Hai presente quella sensazione di quando hai sul fuoco il miglior ragù che la tua misera vita culinaria abbia mai avuto l’occasione di spignattare e non puoi crederci che tutto sia andato per il verso giusto fino a quel momento; ti senti bene, sei soddisfatto di te stesso, stai rendendo orgogliosa la tua mamma come quando ti cambi le mutande due volte al giorno – sai mai che ti investa un trattore e i paramedici debbano soccorrere uno con le mutande sgommate e bollate – e per un breve istante non sei il fallimento che hai sempre temuto di essere. Sei a un passo dal creare una chat di whatsapp con tutti i presenti e passati conduttori di Masterchef (anche quelli della versione australiana) per condividere le foto del tuo capolavoro culinario in fase di finalizzazione e chiedere quale funziona meglio per Instagram, mancano davvero pochi minuti e puoi spegnere la fiamma quando: il gatto comincia a vomitare la più grossa palla di pelo nella storia delle più grosse palle di pelo; nello stesso istante citofona il corriere, con insistenza: è in anticipo di due ore, ma comunque ha fretta; intanto, per solidarietà felina, anche l’altro gatto comincia ad avere i conati e sembra essere posseduto dal demone di una fionda medioevale; citofona un altro corriere che si è sbagliato, grazie prego scusi tornerò. Sigla intermedia! perché le droghe c’entrano sempre.
Poi bussano i testimoni di Geova e i mormoni contemporaneamente: non solo devi cacciarli con la giusta gentilezza che si concede alle persone con difficoltà cognitive, ma prima devi aspettare che finiscano di litigare passivo-aggressivamente tra loro per decidere chi è in possesso della vera vERità, con la E la R maiuscole perché servirebbero i medici in prima linea; ti arriva la notifica del fantabasket e il giocatore più forte della tua squadra prima in classifica dopo anni di prestazioni desolanti si è scavigliato: un atleta professionista di fama mondiale seguito giorno e notte da 7 fisioterapisti, quattro bendatori bulgari brevettati e un esorcista si è slogato la caviglia da solo, in riscaldamento, tirando da fermo; per la rabbia scagli il telefono, che finisce nel vomito di gatto n°1; cerchi le pinze che avevi in mano non più di cinque minuti fa per recuperare lo smartphone sboccato e ripulirlo, ti accorgi che le sta brandendo il testimone di Geova n°2 per cercare di evangelizzare le budella del boss mormone; tenti inutilmente di separarli distraendoli con una bestemmia creativa e in cambio ricevi il libro di Mormon sullo zigomo. Il ragù si è bruciato. Hai presente quella sensazione? Non essere sciocco, succede a tutti almeno una volta a settimana. Octavio detto Octa, protagonista di un film tedesco di menare che sta su Netflix – e che non sembra nemmeno troppo tedesco se non fosse che ogni tanto dicono “Neukölln!” o “Kreuzberg!” o “Sai dov’è l’uscita di questo locale underground? Sono tre giorni che la cerco” – ha ben presente quella sensazione. Altra sigla! per alzare un po’ livello di tedeschia.
Il mondo si divide in chi non si azzarderebbe mai a dire ad alta voce frasi idiote tipo “il mondo si divide in” e chi invece sfida il ridicolo, ma si divide anche in quelli che credono nella sfiga e quelli che non ci credono. Octa non ha né il tempo né le risorse introspettive per porsi la questione, essendo un giovane lottatore professionista di MMA che deve preparare il suo prossimo match contro il sosia scrauso di Kimbo Slice, deve gestire la palestra che ha aperto insieme al socio e migliore amico Paul tra mille sbattimenti e stipendi arretrati, e soprattutto deve recuperare il rapporto con la figlioletta Leonie, avuta a 19 anni con una ex che al momento è sul piede di guerra perché Octa non riesce a dedicare alla bimba il tempo e le risorse necessarie. Se credi nella sfiga, sfiga vuole che il gran giorno del match contro Gimbo Snice – che Paul insiste nervosamente essere fondamentale per la carriera dell’amico ma anche per la sorti della palestra – sia lo stesso della festa di compleanno di Leonie, a cui Octa ha promesso a tutti i costi di partecipare portando torta, regalo a sorpresa (un gattino di nome Cipolla aaaaw) e bigliettino con dedica, scritta a fatica spremendo tutta la terza media che c’è in lui. Fingo Spice, però, è in ritardo e fa slittare l’inizio dell’incontro; l’ex di Octa si inalbera in tempo zero dandogli un ultimatum: o arrivi entro un’ora o ti tolgo la custodia della bimba, come si dice “goccia che fa traboccare il vaso” in tedesco? Ecco, si dice “muoviti, stronzo”; e allo stesso tempo, quando Octa ha già deciso che tirerà pacco al match per non perdere Leonie, Paul gli presenta i loschi figuri che hanno scommesso forte forte sulla sua vittoria, chiedendo in prestito mezzo milione di euro a figuri ancora più loschi e soprattutto russi. Octa se ne batte la fava e armato solo di smartphone, auricolare bluetooth e i pugni che ha nelle mani, parte per una traversata di Berlino nell’ora di punta inseguito da scagnozzi, contro scagnozzi, sbirri scemi, conoscenti traditori e a un certo punto anche Bimbo Svice, a cui avevano promesso una faccia da picchiare e dunque non lascerà la città prima di aver rincagnato come si deve qualche muso.
Si può dire che 60 minuti sia Crank senza lo stile e senza l’ironia di Crank? Si può dire e verrà detto, evitando persino di fare facili battute sulla mancanza di senso dell’umorismo dei tedeschi. Cionondimeno, il film scritto e diretto dal quarantenne teutone discretamente belloccio Oliver Kienle fa il suo più che sporco mestiere nel fornire 89 minuti di divertimento muscolare e plastico, girato e coreografato con estrema competenza e pulizia tecnica, con l’aggiunta di un quid empatico che dona significato ai pugni, ai calci, alle gomitate, alle ginocchiate e alle hurricanrana di Octavio e ce lo rende un personaggino per cui tifare abbastanza – anche grazie alla valida interpretazione di Emilio Sakraya, attore che ha imparato a menare, e non menatore che ha imparato ad attorare. Non sto parlando del compleanno della figlia o dei volenterosi tentativi di essere un padre migliore al netto della vita complicata (quella da lottatore professionista) che si è scelto. Quella roba qui è troppo facilona, caro Kienle. Parlo bensì della sfiga, se pensi che esista. Di quella sensazione che nei primi paragrafi ho raccontato per iperbole, ma che nella vita esiste bella intensa; quando ti senti sovrastato, oberato, quasi perseguitato da una marea di faccende che una alla volta riusciresti a gestire a occhi chiusi, con le mani legate dietro la schiena e con un testimone di Geova attaccato ai maroni, ma che tutte insieme diventano uno tsunami fecale che ti sommerge e pian piano inizia a scivolarti disgustosamente in ogni orifizio disponibile finendo con l’opprimerti e soffocarti. Sono la frustrazione e l’ingiustizia di un destino stronzetto e beffardo che rendono Octa un personaggio di menare a cui volere un certo bene perché lui, con tutti i suoi limiti comportamentali e cognitivi, ci prova davvero a essere la persona che soddisfa le aspettative di tutti: quelle personali che riguardano il suo sogno sportivo, quelle dell’amico Paul e della collega Cosima (COSIMA LA TEDESCA, perdio che meraviglia), quelle della piccola Leonie e soprattutto quelle del vero MVP di 60 minuti: il micetto Cipolla.
Conor McGregor è il cattivo del nuovo Road House?! quote:
«Facciamone una versione ambientata a Roma e chiamiamola 60 ore»
(Toshiro Gifuni, i400calci.com)
Ma perché cazzo non scrivi una recensione e basta?
Che poi ti riescono anche bene.
Casal Pusterlengo,
Ma sei proprio un cattivone!
Haha, capolavoro!
Sul “chiamiamolo 60 ore” mi sono spaccato.
Non l’ho visto, cerco di recuperarlo!
SPOILER
Lola corre, mena pure questa volta. La Germania sara’ anche la locomotiva d’Europa tuttavia il sottobosco di Berlino rimane squallido e pericoloso come ai tempi dello zoo.
Lotta contro il tempo per mantenere la famiglia unita, un quarto di miglio alla volta, a piedi, con i trasporti pubblici o sulla motoretta elettrica, altrimenti i Verdi chi li sente.
Totomma, telefonini con cinque tacche ovunque ed auricolari in titanio incollati alle orecchie tra un calcio volante e l’altro, il padre degenere commette un peccato mortale arrivando alla festicciola di compleanno con oltre quindici minuti di ritardo.
Gli spettatori tedeschi di Netflix sono concordi, il comportamento e’ inaccettabile, perdere la custodia della figlia e’ la giusta punizione.
Ecco il colpo di scena, il tenero gattino scalda i cuori, l’affidamento congiunto e’ salvo ed i servizi sociali aspetteranno.
Il protagonista, che ha anche fatto la spiata alla (Eins Zwei) Polizei, verra’ braccato a vita dalla mafia ma intanto i valori familiari tradizionali non sono stati scalfiti.
Plauso della Cdu, film dalle larghe intese.
Ma su Netflix c’è anche un film di menare , xtremo che a mio avviso merita una recensione qui sopra
NON HAI MESSO IL TITOLO, NON SAPREMO MAI QUAL È!!! [PANICO]
Credo sia proprio “xtremo” il titolo
Sai Nanni che ‘sta cosa mi ha ricordato tanto la pubblicità di tonno insuperabile 170 g in olio di oliva? Sì, ma quale è la marca? Ci ho messo una vita a capire che era Insuperabile.
Si si chiama xtremo è un film spagnolo, ma quante bitte ragazzi
hahahaha ben mi sta
penso anche un po’ a quei miei amici che volevano chiamare la loro band “Chiuso per ferie”
Xtremo non merita un cazzo.
L’unica qualità del film è un mistero bello grosso.
I (tanti) combattimenti a mani nude sono
coreografati da schifo, ed eseguiti da attori incompetenti e imbranati. Poi arriva lo scontro finale a colpi di katana: spettacolare, perfetto, gestito a regola d’arte sia a livello registico, sia dai succitati attori inspiegabillmente del tutto adeguati dal punto di vista atletico.
Mah!!!
La recensione personalizzata, con digressioni divertenti più o meno riuscite è marchio di fabbrica dei 400 calci. La differenza tra una recensione condita da sketch ed uno sketch con la recensione in calce è fatta da leggeri equilibri e preferisco sempre la prima. Leggo i 400 per imparare un linguaggio cinematografico nuovo da gente molto preparata e le pennellate ironiche e le buffe immagini naif funzionano molto quando sono punteggiatura ad un discorso di cinema. Se ben fatte potenziano il messaggio e dicono molto in poche parole. Questa è secondo me la funzione dell’umorismo in un discorso. Ecco, aprire proprio con il monologo strapparisate, i gatti che vomitano, mi pare azzardato ed è una bella responsabilità ma son dettagli, fa capire la confidenza che i ragazzi hanno in questa comunità (casa loro) e quanto se la godano. E sebbene i Testimoni di Geova come materiale da monologo da ridere non mi facciano più ridere dagli anni 90, affari miei, bravi loro.
Magari riuscire a postare il commento nel punto giusto mi aiuterebbe a sembrare più autorevole ma vabbè
a ma pensavo che qualcuno il film volesse vederlo davvero e non leggerselo tutto in un commento.
Ultimamente state facendo degli incipit spettacolari nelle recensioni :D
Ma veramente ci stiamo lamentando di come sono strutturate le recensioni su questa pagina? Se si vogliono quelle asciutte e “serie”, è pieno di siti su cui abbeverarsi. Io leggo i 400 calci proprio per avere introduzioni grottesche, ricordi personali, escursioni che non c’entrano un cazzo ma fanno spisciare dalle risate
E si che dei film da loro recensiti ne vedrò si e no 1 su 50, mi piace proprio il loro modo di raccontare e divagare, fossi io capace a farlo
Bravo
L’80/90 per cento delle intro piace anche a me. Questa (e alcune altre) no.
Chevvedevodi’?
Diciamo che la similitudine è andata un po’ per le lunghe dai… però lo stile del recensore è quello…
Semmai farei l’appunto che la situazione del film non è da “andava tutto bene e poi è arrivata la sfiga” ma da “quando qualcosa sembra non poter andare peggio di così, lo farà sicuramente” nel senso che Octa sembra un ca77one già all’inizio del film, un Rocky che non ce l’ha fatta..
Redattori, cercate di andare più incontro ai gusti di VandalSavage perpiacere!
Io leggo recensioni di film che non mi interessano e che non vedrò solo per la struttura della stessa. Pensa te
Sol, cerca di andare incontro a un autotreno con rimorchio (magari carico di donne nude).
Ero li’ a decidere se vederlo o meno, ed e’ arrivata la vostra spintarella decisiva.
Ok, aggiudicato. Gli do’ una chance.
– “Eora?”
– “Eora? Eora 60 minuti fa un’ora.”
Trad.
– “e allora?”
– “e allora? E allora 60 minuti fanno un’ora”
E stai calmo, a me è piaciuto
“Ma ce l’hai con me? Dici a me? Eh? Non ci sono che io qua”.
XD
Ma sta su Netflix ?
P.s. Dogman di Luc Besson con quell’ attore grande come il Colosseo che è Caleb Landry Jones. Non riesco a capire perché,e a me va bene così, venga sottostimato.
Recensionatelo che è clamorosamente bello
Si, su Netflix
Dogman lo avevano citato un lunedì come anticipazione credo… immagino ne parleranno
Dogman è fico ma ha UNA scena d’azione in due ore…
Visto qualche giorno fa, lo avevo anche segnalato in un precedente post e la redazione puntuale lo ha recensito
:-)
Per me film davvero godibile, avrei detto che il protagonista è un lottatore prestato al cinema e non viceversa, e lo stesso discorso vale per i compagni di palestra, soprattutto Cosima che da veramente l’impressione di essere grossa e cattiva quando mena… a me tende a rompere la sospensione dell’incredulita quando la protagonista è magra come uno stecchino e mena come un fabbro
apro un sempre su Netflix c’è “Who is Erin Carter” che parte dalla solita premessa dell’insospettabile donna comune, maestra elementare, che poi si rivela eccetera eccetera, ma 1) lei è decisamente poco credibile per il discorso di cui sopra 2) la trama all’inizio sembra interessante ma negli ultimi episodi prende una serie di svolte da urlare MACCOSA! e quindi, niente, risparmiate 8 ore della vostra vita e fatene a meno, a parte l’episodio 5 (credo) dove la nostra picchia e ammazza di botte niente meno che Yayahan Ruhan (solo per i completisti) fine
Tornando a 60 minuti, io l’ho trovato quindi molto credibile, in alcuni tratti veramente molto teso, tipo la scena che precede il trailer oppure quando arriva a prendere la maledetta torta e glie la ribaltano a terra e lui a ogni cosa che gli va storta sbrocca sempre di più…
Insomma per me miglior film di arti marziali tedesco di sempre, a mani basse :-)
Avevo scritto “apro un OT” ma mi ha mangiato il tag, scusate… c’era anche un piccolo spoiler sotto, avevo usato anche li un tag ma si vede che alla piattaforma non piacciono i tag html… sorry
Allora, io sono un “moderato” nel senso che adoro gli incipit che divagano, spesso sono interessanti e divertentissimi ma è anche vero che qui forse ci si è fatti prendere un pò la mano ed è venuto troppo lungo.
Detto questo il film mi è piaciuto, però sono più d’accordo con chi nei commenti lo paragona a “Lola corre” piuttosto che con la recensione che lo paragona a “Crank”. Non ha il ritmo folle del secondo, mentre ha qualche introspezione esistenziale del primo.
Marie Mouroum (Cosima) è una meraviglia della natura, e dopo una vita da stuntwoman e da personaggio secondario un film da coprotagonista ci stava proprio bene.
Che chicca hai tirato fuori con la sigla in apertura!
Bello, ma 3 cose.
1 – come cazzo pensavano Paul è Chino di organizzare un incontro truccato SENZA CHE UNO DEI DUE LOTTATORI LO SAPESSE?
2 – Octa mena il boss finale da solo, poi contro Chino che è una caghella faticano in tre lottatori esperti di MMA?
3 – Qualcuno si ricorda che alla fine del film ha ancora dei cazzo di mafiosi russo che vogliono 500k euro?