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L’attrazione fatale tra June Shannon e i trigliceridi.
Questi, cari lettori, sono solo alcuni degli hot topic che mi rendono ape regina di ogni coda alle Poste.
Non sorprendetevi, or dunque, se la parte più sordida di me scatta in piedi davanti a Jersey Shore Massacre, applaudendo a bocca aperta come una bifolca. Sorprendetevi, piuttosto, se a saltellare ringalluzzita è anche la Belen con qualche neurone in più. Quella che non vedeva un bell’horror comedy dai tempi di Quella casa nel bosco, insomma.
Ma partiamo dall’inizio, anzi: da un nome.
Paul Tarnopol.
Paul Tarnopol non è solo un ottimo candidato per i prossimi Jimmy Bobo. E’ la mente, la penna e la cinepresa dietro Jersey Shore Massacre. Nonchè il produttore di questo Girls gone dead, altro horror comedy di cui colpevolmente ignoravo l’esistenza. Queste sono le uniche notizie che troverete su di lui sull’Internet. Per dire, parliamo di uno che su Twitter ha 136 followers. 135, se escludiamo la sottoscritta.
(Due minuti di intervallo per permettervi di controllare il suo account. Fatto? L’avete vista, la foto? Bene, ci siamo capiti).
Eppure, dopo aver visto la sua opera prima, vi verrà voglia di scrollarlo per le spalle gridando “Dove sei stato finora, Paul?!”. Capiamoci: non perché Jersey Shore Massacre sia un film che cambierà la storia del cinema horror. Anzi, in tal senso vive quasi del tutto di rendita, sfruttando alla grande il consolidato meccanismo Trama a base di cliché – Protagonisti odiosi – Killer simpaticone – Morti comiche (un esempio su tutti, La Casa dei 1000 corpi). Ma a Paul Tarnopol fottesega, di essere un pioniere. Lui vuole solo farci divertire, senza tante pretese ma senza nemmeno insultare la nostra intelligenza. E ci riesce, non c’è che dire.
Partiamo dall’idea di base: sfruttare la popolarità di Jersey Shore, reality che nessuno ammette di aver guardato ma inspiegabilmente è già riuscito a sfornare ben sei stagioni. Nonché a rendere gli abitanti del New Jersey degli stereotipi in carne, ossa e silicone.
Ambientare l’azione proprio lì, e dichiararlo fin dal titolo, permette a Paul Tarnopol di saltare quel complesso passaggio che è la presentazione dei protagonisti e a noi spettatori di concentrarci esclusivamente sull’attesa del loro massacro. Liberatorio.
A questo punto non ci resta che scoprire i dettagli: via con la trama.
Sei ragazze che vi vergognereste a presentare a vostra madre decidono di prendersi una pausa dall’estenuante lavoro di sciampiste e partire per un weekend al mare. Obiettivo: sfilarsi il perizoma leopardato e accoppiarsi con il primo six-pack che passa in spiaggia.
Un disguido con la prenotazione della casa al mare fa sì che le protagoniste siano costrette a ripiegare sulla villa di Zio Vito, generoso parente di una delle ragazze, temporaneamente lontano a causa di problemi con la legge. La villa è una figata con tanto di piscina.
Certo, si trova proprio accanto a una pineta in cui si aggira una creatura sanguinaria.
Certo, le sei ragazze sono completamente sole e non tanto sveglie.
Certo, l’unico altro essere umano nei paraggi è un inquietante redneck che vive in una fattoria grande abbastanza per contenere agevolmente sei cadaveri.
Ma hey: ho detto VILLA CON PISCINA.
Il tempo di disfare i bagagli e mettersi in bikini e le ragazze hanno già abbordato sei minus habens, perché chi si somiglia si piglia. Soddisfatte, riportano il bottino a casa. Si formano le coppie. Si inizia a morire.
Ricapitolando: abbiamo una trama debole, debolissima, perché dichiaratamente parodia. Un meccanismo, quello della parodia appunto, vecchio come è vecchio lo stesso cinema horror. Perché mai vi ho parlato di Paul Tarnopol come del mio nuovo migliore amico? Perché Jersey Shore Massacre è la conferma che a volte la forma è più importante del contenuto. Fin troppo spesso la natura parodistica di un film si traduce nel Valetutto e con la scusa dell’auto-ironia si cerca di giustificare sceneggiature alla Tarallucci&Vino. Il risultato sono pellicole come Among Friends, per dirne una, che pur partite da un buono spunto si trascinano poi con stanchezza, passando dal LOL al WTF.
Jersey Shore Massacre, all’opposto, non si perdona niente. Zero auto-indulgenza, massimo rigore: Paul Tarnopol, con la sua creatura, si comporta come una madre asiatica. L’attenzione ai dettagli è altissima: dalle citazioni-chicche (Mr. Wiggles qui diventa il furetto di una delle protagoniste) alle piccole idiosincrasie che riesce a inserire anche in personaggi così stereotipati, Jersey Shore Massacre sfrutta ogni minima occasione per mantenere viva l’attenzione. Fino al massacro finale che quasi sfocia nel torture porn, e di quello fatto bene.
Per dire: c’è un occhio e c’è un vibratore. Poi fate voi.
Ho lasciato il meglio alla fine: i dialoghi. Qualche esempio tra quelli non spoileranti – da leggere rigorosamente a voce alta e con tono sguaiato, sennò non vale:
I said, “No, you can’t just pick up the phone and send for me in the middle of the night.
What do you think I am, Pizza Slut?”
– (Cheers) To the king.
– What king?
– Fuc-king!
Imparate a memoria un paio di battute di Jersey Shore Massacre e spendetevele al bar: seguiranno talmente tanti high-five da spellarvi le mani.
DVD-quote:
“Un succoso massacro della peggio gioventù. Se non vi piace, it’s a Jersey thing.”
Belen Lugosi, i400Calci.com
Hai citato il reverendo a fagiolo, visti i problemini dell’attore che lo interpretava. Comunque, “Settimo Cielo” era troppo un cult tra gli studenti fancazzisti le mattine in cui non andavi a lezione per flirtare.
C’è anche Ron Jeremy…sarà quindi un filmone..!!
@belen grandissimissima rece, acuta e irinica come uno stiletto.
capo, comunque CE LO potresti mettere il nick di belèn in mezzo agli autori, eh?
Grazie Anna, ero convintissimo di averlo gia’ fatto, ho rimediato al volo.
Ciao, Belen.
Non ho potuto far a meno di leggerti sùbito, con interesse pari al diletto, ma per commentare – purtroppo – non ho tutto il tempo che vorrei (mi è uscita così, un po’ da «Silenzio degli innocenti»); e dunque scelgo di fare indegna eco alla tua introduzione della trama, nonché ai sopraffini calembour – dai dialoghi del film – che hai citato in chiusura di recensione.
Carino e discreto, nel primo fotogramma, quel ciondolo con la scritta “SINGLE” a caratteri cubitali: tanto valeva che la strappona mora ne inalberasse uno più esplicito – sia pure meno immediato – con la sigla “SWF”.
Però NON nel senso filologico di «Single White Female» (Seeks Same), titolo originale di «Inserzione pericolosa»; bensì intendendo W per “Wants” ed F per un vocabolo diverso, nella forma, da quello del mega-hit di Cindy Lauper.
Ad ogni modo, ho la sensazione che la biondina sulla destra (e poi nell’immagine da sola) risulti – di gran lunga – la più graziosa ed avvenente di tutto il sestetto.
@Marco Ti assicuro che, alla luce del suo abbigliamento e del suo eloquio, il “WF” sul ciondolo sarebbe stato pleonastico :)
E si, la biondina rules. D’altra parte è la nipote di Zio Vito, mica cazzi.
Mo me lo segno.
Mai vista mezza puntata di Jersey Shore (giuro giurin giurella), ma comprendo benissimo il meccanismo di base che lo rende un film appagante. Sono quei film vedicativi che, davanti a certi fenomeni “culturali”, uno sogna sempre di girare o che qualcuno giri.
Ah, però che nella Casa dei 1000 corpi i killer fossero simpaticoni proprio non direi.
Io Jersey Shore lo guardavo spesso e volentieri (non ci posso fare niente mi facevano troppo ridere) ma lo facevo soprattutto perchè spesso si finiva in rissa…qui niente ? se questa è la deriva horror di JS a breve voglio la versione action con Adkins, MJW e Uwais accompagnati da Carano, Jeeja e Jessica Alba (che non mena ma mi piace molto assai quindi non rompete) nella parte dei tipici ragazzotti americani che si ubriacano e scatenano rissa nei baretti sul lungomare
Come vi odio -scherzo sapete che vi amo alla follia <3- quando recensite roba che poi non si trova…cioè l'avrei anche trovato ma senza sub in italiano non vado da nessuna parte..ignoranza brutta bestia.
Il plot sembra interessante, veder morire male gli zarri fa sempre piacere..
ma a tette come siamo messi?
OT l'altro giorno ho visto il trailer di The equalizer…maduuu che bomba spero che ne valga la pena. Che sappiamo tutti cosa succede se fai incazzare Il Negro
@Dembo Siamo messi così: http://images.celebritymoviearchive.com/members/thumbs/hd/n/7478/Nicky%20Figueredo%20%26%20Nicole%20Rutigliano%20-%20Jersey%20Shore%20Massacre_2-500.jpg
@Tommaso Captain. Spaulding.
@Rocky Escobar Più che rissa: catfight.
Ma poi vogliamo dirla la cosa su zio Vito che rende lui e il film automaticamente amiconi dei Calci?
Eh? Eh? La diciamo?
P.S. – Il mostro di «Jersey Shore Massacre» riesce dunque a scavalcare il folle reverendo sessuofobico Anthony Perkins (tanto nomini), che in «Crimes of Passion» di Ken Russell porta con sé un vibratore-pugnale e, ad ogni costo, vuole togliere la belle-de-nuit “China Blue” (Kathleen Turner) dalla via della perdizione.
Wow,e come quella volta che hanno fatto fuori i tizi del grande fratello in dead set,questo non me lo perdo.
Anche io mai visto jersey shore.
Complimenti belen per la prima rece
quoto dembo al 93% perchè delle tette non me ne frega una cippa.
Cioè quindi mi stai dicendo che i follower di Paul Tarnopol sono aumentati di 8 in un solo giorno!? Potere de I 400 Calci!
@Dr. Stranamorte Possiamo fare molto di meglio. Su, non fate i timidi: stalkerate insieme a me!11!
https://twitter.com/PaulTarnopol
Dear Lugosi,
ma se ti dico che leggo la tua rece
fra una serie e l’altra di squat in palestra, risulto abbastanza tamarro da aver speranza di entrare nel cast di un futuro JSM2??
Ma soprattutto, tu uno zio Vito con villa piscinata non ce l’hai?
Che ci si becca tutti lì!
Fantastico, non ho nemmeno finito di leggere tutta la recensione che ho già deciso di guardarlo! Dev’essere spettacolare vedere quei tamarri massacrati nei modi più assurdi :)
@Belen un grazie sentito…l’avevo bocciato dalla copertina invece godibilissimo…per me la piu’ figa e’quella che muore impiccata comunque
@Marlon Brandon Non saprei, i miei occhi erano tutti per il protagonista di “Fat Camp Massacre”.