E dunque eccoci qua, André Øvredal.
Immagino le saranno fischiate le orecchie quando un anno fa in questo pezzo feci menzione dell’ottimo lavoro che fece nel lontano 2010 con Troll Hunter, vero?
Prego, si sieda.
Signor Øvredal, voglio essere sincero: il suo è un curriculum di tutto rispetto.
Li ho visti tutti, i suoi film.
Mi manca solo Mortal, ma mi fido del giudizio del mio collega, l’agente K.
Quel che dispiace, a me ma penso anche agli altri redattori dei 400 Calci, è vedere che nonostante abbia dimostrato ampiamente di saperci fare e sia pure passato sotto l’egida di Guillermo del Toro, lei ancora non splende come dovrebbe. E invece di ritrovarla, chessò, in uno degli episodi del Cabinet of Curiosities con un bel racconto folk horror, lei mi si imbarca – in questo caso anche letteralmente – su(lla) Demeter, un progetto scritto e fortemente voluto dal tizio che ha sceneggiato Samaritan, ma al quale dal 2003 negli anni hanno detto ciaone nell’ordine: Robert Schwentke, Marcus Nispel, Stefan Ruzowitzky, David Slade e Neil Marshall.
Quando 20 anni dopo Demeter attracca al suo porto, signor Øvredal, il progetto non si ricorda manco più chi è – e come biasimarlo – e così su due piedi mi verrebbe da dire che la “sistemata” alla sceneggiatura ad opera del tizio di Bullet Train non lo ha aiutato a ricordare, perché questo film, almeno nelle intenzioni originali, doveva essere una sorta di Alien in mare aperto, con Dracula al posto dello xenomorfo.
E se ci fossero qui i suoi colleghi Chris McKay e Jessica M. Thompson tirerei le orecchie a tutti e tre, signor Øvredal, perché dopo Renfield e The Ceremony con questo suo Demeter è la terza volta quest’anno che viene scomodato il buon nome di Bram Stoker per tirare fuori qualcosa di dimenticabile.
SIGLA!
Insomma, lei avrebbe pensato di portare sul grande schermo The Captain’s Log, un capitolo (il settimo) del Dracula di Stoker che solitamente a Hollywood viene saltato a piè pari, il momento cioè in cui Dracula fa i bagagli e parte da Varna alla volta di Londra, nascondendosi a bordo della goletta Demeter. Quando la nave arriva a Whitby, dell’equipaggio non vi è più traccia e il vampiro si dedicherà ai suoi malvagi propositi in terra inglese, o meglio: inizierà il film vero e proprio.
Un capitolo del romanzo talmente di poco conto che Francis Ford Coppola lo ha liquidato così:
Mentre Mel Brooks invece così:
E lei dice che invece può essere interessante farci un intero film. Di due ore. Bene.
Glielo concedo, signor Øvredal, è lodevole lo sforzo di rispondere alla domanda “ma che fine ha fatto l’equipaggio?”, una domanda che nessuno aveva mai posto perché solitamente quando pensiamo a Dracula pensiamo all’aristocratico conte che seduce e azzanna al collo giovani fanciulle innocenti e di quando in quando si trasforma in pipistrello, non a un demone alato che decima l’equipaggio di una nave mentre il mare è in tempesta. Davvero, non sto scherzando, glielo riconosco, è un punto di vista originale ed interessante, un’angolazione che le permette di mostrare Dracula unicamente per l’orrida bestia che è, spogliarlo totalmente del suo fascino ammaliatore, togliere l’eros e lasciare solo il thanatos. Il suo Dracula parla appena e quando lo fa è solo per sfottere le sue vittime, non è mosso da niente che non sia l’istinto di sopravvivenza, la fame, il sangue, non ha niente del cavaliere romeno che (teoricamente) fu, quel Vlad l’Impalatore del Sacro Ordine del Dragone, di cui però è curiosamente presente il marchio sulla cassa che lo trasporta sulla Demeter. Non viene fatta menzione di Renfield, o di Harker, o di Van Helsing nel suo film, potrebbe essere un mostro qualunque quello sulla nave e invece è quel mostro. Sono sicuro che c’è chi avrà da dire la sua in merito, se questa sia una figata o una merda, a me sinceramente non ha infastidito come scelta. È tutto ciò che c’è attorno ad avermi recato tedio, signor Øvredal.
Innanzitutto la CGI. O meglio, la CGI applicata sul sempre prezioso Javier Botet. Io capisco che il budget non era quello delle grandi occasioni ma cristoddio se certe inquadrature della creatura fanno cagare. Il che mi stupisce non poco, signor Øvredal, lei è un mago della fantascienza a basso costo, sa bene come posizionare la macchina da presa per rendere credibile un effetto speciale non proprio al top del rendering. Che è successo qua? Aveva anche il favore delle tenebre, il mostro agisce sempre di notte, ci sta pure un combattimento finale sotto la pioggia, tutte cose che dovrebbero aiutare a nascondere le imperfezioni in questi casi, e invece non si capisce perché lei ha voluto farceli vedere per bene questi effettacci brutti-brutti. E infatti gli unici momenti in cui Dracula è convincente è quando Botet viene inquadrato poco, tra le oscurità della nave, senza l’uso pesante di CGI ma puntando più sul trucco prostetico.
Ma il vero punto debole del suo Demeter, signor Øvredal, è la sconfortante mancanza di elementi narrativi coinvolgenti per far sì che ci freghi davvero qualcosa della sorte della ciurma di questa nave. Tra i personaggi nascono conflitti pretestuosi e scemi, non ci sono momenti in cui proviamo sincero trasporto per la perdita di uno qualsiasi di loro, anche se il film per come è costruita la scena, per quanto minutaggio dedica a quel personaggio, vorrebbe l’opposto. Purtroppo però questo non è possibile senza una ricca costruzione pregressa, senza una caratterizzazione che mi abbia dato almeno un motivo valido per tenerci a quel personaggio, al punto che se Dracula dovesse ucciderlo potrei persino provare tristezza. Questo, signor Øvredal, si traduce in noia se la prevedibilità e la piattezza degli eventi si protrae inutilmente per due ore. E poi vabbè, giacché siamo in mare aperto, issiamo una vela maestra di pietà sugli attori, che tranne Liam Cunningham che ce la mette tutta a dare un briciolo di spessore al suo capitano, gli altri hanno l’espressività di un timone.
Cosa vuole che le dica, signor Øvredal?
Vuole sapere se la reputiamo colpevole di aver infangato il buon nome di Bram Stoker con questo suo esperimento? Ma certo che no, si rilassi, lei è assolutamente innocente. I già citati McKay e Thompson ci hanno lasciati molto più sconcertati.
Però se permette da lei ci aspettiamo di più. Molto di più.
Per questa volta la lascio andare. Una firma qui, per favore.
A presto signor Øvredal. E si riguardi.
Ah, signor Øvredal. Faccia pure entrare il signor Green. L’ultima volta che ci siamo visti mi aveva assicurato che avrebbe trattato bene L’esorcista. Devo dirgli due parole.
DVD-quote:
«E anche questo adattamento di Bram Stoker se lo semo levato dalle palle»
Terrence Maverick, i400calci.com
Boh, io comunque lo aspettavo al cinema la scorsa estate sia per la curiosità di vedere il Conte in un’ambientazione inedita sia per Øvredal.
Fatto sta che la distribuzione è stata strangolata sul nascere (soprattutto per il monopolio delle sale da parte del Barbenheimer) quindi è stato un mezzo flop inevitabile
Io sono tristissimo. La storia del Demeter mi ispirava tantissimo, è uno dei punti del romanzo che *proprio perché* è raccontato brevemente mi ha sempre affascinato. Cioè dicevo: chissà cosa deve essere stato essere a bordo di quella nave. E Øvredal mi aveva convinto tantissimo con Troll Hunter e The Autopsy of Jane Doe. Avevo aspettative ALTISSIME.
E invece niente: una piatteza sconfinata come un mare senza vento. Personaggi inesistenti, e mi dispiace per gli attori che avrebbero anche un buon carisma (Dastmalchian e Franciosi su tutti) ma non hanno davvero niente su cui lavorare.
Una noia infinita, un film che non dice niente e lo dice male. Sto piangendo in filtro blu.
Devo essere sincero, questo mi sembrava veramente un goal a porta vuota: la possibilità di focalizzarsi su un aspetto tralasciato di un personaggio iconico, un ambiente claustrofobico, una storia “piccola”.
Mi sa che non ci capisco niente io di goal a porta vuota, anche se quando ho visto la durata mi è venuto il dubbio di non essere l’unico a non capirci nulla.
Al mio primo intervento sparo una cazzata: se non ricordo male la storia della Demeter è stata raccontata poco tempo fa nel secondo episodio della serie con Claes Bang.
Comunque me lo sono scaricato e a breve me lo guardo.
vero! la miniserie della BBC in 3 episodi dici? molto bella
Titolo della serie?
Molto sagacemente, Dracula.
sarò di bocca buona, ma a me non è dispiaciuto.
ho gradito anche gli ambienti del Demeter, molto d’atmosfera.
Visto la settimana scorsa, bruttissimo proprio. I personaggi fanno cose scemissime e non fanno le più ovvie, tipo: cercare il vampiro di giorno in tutti gli anfratti della nave (la Demeter mica è la gigantesca Nostromo di Alien), buttare le casse sospette per carità no eh? Anche le scene di suspense banali e scopiazzate (il vampiro che prende a capocciate la porta come nel remake di Dawn of Dead). Aiuto!
Era impossibile sbagliarlo, bastavano 90 minuti dritti come un Leviathan, Deep Rising o analogo film da cestone degli anni 90.
E invece no.
Unica nota positiva: il bambino di merda muore. Ops spoiler.
Sono uno dei pochi ,credo,visto la scarsa distribuzione , ad averlo visto al cinema : non e’ il film piu’ memorabile della storia ma a me non e’ dispiaciuto : sara’ che non avevo grosse aspettative ma ho passato due ore piacevoli .I personaggi non sono tratteggiati benissimo ma qualcosa di interessante c’e’.
CGI non di grande livello ma si salva col buon vecchio trucco prostetico che fa il suo lavoro.
Interessante di base l’idea di adattare questo capitolo del libro poco battuto cinematograficamente , tranne che nella serie Netflix in tre episodi uno dei quali dedicato interamente al viaggio sulla Demeter
ahhh Troll Hunter…che capolavoro..quanti ricordi…questo è un cestonissimo Netflix già dalla copertina.
eh mi è uscito qua sorry ..non voleva essere una risposta
Mentre lo vedevo pensavo a come rendere il finale originale ed intrigante ed evitare quello telefonato: si sarebbe potuto riprendere quello del remake di Nosferatu di Herzog, con il vampiro sconfitto ma una delle vittime che ne prende il posto, si rimaneva più o meno fedeli alla storia originale ma con un bel twist!
Ve ne frega un cazzo ma ve la racconto uguale, male male non leggete.
Il Demeter era il mio progetto di gioventù.
Da ragazzo, forte della mia sconfinata esperienza basata sull’infallibile metodo “vedo compulsivamente millemila film capendoci un terzo ma convinto di sapere tutto” me la sentivo caldissima e sognavo di fare il regista.
Il piano era esordire con un low budget su un sicario mezzo tossico che viene incastrato nell’omicidio del tizio sbagliato e, per nascondere le tracce e non finire bollito vivo, nel secondo tempo del film ripercorreva al contrario tutti gli incontri fatti nel primo, liberandosi dei vari testimoni fino a suicidarsi in un impeto di paranoia. Lo avrei chiamato Domino. Sai, per via dell’effetto domino e anche del fatto delle tessere divise in due dalla riga.
A quel punto gli studios follemente innamorati avrebbero fatto a gara per ricoprirmi di dollarissimi e lì avrei potuto girare il mio sogno: Il Demeter.
Avrei costruito un vascello vero per poi farlo sfracellare su scogli veri (c’era stato Titanic la settimana prima) alla prima sequenza. Tipo: ho la vostra attenzione, stronzetti ?!?
Poi altri 100 minuti dove l’idea era quella di non far palesare mai Dracula se non come ombra, rumore, dettaglio, sensazione, in modo che tutti i protagonisti (uomini di mezza età imbruttiti dalla vita) avrebbero iniziato a dubitare l’uno dell’altro in una spirale di diffidenza e rancore che avrebbe fatto più vittime del Conte (Pennarellone, i loved you).
E poi?
Poi nulla: mi sono iscritto a Statistica.
Gran storia.
Ho applaudito forte.
hahah, noi al liceo eravamo convinti che girare un corto tutto ambientato nel cesso di un treno delle FS sarebbe stata una grandissima idea, incredibilmente poi non se ne è mai fatto niente.
C’è una nave, c’è un equipaggio (altrimenti non va), purtroppo c’è anche uno stramostro. Cosa succederà mai? È difficile che facciano amicizia.
Mi interessava poco in partenza, è fatto pure discretamente, tra un paio di giorni me lo sarò dimenticato.
OTissimo: è appena uscito il trailer di “Furiosa” ripeto è appena uscito il trailer di “Furiosa”
DemeNter.
Credo sia una delle sceneggiature più sceme arrivate sullo schermo da tanto tempo a questa parte. Sulla nave hanno la ragazza che sa tutto del vampiro, spiega per filo e per segno chi è e cosa fa, che caccia di notte e DOVE DORME di giorno. Sti qua passano tutte le giornate sdraiati sul ponte a disperarsi e lamentarsi e aspettare che venga notte per farsi massacrare. Mai che a uno venga in mente di dire “rega, finché c’è il sole non è che uno ha voglia di scendere in coperta ad aprire quella cassa col simbolo sopra dove dentro ci dorme un vampiro? Potemmo addirittura buttarla a mare, guarda!”
Sono uno dei pochi fortunati che l’hanno visto in sala la scorsa estate.
Merda pura per me, non ce la faccio.
Quella nave trasporta solo cibo, cianfrusaglie e nove casse di merda, dove sarà mai il mostro? Chissà.
Alla seconda vittima doveva essere chiaro che bisognava prendere le casse e buttarle a mare appena sorto il sole.
Colpa mia che non sospendo più l’incredulità
Adesso resta ancora da girare il film che narra il viaggio del Conte da Bran a Varna.
Sono 500 kg. di strade infami in calesse, vuoi che non ci sia scappata neanche un’azzannattina?
Direi che la verosimiglianza non è tra le caratteristiche salienti di questo film.
Però secondo me avete peccato di severitàeccessiva, mentre siete stati di manica larga con Sisu che ho visto poc’anzi.
E aggiungo: Aisling Franciosi è sempre brava; Corey Hawkins conferisce dignità a un personaggio che per cone era concepito su carta poteva DAVVERO far cagare.
Gli altri fanno il loro sporco lavoro, con lo spessore che ci si aspetta da grezzi marittimi del secolo scorso/ottusi comprimari.