THE TRAP: DROWNING LIKE A FLY IN MY DRINK
Come già accennato nelle puntate precedenti (1 – 2– 3 – 4– 5, senza contare il solito link a Vice) il rilancio del genere negli anni ’70, avviene grazie al geniale produttore Irwin Allen. Nuovo effetti speciali, un nuovo star system affiancato da un uso notevole di alcune glorie del passato, tutta una serie di tensioni politiche irrisolte e il desiderio di realizzare un prodotto fieramente d’intrattenimento, portarono questo pazzo a mettere la sua firma su prodotti evidentemente affetti da megalomania. L’Avventura del Poseidon, il primo della serie, a dispetto di una letale pesantezza e di una realizzazione a tratti superficiale, fu un enorme successo commerciale. E soprattutto ha avuto il merito di introdurre un elemento importante in queste pellicole: il set. Il fulcro infatti non è solo l’elemento scatenante della tragedia – qui ancora l’acqua – ma anche un nuovo pericolo frutto della modernità: le trappole meccaniche da noi stessi costruite. Inevitabilmente metteremo poi il film in parallelo con un altro sforzo produttivo ciclopico: il Titanic di James Cameron.
L’AVVENTURA DEL POSEIDON, RONALD NEAME & IRWIN ALLEN, 1972
La Catastrofe: Durante la notte di capodanno, un’onda anomala capovolge la S.S. Poseidon, una nave da crociera in viaggio da New York ad Atene.
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: Non c’è preavviso: l’onda è inattesa e coglie tutti di sorpresa.
La Causa: La causa della formazione dell’onda è un terremoto subacqueo di 7,8 gradi Richter, con epicentro a 130 miglia a Nord Ovest di Creta.
Il Pazzo che predica al Vento: Il protagonista del film è un giovane Gene Hackman che interpreta un reverendo fuori dagli schemi di nome Franck Scott il quale, dopo il rovesciamento della nave, intuisce immediatamente che la salvezza è raggiungibile solo scalando la nave dal basso verso l’alto. Solo una dozzina di passeggeri decidono di fidarsi di lui. La cieca convinzione di quest’uomo di chiesa non viene condivisa praticamente da nessun altro dei superstiti della nave. Il suo “atto di fede” è strenuamente osteggiato sia dal commissario sia dal medico di bordo, che guidano altri gruppi di passeggeri in direzione opposta, ovvero sempre più in basso, conducendoli verso morte certa.
Il Cattivo: Inizialmente, prima dell’arrivo dell’onda, si profila un altro tipo di tragedia. Il Poseidon naviga in acque particolarmente agitate ed è in pesante ritardo rispetto alla tabella di marcia. Per recuperare il tempo perduto, tale Linarcos – schiavetto dei proprietari dell’imbarcazione – ordina al capitano (ye olde Leslie Nielsen) di procedere alla massima potenza. Non è una mossa saggia: la nave non può sostenere una tale velocità. Quando l’equipaggio realizza che rischio sta correndo, ecco che arriva l’onda che avrebbe in ogni caso spaccato tutto. Per cui, sì, Linarcos è il classico uomo di merda che antepone gli interessi dei pochi alla salvaguardia di molti, ma la sua cattiveria è ininfluente rispetto a quello che il destino ha in serbo per il Poseidon.
Il Piano di Salvataggio: Il piano, come detto, è quello di risalire l’interno della nave. Il reverendo Scott capisce subito che la nave è a testa in giù e convince un manipolo di coraggiosi a spingersi tra intricatissimi corridoi fino ad arrivare nella pancia della nave, esattamente sotto lo scafo, dove solo tre centimetri di metallo divide i malcapitati dalla salvezza.
Si informa il Popolo: Nel momento in cui il Capitano si rende conto dell’inevitabilità dello scontro con l’onda, avverte immediatamente tutta la nave. Ma questo non cambia di certo le cose.
La Tragedia unisce: I coniugi Rosen, una vecchia coppia sposta da anni, ritrovano la forza di dichiararsi il proprio amore solo nel momento della massima difficoltà. Inutile dire che quattro secondi dopo, uno dei due ci lascerà le penne, mentre all’altro rimane il compito di portare un’orribile collana al nipote. Anche Gene Hackman trova il tempo per riappacificarsi con l’altro prete presente sula nave, un anziano uomo di chiesa decisamente meno radical di lui.
L’Estremo Sacrificio: Sarà il povero Gene Hackman, a solo pochi centimetri dalla salvezza, a sacrificare la propria vita per permettere agli altri di rivedere la luce del sole. Per chiudere una valvola che impedisce agli altri di mettersi in salvo, finisce per cadere in un mare di fiamme.
Happy Ending: Dopo mille tragedie e innumerevoli morti, sei superstiti riescono a guadagnare la salvezza. Muoiono in mille mila, ma qualcuno si salva.
Cosa resterà: La follia di ambientare un film su un’enorme nave da crociera totalmente rovesciata, in un mondo letteralmente sottosopra, lascia di stucco. Non a caso proprio Irwin Allen riutilizzerà il set – costruito dal geniale William Creber – per realizzare un pretestuoso seguito dal titolo L’Inferno Sommerso nel 1979. La grandissima Shelly Winters, che a 52 anni suonati e con un bel po’ di chili in più del dovuto, si cimenta in una sequenza subacquea nella quale salva da morte certa Gene Hackman. Stella Stevens si aggira per tutto il film indossando solo una camicia da uomo e un paio di tacchi vertiginosi. Si segnala la presenza del bambino più insopportabile della Storia del Cinema, tutto adorabili lentiggini e frasettine saccenti.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 9/10. Il film viene evidentemente letto come una metafora della crisi di valori in cui l’America si trovava all’epoca. Un mondo capovolto, in cui solo un prete riesce a districare la matassa. Gene Hackman, uomo di fede e azione, è qui francamente odioso e il suo modo di porsi come leader del gruppo di superstiti è insopportabile.
TITANIC, JAMES CAMERON, 1997
by Nanni Cobretti
La Catastrofe: Celine Dion. Mica cazzi, eh? Che bisogno c’era di aggiungere tale colpo di grazia a una storia vera già tragica di per sè, quella della nave da crociera a vapore più grossa dell’Universo (l’RMS Titanic, appunto) che il 10 aprile 1912 partì di gran carriera da Southampton per poi inciampare su un iceberg e cadere per terra in mezzo all’oceano. Sadico, sadico James Cameron. Che poi è inutile che va a raccontare a Wikipedia che in realtà non ce la voleva mettere Celine Dion, quando in Avatar ci ha messo una cosa ancora più inascoltabile cantata da Leona Lewis (che tra l’altro abita vicino a casa mia, ndr) e per fortuna non se la ricorda già più nessuno.
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: fin dalle prime battute, James Horner aveva introdotto un molestissimo tema musicale tutto flauti, vocalizzi e cornamuse… ok la smetto. La catastrofe è la nave che affonda, e un indizio abbastanza importante è quando, dopo che essa ha incocciato l’iceberg, inizia ad allagarsi tutto. Lì qualcuno comincia a capire che le cose non stanno andando bene.
La Causa: l’iceberg! E il fatto che di notte le cose tendenti al trasparente non si vedono molto bene. Soprattutto se i due che ci dovevano guardare si sono fatti distrarre da Leonardo Di Caprio e Kate Winslet che corrono felici sul ponte della nave, manco stessero pomiciando nudi con cazzo e tette di fuori. Tra l’altro sapete quando colpiscono l’iceberg? Al minuto 101. Esatto. Potete mettervi su contemporaneamente Titanic e Rambo, e quando Rambo è finito il Titanic non ha ancora nemmeno colpito l’iceberg.
Il Pazzo che predica al Vento: il costruttore della barca passa tutto il tempo a dire che non ci sono abbastanza scialuppe, solo per sentirsi rispondere “ok, ma figurati se andiamo a sbattere contro un iceberg mentre i due che ci devono guardare si distraggono a spiare Leo e Kate manco stessero pomiciando nudi con cazzo e tette di fuori…”
Il Cattivo: Billy Zane! Fa il ricco spocchioso che è fidanzato con Kate Winslet ma la tratta male, fa l’antipatico con tutti, dice cose tipo “Questo signor Picasso non diventerà mai un pittore famoso” (e io ogni volta rido un casino pensando a quanto forte si sbaglia!), e poi mentre la nave se ne va a fondo l’unica cosa che gli interessa è sparare a Di Caprio e rubare una bambina abbandonata pur di salvarsi per primo. Go Billy! Non contento, dieci anni dopo ruberà persino la fidanzata a Jason Statham. Se non è lui il cattivo per eccellenza io non lo so…
Il Piano di Salvataggio: ci si arrampica fuori dalle camere allagate e ci si butta sulle poche scialuppe di salvataggio a disposizione. Prima le donne, i ricchi e i bambini. Poi si rema più lontano che si può per evitare gli spricchi.
Si informa il Popolo: nel 1912 la rete 3G non prendeva molto bene, per cui nessuno ha potuto cambiare lo status di Facebook e la notizia è arrivata al resto del mondo solo insieme alla nave dei superstiti.
La Tragedia unisce: uhm. Leo e Kate si erano già uniti prima, letteralmente, e in modo piuttosto inquietante con tanto di manate improvvise sui vetri appannati. Quella è la scena in cui i maschi si danno di gomito, si dicono “Ti ricordi Aliens?” e sospirano. Comunque: loro sono a posto. Billy Zane invece diventa ancora più stronzo. Ma in generale è una situazione alla “si salvi chi può”, per cui assistiamo a un onesto mix di comportamenti belli e brutti. In assoluto i più uniti dalla tragedia sono i componenti dell’orchestrina di bordo, i quali decidono di affondare insieme mentre suonano Rebellion (Lies) degli Arcade Fire.
L’Estremo Sacrificio: con la nave ormai a picco, Kate trova un pezzone di legno largo giusto per una persona e ci si spaparazza sopra. Leo ha un timido suggerimento: “Ma senti, ma se tipo io ti montassi sopra così ci stiamo tutti e due?” “No, sono scomoda. O al limite ti monto sopra io? Proviamo?” “No grazie, fa lo stesso, sto in acqua.” e muore congelato. Ricorderò sempre il mio amico Er Patata che al cinema sul più bello urlò “Ehi, si tocca!”.
Happy Ending: è una storia vera in cui morirono un sacco di persone povere e si salvarono un sacco di persone ricche, per cui l’unico modo di avere un happy ending è mostrare che una delle persone ricche che si salvano in realtà era abbastanza simpatica (Kate). A me però stava sul cazzo lo stesso. E in più dopo parte il pezzo di Celine Dion. Vi risparmio tutto il pippone di Kate da vecchia che butta la collana in mare e bla bla bla.
Cosa resterà: diverse cose. Cito solo quelle belle, in ordine sparso: Kate che impara a sputare, Leo che la convince a farsi disegnare nuda, e la navona che affonda che ancora oggi spacca abbastanza il culo. C’è una breve sequenza in cui Leo scappa al rallentatore mentre tutto dietro di lui crolla che è il momento in cui i maschi si danno di gomito, si dicono “Ti ricordi Terminator?” e sospirano.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 8/10. Titanic fu il primo esperimento in popularismo estremo da parte di James Cameron, che stava girando il film più costoso dell’Universo e in qualche modo doveva salvare la baracca. Fu qui che slacciò definitivamente i pantaloni e ridusse tutto al minimo comun denominatore: personaggi bianchi o neri, temi semplici e universali, sfumature zero, tutto pur di attrarre e non infastidire neanche il più deficiente degli spettatori e potersi permettere di giocare sullo sfondo con i suoi costosi (e bellissimi) effetti speciali. Formula ovviamente replicata pari pari con Avatar. Anni dopo il Cameron, che è fissato con queste cose, girò anche un documentario sul relitto del vero Titanic, intitolato Subbacqui! (credo).
BONUS: il trailer di Subbacqui!, seguito fra le altre cose dal trailer di un Tony Scott del 2006
non ho mia visto titanic fino alla fine..nun ce la fazz…
non ho mai visto neanche l’inizio di titanic, ma sporgo reclamo per l’assenza della frase “billy zane è un ciccio tosto” nella rece.
da questo film in poi cameron non è stato più lo stesso…il film non l’avrei cominciato mai neppure io ma si sa le donne…
Ho visto Titanic una sola volta (aggratis su Italia 1) ma in compenso conosco a memoria Puttanic dei Prophilax.
P.S.
Grande Poseidon. Mi ha insegnato che nella vita bisogna tenere in allenamento il polmone, anche se non sei un sub, perché potrebbe sempre servire trattenere il fiato per nuotare dal punto A al punto B.
di poseidon ho visto solo il remake…dimenticabile…
Se non sbaglio anche nel Titanic c’era un cattivo, credo americano, che via radio dice “Motori al massimo! Frega un cazzo se la nave rischia di sbroccare! Se ritardate di due minuti ci faccio una figura di merda quindi pedalare!” Chi conferma?
@cicciolina: c’era, c’era, ma era tutto quello che faceva ed era un po’ il suo mestiere. Uno straccio di tensione gratis bisogna crearlo fin dall’inizio, soprattutto su una nave che e’ il mezzo piu’ noioso in assoluto su cui ambientare un film e che anche allo stramassimo della potenza va pianissimo lo stesso (vero Speed 2?).
@past: il trucco e’ mettere su Titanic e Rambo contemporaneamente. Poi guardi Rambo. Quando Rambo e’ finito, ti giri verso il Titanic e ti godi la parte in cui tutto casca per terra e Di Caprio muore. Ma mi raccomando spegni prima dei titoli di coda!
Su titanic ricordo di uno spettacolo di Mammucari che lo perculava con cose tipo:
“il film comincia con lei che vuole morire, lui che la vuole salvare….alla fine del film, lei che voleva morì sulla tavola, lo stronzo in acqua!!”
Epica la scena delle manette dove lei prende l’accetta, fa le prove sull’armadio sbagliando di almeno mezzo metro, chiude gli occhie e BOOM! rompe le manette…..
“Poseidon” da bambino mi gasava un sacco. Però non l’ho più visto da allora….non c’era anche una sottotrama con un assassino in giro per la nave? Mi sto confondendo con un altro film?
Di “Titanic”, ammetto, non ho mai visto neppure un minuto. All’epoca mi stava anche clamorosamente sulle balle Di Caprio, poi ho avuto il buon senso di cambiare idea. Dopo averlo ammirato nel prossimo “Gatsby”, ho paura che passerò direttamente all’attrazione fisica. :-)
di caprio più invecchia più migliora…è matematico…in italia però dovrebbero cambiarli doppiatore…quando urla quella voce stridula da checca non la sopporto…
di caprio più invecchia e più si allarga. Col faccione odierno è uguale a Benicio del Toro.
Puttanic è molto meglio, con degli sprizzi di genialità, vedi la scena del ceffone di Billy Zane, o l’epico “poker de cazzi!!!!!”
la dandini che voce demmerda che c’ha…
la tragedia del titanic è che “quel” tema l’abbiamo dovuto
sentire per anni improvvisato su flauti, DIAMONICHE
e tastiere, con l’accompagnamento di default a 4/4.
http://www.youtube.com/watch?v=yH-WhUeuwgw&t=0m34s
io -che avrei potuto avere, chennesò, everlong dei foo fighters?-
mi sono dovuto ritrovare stammerda come colonna sonora negli
anni della mia pubertà…
Beh, Puttanic annovera alcune perle, tipo il “Contacazzi diggitale” di lei, e Capitano Ano in combutta con il Mozzo Zozzo. Invece Aitanic di Nino D’Angelo è in un’altra dimensione ancora. Titanic, però, non l’ho mai visto, solo frammenti per ridere o tenermi aggiornato sul gossip. La cosa che più mi ha fatto sfracellare dalle risate è che dopo milioni di dollari spesi in super effetti speciali mai visti, il risultato era risibile. Cioè, anche i miei amici più niubbi mi dicevano: però si vede che è finto. Fintissimo. Volevano dire che si sentivano presi per i fondelli ad aver pagato il biglietto per vedere un modellino 3D pieno di stronzi che galleggia in un eterno tramonto da catalogo Alpitour.
Non poteva che essere un film del regista di Terminator, dicevo io.
@and I wonder: minchia i peruviani ambulanti… solo questa e Hotel California sapevano…
Grazie per il Poseidon… ma io l’avrei messo nell’acqua…
Per il Titanic io ho versato lacrime… di rabbia! Non poteva essere lo stesso regista che metteva “You could be mine” durante un giro in motocicletta e prendere a parolacce gli insettoni che uscivano dai muri!
Cordialità
Attila
perché tanto odio?
titanic è un megafilm.
Partiamo all’incontrario, invece… facciamo che la nave è già affondata.
“Goliath awaits”, ovvero “Il Golia attende”… raggiunta l’epoca e la necessaria tecnologia per immersioni profonde si individua una nave passeggeri affondata QUARANTA anni prima… e dentro c’è ancora qualcuno VIVO!
http://www.imdb.com/title/tt0082461/
“Titanic” dal punto di vista della storia dei protagonisti non mi piace. Più che altro mi stanno antipatici. Mi piace solo la realizzazione. Parte della mia “antipatia” per il film deriverà anche dall’ ultra-successo: non si parlava quasi daltro sul cinema, Di Caprio idolo della ragazze e delle ragazzine, la ragazza che si vide circa 50 volte il film, il pieno agli oscar…
non c’ è anche “L’ ultima corvéè” con Jack Nicholson o non si tratta di un film catastrifico?