Ci pensate? Il duro del Road House, l’originale, era un action marketizzato per il pubblico di Dirty Dancing. Certo, magari non con quel titolo italiano lì. Ma Patrick Swayze era lì per quello: creare un eroe d’azione che attirasse anche coloro che, appena un anno prima, si erano eccitati quando aveva detto “Nessuno può mettere Baby in un angolo”. Un eroe bello, elegante, misterioso come Eduardo Palomo di Cuore selvaggio, e gentile. Uno che nella prima scena risolve una rissa senza alzare un dito, ma semplicemente ingannando il suo avversario a uscirsene dal pub da solo, in una specie di citazione di quella vecchia scena dei Tre dell’Operazione Drago in cui Bruce Lee fingeva di accettare la sfida di uno smargiasso, lo mandava avanti per primo, e poi lo lasciava al largo del mare di Hong Kong in una barchetta malandata. La calma zen. La gentilezza. L’arte di battersi senza battersi, se le cose si possono risolvere senza battersi.
Per il resto, Il duro del Road House si bullava abbestia di essere un bizzarro western moderno dalle mire piccolissime, ambientato in una piccola città sperduta in cui il villain che possiede tutto cita come suo più grande traguardo di carriera l’aver quasi convinto JC Penney ad aprire una filiale locale.
Ve ne abbiamo parlato in diretta streaming pochi giorni fa.
Era una roba modesta, insomma. Un oggettino strambo, e dal successo moderato ma incredibilmente duraturo, che mai mi sarei aspettato che qualcuno avesse voglia di rifare.
Però pensateci: di questi tempi, in cui persino Fast & Furious è passato dall’avere un villain che contrabbanda videoregistratori a multipli lord della criminalità mondiale che vogliono dominare il pianeta con la tecnologia del futuro, tornare piccoli è forse rimasto l’unico modo per distinguersi.
Avevo dubbi come chiunque ma, per quel che mi riguarda, sulla carta il nuovo Road House è assolutamente perfetto.
I remake migliori sono quelli che prendono un film sbagliato e lo aggiustano, ma è un controsenso perché nessuno ti paga per rifare un film che non è piaciuto.
E allora, al secondo posto, i remake migliori sono quelli che colgono lo spirito dell’originale e raccontano una storia diversa puntando a replicare la stessa generica atmosfera.
Lo sappiamo tutti che non ha senso cercare un nuovo Patrick Swayze. Non esiste. Nemmeno a Bollywood esiste, se ci pensate: certo, là sono pieni zeppi di gente bellissima che sa recitare, sa adattarsi a più generi e registri, sa cantare, ballare e menare. Ma Patrick era anche modesto, e questo frega tutti. Era unico.
Jake Gyllenhaal non gli si avvicina manco per sbaglio, ma è un attore intelligente, carismatico e con una gran voglia di sbattersi dal punto di vista fisico.
Dalton, per le funzioni che ha a livello di impronta sul progetto, deve semplicemente essere un eroe diverso dal solito che sa menare quando serve ma semplicemente non ne ha voglia, e non ha nemmeno voglia di fare lo sbruffone a riguardo. È uno che ha visto troppa violenza in vita sua per i suoi gusti, e ora si sta specializzando nell’evitarla. Ha menato abbastanza. È più contento quando non mena, e quando quelli davanti a lui si danno una calmata.
Il nuovo Road House fa la cosa giusta: non chiede a Jake Gyllenhaal di imitare Patrick Swayze, ma riadatta il film su di lui.
Gli cambia background rendendolo un po’ meno cartoonesco: non più un buttafuori di fama mondiale traumatizzato dall’aver ucciso un marito geloso per autodifesa, ma un ex-campione di MMA, di fama più comprensibilmente mondiale, traumatizzato per aver ucciso un avversario in uno scatto d’ira (che il film tra l’altro pare dipingere come semi-ingiustificato, ma ci torniamo dopo).
Il vecchio Dalton è un laureato di filosofia ora cintura nera di buttaggio fuori; il nuovo Dalton non ha mai fatto il buttafuori prima che gli venisse proposto dal padrone del Road House (che qui si chiama davvero Road House), ma ha comunque l’approccio giusto.
Cambia anche la location: non più un buco di paesino in culo al Missouri, ma un piccolo porto di mare alle Florida Keys, con l’ospedale più vicino a 20/25 minuti. Non più Jeff Healey come resident guitar hero, ma una band diversa ogni sera. Non più un magnate che vuole far spazio a una filiale di JC Penney, ma un arrogante figlio di papà che vuole comprarsi tutto il lungomare.
La cosa importante è mantenere lo spirito: Jake è un eroe gentile, anti-macho, e diverso dal solito. Uno che spezza le braccia agli scagnozzi che lo attaccano, ma poi li accompagna al Pronto Soccorso e aspetta con loro finché non vengono serviti.
Si continua, in generale, a raccontare una storia dalle mire modeste che non si prende troppo sul serio.
E il nuovo Dalton ripete una sola cosa che diceva anche l’originale: “Nessuno vince una rissa”. Che è la base di tutta la faccenda.
Il nuovo Road House ha incredibilmente gli stessi pregi e difetti dell’originale: quando funziona, è divertente e con qualche sprazzo memorabile; quando non funziona, è probabilmente per eccesso di relax e mancanza di pretese.
Ma c’è un’altra cosa che il nuovo Road House ci tiene tantissimo a fare: i combattimenti.
Doug Liman aveva già ribaltato il modo in cui ci si menava nei film hollywoodiani con The Bourne Identity: qui chiaramente ha una fregola fortissima di riprovarci.
Il suo trucco principale è una tecnica rubata al vecchio classico vietnamita The Rebel (2007) che è francamente incredibile non sia stata usata molto più spesso al cinema. L’idea consiste nel dividere il colpo in due parti: nella prima parte, chi esegue l’attacco colpisce un cuscino verde, in modo da poter dare un colpo in piena potenza e catturare l’effetto dell’impatto; nella seconda parte, chi subisce il colpo viene ripreso separatamente mentre viene colpito da un bastone imbottito verde, in modo da avere l’effetto dell’impatto senza la potenza di un colpo vero; si usa poi il computer per eliminare le parti verdi e unire le due riprese. Il risultato è che puoi finalmente riprendere i colpi di profilo e mostrare mentre vanno a segno, invece che essere costretti a giocare di prospettiva mentre ci si manca di 20cm (o menarsi per davvero, come ogni tanto fa qualcuno specialmente in Oriente).
È così che Liman, con l’aiuto del coreografo Garrett Warren, ottiene combattimenti insolitamente potenti e puliti pur dovendo lavorare con un attore non atleta come Jake Gyllenhaal.
Alla ricerca di un modo fresco di mostrare le scene di menare, Liman abusa anche di finti piani sequenza appiccicati con plateali giunture in CGI distorte: il dinamismo ne guadagna effettivamente a pacchi, ma dal punto di vista puramente visivo si sfiora anche spesso il grottesco, e mi sono ritrovato a pensare a vecchi orrori tipo i famigerati salti in CGI cartoonesca di Blade 2.
Però c’è poco da fare: se la gente inizia a prendere esempio da lui, limandone le imprecisioni, ne vedremo delle belle.
L’ultima sezione la dedico a Conor McGregor.
Fosse stato chiunque altro, lo avrei eletto a miglior personaggio del film a mani basse.
È dove il film, che altrove limita certe pacchianate dell’originale, decide di giocarsi le trovate più surreali: Conor “interpreta” una specie di Terminator irlandese che, al contrario di Dalton, praticamente vive per menare e si aggira con un costante sorriso a 32 denti come a pregustare perennemente l’idea che tra un po’ voleranno dei gran schiaffazzi. Il suo ingresso in scena completamente nudo, per le strade di un paesello italiano, in rilassata fuga da una moglie sedotta alle spalle di un marito che mi piace immaginare essere Dj Francesco, è micidiale.
Conor non è un attore, per cui gli è stato saggiamente appioppato un personaggio che deve fare solo due cose: menare fortissimo, e divertirsi. E lui lo fa bene.
Il problema ce l’ho nel momento in cui Conor McGregor è un coglione con gravi risaputi problemi di contenimento dell’ira (Dj Francesco ne sa qualcosa ma non solo lui), ed è l’ultima persona al mondo a cui direi “hey, hai presente quelle idiozie che fai spesso nella vita vera e che ti provocano occasionali problemi con la giustizia? Che ne dici di venirle a fare uguali in un film, trattate come se fossero fighissime e divertentissime?”.
Scindere interprete e personaggio mi è risultato francamente difficile, specie vedendo quanto Conor abbia costantemente l’aria del bambino nel negozio di caramelle a cui è stato detto “fottitene di cosa ti ha detto il medico, piglia tutte quelle che vuoi”.
La situazione non viene esattamente migliorata dal fatto che questa nuova versione di Dalton stesso sembra stranamente essere una specie di apologia di gente come McGregor: un tizio il cui trauma è non essere riuscito a trattenere la foga agonistica in un match sportivo, e che vive nel terrore che la rabbia gli esploda di nuovo nel momento sbagliato, tranne che ovviamente in realtà lo vediamo comportarsi sempre in modo impeccabile e ultra-carismatico, controllarsi ogni volta alla stragrande, ed esplodere soltanto quando c’è da rettificare le ingiustizie contro il cattivissimo cattivo come il cavaliere della valle solitaria.
Per carità: sono tutte cose che, frequentando il mondo dei film d’azione da 40 anni, ho visto miliardi di volte in tutte le salse. Voi pure. Sbattute però lì così, a distanza ravvicinata da un vero caso umano – un tizio che rappresenta il lato peggiore di questo tipo di atteggiamento, e che se mi chiedete un’opinione personale dovrebbe starsene chiuso in galera con dei bravi psichiatri e un guinzaglio, altro che Hollywood – devo ammettere che mi hanno rovinato un po’ il retrogusto.
Ma pazienza.
Road House, grazie al cielo, è soprattutto il raro remake che ha capito qual è il mestiere dei remake: ha preso un film modesto che aveva qualche scena memorabile, ne ha colto l’essenza e riadattato lo scheletro per raccontare una storia nuova tutta sua, e se n’è uscito con un altro film modesto che ha qualche scena memorabile.
Di più era davvero difficile chiedergli, ed è inutile forzare altri paragoni: nessuno vince una rissa.
Streaming-quote:
“Goin’ to the Roadhouse, gonna have a real – a good time”
Jim Morrison, Facebook
Quotone su tutto.
L’azione finché non si nota la CGI (un digital double di Dalton molestissimo) è ottima, Gyllenhaal ha un carisma efficace e diverso da quello del suo illustrissimo predecessore.
La colonna sonora è un punto altissimo, temevo che si perdesse un pezzo importante dell’atmosfera “da bar” e invece hanno fatto una selezione di blues, soul, country e zydeco moderni davvero piacevole.
Lato violenza, rabbia e fatti di cronaca: la vicenda McGregor vs Facchinetti mi aveva fatto ridere poco all’epoca, concordo che mettere l’irlandese folle a interpretare se stesso sia stato un poco eccessivo.
Discorso con fortunatamente qualche sfumatura in più per quanto riguarda Dalton secondo me: non ha ucciso per difesa, ha ucciso per rabbia e questo lo ha quasi spinto al suicidio. Non credo che gli si possa attribuire tanta profondità alla fin dei conti, ma ammetto che un protagonista col cliché del passato oscuro abbia effettivamente un’ombra così grossa alle spalle è abbastanza inusuale (c’è sempre un escamotage per dare allo spettatore un elemento di empatizzazione, qui invece è tutto SUCCESSIVO al “peccato originale”) e un filo più coraggioso.
Anche perché (correggetemi se sbaglio, l’ho visto in eng non subbato), mi pare che manchi il classico momento in cui un personaggio secondario spara il classico: “no bro, basta vivere nel passato, hai fatto la cosa giusta e devi perdonarti bro”.
Cosa succedeva nell’originale, ma
1) il personaggio secondario era Wade Garrett
2) appunto Dalton era oscurato da un episodio di violenza per difesa
Poi se vogliamo parlare dell’immagine ultra cool del personaggio di Gyllenhaal che comunque non viene scalfita da un episodio del genere, allora la narrazione si rivela molto meno consapevole e molto più pericolosa, ma a confronto col “problema mcgregor” almeno c’è un abbozzo di complessità col suicidio mancato.
Avrei zero da ridire sul personaggio di Dalton di per sé – è comunque un background interessante e non inedito quello dell’eroe che sconta un vero errore/difetto – se non fosse che, messo di fianco a uno che non trattiene davvero gli scatti d’ira come McGregor, sembra aggiungere un altro tassello per perdonarlo.
Ci sta.
Beh, dai, nell’anno del Signore 2024 ci saremmo mai aspettati di poter definire un remake de IL DURO DEL ROADHOUSE come “parzialmente problematico”?
Tempi interessanti :D
Concordo sul paragrafo McGregor, risaputo un mezzo criminale a cui viene data l’opportunità di fare Hollywood. A me sta roba fa schifo, è inutile fare i buonisti woke per poi dare visibilità a sti personaggi, come se fosse solo una simpatica canaglia. Non guarderò il film per questo motivo, non farà nessuna differenza ma almeno nel mio piccolo sarò contento e in quelle due ore vado al pub a cercare rissa.
Cosa c’entri il “woke” non lo sai nemmeno te.
Ettore, il riferimento al “woke” pare pertinente nel senso che da anni vengono proposti personaggi di fantasia attentamente conformati ai valori più corretti della nostra epoca e poi mi spari, in un opera di fantasia, un personaggio reale che interpreta se stesso in tutta la sua vergognosa verità, gli dai riflettori ed ulteriore notorietà. Quasi quasi che ad un occhio malizioso verrebbe da pensare che il Cinema cercasse non di dedicarsi ad una pura e sincera pedagogia sociale ma di intercettare opportunisticamente i gusti del pubblico del momento
Lo dico giusto per scrupolo, ma per quanto il personaggio di McGregor sembri solo un’amplificazione di se stesso, si chiama comunque “Knox”… Sul resto il senso per me era chiaro e hey, nessuna illusione, il cinema va da sempre dove ci sono innanzitutto i soldi e poi gli investitori più simpatici.
Comunque resta il fatto che se l’originale faceva cagare (visto ieri con my brother, inguardabile) questo remake ha almeno il pregio di puntare ad una storia di combattimenti a mani nude tra teppisti e il cowboy solitario. Non vi siete accorti che Dalton è palesamente lo straniero che viene con la diligenza, in questo caso l’autobus e ovviamente viene pagato per risolvere i problemi con gli sgherri del boss della città. Tutto già visto, Amazon ovviamente ha pensato malamente di mandarlo SOLO in streaming e ovviamente il film ne risentirà. Prodotti del genere sono per il grande schermo e per il pubblico generalista dei Fast e dei James Bond, insomma il pubblico che pensa poco e ha solo bisogno di vedere una storia semplice di scazzottate e morti ammazzati, perchè su questo Liman comunque non lesina. Finale sinceramente pensato per un sequel assolutamente inutile, ma tant’è basta avere un altra sceneggiatura e soprattutto un altro regista dopo lo scazzo di amazon con Liman.
Mah, sinceramente storie così piccole sono esattamente quelle che di solito oggi mandano su piattaforme invece che in sala. Questo assomiglia vagamente a Fast & Furious se ci levi letteralmente tutto, zero inseguimenti, una sola esplosione, una sola location, e lasci solo i cazzotti. La controversia l’ho letta, Liman faceva bene a sentirsela calda e fa piacere che ci creda così tanto, ma non mi sembra così clamoroso vederlo su Prime invece che in sala.
Avete problemi
Eh, il traffico.
e tu sei la cura?
avete molti problemi
?
Film che lascia il tempo che trova, Liman aggiusta l’originale che era inguardabile con montaggio e combattimenti assolutamente finti, mette un cattivo stronzo e ABBASTANZA credibile, lavora di fantasia sul personaggio di Dalton, Jake riesce ad essere super convincente. Soprattutto nel finale si ammucchia un certo numero di morti ammazzati. Amazon avrebbe potuto tranquillamente puntare sulla sala, ma invece ha scazzato di brutto con il regista e distribuito solo in streaming.
Nanni, io sono d’accordo con te su tutto ciò che hai detto, ivi compresa la critica alla colpevole indulgenza nei confronti scelta del ” matto mattissimo” . Ho solo un dubbio a livello di sviluppo della trama, perciò…
SPOILER
.
.
.
.
Non ho capito perché dalton, così efficiente nel suo nuovo ruolo di buttafuori per tutto il film, quando arriva il cattivaccio numero uno gli lascia tranquillamente distruggere il locale e massacrare i suoi amici e colleghi prima di decidersi ad intervenire. Quel momento ha un po’ fatto cadere la mia sospensione di incredulità. Dopodiche, avercene di film così.
È coerente con quello che fa dopo. Dalton vede Conor, capisce al volo che è forte e impegnativo, inizia a ragionarci e interviene all’ultimo. È effettivamente dura, fa questa cosa insolita per l’action medio di rinunciare e andare via, e poi spiega che ha paura che gente così gli risvegli il lato oscuro. Fosse stato più esplicito prima, si sarebbe perso lo shock dello spettatore nel momento in cui lui poi se ne va apparentemente con la coda fra le gambe.
Cerrone ne ha presi 200mila per battersi con McGregor, per 5mila me ne sarei andato pure io….
OT: McGregor visto di persona a Ibiza nel 2016 o 2017. Non ho idea di cosa sia successo 20 secondi prima ma so solo che 4 del suo staff lo tenevano a fatica. Portato via letteralmente a braccia perché stava per fare brutto contro un gruppo di tizi che se la stavano facendo nelle mutande ai tavolini di un bar.
La cosa che nessuno ha fatto notare, credo, è che questo film se descritto nei suoi particolari, è chiaramente un film con Bud Spencer (e anche Terence Hill, via).
SPOILER
abbiamo un ex grande combattente (bomber! bomber! gridava il pubblico del madison…) che va a fare il buttafuori. indossa delle camicie buffe, parla poco ma i dipendenti del locale, bizzarri ma simpatici, gli si affezionano subito: la cuoca cicciotta (ruolo chiaramente scritto per Jeffa, la cuoca) gli porta la colazione la mattina. Lui va a vivere in una barca scassata, fa amicizia coi ragazzini e non ha voglia di prendere la gente a schiaffi, preferirebbe starsene seduto col suo caffettino e i suoi fagioli. Picchia la prima banda di teppisti che tutto sommato sono buffi, uno in particolare fa ride (ruolo chiaramente scritto per quello che faceva Anulu in chi trova un amico trova un tesoro), solo il loro capo sembra un po’ più tosto, ma niente di che (ruolo chiaramente scritto per Riccardo Pizzuti).
Poi si scopre che questi sono al soldo di un boss che è un coglione, vestito come un coglione, che ha paura del babbo, lui sì boss per davvero. infatti non è capace di sconfiggerlo e chiama un matto violento interpretato da un vero combattente (ruolo chiaramente scritto per Joe Bugner).
dopo buffi inseguimenti con le barche con una musica funky (ruolo chiaramente scritto per gli Oliver Onions) e una scena madre in cui Bud declama la famosa battuta “non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo”(c’è davvero!) tutto finisce in un’orgia di schiaffoni e cazzotti a martello. Infine il nostro eroe se ne va, lasciando tutti i soldi dei cattivi alla ragazzina orfana.
Alla fine sto film non è male, certo sarebbe stato molto, molto, molto meglio se ci fosse stato davvero Bud Spencer (e Terence Hill come controparte che si schiaccia la dottoressa gnocca).
Tutto giusto ma farei schiacciare qualcuno anche a Bud per una volta…
Che poi è Daniela Melchior, che dovrebbe essere nei cuori di tutti noi dopo The Suicide Squad <3
Ho pensato subito pure io al grande Bud ma l’hai scritto in modo sopraffino, thanks, ho riso e ho anche imparato qualcosa.
Oh, la prima cosa che ho pensato appena ho finito il film è stata esattamente:
MA QUESTO E’ UN FILM DI BUD SPENCER E TERENCE HILL CON CONOR MC GREGOR CHE FA CONOR MC GREGOR, CIOE’ IL COGLIONE.
Tu sei il più grande esperto di cinema tra i commentatori di questa pagina.
Felicissimo lo abbiate promosso, mi ha davvero divertito!Interessante lo spunto su MC Gregor. Personalmente è stato un elemento in più di fotta pensando che questo nella realtà, potenzialmente, è uno che potrebbe fare davvero il tirapiedi con licenza di uccidere. Ma ammetto non mi ha dato fastidio pensare alle sue gesta “criminali”. Promossi i combattimenti, soprattutto la final fight!
Eh, il problema è che quelle virgolette che hai messo sono sinceramente fuori posto…
Ammetto di non conoscere bene le sue gesta, a questo punto mi tocca approfondire.
Ammetto di non aver piena contezza delle sue gesta dentro e fuori dal ring. A questo punto credo mi tocchi approfondire.
eh però McGregor funziona veramante bene nel film, e in qualche modo la sua presenza rintuzza un certo tipo di buonismo che a conti fatti era il rischio più grosso per questo remake. Ho visto questo insieme a Beekeper che è un film spassosissimo e che vale ma che ha una prima lettura, quella più bassa, che è un servizietto allo spettatore MAGA scemo, c’è tutto: il complottismo, il richiamo a una filosofia di vita tanto più basilare e naturale quanto insensata, una presidente chiaramente ispirata a Ilary Clinton e un figlio chiaramente ispirato a Hunter Biden…. Cioè, a tirar in ballo elementi extrafilmici si corre il rischio di non divertirsi.
Verissimo e in fondo i limiti a certi livelli sono personali. The Beekeeper ad esempio la gioca talmente aperta sul grottesco che mi è venuto più facile perdonarlo. McGregor invece è uno che gira ancora impunito e di cui non tutti conoscono il background. L’importante, alla fine, è discuterne e non fare finta che questi elementi non esistano.
Film modesto, non che l’originale fosse memorabile, ma ambientato ai nostri giorni in Florida è sinceramente poco credibile che la polizia (è corrotto lo sceriffo ma non tutto il corpo e poi esistono diverse entità federali e statali) sia inerte. Nel paesino sperduto del Missouri poteva invece starci.
Completamente d’accordo sulla questione MC Gregor che non conoscevo e da cui ora mi terrò ben lontano.
Piccolo trivia che mi ha fatto ridere? La presenza del coccodrillo. All’inizio quando lo citano pensavo che stesse sulla barca come in Miami vice
Quotissimo lo spoiler….
https://www.youtube.com/watch?v=bR_Yqn1D00w&t=162s&ab_channel=StickyPoPMusiC
ROADHOUSE!
W l’originale dove oltre alla violenza c’erano tette, sesso e (poca) droga. Oltre al mitico Sam Elliott sbaffuto.
Il remake è la versione edulcorata scritta con l’algoritmo.
McGregor recita meglio di Gyllenhaal che fa sempre ha stessa espressione da Donny Darko.
Ma pure la scena dell’appuntamento romantico nella secca era cgi? Perchè i colori erano cosi plasticoni che sembrava girata in studio. Il look visivo del film in generale l’ho trovato orrendo.
Felicissimo lo abbiate promosso, mi ha divertito e fomentato, lo devo ammettere.
Interessante lo spunto su McGregor ma nel mio caso non mi ha dato particolare fastidio. Però è giusto dire che l’effetto è stato straniante, fosse stato un attore diverso, avremmo anche riso del suo personaggio anzi è stato percepito come buon villain perché (teoricamente) molto simile alla realtà. Difatti non vedevo l’ora che arrivasse la final fight per vederlo massacrato. Diciamo però che se ci fosse stato un qualunque
altro attore avremmo anche riso per questo pazzissimo sicario che guida da folle e indossa le sneakers con i calzini di spugna bianchi.
Scusate, commento doppio, quello precedente non sembrava essere stato recepito.
W l’originale dove oltre alla violenza c’erano tette, sesso, Sam Elliott sbaffuto e un pelo di droga. Questo remake è la versione edulcorata scritta con l’algoritmo.
McGregor recita meglio di Gyllenhaal che ha la stessa espressione da Donny Darko.
Il’originale è mitico. Questo mi è piaciuto e io ho avuto le stesse remore su McHregor. Una curiosità, a me è sembrato eccessivamente scuro nelle scene al buio. La rissa coi motociclisti praticamente non si vede nulle. Problemi kiei di computer o è effettivamente così per tutti?
Scurissimo anche io
Domanda stupida: ma l’originale, quando uscì, come fu considerato dal punto di vista action? L’ho rivisto ultimamente e lo scontro finale tra Swayze e Ben Gazzarra sfiora la parodia. Magari nell’89 era visto alla stregua di John Wick.
Chiedo quindi ai calcisti agé che si ricordano…
Macché, era una cosa simpatica il giusto. A Patrick gli si vuole un mondo di bene e gli si riconosce l’agilità da ballerino, ma nessuno l’ha mai scambiato per il nuovo Chuck Norris e l’unica rissa guardabile è quella con Jimmy.
Grazie! Delle volte è un po’ difficile mettere i film di genere nel giusto contesto storico. Si rischia di sottovalutarli o sopravalutarli.
Ma Alba d’acciaio (Steel Dawn) l’ho visto solo io?
(L’ho visto una volta sola, al cinema e quindi non è che mi ricordi molto dei combattimenti, ma non mi pareva proprio malaccio).
Rivisto abbastanza da poco. Patrick è sempre impeccabile, ma il film è roba che a confronto Il duro del Road House pare Die Hard.
Trenta secondi dopo aver scritto il commento sono andato a cercarlo su Youtube e ho visto lo scontro finale (doppiato in Russo).
Non posso che concordare che era abbastanza una poverata (e le coreografie erano ahimè all’altezza del resto).
Io devo dire che faccio più fatica di te Nanni a passare sopra al discorso McGregor. Se uno spettatore guarda il film senza sapere chi sia quel cattivone con il sorriso ebete e la camminata tamarra, va bè. Ma conoscendo il personaggio paradossalmente si rischia di chiedersi come faccia ad essere li, cioè come una produzione possa aver deciso che si va bene chiamiamo sto pazzo e diamogli dei soldi che farà bene al prodotto. Onestamente la sua presenza a me ha fatto “uscire” dal film. Poi sicuramente i più si saranno esaltati.
Filmetto caruccio, con un ritmo mor-ta-le. Va beh che è Netflix, ma tagliami quindici minuti e dagli un ritmo un po’ più brillante, dai. Tanto più che le idee divertenti ce le hai, e la faccia stralunata di JG regge bene questo gioco.
Ho riflettuto molto sul discorso Conor McGregor, e credo di essere d’accordissimo con te. Però poteva andarci peggio, poteva essere Andrew Tate. A parte le battute, chissà se finirà questa tendenza a trattare i fenomeni da baraccone pop come dei personaggi storici degni di rispettosa riflessione (vedi l’agiografia di Rocco Siffredi).
Comunque, come ha detto qualcuno più su, sarebbe stato un ottimo film per Bud Spencer e Terrence Hill.
La parte su DJ Francesco mi ha ucciso
Ma quanto odio per McGregor! Ok, non ha ucciso dj Francesco, ma almeno ci ha provato.
Molto curioso di vedere le botte di questo filmettozzo, ma non ricordo più, nè la rece lo dice, se la rivoluzione nelle scene d’azione di Bourne identity abbia la benedizione di Valverde.
Su McGregor, che è un coglione, mi ha dato più fastidio averlo dipinto come una macchietta cartonistica come a dire: non è veramente così. Se butti un soggetto del genere, avendo bisogno di un personaggio identico a lui e non lo fai sei un po’ pavido. Grazie Nanni per la spiegazione dello split screen visivamente è una figata. Ha una resa incredibile e anche se non perfettamente coreografati e non girati da marzialisti i combattimenti ne guadagnano di credibilità. È un peccato che la tecnica non sia utilizzata più spesso, immagino per questioni di tempo e soldi ma inserirne anche uno a sorpresa anche in film mediocri ridesterebbe immediatamente l’attenzione dello spettatore. Quando cala il ritmo sgnacchera in primo piano e son tutti più desti.
Appena iniziato mi son detto : Daje hanno girato un film alla Terence Hill e Bud Spencer e invece no.
Un passatempo leggero che ja dato risalto ad un mega stronzo.Peccato.
McGregor Vs Bud Spencer chi avrebbe vinto?
Forse mi sono perso un pezzo, ma cosa ha di più McGregor rispetto a un qualunque attore “pazzerello” di Hollywood? Da Erza Miller in giù?
Non dico sia ok normalizzare la cosa, dico che non ricordo questi dilemmi morali su altri attori. Quindi chiedo: cosa mi sono perso?
Che lui è un’arma
Credo che essendo un sito su film di menare ci sia una certa sensibilita’ sul tema, i.e. se mi piacciono film di menare non vuol dire che tifo per un iperviolento come McGregor. Poi c’e’ la sensazione che facendolo diventare una macchietta alla fine il film promuova una assoluzione di McGregor di contrabbando. Un po’ come Crozza con Razzi: lo dipinge come un coglione, ma alla fine ti sta quasi piu’ simpatico di prima, ed e’ un peccato perche’ non se lo merita
Nel pezzo ho anche comodamente linkato a Wiki con tutta la lista, per la cronaca.
@Nanni io l’ho letto il wiki ma non ci ho trovato molto di più di tanti altri attori acclamati di ieri e oggi.
quindi chiedevo info, giuro senza polemica e sena benaltrismo.
ripeto pure che son ben lungi dal voler normalizzare certi comportamenti, ma non è che se li ha una montagna di muscoli sono più gravi di quando li ha uno smilzo.
Uhm, invece sì. Persino da un punto di vista legale.
“I miei pugni sono registrati come armi. Se combatto con qualcuno, e lo uccido, vado in galera!”
Sono d’accordo con Nanni quando dice che il remake ha praticamente gli stessi pregi e difetti dell’originale: finche’ il film rimane ambientato nel bar funziona, fuori e’ un disastro. Peccato perche’ Gyllenhaal e’ in formissima (proprio in tutti i sensi) e le botte sono proprio divertenti, c’e’ proprio questo buco nero di trama che purtroppo inghiotte i (due) film dalla meta’ in poi.
Purtroppo si vede anche un abuso di ironia usata per sdrammatizzare a caso che anche meno bastava. Io non sapevo nulla di McGregor, e problemi etici a parte devo dire che mi pare messo li’ soltanto per il LOL, tutti i momenti dove non mena e recita -lo so che non sono molti- sono veramente dolorosi da guardare. Insomma che noia! poteva andare meglio
Davvero ci facciamo (vi fate) bastare così poco?
Aspetto ancora la recensione di Rumble Through The Dark.
Io vi facio unculo tanto.
Ridiccoli pezidimmerda
Fai ridere i polli.
Un filmone a mio avviso, Jake bravissimo ma lo sapevo da Donnie Darko e qua fa davvero un eroe fa western che non si rende ridicolo.
Nota non proprio negativa ma “boh” è Post Malone; ma come cazzo fai anche solo lontanamente a convincermi che uno con il fisico da sollevatore di patatine sia un letale street fighter?
Nota negativa mi vien da dire sul montaggio, nel senso che SPOILER:
La dinamite Dalton dova la ha presa e come ha fatto il detonatore?
Se non erro Knox se la porta dietro ma mi manca davvero il passaggio da uno all’altro.
Inoltre Knox che beve le noci di cocco sull’auto della scuola guida mi ha fatto pensare proprio a una scena tagliata.
Io l’ho trovato noisetto; da un momento all’altro speravo arrivasse Reacher a risolverla con cazzotti (e battute) migliori, ma niente.. Quoto Antonio, un po’ di commenti fa, l’ambientazione in Florida non ci azzecca nulla; pur non avendo visto l’originale immaginavo fosse stato pensato per il buco del nulla del Montana o giù di li. Qua il superboss che sta in carcere potrebbe risolverla con due tossici, un po’ d’alcool e qualche pistola, e invece sta a chiamare il superlottatore perchè…boh? E’ un tipo sportivo? Gyllenhal funziona benissimo in versione “Un uomo tranquillo”, molto meno in modalità berserk-so anche fare le bombe da zero…
Stendiamo un velo pietoso sull’Irlandese che ha rotto da quando è diventato miliardario per il Whiskey e che tutti han dimenticato nella sua espressione triste dopo aver evitato che la sua mandibola fosse staccata dalla ghigliottina da qualcuno più forte di lui … vabbè che il DJ italiano non fa testo e direi che gli altri con cui fa il gradasso non sono certo temibili ma non è in grado di combattere più con chi sa farlo, ma fa come se fosse lui il pezzo più duro senza che sia stato più provato da anni. probabilmente il testosterone che ha preso per crescere di 25 chili ha fatto effetto con la cocaina che è palese nelle interviste pre e post riprese: guardatevele e ridete!
Detto questo, film godibile, solo un dubbio: ma i direttori della fotografia che un tempo facevano sognare dove son finiti?
Un posto che dovrebbe risultare paradisiaco ha costantemente un filtro graduato sul cielo che diventa bianco per il grading sempre atto a portare gli incarnati a livello Twilight… sembra girato a febbraio in Alaska sto film… ma ormai i raccomandati governano ovunque?
Quanto hai ragione sulla fotografia.
Duccio apri tutto!
Storia e screenplay di Anthony Bagarozzi
Notato subito. Nomina al Jimmy Bobo.
Visto finalmente ieri… per quanto vale film apprezzato da tutta la famiglia, a cui però mi sono guardato bene dal raccontare prima chi fosse McGregor… a parte mio figlio che lo conosceva già e ha sgamato il mio esperimento sociale quasi subito…. il film infatti è piaciuto a tutti e solo dopo aver spiegato bene chi era quel tizio c’è stata qualche perplessità. Questo solo per dire che effettivamente il problema c’è ma per lo spettatore casuale non si vede.
Il film in sé mi è piaciuto abbastanza, che sia un Western lo dicono praticamente nella prima scena con la ragazzina pucciosa, ed è un bene perché anche se diventa automaticamente tutto prevedibile (mi ero evitato gli spoiler, e l’originale l’ho visto solo a tratti per cui non avevo informazioni), lo rende godibile anche a cervello spento.
Non sarà di certo per un pugno di dollari, ma per quanto mi riguarda mi ha fatto passare due orette scarse senza annoiarmi. Meritava sicuramente una fotografia migliore come detto da qualcuno qui sopra, ottima colonna sonora e attori discretamente in forma. JG per quanto mi riguarda promosso a pieni voti in questa sua interpretazione mono espressione: quello che ha tolto dalle espressioni facciali lo ha messo tutto nel fisico, e per un film così ci sta.
Vedendo McGregor entrare in scena mi son chiesto: ma cammina davvero così? Rispetto a quando combatteva, è diventato talmente enorme, che gli si sono piegate le ginocchia e ha messo la marcia da paperotto. La vocina che gli han messo nel doppiaggio italiano fa il resto. X questo, e x i giusti motivi elencati da Nanni, ho trovato il personaggio un po’ odioso. Visto come sta messo, direi esperimento da non ripetere. Il film cmq mi è piaciuto.
Non che la sua voce originale sia esattamente quella di Liam Neeson…
A me è piaciuto, semplice e diretto come l’originale. E avrebbe funzionato bene uguale tagliando completamente McGregor. Dopotutto (SPOLIER?) nell’originale lo scagnozzo più figo e temibile schiattava a metà film (col famoso colpo ninja della gola strazzata). Non c’era ‘sto gran bisogno del final fight.
Belline le due o tre aggiunte “meta” tipo la discussione sulla parola “Roadhouse” o il ristorante di fianco alla libreria che si chiama come la roadhouse dell’originale. Quelle cosine che nei remake fanno bene.
La presenza del balordo McGregor, tra i massimi esponenti di un’attività fisica – impensabile usare la parola sport – che sarebbe dovuta rimanere nelle strade e mai entrare nelle palestre ed ancor meno in tv, rende impossibile sostenere questo film.
Passo falso clamoroso di Jake Gyllenhaal.
Non è che la colpa delle malefatte di McGregor sia di Gyllenhaal eh? Non capisco il discorso del passo falso, a meno che la conclusione del tuo commento non sia correlato alla premessa….
Comunque sull’ MMA non sono del tutto d’accordo: non sono un fan (per nulla) ma non vi vedo gran differenza con gli altri sport di combattimento tipo la stessa “nobile” boxe (o vogliamo sostenere che ad esempio Tyson non sia paragonabile come personaggio? Mi pare abbiano fatto fare dei film anche a lui…). Se poi facciamo un discorso di arti marziali vs sport di combattimento, sfondi una porta aperta, ma allora accettiamo come sport solo kung fu, karate e judo? Vabbé senza polemica eh, solo per amore di discussione
>>Non capisco il discorso del passo falso,>>
Gyllenhaal non avrebbe dovuto associare la sua immagine a quella di McGregor partecipando a questo film.
>>ma non vi vedo gran differenza con gli altri sport di combattimento >>
La differenza sta nel picchiare l’avversario a terra, atto vile rinvenibile in attività criminali o gesto ammissibile solo in una situazione di conflitto militare, ossia con la propria vita in gioco.
Miserabile è stato titillare, monetizzando, gli istinti più fascistoidi del sottoproletariato anglosassone, captandone il bisogno di assistere ad uno spettacolo violento quale becera forma di sfogo di frustrazioni socio-economiche ed assenza di prospettive di miglioramento.
Humus di disperazione che ne avrebbe poi favorito il diffondersi a macchia d’olio.
Olio esausto.
posso anche accettare la visibilità cinematografica di uno sport di moda (ma per me inguardabile e imparagonabile alle altre discipline di lotta) se mi viene proposta stile Warrior con una storia e un senso in aggiunta al menare…se invece mi proponi attore famoso x vs cretino famoso y in una storia già vista e dove ci si mena per il gusto di…insomma…ma tanto è un film già cestone che sarà dimenticato tipo domani
Rilancio quanto scritto da Lorenzo: le MMA non sono uno sport nell’accezione originale e comune (ma il mondo cambia) del termine. In ogni caso neanch’io vedo gran differenza con gli altri sport da combattimento proprio perché “combattimento” e “sport” dal mio punto di vista non vanno proprio accomunati (boxe compresa).
In quanto a
“Miserabile è stato titillare, monetizzando, gli istinti più fascistoidi del sottoproletariato anglosassone, captandone il bisogno di assistere ad uno spettacolo violento quale becera forma di sfogo di frustrazioni socio-economiche ed assenza di prospettive di miglioramento.
Humus di disperazione che ne avrebbe poi favorito il diffondersi a macchia d’olio.
Olio esausto”
non potrei essere più d’accordo.
@Lorenzo e altri…. come detto non sono un fan di MMA, anzi da ragazzo ho praticato (un po’) il kung fu e mi è ben chiara la differenza tra un’arte marziale tradizionale (uno su tutti, il rispetto delle regole e dell’avversario) e una lotta “bastarda” come l’MMA appunto (non sapevo si potesse colpire l’avversario a terra, ma non cambia il ragionamento).
Sull’opportunità di girare il film o quella di JG di parteciparvi però continuo a non essere d’accordo: in fondo si parla di un’opera di finzione, non di un documentario, non si sta glorificando McGregor, ma gli si da un ruolo in cui è risultato fin troppo credibile… allora tutti i film con Danny Trejo andrebbero cancellati? O chi vi ha partecipato dovrebbe essere infamato? Per dire un esempio eh… ma mi risulta che anche Vin Diesel avesse un passato turbolento (lasciando perdere le ultime accuse che sono venute fuori su di lui, che non so se siano state o meno provate), e ci sarebbero sicuramente altri casi…
Io già non sono favorevole alla cancel culture, specie quando fatta sulla base di accuse non provate (si veda il caso di Depp per dire, anche se McGregor è una faccenda molto diversa), ma figurarsi se un attore deve essere attaccato perché ha preso parte a un film in cui c’è uno che…. allora tutti quelli che hanno lavorato con Weinstein che facciamo, non li facciamo recitare più? Dai su…
Abbastanza d’accordo, ma non certissimo; ne so troppo poco: dunque avrei fatto questo tuo stesso discorso premettendo un “secondo me”, “mi sembra”… almeno finché non mi è apparso su un qualche feed un nuovo “sport”: la gara di ceffoni; e siccome sono certo che apripista di questa merda siano state le mma, le butto nel cesso insieme all’acqua sporca.
Gyllenhaal però assolviamolo, dai.
Ti sei dimenticato del protagonista, come stracazzo hai fatto a non dedicare metà della recensione al trembolone?
Porcaccia di quella vacca sono gonfi come il mignolo quando sbatte sull’angolo del letto. Bolsi e skinny lucidi da far schifo… imbarazzanti soprattutto donnie darko.
Pensavo che in copertina del film indossasse una panciera di silicone che copre la trippa de panza e invece no…
Io odio a morte Mc Gregor, ma tanto tanto tanto.
Sono appassionato da una vita di arti marziali, menare sui ring e mma, e ho sempre adorato gente come George St. Pierre o Machida, nella mia ingenuissima visione del mondo data (ovviamente) da decenni di videogiochi, filmoni di menare e pratica delle arti di schiaffi con in mente le idee del Bushido .
Enniente, son passato dallo svegliarmi alle 6 del mattino per vedere gli incontri dell’irlandese dal cervello bollito all’augurargli che un camion gli facesse una spear.
Sia perchè a na certa ha cominciato a fare quello che faceva nel film nella vita reale; sia perchè ha fatto l’apripista a tutti i coglioni che sono arrivati dopo di lui nell’UFC e a quella bellissima mentalità del ”lui può fare tutto, ha successo, vince e ha i soldi” che adesso portano avanti i fan di altra bella gente come Andrew Tate.
Però cristoddio se hanno azzeccato a fargli fare sto ruolo in questo film.
Ma in questo film le indossano le mutande?
Ho visto l’originale e ho fatto caso che NESSUNO le ha. Dalton dorme nudo e si mette direttamente i jeans al mattino, Sam Elliott in una scena si sbottona i pantaloni e non ce le ha, Dalton e la tipa si accoppiano e lei sotto il vestito non ha niente. Ci ho fatto caso solo io?! :”D
è una roba che mi ha turbato più della trachea strappata a mani nude.
Il sesso qui è livello pg-13.
un film abominevole dall’inizio alla fine…salvo solo Bagarozzi perché è un Jimmy Bobo … quello che ha scritto però dubito l’abbia fatto lucidamente..almeno spero.
Per me stona un po’ il tono cazzacchione da bud spencer (come ha sottolineato qualcuno) ceffoni e battutine dato che poi scattano morti violentissime/no mercy, che manco in Rambo V. Per il resto mi ha divertito e in ritardo dico “gran bella rece Nanni”.