Qualche giorno fa stavo ascoltando un’intervista a Kevin Smith (fun fact: lo sapevate che Kevin Smith oggi non si definisce più un regista, ma un podcaster? Finalmente l’ha capito anche lui) in cui parlava di quella volta che chiese a Johnny Depp di interpretare un personaggio tutto matto con l’ascento fronscese in quel film sull’uomo tricheco e Depp, gentilissimo e iper-professionale, si presentò sul set con il suo truccatore personale facendosi incollare un cazzo al posto del naso. Mentre il pubblico se la ride per la battuta sul cazzo, io non riesco a togliermi dalla testa un pensiero: JOHNNY DEPP HA UN TRUCCATORE PERSONALE?
Scusate il caps lock, sfuggito. (Non è vero.) Sigla!
httpvh://youtu.be/0FZU4JVOmro
Che cosa è successo a Johnny Depp? Domanda lecita a cui si possono dare risposte molto diverse. “Cioè è troppo vero, ho visto le foto di Venezia e, cioè, sembra troppo unabbotte a due gambe”, potrebbe essere la risposta della lettrice casuale di Novella 2000. “Eh, ricordo i tempi di Donnie Brasco e Paura e delirio a Las Vegas. Quello sì che era un grande attore, signora mia!”, potrebbe invece essere un’adeguata approssimazione della risposta del Signor Cinefilo De Stocazzo, a cui si avvicina maggiormente il nostro punto di vista, anche se qui ci interessa in particolare un’area della questione nota come “The Faccette Matter”. CIONNI, col passare degli anni e soprattutto in seguito al successo de La maledizione della prima luna, primo vero esempio della sua de-evoluzione ad artista circense al servizio di ex grandi registi bolliti, si è trasformato in Mr. Faccette, un ex grande attore bollito che gira CON IL SUO TRUCCATORE PERSONALE (scusate il caps lock, sfuggito) (non è vero) e ha capito come, per intascare lauti assegni, gli fosse sufficiente indossare chili di lattice per passare come “l’attore trasformista” e muovere i muscoli del viso in un pattern consolidato. Perché darsi la pena di “recitare” se così puoi colpire con efficacia e trasversalmente molti target chiave e passarla liscia, guadagnandoci una piscina di paperdollari nel processo?
A un certo punto, però, la merda ha colpito il ventilatore, e il signor Ex Grande Attore si è reso conto che la gente si era mangiata la foglia, o più semplicemente non lo riteneva più così rilevante da consegnargli di propria sponte i sudati paperdollari. Lone Ranger va male, Transcendence va male, Mortdecai va malissimo. Into the Woods è quel genere di film che finisci a vedere al cinema per colpa della morosa e a un certo punto ti ritrovi a dire: “Ma quello è… no, dai… ma sì, è CIONNI! Manco sapevo che c’era!”. Il che, per uno il cui nome, fino a pochi anni fa, avrebbe significato incassi vertiginosi anche per Poste Italiane – The Movie, è forse l’onta più grossa. Così, CIONNI ha reagito in due modi: da un lato puntando su due cavalli per forza vincenti, il sequel di Alice in Wonderland (che non potrà non incassare meno del miliardo del precedente) e Pirati dei Caraibi 5 (idem). Dall’altro, tentando di lasciarsi alle spalle la fase Faccette per tornare a farsi prendere sul serio. Black Mass – L’ultimo gangster è il risultato di questa seconda strategia.
E finalmente, eccoci arrivati al punto dopo una premessa fin troppo lunga, di cui mi scuso (non è vero). Black Mass. Com’è Black Mass? Non è brutto, questo lo possiamo dire. È un solidissimo film di gangster confezionato per piacere a chi ama i film di gangster, in particolare quelle saghe che si svolgono nell’arco di molti anni raccontandoci ascesa e caduta di figure bigger than life e l’impatto che queste hanno avuto su molti altri individui, da entrambi i lati della legge. Siamo insomma dalle parti di Quei bravi ragazzi e Donnie Brasco (se Donnie Brasco fosse stato uno spietato psicopatico con manie di grandezza invece del tenerotto sbirro sotto copertura che ricordiamo), più la furbata di raccontare tutto tramite flashback a partire dalle interviste degli scagnozzi di Whitey Bulger, che fa molto True Detective perché è di moda. Ve l’ho già venduto, no? Perché con questa roba, a patto che la scrivi e giri in maniera decente, si vince facile. Il saggio Scott Cooper, poi, ci piazza dentro un cast de paura che, oltre a CIONNI, include Beneditch Cumberbitch, Joel Edgerton, Kevin Bacon, Dakota Johnson, e poi Juno Temple, Corey Stoll, Peter Sarsgaard, Adam Scott, Rory Cochrane. Insomma, avete capito: è uno di quei film in cui ogni cinque minuti salta fuori una faccia nota e tu sei lì a dire cose come “Ehi, c’è anche Peter Russo di House of Cards” o “C’è pure la ragazzina zozza di Killer Joe” e così via. E, capiamoci, non è una cosa malvagia visto e considerato che è tutta gente bravissima. Di suo, Cooper ci mette il MESTIERE, quello americano bello ciozzo e sicuro di sé, ci trasporta in un’epoca (gli anni ’70 e ’80) con gusto, senza stilizzarla troppo, facendocela scoprire nelle sfumature, in qualche dettaglio degli arredamenti, delle auto o dei vestiti, ma senza strafare. Un applauso.
E CIONNI? CIONNI sembra aver trovato una via di mezzo tra il non fare faccette e il non dover licenziare IL SUO TRUCCATORE PERSONALE. È visibilmente ingrassato per la parte (?), ci mette molto impegno, ma da qui a dire “un grande ritorno alla forma per Johnny Depp” o “il miglior ruolo di Depp dai tempi di Vattelapesca”, come qualcuno avrà detto o dirà sicuramente, ce ne passa. E poi c’è un’altra questione: il suo trucco è davvero pesante. Troppo pesante. Talmente pesante che io sono stra-sicuro che non può essere un caso: quegli occhi blu così gelidi, quella carnagione così pallida. Sembra un terrone vampiro! E per quanto Cooper e Depp se ne vadano in giro a dire “No, non intendevamo quello, volevamo solo avvicinarci il più possibile al vero Whitey Bulger”, io sento solo “Blah blah blah”. Perché poi vedi le foto di Whitey Bulger e salta fuori che è un essere umano, non quella specie di Leprecauno sociopatico che si vede qua.
CIONNI è sintomatico un po’ di tutto il film. Black Mass si impegna, raggiunge un buon risultato e si fa piacere. Ma da qui a dire “un grande film di gangster” o “il miglior film di gangster dagli anni ’70” (true story) ce ne passa.
DVD-quote:
“Il più grande film di Johnny Depp dai tempi di Black Mass”
George Rohmer, Il Miglior Sito di Cinema dai Tempi de i400Calci.com
Secondo me ci somiglia al vero Bulger, basta vedere qualche sua foto di gioventù
e si scoprì che anche dipp è un umano:che è in piena crisi di mezz’età, che ingrassa, che lascia la figa vecchia per quella giovane, che fa storie se gli fanno passare i cagnolini all’aereoporto, ecc…a livello di film, il primo pirati fu l’inizio della fine, poi certo non è che si può ridurre tutto allo stesso pattume, anche se ha fatto di tutto per bruciarsi il più velocemente possibile, forse è stata anche voluta la cosa, ad esempio da amante della famiglia addams, dark shadows non mi fece schifo come a apprezzai lone ranger mentre alice in wonderland e pirati 4 meritavano di floppare miseramente, ma è di questi due che fanno i sequel…
sul fatto che abbia un truccatore personale non lo sapevo ma dico: embè? mi pare strano che sia solo uno e non un squadrone di 10-12 persone.
sto black mass prima o poi lo vedrò, perlomeno sembra guardabile, che per gli standard di dipp negli ultimi tempi pare già tanto.
Sia chiaro che anche io ho abbastanza apprezzato Lone Ranger e la trilogia dei Pirati è comunque divertente, presa per quello che è. Ma è come quando si parla del Black Album dei Metallica: in sé è un buon disco, anche “epocale” se vogliamo, ma ha iniziato la fase peggiore dei Metallica e quindi è in qualche maniera “sintomatico”, come le prime performance faccettistiche di Depp. Se poi le faccette hanno preso il sopravvento invece di apparire in maniera equilibrata rispetto al resto della sua filmografia, è solo colpa sua (e del suo agente). Sul fatto che abbiano avuto sequel le cose peggiori che ha fatto, ti do ragione.
Lone Ranger spaccava assai, i suoi difetti principali erano tutti del protagonista. PRoprio in quel film, proprio CIONNI non faceva le faccette, appunto perché doveva fare la parte dell’indiano immoto. Alla fine ci stava pure, visto che, appunto, era immoto. Peccato non abbia avuto seguito (Già uno che si chiama GORE, non posso non amarlo e in effetti ho apprezzato tutti i suoi film. Secondo me, Verbinski porta un po’ sfiga, ecco tutto)
Per il resto comunque, ampiamente daccordo su come CIONNI abbia fracassato gli zebedei a fare sempre la stessa parte col trucco diverso. Ben venga quindi se qui la maschera di cerone è messa al servizio di un film valido.
Miglior DVD-quote dai tempi di Jonny Depp!
Non ho ben capito se andare a vederlo o è meglio aspettare di noleggiarlo.
Se ti piace il genere, vallo a vedere. Altrimenti noleggialo.
…da oggi fino al 15 in parecchi cinema si entra a 3 euri…
http://www.cinemadays.it/cinema-aderenti/
Vabbè, ma questo si chiava Amber Heard, ma secondo voi checcazzoglienefotte di ingrassare/faccettare/truccarsi/fare il pirata per la Dysnei…?
You have a point.
Amen
Scusate la volgarità, ma Amber è l’unica donna per cui tradirei mia moglie.
Ovviamente scherzo, non esiste nessuna moglie. E comunque, anche esistesse, la tradirei con altre n-mila zozze.
sempre sia l’ho data.
Il sequel di Alice sarebbe Attraverso lo specchio? Venduto!
Black Mass invece proprio no, passo e poi – forse – lo recupererò più avanti.
ma in realtà secondo me il film non si impegna nemmeno tanto e nemmeno raggiunge un buon risultato: è che proprio non sceglie da che parte voglia andare a parare.
Inizia con l’espediente del racconto dello scagnozzo standard del boss ed è una soluzione narrativa di cui presto ci si dimentica. Vorrebbe essere un affresco o intimamente legata alla città di Boston (una roba alla hell’s kitchen in sleepers con sbirri e mala legati dall’infanzia) ma a conti fatti se non la nominassero di tanto in tanto potrebbe essere ambientato a “città USA generica della east coast”.
Ad un certo punto dev’essere che qualcuno s’è ricordato che erano irlandesi ed infilano random l’episodio delle armi dell’IRA ma minchia se se lo giocano male
il grande cast è usato in maniera a dir poco pretestuosa, eccezion fatta per edgerton e appunto deep, con gente che compare e sparisce o dev’essere che ha girato in una pausa di The Strain perchè la fazza è sempre quella
Di Edgerton, mi limito a dire che è incredibile la quantità di grosse produzioni a cui ha preso parte negli anni senza mai riuscire a svoltare, rimanendo di fatto sempre quello che “oh ma hai visto, c’è quel tizio di quel film, MR ANONIMO, dai come si chiama”.
Qua si fa notare come personaggio assolutamente minchione che riesce ad aver successo solo perchè i suoi superiori sono più minchioni di lui, roba che matt damon in departed era la mente più macchiavellica della storia. A parte tutto ciò, grazie a lui e alla sua acconciatura, l’ho immaginato per 3/4 di film come un personaggio buffo di american hustle tipo remmer
Di Deep parlo dopo per non cadere nel tranello per il quale per ogni suo film si finisce di parlare solo di deep.
Alla fine Black Mass cos’è, un solido film gangster? Boh, non ci sono sono i buoni, non ci sono le macchinazioni che si disvelano a poco a poco nel film, non c’è nemmeno l’apologia del boss che faccia incazzare qualche consiglio comunale al grido “la nostra città non è tutta così”.
Non infilano manco il cliché del montaggio alternato per l’ascesa del boss, no ci viene detto a parole: ad un certo punto, “oh ma lo sai che alla fine s’è ingrandito ed è diventato un boss?”
Porca troia tutti a dire và che interpretazione jhonny, il boss gelido e instabile… ma andatevi a vedere luis guzman in narcos, quello sì che è scritto per essere na bestia imponderabile ad ogni angolo di script. Invece no, il nostro viene dipinto come schizofrenico che aiuta le vecchie a portare la spesa – mamma mia spacco tutto eh bulger alla fine è bravo e aiuta la sua gente porcodd – perchè poi quando SPOILER
gli muore il figlio del morbo della morte che fa sparire nell’abisso della sceneggiatura pure la moglie zozza e bona, RIP cosa lì del film per casalinghe che fanno bondage con la cinta dell’accapatoio
FINE SPOILER
allora sì che diventa spietato.
To’ che bello il gangsta movie dove, non vorrei dire minchiate, ma ammazzano 3 o 4 persone, di cui una fuori campo
e lui com’è alla fine? Boh, sentito dire da oscar addirittura. A me pare una roba come minimo esagerata e da ricovero. Non so se lo poteva essere con un personaggio del genere, di sicuro non oscar al make up. Per come la vedo io, quando sei un attore così “iconico” (dove alla fine io non ci vedo jhonni deep che fa una parte ma jhonni deeb travestito da) se scegli di fare pure l’ennesimo film con maschera, sarà fail sicuro un po’ come di caprio con addosso il costume di j edgar hoover. Non riusciarai mai ad essere credibile te attore e a me spettatore non passerà mai il pensiero di stare a vedere na carnevalata
mah guarda, secondo me lui è molto bravo e per la prima volta da secoli non esagera, Oscar non so, ma vista la roba che tira fuori ultimamente, è un ottimo Depp…
di sicuro tira fuori il massimo dal materiale a disposizione che gli rema contro
ci sono dei buchi, sarebbe dovuto durare tre ore sto film e essere dato in mano a Scorsese per essere ottimo, così com’è è godibile con dei buchi…
Il film è piacevole e Johnny tira fuori finalmente una prestazione da vecchi tempi, senza moine, senza faccette, di pura dedizione e bravura: mi sono ritenuto soddisfatto. Ciononostante a Venezia era più grasso che nel film, anche se il film mi ha dato una fondamentale e rassicurante spiegazione di quei denti orridi che aveva in Laguna. Ora sto meglio.
io ho sempre preferito Joe Le Taxi a Jonny Depp.
Ma se dico che mi era piaciuto anche in Dead Man, rischio la squalifica?
Si, vai subito dietro la lavagna.
(Piaciuto anche a me)
cazzo, Dead Man è un capolavoro…
sottoscrivo tutto quanto. è solo, per JD, una paraculata un po’ più fine (e ci voleva anche poco) delle altre, giocando facile facile.
al netto di JD, il film si fa guardare ma sta in piedi per il cast.
tra gli irish mobster mi era piaciuto molto kill the irishman
http://www.imdb.com/title/tt1416801/
non disprezzato ma dimenticato dopo un nanosecondo
bravo George! la tua migliore recensione!
Neanch’io George sono d’accordo sul “solido” e quoto Senegal qua sopra. Anzi se mi chiedono “com’è Black Mass?” rispondo convinto “è brutto, molto”.
E’ brutto perché sembra/è un clone di Goodfellas ma senza un briciolo di carisma, di stile, di brio. Cazzo in Goodfellas non c’è una singola scena che non sia eccitante. Qua invece capisci che le cose non funzionano quando ti annoi PURE mentre vedi Johnny ammazzare di cazzotti un tizio.
Insomma gran parata di attoroni ma personaggi piatti e monocordi, storia generica e di scarso interesse, costruzione della tensione sempre traballante, arrivi a metà e onestamente non ti frega nulla di niente e nessuno.
Poi fregano poco i discorsi “eh ma è uguale a quello vero/la storia è quella”, se la storia è quella è pallosa e in un film dovevi renderla più interessante, mica stai a fare il tg. Sconsiglio vivamente.
e ma se come termine di paragone prendi il miglior ganster movie di sempre chiunque ne esce con le ossa rotte…
Infatti il punto è perché tutte queste star e poi un regista che ha già dimostrato solo la sua capacità ad annoiare con Out of the Furnace
Scusi Professor Rohmer,
Mi consentisca la domanda, ma il truccatore del Tohnny, porta un collare diamantato?
Domanda seconda, ma se Thonny si fa un bel casco idrografico coi lampi, mi torna serio?
https://www.youtube.com/watch?v=beV3dAW-u_M
https://714tickets.com/Images/Performers/San_diego_chargers_helmet_rightface.png
Solo per dire:
Valutando i risultati della sfida endopolitica
Si scopre la verità:
vince il büs del member.
Il buchino delle libertà
Buco con il membro intorno
Più bello di Jhonny Dip
O Jhonny Depp,
o Jhonny Daip o Jhonny D.
O come dir si voglia.
Ma per gli amici è il büs del member,
Te lo dico con la Fender.
El Carneval Surreal.
https://www.youtube.com/watch?v=L-Z84VZcISM#t=46
Bella questa rece, me la sono goduta dall’inizio alla fine.
Sarò impopolare ma “Donnie Brasco” mi è stato insopportabile proprio per Cionni la sua bocca a cuoricino e il suo giubbotto di pelle. Quello sarebbe uno che pretende di fare il gangster? E io che pensavo si fosse addobbato così per il remake gay di Saturday Night Fever. Aggiungo che Paura e Delirio a Las Vegas è il film per cui ho smesso di guardare i film di Gilliam. Ok è stato soprattutto vedere Gilliam al Lumiere di Bologna e realizzare che è un idiota la ragione ma anche i miseri CGI usati per le allucinazioni e, non ultimo, l’over acting di Cionni. Fate un po’ voi se si merita anche solo di essere recensito per dire che poi non ha fatto granchè.
Hey Nivea spiegaci bene, siam curiosi. Che ha combinato Gilliam a Bologna?
grazie pensavo di essere l’unica ad odiare Gillian e i suoi film
@ Martin: Al Lumiere Gilliam e il direttore della fotografia Nicola Pecorini erano gli ospiti d’onore alla prima bolognese del film suddetto. A fine proiezione si proposero sbracati sul palco in quella che, per gli spettatori, sarebbe dovuta essere l’occasione di parlare del film e, per loro, di avvicinare il pubblico. Per la coppietta fu l’opportunità di bullarsi scherzando tra loro, darsi di gomito e deridere il pubblico. Per gli intervenuti privi di Parma sugli occhi fu invece l’occasione di realizzare che povero culo fosse il regista in questione.
@ Imperatrice Pucciosa (delizioso soprannome) prego. In lista tra coloro che mi hanno rotto il polpettone (da mò) pure quel necrofago di Wenders e quel presuntuoso ignorante di Greenaway.
a win wenders però ho dato una seconda possibilità con il Il Sale della Terra, è veramente un bellissimo documentario
vedrò di recuperarlo
Non guardo film dove uomini si mettono il mascara.
Se avevo voglia di ricchioni, andavo al Blue Oyster (citazione di…. ? Facile!).
https://www.youtube.com/watch?v=niumQLDL_k0
Grande!
esta pelicula es un mierda y johnny parece un raton.
ahahahahahahahah sei troppo forte george…..
offtopic: leggo solo ora “”Ne me quitte Bub” e non dico che la giornata mi sorrida, ma un ghigno bello tirato l’ha fatto
Visto ieri sera approfittando della festa del cinema. Questo film mi è parso un film senza infamia e srnza lode. Un film che scorre via e che ti scorre via dopo la visione. Credo che il paragone con Goodfellas abbia poco senso, anche perché Black Mass sembra che sia stato scritto con l’aiuto del bignami di film sui gangster. Poi non mi è piaciuta la lunga sequenza di facce note sprecate in ruoli del cazzo e tutte le sottotrame buttate un po’ lì e non concluse – o concluse fuori campo come SPOILER la morte del figlio, che quando c’è stata la scena del funerale credevo fosse del figlio e invece s’ è scoperto che era della madre -. Ah, oltre al trucco eccessivo l’altra cosa accazzo è J. Depp con gli stessi jeans e la stessa giacca per tutto il film. Cosa sei, un Power Ranger?
Applausone per la DVD-quote :)
Mah, per me fa da terzetto con The Iceman e Kill The Irishman. La collocazione temporale dei racconti per altro è circa la stessa e tutti parlano di epopee gangsteristiche. Tutti e questi tre film pero sono delle discrete mediocrate. Non brutti, non belli, mediocri. Te li vedi, non si inciampa troppo nella noia non ha grossi difetti ma alla fine non ha nulla di nulla che meriti di essere ricordato o che lo differenzi dalla marea di prodotto simili usciti in questi anni.
Proprio oggi tra l altro mi sin rivisto quella piccola perla misconosciuto che è Stato Di Grazia sempre che parla di mafia irlandese, quello tutto su un altro livello.
ai tempi mentii spudoratamente. ci si annoia a pacchi.
Ah tipo che registicamente è tutto piatto come una sardina.
che roulo ingrato si è preso il Warrior senior. scemo totale
alzi la mano chi non ha pensato quando è saltata fuori la biondina riccia che Joe Pesci al posto di jonni se la sarebbe scopata per ripicca sul braccio destro.
Ho riconosciuto il regista dai pugni che si tirano nel film.
Non è una cosa bellissima? Comunque io non penso che il film sia noioso, anzi, ma certamente lo è il suo protagonista. Un gelido bastardo che non ride mai e se sorride fa più paura di quando ti guarda male. Il Bulger di Depp non ostenta, non festeggia, sta in silenzio un po’ triste, semplicemente è un uomo con grande esperienza con in mano il potere grazie alle scelte giuste. Il suo comportarsi da pesce piccolo, nonostante sia il Boss, è davvero eccezionale.
Peccato che il tempo non sembra passare mai, non si percepisce che sono trascorsi 20 anni nel corso della storia, ma forse è un effetto voluto.
Per me è un film non certo da esaltare in modo assoluto ma è abbastanza particolare da farsi voler bene.