“Sono curioso di vedere cosa combina dopo”. C’eravamo lasciati così, caro il mio Jalmari Helander. Ricordi? Era la chiusa delle recensione del tuo primo lungometraggio Rare Exports, firmata dal nostro capo, quell’adone del Nanni Cobretti. Ed era giusto così, Jalmari. Posso chiamarti, Jal? Grazie. Nel senso che eravamo curiosi perché ci avevi regalato un bel filmettino tutto strano che metteva sul piatto tante belle intuizioni e qualche gustosa invenzione: la Finlandia, i bambini scodellati ma coi nomi lapponi, Babbo Natale cattivo, quell’ingenuità anni Ottanta che tanto faceva Joe Dante, un pizzico di cattiveria in più per essere un film per ragazzini… E noi eravamo già pronti a gridare: “Ancora!”. E tu cosa hai fatto, Jal? Ci hai fatto aspettare quattro lunghi anni. Quasi cinque. Ti sembra giusto, Jal? Boh, io veramente non so…
Ma si vede che nel frattempo hai lavorato: hai dovuto trovare il budget necessario a finanziare il film più costoso di tutta la storia cinematografica della Finlandia. Pensate, amici. Il nuovo film del Jal, Big Game, è costato la bellezza di otto milioni e mezzo di dollari. Praticamente quello che Michael Bay spende in cannucce gialle con cui assaggiare i cocktailini alla fragola che si fa preparare dal suo mixologist privato sul set dei suoi spot per Victoria’s Secret… Ma non stiamo qui a polemizzare: in Finlandia, otto milioni e mezzo di dolla dolla bill y’all sono tanti. Giusto, Jal? Sì, dai, non te la prendere. Quelli sono americani, sono pazzi, lo sai come sono., no? Certo, lo so. Se tu fossi nato lì adesso altro che otto milioni e mezzo di dollari… Lo so, dai, non torniamo sempre sulle stesse cose… Posso continuare, Jal? Ok.
In questi quattro anni, dicevo, il mio amico Jal ha trovato i soldi e ha messo in piedi un cast che levati. Guardate qui: Samuel L. Jackson, our man Ray Stevenson e poi quattro vecchie glorie di quelle che ti cambiano il film con un’alzata di sopracciglio. Felicity Huffman, Jim Broadbent, Victor Garber e Ted Levine. Ma come hai fatto, Jal? Come hai fatto? Che sagoma… Hai poi richiamato quel bel bambino scodellato che avevi messo anche in Rare Exports, Onni Tommila – gran musta, Jal – e hai ingranato. Hai trovato un libro interessante, scritto da tale Dan Smith, uno che fa roba per young adults e via che siamo partiti con la produzione. Vuoi raccontare tu ai ragazzi la storia di Big Game? Racconto io? Vado? OK. Allora, siamo in Finlandia, terra di uomini duri e cacciatori. Il nostro amico Onni Tommila sta per compiere 13 anni e suo padre lo vuole iniziare al mondo della caccia per farlo diventare un uomo. C’è proprio un rito che han fatto tutti quelli del posto: ti lasciano un giorno intero nella foresta con solo un arco e tu devi tornare il giorno dopo, dimostrando di aver ucciso un animale, possibilmente grosso: un lupo, un alce, un orso. A quel punto, se ce la fai, diventi un uomo e mettono la tua foto con la preda che hai ucciso in una baita di montagna. Giusto, Jal? Oh, se dico una cazzata fermami, eh? Che alla fine il film l’hai fatto tu.
Onni Tommila parte per diventare un uomo. Noi siamo un po’ preoccupati perché è vero che il ragazzo è scodellato e ha una gran faccia, ma non è proprio un duro. Lo si vede subito: è ancora un bambino che a malapena riesce a tendere il suo vecchio arco… Comunque il padre se ne fotte di queste cose: lui è cresciuto così e oggi è uno dei cacciatori più rispettati di sempre, deve andare così anche per suo figlio e quindi lo sbatte in mezzo alla foresta. Contemporaneamente l’Air Force One sta sorvolando la Finlandia. Esatto, quello lì del presidente americano. L’aereo viene colpito da un razzo pazzeschissimo sparato da dei terroristi che parlano forbitissimo e si vestono come se fossimo in un film del 1956 e il Presidente – un Samuel L. Jackson in versione sfigatina, un po’ una schiappa – viene salvato dalle sue guardie del corpo. Lo mettono in una capsula e lo fanno atterrare nel bel mezzo della foresta. Chi lo trova? Dai, dillo tu chi lo trova, Jal? Vabbè, dai, tanto l’han capito tutti chi lo trova. Lo trova il nostro Onni Tommila. Insieme i due dovranno portare a casa il risultato: da una parte il Presidente se la deve vedere con i terroristi e dei doppiogiochisti. Dall’altra Onni Tommila deve diventare omo.
Insomma, Jal, a te interessa quel cinema lì. Il cinema anni Ottanta per ragazzini adolescenti alle prese con delle avventure più grandi di loro. Là era il mezzo horror dei babbi natali che mangiano i bambini, qui è l’action con i cattivi con le mitragliette che ti vogliono uccidere. Solo che boh, Jal… io te lo devo dire: secondo me funzionava di più Rare Exports. No, ma non ti devi prendere male e ricominciare con la tiritera che se ti avessero dato più soldi facevi una bomba atomica… Non se ne può più, cazzo. Me l’hai detto mille volte. Basta. Il problema è che la storia, raccontata al bar davanti a una birretta è carina, ma poi quando la vedi non è tutto ‘sto granché. Dove stanno le invenzioni? Le impennate? Quegli scarti che possono elevare una storiella action simpatica in un film unico? Sai dove stanno, Jal? Te lo dico, dove stanno: in un altro film. Eh, vez… Non mi guardare così, ma qui veramente non c’è nulla, eh? Guarda, a voler essere di manica larga giusto la sequenza del frigorifero. Adesso ti faccio ridere, Jal. Lo sai che mia nonna non riusciva a dire frigorifero e diceva “il frigur”? Che simpatica che era la mia nonna. Sì, scusa, hai ragione. No, dicevo che Big Game te lo vedi anche piuttosto volentieri – dura meno di 90 minuti, per cui non è che può essere tanto una sofferenza – però non c’è attaccato nulla. Aspetti che Ray Stevenson faccia qualcosa di tosto e rimani deluso. Aspetti che Samuel L. Jackson faccia qualcosa di spanizzo e rimani deluso. A un certo punto mi son messo a sperare che almeno Onni Tommila facesse qualcosa di fregno e anche in quel caso son rimasto deluso.
Guarda, Jal. Non mi fare incazzare, eh? No, perché alla fine ho appena detto ai ragazzi che comunque una sbirciatina al tuo film ce la si può dare, eh? Quindi è inutile che ti incazzi. Ah, sì? Fai quello piccato? Allora mò mi incazzo io. Mi spieghi quelle sequenze con il vicepresidente, il consulente, il militare e la segretaria (rispettivamente Garber, Broadbent, Levine e Huffman) che cazzo ce le hai messe a fare? No, perché te lo dico, fanno pietà. Son girate male, in interni posticcissimi che mi han ricordato quelli di Atlantic Rim e non interessano mai. Cioè, nessuno sano di mente potrebbe trovare rilevante in una storia con un tredicenne che deve salvare il culo al Presidente degli Stati Uniti, vedere dei vecchi che guardano un monitor senza essere in grado di fare nulla. Ma scusa, eh? No, perché poi te le cerchi… Te ne potevi stare in Finlandia a fare i film horror strani e invece hai deciso di fare quello che sogna di essere uno shooter qualsiasi giusto con la fissa di Onni Tommila. Boh, vez. Vedi di riprenderti. Ciao. Sì, sì… tua sorella.
DVD-quote:
“Rare Exports era meglio, dai.”
Casanova Wong Kar-Wai, i400Calci.com
Ora io non vorrei dire, ma la trama è ugualeidentica a un altro film di qualche anno fa, solo che al posto del bambino c’è una donna, campionessa di tiro con l’arco. Ricordassi anche il titolo magari…
Già solo a sentirtene parlare sembra davvero un amblin vecchia maniera, ma senza tutto l’interesse che può scatenare un amblin vero, quanto piuttosto una sua copia sbiadita e fuori tempo massimo
Casanova for president (ma non salire sull’Air Force One…)
Il frigur
e pensa che mia madre dice spesso “frigor”, che alla fine non è poi tanto sbagliato
be la mia quando suonavano alla porta ti diceva “rispondi al cifottono”
ho sputato dal ridere
Frigidaire anyone?
… e mia madre, che ha sempre detto “COLPO CIRCUITO” ?
Ma siamo sicuri che Trasporto Eccezionale fosse bello? Non per contraddire il possente Nanni, ma a me ha lasciato perplesso (e pure parecchio).
Io sono sicuro, e chi non lo è è un Pipparinen
Vabbè. Non controbatto, ma solo per un motivo.
Voglio continuare a vivere.
a me ha fatto discretamente cagare
Non mi è chiara la presenza del tag “wu tang clan”. ._.
cè linkato il video di CREAM
Fa talmente cagare che l’ho tolto. Tutta quella cgi rubata da crash bandicoot è da denuncia
mi hai ucciso. mi manca un sacco quella serie, dannati Naughty Dog, mollate Uncharted, ricompratevi i diritti da Activision, e fate un Crash 4 come dio comanda >:|
la cosa più grave mi pare essere samuel l Jackson su un aereo che NON sbrocca. E cmq no manco raccontata al bar pareva una storia interessante
una discreta cagata, roba da rivalutare snake on a plane.
Non così male dai…un ‘occhiata gliela si può dare.
mm ci avevo sperato, se mi ricordo gli darò un’occhiata.
Casanova sei un grande, ogni tanto tiri fuori certe chicche musicali…
mio cuGGino una volta ha salvato il presidente…della pro-loco di Anghiari con l’arco e le frecce al tiro al volo alla sagra della polenta di san leo… quello si che fu un film epico!!!
visto ieri. Sinceramente togliendo alcune scene espressamente rivolte a un pubblico dodicenne (e in effetti qui in città il film al secondo spettacolo non c’era proprio…) il film scorre via bene, gli manca davvero poco per essere degno di nota.