“Lei è il signor Miike?”
“Erano anni che nessuno mi chiamav…”
(buio)
“Miiiiiiike?”
“…”
“mmmmMMMMiiiiiIIIIkeeee?”
“…”
“MIIKE!”
“Ohè! Che è? Che ore sono? Siamo già arrivati alla stazione di Vercelli?”
“Ma che Vercelli e Vercelli! Miike!”
“Nanni?!”
“Tu l’hai detto”
“Che succede? Come mai sono qui? Come hai fatto trovarmi?”
“Troppe domande. Risponderò a una sola: succede che sono molto deluso, Miike”
“Lo so, lo so. L’addio, la mia fuga rocambolesca, la clandestinità, gli stunt per Tom Cruise…”
“Eh? No, intendevo dire che sono molto deluso da questo frullino per fare la schiuma del cappuccino che ho comprato ieri”
“Non funziona?”
“No, volevo renderlo strumento di vendetta contro i produttori di FUBAR ma non ha adempiuto al suo compito fino in fondo”
“È un frullino per il latte, Nanni”
“Volevo che soffrissero quanto ho sofferto io, Miike”
“Vuoi che ti faccia il reso?”
“Non sei qui per questo”
“Immaginavo, Nanni”
“Sono molto deluso, Miike”
“Sempre dal frullino?”
“No. Da te. Avevamo un patto, Miike”
“Lo avevi anche con Stallone sul fatto che non avrebbe girato più di due Expendables e guarda come è finita…”
“NON CERCARE DI GIUSTIFICARTI!”
“Ho adempiuto alla mia maledizione, ho espiato le mie colpe, ho dedicato qualche migliaio di ore alla visione di film il cui unico scopo nel mondo era rendere la pizza con il patanegra qualcosa di giustificabile per paragone, il mio tempo si è concluso, la mia missione è stata portata a termine, che altro devo fare?”
“Crescere, Miike. Devi crescere”
“Ho 40 anni per gamba, Nanni”
“Ma il tuo rancore è ancora implume, Miike.”
“Ma con molti peli…”
“Cosa?”
“No, niente.”
“Devi mettere a frutto questa rabbia, Miike. Devi renderla pura forza. Devi attraversare l’oscurità della tua anima per tornare alla luce. Io farò di te un combattente, Miike. Il migliore tra tutti. Il più forte tra tutti. Miike: you are my number one guy”
“Davvero, Nanni?”
“No. Ho bisogno di qualcuno che recensisca il film dei Cavalieri dello Zodiaco e Quantum ha preferito farsi tumulare nel giardino di Greta Gerwig piuttosto che vederlo”
“E cosa ti fa pensare che io accetterò?”
“Non ho ancora chiesto il reso per il frullino, Miike”
****
Due cose mi hanno colpito nel leggere le recensioni di questo Knights of the Zodiac, tratto dal manga noto come Saint Seiya.
La prima è l’omogeneità di motivazioni legate alle varie (tutte?) stroncature che ho letto: Knights of the Zodiac (da adesso: Il film dei Cavalieri dello Zodiaco 2023) a detta di tutti i critici è un film gravato da:
– Una regia inadeguata e priva di qualunque visione artistica
– Effetti speciali imbarazzanti
– Attori mal gestiti
– Una trama inutile
– Dialoghi surreali
– Design dei costumi inguardabile
– Mark Dacascos è il meglio fico del bigonzo ed è tutto dire.
Di fatto: è una schifezza.
La seconda cosa che mi ha colpito è l’altrettanta convergenza nella definizione di ciò che ha reso il manga di Masami Kurumada il cult che tutti noi (vecchi nostalgici quarantenni cresciuti a pane e Italia7 -poi 7Gold-) abbiamo amato.
E cioè:
– Armature scintillanti
– Epicità strabordante
– Scontri memorabili
– Invincibili guerrieri
– Valenti condottieri
Se pensate che io sia qui ora a fare il bastian contrario solo per il flame, vi sbagliate di grosso: Il film dei Cavalieri dello Zodiaco 2023 è DAVVERO una chiavica sesquipedale, una roba che grida vendetta non solo davanti a tutti gli dei dell’Olimpo ma pure a quelli del ciclo dei Nibelunghi, un’ora e cinqanta di inutilità e con picchi altissimi di fremdscham, in cui niente e nessuno esprime il ben che minimo carisma e in cui le armature che compaiono (Pegasus e Phoenix) risultano essere ridicole in un modo grottesco, orrendamente goffe, totalmente dimenticabili e boh.
Detta velocemente: erano la cosa che desideravo di più veder in live action e quando sono apparse avrei preferito che no. Dico davvero, eh? Stai un’ora e venti lì in attesa di vedere ste benedette armature e poi quando arrivano sei quasi dispiaciuto. E pensi: se hanno reso così questi qua, speriamo che non facciano mai sequel perché chissà Sirio come me lo conciano. Io ora vi incollo qui sotto la foto dell’armatura di Phoenix, voi guardatela per qualche minuto. Ci vediamo dopo il salto e ne parliamo. Pronti?
Eccoci qui. Voi avete capito cosa c’è che non funziona? Qual è il problema di tutto questo? Dove il film finisce nella fossa biologica?
Ecco, mi ci sono andati un paio di giorni di elaborazione per dare una risposta sensata e credo di aver trovato la quadra.
Quello che non funziona in questo costume (ma anche in tutto il film) è che questa armatura è.
Attenzione.
Diciamolo tutti insieme.
Questa Armatura è… REALISTICA.
Guardatela bene: questo elmo è effettivamente l’elmo di un armatura funzionale a proteggere la testa di qualcuno.
Ma al contempo ha una serie di decorazioni che non hanno alcun senso di esistere su di un’armatura vera perché, chiaramente, questa non è un’armatura vera. Non lo deve essere. Non è il suo mestiere.
Se ci pensate bene, le armature dei cavalieri dello Zodiaco sono “costumi” (come quelli di qualunque supereroe) privi di qualunque funzionalità se non quella di essere fighissimi e far sembrare fighissimi chi le indossa.
Basti pensare che, nell’evoluzione delle armature, gli elmi vengono sostituiti da ben più scenografici diademi che lasciano le capigliature libere di ondeggiare a ogni mazzata.
“Sì, Miike ma tutto questo che c’entra?”
C’entra… c’entra… mio garrulo amico.
C’entra perché tutto il film è proprio gravato da questa drammatica non-scelta: da un lato infatti viene espresso un desiderio ortodosso di realismo, dall’altro invece non si vuole rinunciare a mandare tutto in vacca con quello spirito che ci ha fatto tanto amare il “Colpo della Tigre” e gli allenamenti contro le onde del mare di Holly e Benji.
Il risultato è un Mai dire Banzai di un’ora e cinquanta, con concorrenti che si fanno male tantissimo e per davvero ma in un contesto giocoso e plastificato, con i vari Lippo Lippi e Cippa Lippa, il Generale Putzerstofen, Pokoto Pokoto e la testona di Takeshi Kitano che spunta qua e là.
Perché quello è Takeshi Kitano. Anche se l’abbiamo sempre chiamato Mashiro Tamigi.
Una uncanney valley del dolore in cui tra soffrire e ridere non ci resta che languire.
Lungi da me provare a dare una giustificazione di volontà allo scempio di Tomasz Bagiński, regista autodidatta che all’attivo aveva gli intermezzi scriptati di The Witcher, ma.
No, però… fermiamoci un attimo qui.
Voi vi spiegate come sia possibile che una proprietà intellettuale come I cavalieri dello Zodiaco possa essere affidata a un regista che non ha mai e dico mai e dico mai ma mai mai mai mai mai girato un lungometraggio. Anzi, non solo non ha mai girato un lungometraggio ma non ha mai girato un live action? Voi ve lo spiegate? Io no. Andiamo avanti.
Il problema è proprio che Bagiński poteva prendere duecento diverse vie e ha scelto quella più imbecille tra tutte: non raccontare nulla che avesse un’attinenza con i Cavalieri dello Zodiaco.
“Sì, Miike è normale! È una Origin story! Nella Origin story bisogna creare il mondo. Bisogna distaccarsi. È il multiverso”
Multiverso di questi miei beneamatissimi, mio fosforescente commentatore.
Per darvi conto di questo, vi riassumerò brevemente la trama: Seiya è un ragazzo di cui non sappiamo nulla se non che gli hanno portato via la sorella. E proprio perché gli hanno portato via la sorella, Seiya fa dei combattimenti clandestini (per mantenersi? Perché gli va? Perché è bello così? Perché se no come facciamo vedere che c’ha i poteri? Boh?).
Dopo che ha preso un tot di mazzate, a Seiya spuntano per un secondo delle ali in CGI brutta e questo convince Boromir, che nel frattempo ha contratto un mutuo a tasso variabile e non sa come pagarlo, ad avvicinarlo e dirgli: “O vieni con me o Fenice degli X-Men di Bryan Singer ti verrà a prendere”.
Terrorizzato dal rischio di finire nell’ennesimo franchise fallimentare di Sony, Seiya segue Boromir.
In soli 7 minuti, Seiya passa da dialoghi del tipo…
“Stanno cercando te per il tuo Cosmo”
“Cosmo? Cos’è una nuova arte marziale?”
…a vedere colonne composte da pezzi di roccia fluttuanti nel vuoto e dee dell’olimpo reincarnate in giovani figlie di miliardari (piove sempre sul bagnato, è tutto un magna magna, etc etc) mantenendo la stessa espressione tipo quelli che mangiano le cose piccanti e poi fanno vedere la lingua dicendo “No reaction”. Probabilmente Seiya ha scambiato tutto questo per una challenge di Tik Tok.
In contemporanea Madison Iseman, la nostra Lady Isabel alias Sienna Kiddo, che fino all’ultima scena probabilmente pensa di stare recitando nel remake di Dawson’s Creek, si impegna a ricordare a tutti che secondo la visione di Bagiński le ragazze ricche sono sempre maleducate e snob ma sanno poi redimersi di fronte il six pack giusto che le ricongiunge con il loro “io fragile”.
Ogni tanto parla anche, davanti ai tramonti, per dire cose come: “Il mio destino è segnato”.
Seiya prende appunti e perché sa che entro la fine del film dovrà rigirare sta frase in qualche modo.
Dopo una serie di momenti molto intensi, Seiya viene mandato su un’isoletta sperduta per ricevere gli insegnamenti di Marin, un Mammuthone con la parrucca rossa. Qui il ragazzo impara i rudimenti del canto a tenore sardo e accidentalmente anche a spaccare le pietre con la sola imposizione delle mani. Alla fine dell’allenamento riceve un costume per fare il pastorello nel Presepe Vivente di Tricase.
Cambio radicale ed oplà Fenice degli X-Men (che non è Phoenix dei Cavalieri ma sono sicuro che c’è un inside joke dietro a tutto questo anche se non so qual è) è molto risentita.
Passa le giornate a indossare guanti neri, vestirsi di nero, a prendere gente per il collo per strozzarla il tutto con un esercito di gente in corazza monocromatica senza identità.
Quando poi trova Sienna/Lady Isabel, le dice: “Io sono tua madre”.
Gli avvocati della Disney ringraziano per il gentile contributo alle loro parcelle.
Fenice trova Sienna, scopriamo che la vuole uccidere, ma Boromir, che invece è il padre che la vuole difendere, prende coscienza del fatto che non c’è mutuo che possa giustificare lo scempio a cui sta sottoponendo la sua carriera quindi senza motivo fa esplodere la casa sperando almeno in una frode assicurativa.
Ah, a margine: un’ora a raccontarci come lui, padre amorevole, ha difeso e protetto la figlia in tutti questi anni e poi fa detonare l’intera villa con la figlia dentro.
Dopo un intercapedine di robe inutili come le prugne secche SunSweet incartate una a una, arriviamo al gran finale in cui compaiono le armature, compaiono un po’ di mazzate, Fenice di Bryan Singer si redime, si capisce che quello veramente cattivo è l’unico che parla con un accento diverso ed è Phoenix, Mark Dacascos fa vedere che c’è dell’etica nel lavoro e Sienna Kiddo, Athena, (o quella che è) scopre il potere della piastra per capelli.
TITOLI DI CODA.
Ecco, io ve l’ho girata un po’ su, ma il tema è evidente.
Non c’è alcun mondo, non c’è alcuna mitologia: Il film dei cavalieri dello Zodiaco 2023, nel rimanere costantemente bloccato tra mito e realismo, non lascia mai spazio ad alcuna sospensione dell’incredulità.
Voi siete lì che guardate e vi accorgete subito che nel 95% del tempo le cose accadono perché devono accadere, con i protagonisti che agiscono come burattini, agendo o per atti di fede ingenui o con richieste di spiegoni che arrivano sempre nel momento sbagliato. Questo perché, chiaramente, dovendo comprimere tutto all’osso, il film taglia via qualunque spiegazione di tutto ciò che i conoscitori dei Cavalieri già hanno come patrimonio acquisito: una strizzatina d’occhio e via.
Mentre ciò che attiene invece la “nuova trama” viene spiegato con pedanteria e questo perché c’è il terrore che altrimenti non si capisca niente.
E infatti non si capisce niente.
Il film dei cavalieri dello Zodiaco 2023 è l’equivalente cinematografico delle caramelle che andavano tanto nell’epoca da cui questo film sembra uscito: le polo.
Un buco di sceneggiatura con il film intorno.
A questa fossa delle Marianne di scrittura, si aggiungono una serie di ingenuità riconducibili a un immaginario cinematografico da modernariato di bassa lega, da tamagotchi pezzotto in celluloide.
Esempi a caso:
– display digitali con bodyscan e percentuali perché “siamo quasi al 100% del passaggio!”
– un training montage dimesso e privo di qualunque carisma
– arti marziali inventate di sana pianta only for mossette
– umorismo decontestualizzato
– sottotrame a vicolo cieco
– psicologia da quattro soldi
– finale aperto che non si sa mai
– il diamine di viaggio dell’eroe che NON C’ENTRA NULLA CON IL MATERIALE DI RIFERIMENTO.
Ecco, parlando del materiale di riferimento (e vado a chiudere)…
Se c’è una cosa che gli shonen manga ci hanno insegnato è che l’eroe non esiste. Forse esiste il leader, ma l’eroe, il prescelto, il solo e l’unico, non esiste.
Questa cosa, i produttori cinematografici che perdurano nel cercare l’adattamento di manga per il mercato occidentale devono mettersela in testa.
La forza delle storie dei manga è data da:
– un gruppo composto da più persone
e (cosa più importante)
– tutti. Tutti. E dico TUTTI. TUTTI i personaggi hanno un ruolo INDISPENSABILE prima o dopo nella storia.
Deve esserci sempre un Bruce Harper che si prende la pallonata in faccia e salva il risultato all’ultimo.
Deve esserci una Yogina Yokono che ti sfodera il megaservizio e ribalta il match.
Deve esserci un Crilin che muore per trasformare Goku nell’ennesima versione col gel di Enzo Paolo Turchi.
È per questo che i ragazzini si appassionano tanto a queste storie: perché c’è spazio per tutti negli shonen. A volte tu non ti senti l’eroe e ti dà fastidio anche l’idea dell’eroe, ti sta antipatico l’eroe, non empatizzi con l’eroe. Tu ti senti l’ultimo degli imbecilli e il manga ti dice: “Ehi, c’è spazio anche per te. Anche tu sei indispensabile”.
Questa visione cozza brutalmente con la concezione occidentale di eroe “messianico” che è poi la spina dorsale narrativa di questo film.
E la spina nder culo di tutti noi.
DVD-quote suggerita:
«Un adattamento live action dei Cavalieri dello Zodiaco che spero valga per due.
Il primo. E l’ultimo.»
Bongiorno Miike, i400calci.com
Sì, ma Sean Bean esce vivo dal film?
No
Nooo. Sul serio. Pensavo che ormai ce l”avesse di contratto.
No. Fa la finaccia
Ma dai Miike…Innanzitutto ben tornato. Spero che tu possa giustificare la tua assenza con qualcosa di importante del tipo dovevo salvare il mondo. La storia del frullino è fantastica, ed è anche di poco migliore della mia ai tempi dell’università quando ho spesso di prestarlo ad una conoscente che faceva il tiramisù e dopo quattro volte che non me ne ha portato nemmeno un pezzetto e le ho detto che era rotto.
Io ci voglio bene a Bean, e avevo capito che ormai aveva smesso con le morti brutte nei film. Che tristezza.
YOLO you only live one (season)
Bella recensione Miike, ho visto il film prima di leggerla e sono d’accordo in tutto.
La cosa che mi ha deluso di più del film è apprendere che Phoenix era il cattivo, avrebbero potuto prendere spunto dalla trama originale e usare Phoenix come alleato di Pegasus.
Spero che un regista appassionato in futuro faccia di meglio.
CIao e grazie o/
sembra la descrizione di uno dei (tanti) pigiami orribili… comunque il cartone originale resta qualcosa di irriproducibile in live action…le versioni aggiornate stile Lost Canvas hanno una loro dignità e mi terrei quelle..che poi ai tempi i cavalieri erano già insidiati dai 5 samurai che erano molto cool..ci avevo lo zainetto
Esatto, fa parte dell’appiattimento culturale del cinema MacDonald’s dei pigiami.
Un plauso a Miike per la riflessione filosofico-culturale finale, sarebbe utile venisse fatta più spesso nella nostra società.
P.S.: molto cool davvero i 5 samurai
che poi nei cav dello zodiaco i personaggi più cool erano i cavalieri d’oro…se proprio devi farci qualcosa fai come in Lost Canvas e inventaci qualcosa intorno…i teens con lo zainetto e i seimila sensi da spandere son sempre stati ridicoli
Un solo appunto: un mamuthone, non un mamuthones. Con la S in sardo si fa il plurale, come in inglese o spagnolo
Guarda guarda chi è tornato strisciando! Il vecchio Bongiorno Miike con tanto di intro “curse” e citazione a Cara ti amo. Che nostalgia.
Vabbè, te la butto lì, non mi deludere:
“Che hai fatto in tutti questi anni?”
Le solite cose: ho scritto qualche bestseller, sono andato in televisione tutti i giorni, ho scritto una serie tv, niente di serio insomma
Che valga come advertising a diventare stagisti per I 400 Calci.
Insomma Nanni Cobretti veste Prada.
(Miike, hai sciupato l’occasione di rispondere citando Daniele Luttazzi che citava Noodles https://youtu.be/ffm_5R-7K_M?t=115 ma non fa niente)
Chi esce i nomi dei bestseller e della serie di Miike?
che però si è pure beccato The Lighthouse e pure l’ultimo Bladerunner…il capo non è poi così crudele in fondo (speriamo non legga uno dei davidoni sennò mi becco del lecchino)
Non avendo mai cagato di striscio il manga/anime, la tua rece mi ha fatto quasi venir voglia di guardarlo, così per il lol, come guardare un uwe boll.
Che poi l’arco narrativo di Seiya ha ben poco di ‘messianico’ (cit.), sia nel manga che nell’anime.
La storia di Ikki di Phoenix è molto più occidentalizzabile: infanzia dimmerda (un bel flash back virato seppia come piace a Hollywood), adolescenza problematica e rabbiosa (qui ci montiamo una bella sequenza in stile revenge movie, ma con le botte piede di effetti speciali), un tocco di heist (vuole rubare l’armatura del Sagittario), poi partecipa al torneo (qui si chiama qualche coreografo cazzuto che unica Tekken a Bloodsport) poi la morte, dopo un disonestissimo 4 vs 1 (e qui i fan dei cinecomic ci sballeranno) e la resurrezione con redenzione, a seguito della quale diventa un (quasi) buono a servizio della causa, ma indipendente dal teamwork con i Bruce Harper e Crilin (cit) della situazione.
ps: comunque Pegasus è un eterno raccomandato.
Se avessi 200 milioni di dollari ti incaricherei di girare il film su Ikki domani stesso!
Per il resto, il film non l’ho visto e credo che per vederlo aspetterò che arrivi su qualche piattaforma senza particolare fretta, in fondo vidi al cinema quello del 2014, penso che come punizione possa bastare.
Geniale cazzo
Sempre stato sui coglioni Pegasus, di tutti i protagonisti delle serie di quando ero bambino è di gran lunga il peggiore e il più inutilmente raccomandato
I film osceni esistono solo per far scrivere pezzoni al Miike.
Bentornato caro Miike! Si sentiva la tua mancanza! Fa brutto augurarti di soffrire ancora ma, insomma, sarebbe carino leggerti più spesso.
Questo film mi ha fatto venire il nervoso come solo pochi altri riescono. A tutto quello che hai detto aggiungo solo che, secondo me, la scelta dell’attore che dovrebbe essere Pegasus non corrisponde nemmeno come aspetto. Nel cartone animato assomigliava a Rocky Joe. L’attore sembra preso da una J-pop band ed è espressivo come un muro. È pure vero che nemmeno Lady Isabel è come quella originale… Basta, invoco una denuncia dall’associazione consumatori.
film buono solo per aver fatto tornare Miike.
Mi sento di aggiungere solo una cosa alla splendida recensione di un film che non vedrò mai (Bentornato Miike!). All’elenco dei motivi per cui abbiamo amato l’anime, c’è anche il doppiaggio, autentico capolavoro di equilibrismo sul sottile filo che separa barocco da pacchiano.
Il lirismo e la gravitas con cui veniva pronunciato anche il “Buongiorno, caffè?” è una cosa che ha fatto impazzire gli spettatori (nonché un unicum, perché a quanto mi risulta, solo la versione in italiano era così).
Verissimo, quando mi è capitato di vedere i vecchi anime in originale secondo me perdevano un sacco rispetto all’italiano, kenshiro per esempio o appunto i cavalieri dello zodiaco. Alzi la mano chi non imitava il maestro dei 5 picchi ogni volta che diceva qualche str… ehm frase saggia a Sirio! Io credo di poterlo ancora citare a memoria.
quanta verità…”te lo sconsiglio” mia frase preferita da dire
Libera è la via!
Questa cosa vale anche per le Duck Tales per la cronaca
Ben tornato Miiike.
I tuoi supplizi sono delizie per i lettori.
Per quanto forte, il dolore che ha provato Bongiorno* a causa di questo film è una puntura di zanzara rispetto a quello che ho provato io quando è uscito il live action di Hurricane Polymar.
E non parliamo di quello di Tiger Mask, che mi dà gli incubi ancora oggi.
*assumo che Miike sia il cognome
Ciao Miike, sono passato per la rece e per dirti che tutte queste sofferenze, questo continuo flagello, uniti a una saggezza rara, stanno facendo di Te un Profeta. Nel dark web stanno nascendo religioni monoteistiche a tuo nome. Ci sto anche raccogliendo dei danari, ma te ne parlerò.
oltre alle ragioni espresse nella recensione mi verrebbe da dire che quel che ci piaceva era anche la progressione del “powerplay”, con i protagonisti che si ritrovano in loop a incontrare nemici apparentemente fortissimi, batterli dopo sofferenze indicibili, passare di livello e riniziare il loop. cioè lo script era davvero lo stesso che si ripeteva all’infinito, non è che non ce ne rendessimo conto ma non era quello l’importante e ho paura che l’essenza che non si è riuscito a centrare forse è ancora troppo nerd per esser realizzata adeguatamente al cinema.
peró, dai il patanegra sulla pizza con le olive nere a me non sembrava cosí male. :D
Che è la base di definizione dello shonen, che da noi si è imposto con Ken, e Dragon Ball, One Piece e Naruto a seguire (ognuno aggiunga il suo). Il problema è che con il ripetersi dei cicli la cosa diventa abbastanza ridicola. Infatti shonen vuol dire “per ragazzini”, perché quando sei ragazzino la sospensione la cedi a chiunque, ma poi passa. Tipo i cavalieri d’oro che superano la velocità della luce. Come no.
aspetta un attimo sei di genova?
A me è piaciuto. E non lo dico per essere bastian contrario. Mi è proprio piaciuto. Secondo me è l’approccio al film che è diverso. E’ un live action che omaggia la seria ma che non pretende di essere preso sul serio, sul filone di Mortal Kombat (2021): ti fa piacere rivedere alcuni personaggi ma non pretendi credibilità dal tutto (anche perché I Cavalieri Dello Zodiaco è una ca@ata sul profilo della credibilità, dunque perché sforzarsi per una missione impossibile?). E allora veniamo ai punti di forza, partendo proprio dai personaggi minori. Mylock è fatto benissimo. Nell’anime è un fessone, un troll, qui invece gli hanno dato una dignità enorme e le scene del combattimento sono fatte davvero bene (non spoilero niente ma ci sono delle idee buone dentro). Marin/Castalia è superlativa. La sua maschera che non lascia intravedere il viso, il doppiaggio italiano del suo personaggio è incredibile, i combattimenti (perfetti!) e il suo modo di istruire Pegasus: non è scopiazzato da nessun film e rispecchia, migliorando, la versione del cartoon perché il controllo sulle sue emozioni la rende più matura della ragazzina del cartoon. Gli effetti speciali non sono quelli americani, è vero, ma neanche sono quelli all’italiana, insomma sono collegati al budget. Ma non sono così penosi come sono descritti. Non condivido neanche le critiche su Phoenix che sì, è il villain della situazione ma che – per come l’ho capita io – ha già un briciolo di redenzione verso la fine del film, pronto per passare “dalla parte dei buoni” proprio come l’anime. Un plauso va anche all’idea della doppia anima di Athena, mentre Lady Isabel è vero che risulta antipatica per essere un po’ snob ma in realtà questo è un tratto anche dell’anime (chi si ricorda Lady Isabel che da piccola voleva cavalcare i bambini costringendoli a sbucciarsi le ginocchia mentre lei li “frustrava” e li incitava ad andare più forte?). Anche ad Alman di Thule è lasciato uno spazio sufficiente per poter ben spiegare il suo ruolo, per non parlare di Cassius, il villain che odia Pegasus e a cui è stato dedicato un personaggio rivisitato. Non concordo neanche la critica alle armature: la prima indossata da Pegasus, quello da “pastorello”, è la stessa che Pegasus indossa all’inizio durante i primi combattimento, un omaggio al fumetto e alla corretta riproduzione dell’armatura nel live. L’armatura di Castalia è fenomenale, rispetta il fumetto ma ha una sua dignità, col doppio coprispalla presente solo a sinistra. Infine l’armatura dei 2 cavalieri, Pegasus e Phoenix, non è efficace come nell’anime (e concordo, quella di Phoenix è la più deludente) ma è anche vero che i 2 attori non hanno – anche per rispetto dell’anime – la fisicità di un Thor e di un Superman e quindi l’armatura deve adattarsi ai loro fisici più “gracilini”. A me, onestamente, il film ha divertito e mi ha fatto passare quasi 2 ore in modo piacevole, senza la pretesa di volermi spiegare che davvero lì fuori ci sono dei e cavalieri che passano le giornate a sfidarsi. E il sequel spero di andarlo a vedere
Parere personale?
Chi l’ha realizzato per me non ha visto una sola puntata del cartone. E se l’ha fatto, non ci ha capito nulla. Soprattutto le ragioni per cui piaceva cosi’ tanto.
Qual’e’ la formula che ha reso questo e gli shonen in generale un successo che dura ancora oggi, a dispetto delle innumerevoli pubblicazioni nel corso dei decenni?
Perche’ ammettiamolo, e’ piu’ di mezzo secolo che i giappo ci contano sempre la stessa menata.
Pero’ una storia se te la sanno raccontare bene, te la spari anche se l’hai risentita migliaia di volte.
E soprattutto se la basi su una solida morale, che di fatto e’ il fondamento di ogni buon racconto.
In sostanza sono l’esaltazione dello spirito indomito e perseverante dell’individuo, che si tempra mediante le difficolta’ e le supera a suon di gesta epiche.
E valeva sia per il protagonista che per i comprimari, che spesso gli rubavano la scena.
Un messaggio talmente potente ed esaltante da farti passare sopra alle innumerevoli implausibilita’ della trama.
E quindi ti stava bene vedere quel frignone di Crystal struggersi per la mammina ridotta a un ghiacciolo o Sirio che perdeva la vista quindici volte per serie secondo contratto sindacale.
O Ikki/Phoenix correre sempre e solo in aiuto del fratello impedito per poi sparire nel nulla e tornare a farsi i cazzi suoi.
Erano tutte tappe obbligate per spingere il leader, Seiya/Pegasus al trionfo. Spesso a calci in culo, dato che era davvero un personaggio insulso.
Verrebbe da dire che e’ una questione culturale, ma lo stesso tipo di epica la puoi trovare in Rocky, in Guerre Stellari e persino in Indy.
A dimostrazione che certi messaggi sono universali.
Io qui ho visto solo un minchietta col ciuffo emo che viene portato da un posto all’altro, parla con un po’ di gente e si mena con altra gente.
Non c’e’ trasporto, epos o emozione di sorta.
Si’, si salva giusto Dacascos. Ma e’ il suo lavoro, scene come queste sono il suo pane.
Paradossalmente, nel loro essere sbagliati per tutt’altro motivi ho trovato piu’, a fuoco il film in CGI di dieci anni fa o persino la serie recente di Netflix.
Nonostante fossero molto spiccie e persino edulcorate, c’era tutto quello che conosco e apprezzo.
Ma non ne faccio un dramma.
Oh, a qualcuno piacera’ anche.
Io ho comunque i miei vecchi cartoni, e mi tengo quelli.
Concordo con l’analisi ma in questo film si è scelto (a mio avviso giustamente) di fare la versione origin, in pratica il preambolo alla storia vera e proprio. Lo scontro tra Pegasus e Phoenix è stato solo un assaggio, si sono scambiati 2 bacetti e poi fine, un po’ come quel primissimo duello che avviene tra i 2 tra i vicoli della città quando Pegasus insegue Phoenix e la sua banda nel cartoon originale. In questo primo “scontro conoscitivo” Pegasus non deve raccogliere il 100% delle energie, bruciare il cosmo e raggiungere il settimo senso, sono solo 2 buffetti tra amici/nemici a chi c’ha l’armatura più scintillante.
Lo scontro che vuoi vedere tu lo vedremo, se mai ci sarà, nel sequel dove vedremo l’armatura probabilmente cominciare a frantumarsi, cavalieri più feroci, poteri specifici dei singoli cavalieri e le loro fatalities con l’eroe che allora sì dovrà dare fondo a tutte le sue forze. Ma in questo primo assaggio, in questa anticipazione, ancora non c’è questo aspetto.
Io capisco la delusione ma non so onestamente se si poteva fare diversamente. Mettere già qui, subito, il super scontro contro un super cattivo (a scelta tra Phoenix o un cavaliere d’oro) significa saltare di pari passo tutta la parte iniziale in cui si spiega chi è Lady Isabel, perché i cavalieri si addestrano, chi sono tutti i personaggi minori, etc. E sarebbe venuto fuori un prodotto pasticciato, comprensibile esclusivamente a chi già conosceva a fondo tutta la storia. Poi saremmo arrivati qui e avrei letto centinaia di commenti di utenti piagnucolanti che lamentavano che erano state tagliate via parti intere della storia, che era la solita americanata che si concentra tutta su armature scintillanti e mega scontri, etc. Tutto sommato, anche l’anime ci mette tempo ad arrivare lì e lo fa con un crescendo: i primi nemici di Pegasus, quelli dell’arena dove si combatte lealmente per l’armatura d’oro, sono villain che non impegnano troppo Pegasus ma che consentono a Pegasus di avere il giusto tempo per affinare le sue doti da guerriero. Davvero sarebbe stato un film migliore se appena finito l’addestramento Pegasus fosse subito stato in grado di sconfiggere guerrieri forti e storici come Phoenix? Dopotutto in Star Wars Luke Skywalker non batte Darth Vader in un combattimento faccia a faccia, si limita a sparare il missilino nella canna fumaria della Morte Nera, sarebbe stato ridicolo vederlo subito in grado di affrontare i super cattivi.
Osservazione legittima, direi.
E in effetti in molti hanno detto che condensare tutto in un film non era possibile.
E lo penso anch’io, tant’ e’ vero che nemmeno chiedevo di farlo.
Ma fare in un film solo la parte che iniziava dalle Galaxian wars fino allo scontro coi Black Saints (per chi mastica solo il cartone, mi riferisco al torneo iniziale che viene interrotto dall’arrivo di Phoenix col suo esercito di cavalieri rinnegato) la si poteva fare benissimo. E forse sarebbe uscito meglio.
Invece perdi una marea di tempo su Seiya, sulle diatribe tra patrigno e matrigna per l’affido della figlioccia dotata di poteri ultra – terreni di cui non frega niente a nessuno e quando arrivi allo scontro decisivo ti sei gia’ rotto.
Quanti film pensavano di fare? Quindici?
Ripeto, non pretendevo fedelta’, assoluta. Ma almeno una roba fatta come di deve.
Io al posto loro partivo col botto. Forse usciva una roba fracasso a, confusionaria e pasticciata ma almeno divertente.
Cosi’ non e’ neppure divertente.
Facendo come dicevo qualche riga piu’ sopra avevi modo di buttarci dentro anche gli altri personaggi.
Il problema e’ uno solo: puoi riuscirci, se hai gente in grado di farlo.
Qui ribadisco che non avevano la minima idea di quel che stavano facendo, purtroppo.
Una cosa la sapevano, pero’.
E cioe’ i sequel che avrebbero sfornato in caso di successo, anche se temo che dopo un simile fiasco non se ne fara’ piu’ nulla.
Fare un film pensando gia’ a un ipotetico sequel non lo considero il migliore degli approcci possibili. E neppure una scelta intelligente.
Equivale a volersi tenere il meglio per dopo. Per un dopo che probabilmente rischia di non arrivare nemmeno.
@Redferne
“ti stava bene vedere quel frignone di Crystal struggersi per la mammina ridotta a un ghiacciolo”
E’ la connotazione che gli hanno dato nell’anime per motivi che non ho mai compreso. Nel manga Crystal del Cigno è un gran badass motherfucker: meno di Phoenix, ok, ma molto di più di quel raccomandato dipendente pubblico di Pegasus cavaliere della plot-armour.
“fare in un film solo la parte che iniziava dalle Galaxian wars fino allo scontro coi Black Saints”. Mah, non so. Te l’immagini un film così? Solo una serie di scontri tra guerrieri che se la menano, con un po’ di cosmo che ogni tanto si intravede alle spalle, poi qualcuno entra, ruba l’armatura, cercano di fermarli e non ci riescono. Stop. A parte che anche quella parte è solo preambolo e senza gli scontri veri non si sarebbe goduto comunque, ma soprattutto si sarebbe finito per introdurre i 4 protagonisti, i 4 cavalieri, senza mai farli scontrare a fondo tra loro. Una roba solo per iper-patiti.
Inoltre considera che purtroppo occorre calarsi nei tempi moderni, lo scontro tra i 4 cavalieri e tutti maschi sarebbe stata la sagra del salsicciotto dove l’unica donna, Athena, faceva la beduina immobile che si gode lo scontro sul ring. Oggi il film deve incontrare anche l’esigenza delle generazioni (a che generazione siamo, a proposito?), e quindi servivano più donne e un ruolo più attivo e da qui la figura di Castalia (che onestamente è figa nel film, dai, criticami tutto il film ma non toccarmi Castalia con quella voce che ha!) che sovrasta quasi Pegasus e poi la figura di Athena che è anche snob e non combatte ma almeno un ruolo da co-protagonista ce l’ha. E serviva anche la donna villain e ce l’hanno messa. Sono stato al cinema con la mia nipotina che è super-femminista e se le donne non giocano da protagoniste si inca@@a, oggi film come Ritorno al Futuro dove Jennifer fa la fidanzatina del protagonista e sono tutti uomini non si possono più fare, ti becchi una shitstorm mostruosa. La scelta di questa trama invece riesce a inventarsi uno spazio per le donne che non c’è nell’originale.
E’ che onestamente non era facile scegliere da dove partire e cosa metterci, però in tutta onestà non sarei in grado di trovare un punto di partenza migliore di quello che alla fine hanno scelto.
L’unico attore che ho trovato sottotono è stato Phoenix, Diego Tinoco. E’ entrato per ultimo nel cast e secondo me non è riuscito a performare al meglio o comunque non è stato all’altezza, se ci sarà un sequel dovranno lavorare molto su di lui.
Avanti il prossimo. Che fosse l’ennesimo flop degli adattamenti live action era praticamente scontato, e questo spiega la scelta del regista. Perché oramai è una certezza a livello dell’arrivo delle canzoncine tritamaroni estive: i live action delle serie animate sono una tragedia. Funzionano solo quando c’è una struttura che in partenza è già facilmente adattabile (i film di Death note), e sono meritevoli eccezioni. Non funzionano perché il medium è troppo diverso, e quello che disegnato lo accetti non lo fai diventare realistico nemmeno con la meglio cgi sulla piazza, vedi Alita, figurarsi poi quando il budget è tirato. Fattore altrettanto importante, non siamo più ragazzini che si bevevano praticamente tutto (su schermo e in bottiglia), ed i ragazzini di oggi hanno a disposizione videogame fotorealistici con trame spesso ben costruite, quindi è poco probabile che li pigli con questi prodotti. Quelli di Netflix hanno fatto solo danni ma continuano a provarci, ovviamente, sta per uscire la serie di One Piece. Non so se con i loro mezzi troveranno alla fine una quadra, e nemmeno mi interessa, ho smesso di essere un target per gli shonen da mezzo secolo, buona visione a chi ancora può.
Beh, c’è Miike che li sa fare i cineanime, anche se io, tanto per ribadire che non si è mai contenti, non li apprezzo in quanto copie pedisseque del materiale di partenza.
Ammetto di non averli visti, ma dal paio di trailer che ho trovato sembrano fare parte della categoria Yattaman in cui non solo puoi ma devi sbragare, quindi rischi poco. Ichi the killer invece mi sembra che come Death Note sia facilmente adattabile, visto che concede poco o nulla al fantastico. Il problema dei live action è per gli shonen e per i classici di robottoni/viaggi spaziali, dove l’epica ed il fantastico sono un elemento cardine, e renderli credibili nella trasposizione risulta davvero tanto complicato. Ecco perché il regista è stato raccolto dal cestone, probabilmente quando la produzione ha chiesto in giro se qualcuno era disposto a dirigere un progetto simile tutti i registi con un minimo di esperienza si sono dati lasciando detto che comunque richiamavano loro, grazie.
A me è piaciuto anche Yattaman (oltre a questo). Comincio a sentirmi strano, l’unico a commentare a cui è piaciuto. Adesso mi sento un po’ come Nimona …
Lo dico: a me ha sempre fatto cagare anche il cartone, e tutt’ora non capisco come potesse piacere…specialmente a chi, come me, guardava Ken il Guerriero.
Cioè li erano botte dure, qui manco si toccavano, erano tutti raggi colorati e lgbtq+ con ste armaturine inutili e senza senso… boh.
mi domando: sono l’unico? c’è qualcuno su marte?? ehiiii?
Ti sei mai accorto che anche in HNK partono i “raggi laser”? Ken vs Souther, Falco e gli altri Generali, tutta la serie nella Terra dei Demoni, diverse tecniche Nanto. Quella è l’ aura combattiva che viene scagliata contro il nemico e permette di colpirlo senza sfiorarlo. Per i Cavalieri dello Zodiaco è uguale, solo che lo chiamano Cosmo. Detto questo,
ti restano tre secondi di vita.
Ken il guerriero l’ho visto poco ma non riuscivo a calarmi nel personaggio di Ken, un gigante col fisico di superman e col corpo da villain. I cavalieri dello zodiaco invece potevamo essere noi, erano sì combattenti con anni d’esperienza alle spalle ma avevano fisici gracili e la loro forza derivava dalla convinzione nei propri valori che li portava a rialzarsi e a potenziare i loro attacchi. Da bambino gracile quale ero, era più semplice fantasticare sull’essere Pegasus che non sull’essere Ken (o Superman, se preferisci). L’altro aspetto di Ken che non mi appassionava è che non era mai veramente in difficoltà, sì ogni tanto un nemico gli rifilava un colpo a sorpresa ma sembrava sempre che Ken giocasse al gatto e al topo, faceva un po’ divertire il nemico e poi gli assestava la sua mossettina e gli faceva esplodere gli organi. Pegasus invece è sempre a terra, perde quasi tutti gli scontri, senza gli amici o Athena che lo aiuta è spacciato, ad ogni combattimento pensavi “ok, questo ora lo uccide Pegasus, si vede che è più inca@@ato, ma chi riuscirà a resuscitarlo?”.
E infatti l’attore che interpreta Pegasus l’hanno scelto bene, un fisico fitness più che body builder agli steroidi.
Bodyshaming a Kenshiro anche no, dai. Non è colpa sua: anni di allenamento e certamente conta anche la genetica, però si è fatto un mazzo tanto. Mai trovato positivo agli steroidi, comunque. Io mi identificavo in lui, anche di fronte alle forze dell’ ordine.
io sulla mia tele scrausa non prendevo bene odeon o quel che era…al posto di ken shiro ogni 3 oer 2 dovevo guardare le prugne jazziste
Credo che gli occidentali ( e, in particolar modo gli americani) non ci debbano nemmeno provare ad adattare gli shonen: semplicemente non è roba loro, gli mancherà sempre quel quid, quella mancanza di vergogna di fondo, quell’insensatezza gratuita che ci fa apparire come fottutamente epico Jotaro che polverizza con un pugno la gamba di Dio Brando
Recensione eccellente?
Recensione eccellente!
E divertente. E irriverente. E impertinente.
E, purtroppo, ESATTA! Esatta! Esatta…
Che tristezza di film.
Speravo che alla fine uscisse “Asylum” e invece “Sony”. Che sarebbe di casa con i Cavalieri e invece merda.
Va beh… Occasionissima! Persa.
Phoenix-Magneto ridicolo.
Seyia tristissimo.
Lady Athena Isabel Rodriguez De Sousa un guscio vuoto con una parrucca finale oscena.
Meglio di così solo il manicomio.
Complimenti a Sony che ultimamente non ne sbaglia una per sbagliarle tutte. Compreso il VR2 che costa più della console ma questo è un altro ramo d’azienda.
Amen
Refuso: Seiya
Ho molto apprezzato il realismo delle armature. Ma quella di Ikki ero sicuro di averla già vista in qualche altro film. E stamane mi è tornato in mente. Se non è un plagio questo!
https://youtu.be/NLHBYYNpU4U
Pure a me è piaciuto. Non ho mai nè preteso nè sperato in una trasposizione del manga, anche perchè anche la serie animata di fine anni 80 NON è una trasposizione fedele del manga, anzi nell’anime ci sono interi archi narrativi inventati di sana pianta. Questo film ha semplicemente preso alcune tematiche e le ha reinventate. Fine. Piace? Non piace? Ci sta in entrambi i casi.
La CGI è brutta? Può essere: la trovo perfettamente in linea con quella degli ultimi film e serie Marvel (post Endgame) e DC (tutti o quasi).
Capitolo armature: per fortuna non sono fedeli all’anime, altrimenti avremmo avuto ragazzi in tutina di licra aderente, scaldamuscoli, capelli cotonati alla Motley Crue e diademini, cinturine e spallini che più che epici eroi, avrebbero dato l’idea di un musical con Lorella Cuccarini.
Ah: le armature dell’anime sono totalmente diverse da quelle del manga e nel manga i Saint indossano le armature a mano, afferrando i pezzi e indossandoli uno alla volta. Solo nell’anime i pezzi volano. Il film ha rispettato l’anime, l’anime non ha rispettato il manga.
Capitolo Lady Isabel: il personaggio sia nel manga sia nell’anime E’ una miliardaria viziata, perfino sadica nel manga, che sa di essere socialmente più importante e potente e non manca mai di farlo notare ai giovani Saint (umiliando Unicorno, facendogli fare il cavalluccio) ed il primo a mandarla a fanculo è proprio Seiya.
Capitolo epicità: solo l’adattamento italiano ha conferito all’anime quell’epicità leggendaria con cui siamo cresciuti. Negli adattamenti francesi o brasiliani o argentini Pegasus non cita Foscolo.
– nel manga Pegasus ha 13 anni. Davvero pensiamo che un film del 2023 possa rappresentare un 13enne che viene pestato a sangue, trafitto e ferito? Ci avremmo creduto?
Famke Jannsen interpreta un personaggio totalmente inventato? Vero. Come totalmente inventati erano i tremendi Cavalieri d’Acciaio, Morgana, Ila di Polaris e tutti i suoi polaretti etc etc, la cui esistenza ai fini della storia dei Saint è totalmente inutile e già all’epoca mi aveva annoiato.
Io sono un fan “hardcore” dei Cavalieri, nonchè collezionista al limite del patologico, ma ho apprezzato questo film abbastanza da avere voglia di un sequel.
Parecchia gente ha stroncato il film senza averlo visto. Parecchia gente ha stroncato il film con l’argomento “è diverso dall’anime e dal manga”. E grazie al cazzo che è diverso. Pure Spiderman è diverso da quello anni 60. Pure Batman di Nolan, o Ironman, o Cap America. Tutti sono diversi dal fumetto, ambientati in epoche diverse, con costumi diversi, caratteri diversi, viaggi dell’eroe diversi. Eppure non ho sentito lamentele da parte dei fan.
O forse sì… in effetti li ho letti e sentiti, da parte di quei fan-atici della fedeltà.
Certo è dura adattare manga/anime ai film, ma quanti tentativi sono stati fatti? Cinque? Sei? Siamo agli inizi.
Prima del primo Ironman, i tentativi di adattamenti di supereroi c’erano già stati, con alterne fortune.
Diamo tempo al tempo e stiamo a vedere, cercando di non pretendere che film del 2023 facciano provare a dei 40-50enni le stesse emozioni di quando avevano 10 anni.
p.s.
ai miei nipoti (classe 2005 e 2011) il film è piaciuto, mentre trovano l’anime piuttosto cringe.
Nessun problema con la tua più che legittima opinione anche se personalmente l’ho trovato un film goffo e approssimativo pure se si fosse trattato di una storia originale – che per me sostanzialmente lo è perché non guardavo il cartone animato.
Sono qui principalmente per dire che questa cosa
> altrimenti avremmo avuto ragazzi in tutina di licra aderente, scaldamuscoli, capelli cotonati alla Motley Crue e diademini, cinturine e spallini che più che epici eroi, avrebbero dato l’idea di un musical con Lorella Cuccarini
la vorrei vedere SUBITO
Adattamenti live action di manga ne sono stati fatti a bizzeffe, non solo 5 o 6: credo che nemmeno considerando solo gli adattamenti occidentali ce ne siano così pochi…
Per citarne un po’ non solo riusciti, ma proprio belli, mi vengono in mente i film di kenshin (sono 5 fatti tra il 2012 ed il 2022 mi pare) per citare uno shonen, ed il film de l’immortale di miike per citare un seinen.
Ringrazio Miike (nostro, non il regista) sia per la divertente rexensione, sia per avermi aiutato a focalizzare ciò che fin dal primo trailer mi infastidiva di questo film: la predestinazione di pegasus manifestata attraverso l’apparizione del cosmo prima che si allenasse, come fosse un superpotere che possiede… e si torna al viaggio dell’eroe e all’eroe recalcitrante, etc.
Seiya non è un eroe, è una persona (tendenzialmente un po’ cazzone, tanto che potrebbe essere la spalla comica se non ci fosse mylock ad occupare tale ruolo) determinata a fare la cosa che ritiene giusta: trovare la sorella, recuperare l’armatura, salvare lady isabel, difendere la stessa tisifone nonostante fosse sua nemica e avesse cercato di ucciderlo, etc.
Concordo con la conclusione: l’epicità di queste storie stava nel fatto che l’eroe non è designato a prioristicamente, bensì risulta tale a posteriori solo sulla base delle proprie azioni.
Non cogliere questa sottigliezza è come fare un film su ken il guerriero mettendo in primo piano la gente che si mena, anziché la profonda tristezza che muoveva tutti i personaggi (buoni o cattivi) e che li rendeva delle figure tragiche, quasi shakespeariane (tranne kaioh, lui mi pare fosse malvagio e basta)…
Nathan
Beh, no, dài, le mazzate e le genti morte male sono senza dubbio alcuno la cosa più importante di Kenshiro, le storie tragiche dei cattivi giusto un contorno, che tra l’altro a me è sempre sembrato ridicolo: mi schiavizzi e ammazzi a sangue freddo donne, vecchi e bambini e poi io dovrei compatirti perché in punto di morte si scopre che ci hai avuto i traumi?
Quello dei traumi forse è souzer, ma ad esempio raoul sembra un malvagio, ma in realtà usa strumenti estremi per tempi estremi ed il suo intento è quello di traghettare i sopravvissuto verso una nuova epoca (in contrasto con invece la mera soggiogazione perpetrata dall’impero della 2a serie).
Shin è un folle, ma era seriamente convinto che ken non avrebbe potuto proteggere julia nel mondo venutosi a creare. Non dico che siano dei personaggi positivi, ma che possano essere considerati profondi come un otello od un claudio
Inizio dicendo che non ho capito “Se c’è una cosa che gli shonen manga ci hanno insegnato è che l’eroe non esiste. ”
Ma serio?
E’ la base di quelle merde di shonen!!?!?!
Comunque non so come pensare di veder qualcosa di decente per un prodotto simile, quello originale era fondamentalmente una emerita cagata ad opera di un alcolizzato che ha fatto filotto, ma si accettava perchè eravamo bambinetti.
Sperare che da esso ne esca un prodottone è abbastanza un delirio come idea
ho provato a guardarlo.
non si regge nemmanco con l’avanti veloce.
leggevo qualche tempo fa di un film (non ricordo quale) che dopo averlo girato hanno deciso che era talmente brutto che non poteva essere rilasciato e quindi hanno buttato via tutto.
non riesco a credere fosse peggiore di questo .
una cosa indegna, una cagata nucleare, una schifezza senza appello sotto ogni punto di vista.
spero di aver reso l’idea.
e se l’ho resa, sappiate che l’idea che ho reso non è manco un decimo di quanto faccia schifo ‘sto coso.
ma ora, il twist:
non è che il cartone fosse ‘sto granchè eh.
era abbastanza scarso pure quello. poi sì, qualche trovata simpatichina, ma davvero niente di che.
per inciso, non vorrei fare la pugnetta, ma l’idea stessa che Athena potesse aver bisogno di una banda di guardie del corpo fatta da ragazzetti è comica…
A tutti coloro che da adulti ipocriti amano dissacrare ogni serie animata della loro infanzia facendo a pezzi la sospensione dell’incredulità con una superficialità disarmante, beh…io augurerei un Trattamento Ludovico a base di maratone infinite di filmati con un realissimo Salvini che balla al Papeete.
E buona visione!
Visto sul Prime.
È un film d’azione a cui hanno aggiunto i nomi dei personaggi di Kurumada. Se li chiamavano Tony, Bepi e toglievano le armature (qui totalmente inutili a fini narrativi) veniva più interessante, spendevano di meno e forse diventava un franchising.