Allora, il libro è uscito nel 1972. Scritto da Mary Rodgers, pubblicato da Harper & Row, a quanto pare ispirato da Vice-versa, O Una Lezione Per i Padri, un romanzo del 1882 di F. Anstey (in cui però la gag era al contrario, cioè in quello di Anstey i protagonisti erano un padre e un figlio, in quello di Mary Rodgers invece erano madre e figlia), Freaky Friday – in italiano A Ciascuno il suo Corpo: Imprevisti, Incidenti, Panico, Risate per uno Scambio Impossibile – è diventato un successo pressoché immediato. Questo non solo ha portato la Rodgers a scrivere due seguiti, A Billion for Boris nel 1974 e Summer Switch nel 1982, ma soprattutto ha convinto Hollywood che in quella storia c’era una piccola ma quasi inesauribile vena d’oro. Il primo film è stato realizzato nel 1976 con una sceneggiatura firmata dalla stessa Rodgers e Jodie Foster e Barbara Harris come protagoniste. Poi è stata la volta di un secondo adattamento nel 1995, con Shelley Long e Gaby Hoffmann rispettivamente come madre e figlia. Arriviamo poi ad una terza versione del 2003 con Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan e, già che ci siamo, a un adattamento televisivo di un musical teatrale nel 2018 con Heidi Blickenstaff e Cozi Zuehlsdorff. E poi, finalmente, arriviamo al 2020. Ci siete? Sigla!
Vi ricordate Christopher Landon? È un mega regaz che si è fatto conoscere per le sceneggiature dei seguiti di Paranormal Activity ma soprattutto per il suo progetto più personale, quello che l’ha fatto diventare BFF di Jason Blum e che ha messo insieme tutte le sue caratteristiche: Happy Death Day – Auguri per la tua Morte. E quali sono queste caratteristiche? Brevissimamente: ambientazione high school americana molto Scream, protagonista femminile molto bionda e molta teen, aria da comedy, un serial killer mascherato, una buona dose di emoglobina sparata a tutto volume in faccia agli spettatori. Happy Death Day è un successo, si replica con il suo seguito Happy Death Day 2 U e adesso è arrivato in sala il suo nuovo progetto: un remake teen slasher horror comedy di Freaky Friday di Mary Rodgers intitolato Freaky.
Si inizia col botto: doppia coppia di adolescenti instupiditi dagli ormoni stanno passando la serata nell’enorme casa di una di loro. Tra una chiacchiera e l’altra viene fuori la solita leggenda mezza spaventevole della provincia americana: “ah, sai, solitamente quando c’è la festa dell’Homecoming, che è tra due giorni, arriva sempre il macellaio di Blissfield che ammazza dei ragazzi proprio come noi!”. A una frase del genere, come sapete si risponde sempre: “Ma va là, cosa dici, sono tutte delle sciocchezze! Vado in cantina con questa qui che vorrei limonare a prendere da bere!”, in modo da lasciare che si scateni la furia omicida del nostro serial killer. Il quale è un armadio a sei ante con una maschera in fazza e che uccide malissimo i quattro odiosi teenager. Ma male male male, eh? Cioè, bottiglie intere di vino infilate in bocca che poi si aprono in una serie di schegge che lacerano la gola, teste spiaccicate sulla tazza del water, racchette da tennis utilizzate come trapani per il cervello… Vi posso confidare, cari amici, che in un paio di questi momenti ho alzato la mano destra mentre questa quasi involontariamente si era messa a fare le corna del dimonio! Poi scopriamo che il killer in questione, visto che si toglie ma maschera, è il nostro amicissimo Vince Vaughn! Quello di Swingers, Due Single A Nozze, Old School, Palle al Balzo, Anchorman… Insomma, uno dei king della comedy americana, uno di quelli dotati di un istinto innegabile per la risata, un fenomeno vero. Ma non solo: come sapete, proprio grazie al suo fisico imponente, Vaughn ha fatto anche qualche piccola incursione nel nostro cinema: ricordate quando ha smontato una macchina a mani nude in Brawl in Cell Block 99? Dovreste ricordarcelo, cazzo. O quando era al fianco di Mel Gibson nel film successivo di S. Craig Zahler, l’ottimo Dragged Across Concrete. O quando era l’MVP di True Detective 2. Insomma, un ottimo Vince Vaughn, signore e signori. Qui killer mascherato pazzo assetato di sangue di adolescente. Prima di lasciare la casa dell’incipit il nostro ruba un coltello magico che nasconde un pazzo pazzo potere. Ma correte, è arrivato il momento di conoscere la protagonista bionda e teen di Freaky!
Millie (Kathryn Newton) è una bionda teen di Blissfield. Ha perso il padre, ha una mamma che beve troppo, una sorella che fa la poliziotta e due amici inseparabili: il gay macchietta mega simpa e l’amica nera giustissima. Loro tre sono un po’ degli outcast della scuola. Anche se sono evidentemente bellissimi e simpaticissimi, anche se io avrei fatto di tutto per uscire con loro a 16 anni, sono un po’ gli sfigghiz della scuola. Gli altri, quelli cool, sono quelli della squadra di football e la solita ape regina delle Mean Girls, una sciaquetta che passa le giornate a infamare Mille con delle stories di Instagram. Millie, anche se dorme con un peluche a forma di cazzo e tutte le mattine bacia il poster del cantante dei Panic! At The Disco, un po’ soffre di questa sua condizione di reietta della società. Condizione acuita dal fatto che è costretta a fare la mascotte della squadra di football della sua scuola. Occhio, eh? Non la ragazza pompon con la divisina sexy come le arpie che la prendono in giro per i corridoi dell’High School. No, lei è a bordo campo travestita da orsacchiottone ciccione. Ed è proprio dopo la partita dell’homecoming, dopo l’ultima umiliazione subita a bordo campo, che i destini di Millie e di Vince Vaughn si incrociano. La madre, ubriaca, si dimentica di andarla a prendere, il killer è a piede libero. Il killer fa tempo ad acoltellare alla spalla Millie con il coltello magico quando quest’ultima viene tratta in salvo dalla sorella poliziotta. Ma qualcosa di impensabile è successo… Cosa sarà mai successo? COSAAAAAA? No, niente, praticamente i due si sono scambiati. Cioè, il giorno dopo, il killer si sveglia nel corpo della vittima e vice versa. La bionda teen impacciata nel corpicione del killer matto da legare, il gigantesco killer pazzo da legare nell’acerbo corpo della ragazzina indifesa. E da qui parte il film: se in 24 ore non avviene tra i due una nuova coltellata magica, sono destinati a rimanere per sempre uno nel corpo dell’altro. E questo è male.
Insomma, il canovaccio è cosa ben nota ma è arricchito in questo caso dall’elemento horror. Gli equivoci e gli snodi narrativi del film non si appoggiano sul rapporto conflittuale tra madre e figlia, quanto sulla distanza abissale tra un serial killer e una ragazzina. Gran parte del successo del film è ovviamente imputabile a Vince, che qui ha praticamente carta bianca per uno dei suoi grandi standard: correre come un cretino per metà film coi polsi rotti facendo faccette a più non posso. Che se ci pensate bene è una cosa abbastanza difficile da fare. Cioè, la potrebbe fare chiunque ma solo un campione come Vince Vaughn può renderla sopportabile e “credibile” per 90 minuti. Vince Vaughn sa esattamente come giocare coi due registri che un film del genere esige, riuscendo con facilità ad essere il motore comico del film (“Hey ragazzi, ho il pene!”) e allo stesso tempo facendoti affezionare alla sua fanciullina interiore (la sequenza con la madre in camerino o l’apice del film, il corteggiamento col jock della squadra di football). Dispiace un po’ per la povera Newton che si impegna ma 1) ha di fronte Vaughn 2) niente, se in un film del genere dall’altra parte hai Vaughn vai a perdere e sembra tu non stia facendo nulla anche se ti impegni come una pazza. Il film è godibilissimo, fa ridere, mantiene una tensione alta per la sua intera durata, sfortunatamente non mantiene le promesse di violenza mostrate nell’incipit (anche se due graffiate ci sono) ma porta comunque a casa un discreto risultato. È arrivato il caldo, amici: correte in sala a vederlo, dai.
DVD-quote:
“Caldone, sala cinematografica, cochina gelata in mano, Vince Vaughn…
e sei in pole position!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
I Die Antwoord spaccavano. Peccato siano caduti in un brodo di banalità
Comunque è incredibile come la carriera-comedy abbia fatto praticamente dimenticare che quest’uomo ha interpretato Norman Bates, no dico Norman Bates!
Ahahaha, ho pensato la stessa cosa!
Va anche detto che il film di Van Sant fa di tutto per farsi dimenticare, visto che è una copia carbone dell’originale con poche aggiunte. Però l’interpretazione di Vaughn e il cappello troppo largo di W.H. Macy sono gli elementi migliori
la DVD quote mi ha STRACONVINTO
Sicuramente lo vedrò, ma lo vedrò conscio dei difetti, o meglio DEL difetto, se non ho capito male, che era anche intuibile. Se tu devi far interpretare un gigantesco sadico assassino ad una ragazzina e viceversa, perchè la cosa riesca totalmente devi avere come attori protagonisti due fenomeni. Vince Vaughan ovviamente lo è, questa Newton a quanto pare no. Forse avrebbe potuto riuscirci proprio quella di Auguri per la tua morte, Jessica Rothe, che è bravissima. Ma forse è anche ormai troppo grande per fare credibilmente la teenager…
Nota a margine: ma com’è possibile che nei film/telefilm le sfigate dei licei americani sono quasi sempre gnocche totali?
Me lo domando anch’io,è propio carinissima è non ha senso che i ragazzi la evitino,io non l’avrei evitata.
Ricorda parecchio Amber Heard
Il trope del body swap veniva preso in giro in Don’t Trust the B—- in Apartment 23 (sitcom carina e semidimenticata da vedere anche solo per una Krysten Ritter costantemente col gas spalancato). A un certo punto James Van Der Beek, che nella serie interpretava una versione parodizzata di se stesso, viene scritturato per un film in cui a scambiarsi corpo sono padre/figlia (“l’unica combinazione non ancora esplorata!”). Il progetto fallirà a metà lavorazione quando gli addetti ne realizzano i possibili risvolti disturbanti. Guest star dell’episodio la bambina, interpretata nientemeno che da Kiernan “figlia di Don Draper” Shipka, la quale con piglio da professionista disillusa definirà il film “a trainwreck”.
io a Vaughn gli voglio bene da palle al balzo, block (numero che non ricordo) era invece proprio bello, l’avevo scoperto per una recensione qui.
Come perdersi una roba simile. Vaughn in versione comedy horror. Da vedere al più presto!
Grande Gigos!
Ho appena letto la rece e ho fatto la stessa associazione con quell’episodio di Don’t Trust the B-.
Quando ho letto ‘A Ciascuno il suo Corpo: Imprevisti, Incidenti, Panico, Risate per uno Scambio Impossibile’ ho pensato a una battuta, invece esiste davvero!. Il demone dei titolisti italiani ha origine nella notte dei tempi (sigh)…
Il film è carino (a me il filmetto medio teen / com / horror Blumhouse piace), Vaugh è bravo anche se gigioneggia parecchio e ‘mi lasciate qui con Barbie assassina’ vale la visione…
Ok tutto, ma
> travestita da orsacchiottone ciccione
Trattasi di beaver,, vedi giochi di parole nel corso del film, tipo “l’unica beaver in cui nessuno vuole entrare”. Beavers è anche il nome della squadra di football della scuola in cui è ambientato il film.