Alzi la mano chi sapeva che Joe Dante era ancora attivo.
Io, per esempio, non ne avevo idea.
Senza un motivo preciso, eh, se non il fatto che dopo Gremilins non è mai uscito qualcosa di famoso come Gremlins — così mi ero fatto l’idea di Dante tipo vecchio incazzato e disilluso che si ritira a vita privata perché “Hollywood è cambiata” e “con tutti questi nuovi effetti speciali, i compiute e i supereroi col grinscrin, non c’è più posto per gente come me”, il tutto dalla sua veranda su una sedia a dondolo mentre tiene sulle ginocchia un vecchio fucile e centra la sputacchiera con del tabacco da masticare.
A un’analisi più accurata, ovvero guardando il suo profilo su IMDb invece di dare per scontate cose a caso, emerge che Joe Dante non si è fermato quasi mai. Dal 1990, anno di uscita di Gremlins 2, a oggi Dante ha diretto un botto di roba. Film come Small Soldier (visto da ragazzino al cinema parrocchiale, che bei ricordi!), Matinee (che è piaciuto molto a Casanova), Looney Toons: Back in Action (che è piaciuto molto ai critici) e soprattutto The Hole (che è piaciuto molto a Casanova), che col suo uso creativo e disinvolto del 3D smentisce prepotentemente la mia immagine del vecchio sulla sedia a dondolo che non è stato capace di stare al passo coi tempi. E poi film per la tv e tanti telefilm, alcuni di cui su due piedi penseresti che Joe Dante non c’entri un cazzo e altri, come Masters of Horror, che dici proprio “beh, chi meglio di lui!”.
E poi, nel 2014, questo Burying the Ex.
Una cosa, a guardare la locandina, così anonima che mai avresti pensato di associarla a uno dei più grossi capi dell’horror degli anni 80.
Una cosa che, a dirla proprio tutta, aveva più possibilità di finire nel nostro radar perché c’è dentro quella tettona di Alexandra Daddario.
Comunque: se pure voi credevate che Joe Dante si fosse fermato, siete degli ingenui.
Se siete sollevati di sapere che non si è mai fermato un attimo, siete degli ingenui lo stesso.
Perché Burying the Ex è una merda.
Max è un ragazzo la cui unica caratterizzazione è avere un fratello più basso, grasso, misogino — il tipo di ruolo che negli anni zero sarebbe andato per legge a Jack Black — e patetico di lui, il che rende Max, per eliminazione, il bravo ragazzo, simpatico, brillante e intelligente con cui io spettatore mi dovrei identificare e per il quale dovrei fare il tifo. Anche se, a ben guardare, Max non è niente di tutto questo. È piuttosto un insopportabile bamboccio egoista e senza spina dorsale che non fa altro che piagnucolare perché la sua vita non va come vorrebbe lui.
Max è inspiegabilmente intrappolato in una relazione con una tipa con cui non ha niente a che fare, Evelyn, che, per amore della sottigliezza, ci viene presentata come una prepotente, antipatica, castrante, rompipalle guastafeste passivo-aggressiva fissata con l’ecologia (costringe Max a mangiare vegano e spostarsi per la città su un monopattino!) e che non capisce niente di cinema horror italiano degli anni 70.
Evelyn è il genere di persona, per capirci, che mentre Max è al lavoro gli butta via tutti i poster cinematografici vintage per riempirgli casa di piante, cestini per la raccolta differenziata e dipingergli i muri di verde.
Fortuna vuole che Max non debba neanche fare lo sforzo di lasciarla, questa stronza di Evelyn, perché un giorno per puro caso viene messa sotto da un autobus e muore. Poco dopo Max si innamora di Olivia, quella bellezza acqua e sapone di Alexandra Daddario, che, per amore della varietà e della verosimiglianza, è una strafiga goth/punk/alternativa con le tette enormi e le ciocche di capelli viola che capisce tutte le citazioni pop che fa lui, ascolta la stessa musica di merda che ascolta a lui e adora gli stessi classici dell’orrore che adora a lui; lo corteggia, si inzerbina e non riesce a immaginare niente di più sexy di un nerd stempiato e timidino perché lei è fatta così, non è mica come tutte le altre.
I guai arrivano quando Evelyn, per motivi che non è importante spiegare, torna “in vita” sotto forma di zombie. Incapace di scaricarla, ma anche di spiegare a Olivia che la sua ex è tornata dal mondo dei morti, Max cercherà di tenere il piede in due scarpe in un’escalation di gag, sotterfugi ed equivoci splatter.
Non è esattamente una sorpresa che il film sia tratto da un corto di 15 minuti scritto e diretto dall’ennesimo dilettante del cazzo “appassionatissimo di cinema horror” che per il proprio debutto ha scelto di infliggere al mondo l’ennesimo inutile, insipido film di zombie. Non manca niente all’appello: personaggi scritti col machete, citazionismo scambiato per contenuto, un semplice spunto con l’ingrato compito di trasformarsi in sceneggiatura, i salti mortali per portarlo a durare un’ora e 25 e tutta l’arroganza di chi crede di stare dicendo qualcosa di nuovo.
Protip: se sei alla ricerca di una miniera inesauribile di cazzate, vai a leggere le interviste degli autori alla loro opera prima, non resterai deluso. Ecco cosa racconta Alan Trezza, autore del corto e sceneggiatore del lungometraggio, a proposito del suo concept:
I was holding a zombie movie marathon at my house 7 years ago and realized that the best and most effective zombie films were the ones that used the zombies as a metaphor for something greater and deeper. […] I thought to myself that no one had ever used the undead as a metaphor for a relationship that just won’t die.
Quello che non si capisce è come una simile poverinata sia finita sulla scrivania di Dante e quale droga lo abbia portato a pensare che questa fosse il genere di roba che va incoraggiata. Lo si guarda, trattenendo gli sbadigli, e ci si chiede dove sia l’apporto creativo di uno dei più creativi e ingegnosi maestri dell’horror in questo scialbo compitino hipster. O come sia finito, l’autore che ha raccontato l’infanzia e l’adolescenza con intelligenza e dissacrante ironia, dietro la macchina da presa di questa rom-com autoindulgente e misogina.
Su quest’ultimo aspetto non riesco a fare a meno di aprire una parentesi che forse un film così sciocco neanche merita, ma tant’è.
Non essere proprio abilissimi coi personaggi femminili è sempre stato un difetto di tanto cinema horror classico, ma ci vuole davvero un bel coraggio per raccontare, nel 2015, il dramma dell’uomo moderno che non ha il coraggio di lasciare una ragazza che odia attraverso la parabola del morto vivente che ti afferra e non ti molla più.
Si dice che la paura più grande di una donna è che un uomo che la ammazzi, quella di un uomo è che una donna gli butti via i poster di “Terrore nello spazio”.
Ma ancora più allarmante della ex appiccicosa che torna dalla tomba per romperti le palle sulla raccolta differenziata, è il personaggio suo opposto, quello interpretato da Ale Daddario, che è, né più né meno, la cool girl descritta con precisione chirurgica nel romanzo di Gone Girl:
Being the Cool Girl means I am a hot, brilliant, funny woman who adores football, poker, dirty jokes, and burping, who plays video games, drinks cheap beer, loves threesomes and anal sex […] Cool Girls are above all hot. Hot and understanding. Cool Girls never get angry; they only smile in a chagrined, loving manner and let their men do whatever they want. Go ahead, shit on me, I don’t mind, I’m the Cool Girl. Men actually think this girl exists. Maybe they’re fooled because so many women are willing to pretend to be this girl. […] You are not dating a woman, you are dating a woman who has watched too many movies written by socially awkward men who’d like to believe that this kind of woman exists and might kiss them. […] maybe he’s a vegetarian, so Cool Girl loves seitan and is great with dogs; or maybe he’s a hipster artist, so Cool Girl is a tattooed, bespectacled nerd who loves comics. There are variations to the window dressing, but believe me, he wants Cool Girl, who is basically the girl who likes every fucking thing he likes and doesn’t ever complain.
Lo so, non è compito dei 400 Calci fare educazione civica, ma credo non sia nemmeno compito del cinema insegnare a milioni di vergini che là fuori c’è un’Alexandra Daddario con le ciocche viola e i loro stessi identici stupidi gusti che li aspetta, pronta a umiliarsi e scoparli a sangue e amarli per ogni loro difetto e stranezza — o che ogni donna che non corrisponde a questa descrizione è una stronza rompipalle. Chiusa parentesi.
Un genio dovrebbe essere autorizzato unicamente a fare capolavori o fallire clamorosamente, non sono consentite vie di mezzo, e Burying the Ex, nel suo non riuscire ad essere eclatante nemmeno come fallimento, rappresenta il peggio che ci si può aspettare da un autore per il quale siamo abituati a stendere il tappeto rosso. È di una bruttezza ordinaria.
Volendo portare avanti il concetto di zombie come metafora di qualcos’altro caro ad Alan Trezza (e solo a lui, eh?), Burying the Ex è un’idea che era nata e morta all’interno del corto originale, e che Joe Dante ha incoscientemente riportato in vita sotto forma di mostro che divora cervelli.
DVD-quote:
“It’s not cheating if one of them is dead”
Alan Trezza, sceneggiatore“Di una bruttezza ordinaria.”
Quantum Tarantino, i400calci.com
NOTE:
- Nel corto originale, al posto della Daddario c’è la mia super migliore amica di sempre Danielle Harris.
- Curioso il parallelo con Gone Girl visto che il responsabile degli effetti speciali di Burying the Ex, Gary J. Tunnicliffe, è lo stesso di Gone Girl, quindi l’artefice della scena in cui Rosamunde Pike taglia la gola a Neil Patrick Harris.
- Entrambe le note qui sopra finiscono con “Harris”.
Ma che palle! Ma chi l’ha scritta sta recensione cicciolina wertmuller sotto pseudonimo… ma é proprio necessario inserire sto femminismo da quattro soldi dapertutto, per giunta in n film come questo che é una evidentissima carrettata di stereotipi un tanto al chilo? Che vuoi diventare la sarkeesian del cinema horror? L’idea xhe un film la cui trama é scrivibile sull’ involucro di un cioccolattino debba approfondire i rapporti tra i sessi per evitare il rischio di sottotesti misogini é delirante, perché in un film del genere non ci sono sottotesti, testi e sopratesti… Da un sito il cui claim é “puppatemi la fava” mi sarei aspettato una recensione di altro tenore (anche é una merda andava bene)
Ma del passaggio in cui quotiamo l’autore e sceneggiatore mentre spiega che il film vorrebbe invece appunto essere una metafora del rapporto tra i sessi che mi dici?
Allora é uno stronzo… :( scusate… (ora torno a picchiare la mia compagna…)
La morale è: che tu ti senta infastidito dall’argomento sono problemi tuoi, ma insomma, non è che ne parliamo a caso.
Su quello da cui “mi sento infastidito” avrei da obiettare, ma vista la figura di merda, mi sto zitto e puppo la fava…
Ammettilo Werner, oggi ti è partita la brifola in doppia fila.
https://vimeo.com/98720926
(Cartolina per abbracciarsi)
questa serie di commenti mi dimostra che non è vero che ” non è compito dei 400 Calci fare educazione civica”
Aggiungo un’ultima cosa la “cool girl” non é una specie di ideale sessista ma una fantasia che nasconde una banalissima pulsione omosessuale… quanto mi piacerebbe scoparmi i miei amici nerd e non le donne… quindi attacare tale costrutto é evidentemente omofobico e contro il gender ;)
Werner, che mi menzioni con accezione negativa solo perché parliamo di cose che non ti agradano, da dove hai preso questa tesi? Hai mai conosciuto una cool girl? Sai più o meno cosa significa provare ad esserlo?
momento-momento-momento-momento-momento-momento,
lui ha il poster di TEMPI DURI PER I VAMPIRI, film in cui STENO racconta dell’incontro tra i due cugini RENATO RASCEL e CHRISTOPHER LEE?
Zio e nipote. Comunque sì, è proprio lui!
Vero. Di quel film mi colpì la cura di Steno di copiare/citare brillantemente lo stile Hammer (basti pensare al finale, con Dracula che si incammina verso il castello baviano). Steno aveva già in passato mostrato una forte passione per l’horror (non a caso le inquadrature di Sordi che picchia le vecchie in “Piccola Posta” sono un chiaro omaggio/citazione del sistema di ombre dell’horror espressionsta), tant’è che aveva scritto il film “Un mostro e mezzo” per far lavorare insieme Boris Karloff e Totò (film che poi passò a Franco e Ciccio). Altro film in cui si può notare la passione di Steno per l’horror è “Dottor Jeckyll e gentile signora” con Vilaggio. Di “Tempi duri per i vampiri” mi colpirono anche i costumi (ah, in quella commedia si ride pochissimo)…Rascel (con la sua bassezza già diversissimo dallo statuario Lee) vestiva un “rigattino” rosso e nero simmetricamente opposto nei colori al costume di Dracula. Questi erano registi “seri” di commedie, capaci di valutare il minimo dettaglio anche in script di rara pochezza, pur di accentuare l’aspetto comico.
tutte e tre le note qui sopra finiscono con “harris”!
@Quantum
Sarà una domanda retorica, perchè penso di aver già capito la risposta, ma il punto più importante, tanto per rimanere sul sessismo: la Daddario ce le esce?
ma no, ti pare, poi toccava mettere il pg13
vabbè, ci si sperava, quindi va proprio sotto la definizione di epic fail.
comunque un rated R, senza nessun motivo se non una scena una un po’ gore.
Mi permetto umilmente di esprimere il mio più radicale dissenso verso Qantum, partendo dall’accusa di sessismo: chiaro che la commedia calchi i toni sui luoghi comuni del rapporto tra i sessi, e a ben guardare l’inedia del protagonista maschile è ancora più sbeffeggiata della pedanteria della sua ex. Allora, Life After Beth è maschilista integralista? Per me il film ha la leggerezza tipica di Dante, offre un percorso straordinario nel cinema di serie B e nell’horror italiano (guarda i poster in italiano, alcuni sono veri, altri inventati!) e raggiunge l’apice dello stracult nella proiezione del film di Romero al cimitero memoriale delle star, dove i due innamorati si baciano per la prima volta. Romanticismo nerd, non un capolavoro, ma una piccola lezione di cinema sì, a mio avviso.
boh, a me pare che il problema sia proprio che questi luoghi comuni sul rapporto tra i sessi siano dati da tutti per assodati, e passino senza far sollevare un sopracciglio.
a ben guardare l’l’ignavia del protagonista è liquidata con un sorriso bonario e un’alzata di spalle: i suoi difetti sono difetti simpatici, è un po’ bamboccio, un po’ imbranato, ma un bravo ragazzo. la ragazza è la cattiva del film, anche prima di diventare uno zombie.
non ho visto life after beth.
il “percorso straordinario nel cinema di serie B”, la “piccola lezione di cinema” sarebbero..? che cita dei titoli di film belli? wow.
Io l’ho visto Life After Beth. Non è che se due film hanno la trama simile allora hanno anche in automatico gli stessi difetti, è questione di come affronti un argomento, no?
A partire dal fatto che il rapporto fra i protagonisti di Life After Beth è completamente diverso (e che la descrizione dei personaggi l’hanno scritta in più di 5 minuti)
Quoto david
Allora di sto film mimportanasega, ma la Daddario è una delle donne più belle che abbia mai visto su schermo, sono innamorato di lei da quando l’ho vista in quell’altra mondezza di non aprite quella porta e son rimasto lì a sbavarle dietro dopo quella scena in True Detective.
È davvero una cosa che non ci si crede.
guarda per me la figa si divide in due epoche, la pre e la post Daddario
La Daddario per quanto mi riguarda fa il paio con Megan Fox, solo con lo sguardo meno lascivo ma con più tette.
(non ci credo, ho scritto “lascivo” in una frase di senso compiuto…)
Spiace contraddirti, ma imho la Daddario le fa dieci a zero alla Fox. La trovo più figa e soprattutto, a leggere le sue interviste ed i suoi tweet, non sembra una matta squagliata
Oh, senti, entrambe mi fanno sesso che la metà basta. E comunque #teamtette anche io.
se proprio bisogna dirlo la Fox ormai è ritoccata e rifatta che non ci si crede, e ha la pelle butterata, la Daddario avrà anche il viso un pò pacioccoso ma è un tronco di figa senza se e senza ma.
E a proposito di pacioccosità, non me ne vogliano gli estimatori della Jovovich, sempre per quanto riguarda me (voi no, pussa via) il prosciutto senza un filo di grasso non ha senso di essere mangiato. AUGH!
il mio amore nasce da Bereavement, sono il primo di tutti. Mettetevi in fila.
E’ stato uno sssiok leggere sui credits di alcuni episodi di Hawaii Five-O “directed by Joe Dante”.
Ma mai quanto scoprire che George Lucas e Chris Claremont hanno scritto il seguito di Willow in Italia non se l’è inpippato nessuno.
http://www.ibs.it/code/9788834418123/lucas-george/luna-ombra-cronache.html
Per essere John Malkovich, bisogna avere la villa di John Malkovich, e la Ferrari di John Malkovich e le vacanze di John Malkovich…
Cit. che mi è sempre rimasta in testa
Stefano Disegni nella recensione a fumetti di, boh, Giovanna D’Arco?
Ma poi cosa c’entra?
Che tutti devono pur “MAGNÀ”!
Giovanna D’Arco, confermo, non so perché è rimasta impressa anche a me.
(e pure “le mogli e i figli di John Malkovich…”)
Confesso che questa rece mi ha fatto scendere l’entusiasmo, però voglio vederlo ugualmente. Anche solo per la Daddario e per contare le citazioni cinefile che immagino saranno innumerevoli
posso capire il discorso del “roba così mediocre è la peggio cosa per uno come Dante, tanto che mi viene da dire che sto film è una merda”, il punto è che non mi pare sia roba così mediocre come dici tu e leggere la parola merda appiccicata a questo film pur capendone le ragioni mi pare un’esagerazione gratuita e pure sbagliata. Nulla di epocale “Burying The Ex” chiaro ma il suo essere un prodotto leggero lo rende un filmetto assai godibile, per dire è il classico film che se passasse in tv e io non avessi una ceppa da fare me lo rivedrei volentieri anche una seconda e una terza volta per fare da sottofondo alla giornata con in tandem cocacola e patonze, una trama che è un pretesto ma che anche grazie alla sua semplicità e al contesto post adolescenziale risulta piacevole proprio nel suo prendersi per nulla sul serio, aggiungiamoci che nonostante una confezione penalizzata da attori modesti e una fotografia da serie tv di second’ordine (ho paura che Dante su grandi produzioni non lo vedremo mai più) l’occhio del suo regista ese fuori anche e soprattutto in roba così che appunto in mano a mr nessuno sarebbe stato qualcosa di noioso, scialbo e senza la minima personalità ma che grazie alla professionalità di un Dante ci si trova davanti un qualcos di piacevole. Insomma un qualcosa i evidentemente modesto dal punto di vista produttivo e anche dell’idea che si è voluto inscenare ma nient’affatto brutto o mediocre come lo si vuol far passare, non nel contesto cinematografico odierno che non mi pare produca commedie piacevoli a palate (anzi) semmai è qualcosa di “piccolo” (ma comunque dignitosissimo) inserito nella filmografia di Dante ma qui bisogna prendere atto della fase artistica in cui si trova.
Le gag più fisiche + la d’addario (in sé, il personaggio è atroce) me l’avevano fatto apprezzare e subito dimenticare con qualche crassa risata da guilty pleasure. Ricordo che stranamente a venezia era stato accolto con una generale simpatia, in contrasto con l’oblio assoluto successivo.
Come scrissi non molto tempo addietro, io con la Daddario guarderei qualsiasi cosa, anche una video guida sulla compilazione del 730..
Se ho capito bene in sto filmetto la Daddario manco le esce. Joe, almeno le basi suvvia…
P.S. Consiglio di modificare la seconda foto con questa, ben più incisiva…
http://file2.instiz.net/data/file/20150608/a/c/1/ac1f2718657e82be65099ccc151d6cea.gif
il grande giornalismo d’inchiesta
Domanda (forse) scema:
Attribuire un “messaggio sbagliato” ad un film che mostra un’idea di donna avvilente non è uguale ad attribuire un messaggio sbagliato a film violenti?
Il verginello da tutelare perchè si aspetta di incontrare una figa atomica che [SPOILER] non esiste non fa il paro con il PG-13 e tutte le cose di cui, solitamente, si bestemmia fortissimo?
Non è una provocazione eh, cerco di capire la differenza.
Che poi è tutto condivisibile come messaggio, quello della rece, ma all’atto pratico metà dei commenti (+1 con questo) chiede se si vedono le tette…
manq, ti sei risposto da solo con l’ultima frase. Per dirla in modo mooooolto semplicistica, lo spettatore medio è più suscettibile al primo caso che al secondo. Ecco perché non trovi in giro molta gente che lancia macchine da un grattacielo all’altro (purtroppo), ma trovi in giro tanta gente che tratta le donne come merde (purtroppo).
Non so. Se mi dici che il maltrattamento della donna è un problema più grosso rispetto alle sparatorie tra ragazzini, da noi, ti seguo. Se estendiamo il discorso agli stati uniti forse vale un po’ meno.
Il concetto del privato cittadino che “si fa giustizia da solo” negli usa può attecchire tanto quanto. Non so se sto relativizzando in un’unica direzione, ma credo che di base ci sia il concetto di tollerare o meno il fatto che il cinema possa dare “messaggi sbagliati”, a 360°.
Ha senso?
Nì. Perché se uno (in USA od ovunque) (sì, ho usato una D eufonica) si fa giustizia da solo e ammazza tre persone l’uomo della strada capisce che è un pazzo e va messo in galera. Se uno picchia la moglie, l’uomo della strada trova qualche giustificazione. Per cui l’uomo della strada reagisce in modo diverso a vedere un film violento (“haha figata ma io non lo rifarei”) o un film misogino (“haha figata stasera anche io con la mia tipa”). Secondo me è una questione culturale, la sottomissione femminile è talmente ingranata nei nostri circuiti cerebrali che si fa ancora fatica a comprenderla come una cosa sbagliata. Ma potremmo parlarne per mesi…
quindi secondo te, picchiare la moglie = ammazzare 3 persone?
Continuo a rimanere perplesso. Si fa fatica a capirlo qui da noi che farsi giustizia da soli è sbagliato, figuriamoci. I film non parlano quasi mai di tizio che ammazza cento persone perchè è folle (o meglio, questo non è mai il protagonista, eventualmente è il cattivo). Più spesso i film parlano di Genitore che vendica il figlio, Marito che vendica la moglie, Poliziotto che vendica il collega (!!!), ecc… C’è una BUONA RAGIONE per uccidere. Questo concetto, in soggetti proni, è facilmente estendibile alle peggio stragi (che per il folle in questione hanno sempre una buona ragione dietro). E non mi sento di dire che uno che trae questo messaggio da un film stia peggio di uno che pensa di poter maltrattare la moglie perchè lo fanno al cinema.
E aggiungo. Mi è capitato di incontrare un ragazzo il cui migliore amico è stato ammazzato a sangue freddo da un poliziotto, negli USA. La polizia spara per prima, negli USA. Come nei film. Immagino che questo collega che ho conosciuto abbia una percezione lievemente differente delle proporzioni del problema.
Per dire che resto con il mio dubbio, ma concordo nel non trascinare oltre un dibattito che non si concluderebbe e che, probabilmente, non frega a nessuno. ;)
Si’ ecco, vorrei ricordare che si sta parlando di un film il cui problema maggiore e’ che lo sceneggiatore ha dichiarato di voler fare una metafora dei rapporti sentimentali e poi ha scritto due personaggi femminili di cui uno e’ 100% positivo e l’altro e’ 100% negativo. Non mi concentrerei sulle conseguenze del messaggio che veicola quanto sull’idiozia del come lo veicola.
Lars, WTF? Ti serve una cool girl per spiegartela?
@cicciolina
secondo me hai fatto un paragone un po’ fuori luogo, tutto qui.
Comunque, se tu conosci dei cool guys che dopo aver guardato Indiana Jones hanno preso a frustate la propria ragazza, hai tutta la mia solidarieta` (ma ripensandoci magari a lei e` pure piaciuto, che ne sai? ;) )
si pronuncia éufonica od eufònica?
sì, però, effettivamente….passi per le ciocche viola.
ma effettivamente chi non ha i miei stessi identici stupidi gusti e non è pronta a umiliarsi e scoparmi a sangue e amarmi per ogni mio difetto e stranezza… è una stronza rompipalle.
io di ragazze come la “cool girl” in realta` ne ho conosciute (e personalmente avute) ben piu` di una; e` tutt’altro che uno stereotipo. Tutte regolarmente persone con problemi grandi come case che non vedono l’ora di rendere la tua vita simile a un quadro di Munch. Mi ritengo fortunato a essere ancora vivo.
Per quanto riguarda il film, boh, Dante e` un grande ma sta ormai colando a picco. Provare a fare un film “anni 80” adesso e` da suicidio
Non credo che nessuna fosse minimamente simile alla Daddario, scusa se dubito ma, a parte quello, non vediamo un problema uno in questa donna nel film, quindi le tue cool girl non erano la cool girl del film… Che non esiste.
@bellazio
mi riferivo alla cool girl descritta nel pezzo citato da Quantum. Il film non l’ho visto. Ti assicuro che ne ho conosciute diverse cosi`. Che poi oltre a quello avessero il piccolo difetto di collezionare palle di uomo, questo purtroppo l’ho scoperto successivamente.
Una parte non evitabile nel rapporto con le donne non è che ti rompono le palle perché hai ancora dei poster di film per loro improponibili/esci con gli amici/fai nottata con l’xbox/te ne fotti della differenziata/eccetera eccetera?
No perché se queste cose capitano solo nei film è io e molti conoscenti stiamo insieme a dei Rettiliani…
Cazzo questo film è un documentario (e l’ho trovato pure divertente). La vita vera È sessista (in entrambi i sensi, ovvio), non scherziamo.
Sí, state con le Rettiliane. L’amara verità é che il mondo è pieno di donne che non rompono il cazzo. Ma stanno con uomini diversi da voi.
Ci sono quelle che rompono il cazzo per i videogiochi ed i poster di Dragonball appesi in camera e quelle che non lo fanno (alcune, pensa, addirittura giocano con te).
Sti generalismi, dai, lasciamoli stare da qualche altra parte, che non siamo sulla pagina Facebook di Salvini.
La chiusa di Cicciolina credo sia epic win (e molto vera).
Sì, ella ha vinto l’internet di oggi.
@cicciolina
La verità è che tutti rompono il cazzo al proprio compagno/a che siano uomo-donna, donna-donna, uomo-uomo. E’ normale rompere il cazzo al compagno/a di vita, è normale non sopportarsi di tanto in tanto, e va bene così, funziona così. Non è un problema se mi dici che il mio poster di Jon Spencer staccato dal muro delle affissioni comunali in casa tua non ce lo vuoi, è un problema se non ce lo vuoi e non me lo dici e lo subisci, e questo vale in tutti i versi dall’uomo alla donna e dalla donna all’uomo e tutte le altre combinazioni. Il parere espresso da Cristoforo è troppo netto ma lo è anche la tua risposta, chi non rompe mai il cazzo secondo me ha veramente qualcosa che non va ed è veramente pericoloso.
@cicciolina
Non esiste donna che non rompe il cazzo (magari velatamente) o che non cerca di circuire per il suo bene quel bambinone che si trova di fianco.
Cazzo il rapporto fra i sessi (quello vero eh, non quello da femministe de Il Fatto Quotidiano) è stato sintetizzato perfettamente nel 1989 da “Cara ti amo”. Gli uomini lo sanno, le donne lo sanno e a tutti va bene così.
Fine off-topic, il film è divertente anche, e soprattutto, perché gioca su luoghi comuni e stereotipi in cui il pubblico si ritrova (D’Addario a parte, purtroppo, chi non ha mai avuto una ex rompipalle). Anche se fosse un po’ sessista e maschilista, chi se ne frega, non conosco la percentuale del pubblico femminile di un film così ma credo che sia bassina.
Cristoforo: Si’, esiste. Anzi, esistono e sono anche tante. Ciao.
Non esiste essere umano che non rompe il cazzo. Se esiste finisce che si sfoga un giorno, prende un fucile e ammazza tutti, o semplicemente la sua compagna o il suo compagno.
Io rompo il cazzo alla mia compagna quanto lei lo rompe a me solo che, ovviamente, a lei pare che sia io il rompicazzo a me pare che sia lei e andiamo avanti così da 12 anni, funzioniamo bene e chissenefrega dei poster e del fatto che se si vuole vedere Scandal si piglia il pc e se lo guarda da sola.
Bellazio, fratello occhio che arriva quella a farti i disegnini, io t’ho avvertito
poi mi pare che in questo film gli “stereotipi” non siano solo femminili, ma anche maschili
che e` poi una roba che fa tanto anni 80, ma ahime`, siamo nel decennio sbagliato per apprezzarla con leggerezza
Del Joe Dante anni ’90 consiglio anche “La seconda guerra civile americana”, film per la tv che però ai tempi vidi in sala durante una rassegna, un film intelligente e brillante proprio come il titolo fa presagire. Dateci un occhio se vi capita.
Malgrado la stroncatura (non l’unica ahimè) confido lo stesso che col suo mestiere Dante almeno un b-movie simpatico lo porti a casa, stasera o domani lo vedo e speriamo.
Il discorso sulla cool girl invece mi sembra un po’ esagerato per un filmetto di questo genere – fermo restando che lo sceneggiatore s’è capito che è un cialtrone, ok; ma quel paragrafo puoi riscriverlo specularmente sul “cool boy” (il principe azzurro zerbino, insomma) e quello in quanti film sentimentali lo trovi (come la cool girl in quanti horror pure dignitosi)? Sono fantasie-cliché sia femminili che maschili vecchissimi e innocui, dai.
mhh… non è proprio così. credo si stia facendo un po’ di confusione tra cos’è la ragazza/il ragazzo dei sogni e il discorso di Gone Girl sul modello comportamentale che la società impone alle donne per essere accettate, per essere la “cool girl” con cui ogni maschio vorrebbe stare. non c’è niente di sessista (almeno spero) nell’avere in testa l’idea della “ragazza ideale”, è sessista quando l’interà società (altre donne comprese, eh) dice alle donne “o sei così o sei una stronza”.
@Dark
io la “2a guerra civile” lo vidi quando uscì al cine e ne ero uscito entusiasta, anche se vagamente depresso, ma questo penso sia lo scopo delle migliori satire, farti pensare e divertire al tempo stesso. Grande cast oltretutto e non si sentiva molto la derivazione televisiva.
C’era pure James Coburn. Mecojoni…
Urcu, è uno di quei thread di commento in cui si discute di più su un concetto espresso che sul film stesso.
Nemmeno io l’ho visto, quindi molestamente commento anch’io il concetto. Mi pare che il povero Quantum e la povera Cicciolina si siano trovati in un fuoco incrociato pure un po’ immeritato perché hanno toccato una corda che tocca molti, ma il maschilismo serpeggiante in realtà, da quello che ho capito, non tocca con la sua linguetta bidifa la Daddario con i capelli viola, quanto che se non sei la Daddario con i capelli viola allora tanto meglio se i problemi si risolvono con te, donnaccia rompicoglioni, sepolta sotto tre palmi di terra buona.
C’è un’edizione più tenera della Cool Girl, è lo stereotipo che conoscevo come “Ragazza dei sogni folletta frenetica”, che a leggerlo su Wikipedia non ci va tanto lontano. Si fa critica anche su quello e in parte forse a ragione, ma di base c’è una componente di fantasia innocua che è l’equivalente del “Principe Azzurro” gender-bended, e in parte se non credi almeno un po’, in quell’ideale ingenuo, stai facendo un sessimo di marca opposta per cui non esistono donne con interessi interessanti.
Non si sa mai, son tempi in cui i nerd americani han pensato di protestare per la presenza di ragazze alle convention inventandosi che non possono esistere ragazze nerd, ma solo dominatrici che vogliono che gli si sbavi dietro; al che un po’ mi vien da dire 1) Ma ti sei visto? Avessi detto il Maschio Alfa… 2) Alle ragazze non piace solo stirare, sembra incredibile, vero?
Per la cronaca: quando c’è stata quella catastrofica proiezione della 400tv live con Demoltion Man inghiottito dal Lambro c’erano molti tra redattori e redattrici, e queste ultime sembravano Cool Girls a sufficienza (nel senso buono), quindi immagino comprendano bene nella vita reale tutte le difficoltà che si portano dietro gli stereotipi classici o postmoderni o postromantici disillusi.
Quindi la lezione da imparare è: seguite i vostri sogni di maschi comuni medi, ma le donne non si toccano neanche con un fiore. Nemmeno zombificate.
Ecco, ora vorrei essere femministicamente credibile, ma purtroppo quella .gif. della Daddario (a quando a proposito un portmanteu di un redattore / redattrice Daddario Argento?) mi rovina un po’ la compostezza, quindi vi saluto prima che intervenga l’imbarazzo…
Oggi va così, faccio un po’ la punta al cazzo, ma credo che il concetto di cool girl c’entri poco con quello di ragazza con gusti interessanti a tema cinema/musica/whatever. ;)
L’ imbarazzao interviene subitissimo, come sempre.
http://www.ticinonews.ch/ticino/242804/bufera-sulla-bustina-sessista
@Manq, sì sì, in realtà sono d’accordo, giocavo un po’ sulla cosa. Alle volte mi rendo conto che è dannoso creare gli stereotipi-contro-gli-stereotipi.
A me faceva riderissimo che, da quanto ne so, ad un certo punto alcuni studi (troppo) impostati sulla linea della scuola femminista sul cinema si fossero impastati sul fatto che, con tutti i limiti ideologici, alle donne piacesse il Cinema, uscendosene con tentativi di giustificazione piuttosto goffi tipo “la donna si identifica masochisticamente con lo sguardo fallocentrico che la oggettifica nei film”. Ma anche no.
La cosa migliore è affrontarla in modo naturale. Per fortuna posso dire di essere stato rovinat… istruito nei gusti cinematografici da mia sorella, quindi di poterla dire calcista come e quanto più di me. Non so se è una Cool Girl o meno, certo è una ragazza più o meno priva di problemi psichiatrici (vabé, strani in famiglia lo siamo) che ha sempre avuto i gusti “giusti”…
@Pasqualobianco: ahi! Eh, è bella perché fa ridere… (0_0). Good grief…
pensavo quasi l’esatta cosa.
Ok… ora si scassa la minchia perché è maschilista ambire ad una donna che sia in qualche modo più simile a te e che condivida le tue passioni. Contrordine, compagni! Le donne sono gatti attaccati ai coglioni che non ambiscono ad altro che sposarsi, procreare e diventare cloni delle loro madri- per poi, una volta ottenuto ciò che vogliono, trattarti come un pezzo d’arredamento per il resto dei vostri giorni insieme.
Non vai fortissimo in comprensione del testo secondo me eh… E ti giuro che mi piacerebbe aiutarti, se solo trovassi il punto preciso in cui hai smesso di capire cosa c’e’ scritto nel pezzo, pero’ se mi dai almeno un indizio mi sforzo. Iniziamo dalle basi: il film l’hai visto?
Dalla rece mi da l’impressione di un episodio lungo di Ai confini della realtà, non so come finisca ma se c’è il twist finale come nella nota serie con la Daddario che fa cadere nella brace il protagonista potrebbe essere una cosa leggerina sia pure tirata per le lunghe.
Sul sessismo, il servo della gleba con la scopa nel c… Come cantava Elio mi sembra negativo quanto le altre due quindi non ci vedo un messaggio misogino quanto una gag venuta molto male, del resto se voleva essere un horror stemperato&comico l’ex doveva essere per forza una rompiballe altrimenti si virava su altro.
Il sessismo quello vero credo esista in Jurassic Wolrd o Avengers Ultron più che in questi lidi.
Sono strano se dico che il pezzo citato in ‘Gone girl’ è una puttanata vittimista?
Siamo strani in due bro
Ma voi due cosa ne volete sapere? Siete cool girls? Siete girls? No. E allora fidatevi di chi ha qualche motivo in più (la figa, per esempio) per giudicare.
toh, non mi dicevano che non potevo capire perche` sono un uomo dagli anni 90, ma come siamo old school! :D
Bizzarro, non sapevo che avere (o non avere) il cazzo incidesse sulla capacita` critica delle persone.
Avete fatto degli esperimenti su questo, o basta aver letto qualche paragrafo di Valerie Solanas?
vedo che hai cancellato il commento quantum, pace.
Non sei strano, semplicemente non hai capito il punto. Si parla di modelli di riferimento, di quello che la società impone (o vorrebbe imporre) alle donne, per sentirsi desiderate dal maschio tipo.
Non mi pare sia poi così difficile, suvvia.
E, nota, Cicciolina ha ragione quando dice che non puoi capire se non sei dotato di figa.
Lars e quell’altro, è inutile che fate gli splendidi. Ci sono cose dell’essere maschi che io, in quanto non dotata di uccello, non posso capire e devo farmi spiegare dal mio ragazzo. Curiosamente, vale anche l’inverso. Va bene cosí o vi faccio i disegnini?
@cicciolina
ti spiego qual e` il problema di fondo del tuo ragionamento, e poi chiudo: se in una qualunque discussione io ti dicessi che siccome sei una donna non puoi capire, passerei (e a mio avviso giustamente, eh) per una specie di troglodita maschilista sessista femminicida fallocratico etc. etc.
mentre tu, se mi dici la stessa cosa, non ci vedi niente di strano, anzi.
Ognuno tragga le sue conclusioni.
Hasta la vista
Lars tu parti dicendo: se in una qualunque discussione dicessi “sei una donna, non puoi capire” farei la figura del coglione, quindi esigo che la cosa valga anche al contrario.
ok.
questa non è una qualunque discussione.
si sta letteralmente parlando (nel monologo di Gone Girl) di cosa vuol dire essere donne in un determinato contesto sociale.
e tu hai detto a una donna “ma va, non è vero, lo so meglio io”.
io credo che potremmo sforzarci un po’ di più di dare ascolto a chi queste cose le vive sulla propria pelle, no? onestamente: siamo maschi, bianchi, etero che vivono sul lato più ricco del mondo, ammetterai che è un po’ facile dire “io questa presunta oppressione che le donne dicono di subire non la sento mica” quando non sei tu che la subisci.
Devo fare i disegnini :-(
non so, Lars, secondo me farebbe bene alla discussione che tutti quanti sapessero perché hai ragione quando definisci un discorso contro il maschilismo “puttanata vittimista”, mica solo chi ti contatta in privato.
nanni non ha un lanciafiamme, uccide a mani nude come un vero uomo.
@quantum
chiariamoci: una cosa e` “capire” le cose, un’altra e` “empatizzare”. Qui mi pare che stiate mescolando i due concetti con inconsapevole disinvoltura.
Io non saro` in grado di empatizzare con un nero quando gli danno del negro o con una donna quando si sente oppressa, al tempo stesso non consento a nessuna cazzo di ideologia/pregiudizio/fuffa pseudo radical chic di impedirmi di comprendere da un punto di vista razionale un concetto, condividerlo, ed eventualmente dissentire e criticarlo.
Quello che mi viene detto qui e`: “hai torto perche` non puoi capire”
No, mi spiace, non funziona cosi`. Io posso capire perfettamente, come te, come Cicciolina, e come chiunque altro abbia un cervello e la voglia di smazzarsi l’ascolto di tutte le campane coinvolte in una discussione e trarre RAZIONALMENTE le proprie conclusioni al riparo da qualunque, e sottolineo qualunque, paraocchi ideologico.
Un dibattito si fa con tesi e antitesi, non con le fighe e i piselli.
Detto questo, non mi avventurero` nella disanima del “sessismo si/sessismo no” o del valore semantico del passo da te citato, altrimenti faccio venire due palle cosi` a tutti quanti e soprattutto vorrei evitare che arrivi Nanni con il lanciafiamme. Se vuoi parlarne in privato, a tua disposizione.
Ciao
Per me tu (Quantus) e Cicciolina in questa discussione avete un problema con le argomentazioni perché io sono convinto il problema che tirate in ballo sia serio, ma vi leggo e mi viene spontaneo darvi torto pure se penso abbiate ragione (in un discorso sconnesso da una critica cinematografica, per i motivi di cui sopra).
Esempio: la descrizione che fai di Lars immagino fitti anche su di te: cosa ti rende idoneo ad esprimere una posizione? Il fatto sia la stessa di quella espressa da una donna? Boh, non mi funziona la proprietà transitiva in sto senso. Se sta rece è legittima lo è anche non condividerla, se no un pezzo del genere dovrebbero scriverlo solo le donne e sarebbe il trionfo del sessismo o del ghettizzare un problema.
Io capisco che ci siano cause sacrosante da spingere, ma qui salvo alcuni eccessi si sono espressi prevalentemente dubbi sul contesto.
@Quantum
Rieccomi, scusa il ritardo.
Io do il mio parere personale, non dico di aver ragione, casomai siete voi a dirmi che non ne ho :)
Ho riletto il passo che hai quotato e sono sicuro che tu, se hai letto il resto del libro, hai un’idea molto piu` approfondita del senso che l’autore/autrice voleva dare al frammento. Io pero` devo accontentarmi di farmi un’idea leggendo solo questo frammento, e ti assicuro che fatico a trovare differenze con una pagina random del diario della liceale stereotipo brutta/grassa/puzzolente che anziche` mettersi a dieta, farsi una doccia e cominciare a usare le cremine antibrufoli, si chiude in cameretta, cuffie a palla, e scrive roba inacidita contro i maschi che non potra` mai avere e le donne che invece li avranno, ingozzandosi contemporaneamente di mars e patatine.
“oppressione della donna”? E dove sarebbe descritta l’OPPRESSIONE della figura femminile, in questo frammento, di grazia? Io vedo solo una che dice che la “cool girl” non esiste, ma in realta`, scavando un pochino, a me sembra che chi scrive semplicemente ce l’abbia a morte con il dover far per forza qualcosa per piacere a un uomo (benvenuta sul pianeta terra tesoro… ).
Be` amico mio, non so a te, ma a me, uomo bianco eterosessuale etc. etc. e` capitata esattamente la stessa cosa: c’era questa che per me ai tempi era una fica incredibile che non mi si filava manco per idea, e io allora mi facevo delle discrete seghe (anche mentali) sul fatto di dover far qualcosa per piacerle a tutti i costi etc. etc.: avevo circa 15 anni, i brufoli, e insomma, la sfiga mi usciva dalle orecchie. Forse ho pure scritto qualche paginetta di diario a riguardo, boh. Poi ho scoperto il topexan, e poco dopo ho cominciato pure a scopare, ed e` passato tutto, pensa un po’.
Non mi metto a dissertare di maschilismo/femminismo perche` ne avrei per decine di pagine e io c’ho anche da lavorare a quest’ora.
P.S.: guarda che se Nanni caccia il lanciafiamme hai promesso di fare da scudo umano…
Lars, dici di non vedere l’oppressione e poi la descrivi benissimo in quel “dover fare qualcosa per forza per piacere a un uomo (benvenuta sul pianeta terra tesoro…)”. Se non ci arrivi da solo pazienza, ma ti ri-assicuro che sul pianeta Terra ci sono situazioni socio-relazionali ben diverse da quelle che conosci tu. E’ solo che (come ho gia’ detto prima, sorry ma e’ cosi’) capitano a gente diversa da te.
Eh si` Cicciolina, sono sicuro che quando vai a un appuntamento galante (suona maschilista?) o a un colloquio di lavoro, o a una festa con gli amici, eviti accuratamente di lavarti, truccarti e depilarti e ti metti addosso un sacco di juta per combattere l’OPPRESSIONE™.
Be` dai, sii fiera, meno male che ci sono persone come te che rendono questo cazzo di mondo migliore.
P.S.: Inutile doverti dire che oltre alle sociopatiche, qualcuna normale sono riuscito a rimediarla perfino io, pensa un po’.
Lars, mi vesto e trucco per ogni occasione come credo sia giusto e accettabile. In altre parole, COME CAZZO MI PARE. Mi fido del mio giudizio e del mio aspetto, non ho bisogno ne’ voglia di travestirmi da qualcosa che non sono. Stop. Il concetto del rant contro la cool girl e’ proprio questo: non fingere con la propria identita’. Lo avevo scritto chiaramente nella rece a Gone Girl ma purtroppo non avevo fatto i disegnini.
…AAAAAAAAND SCENE
The Stepford girlfriend, wu-uh.
Quindi: trama da mani in faccia, ex zombi che supera a destra la Franca di italiano medio, Dante rimbambito e Daddario nuova MG Cucinotta.
Bello, segnatevi questo giorno come l’inizio della Curse of Quantum.
Nella foto allegata, lo sveglissimo sceneggiatore trezza (almeno credo, non volevo dedicargli più di sec.)
http://www.writersguilditalia.it/wp-content/uploads/2014/09/BuryingtheEx_.jpg
Boh al di là delle implicazioni su cui vi state accapigliando, la roba dello “zombie-affetto di cui non vuoi/riesci a liberarti e che ritorna” è geniale.
Davvero, potrebbe dare il via a tutto un filone che mamma mia: borsone della scuola calcio zombi, renault clio williams zombi, mamma zombi (ah la critica sociale, italia paese di mammoni etc etc), pantalone di tuta zombie che ha 20 anni ma per casa è di un comodo guarda.
Poi volendo, si potrebbe estendere il discorso sessismo a film dove la necromanzia la fa da padrona però forse nn ho nemmeno capito di cosa si parla.
Ma poi ma alla fine è na rom-com? Se sì, perché se ne parla?
ma il filone ci sta già: questo e Maggie, comico-drammatico, che vuoi di più dalla vita?
E neanche ho voglia di vederlo, ma dalla recensione di quantum (le cui considerazioni in fatto di cinema condivido quasi sempre) non riesco a capire cosa ci sia di maschilista in questo film. E cosa c’entri il riferimento ad minchiam al femminicidio.
Ed ecco la soluzione del problema.
Non ho visto il film per cui posso solo commentare sulla rece, in cui vedo un po’ di moralizzazione fuori luogo e concordo con Darkskywriter. Personaggi stereotipati in un film horror ce ne sono sempre stati, idem in film satirici su temi come – guarda caso – le relazioni sentimentali. Il fatto che questo non sia ben riuscito non significa che l’espediente sia da condannare.
Ma su tutto a me sembra grossa avere ignorato l’esistenza di Joe Dante post-Gremlins :D
Scusatemi tutti eh, io sono felicissimo di un dibattito su (quasi) qualsiasi cosa, non sto a pretendere che le opinioni mie o dei miei redattori siano per forza assolute e insindacabili e sono tranquillamente comprensivo sul fatto che in opere del genere ci siano grossissime aree di grigio a seconda della sensibilita’ di ognuno, ma di grazia, se non avete visto il film, le affermazioni nella rece esattamente vi sembrano “fuori luogo” rispetto a cosa?…
@Nanni, te lo dico anche di qua, nel caso ti riferissi a me, visto che ho usato le parole “fuori luogo”: erano rivolte a cicciolina e a dei concetti che evidentemente esulano dal film.
Cmq mi sa che me lo guardo sto film, a questo punto mi avete convinto…
Che , da quanto ho capito, si tratta di un filmetto senza pretese su una tizia rompicazzo che torna dal mondo dei morti. Scomodare maschilismo e, addirittura, la cronaca nera , mi pare eccessivo. Ma non ho visto il film e non ho la figa, quindi potrei sbagliare
Sempre per un discorso di basi, visto che c’e’ gia’ cascato un altro commentatore qua sopra: l’hai letto il pezzo nella rece in cui quotiamo l’autore/sceneggiatore mentre dichiara che il suo film e’ nato specificatamente per essere qualcosa di piu’ che semplice intrattenimento ma anche una metafora sulle relazioni sentimentali?
Ammazza quanto siete in fissa per le tette della Daddario,le esce/non le esce,ma che vi frega? Sto film va visto perchè è l’ultimo film di Joe Dante,e dico JOE DANTE che altro? Come gia spiegato nella rece Joe Dante non è mica solo Gremlins,ha fatto un sacco di altra roba buona.Spero solo che Quantum abbia esagerato e che sia almeno un buon film.
vai sereno, sena troppe pretese intrattiene ce lo si gode in leggerezza. ribadisco, robetta ma piacevole.
Che barba arrivare ultimi dopo che vi siete scannati. Il film ancora non l’ho visto ma partire una rece dicendo “e chi lo sapeva che Joe Dante era ancora vivo dopo Gremlins” non è una bella cosa. L’ultima cosa che mi aspetto leggendo una recensione su Dante è uno che mi dica che pensava fosse artisticamente morto. Per il resto Joe Dante non è mai uscito dall’adolescenza e nonostante la recensioni parli più o meno male di qualsiasi cosa riguardante questo film mi ha lasciato la voglia di vederlo. Perché? Perchè nei suoi film ci sono sempre ragazzini/adolescenti che cercano la propria bella, che sia vicina, compagna di scuola ecc ecc. Son sempre stati amanti del cinema, hanno sempre avuto i poster in cameretta. Nei suoi vecchi film gli stereotipi maschio/femmina si notavano meno perché eravamo bambini noi ed erano altri tempi. Ora siamo più attenti e notiamo determinate cose. La storia, a leggerla, mi pare davvero molto simile a Life After Beth (che qualcuno ha già citato) che era un filmettino senza infamia e senza lode tendente al bruttino ma comunque innocuo. Ora lo cerco in modo da capire se il film è davvero così “socialmente sbagliato”. Magari Dante come Carpenter con The Ward vuole solo sbragare e avere un po di figa intorno. Magari si dovrebbe guardarlo con più spensieratezza. Ora lo cerco sul torrente e ci provo.
P.S: Matinee e The Hole sono due gioiellini, secondo me.
Dai vesper, bazzichi da queste parti da abbastanza da sapere distinguere la storiella che fa da gancio alla recensione e la recensione. La gag del “ohibò, credevo che joe dante fosse morto” non sottintende certo l’idea che dante sia morto artisticamente (se ci fai caso, nel pezzo è linkata una recensione più che entusiasta di Casanova a The Hole — se non fossi d’accordo non l’avrei linkata, o avrei detto che Casanova è un coglione).
che poi dante sia rimasto un po’ ragazzino dentro, come dire, lo sanno anche i sassi, ma non credo che questa possa essere utilizzata come una scusa per tutti i film che non gli vengono bene. se il ricordarsi cosa significa essere un ragazzino riesce a essere messo a frutto per raccontare una storia bene dal punto di vista di un ragazzo, ben venga. ma se l’essere un ragazzino lo porta ad assumere un punto di vista superficiale che gli impedisce di descrivere tre personaggi adulti in modo decente, beh, lì parte automatico il “minchia, zio, cresci un po'”.
Free @Quantum, a giudicare da molti commenti un po’ di educazione civica era necessaria (e ne serviva pure di più).
Ho guardato solo le parti con la Daddario che mi hanno portato a riguardare LA SCENA migliore della storia della tv in breve tempo. Io sono innamorato, guardo qualsiasi cosa con Alexandra. Il resto del film pareva brutto effettivamente.
e questo è un commento che può capire solo chi NON ha le tette
ah beh oh… io rispondo a normali impulsi naturali, se fossi gay mi terrei Hemsworth che fa la doccia in Rush sul computer per sempre, sai mai che torni utile… mi pare normale, se poi è sessista il mio commento amen, non capirò mai il commento.
Il dramma del film comunque è che è sciatto, lento e inutile, allo stereotipo in questo tipo di film ci sono abituato, grave che l’abbia fatto Dante magari, visto che quando ci ha dato di zombie con contenuto aveva tirato fuori Homecoming che era più che discreto…
Ieri sera ne ho visto mezz’ora ma poi sono stramazzato dalla noia. Magari lo riprenderò ma per ora, discorsi femministi o meno, mi sa che purtroppo è proprio un pacco sia come comedy sia come horror. Peccato.
a me dell’amico joe dante era piaciuto da morire small soldiers, del quale sogno qualche volta un seguito con i soldatini sparati in guerra in sudamerica come accennato sul finale. invece il corto dei masters of horror con i soldati morti in iraq che tornano l’avevo trovato uno dei pezzi più deboli della rassegna, ma ero giovane, magari oggi lo gradirei. the hole di nuovo bello ma lo ricordo ben poco orrorifico.
questo qua non lo so se lo guarderò.
ovviamente si scherza sul fatto che non si conosca a memoria la filmografia di Joe Dante, vero?! Che sta succedendoh!
Esiste un film molto simile nella trama con Aubrey Plaza e parecchio “smooth jazz” nella colonna sonora…
Arrivo in ritardissimo perché il film l’ho visto solo oggi. Già l’apertura in cui si ammette (per il LOL? Mah) di non sapere se Dante fosse ancora in attività, su un sito che si fa portabandiera di un certo tipo di cinema è davvero una roba che mai avrei voluto leggere. Nonostante poi non sia certo la punta di diamante della sua filmografia, scrivere che è una merda o ancora peggio un’hipsterata veramente son robe che non stanno ne in cielo ne in terra. Hipsterata. Un film di Dante. Significa non avere capito niente della sua carriera e della passione con cui porta avanti un certo tipo di cinema di genere, spesso di serie B. Che poi è esattamente quel che è Burying the Ex, una commedia horror di serie B, stupidissima ma piacevole e divertente, di quelle da guardarsi nelle sere d’estate. Accusare un film dove la trama è scritta sul tovagliolino di un bar di misoginia, merda, è il colmo. Che la Daddario sia una cool girl da dove è saltato fuori? Perché una bella ragazza può interessarsi a certi argomenti solo per scoparsi il maschio che le interessa? Dov’è che nel film si vede qualcosa del genere? Dov’è che si zerbina per portarsi a letto Yelchin (che tanto cesso non è manco lui, nonostante la stempiatura mi sa che scopa più di tutti quanti i presenti messi insieme)? Anche il personaggio della Greene non mi pare così negativo, semplicemente non è la persona giusta per lui. Fine. Quello che ne esce peggio è il personaggio di Yelchin che non ha le palle, perché lo dice chiaramente, non si è mai trovato nella situazione di dover lasciare qualcuno, di chiudere una storia che non va da nessuna parte (che è poi il motore di millemila commedie degli equivoci). Quindi lasciare una persona con cui non ti trovi per una con cui ti trovi meglio è misoginia? Quel babbo dello sceneggiatore ha detto di aver voluto fare una metafora di un rapporto finito che non vuole saperne di chiudersi, non una metafora dei rapporti uomo/donna. Che poi sia una sparata e la sceneggiatura sia una stronzatona siamo tutti d’accordo, ma non mi pare avesse chissà quali ambizioni. La misoginia è meglio combatterla nella vita di tutti i giorni, non tirarla per i capelli in ambiti dove non c’entra un tubo. Altrimenti ha ragione Manq, presto si finisce per rompere i coglioni sulla violenza nei film e nei videogiochi o nella musica di satana.
applausi per LLenny, per me ha detto tutto giusto e mi spiace ma Taranta qua pure per me ha toppato nelle critiche. Leggere che sti film è merda proprio non esiste..
STOLTI, NON POTETE COMPRENDERE, VOI SIETE MASCHI, AVETE IL BIRILLO VOLETE CAPIRLO O TOCCA PRENDERE LA LAVAGNETTA? EH? EH?
me lo sono rivisto, spesso nelle seconde visioni cambio radicalmente idea e volevo capire se anche questo facesse parte di quei casi. Ebbene no, il film è sempre un piacevolissimo b-movie, senza pretese (e con questo spirito va affrontato) ma di una genuinità che rarissima, semplice e leggero, Dante resta fedele ai suoi temi, pur con la scarsità di mezzi a disposizione (se si considera le sue precedenti opere) confeziona un prodotto di tutto rispetto, ritmato e capace di divertire.
Ah, nei vecchi commenti volevo evitare di entrare nel discorso perché non essendo fresco di film prendevo in considerazione l’idea di potermi sbagliare ma devo dirlo, il discorso del ruolo della donna in questo horror lo trovo a dir poco inutile (qualsiasi siano state le intenzioni dello sceneggiatore).
“ma ci vuole davvero un bel coraggio per raccontare, nel 2015, il dramma dell’uomo moderno che non ha le palle di lasciare una ragazza che non gli piace attraverso la parabola del morto vivente che ti afferra e non ti molla più.” perché? non mi pare sia un espediente abusato e non riesco a trovare altri motivi che rendano la scelta vergognosa
“Ma ancora più raccapricciante della ex appiccicosa — una overly attached girlfriend senza uno straccio di ironia — che torna dalla tomba per romperti le palle sulla raccolta differenziata, è il personaggio suo opposto, quello interpretato dalla Daddario, che è, né più né meno, la “cool girl” descritta con precisione chirurgica e infinito (giustificato) disprezzo da Rosamunde Pike/Amy Dunne in Gone Girl.”
Non centrano una fava
“Lo so, non è compito dei 400 Calci fare educazione civica, ma credo non sia nemmeno compito del cinema insegnare a milioni di vergini che là fuori c’è un’Alexandra Daddario con le ciocche viola e i loro stessi identici stupidi gusti che li aspetta, pronta a umiliarsi e scoparli a sangue e amarli per ogni loro difetto e stranezza — o che ogni donna che non corrisponde a questa descrizione è una stronza rompipalle.”
No ma davvero lo hai scritto? Ce per te l’intenzione del film era questa? Questo è il suo compito? è una commedia prima di essere un horror lo hai capito vero? nella commedia l’esagerazione è qualcosa di molto comune, spero sia chiaro oltre al fatto che di tutti i personaggi quello veramente più “sbagliato” è il ragazzo che non ha le balle e non la tipa zombie che sarà scassaminchia ma ha il suo carattere manco così pacco, semplicemente non è quello affine al protagonista. Il senso della storia è solo di non proseguire relazioni che sappiamo essere sbagliate (errore che vuoi o non vuoi il 99% di noi commette comunque nel corso della vita), tutto sto pippone finale che hai scritto non ha francamente senso. No dai quantum questa me l’hai toppata in pieno. Tutta la rece intendo.