltissime altre pellicole. Siamo a un livello che se si supera la distanza di sparo di due metri si può rientrare benissimo nella categoria “Film con cecchini”. E a volte scazzano anche qui, perchè certi film in cui il nostro eroe o eroina spara dalla distanza, l’ inquadratura che parte dal mirino ti mette il bersaglio con la testa perfettamente allineata alla tacca rossa centrale. E immancabilmente, fottendosene del vento, o del silenziatore che diminuisce la velocità del proiettile, o della forza di gravità, il cecchino centrerà perfettamente la testa del nemico. L’ ultimo che ho visto ( fino al minuto 55, credo, poi mi sono suicidato tantissimo) con una sequenza di ammazzamenti alla testa di questo tipo è Mother con quella cagnaccia di Jennifer Lopez. Ma ce ne sono taaanti altri. Il mio sogno è che i giovini imparino dai film le cose vere, così le madri risparmiano sui corsi di king bocsing e krav magia. Che costano, eh: paratibie, guantoni da 10 once e da 12 o 14 se la palestra è seria ( ma quasi tutti usano i 10 anche per lo sparring e senza fargli neanche mettere il caschetto, col risultato che uno dopo un anno di palestra di king bocsing ha subito più ko in allenamento di uno che ha fatto 10 anni di bocs in una palestra riconosciuta dalla FPI ), sospensorio, paradenti, retta mensile. La krav magia essendo magia ti costa molto come retta mensile, ma come attrezzatura basta una maglia nera e pantaloni mimetici. I pantaloni della mimetica servono a simulare la situazione in cui un farabutto ti stia aggredendo nel parcheggio di un supermercato Conad nel bel mezzo del Sahara e tu col mimetismo delle gambe potrai tirargli calci praticamente invisibili. Se invece un bambino vuole imparare a fare centro sulla testa di qualcuno da distanza, in molti Paesi può farlo solo coi videogiochi, ma raggiunta una certa età si può iscrivere a dei corsi per fucile in cui lo Stato ti paga per partecipare e poi addirittura lo puoi fare per lavoro. E se non sbaglio della mimetica hai anche la parte sopra, quindi mi sa che si diventa molto più potenti di un krav mago. Il mio sogno? Un corso per fucili che abbiano un grilletto talmente grande da poter sparare indossando i guantoni da king bocsing, così poi se finisci i proiettili e vai nel corpo a corpo non ti ferisci le nocche e puoi far vedere a tutti che hai fatto anche king bocsing.
P.s: la maglia nera nella krav magia serve a far vedere che sei in forma fisica perfetta, ché a disarmare uno che ti sta minacciando con una pistola di legno si bruciano ben 0,03 calorie. Quindi ricordati sempre di fare almeno 3 pasti al giorno abbondanti.
Poi vabbe’, possiamo anche discutere del problema car-fu, ossia di quel cinema in cui auto moderne rubate per strada o uscite da un normale garage condominiale si sfrociano una con l’ altra per chilometri e chilometri e non scoppia un airbag neanche a farle schiantare muso contro muso ai 100 all’ ora. Nel car-fu fatto bene è essenziale che l’ auto del protagonista sia con gli airbag tarati a “45 megatoni di una bomba atomica”, sgommi sempre anche in retromarcia, a fine scontro non prenda fuoco e soprattutto che il protagonista possa benissimo uscire dalla porta anche se l’ auto ha ruzzolato 85 volte, si è praticamente spappolata tutta, ma le cerniere sono ancora come appena uscite dalla concessionaria. Un bellissimo film con maestosa scena di car-fu è Self/Less. Visto quello, capisci di cosa parlo.
https://youtu.be/1xQNPP7-Plo
Car-fu in cui, ti giuro, Ryan Reinolds esce dal suv aprendo comodamente la portiera.
Ahah, che king.
Ma ascolta, ho due grandi dubbi. Il primo riguarda il buon Takeshi Kojak, che tu dicesti un giorno si sarebbe potuto presentare come Takeshi Paolo Turci. Lo dicesti così, o proprio perché la cosa era nelle tue mani, non so se mi spiego?
Ma il mio dubbio più grosso, l’ho avuto tempo fa, in un binge-rereading dei calci, quando ho finalmente scovato la mitica diatriba tra lo storico utente Steven Senegal e lo storico troll Ciobin Cocister (o era Harry Piotta?), nella quale i due giganti si contendevano in bello stile la primogenitura dell’idea del calendario dei frontoni (invero ma deliveryato, neh?). Mai avevo sospettato che Steven Senegal potesse essere altri che lui se stesso medesimo, ma quello storico confronto – che non ricordo purtroppo sotto che rece sia avvenuto – qualche dubbio me lo ha messo…
Non ho alcun potere sull’ utente Takeshi Kojak ( che saluto), ergo potrebbe ricomparire con mille altri nomi e non saprei. Sulla seconda domanda credo tu debba fidarti del tuo intuito. Ora ti saluto, che mi guardo la replica della puntata secsi di ieri sera su Twitch a cui non ero presente causa attacco narcolettico causato da abuso di sostanza atta a rilassarti e impedire di fare gesti estremi, come guardare una serie teen-drama su Netflix con Dumbolika. Che il problema non è tanto la serie teen-drama, è che Dumbolika mi chiede il massaggio ai piedi. La prossima la scelgo amputata, tipo Helena di Boxing Helena.
Eh eh…Dunque.
Il fatto che questa palla di fango pulluli di esimi stronzi buggeratori ruzzolamerda non significa che non esista il KRAV MAGA vero, efficace nella suea declinazione civile (di quella militare so un cazzo). Cicalone in questo senso ha fato più danni di una forma pandemica di diarrea fulminante e prima o poi (in questa vita o nell’altra) ne sconterà il fio.
Limitiamoci a parlare di quel che coosciamo: cinema, figa (spiace che in quest’ambito, molti di Voi si sentiranno esclusi), sano e meno sano umorismo e poco altro.
Oppure…Scatenatevi, odiatori.
A proposito del Krav Maga, in questi ameni lidi sono stato ferocemente attaccato in passato, quando ancora mi curavo di mantenere una qualche forma di decoro, obiettività e ragionevolezza.
Ahimè (e ahivoi), sono tempi remoti.
Fatevi.
Sotto.
Mi ci provo, via.
Alùra, in primo luogo non ti permetto di insinuare che mi manchi la figa: infatti la mia dolce metà Ughina Tognacci, dopo aver sfornato due figli, è raddoppiata di mole e dunque vale per due, e in più, laddove sono passati i pargoli, si è raddoppiata anche di capienza e dunque vale per altri due; perciò 2 per due alla quarta, che, se la matematica non è un’opinione, fa all’incirca tanto. E con ciò ho sbugiardato le tue perfide frecciatine.
Riguardo alla Krav Magìa non so, ma ricordo bene che Cicalone, prima di ermainfrocirsi (lol, copyright Vandal Savage) per correre dietro al suo pubblico di bimbiminkia (devo ammettere con contenuti comunque degni, anche se non sono io il target) era pur sempre colui i cui video si aprivano con il disclaimer “vietato ai ciccioni” e che insegnava, quale tecnica di autodifesa, a tirare dei gran destri a tradimento nello stomaco del malcapitato passante che si avvicinasse per chiedere a che ora passa l’autobus, e tutta un’altra serie di trollate micidiali. Ne consegue che non può avere torto, né quando percula la Krav Magia, né quando si fa beffe di Bruce Lee. Dunque tu hai torto e io ho ragione, ragion per cui è dimostrata la mia eterosessualità mentre la tua è messa in dubbio.
@Dumbolik
No vabbé, ma cosa mi dici mai, questo è uno Shiamalaman twist da paura, adesso mi tocca riandare a rivedermi tutta la saga alla luce di questa rivelazione. Puoi almeno indicarmi, se te lo ricordi, più o meno quando è iniziata?
Ma sopratutto, se non ti si fosse mai rivelato che hai dei fan come me e immagino qualche altro lurker, avresti lasciato scivolare nell’oblio la tua magnifica opera d’arte, senza mai svelarla ad alcuno?
Porca miseria! Hai DAVVERO ragione. Però io non posso avere torto…
Cicalone, (che da quando ha avuto successo ha iniziato a spinzettarsi le sopracciglia in omaggio ai grandi pugili metrosexual del passato), ha detto grandi cose sulla krav magia, ossia che il 90% degli istruttori sono ex sportivi di altre discipline che si sono arrangiati inventandosi istruttori di krav magia nelle palestre di fitness dopo aver letto qualche libro o frequentato corsi di autodifesa di due giorni con tanto di diplomino pagato 150 euri. Quello che non ha mai detto (o forse me lo sono perso) è in base a cosa parli come esperto di bocs. Chi è stato in gioventù? Che serie? Chi il suo maestro? Che record? Il “colpo sotto” è una delle cose più da ridere che abbia mai proposto. Dovrò approfondire anche questo, ché non ho capito se dopo essere stato colpito l’ avversario muore, se sopravvive ma resta storpio nello stomaco, se muore dopo 3 giorni o tira solamente un rutto da 30 secondi che ti dà il tempo di darti alla fuga.
Ma se funziona davvero, il cinema di menare, giocatosi tutte le idee innovative con la pacca sui coglioni di Fubar, potrebbe trovarsi tra dieci anni a proporre il colposotto-fu. Noi ci saremo.
@Bugo: ho detto “credo tu debba fidarti del tuo intuito” e non “ci hai preso in pieno” perchè probabilmente non ho compreso bene quello che intendevi. Ma se mi stai attribuendo partecipazioni a vecchie discussioni parlando da solo con più nickname per trollare, no, non è il mio stile. Finora ho usufruito di sole tre reincarnazioni, spalmate nel tempo,e me le hai sgamate tutte. Bravo. Ma Dumbolik è e sarà definitivo. Mi son fatto pure l’ avatar studiandolo anni e rinunciando alla figa. Qui Vandal ha ragione. Forse non ho partecipato alla puntata secsi di giovedì anche per paura di macchiarmi le mutande. Mi manca tanto, sai.
Manca a tutti noi, fratello. Anche a chi c’è l’ha a portata di min…di mano. Perché quelle che mancano sanno mancare e fare più male.
Ah, ok, mi pareva.
Cmq mi sento di fare qualche altro nome: Chuck, Adolph (Hitledger e Hitgirl).
Ho dei dubbi su Pasqualo Bianco e Michele Zarrissimo, e sono certo che qualche altra capatina estemporanea te la sei conceduta.
Porgo stima immutata.
Ps Felicissimo che il tuo nick definitivone sia ispirato a una mitica discussione cui ho avuto l’onore di partecipare