È il ritorno del guaglione sulla traccia, il tipico stile del nostro amico Steven Kostanski, già regista e sceneggiatore di bombette a mano che c’hanno svoltato annate su annate di visioni calcistiche: titoli come Manborg!, Father’s Day e The Void. Non vi voglio tediare la vita ripercorrendo tutta la sua carriera, dal gruppo Astron-6 alla sua amicizia con Jeremy Gillespie, sappiate però che se non avete mai visto nulla di quello che abbiamo citato in queste poche righe, vi manca un bel pezzo di cultura calcistica. Riducendola al minimo indispensabile, Kostanski e il suo cinema rappresentano una reazione anarchica e folle a qualsiasi modo di intendere e fare cinema di genere oggi. È equidistante dalle grandi produzioni, dalla Blumhouse, da chi fa il mumblehorror, da chiunque. Lo possiamo etichettare come un artigiano del cinema, un punk, un megaregaz in fissa coi mostri e le cose pazze, scegliete la formula che più vi aggrada. Quello che è chiaro è che Kostanski è un unicum nel panorama contemporaneo del cinema di genere. Un’eccezione che all’interno del suo ultimo film, Psycho Goreman, è riuscito a incanalare e a mettere a fuoco tutto ciò che l’ha reso unico. Cioè, quello che voglio dire è che uno dei film più matti e scemi che io abbia mai visto in vita mia è il film della sua maturità. Cavolo, non è un bellissimo complimento?
La questione è anche abbastanza semplice, se volete: per fare una cazzata grossa come una casa e farla passare al proprio pubblico, farlo appassionare (e anche emozionare), bisogna essere bravi. Se no si rischia di essere solo dei simpaticoni che fanno casino e sperano di essere etichettati come “post moderni” perché hanno applicato un filtro instagram un po’ vecchia VHS rovinata sul proprio film. Ecco, non è proprio così. Per permettersi di fare un film come Psycho Goreman devi essere uno che ha le idee chiare, che conosce la materia a cui vuole mettere mano e che sopratutto ha un sacco di fantasia e inventiva e un modo unico di pensare, scrivere, fare cinema.
Psycho Goreman è un film americano per teenager fatto nel 1985. Una di quelle storie in cui i protagonisti sono dei bambini della piccola provincia americana con una famiglia disfunzionale quando nessuna le chiamava famiglie disfunzionali che, come capitava nelle produzioni spielberghiane di quegli anni, si imbarcano in un’avventura più grande di loro. Solo che l’avventura più grande di loro non è un vecchio galeone incastrato in una grotta, non è un videogioco collegato con una flotta stellare di navicelle spaziali o la casa costruita su un cimitero indiano. Qui l’avventura più grande di loro è la cosa più simile che vi possa venire in mente a una puntata di Megaloman scritta da un pazzo che non vede l’ora di far grondare sangue ovunque.
Mimi e suo fratello Luke stanno giocando nel loro giardino di casa quando ad un certo punto scoprono una pietra che emana una strana luce. La pietra risveglia L’Arci Duca degli Incubi, un alieno proveniente dal pianeta Gigax che era stato confinato e imprigionato sul nostro pianeta dall’Alleanza Planetaria, dopo che questo aveva tentato di distruggere l’Universo. Usteria, che carattere! Distruggere tutto l’Universo? Eh, sì, perché L’Arci Duca degli Incubi ha passato anni come uno schiavo a lavorare per i Templari, fino a quando è entrato in contatto con quella pietra luminescente, la Gemma di Praxidice, che gli ha dato poteri infiniti. A quel punto insieme a un manipolo di guerrieri, i Paladini di Obsidiana, ha tentato l’attacco al potere dell’Alleanza… Ma il tradimento di uno dei Paladini, Cassius 3000, ha fatto saltare tutti i piani. L’Arci Duca era stato confinato sulla Terra e i Templari continuavano a vessare tutto e tutti su Gigax. Ma Mimi e Luke hanno messo in moto qualcosa di inatteso. La Gemma di Praxidice ha risvegliato L’Arci Duca che oggi vuole giustamente vendetta. A Gigax questa cosa che l’Arci Duca s’è svegliato non è passata inosservata e colei a capo dei Templari, la terribile Pandora, sta correndo ai ripari. Ma c’è un ma. La Gemma è nelle mani di Mimi, è lei che l’ha trovata. Ed essendo Mimi una bambina pazzi di 10 anni, ora è lei al potere. Chi comanda la pietra comanda anche l’Arci Duca degli Incubi. Nome che non convince la piccola Mimi che infatti lo cambia subito in qualcosa di più catchy: Psycho Goreman, detto da tutti PG. PG non è per nulla contento di questo cambio che gli è stato imposto. Anzi, non è proprio contento per niente. Lui vorrebbe sterminare tutto e tutti con i suoi poteri infiniti. Vorrebbe staccare teste, mangiare le sue vittime, costringerle a vivere in eterno in una dimensione fatta solo di dolore e orrore. Ma non può. Perché Mimi vuole portarlo a comprare dei vestiti, suonare degli anthem punk rock con PG alla batteria, andare al diner a mangiare degli hamburger o fare tutte le cazzate che ha in mente una bambina matta di 10 anni.
Direi che per quanto riguarda la trama ci siamo, no? Cioè, mi sembra che ci siano tutti gli elementi per potervi far esclamare: “Ooooooooooooooh, hai la mia attenzione!”. Ma attenzione, perché è qui che le cose si fanno difficili. Perché gestire delle cose come la saga della Gemma di Praxidice e un film avventurosone per bambinoni non è propriamente facile. E invece per Kostanski è apparentemente semplice perché ha una scrittura talmente fluida e capace di adagiarsi e insistere su toni differenti che, mentre stai pensando alle battaglie tra i Paladini di Obsidiana e i Templari, ti arriva anche che il rapporto tra i genitori di Mimi e Luke è in crisi perché il padre è un povero inetto. Che Luke ha più paura di sua sorella che di mostri ultradimensionali. Che Mimi ha a cuore i suoi amici talmente tanto da esplodere in uno dei monologhi più belli degli ultimi anni sull’indipendenza, che finisce con una Croce cristiana spaccata in due e voi che fate le corna del metallo verso lo schermo.
A tutto questo si aggiunge un sacco, ma veramente un sacco di sangue e ultraviolenza. Ed è qui che viene fuori la specificità del lavoro di Kostanski. Ancora una volta si ricorre il meno possibile al digitale per riscrivere e dare nuova vita all’utilizzo di maschere, plasticoni e mostroni. Ed ancora una volta: come metti insieme un film per bambini e delle teste che esplodono? Lo fai se sei bravo. E ti prendi qualche rischio, qualche libertà, ma riesci a stare sempre sul filo di quello che non si prende troppo sul serio (come forse era capitato in The Void) ma che sa quando fermarsi per non diventare lo zimbello di turno o mandare tutto in vacca. E Psycho Goreman in questo senso è un trattato di equilibrio.
DVD-quote:
“Che film maturo!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Ma il fratello della bambina pazza di 10 anni è per caso il Nano de Il Milanese Imbruttito?
Comunque bella recensione, venduto! Dove è possibile recuperarlo, se posso chiedere?
“…Psycho Goreman, detto da tutti PG…”
“P.G., mi piace davvero! Biss, fallo scrivere su tutte le mie valigie!”
La recensione mi ha fatto talmente venire voglia di vederlo subitissimo che mi sono stoppato a “Mimi e suo fratello Luke..”!
Visto mesi fa, ma mi avete fatto venire voglia di rivederlo.
Devo dire che, nonostante il gran spasso, sulla distanza e’ un flm che mi ha lasciato una vaga sensazione di amarezza: i personaggi sono tutti dei falliti (PG compreso), l’unica felice e’ la bambina, ma perche’ egocentrca e egoista fino alla follia. Anche dell’atmosfera generale alla fine quello che mi e’ restato sono tanto grigiore e un po’ di sgradevolezza. Lo sto dicendo come uno dei gran pregi del film, per essere chiari.
Un difetto invece…
SPOILER
…mi ha un po’ smontato la demenziale sfida finale. Un anti-climax voluto, certo, pero’ boh, a quel punto avrei gradito di piu’ un’allegra mattanza e che il film fosse davvero “esploso” (tipo la discesa all’inferno di Father’s Day), invece resta un po’ prigioniero del suo paradossale understatement.
@Casanova …whoaaa, mi apri la rece così?! :)
(tra l’altro, “Matrimonio di schiaffi” tagline alternativa dei 400calci da sempre)
Fantastico.
Sembra di vedere I – Zenborg o i Power Rangers sotto acido…
Visto un circa un mese fa: è’ la migliore trasposizione su schermo di una striscia di Calvin & Hobbes che si potrebbe mai immaginare.
Gran film.
Secondo me la nostro è piaciuto un sacco Mechanical Violator Hakaider.
https://youtu.be/rq84919Hjg8
Il monologo tra l’altro contiene uno dei momenti di “preghiera” più belli della storia del cinema accidenti!
Credo di volerlo recuperare.
Peraltro può essere che PG sia anche un very big metaforone dei danni fatti dal pg-13 al cinema dei giusti, asservito com’è a una bimba?
“The Void” era un omaggio a Lovecraft e a Fulci. Doveva prendersi sul serio- anche se ammetto che non mi ha fatto impazzire.
Visto appena possibile, credo a febbraio. Aspettavo con ansia la rece, che conferma le mie impressioni. Concordo sulla maturità, per me è il migliore di Steve Konstanski e uno dei migliori film per 15enni di ogni età del nuovo millennio. La bambina è bravissima, la scena del crocifisso spezzato è già cult, c’è la giusta cattiveria per farne una serie alla Adult Swim. Però mi ricordava qualcosa… allora ho scavato con la memoria… stai a vedere che… eh sì, PG è l’evoluzione del suo magnifico corto per ABC of Death 2.
https://www.youtube.com/watch?v=co6sCbkkP68&ab_channel=FranciscoOchoa
Comunque il finale di Father’s day resta un picco ineguagliato nella sua produzione.