Quando abbiamo messo gli occhi sul cast di The Expendables (o, come butta dire in questi giorni, de I Mercenari), c’è venuto uno di quei duroni che neanche all’epoca in cui in edicola si andava con fare furtivo a comprare Teletutto. Un sogno che diventa realtà. Tanta, tantissima carne al fuoco. Insomma, lo sapete: tutti i nostri eroi in un solo film. Eppure, in pochi sembrano ricordarsene, due dei Mercenari hanno già avuto il piacere di dividere lo stesso set. Parliamo di Jet Li e del nostro paggetto Jason Statham, che hanno fatto non uno, ma ben due film insieme. Soppala. E te li ricordi, signò? Noi sì.

The One: film fatti col computer! Paiura!
Partiamo da The One, pellicola del 2001 a firma James Wong. Il film ha uno spunto narativo piuttosto affascinante, simile a quello che regola il mondo dei comics Marvel. Sapete no, che noi viviamo in un Multiverso, vero? Per dirla in parole povere: ci sono tantissime realtà parallele, tantissime variazioni della realtà in cui noi viviamo. Vi faccio un esempio concreto: in questa nostra realtà (che è solo una delle tante, nello specifico una delle 125 esistenti) Silvio Berlusconi è il Presidente del Consiglio. In un’altra è rimasto un cantante sulle navi da crociera. In un’altra ancora, è da poco diventato Presidente della Galassia Unita. C’è anche quella però in cui il trapianto di capelli gli è venuto male e adesso indossa una parrucca tipo quella di Sandy Marton e tutti lo prendono in giro. Insomma, ci siamo capiti. Nel futuro immaginato da James Wong, esiste un modo per viaggiare da una realtà all’altra. Questo però crea dei probabili rischi all’equilibrio universale, per cui esiste una Polizia Intradimensioniale, dei poliziotti che controllano che tutto proceda per il verso giusto, senza casini o sovrapposizioni di realtà. In questo casino esiste un pazzo criminale che ha una bellissima idea: viaggiare di realtà in realtà per uccidere tutti i suoi corrispettivi fino a diventare l’unico, il solo, The One. Scatta dunque una incasinatissima caccia all’uomo tra il pazzo criminale (Jet Li) e un poliziotto intradimensionale dai metodi poco ortodossi (Jason Statham). Questa, in poche ma incasinate parole, la trama di The One. Ma vediamo come se la sono cavata i nostri due attori in questo primo confronto.

Jet Li non ride mai. Ma mai mai.
Siamo come abbiamo detto nel 2001. Jet Li, leggenda del cinema di Hong Kong, è da poco sbarcato in America. Ha esordito con il ruolo del cattivo in Arma Letale 4, gli è stato cucito addosso un film imbarazzante come Romeo Must Die (dove, lo ricordo per chi non l’avesse visto, a un certo punto si mette il cappellino all’indietro e gli fanno fare il rapper. Cristo, perché?) e ha già incontrato sulla sua strada quel cazzaro di Luc Besson che l’ha voluto per Kiss of the Dragon. Insomma, Jet Li è arrivato a Hollywood come un mito, preceduto da una fama incredibile, ma non ha ancora trovato un ruolo in grado di esaltarne le incredibili capacità. Un po’ la stessa sorte che è toccata ai registi della colonia inglese, il cui nome viene sbandierato sulle locandine dei film che firmano in America come sinonimo di rinnovo dell’action, ma che poi nei fatti sembrano dei loro imitatori pochi ispirati. John Woo, Ringo Lam, Tsui Hark sono gli spettri di quello che erano. Jet Li, insieme a loro, non sta facendo una gran figura. C’è da dire che non è nemmeno colpa sua e che sono passati ormai anni da quando faceva quelle cose che ogni volta che le vediamo piangiamo fortissimo, ma la crisi è innegabile. Segue un video in cui Jet Li fa una di quelle cose che quando la vediamo noi piangiamo fortissimo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=1JmQalZxuuw
James Wong, che a noi sta simpatico e che l’anno prima di questo film aveva girato Final Destination, si trova a dover dirigere Jet Li. Non sapendo bene che fare, non avendo a disposizione nessun coreografo coi controcazzi (anche se pare ci sia lo zampino di Corey Yuen), fa quello che gli viene meglio: la butta in caciara. C’è un che di dissacrante nell’utilizzo che il regista fa dell’attore. Mentre l’ancora misconosciuto Jason Statham viene introdotto in scena senza nessuno stratagemma o suspence, il volto di Li viene svelato dopo una lunga preparazione. il nome sulla loocandina d’altra parte è il suo. Una volta scoperto che il cattivone è lui (con un doppio effetto sorpresa), lo si cogliona mostrandolo in una lunga serie di travestimenti, ovvero sempre lui ma nelle altre 120 e passa realtà parallele: Jet Li biondo, coi capelli lunghi, macho, gay, ecc… Se promettete che non mi aspettate sotto casa per randellarmi, direi che James Wong diventa warholiano e sfrutta l’elemento pop della figura di Jet Li riproducendolo all’infinito, in una lunga serie di varianti. Questo meccanismo rende posibile anche un vero e proprio cazzabubolo fino ad allora impensabile: il combattimento Jet Li vs Jet Li. È qui risiede l’altro elemento forte del film. Della leggerezza di Hong Kong qui non si sa che farsene e quella fiscità così affascinante viene sostituita da un’ostentazione di cavi e da un utilizzo del digitale quasi dilettantesco. Le botte di The One sono più simili a quelle dei cartoni animati piuttosto che a quelle sequenze che anche mia madre poi diceva “hai visto? tipo Matrix!”. Jet Li diventa di plastica, regolato da leggi simili a quelle a cui sottostà Willy il Coyote e, come si diceva precedentemente, replicabile. Dall’altra parte viene presentato un Jason Statham acerbo (anche lui è praticamente appena arrivata in America, dopo gli esordi british con Guy Ritchie), con decisamente troppi capelli, non ancora pronto al corpo a corpo. È innegabile però che il nostro è dotato di quella cartolaccia innata che ce lo rende oggi così irresistibile. Di fianco a Li (che giustamente non cambia mai espressione… ma non è mai stato un problema) svetta per versatilità e bravura, anche se si limita a fare lo sguardo truce e bofonchiare un paio di battute ad effetto. Insieme i due fanno poco, manco un vero e proprio scontro, ma si capisce che se la intendono. Amici. In cinque minuti.
DVD-quote suggerita:
“Il periodo warholiano di James Wong”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com

Per la serie: locandine deligate.
Tant’è che i due ci riprovano sei anni dopo con War (in italiano Rogue: il Solitario) e le cose vano un po’ meglio. Non tanto a livello di storia (War è un pasticciaccio piuttosto confuso, fatto di continui doppi, tripli, quadrupli giochi carpiati con velleità shakespeariane che alla fine, anche se si capisce tutto, manca proprio l’interesse. Pare anche che sia stato tagliato perché molto violento e forse questo non aiuta. Ma anche sticazzi), ma di recitazione. E soprattutto di interazione tra i due. Il film si apre sulla cartola del poliziotto Statham che, nei cinque minuti iniziali, dimostra di aver capito come tenere a bada i suoi capelli, guadagna una battuta che capisci immediatamente che verrà ripronunciata in qualche altra parte del film con tanto di gomitino gomitino, uccide gente e vanvera con un fucile a pallettoni. Ed è inutile che vi stia a dire che il fucile a pallettoni è in dotazione solo ad attori con uno spessore che giustifichi il calibro e la pesantezza dell’arma. Se in The One era fondamentalmente un Signor Nessuno, qui è immediatamente protagonista. La sua figura di omo de action duro e sporco è già stata consolidata da due episodi della saga di Transporter e dalla sua parte in The Italian Job. Ah, e da quel filmetto che è Crank. Jason è anche sulla (deligatissima) locandina e in questo film il possesso di palla è Jason 60%, Jet 40%. A voler essere generosi.

Cartola. Tanta.
Ma è ancora una volta il trattamento che viene fatto di Jet Li ad essere maggiormente interessante. Il suo volto viene svelato dopo un quarto d’ora se non di più di film, ma soprattutto viene più volte detto che il suo aspetto è frutto di ripetuti inteventi di chirurgia plastica. Questo, permettete la cattiveria, viene probabilmente detto per giustificare la fissità di Li. Qui quantomai evidente, visto che non viene mai sfruttato il suo vero potenziale. In War, Jet Li passa più tempo con una pistola in mano che a menar le mani. E non mi sembra una buona idea. L’idea è quella di crear una sorta di competizione a distanza tra i due. I metodi sbrigativi e de panza di Statham, contrapposti a quelli freddi e calcolatori di Li. Vederli in azione prima separatamente, fare una piccola preview del loro duello finale, per poi far deflagrare il tutto negli ultimi minuti. Qui finalmente si arriva alle mani. Jet Li è libero di tirare un paio di pizze e sfruttare un set (a dire il vero non particolarmente interessante). Jason può far vedere che anche lui due calci li sa piazzare. Il loro corpo a corpo, è troppo breve, è giustificato narrativamente accazzo di cane, ma non è niente male. Anzi, direi che è proprio il fulcro del film. Anche perché il resto c’è Jet Li che fa a spadate con un ciccione, Devon Aoki che veramente non sa fare un cazzo e Jason che fa le faccette insieme a Luis Guzmán. Parte del merito, se di merito vogliamo parlare, è di quello che ha trasformato Liam Neeson in una action star, ovvero il regista di Taken, a.k.a quello zarro di Pierre Morel. Qui è direttore della fotografia, ma fa sicuramente di più di Philip G. Atwell, ovvero colui che è accreditato come regista.
DVD-quote suggerita:
“Jet Li con le pistole in mano. Ma almeno Jason non ha i capelli.”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com

Se ne i Mercenari non fai quelle robe lì che ci fanno piangere, mi faccio ricrescere i capelli.
Bravo Jet Li, ma bravo anche l’altro nel film sulle scale. Il che dimostra che senza un villain all’altezza non vai da nessuna parte.
LOL Devon Aoki. Ricordo ancora 2 Fast 2 Furious, senza il protagonista, con solo il biondino giuggioso, e con quelle due cagnacce ignobili anche su viale Padova…che sensazione pervasiva di FAIL.
Ma a chi cazzo può piacere Devon Aoki?
la butto lì accazzo: Jet Li e jason Statham come Lemmon/Matthau?
Non so quanto lo abbia usato Sly ma mi pare che tra I Mercenari si perda un po’. E’ quello che nominiamo di meno nei vari “wow” e che viene evidenziato meno dalle varie featurette. Del resto l’evento NON è il nuovo film di Jet Li ma quello in cui tornano Rocky e Ivan Drago. Il primo in cui Arnie e Sly appaiono insieme. Anche solo per un secondo.
Non avendolo potuto ammirare ancora, non so perchè ma già mi pregusto i film a venire della serie!!
Raccogliere i più migliori mi permette alcune riflessioni:
1- film testamento di Sly (adiòs amigos, faccio vedere per l’ultima volta chi sono, prendo soldi, premi, apprezzamenti dalla critica e mi ritiro in collina)
2- film rilancio di Sly (e con lui di metà degli interpreti)
3- operazione di grande spessore destinata a sequel già in testa allo Stallone nazionale
4- (magari fosse così..) prequel per ogni personaggio. una sorta di spin-off cinematografico, però dei prequel appunto…(come doveva essere in origine Blues Brothers)
5- tutte le opzioni citate
@quentin celentano
Di un sequel si mormora già, se non vado errato, anche se Sly dice che nei progetti futuri probabilmente si limiterà alla regia.
Le prime rece parlano un gran bene di Terry Crews (il ragazzo farà strada)
ma il film è anche una bella opportunità per zio Dolph, che non usciva dal girone del videonoleggio da secoli.
Ma perché sempre a buttar merda su Kiss of the Dragon, che dei film occidentali di Li secondo me è il più migliore assai, mena mena mena a più non posso, peccato per il finale sotto tono, ma vuoi mettere? era il mio film di mazzate preferito prima di THE PROTECTOR
@cleaned
su imdb c’è un untitled stallone project in effetti e tanta roba per lui…
l’idea di tanti piccoli prequel non è male, anche solo come teaser o per home video. si fa più Tarantino a dir la verità, però si deve sfruttare in pieno questo super cast, per la serie del maiale non si butta via niente…
La cosa più figherrima di “The One” era che, nello scontro Jet Li vs. Jet Li, il Jet Li buono praticava bagua mentre il Jet Li cattivo faceva xingyi. Aggiungerei un altro Jet Li, così per la gloria.
Non voglio neanche immaginare un The Expendables incapace di far piangere a fine proiezione i boss e i discepoli de I 400 calci. Per il resto mi auguro che Jet Li lo metta in quel posto a tutti, io tifo per lui.
The One lo si potrebbe riassumere come disse un mio socio tempo addietro quando nn ricordava il titolo “figa e’ quel film di merda con i 2 cinesi vestiti uguali che alla fine si pestano tipo matrix”.
E si pestano pure svogliatamente aggiungerei io…troppi discorsi, troppe scene inutili, pochi schiaffi
Ma la scena delle scale è la stessa del ful dei 3 moschettieri della Disney! COPIONI!
*film, non “ful”, sorry
Spettabile Sign.
la contattavo per avere delle informazioni per stipulare un contratto di lavoro con Statham Jason .
Saremmo interessati ad invitarli ad un Galà di Arti Marziali il 12 Febbraio 2011 come presentatori o ospiti d’onore.
Codesto Galà si terrà a Brescia dalle 20.00 alle 23.00e vorremmo sapere i costi relativi ad un eventuale contratto.
Spettabile Sign.
la contattavo per avere delle informazioni per stipulare un contratto di lavoro con Jason Statham
Saremmo interessati ad invitarli ad un Galà di Arti Marziali il 12 Febbraio 2011 come presentatori o ospiti d’onore.
Codesto Galà si terrà a Brescia dalle 20.00 alle 23.00e vorremmo sapere i costi relativi ad un eventuale contratto.
Di questi due film mi ricordo solo poche cose, The One lo ricordo come un film più che vedibile, dove c’era anche Delroy Lindo che non è un fenomeno di attore, ma di certo come caratterista se la cava sempre alla grande, poi c’era Carla Cugino che in una scena mostrava un spacco vertiginoso e gambe chilometriche e poi ovviamente la scene finale della piramide che spaccava di brutto, alla fine valeva più di tutto il film.
Invece di War/Rogue ci ho provato ma ho lasciato perdere, saranno stati i pesanti tagli o altro, ma è improponibile.