Crea sito
Menu

i400Calci

cinema da combattimento

recensioni

A History of Adkins: la recensione di Eliminators

Quantum Tarantino
di Quantum Tarantino | 30/03/201822

È un duro lavoro quello di chi, come me, deve stare dietro a Scott Adkins. Per un attore con una media di sei film l’anno, andarne a recuperare uno uscito nel 2016 ha il sapore di un viaggio nel tardo Pleistocene, ma quando poi ti ritrovi davanti un gioiellino come Eliminators sai che tutti quei soldi spesi in plutonio* sono stati messi a frutto.

L’ultima puntata dell’osservatorio Scott Adkins ci restituiva il ritratto desolante di un attore talmente a corto di ruoli fighi da trovarsi costretto a scriverseli da solo, con risultati peraltro disastrosi. La verità è che le ambizioni da attore “di prima fascia” di Scott non necessariamente corrispondono a uno scenario cinematografico ideale. Mettiamola così: posto che nessuno vuole vederlo fare a botte col mantello del Dottor Strange, non ce ne frega un cazzo neanche di vederlo farsi i seghini nel ruolo del James Bond dei killer a pagamento, quando possiamo godercelo non solo in robe come Boyka, ma anche in parti più modeste, anonime e sicuramente non memorabili come “Thomas McKenzie” di Eliminators.

Thomas McKenzie: segnatevi questo nome, perché tra dieci minuti ve lo sarete scordato

Tom è un affettuoso padre di famiglia che conduce una vita tranquilla e pure un po’ noiosa, finché una notte si trova per puro caso a dover lottare per proteggere sé stesso e i suoi cari. Ed è qui che salta fuori che Tom in realtà è una cazzo di macchina da guerra in incognito e in fuga dal proprio passato, un passato che non si è mai scordato di lui e che, proprio a causa dell’episodio di cui sopra, si mette nuovamente sulle sue tracce per chiedergli il conto. Tom si trova così costretto ad affrontare vecchi fantasmi, rispolverare vecchie abitudini e ammonticchiare un po’ di cadaveri per riconquistarsi il quieto vivere e se la trama vi sembra famigliare è perché è la stessa di A History of Violence, con la sola differenza che invece di un trasformista come Viggo Mortensen ci troviamo davanti un energumeno con la faccia di Scott Adkins, per cui, pure se si mette la camicia nei pantaloni, è veramente difficile non indovinare dopo 13 secondi che si tratta di una macchina da guerra in incognito.
Il vantaggio, almeno per quel che ci riguarda, di Eliminators rispetto al film di Cronenberg è che Eliminators non ha innanzitutto nessuna intenzione di sorprenderci — si apre con un training montage in cui Scott si sveglia, fa mille flessioni, duemila addominali e fa vedere i sorci a un sacco da allenamento; la vera sorpresa è quando, un minuto dopo, scopriamo che è anche un padre amorevole — e, secondariamente, nessuna intenzione di esplorare attraverso un piccolo dramma famigliare il ruolo della violenza nella società americana contemporanea.

Scott Adkins riflette sull’evoluzione della famiglia nucleare

Quello che vuole fare Eliminators è mettere in scena, e poi sbarazzarsene il più in fretta possibile, una scusa plausibile per cui Scott Adkins, campione di calci volanti, e Wade Barrett, ex wrestler passato al cinema, si trovino uno di fronte all’altro e si diano tante ma tante ma tante legnate.
E lo fa di un gran bene, perché è questo che fanno i film della WWE: sono scemi, sono senza pretese e 9 volte su 10 sono un pretesto per far lavorare i suoi lottatori anche fuori dal ring, ma quanto ad azione arrogante e fracassona deludono raramente.

Eliminators è un film che sulla carta pareva puntare al massimo a essere “adeguato”, “senza sbavature”. Ma le performance di Scottone, di Barrett (che, per essere un ex wrestler con delle orecchie enormi, si comporta meglio di parecchi attori veri) e di un pugno di bravi caratteristi, la direzione degli stunt del solito Tim Man**, lo sforzo registico del volenteroso James Nunn, la varietà di location (insolita per un DTV), le soluzioni spaziali e l’evidente egotrip del direttore della fotografia ne fanno un ottimo film d’azione, dal ritmo serrato e la durata perfetta, pieno di trovate interessanti e con un look fighetto che ti fa scordare in fretta di stare guardando un prodotto pensato per il mercato dell’home video.

“Ne vedrete di tutti i colori”

Certo rimangono diversi misteri irrisolti tipo perché in tutti i poster ci sia un elicottero alle spalle di Scott nonostante non se ne veda neanche mezzo per tutto il film. O perché Scott Adkins, che è inglese, insista a fingersi americano pure in un film che è ambientato a Londra, ma, al netto di questi dubbi che ci porteremo nella tomba, resta un’esperienza spassosa e elettrizzante.

Uellaaaa

Un film come Eliminators è la dimostrazione che quando nessuno rompe i coglioni, la Ford mette un casino di cash per comparire quasi in ogni inquadratura e ognuno fa il proprio mestiere con umiltà — e cioè gli attori fanno gli attori, i wrestler fanno gli attori, gli stagisti fanno i registi e NESSUNO fa lo sceneggiatore — anche il cinema di serie B ha tutto il diritto di farsi chiamare cinema, pure quando non passa al cinema.

DVD-quote:

“Vedi, Scott, che quando non ti impegni ce la fai?”
Quantum Tarantino, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

*Capita? Perché la macchina del tempo si alimenta a plutonio! Dai che tra poco esce Ready Player One, vi voglio tutti sul pezzo su queste cose di trent’anni fa!

**Dopo Ninja II, Boyka e Accident Man, oltre all’imminente Triple Threat, direi che possiamo ufficialmente considerare Tim Man un’estensione di Scott Adkins e viceversa.

Quantum Tarantino
Autore del post: Quantum Tarantino
"Vivere liberi o morire duro"
k

tags: a history of violence eliminators il vero scott adkins James Nunn la stressa trama di a history of violece ma senza gli attori bravi osservatorio scott adkins scott adkins stu bennett stu bennett detto anche wade barrett tim man tim man + scott adkins uniti dal destino wade barrett wade barrett detto anche stu bennett WWE WWE Studios

I prossimi appuntamenti in live streaming

  • Ogni lunedì
    • ore 21.00:

      La palestra dei 400 Calci

      – News, cazzeggio e le vostre domande
  • giovedì 8 giugno 2023
    • ore 21.00:

      L'arena dei 400 Calci

      – Sala dei trofei: Transformers
Seguici su Twitch
«
C’era un cinese in coma in Africa: la recensione di China Salesman
recensioni | 28/03/2018
Nostalgia canaglia – Il pezzo a sei mani su Ready Player One
recensioni | 02/04/2018
»

22 Commenti

  1. GGJJ 30/03/2018 | 08:21

    Vabbè ma in Italia si trova?

    Rispondi
    • Pitch f. H. 30/03/2018 | 08:36

      Facile facile. Sia legamente che no.

    • GGJJ 03/04/2018 | 09:36

      Legalmente come?

  2. Pete Bondurant 30/03/2018 | 08:43

    Sto Arrivando.

    Rispondi
  3. Alimentare Watson 30/03/2018 | 08:44

    Mi spiace un sacco per Scottone che faccia così fatica ad “emergere”, ieri mi sono rivisto Boyka e lo scontro a tre è una roba che mammamia.
    Come avevo già detto, facciamo una petizione o un crowdfundin per una bella serie action su Netflix o su Amazon Prime.
    Se la merita.

    Rispondi
  4. Pitch f. H. 30/03/2018 | 08:50

    Proiezione in corso…

    Rispondi
    • Pitch f. H. 30/03/2018 | 10:20

      Ok visto.

      La trama è quella che è, ma anche chi se ne frega.
      I combattimenti (sono un coatto, quelli guardo) sono ottimi, specie i due tra Adkins e Barrett.
      Alcune parti sono eccessivamente dilatate, ma il tasto FWD lo hanno inventato proprio per questo.

      Ottimo Wade Barrett, la faccia da badass non gli manca; fisicamente più asciutto e atletico adesso da attore che quando stava in WWE.

  5. Steven Senegal 30/03/2018 | 09:09

    dopo una fase di sconcerto e derisione della “carriera” di scottie, mi ha ri-fatto simpatia e punto a diventare completista, quindi segno.
    dopodiché, ma essendo tin man un’estensione di adkins e viceversa; ed essendo adkins senza barba, il mento di ben affleck; abbiamo forse un Cerbero delle capacità attoriali con 3 teste e tutti cani?

    Rispondi
    • Steven Senegal 30/03/2018 | 09:11

      qualcuno che non lavora a p.iva ed è già in ferie può fare con photoshop la faccia di adkins attaccata al mento di ben affleck e tin man che esce a caso e postarla?
      grazie

    • Quantum Tarantino 30/03/2018 | 11:08

      lo farei io ma sono in ufficio e rispetto troppo la precisazione che hai fatto su ferie e partita iva

    • Steven Senegal 30/03/2018 | 11:41

      :(

  6. Lucio Leoni 30/03/2018 | 14:12

    Giusto perché siete voi io l’ho fatta, ma no n so come si posta…

    Rispondi
    • El mariachi 30/03/2018 | 14:32

      Mettila su fb nei commenti al post ;)

    • Steven Senegal 30/03/2018 | 16:39

      grazie lucio, buona pasqua a te e ai tuoi cari

    • Anonimo 30/03/2018 | 18:19

      Grazie, altrettanto!

    • Lucio Leoni 30/03/2018 | 18:20

      Oups! Dimenticato di mettere il nome…

    • John Blacksad 31/03/2018 | 17:02

      Postala su Imgur e metti il link in un commento

  7. Kairos 30/03/2018 | 17:51

    Quella gif è ipnotica.

    Rispondi
  8. Akira Knightley 01/04/2018 | 10:39

    Alle locandine con gli elicotteri sono morta! Poi ho realizzato che
    a- ‘Ritorno al futuro’ è veramente uscito 30 anni fa (ho googlato per sicurezza, non ci volevo credere)
    b- io l’ho visto al cinema
    e una parte di me è defunta davvero…
    Buona Pasqua & calci volanti a tutti!

    Rispondi
  9. Jotaro 03/04/2018 | 08:24

    E’ una gran cagata di film

    Rispondi
    • Lolly 03/05/2018 | 09:14

      Concordo con Jotaro… non bastano i due combattimenti a risollevarlo, questo film è proprio pessimo.

      SPOILER

      …e poi… il piccone… ecco, mi sono detto… quel piccone rimane lì apposta… (infatti rimaneva lì apposta, che fantasia gli sceneggiatori…)

      Non vale la pena neanche una visione, meglio rivedersi un qualsiasi combattimento di Merantau.

  10. David Kronenbourg 03/04/2018 | 09:34

    Tra le cose migliori di Adkins degli ultimi anni.

    @Quantum carissimo, l’elicottero c’è eccome, l’hai pure messo nell’ultima gif…

    Rispondi

Aggiungi un commentoAnnulla la risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

  • Recensioni
  • Libri
  • 400tv
  • Premi Sylvester
  • Le basi
    • John Milius
    • Sylvester Stallone
    • Michael Mann
    • 007
    • William Friedkin
    • David Cronenberg
  • Speciali
    • Sigla ufficiale
    • Eroi di carta
    • Mostrologia
    • Premio Jimmy Bobo
    • La smorfia di dolore
    • Locandine alternative
    • Fight Night - La compilation
    • Calendario 2010
  • Categorie
    • recensioni
    • video
    • interviste
    • quiz
    • blog
    • consigli per l'arredamento
    • fight night
    • trailerblast

Archivi

  • Missione
  • Autori
    • Nanni Cobretti
    • Toshiro Gifuni
    • Xena Rowlands
    • Stanlio Kubrick
    • Jackie Lang
    • Bongiorno Miike
    • Luotto Preminger
    • George Rohmer
    • Quantum Tarantino
    • Terrence Maverick
    • Jean-Claude Van Gogh
    • Darth Von Trier
    • Cicciolina Wertmüller
    • Casanova Wong Kar-Wai
    • Dolores Point Five
    • Jean-Luc Merenda
    • Wim Diesel
    • Belen Lugosi
  • Contatti
  • E
  • Q
  • D
  • a
  • M
  • z
design & development by 940 | logo & graphics by Rise Above | avatars by magazoo | powered by WordPress

Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario