Sala dei trofei è la video-rubrica che si occupa di catalogare i grandi classici del cinema da combattimento.
Patrick Swayze non è un eroe come tutti gli altri. Innanzitutto è più basso di quanto t’aspetti. E poi è studiato. E poi non è macho, anzi, si muove con grazia e non fa altro che dire agli altri di essere gentili. Ma se c’è da menare, hey, mena forte. È serissimo, intenso, e con una storia traumatica alle spalle, ma intorno a lui c’è un mondo da cartoni animati, come un western che vuole essere allo stesso tempo Il cavaliere della valle solitaria e Trinità. Il duro del Road House è un film che solo un pazzo potrebbe girare in questo modo e sperare che funzioni, ma funziona a tal punto che 35 anni dopo siamo ancora qua a guardarlo a ripetizione, ed esce un remake. A voi il filmato integrale:
Trovate i nostri episodi anche su Youtube e Spotify.
PREMIO JIMMY BOBO
Presi da Il duro del Road House e dal suo recente remake.
- Anthony Bagarozzi (sceneggiatura) 35%
- Marta Rinchusiuso (“Party girl”) 23%
- Pete Antico (stunts) e LJ LaVecchia (stunts) 19%
- Kira Belin (temp music editor) 13%
- Emilien Lazaron (visual effect supervisor) 10%
Congratulazioni a Anthony Bagarozzi, che segue le orme di Dominic vincitore del Jimmy Bobo nel giugno 2015! E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio!
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 25 marzo febbraio, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI! Appuntamento con le news più calciabili e con l’immancabile rubrica “Che cos’ha fatto Jared Leto questa settimana”.
Giovedì 28 marzo, ore 21: si avvicina la Grande Schiacciata di Bottoni! In anteprima esclusiva, prima di ogni altra testata, vi sveleremo in diretta le nomination agli attesissimi Premi Sylvester 2024.
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Rivisto qualche giorno fa in vista dell’arrivo del remake.
È un film tipicissimo per la sua epoca, ma che riesce a non invecchiare. Con tutte quelle cose molto eighties che oggi risulterebbero ridicole ma che in Road House funzionano grazie alla famosa Rule of Coolness. E Patrick di Coolness ne aveva da vendere (proprio il boss lo definì come l’unico attore di Hollywood che si sia mai davvero avvicinato alla versatilità di una star di Bollywood, ed è un gran complimento).
Fun fact: era uno dei nostri film obbligatori da vedere una volta alla settimana, con la VHS che peggiorava ad ogni visione. Non l’avevo più rivisto, quindi la recente visione è stata la prima in lingua originale.
Pure io me lo sono recuperato per lo stesso motivo. A mio avviso il film (come il remake) fa acqua da tutte le parti ogni volta che la l’inquadratura si sposta fuori dal bar (o dalla faccia di un Sam Elliot gigantesco)
Rivisto in prossimità dal remake.
Premetto che Il trailer con la testata di conor in fazza a jake mi aveva fomentato non poco, ma alla fine è stata una cocente delusione ed ora aspetto solo la vostra rece per tirarmi su il morale.
Patrick e Sam invece li apprezzo di più ad ogni visone.
Sul tema bouncer e cooler:
In italiano doppiato dice “voi siete i buttafuori ed io il vostro capo”, mentre i sottotitoli lo traducono come “voi siete i buttafuori, io mantengo l’ordine”.
L’idea che ci sia qualcuno il cui ruolo sia raffreddare gli animi si perde abbastanza da quel che viene detto; lo si può capire però dalla regola 2 di dalton.
In questi giorni come molti ho rivisto l’originale e poi visto il remake…
Se di quest’ultimo si possono salvare le coreografie d’azione, tutto il resto lo fa male ed anche i punti di contatto con l’originale sembrano tappe forzate infilate in un percorso diverdo e con cui spesso c’entrano poco o accadono per il motivo sbagliato o al momento sbagliato.
Già l’aver tolto sam elliott per sostituirlo con miss spiegonetti è criminoso, ma quel che è peggio è che dalton seguiva la sua regola del niente è personale e tutto fa parte del lavoro (finché non lo fa più, perché inizia a tenerci: non ha problemi di soldi o di posti dove andare o di conti da regolare inizialmente), mentre elwood dalton rende tutto personale a partire dalla “predestinazione” di accettare il lavoro dopo il mancato suicidio, etc.
L’unica cosa che mi sento di apprezzare del nuovo è che hanno colto un aspetto intrinseco, o forse solo una possibile interpretazione, che aveva l’originale:
Quel finale in cui i vecchi imprenditori brianzoli sottoni dell’imprenditore bullo saltano fuori armati di fucili proprio al momento giusto, mi ha sempre fatto pensare che la ricerca di dalton fin dall’inizio potesse essere stata pilotata da quella combriccola di vecchiardi con il solo scopo di far eliminare da dalton il boss locale; non a caso – a parte barbie dottoressa – praticamente dalton non ha altri rapporti se non con quei 4 in zona, cosa che lo rendeva possibile preda di un tentativo di gaslighting.
Comunque (se non mi sono distratto) avete citato dei signori nessuno del cast e neanche una parola sulla leggenda del wrestling Terry Funk (Morgan, il primo energumeno licenziato), tra l’altro uno con una filmografia molto stalloniana (Taverna Paradiso, Over The Top)…
Sì, me ne sono accorto, ma in compenso ne avevamo appunto parlato durante l’episodio su Taverna Paradiso: https://www.i400calci.com/2023/04/raccolta-differenziata-taverna-paradiso-400-live-episodio-105/
Quando se n’è andato, ho pianto.