Che cos’è Bodies Bodies Bodies? Sì, certo, il film di cui vi parliamo oggi, cari amici del cinema dei giusti, ma è anche un gioco da fare in gruppo. Avete la pazienza di seguirmi? Ok, allora preparate dei piccoli fogliettini di carta e marchiate uno di questi con una X. Piegateli, in modo da non rendere visibile la X, mescolateli e procedete all’estrazione. Colui che troverà il fogliettino con la X sarà il Killer, gli altri le potenziali vittime. Nessuno sa niente degli altri, è tutto un segretone. A questo punto, spegnete la luce, nascondetevi in casa e date il via al gioco! E in cosa consiste? Semplicissimo! Il Killer dovrà tentare di uccidere tutti gli altri. Per ucciderli non dovrà fare altro che toccarli sulla spalla. Una volta “uccisa”, la vittima si dovrà accasciare a terra e lì rimanere, come si confà a un cadavere. Quando qualcuno, vagando per la casa, troverà il corpo della vittima dovrà urlare: “Bodies Bodies Bodies” per richiamare tutto il gruppo. Perfetto: ora avete a terra la vittima e davanti tutto il resto del gruppo, killer compreso. E da qui partono le indagini. Ovviamente ognuno tenta di fare il proprio gioco: l’assassino, coperto dall’anonimato, depisterà le indagini mentre gli altri tenteranno di risolvere il caso. Ah, sì, certo: nel frattempo la vittima invece continua a fare la vittima, cioè è l’unico che non partecipa alle indagini. Quando il gruppo avrà raggiunto un verdetto di maggioranza potranno accusare qualcuno per poi chiedergli di rivelare la propria identità. Se il Killer viene beccato, la partita è finita. Se invece il gruppo ha sbagliato, si spegne di nuovo la luce e si da il via a un altro giro.

Se nel primo atto di una pièce c’è un fucile appeso al muro…
Che cos’è Bodies Bodies Bodies? Sì, certo, è il gioco quello lì dei bigliettini, del killer e delle vittime, ma è anche il secondo film della regista di origini olandesi Halina Reijn. Avete la pazienza di seguirmi? Ok, allora, sta arrivando un uragano e un gruppo di amici decide di chiudersi in casa di David, il più ricchissimo tra loro (hey, ma è Pete Davidson! Oddio, non so più se essere contento di vedere Pete Davidson o averne ormai anche un po’ giustificatamente le scatole piene. È cool avere oggi nel cast Pete Davidson? Oppure era cool fino a quattro mesi fa e adesso è un po’ passé? Un po’ démodé? È forse egli un maudit démodé? ). Il gruppo è così composto: David e fidanzata Emma (Chase Sui Wonders), attrice e la più posh del gruppo. Alice (Rachel Sennott), quella tutta “Oh. My. Gooood” e a cui piacciono un po’ troppo le droghe da naso e Greg, il suo nuovo ragazzo di gran lungo più vecchio del gruppo (Lee Pace nella parte di Matthew McCounaghey, un po’ Beach Bum, un po’ Wooderson di Dazed & Confused) e Jordan, ragazza tutta tosta (Myha’la Herrold). Al gruppo si aggiungono, a sorpresa, quelle che vediamo limonare durissimo nell’incipit del film, Sophie (Amandla Stenberg) e Bee (Maria Bakalova). Dico “a sorpresa” perché quando compare Sophie con la sua nuova fidanzata, tutti cominciano a dare di matto. Da quel poco che (giustamente) la sceneggiatura lascia intuire, Sophie deve aver avuto una relazione con Jordan e tradito un po’ la fiducia di tutti causa dipendenza da drogaine varie. Bee, la sua nuova fidanzatina, in questo gruppi di miliardari annoiati, stupidi e falsi come pochi, sembra essere un pesce fuor d’acqua.

ai uonna bi foreve iang
L’uragano bussa alle porte e il simpatico gruppo di esponenti medi della Gen Z si chiude in casa a fare quello che fanno gli esponenti medi della Gen Z quando un uragano bussa alle porte: bevono tantissimi shottini dopo essersi tirati degli schiaffi a mano aperta in fazza, pippano, fanno cazzate una via l’altra e soprattutto danno il peggio di loro: sono cattivi, perfidi, passivo aggressivi, egocentrici, isterici. Poi qualcuno propone una bella partita a Bodies Bodies Bodies. Passano una decina di minuti e uno di loro muore male. Male nel senso che non è che il killer gli ha gentilmente toccato una spalla. Male nel senso che ha la gola squarciata.

Weekend stancanti
Bodies Bodies Bodies è tratto da un racconto della scrittrice Kristen Roupenian che forse qualcuno di voi ha già sentito nominare per il racconto Cat Person, uno dei più interessanti casi letterari degli ultimi anni. Il racconto, inizialmente pubblicato a fine 2017 sul New Yorker e poi diventato sempre più grosso online, è una fotografia piuttosto precisa (e spietata) di quelli che non trovo altre parole per definire se non “i giovani”, cioè quella generazione esattamente a cavallo tra Gen Y e Z, appena dopo l’arrivo del #MeToo, nativi digitali, abituati a rapportarsi più online che IRW. Cat Person, che di base parla del rapporto tra una ragazza di vent’anni e un uomo più grande, è valso all’autrice un contratto bello grosso per un libro di racconti, dei paragoni scomodi con Jane Austen e un adattamento cinematografico al momento in progress. Al lungo elenco di successi elenco possiamo aggiungere questo Bodies Bodies Bodies, tratto appunto da un suo racconto e poi sceneggiato da Sarah DeLappe.

Punti di forza
Mi trovo nella scomoda posizione di potervi dire poco o nulla sul film, ma è importante che teniate a mente tutti gli elementi che ho fino a qui elencato: un impianto narrativo che si appoggia sui canoni dello slasher giovanile ibridato col whodunit, raccontato però da chi ha più interesse a parlare dei giovani piuttosto che di assassini e machetate in fazza. Insomma, la storia, amici miei, è un pretesto. Affascinante, intrigante, ma pur sempre un pretesto per far sbroccare Davidson quando una delle ragazze usa la parola “gaslight”. E la forma? Allora, mettiamola così: il film parte molto forte. Fino al momento in cui inizia il gioco tutto sembra andare per il verso giusto, trovando anche un bizzarro e inedito equilibrio estetico tra l’horror teen e il trattamento A24. I problemi, paradossalmente, partono proprio quando il film ingrana, meglio, dovrebbe ingranare. Non vorrei farla più semplice del dovuto, ma gran parte del film è fatto da gente che cammina al buio illuminando i propri passi con la torcia dell’iPhone. Poi stanno un po’ zittini. Poi parlano un po’ del fatto che sono giovani. Poi camminano al buio. Ci si diverte anche, ma ho come idea che non sia esattamente il nostro, amici. C’è chi ci impazzirà e chi invece chiamerà il bluff dopo poco. Personalmente faccio parte del secondo gruppo.

il trattamento A24 applicato al teen movie
DVD-quote:
“Ucci ucci, sento odor di METAFORA”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Sì, l’hai beccato. Il titolo del post è un omaggio a Sabrina Salerno e la sua Boys.
Quindi Bodies Bodies Bodies è praticamente un lupo e i villici senza indovino e prostituta? Sono tornato al tempo delle fughe al liceo..mi ispirava peró mi pare dalla recensione che ci sia troppo A24, era abbastanza prevedibile ma spesso voglio illudermi
Peccato, avessero girato tutti dentro scafandri low-res declinati nei colori primari,si sarebbe colto meglio il dotto riferimento.
+1 da parte mia, ci ho pensato subito, ma non so se sia nel “background” del recensore quindi non l’avrà citato… o magari il videogame ha preso dal gioco IRL, non so
Possedendo una notevole opinione dell’acume di Casanova, son convinto fosse un istrionico glissare sull’ovvio.
Proprio a puntare il ditone sul concept,appunto ,da gen z/y.
Raffinato espediente da recensore di penna fina che magari mi penso solo io per colpa delle drogaine : ‘ (
Scommetto che l’assassino lo scopri perché è quello che dopo aver trovato la x l’ha posata sul tavolo e ha fatto un’azione fisica autoriferita perché usciva da un’operazione di otto ore andata bene e alla fine mangia uno snack.
però è importante che non dici cazzate.
Prego in ginocchio il signor Lee Pace di trovarsi un agente che sia davvero del mestiere, uno schifo che un attore del genere non riesca a fare il salto di qualita’ vero
Veramente. Sarebbero dovuti bastare Halt and Catch Fire e Fondazione a farne una MEGAstar.
Domanda di servizio, che fine hanno fatto le recensioni retrospettive sui film di David Cronenberg? chiedo perchè è più di un mese che non se ne legge una. Grazie.
Le abbiamo temporaneamente sospese perché ci siamo accorti che c’erano un sacco di titoli di cui volevamo parlarvi entro la fine dell’anno. Ricominciano a gennaio.
Ma praticamente è Among Us giocato dal vivo, carino! Un tizio che conosco ci ha giocato con i 3 figli adolescenti, filmando tutto, è stato molto divertente.
Comunque se c’è Rachel “Shiva Baby” Sennott va guardato a prescindere.
@casanova: il comeback sul twitch dei 400c è più late 2022, early 2003 o mai?
Casanova ha divulgato “Il mago dell’ Esselunga”, caprotizzando le masse calciste. Ora riposa e si gode la gratitudine del popolo calcista per il servizio reso.
Non sono sicuro di come si pronunci “Myha’la Herrold” ma direi Jimmy Bobo dell’anno sulla fiducia.
Non sono più giovane da diverso tempo (e comunque ero già vecchio dentro prima), non avevo mai sentito parlare prima di Cat Person, Among Us mi sta sul cazzo, per cui non ho molto interesse verso questo film… mi incuriosisce solo la presenza di Maria Bakalova, dopo essere stata osannata per la sua interpretazione della figlia di Borat (in cui era effettivamente molto brava) mi piacerebbe vedere come se la cava in tutt’altro ruolo e genere.
È la solita stronzata con la gen Z , checcoioni,miliardfaria.
Piuttosto tentate di recensire Skinamarink ,darei veramente curioso.
Wow non interesserà a nessuno, ma non ho capito praticamente neanche uno degli interventi di questa sezione commenti :(
Un’esperienza straniante
Ma meno male: pensavo di essere l’unico!
Attenti alle sciabolate a Capodanno mi raccomando!
Recensione e commenti sono criptici, tra A24, among us e sciabolate. Si capisce solo che i protagonisti sono due ma anche quattro come fosse antani, fanno cose, vedono gente senza concludere niente.
“Voto 4/10” è la sintesi corretta?