E con l’aria arriviamo alla quarta puntata del nostro speciale dedicato al cinema delle catastrofi. Vi ricordiamo che qui – 1, 2, 3 – recuperate le puntate precedenti e che c’è anche il link a Vice. Approfitto per dire che il titolone Wild is the Wind è linkato al pezzato omonimo di Bon Jovi e che non è che siccome abbiamo finito gli elementi ci fermiamo. Per la settimana prossima infatti abbiamo in mente un bellissimo specialone dedicato alle comete. E non voglio aggiungere altro. Tanto ci siamo capiti. Ma veniamo all’elemento di oggi: Nel 1937 c’ha pensato John Ford con il suo Uragano. Il film è tratto da un romanzo di James Norman Hall e racconta di un indigeno della Polinesia che, ingiustamente incarcerato, continua a fuggire dalla prigione. Durante una di queste fughe, un uragano devasta l’isola. Della pellicola, anche se non è sicuramente tra i capolavori del grande regista, è stato realizzato un remake nel 1979. Il risultato è il deludente (per non usare la colorita espressione “una poderosa palla al cazzo”) Uragano, diretto da Jan Troell e prodotto da quella volpe di Dino De Laurentis. Ma l’esempio più curioso rimane Twister, campione d’incassi della stagione cinematografica datata 1996.
URAGANO, JAN TROELL, 1979
La Catastrofe: Siamo a Pago Pago, capitale delle Samoa Americane, nel parte meridionale dell’Oceano Pacifico. A pago Pago il tempo fa quasi sempre schifo. Pioggia insistente e venti fortissimi sono all’ordine del giorno. Ma ogni tot anni arriva un mega uragano gigante che spazza via tutto e tutti.
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: Il film è ambientato negli anni venti. Mia Farrow è Charlotte, una giovin ragazza di Boston che va a trovare il padre, il Capitano Bruckner (interpretato dal grandissimo Jason Robards) a Pago Pago. Al suo arrivo, si scatena un temporale decisamente forte. Arrivati a casa, si scatena una festa a sorpresa che viene funestata da un blackout improvviso.
La Causa: La posizione di Pago Pago, le correnti e i venti che si vengono a creare proprio in quel punto… Ma c’è anche una ragione più profonda. Pago Pago è sotto il dominio statunitense. Nello specifico è proprio il Capitano Bruckner a governare. L’uomo, un duro militare tutto ordine e disciplina, non capisce e non apprezza le antiche tradizioni degli indigeni, che anzi tratta con sufficienza e mal celato razzismo. Ma qualcosa sta cambiando: il giovane Matangi (il fikissimo Dayton Ka’ne)viene incoronato nuovo Re. Il ragazzo, che è cresciuto proprio come aiutante personale di Bruckner, è deciso a farsi rispettare. Ovviamente Bruckner non prende molto bene l’atteggiamento del nuovo regnante, per cui tra i due si scatena una dura lotta. Ci penserà la Natura a resettare tutto.
Il Pazzo che predica al Vento: Manca.
Il Cattivo: Ovviamente è il Capitano Bruckner. Convinto dell’inferiorità di questo bizzarro popolo che va in giro senza maglia, è regolato da strani riti e passa la vita a guardare con fare sognante il mare, tratta tutti con disprezzo. Mette in prigione gente a uso ridere, soprattutto se sono persone importanti nella gerarchia indigena. Non solo: ha da poco messo in prigione un ragazzo colpevole di aver rubato una canoa “per amore”. Una donna, con l’aiuto di Matangi, chiede a Mia Farrow di intercedere con il padre per la liberazione del detenuto, ma il Capitano non ci pensa neanche. Questo fatto ha delle inevitabile conseguenze: Mia Farrow incontra Matangi e non capisce più un cazzo, che un omaccione del genere lei, che è mezza frigida e mezza fidanzata con un marinaretto lecchino, non l’ha mai visto. Matangi vede Mia Farrow e si capisce che non gli dispiacerebbe darle due botte. Il Capitano Bruckner intuisce che la figlia wanna try black e va giù di testa. Ma questo è nulla: Matangi, in quanto Re del suo popolo, si deve sposare con una dell’isola. Anche se ormai lui e Mia passano le giornate a darsi i bacini di nascosto, lui ha dei doveri. I barbari riti del posto prevedono che la fortunata promessa sposa del Re venga deflorata (tramite mano) da una specie di santone. La donna, spaventata, scappa. Matangi la insegue: lei, che è un po’ goffa, inciampa sulla spiaggia e cade in mare, picchiando la testa contro una roccia e schiattando. Ovviamente Buckner accusa di omicidio Matangi e lo fa incarcerare. Ma la ribelle Mia Farrow lo aiuterà a scappare in nome dell’amore. Durante la fuga si scatena l’uragano e, mentre tutti cercano tutti disperatamente, succede lo disastro.
Il Piano di Salvataggio: Il Capitano Buckner e il fidanzatino ufficiale della Farrow la cercano con una barca per tentare di mettersi in salvo. Nel frattempo gli indigeni cercano riparo in Chiesa (sì, ci sono anche Max Von Sydow e Trevor Howard che fanno quelli che hanno portato il cattolicesimo ai poveri negri) e stanno lì a pregare e a suonare l’organo. Matangi e Mia Farrow si legano con delle funi a un albero. Tutti dei piani infallibili, non c’è che dire.
Si informa il Popolo: L’uragano arriva inaspettato un po’ per tutti.
La Tragedia unisce: L’uragano porta la situazione al degenero: Mia Farrow si innamora ancora di più del suo Matangi e si allontana definitivamente dal padre che è un orribile cattivone razzista.
L’Estremo Sacrificio: Sarà proprio il perfido Capitano Bruckner a morire nel tentativo di salvare la sua amata figlia: mentre ormai la situazione è disperata
Happy Ending: A quanto sembra dal film, gli unici due superstiti sono proprio Mia Farrow e Matangi che il giorno dopo l’uragano, camminano sconsolati tra le macerie. Sconsolazione che dura più o meno 30 secondi, poi l’amore ha il sopravvento e si siedono sulla spiaggia abbracciatini.
Cosa resterà: Uragano è un film di rara noiosezza: un’improbabilissima love story da libro Harmony, fatta per lo più degli sguardi intensi tra la Farrow e il bel Matangi. Poi ci sono tante, tante, tantissime vedute del posto e un bel po’ di balli e riti degli indigeni. Clamorosamente fuori contesto la colonna sonora di Nino Rota. Max von Sydow che spiega alla Farrow il rito della deflorazione, è abbastanza priceless.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 10/10. Jason Robards è uno dei personaggi più sbruffoni mai visti su grande schermo e quando si fa portare in braccio da due indigeni per non bagnarsi le scarpine nel mare è assolutamente impagabile.
IMDb | Trailer (impossibile trovarlo…)
TWISTER, JAN DE BONT, 1996
La Catastrofe: Il film ruota attorno alla ricerca del “Dito di Dio”, il fantomatico tornado F-5, ovvero il più potente secondo la scala Fujita. Un ciclone la cui base misura più di un chilometro e mezzo ed è in grado di divellere case e far volare autocisterne come se nulla fosse.
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: Parte del problema degli uragani è che la loro formazione e le loro traiettorie sono difficilmente prevedibili. Non esistono quindi indizi. Anzi, lo scopo dei protagonisti del film è proprio quello di capire come prevedere l’arrivo di un twister.
La Causa: Le cause scientifiche della formazione di un tornado le trovate su altre riviste. Vi sembra Focus questa? Io non lo so…
Il Pazzo che predica al Vento: Data la natura del film, non è prevista la figura del pazzo cui non viene prestata attenzione. Unica eccezione è la sequenza in cui il protagonista Bill Paxton mette in guardia il suo avversario su un possibile cambio di direzione di un tornado. Il suo consiglio viene frainteso per uno sgarbo. Poco dopo il malcapitato finirà inevitabilmente risucchiato con la sua auto dentro l’occhio del ciclone.
Il Cattivo: La parte del cattivone, l’antagonista di cui abbiamo appena spoilerato la morte, spetta al Dr. Miller (Cary Elwis). Il Dr. Miller, a differenza di Bill (Paxton) è uno scienziato interessato solo alla fama e al successo. Non è dotato di quell’istinto naturale che sembra mettere in comunicazione quasi telepatica il protagonista con gli eventi naturali, particolarità che lo presenta come eroe dai tratti sciamanici. In più il Dr. Miller è antipatico. Mentre la squadra dei buoni gira su scassati furgoni tutti colorati ascoltando il rock’n’roll, la banda del Dr. Miller si aggira su SUV neri, evidenti simboli di perfidia e cupidigia. Si fa bello con le scoperte scientifiche altrui, non aiuta gli altri nel momento del bisogno. Ma tanto muore…
Il Piano di Salvataggio: Lo scopo dei ricercatori è quello di arrivare il più vicino possibile all’occhio del ciclone per poi azionare un macchinario (chiamato Dorothy, come la bambina che proprio per un tornado finì nel mondo di Oz) che dovrebbe raccogliere dati che permetterebbero agli scienziati di prevedere le perturbazioni.
Si informa il Popolo: Nessuna cospirazione e nessun problema legato all’informazione del popolo bove.
La Tragedia unisce: Per raccontare qualcosa di diverso oltre all’interessante plot “serie di pazzi che vanno felici e contenti a morire inseguendo dei tornado”, il film di Jan De Bont si inventa un triangolo amoroso. Il protagonista, in compagnia della sua nuova fiamma, raggiunge la sua ex moglie per farle firmare le carte necessarie a sancire il loro divorzio. L’ex moglie (Helen Hunt) è però anche la sua ex collega, la donna con cui Bill ha iniziato a inseguire i cicloni. I due inizialmente litigano, si accapigliano, si lanciano frecciatine, ma poi inevitabilmente cadono di nuovo una tra le braccia dell’altro. Potere del maltempo.
L’Estremo Sacrificio: A parte il già citato cattivone, in questo film non muore nessuno. Ma proprio nessuno. Che palle.
Happy Ending: Dopo mille peripezie i due riescono a far funzionare Dorothy, salvano la vecchia zia brontolona e simpaticona e, per concludere, si rinnamorano. En plein!
Cosa resterà: La citazione da Il Mago di Oz è evidentemente azzeccata. Si segnalano inoltre una mucca volante e la brillante idea che il Tornado F-5 sia una sorta di omicida seriale a cui poter dare la caccia. Helen Hunt infatti ha intrapreso la carriera di cacciatrice di uragani perché da piccola ha visto suo padre venir risucchiato da un ciclone. Il cast vanta un Philip Seymour Hoffman pre “sono un grande attore garanzia di film intelligente”.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 9/10. Ambientato in Oklahoma, Twister è zeppo di personaggi che urlano in continuazione in preda a scosse di anfetamine. Sembrano tutti Steve-O di Jackass. Mangiano bistecche grosse come delle 500 e soprattutto sono ipocriti difensori di quei good ol’days in cui le zie sono rudi ma sagge, gli antichi rimedi sono meglio di “queste diavolerie computerizzate” e conoscono la loro terra perché la loro terra li ama.
Ah, ok…
Ad un certo punto della lettura ho avuto paura che la mucca volante non sarebbe stata citata ed ero pronto a farlo io…
Beh io mi sono cantato tutta Wild Is The Wind in ginocchio, con gli occhi chiusi e i pugni stretti al cielo. Per rimanere in argomento, ricordo che Twister aveva in colonna sonora una clamorosa reunion lampo dei Van Halen in formazione originale (spoiler della prossima Fight Night).
No Nanni. Ricordi male.
Il pezzo dei Van Halen per Twister (Humans Beign se non ricordo male, io non wikipedio e non googelo, per Dio!) era stato l’ultimo -per l’epoca- con Sammy Hagar. La moglie di Hagar stava partorendo ma Eddie ha rotto i coglioni perché Sammy volasse a tutti i costi in studio a registrare la parte vocale.
Tu ti confondi perché poi il pezzo è uscito sul Best Of Volume I, dove in effetti c’erano un paio di inediti con Roth (tipo Me Wise Magic) nel periodo reunin lampo di 2 settimane.
Ma potrei anche sbagliarmi.
Dopo questo sfoggio di inutile sapienza rockettara, torno al mio lavoro U_U
Hai ragionissima, la tempistica e’ stata talmente ravvicinata che mi sono confuso ma Human Beings era effettivamente cantata da Sammy Hagar. Eddie Van Halen comunque e’ un pazzo furioso.
Se non ricordo male, dorothy ha la peculiarità di rimanere piantata in terra anche sotto un dito di dio o roba simile. Ma roba che se la pigli a cannonate non si smuove, al massimo si scurisce sul fianco, ma poi la macchia va via con il glassex. Insomma una cosa inamovibilissima, che però per scaricarla dal cassone del pick up bastano due tizi: uno per parte. Poteri delle bistecche grosse come 500.
Ma forse mi sbaglio con una qualche puntata di una qualche puttanata che passano su sky.
L’altra peculiarita’ e’ che era stata costruita con un sacco di lattine di Pepsi, cosa che mi rimase impressa perche’ appena l’anno prima in Independence Day Jeff Goldblum aveva usato una Coca Cola per dimostrare di aver perforato lo scudo spaziale degli alieni con Windows 95.
@Nanni. Eddie Van Halen è un genio. E come tutti i geni ha anche parecchie dosi di follia.
Puoi redimerti con la visione del pornazzo musicato da lui. :-S
Segnalo questa recensione di Twister che mi fa sganasciare ogni volta:
http://thatguywiththeglasses.com/videolinks/thatguywiththeglasses/nostalgia-critic/5136-twister
La mucca volante!
Vidi anche Uragano, in uno di quei afosi pomeriggi tipici di un’estate d’infanzia. Orribilissimo.
@IlPresidente
Il titolo dell’opera?
ho visto tiwister per la prima volta solo sue/tre giorni fa e sono rimasto stupito da due cose: primo come fare a prendere per protagonista uno con la faccia da ebete di paxton? se si mette in pausa quando c’è lui sullo schermo 3/4 delle volte ha un espressione che in confronto nando del gf sembra zichichi… secondo: ma come si è guastata jemi gertz a distanza di soli dieci anni da ragazzi perduti? sarà stata la pettinatura penosa ma rispetto alla pur nn bellissima hunt, sembra un cessetto ambulante. il film in se, è più che guardabile, gli fx in particolare mi hanno stupito, d’impatto ancora oggi.
@fre. : eeeeeh, chiedi troppo alla mia memoria. Ricordo vagamente che uscì nel periodo del divorzio tra lui e la moglie, quindi tipo 2006-2007. E ricordo che c’era tipo una scena con tizi vestiti da Lady Oscar e una con un negrone conciato da demone (con tanto di corna appiccicate) tipo Xena…
Penso che google possa dare risposte…
“Uragano” del 37 è proprio un bel film!
Degli anni 30 sono anche “San Francisco”, “L’ incendio di Chicago”, “La grande pioggia”… con “Twister” il genere catastrofico torna inaspettatamente alla ribaltà nella seconda metà degli anni 90!