Flashback dall’episodio precedente
Atto di forza incassa in scioltezza il doppio del suo budget e finisce settimo nella classifica totale di fine anno: l’obiettivo si può dire raggiunto.
Ma il sabotaggio da parte di Paul Verhoeven non passa inosservato: il film viene aspramente criticato per le sue scene di violenza ritenute gratuite, e inizia una seria conversazione.
L’anno successivo esce Terminator 2, che pur essendo decisamente violento si disturba a inserire una clausola morale nella scena in cui John Connor insegna a Terminator a non uccidere indiscriminatamente: da lì in poi il robot interpretato da Schwarzenegger si limiterà a ferire gli avversari sparando ad altezza gambe.
Nanni Cobretti, Buon 30esimo compleanno, Atto di forza
Introduzione di Nanni Cobretti
Benvenuti a Terminator 2 – Il giorno del giudizio, per gli amici T2.
T2 era un film che si pubblicizzava tramite acronimi persino prima dell’invenzione dell’internet, anticipando di cinque anni ID4 (Independence Day).
T2 era, tecnicamente, il sequel di un film che non aveva bisogno di un sequel – cosa che a tutt’oggi Hollywood si ostina a non capire – ma che trovava un suo senso andando a giocare un campionato completamente differente.
T2 era la storia di James Cameron che diventava famoso grazie a un film a budget medio-basso in cui non credeva nessuno, ma a cui di colpo si credeva così tanto da concedergli il via libera per un sequel che sarebbe diventato, in quel momento, il film più costoso della storia.
T2, come si diceva nel flashback, era il kolossal d’azione hollywoodiano che per primo iniziò a porsi dei dubbi etici e – in un film comunque molto violento – a dissociarsi pubblicamente dalla pratica comune del decennio precedente di esagerare con gli ammazzamenti spettacolari indiscriminati.
T2 era il film che dopo una serie di esperimenti introduceva in modo serio, importante, continuativo, gli effetti digitali al cinema, diventando – specie grazie allo spettacolare impatto del morphing – un vero e proprio punto zero. Un game changer netto, indiscutibile, immediato.
T2 era anche un film che sapeva evitare effetti speciali dove non ce n’era bisogno: forse sapete che il T-1000 che si trasforma nell’infermiere ciccio coi baffi è in realtà interpretato da due gemelli perché avete visto gli stessi attori in Good Morning Vietnam o Gremlins 2, magari non sapete che pure il T-1000 che si trasforma in Sarah Connor è interpretato dalla sorella gemella di Linda Hamilton.
T2 ribaltava ruoli: il T-800 di Arnold Schwarzenegger da villain diventava eroe, e la Sarah Connor di Linda Hamilton da cameriera spaurita diventava una folle macchina da guerra. Guardatevi la sua scena introduttiva, prima di spalle a mostrare i muscoli mentre fa sollevamenti nella sua cella di psichiatria, poi il primo piano sul volto truce coi capelli davanti: è degna di Sylvester Stallone, e probabilmente esce dritta dalla vecchia sceneggiatura di Cameron per Rambo 2.
T2, con quello che costava, aveva tutto il diritto di essere timido e amichevole, e invece le sue lunghe sequenze d’azione sono opprimenti e inarrestabili come i suoi due implacabili cyborg rivali, con la regia di Cameron a dettare toni e tempi con perfezionismo maniacale e le sottovalutatissime musiche di Brad Fiedel a dare un continuo tappeto sonoro da incubo apocalittico industriale che è il contrario di quello che si chiederebbe a un John Williams qualunque.
T2 è anche un film che ricorda, ricorda eccome, di avere un lato umano, e che dentro a questa perfezione meccanica racconta di una madre e un figlio e un improbabile surrogato di padre, e arriva a un finale che, quando smette di abbagliare la mente, affonda il cuore.
T2 è l’autorialità di James Cameron che esplode in tutta la sua ambizione fuori scala e raggiunge il suo picco di sostanza.
Diventò un pubblicizzatissimo evento, trainato da un teaser memorabile.
Per andare in pari doveva vincere la classifica di incassi di fine anno: lo fece (Cameron poi si specializzerà in questo trucchetto che di base riesce solo a lui).
È, a tutt’oggi, uno dei film d’azione più incredibili mai girati.
Old un cazzo.
Ve ne parlano George Rohmer e Stanlio Kubrick.
IL PEZZO DI GEORGE ROHMER
La prima volta che ho visto Terminator 2 è stata qualche anno dopo l’uscita nelle sale, in VHS su un televisore minuscolo a casa di un mio amico. Lo stesso televisore minuscolo su cui ho visto per la prima volta Pulp Fiction. La mia non è nostalgia, non tornerei mai alle VHS, fanno cagare. Era per dire che film di questa portata sono in grado di stupire e imprimersi istantaneamente nel cervello indipendentemente da come li vedi. Terminator 2 ha una forza bruta e un’energia esplosiva che non possono essere contenute manco se lo vedi su uno smartphone.
L’altro giorno me lo stavo riguardando per questo pezzo. Non ne avrei avuto davvero bisogno, lo conosco a memoria, ma alla fine ho fatto bene. La versione restaurata da Studiocanal, comodamente presente su Prime e Netflix se ve lo stavate chiedendo, è una meraviglia. Lo splendore del Full HD (sono indietro, probabilmente tu te lo puoi vedere anche in UHD caro lettore) restituisce finalmente la visione che aveva imbastito James Cameron per le sale. E quando leggi di Zack Snyder e del suo essere “visionario” e poi ti rivedi T2 al massimo della forma… davvero si è perso il senso di quella parola, e il senso è James Cameron nei primi anni ’90.
T2 è la perfezione in tutti i reparti, a un livello tale che, se uno non sapesse quanto pignolo e metodico è Cameron, sembrerebbe quasi una botta di culo. Visivamente lo sappiamo: è una roba che semplicemente all’epoca non si vedeva. Jurassic Park sarebbe uscito due anni dopo e, per quanto qualche esperimento con la CGI ci fosse stato, niente poteva preparare gli spettatori al T-1000. Oggi quel semplice effetto – l’omino di metallo liquido e il morphing – lo fai probabilmente a casa tua con un PC, ma nel 1991 era lo stato dell’arte. Ci vollero trentacinque persone, un budget di cinque milioni di dollari e dieci mesi di lavorazione per produrre cinque minuti di CGI. Al solito, la differenza la fa chi sta dietro la macchina da presa e sa centellinare gli effetti e sfruttarli al massimo, lavorando intorno ai limiti imposti dalla tecnologia.
Ma non è solo questione di CGI: T2 è una lunga sequenza action che non si ferma praticamente mai, e anche quando lo fa è solo una scusa per preparare il set piece successivo. E ogni. Singola. Scena è la migliore scena del suo genere mai vista prima. Ce l’avrete presente l’inseguimento nel canale di scolo tra moto e camion. Ecco, in qualunque altro film sarebbe stata la scena centrale, quella in cui sperperare tutto il budget, ed è nei primi trenta minuti!
Non per niente Terminator 2 fu il film più costoso mai realizzato, con un budget tra 94 e 102 milioni. Quindici volte quello del primo Terminator – 6,4 milioni nel 1984. La differenza è sostanziale anche sullo schermo. Passiamo da un B-movie con grandi idee e mezzi ridotti a un blockbuster spettacolare che praticamente non ha limitazioni se non, come detto, quelle tecnologiche. Da un piccolo capolavoro insospettabile al film apocalittico finale definitivo dell’estate 1991. Da “Ehi, quel tizio era un culturista e ha fatto Conan” a “Cazzocazzocazzo il nuovo film con Schwarzenegger”. Fa tutta la differenza del mondo.
La fa anche perché da un lato avevi un campione di bodybuilding volenteroso che stava ancora costruendosi un nome nel cinema ed era aperto a sperimentare con un ruolo da cattivo. Dall’altro hai la star del cinema numero uno al mondo, noto per i suoi ruoli da eroe. In mezzo hai James Cameron, un autore venuto su lavorando come artigiano dietro le quinte, consapevole di come funziona la macchina di Hollywood. Cameron sa che, a questo punto della sua carriera, Schwarzenegger non può più essere proposto come villain, e decide di sfruttare questa cosa per spiazzare tutti.
T2 è in sostanza la versione Cameron di un film per famiglie: R-Rated, brutale, violentissimo, eppure al centro c’è un rapporto padre-figlio fortissimo, c’è il senso della famiglia, c’è l’idea che il T-800 non dovrà più uccidere nessuno per non inficiare il suo status di eroe e figura di riferimento. È un film quasi spielberghiano per come fa suo il concetto di cinema-giostra e usa tutte le armi a sua disposizione per coinvolgere il più ampio pubblico possibile e tenerlo sul palmo di una mano. Al grido di “Stavolta c’abbiamo li sòrdi”, Cameron adotta uno stile sontuoso, tra carrellate sinuose, movimenti di macchina continui, ma anche steady-cam, camera a mano, dolly… tutto quello che c’è lui lo usa. Il risultato è definitivo sotto molti punti di vista, è una pietra miliare e allo stesso tempo tombale, perché chiude un franchise (o almeno ci prova) e un’epoca. Se Atto di forza era decostruzione, T2 è celebrazione totale, è il mostrare i muscoli elevato a forma d’arte.
Ma il reparto visivo/spettacolare non è la sola cosa perfetta del film. Cameron si dimostra eccezionale nel dirigere gli attori e nello sceglierli anche: Edward Furlong, alla sua prima esperienza, è perfetto, è l’amico che negli anni ’90 tutti avremmo voluto avere. Robert Patrick, con la sua figura esile e il suo sguardo ambiguo, è il contraltare perfetto (ancora) di quel manzo di Arnie. La scrittura è stratificata: dipinge una mitologia semplice eppure coinvolgente, con una serie di idee, come quella del loop temporale, che oggi sono abusate ma che allora funzionavano ancora alla grande.
E poi c’è il truccone del ribaltamento dei ruoli, con Schwarzy che passa da cattivo a protettore di Giancana. È un’idea, come dicevamo, dettata dalla necessità, perché Schwarzenegger non poteva essere più il villain. Cameron fa però di necessità virtù e, non fosse stato per un trailer che purtroppo aveva già puntato tutto sul ruolo positivo della star, spiazza. Rivedendo il film, mi sono chiesto come sarebbe stato vederlo per la prima volta senza sapere nulla della trama in anticipo. Con gli occhi dell’innocenza, tutto il primo atto, fino alla scena nel centro commerciale che svela la gabola, regge abbastanza nella sua ambiguità. Certo, si potrebbe obbiettare sul fatto che, appena entra in scena, il T-1000 ammazza subito uno sbirro (anche se non siamo sicuri che lo abbia fatto), mentre Arnie non uccide nessuno e, per giunta, la sua entrata in scena è accompagnata da Bad to the Bone, un chiaro segnale ironico che dovrebbe farci capire dove il film stia andando a parare. Eppure è tutto giocato proprio su questa ambivalenza, sfrutta la conoscenza del film precedente per ribaltare la prospettiva, e tiene nascosta la vera natura del T-1000, e i suoi poteri, fino al momento cruciale.
Una lezione sui danni che le campagne marketing possono fare, a volte, se troppo esplicite e ansiose di far piacere il film. Se la campagna si fosse limitata al leggendario teaser trailer, la cosa avrebbe funzionato. Così è un po’ come andare a vedere L’impero colpisce ancora dopo aver sentito in fila per la cassa che Darth Vader è il padre di Luke.
Vorrei chiudere con una riflessione. Subito dopo aver rivisto Terminator 2, ho attaccato con Aliens – Scontro finale. Lo amo alla follia e forse lo conosco ancora più a memoria di T2, ma mi sono accorto per la prima volta di una cosa: è una specie di prova generale di quest’ultimo. Come ci aveva fatto notare tempo fa Nanni, non ricordo dove, se Terminator 2 è un action, Terminator è un horror. La stessa cosa Cameron la fa con la saga di Alien: il primo è un horror spaziale, il secondo un action spaziale. Un action in cui c’è una persona artificiale che il pubblico è certo sbroccherà, e che invece si rivela un alleato dei buoni. Ma questa è un’altra storia.
Non volevo aprire con QUEL brano come sigla perché mi sembrava banale, ma fanculo, riascoltiamocelo:
VHS quote:
“Un film per famiglie James Cameron style”
George Rohmer, i400Calci.com
IL PEZZO DI STANLIO KUBRICK
Nel 1991 la gente mica sapeva cosa fosse la singolarità.
Il termine non esisteva neanche: lo coniò due anni dopo Vernon Vinge in questo paper che descrive il rischio che il progresso tecnologico possa prima o poi portare alla creazione di un’entità artificiale molto più intelligente dei suoi creatori umani, e quindi pronta a ribaltare le gerarchie e a diventare la forza dominante sul pianeta.
Certo, l’idea della “ribellione dei robot” è sempre stata presente nella fantascienza forse dai tempi del golem di Praga, e sicuramente per tutto il Novecento da Asimov in giù; e quindi ovviamente anche nella scienza, che discute della possibilità da altrettanto tempo. Ricordo un bel racconto breve di Fredric Brown del 1950, Answer, lo trovate qui: in sostanza è il riassunto di Terminator in pochi paragrafi, o di Matrix se volete. Resta il fatto che nel 1991 la gente, intesa come la massa critica di persone che vanno al cinema senza una laurea in informatica applicata dei robottoni, non sapeva cosa fosse la singolarità, o almeno non sapeva come si chiamasse; e molto di quello che sapeva l’aveva imparato sette anni prima in Terminator, un film di macchine assassine, viaggi nel tempo e bicipiti.
Terminator 2 è, ancora più del primo, un film sulla singolarità, e il responsabile se non unico quantomeno principale dell’idea contemporanea che abbiamo sulla rivolta dei robot – più ancora del già citato Matrix, che si inventava una soluzione più astrusa e cervellotica e meno immediata di “c’è la guerra, ma gli avversari non sono umani”. A un certo punto le macchine diventano migliori di noi e ci fanno il culo; ci ribelliamo, e quelle decidono di risolvere segando il problema alla radice e provando a eliminare il capo della nostra ribellione (che se ci pensate bene è una soluzione un po’ idiota e che presuppone che una singola persona sia responsabile di coordinare gli sforzi dell’intero pianeta): questo era Terminator.
Terminator 2, come da canone cameroniano, è la stessa cosa ma molto più grossa, e anche più ricca e variegata a livello di toni e registri. Ed è un film asimoviano, paradossalmente molto più intellettuale del primo nonostante sia anche più casinista e caciarone. Parte proprio da un presupposto asimoviano: ai robot dovrebbe essere costituzionalmente vietato di migliorarsi, altrimenti sono cazzi. E ovviamente i robot di Skynet si sono migliorati: il T-1000 di Robert Patrick è il primo passo verso una nuova singolarità, che renderà obsoleta la prima generazione di robot superintelligenti per aprire la strada a una nuova generazione di superrobot megaintelligentissimi. C’è questa cosa incredibile che dice Schwarzenegger a Edward Furlong a un certo punto, per spiegargli come funziona il suo cervello sintetico: “My CPU is a neural net processor; a learning computer. The more contact I have with humans, the more I learn”. Anche qui: roba che nel 1991 era confinata alle accademie e ai laboratori di ricerca; e figuratevi allora come funzionava il cervello del T-1000, se già il Modello 101 era così avanzato.
E poi: il metallo liquido polimorfo; gli imperativi morali applicati alle macchine (“Non uccidere! Tu non sei un Terminator, tu sei Batman!”, OK, forse questo dialogo non c’è nel film); e Sarah Connor che per sconfiggere la singolarità prova a usare la sua stessa arma, quella del cambiare il futuro modificando il passato, con tutti i paradossi che ne conseguono e dei quali Terminator 2 si disinteressa con somma arroganza – l’unico accenno al fatto che l’incrocio tra tempolinee rischia di generare i c.d. “buchi neri di sceneggiatura”, un curioso fenomeno fisico odiatissimo su Internet, è lo zio Bob che spiega a John Connor la situazione e il ragazzino gli risponde semplicemente “oh wow, deep!”, e poi taglio e cambio di scena. Terminator 2 è una festa fantascientifica, è quello che sto cercando di dire, che anticipava romanzandole ed esagerandole alcune paure oggi molto concrete e che stanno portando alle prime contromisure, o almeno ai primi avvertimenti che arrivano da gente qualificata e non da un tizio in ciabatte che predica la fine del mondo dalla sua cesta di frutta rovesciata all’angolo della strada. La gente non sapeva cosa fosse la singolarità e Terminator 2 gliel’ha spiegato, e con la terapia d’urto: il sogno post-apocalittico di Sarah Connor, che oltre a essere una delle scene più impressionanti dell’intero franchise tradisce anche il fatto che Cameron guardava agli incubi del futuro ma li costruiva su quelli del passato, perché per un tizio che al tempo aveva 37 anni non esisteva fine del mondo senza una guerra nucleare allegata. I robot ci fotteranno prima o poi, e l’unica speranza è tenerceli buoni, o ancora meglio impedire che sviluppino pensiero indipendente e si sleghino dall’imperativo di rispondere ai nostri ordini (come invece fa il T-800).
Mi ero ripromesso di scrivere un paio di paragrafi sul Terminator 2 film di fantascienza e dedicare un po’ di spazio anche ad altro, ma ovviamente Skynet me l’ha impedito. Per esempio mi sarebbe piaciuto parlare del fatto che Terminator 2 è anche una commedia, e non solo perché è strapieno di gag che riescono a non risultare imbarazzanti e fuori posto solo per una qualche miracolosa e inspiegabile alchimia che mi fa pensare che James Cameron abbia venduto l’anima al diavolo in cambio del talento nel girare film sempre e comunque bellissimi. Voglio dire che ah ah, Schwarzenegger è grosso e ha l’accento buffo e dice HASTA LA VISTA BABY con tono metallico standard e certo, questo fa ridere; ma ci sono interi beat che sono costruiti tutti sulla punchline finale, il mio preferito è l’idea di questi due eroi, il robot assassino diventato buono e il ragazzino che salverà il mondo, che si infiltrano in una struttura superprotetta per liberare la madre di lui, e quando la trovano scoprono che ha già fatto tutto da sola. Certo che l’ha fatto, è Sarah Connor, ma il momento in cui i tre si incontrano, tesissimo e tutto appoggiato al dubbio “lei sbroccherà a vedere il suo tentato omicida?” è anche molto buffo, perché smonta un po’ tutte le azioni eroiche compiute fin lì dai due “liberatori” (tipo gambizzare una povera guardia nella sua povera guardiola). Tutto quello che riguarda il personaggio di Sarah Connor in questo film in effetti meriterebbe un approfondimento, a partire da tutte le cose che trovate scritte nel pezzo del Capo proseguendo con il fatto che rispetto al primo film Linda Hamilton si trasforma da comunque cazzutissima damsel in distress a macchina da guerra che porta stampate in fronte le parole “non sono intrappolata con voi, siete voi che siete intrappolati con me”.
E poi volevo parlare del fatto che quando la scena si sposta a casa del povero Miles Dyson, Cameron si prende qualche secondo per inscenare un’inaspettata e gratuitissima citazione di Shining, con il piccolo Danny (il figlio di Miles) che vaga per casa su un triciclo con la macchina da presa puntata alle spalle. Perché c’è? Credo che la risposta sia “perché no?”, e qualche blaterata sulla creatività e la rottura degli schemi e il fatto che un riferimento così smaccato e fine a sé stesso e non spiegabile razionalmente dimostra che James Cameron è un essere umano e non un robot venuto dal futuro per ucciderci a colpi di sequel di Avatar. Volevo anche discutere di come Terminator 2 sia un film di inseguimenti, quasi esclusivamente di inseguimenti, che affoga tutte le sue riflessioni sotto un mare di pneumatici che sgommano, proiettili che volano, volti trafitti da lame di metallo e cose di varia natura che esplodono in tutte le direzioni; e che nonostante questo le sue immagini del futuro che non vorremmo mai vedere hanno una tale potenza non solo visiva ma anche psicologica che se oggi nel 2021 scrivo “Mark Zuckerberg è Skynet” la gente capisce a cosa mi sto riferendo.
Purtroppo però lo spazio a mia disposizione è finito, e anche il mio tempo, e il mio posto verrà preso da uno SK-1000, la mia versione cibernetica neurale algoritmica singolare che scrive 1000 volte meglio di me al decuplo della velocità.
Ci vediamo nella Resistenza.
Tavoletta di cera non intercettabile dalle intelligenze artificiali ribelli quote suggerita:
“Ci vediamo nella Resistenza”
(Stanlio Kubrick, viaggiatore temporale)
Ho ancora in mente quando vidi per la prima volta in un cinema estivo all’aperto questa meraviglia. Avevo 10 anni e mi accompagnava mio fratello più grande. Ricordo ancora che con la durata spropositata (per quei tempi) la mamma ci disse che saremmo tornati a casa tardi, intorno a mezzanotte. E che nella via del ritorno, nella una passeggiata marittima c’era un gruppo di bulli che al nostro passaggio iniziò a farci paura seguendoci per un tratto.
In quel momento vorrei essere stato io John Connor, accompagnato dal T-800 intento a gambizzare i maledetti.
Che film, non so quanti action che sono venuti dopo possano avere questo livello (a parte Fury Road), così che ne comprai la VHS della Penta Video, ed in seguito il DVD.
Complimenti ai Calci per queste chicche che non hanno prezzo.
Ricordo che (si, ho una bella età ormai..) lo vidi al cinema, e posso dissentire sul fatto che il teaser trailer abbia rovinato la sorpresa. Quando si cominciò a parlare di T2 eravamo tutti sicuri che Schwarzy non avrebbe fatto il cattivo, l’unico tema di discussione era “come faranno a farlo diventare buono?”
Ecco in un film perfetto, come giustamente avete scritto, sotto ogni punto di vista si è anche riusciti a trovare il modo per rendere questo coerente con il tutto.
Grazie ragazzi, sono commosso per questo pezzo.
Per me il film della vita, non sono mai uscito dalla sala carico come quella volta a 14 anni.
E me ne vanto perfino alle cene con sconosciuti, quando si parla de La grande bellezza e del cinema “elevato” e mi si chiede qual è il mio film preferito.
E rimango fiero a vedere le sopracciglia alzate dellaggente…
Erano anni che avrei voluto leggere un pezzo de i400 calci su T2 e leggo con piacere che non sono l’unico a considerarlo il film della vita, al di là del valore tecnico, artistico e altre menate varie.
T2 è pura emozione, un connubio semplicemente perfetto di azione, angoscia, sbruffonaggine.. incastri ed equilibri semplicemente perfetti e scene che rimangono stampati nella mente come la sequenza dell’apocalisse nucleare (ancora ad oggi la più terrificante in assoluto), il primo incontro tra il T1000 e il T800, l’assalto alla Cyberdine… e il momento in cui il T1000 si catapulta con la motrice del camion nel sottopassaggio non credo sia umanamente possibile farla meglio. Un James Cameron probabilmente sotto influenza Divina. un film che a distanza di 30 anni migliora invecchiando ricordandoci che una volta anche il cinema mainstream poteva sfornare capolavori assoluti. Da vedere e rivedere almeno una volta l’anno.
Non so se è una questione di età, ma io quando l’ho visto per la prima e ultima volta l’ho trovato veramente una pagliacciata imbarazzante.
Tutte le cose che amavo di Terminator (il robot che si comporta effettivamente come un robot, i protagonisti disperati che sanno di essere l’ultima speranza dell’umanità ma che sono fragilissimi davanti alla macchina indistruttibile) sono state cancellate.
I viaggi nel tempo possono essere ripetuti a volontà, PERCHÉ SI, i robot assassini diventano buoni e tenerelli, il bambino talmente insopportabile da farmi rimpiangere quello di Iron Man 3, i protagonisti che adesso sono tutti delle inarrestabili macchine per uccidere mentre l’avversario è un baluba col superpotere di fare le imitazioni al telefono.
(mi fa molto ridere che per fare questo commento devo fare il check su “I AM NOT A ROBOT”)
La logica non ha mai retto e non è mai stata l’aspetto su cui giudicare il film – anzi, è letteralmente ciò a cui mi riferisco quando dico che il primo film non avrebbe dovuto avere sequel, perché si finirebbe invariabilmente per calcare ancora di più sulle incoerenze. Però su John Connor insopportabile ti seguo. C’è sicuramente di peggio, ma anche per me pure il peggior Shane Black è meglio. È l’unico neo.
Verissimo: John Connor è l’antesignano del bimbominchia, tuttavia mi rivolgo a voi e vi chiedo, chi di voi, dopo aver fatto (in maniera ortodossa) un bancomat non ha mai sventagliato il contante dicendo “easy Money!”?
Sulla storia si può dire quello che si vuole e allo stato attuale neanche quella del primo Terminator mi convince, ma sulla spettacolarità perfetta di T2 (e dello spettacolare Terminator cowboy a cavallo della HD) non si discute…
Concordo sui limiti del film, ma definirlo una pagliacciata imbarazzante è francamente esagerato, a me sembra invece una sgangherata cavalcata su un toro meccanico a velocità folle, da cui Cameron alla fine scende con un doppio carpiato con il vestito appena spiegazzato. Non è che nel primo risolvono i classici problemi legati ai viaggi nel tempo, anche perché non ci è mai riuscito nessuno (e come potrebbe essere altrimenti?). Vero che l’espediente per rendere meno letale T-800 è fragilino ed il bambino dà un poco sui nervi (anche se sospetto il doppiaggio italiano abbia le sue colpe), ma insomma, di fronte al risultato complessivo, io ci sto. Anche se per me il capolavoro di Cameron rimane Aliens, e invito chi non è d’accordo ad una pacata discussione con la Regina Madre.
bah se pagliacciata imbarazzante vuol dire ancora quel che penso nella lingua italiana…direi proprio che hai toppato (o lo hai visto / rivisto nel mood sbagliato dai)
All’epoca fu recensito da nientemeno che David Foster Wallace, a memoria non una stroncatura ma una critica molto negativa. In sostanza lui aveva amato il primo e imputava a Cameron una svendita del franchise simboleggiata dal piegarsi della trama al volere della star capricciosa Swartzy.
Opinione legittima eh, poi io a DFW gli ho sempre voluto bene, ma quella volta ci vide cortissimo.
Questa cosa la imparai se non erro da un vecchio post di Rrobe che ora non trovo ma che ricordo di pessimo gusto.
Ecco se c’era una cosa su cui non avrei scommesso mezza lira è che nei commenti in un pezzo su Terminator 2 sarebbe a un certo punto spuntato David Foster Wallace.
I commenti banali li lasciamo ai blog banali.
Troppo piccolo per vederlo al cinema (6 anni).. ma credo di averlo visto su una tv da cucina dopo qualche anno..probabilmente prima di aver visto il primo e quindi non sapendo quasi niente ..beh al camion giù dal cavalcavia credo di aver avuto un’illuminazione..simile a quello provato guardando la scena dello stupro di Arancia meccanica per caso in tv…il tutto mentre il film più adulto visto in sala credo fosse ancora I Flinstones..bei tempi
Grazie, fomento e commozione.
Per me T2 resta un film fondamentale con una messa in scena ancora eccezionale.
Voglio spezzare una lancia a favore del T-1000 e dell’algido Robert Patrick: per me resta il miglior avversario/terminator cattivo di tutto il franchise (ammetto di non aver visto la serie televisiva) come impatti visivo e poteri creativi.
Tutti quelli che sono venuti dopo mi sono sembrati, boh, scialbi: La terminator pari opportunità di T3, gli old school di Salvation, quello di nanomacchine fighissime di Genisys (ma uguale al fermacarte di polvere di ferro magnetizzata che avevo), il discount paghi1-prendi 2 di Dark fate…
Nella serie “Terminator Sarah Connor Chronicles” ci sono tanti T-888, detti anche tripli 8 (come Svarzy ma leggermente più intelligenti) quindi niente di nuovo a parte che ve ne sono di ogni forma e dimensione, non solo sotto forma di culturisti
L’unico sequel più spettacolare dell’originale…
Secondo me molto inferiore del primo, più pompato un semi remake senza più la cattiveria del primo.
John insopportabile ” alza la gamba, metti giu la gamba ” con questa scena depontezia il Terminator a giocattolo poi dura troppo almeno 30 minuti in più del capostipite.
Se facevano Arnold liquido oppure mettevano Kyle Reeves come T-1000.
Comunque Sarah scappa dal manicomio per via di un sogno premonitore in cui appare Reeves ad avvertirla che il loro figlio era in pericolo poi tagliata al montaggio.
Non un buon sequel per me, una saga che doveva essere un one shot.
Diverso dal primo, ma uno spettacolo gigantesco…
Visto al cinema. Con la febbre alta.
Perche’ non lo avrei mai potuto mancare, nemmeno se fossi stato in punto di morte.
E mi rividi pure la proiezione successiva, nonostante non mi reggessi piu’ nemmeno sulla sedia.
Non mi fregava nulla. Li’ si stava facendo la storia!
Il primo per me e’ un capolavoro, punto. Superato solo da Aliens, guarda caso.
Possiamo dire che questo lo supera?
Beh, si. Sotto certi aspetti.
Piu’ mezzi e piu’ soldi a disposizione, ma anche piu’ paletti.
La’ dove il primo era una scommessa, nato come film a basso costo con interpreti pressoche’ sconosciuti a parte Schwarzie, il secondo nasce come blockbuster destinato a fare sfracelli al botteghino.
E Arnoldone e’ una star. Senza contare che nel precedente episodio doveva gia’ fare il buono. Interpretare il cattivo e’ stata una sua scelta. Indovinatissima.
Deve trascinare tutti al cinema, ragazzini compresi. Anche se il primo, da pischelli, c’è l’era amo visto tutti pur essendo vietato ai minori.
Concede meno all’horror (perche’ il primo era un horror. Un Fanta – splatter. C’e lo vogliamo inserire in questa categoria, una buona volta?), ma l’idea vincente e’ stata di trasformare un cyborg assassino che la faceva far sotto dalla paura nell’amico/papa’/zio/cuggino/fratello maggiore che tutti noi volevamo avere.
“Il mio terminator personale!!” dice il piccolo John.
Appunto. Cosa puo’ esserci di piu’ figo?
Poi la lezione e’ quella classica sin dai tempi di ET.
Due esseri diversissimi che col tempo arriveranno a comprendersi e capirsi.
Il Terminator all’inizio non uccide per puro caso. Poi solo perche’ il suo padroncino glielo ordina. E alla fine perche’ capisce il vero valore di una vita umana. Piu’ di tanti umani, come fa intendere Sarah.
Una formula vecchia come il mondo, ma sempre efficacissima. Al punto che diventera’ la base di partenza per tutti gli episodi successivi, anche se non riusciranno a replicarla in modo altrettanto valido.
E visto che si parla di Sarah, qui avviene la stessa trasformazione della Ripley di Alien, a cui deve tutto.
Da vittima degli eventi che solo alla fine sfodera grinta e determinazione combattendo per la propria vita, tra un film e l’altro si e’ evoluta in modo impressionante.
Qui e’ una combattente fatta e finita, che rivendica il suo ruolo di donna forte e di madre, pur non rinunciando alla sua fragilita’.
Come Ripley con Newt.
E poi dicono che non esistevano gia’ personaggi cosi’, una volta…
Tutti bravissimi, compreso Patrick. Che non puo’ metterci la fisicita’ di ARNOLD, che faceva sfoggio di un fisico ASSURDAMENTE IMPOSSIBILE (anche se negli scontri diretti ha sempre la meglio, in quanto piu’ avanzato), ma che con quell’espressione impassibile e quel suo modo di avanzare inesorabile pare uscito dritto dritto da uno slasher di carpenteriana memoria.
E poi…Cameron era gia’ Cameron. Lo e’ sempre stato.
Sposta l’asticella ancora piu’ in la’, portando e spingendo il cinema oltre i suoi limiti. E spesso i limiti li ha stabiliti lui.
Non si era mai visto nulla del genere, e non solo con gli effetti speciali.
Grossomodo, e’ quel che si puo’ dire di ogni suo film.
Il fatto che ora vi sia cyborg Vs cyborg invece di umano vs cyborg apre nuove possibilita’ di distruzione.
E Cameron non ci fa mancare nulla. E come da sua tradizione ci infila dentro TUTTO.
Inseguimenti, sparatorie, macchine sfasciare, duelli all’ultimo chip, esplosioni, interi edifici rasi al suolo…
Tutto, in una sola parola.
Uno dei miei film della vita.
Un capolavoro. La dimostrazione che il sequel per essere tale deve innestarsi in una continuity ma al tempo stesso rimescolare tutte le carte. Portare lo spettatore nel territorio che vuole l’autore, non dare il contentino alla tirannia del fandom.
E poi che belli i blockbuster di una volta: violenti, cattivi, tesissimi, disperati.
Un capolavoro anni 90 per niente invecchiato, spettacolare come non li fanno più, un western fantascientifico gigantesco…
Visto in sala da ragazzino. NUN POTETE CAPI’ cos’era il T1000 visto al cinema nel ’91. O il sogno nucleare. O l’inseguimento del camion etc etc. Uno stravolgimento fisico che venne superato solo molti anni più tardi dalla Sposa vs 88 folli. Curiosamente ora insegno robotica. Anzi per la precisione studio le braccia robotiche – se non ci credete vi mando il link.
Quando faccio le presentazioni divulgative dico sempre “siamo l’istituto che in Terminator 2 viene fatto saltare in aria tra gli applausi del pubblico”. Pausa. “Se qualcuno di voi viene dal futuro, abbiate pietà. Vi assicuro che non vogliamo costruire Skynet, ma la mano bionica di Luke Skywalker.”
PS
Spiego anche il passaggio dagli esoscheletri alle interfacce neurali usando Iron Man 3. In pratica il mio corso ha i400calci come libro di testo.
In pratica baso le mie lezioni sugli articoli dei 400 calci.
Oh, stima.
Per caso lo si può frequentare da auditore esterno in qualità di cultore del sapere?
No, chiedo, perché le premesse paiono molto interessanti anche solo per proprio accrescimento personale XD
Nathan
Certo! Se passi da Pisa l’autunno prossimo fammi sapere
Tetsuo… mi sa che ho usato una vostra macchina con alcuni pazienti nel reparto di neuroriabilitazione di cisanello. Complimenti
L’ho rivisto un annetto fa per essere sicuro che non avessi ricordi distorti dall’eccesso di testosterone.
Una bombissima di film.
è invecchiato meglio lui di me.
Si non è invecchiato per niente, rivisto poco tempo fa con i miei figli, sembra più nuovo dei terminator successivi…
Non sembra, lo è
uno dei film che mi ha fatto appassionare alla settima arte giusta, solo tanto amore per questa pellicola.
dopo 30 anni regge ancora benissimo poi, andatevi a rivedere il primo avengers invece…
No vabbeh,prima l’Italia in semifinale e adesso questo ? i400calci che scrivono a sei mani la rece del mio fiilm preferito in assoluto ? Fantastico. La cosa clamorosa e che non mi viene in mente niente che non abbiate già scritto voi. Forse solo una curiosità/mia teoria ,anno domini 1983/84 ,si gira Terminator 1,Arnold ha un’idea ”e se il mio personaggio guardasse nel frigo e si bevesse qualcosa ? ” ,allorchè James gli dice ” no Arnold,è meglio di no,tu sei una macchina,e di guardare nel frigo non te ne può fregar di meno” .La mia teoria è che quello potrebbe essere l’istante in cui è nata l’idea del Terminator buono. Ah giusto,in effetti avrei una seconda teoria che forse risolve qualche paradosso,tipo che John Connor è figlio del bastardo con la porsche (il tizio che da buca a Sarah in T1 ) e non di Kyle Reese ? Si lo so lo so,cosi tutto il romanticismo del primo film va a puttane lo so.
Buongiorno, innanzi tutto complimenti. Ottimo pezzo.
Vi sottopongo una domanda: sulla recensione del Mereghetti è scritto: “… [cinematograficamente] assomiglia a una metafora della “morte al lavoro”: la distruzione regna sovrana sempre e ovunque, sul set come nei personaggi e nelle scene d’azione.”
Ignoranza mia, ma non ho mai davvero capito cosa significhi il “morte al lavoro” di Cocteau, soprattutto per gli action.
Secondo voi, per T2, che significa?
Grazie
Vi ringrazio per questo meraviglioso articolo su un film fondamentale.
Omaggio graditissimo e obbligatorio per I 400 Calci, ma ora mi aspetto un volume su Schwarzy come quello su Stallone…
Io non mi ricordo un cazzo dei miei dieci anni, tranne sarah connor che va a fuoco e l’onda atomica che sovrasta la città in una visione apocalittica, quella scena la ricordo come se la avessi vissuta di persona.
uno dei primi film che andai a vedere da solo al cinema (ok ci sarebbe bianca e bernie ma forse su questo sito sarebbe meglio glissare) ero in pieno periodo di fotta per i guns e all’epoca mi era sembrato tutto perfetto, ricordo come ci ero rimasto quando mia cugina invece voleva andare a vedersi “pensavo fosse amore e invece era un calesse” che dopo aver visto t2 era come bersi una birra senza alcol dopo essersi calato 3 acidi, insomma non mi era salito molto. :P
Visto al cinema con i miei amici quando uscì al cinema, visto un anno fa con i miei figli e ha fatto sempre lo stesso effetto di filmone perfetto dal punto di vista estetico anche a distanza di 30 anni come la prima volta…
Visto in un multisala a Manhattan nel luglio ’91.
D’accordo con quasi tutti i commenti, anche se DFW proprio non lo mettevo in conto.
La cosa che mi colpì fu il tifo spropositato in sala, una cosa mai vista in Italia, gente in piedi che urlava contro il cattivo, fischi di approvazione per AS e tanti ‘Yeah’ e ‘cool’
Fui trascinato anche io in quell’orda e non potei trattenermi dal mandare a quel paese (eufemismo) il T1000.
Eh eh eh … Non sono un robot…
T2 perfetto, ma devo dire che dopo Last Action Hero, mi è dispiaciuto che l’interprete non sia stato Sylvester Stallone… https://www.theterminatorfans.com/last-action-hero-the-time-sylvester-stallone-was-the-star-of-terminator-2-judgment-day/
Erano anni che avrei voluto leggere un pezzo de i400 calci su T2 e leggo con piacere che non sono l’unico a considerarlo il film della vita, al di là del valore tecnico, artistico e altre menate varie.
T2 è pura emozione, un connubio semplicemente perfetto di azione, angoscia, sbruffonaggine.. incastri ed equilibri semplicemente perfetti e scene che rimangono stampati nella mente come la sequenza dell’apocalisse nucleare (ancora ad oggi la più terrificante in assoluto), il primo incontro tra il T1000 e il T800, l’assalto alla Cyberdine… e il momento in cui il T1000 si catapulta con la motrice del camion nel sottopassaggio non credo sia umanamente possibile farla meglio. Un James Cameron probabilmente sotto influenza Divina. un film che a distanza di 30 anni migliora invecchiando ricordandoci che una volta anche il cinema mainstream poteva sfornare capolavori assoluti. Da vedere e rivedere almeno una volta l’anno.
Un capolavoro assoluto! Punto e BASTA!!!
Uma piramide della Storia del cinema action fantascentifico!
Immortale, inossidabile, indimenticabile!!!
Una lama d’acciaio nel culo di tutti i critici che lo hanno denigrato, seguita poi da in pallettone esplosivo di Arnold!
Credo il miglior sequel mai fatto!!
E alla fine ti fa anche piangere!
Un film che dovrebbe essere conservato in una capsula del tempo per gli uomini che verranno… Se.. Esisteranno!!!
@STANLIO KUBRICK Non sono d’accordo che fosse una soluzione idiota quella di uccidere il capo della ribellione.
Anzi, pure questa spiegazione invece la trovai subito perfetta fin dalla mia prima visione decenni or sono.
Non veniva esplicitamente detto che fosse il capo della ribellione mondiale (se non ricordo male) ma magari di zona?di quartiere?dell’ammerica? di quelli che avevano avuto il coraggio di affrontare le macchine? va beh chi se ne fregava.
Ma anzi il fatto che la soluzione di far secco il “capo della ribellione” fosse perfettamente logica aveva come base che era in linea con il calcolo di una IA capace di costruire macchine sofisticate, la quale aveva sicuramente preso tale decisione di uccidere il capo di quella specifica ribellione in base ad un complicato e straordinario calcolo fuori dalla nostra scala di comprensione dell’effetto farfalla, per dio.
Ci ha pensato poi la scena seguente e il resto del film a trascinarmi via da ulteriori e inutili approfondimenti.
Ragazzi i risultati parlano da soli: unisce critica, grande pubblico e “nerdverso”.
Il primo era un horror (slasher) camuffato da fantascienza, e piantiamola con le pipponate sul basso budget, che semmai rendeva ancora più realistico il tutto.
Il secondo spinge sull’accelleratore, ma il pilota è di Formula 1, poche storie.
Come si diceva una volta “robusto film d’azione”, ovvero tutte le baracconate da effetti speciali non sono fini a se stesse ma decorano un impianto alquanto solido.
La locandina con lo spoiler era alquanto gasante… il tema della “redenzione” del cattivo (passatemi il termine) è più sottovalutato di quanto si pensi…
Non concordo su quanti criticano le pantomime del Terminator “Emilio è meglio”, spingono ancora di più il concetto dell’alienazione dell’Intelligenza Artificiale e portano quasi ad empatizzare con una macchina da morte…
Da ricordare che anche Stallone ha interpretato il T800 (in un poster). E per Schwazenegger quella è “La sua migliore interpretazione di sempre” https://www.youtube.com/watch?v=og–R3MveME
Ma cos’è, il mese della sincronicità? Non clicco nemmeno sul link, l’ho visto domenica! Cogliendo per la prima volta il riferimento esplicito a Nuovo Cinema Paradiso (bestemmierò ma secondo me LAH è meglio…)
Terminator 2 è il film perfetto, dicevo a Inna l’altro ieri. Mica lo sapevo, o meglio, mica lo avevo notato che aveva fatto 30 anni. E niente, risparmio la mia storia stupenda (non risparmio una minchia) di mio padre che appena divorziato mi fa vedere il primo film violento della mia vita. Bastardo, io mi immaginavo che erano tutti così.
Non posso dire veramente nulla che non sia già stato detto, solo faccio notare a Stanlione una cosa:
“che se ci pensate bene è una soluzione un po’ idiota e che presuppone che una singola persona sia responsabile di coordinare gli sforzi dell’intero pianeta”
Napoleone.
E non solo. E potrei perdermi in tanti bla bla bla più o meno colti. Ma non c’è assolutamente niente di idiota, ecco.
Capolavoro che non ha perso un grammo in potenza e freschezza.
Ho provato a mostrarlo a una delle mie classi durante l’ultima settimana di scuola: volevo qualcosa di iconico, divertente e entusiasmante. Un enorme problema e’ che su Netflix il rating e’ PG-12 (bambini sotto i 12 anni devono essere accompagnati da un adulto) mentre l’MPAA lo da’ come R… la mia preside mi ha fatto un culo a capanna per aver mostrato un film troppo violento a una classe di bambini (tutti esaltati a dire il vero)… piu’ che la violenza, a me ha fatto impressione il linguaggio.
Zen My Ass… stupido correttore automatico
La tua tutrice è morta / Vasquez / braccio / lama / latte. Poesia
Io, a 11 anni, vidi T2 al cinema senza aver visto il primo (che recuperi in Vhs DomoVideo solo poi). Ne uscii talmente estasiato che il giorno dopo, al mercato settimanale, quando vidi la custodia del film sulla bancarella urlano letteralmente dalla gioia, me la accattai, tornai a casa subito (visto che ormai la paghetta era andata), la infila nel registratore, era un Rip-Cam che si vedeva di stramerda, maledissi il venditore e da quel giorno diventato nemico della pirateria (sto “leggermente” esagerando), ma lo rividi comunque un volta al giorno per tutti il mese successivo
Mi sono appena imbattuto in questo, che metto qua a futura memoria: https://hackaday.com/2021/11/14/those-bullet-effects-in-terminator-2-werent-cgi/