Fratelli di sangue è la video-rubrica in cui mettiamo due (o più) film a confronto, formalmente scollegati, ma che in realtà presentano temi o aspetti in comune.
Dopo aver festeggiato la settimana scorsa i 40 anni di Christine – La macchina infernale torna sui vostri schermi l’impareggiabile trio composto dal sottoscritto, Stanlio Kubrick e George Rohmer, tre redattori (ma ormai anche twitcher di enorme successo) che ultimamente hanno spesso a che fare con horror belli, horror medi e horror pessimi. E infatti dopo Christine, questa è la volta di tre film che si infilano perfettamente in ognuna delle tre categorie. All’angolo rosso abbiamo il Poltergeist originale, il primo, quello del 1982, nato dal compromesso storico tra Tobe Hooper, che veniva dall’horror puro, e Steven Spielberg, che del film è il produttore e lo volle il più family friendly possibile. Ne è uscito un capolavoro, un equilibrio perfetto tra queste due anime, una roba oggi irripetibile. All’angolo blu abbiamo invece il primo capitolo della saga di Insidious, quello del 2010, quello di James Wan, il film che gli sarebbe rimasto appiccicato addosso per molto tempo. Un buon film, non c’è che dire, io non l’ho mai amato e la nostra Cicciolina Wertmuller è d’accordo con me, ma devo riconoscere che quando vuole il buon Wan sa creare dei bei momenti con due spiccioli e un piatto di lenticchie. Fuori dal ring, nascosto in qualche angolo buio dello stadio per la vergogna, abbiamo quell’inutile presenza del Poltergeist rifatto, il remake del 2015, quello di Gil Kenan, un disastro del quale nessuno sentiva il bisogno e con il quale al tempo il nostro Darth Von Trier è stato anche fin troppo buono.
A voi il filmato integrale:
PREMIO JIMMY BOBO
- Martin Gillette (company grip) e Oren Peli (producer) (25,81%)
- Dixie Fusillo (production accountant) (22,58%)
- Lyn Lucibello-Brancatella (unit production manager) (19,35%)
- Vamberto Maduro (visual effects artist) (19,35%)
- Art Vitello (key animator) (12,9%)
- Ted Trabucco (lead stereo artist) (0%)
Congratulazioni a Martin Gillette e Oren Peli, che si portano a casa una fornitura a vita di ricariche Mach3!
E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio, perché così vuole il nostro Stanlio effettista speciale del paranormale:
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 4 dicembre, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana
Giovedì 7 dicembre, ore 21: per la rubrica Gli stranissimi, avremo come ospite speciale Alessandro “Doc Manhattan” Apreda che, dall’alto della sua infinita sapienza, ci aiuterà a raccontarvi di un bel film di animazione per tutta la famiglia: Mazinga contro Goldrake.
TRAMA: in uno di quei bei pastrocchi all’italiana di cui siamo assoluti maestri, sei avventure diverse vengono in qualche modo rimontate e unite in un unico lungometraggio in cui a un certo punto succede che c’è Mazinga contro Goldrake. [Wikipedia]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Come promesso, eccovi la scenetta post-credits con un grande classico degli Hayseed Dixie:
Accidenti alla scena del pagliaccio del Poltergeist originale. Non mi fece dormire per mesi, anche perché sul divano avevo un pagliaccio quasi identico.
Grande Doc Manhattan! Lo seguo quasi quanto i calci.
Mazinga contro Goldrake.
Il film che fece la fortuna dei venditori di enciclopedie (chi c’era, sa).
Seguo anch’io il Doc, e mi sa che ne verranno fuori delle belle…
Io in quegli anni devo aver beccato la controparte femminile: una specie di recap di Candy Candy al cinema, gratis ma con annessa televendita di pentole per le povere mamme… Copyright portami via
C’è n’erano a bizzeffe, a quei tempi. Ricordo che era finito il primo tempo e avevano iniziato a proporti questi volumi, e finche’ non ne vendevano abbastanza il film non ricominciava…e oltretutto non ti facevano uscire, a momenti.
Un sequestro di persona in piena regola, in altre parole.