– Pronto, sì, Nanni, va bene, ti faccio il pezzo sulla Colombiana, nessun problema. No, sul serio, nessun problema, c’ho mica un cazzo da fare io, tra l’altro sono rimasto chiuso dentro l’ufficio e non so bene come uscire ma tanto di uscire mica ne ho bisogno, no? Ho il computer, il cucinino, un cestino della spazzatura, gli ac- sì, scusa, parlo troppo, senti, posso farti una domanda? Eh? Te l’ho già fatta? Cosa? Te ne ho fatta un’altra? Che caz-allora, dov’è il campione di prova? Non che non mi fidi ma devo pur provarla per parlarne e qui non vedo niente e magari se l’è rubata il postino, non sarebbe neanche la prima volta sì, dimmi, eh. Di cosa sto parlando? Ma della Colombiana, di che cazzo dovrei parlare, ti faccio il pezzo sulla coca ma tu me ne fai provare un po’ prima, sennò non funziona. Ah. AH. AAAAAAAH. SU Colombiana, non SULLA. AAAAAH, il film di Megaton, scritto da Besson, con la Saldana, certo, come no, figurati, MEGATON, ziocane, MEGATON. Eh, no il postino niente, tranquillo, no non ti ha rubato lui l’LSD no, tranquillo, devo scappare, ciao, ciao cosa non sento, bzzzfftzzz, c’è un’interferenza zzzzfffyygygyygghh CLICK. –
Allora, prendete Nikita. Fatto? Bene, poi prendete Natalie Portman in Léon. Fatto? Bene, poi prendete Foxy Brown. Fatto? Bene, ora mettete Natalie Portman in Léon sul divano e fatele guardate Nikita e Foxy Brown a rotazione e avrete Colombiana, lo spontaneo bisogno di una bambina bianca di diventare nera e spaccare culi silenziosamente.
Parliamo di Cataleya, la nostra Saldana, la nostra Colombiana, che oggi casualmente è pure la giornata mondiale contro la violenza sulla donne e mi sembra giusto parlare di una che ammazza uomini su uomini senza tanti problemi. I primi 10 minuti sono una noia, lei ha 9 anni (recita la brava Amandla Stenberg), il padre vuole smettere di lavorare per il cartello di Don Luis e sapendo di correre rischi inizia a raccontarle di come andare all’ambasciata americana con delle informazioni sul cartello per garantirsi un viaggio dallo zio Tio a Chicago. Poi succede che Don Luis non perdona e uccide entrambi i genitori, lei schiuma, pianta un coltello nella mano di Marcos, un associato di Luis, e se la parkoureggia giù dal terzo piano e per tutti i tetti di Bogota inseguita da brutti ceffi. Indossa ancora il grembiulino da scuola e già fa il culo a tutti. Poi all’ambasciata ci arriva e tricche balacche finisce a Chicago dallo zio Tio, a cui dirà: prima volevo essere come Xena, ora voglio diventare un killer. Zio, mi aiuti? E lui, naturalmente, le risponde CERTO, perchè cosa vuoi rispondere ad una bambina che ti dice che voleva diventare Xena ma ha cambiato idea e vuole diventare un killer? Le dici CERTO, tesoro, ti aiuto io, l’AK-47 è da questa parte. Detto questo diventa grande, figa e letale. L’approccio all’omicidio è quello del mi metto la tutina, striscio ovunque, ti sparo, striscio indietro e prima che qualcuno se ne accorga sono già a casa bermi il tè. Il suo obbiettivo è quello di attirare l’attenzione di Don Luis per trovarlo e ucciderlo, quindi cosa fa? Uccide gente più o meno importante lasciando un messaggio sul loro petto, solo che la stampa non se la caga e le tocca passare quattro anni ad uccidere gente. Ventiquattro persone, per l’esattezza, anche se purtroppo ne vediamo solo due. Poteva, chessò, fare una telefonatina, mandare un messaggino, scrivere sui muri, e invece ha scelto il massacro. Lo sapete perché? Perché è una figa della madonna, ecco perché. In lei risiede la rabbia femminista di cui tutti sentivano la mancanza, i fatti a cui nessuno ha avuto il coraggio di arrivare, esattamente come Foxy Brown che scarica un fucile in faccia a qualche stronzo. La Saldana con questo ruolo s’è facilmente portata a casa la targa di potenziale Pam Grier dei nostri tempi, mancano solo un altro paio di ruoli da protagonista e qualche rissa in più. Tra l’altro lei faceva la ballerina e si vede in ogni movimento, tipo nei calci in faccia. Sopratutto nei calci in faccia. Ti ci puoi innamorare con un calcio del genere, è facilissimo, basta stare fermi ed aspettarlo.
In tutto questo Megaton fa il suo sporco lavoro e si porta a casa una grandiosa sequenza in prigione dove la Saldana, quasi in completo silenzio, fa avanti e indietro dalla sua cella ad un’altra per uccidere un criminale italiano ultra stereotipato. Fondamentalmente è la prova di maestria di Megaton, la prova che se s’impegnasse sempre così potrebbe tirare fuori non solo delle gran tamarrate, ma delle tamarrate di qualità. Purtroppo sul finale perde smalto infilando una scazzottata montata in modo talmente frenetico e confuso che anche la Saldana inizia a non capirci più un cazzo ed inizia a picchiare con degli spazzolini, però a mostrarci quanto lei sia figa e abbia le gambe vincitrici a prescindere dei Sylvester 2012 è bravissimo, quindi lo si può pure perdonare, un pochino.
Colombiana, con una protagonista del genere, sarebbe potuto essere un gran film, una roba da ricordare, ma purtroppo la mano di Besson è lì dietro l’angolo e rovina tutto. Cataleya poteva essere un personaggio grandioso, un’icona action, e invece arriva il fidanzato. Che lei lo ama ma non può stare con lui perchè, oh, è un’assassina. Che lo vorrebbe abbracciare tutta la notte ma le toccano solo un cuscino e una camicia da annusare perchè, oh, è un’assassina. Che si addormenta con lui ma la mattina deve scappare perchè, oh, è un’assassina. Tutte ste sequenze sono di uno stucchevole e di una noia micidiali, una fiera del già visto e non mi piaciuto che spezzano l’atmosfera e fanno crollare una storia già di per sè poco stabile poichè prevedibile e costruita sulla solita roba (ma roba buona, almeno). Colpo di grazia, la storia d’amore torna sul finale, ammazzando una gloriosa sequenza in cui lei (spoiler), dopo aver esploso un’intera villa, fa sbranare Don Luis dai cani (fine spoiler).
In fin dei conti Megaton ha fatto un lavorone, ha tirato fuori un buon action da una storia che nulla offriva se non una gran personaggio femminile col problema del fidanzato. Ancora un bel film e iniziamo a chiamarlo Gigaton.
DVD-quote:
“Il film con le gambe della Saldana che tutti volevano vedere.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Bonus: UZI LANCIAFIAMME
a me è sembrato un prodotto sulla scia degli altri action(transoporter,danny the dog,io vi troverò,from paris with love,ecc…) prodotti e scritti da besson che ormai fa solo roba er ninni….un film godibile ma del tutto innocuo…
P.S.
esite nome più figo di megaton…?forse max power…
“lo spontaneo bisogno di una bambina bianca di diventare nera e spaccare culi silenziosamente” ^_^
LOL toothbrush fighting
Per diventare la Pam Grier dei nostri tempi gli mancano pure 2 cose enormi che c’aveva la cara vecchia Pam.
Così tanto per ricordarlo
Una nota per le signorine che ci leggono: il padre della protagonista e’ interpretato nientemeno che dal redivivo Jesse Borrego, meglio noto come il Jesse Velasquez della vecchia serie tv Saranno Famosi. “Never forget where you came from!”
Ma chi se ne frega del padre, questo tentativo Cobresco di restaurare la gerarchia patriarcale in calce ad una storia femminista bla bla bla oh ma figata io lo voglio vedere, brava Zoe, non farti dipingere più di blu che noi ti si preferisce au naturel :-)))
Questi non guardano i calci, non apprezzano l’impatto… guardan le coscie, di più, le coscie che calciano. :)
Non guarderei questo film neanche sotto tortura.
Secondo me quel Megaton usato come pseudonimo nasconde un cazzetto di dimensioni miserabili.
@ Phoenix
si scrive cosce!
é una delle cose più importanti nella vita di un uomo, non possiamo sbagliare a scriverle dai! :D
@ Nanni
Premiali ‘sti ragazzi ogni tanto, fagli fare un pezzo sulla colombiana, a capodanno magari!
@Darth Proprio da te queste correzioni grammaticali! :D L’importante è ciò che è non come la chiami.
@Megaton Ma di potenza infinita. :)
si, la storia d’amore non centra na sega e tra l’altro è pure buttata lì in qualche modo (il LUI è indistiguibile con qualunque delle comparse… e la scena dell’amico al bar è talmente gratuita e decontestualizzata che ci ho messo un po’ per convincermi che non soffro di vuoti di memoria, ma semplicemente lui in tutto il film fa solo quella scena).
megaton ci sta dentro quasi sempre nonostante la montagna di stereotipi coi quali deve misurarsi.
lei è figa e uber.
il film regge… abbastanza… quasi…
P.S.: CHE GAMBE CAZZO!
la storia d’amore è stereotipata nel senso espresso dalla recensione, ma è funzionale (maccosamente funzionale se posso osare) alla svolta della trama. altrimenti gli omicidi sarebbero diventati (impunemente) 2748. non che la cosa mi sarebbe dispiaciuta, eh.
@userisdead
la storia dammore non è semplicemente stereotipata, ma proprio buttata là senza idee ne voglia, tanto che la trovo avulsa (robba che forse avevano previsto tipo un minutaggio dedicato obbligatorio e al montaggio stavano tutti lì col cronometro in mano).
poi, visto che narrativamente non aveva alcuna funzione (di lui non si sa niente e non ce ne frega manco, di come/quando/perchè si conoscano idem… stanno solo a letto, non parlano quasi e manco se vede robba), hanno avuto l’ideona di linkare sta menata all’elemento svolta.
ma anche qui lo hanno fatto in uno modo totalmete sciatto, pretestuoso, gratuito, roba del tipo che arriva un signor nessuno che senza ragione fa na cosa senza senso e che guarda caso ha namico che è nell’intelligence e dal nulla… no dai ridicolo.
anche nel maneggiare gli stereotipi ci vuole un minimo di attività cerebrale.
P.S.: CHE GAMBE CAZZO!
Dal momento che questo film e le gambe della Saldana mi interessano abbestia domando: si trova un file decente (dvdrip o giù lì) in circolazione?
Perchè l’unico che ho trovato dvdrip (manco per la fava di Siffredi) faceva schifetto e vedere la Saldana pixellosa è ai limiti del blasfemo.
Per il resto Megaton subito presidente della Terra…
best JCVGogh rece.
detto questo, per un po’ ho creduto che Megaton fosse il cattivo e questo fosse uno strascico dello speciale robottoni.
son cose, veh