Il primo carnevale di cui ho memoria l’ho passato facendo il rumore del Batrang a tutto spiano. FuFuFuFuFu… Sdang! Quell’anno ero in fissa con Batman. Poi, per molti anni a seguire, passai alla concorrenza: dalla D.C. alla Marvel, da Batman all’Uomo Ragno e dal rumore del Batrang a quello della ragnatela chimica. Quello che, quando lo fai, devi anche fare le corna metal con le mani. E non era un cosa estemporanea, solo per il carnevale. Carnevale, Pasqua, compleanno, lunedì, giovedì… Ogni occasione era buona. Ho una foto scattata durante i duri anni dell’asilo che lo prova. Dietro di me si vede l’albero di Natale con tanto di presepe. Io sono in primo piano. Ho una macchinina nella mano destra e indosso un bellissimo vestito da Uomo Ragno di flanellona pesante. Sono evidentemente un po’ scocciato perché mi hanno distolto da quello che stavo facendo e soprattutto perché mi hanno obbligato a togliermi la maschera per la foto, rivelando così a tutti la mia vera identità.
Ci dev’essere un preciso momento in cui capisci che quando indossi il tuo vestito di flanellona preferito, non acquisti nessun superpotere. Non che per me sia stato un dramma, eh? Non sto parlando della perdita dell’innocenza o di un piccolo lampo di maturità. Probabilmente il giorno dopo grazie a Bruce Lee e ai film di mazzate della gloriosa Odeon TV, mi sono comprato un nunchaku, per cui non era cambiato granché. Però… Però ecco, c’è un momento in cui realizzi che non potrai mai essere un supereroe. Per Arthur Poppington questo momento non è ancora arrivato. Vabbeh, per lui è anche facile: lui è veramente un supereroe. Ha un’identita normale – quella di Arthur Poppington – e una da supereroe. Quando cala la notte, si cambia d’abito, indossa il suo vestito e scende per la strade della sua città come… Defendor!
E ok, non ha nessun superpotere. Non vola, non spara raggi dagli occhi, non si teletrasporta, non legge nel pensiero, non ha la superforza, ma ha tutto quello che serve per fare di lui un eroe.
Ha un’origine (macchiata di sangue): sua mamma è stata uccisa. Caduta “ner tunnel de la droca” e sfruttata da perfidi criminali, la poverina è andata incontro a morte brutta.
Ha un arci-nemico: ovviamente sua mamma non s’è uccisa da sola. Gli scagnozzi che l’hanno convinta a drogarsi e a prostituirsi, rispondevano tutti agli ordini del terribile Captain Industry, lo Zar del crimine della città.
Ha un nemico “street”: il classico braccio destro di Capitan Industry. Quello con cui Defendor ha gli scontri più ricorrenti. Uno sbirro corrotto che sguazza nel torbido.
Ha una base segreta: Arthur al momento non se la passa molto bene. Lavora in un cantiere. Solitamente tiene un cartello in mano e fa rallentare gli automobilisti prima dei lavori in corso. Capite anche voi che con un lavoro del genere non è che ci si paghi una casa. Per cui abita in uno dei magazzini del comune. Uno di quegli enormi posti che nessuno usa. Ecco, lui ha approfittato della situazione e ci abita. Non solo: ci tiene anche tutte le sue armi segrete ed ha anche abbastanza spazio per allenarsi. È la sua… Defendor Caverna!
Ha un vestito/divisa: Per difendere la legge, Arthur indossa i panni di Defendor. Una tutina nera sul cui petto, con dello scotch da pacchi, disegna una enorme D. Un caschetto militare e del lucido da scarpe nero intorno agli occhi fanno il resto. Less is more…
Ha una spalla/storia d’amore: Defendor sulla sua strada ha incontrato Kat, una giovane ragazza in cui lui rivede la tragedia materna e di cui, sotto sotto, si sta innamorando. La ragazza – l’unica a sapere della doppia identità di Arthur – dopo un primo breve periodo di riluttanza, accetta l’amicizia con Defendor e lo aiuta a pianificare le sue azioni.
Insomma, ci sono tutti gli elementi necessari per raccontare una storia di supereroi. Peccato che Arthur non sia un supereroe. È solo un povero disadattato con qualche evidente problema mentale. Un bambinone mai cresciuto che ha letto troppi fumetti.
Defendor è il primo film dell’attore e sceneggiatore Peter Stebbings. In teoria dovrebbe essere una commedia. L’idea è quella – ancora una volta e, lo sapete meglio di me, gli esempi non mancano – di togliere epicità al genere supereroistico per far vedere il tutto come normale… Anzi, non del tutto normale. Un uomo mezzo scemo che se ne va in giro a fare cadere spacciatori, assassini e papponi, lanciandogli delle biglie addosso. Un bambino nel corpo di uomo che usa come armi letali, contro gente senza scrupoli armata di fucile, delle api che lui tiene in piccoli vasetti di vetro. E certo, grazie anche alla faccia del nostro Woody Harrelson, a quei denti che ha tra un buco e l’altro, a quella faccia sempre stupefatta che si ritrova, ogni tanto si ride. Ma non è l’ennesima messa in discussione della figura dell’eroe. Cioè, è ovviamente anche questo, ma Defendor si fa apprezzare soprattutto per quello che ha da dire sul crollo delle illusioni e sulla fine della fantasia. Tolti rari momenti ammicanti – quelli di cui faremo il pieno in Kick Ass (e di cui, sia chiaro, andiamo ghiotti) – Defendor ha poche impennate: predilige il grigio, la goffaggine, i tentennamenti… La messa in scena di Defendor – a differenza di altri film del genere – ha pochi punti di contatto con i film tratti o ispirati dagli eroi di carta. Se escludiamo qualche raro momento parodico e lo spunto narrativo iniziale, Defendor punta ad altro. Racconta di come sia possibile non rinunciare mai ai propri sogni, anche di fronte a una risposta del genere…
Racconta di un mondo in decadenza che per essere salvato ha bisogno prima di tutto di essere guardato con occhi semplici. Per riconoscere i buoni e i cattivi. Insomma, un ottimo film distante dalle riletture glamourous del genere supereroistico con un gigantesco Woody Harrelson, una bella Kat Dennings e – mi scoccia molto dirlo – un efficace Elias Koteas, qui zozzo e cattivo senza speranza. Consigliatissimo.
DVD-quote suggerita:
“È spacciato per una commedia. In realtà si piange e ci si emoziona!”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Consiglio: Fate un giro su Latveria Is For Lovers.
Grande Woody! E’ tornato..
Adesso aspettiamo che Wesley Snipes si riprenda dai problemi col fisco e siamo pronti per il seguito di Chi non salta bianco è (o per il film di Hap e Leonard)
Latveria Rules!!
“Peccato che Arthur non sia un supereroe. È solo un povero disadattato con qualche evidente problema mentale. Un bambinone mai cresciuto che ha letto troppi fumetti.”
dovranno pagare il copyright a leo ortolani?questo è un plagio bello e buono!
ortolani è già troppo sopravalutato così com’è, poco ci manca alla vergine sacrificale allo stand panini.
Questo lo attendo da un pezzo ormai.
Bel post, sta passando un pò in secondo piano, colpa di Scott Pilgrim, ma adesso provo a rimediare.
Woody Harrelson è un ottimo caratterista, ha rischiato per un pò di diventare una star negli anni’90, ma non ce l’ha fatta: troppo buffo come aspetto, e poco credibile come personaggio tutto d’un pezzo (i suoi film da protagonosta sono Natural Born Killers e Larry Flint, dove interpreta due spostati).
Questo Defendor mi sembra nelle sua corde, un personaggio insignificante che cerca il riscatto in modo anche ingenuo, ma sincero. Sembra azzeccato, lo recupero.
Da quando esiste Tom Hanks non me la bevo piu’ la storia di quelli che non hanno l’aspetto giusto per essere una star.
Detto questo: se Woody non diventa famoso minimo come Robert Downey Jr. entro 12 mesi m’incazzo. In questo film e’ ENORME.
So già che durante la visione di questo film, prima o poi, mentre il resto del pubblico sghignazza squaqueroso, sulla morbida guancia di Cicciolina rotolerà una lacrima. Quindi lo voglio assolutissimamente vedere. Grande Woody, ci ripaghi di tutte le nostre depressioni!
Poi ovviamente se vado a vedere quell’altro con dentro Michael C^?*§°ç<ra mi deprimo di nuovo.
a me la lagrima è scesa…
è stato un attimo. mi son distratto e tac.
@nanni: cos’hai contro Tom Hanks? Ti ha fatto qualcosa? Ti deve dei soldi? Ti ha paccato per un’intervista?
Cmq, secondo me Woody rimarrà come grande caratterista, ma non farà mai il salto a star in una produzione grossa… ma siccome di essere smentito non m’importa, aspetto
Ho appena finito di vederlo, e devo ammettere che mi ha commosso. Ci vorrebbero più Arthur Poppington e Paul Carter al mondo, e meno Dooney e Capitan Industria.
Grande storia,grande personaggio, un applauso :)
mi aspettavo una cacatona alla hancock invece ecco venir fuori un piccolo gioiellino che fa pelo e contro pelo a tante mega produzioni marvel-dc che pensano solo al lato estetico del film…
è un buon film, ma avete visto l’incasso su boxofficemojo? costo 3 milioni e mezzo uscito in tre schermi incasso totale 44,000 dollari
questa cosa mi incuriosisce. che i capitani d’industria non volessero il successo di defendor?
Visto ieri sera. Non avrò le competenze della Redazione, ma penso di saper riconoscere quando sono di fronte ad un grande film, e questo è un grande film (e non un film grande).
ottima segnalazione