Secondo voi è peggio il finale del primo IT, quello girato per la tv nel lontano 1990 dal simpatico Tommy Lee Wallace, o quello del Watchmen di Zack Snyder? Ve lo chiedo perché parliamo forse dei due più fulgidi esempi di: “eh, ma il film tradisce il finale del libro” della storia del cinema. E io tutte le volte vado fuori di testa. Perché, ok, in Watchmen c’erano pure i disegni del mostrone gigante, ma cosa vi aspettavate? Di vedere veramente una roba del genere su grande schermo? Oh, e magari la volevate pure credibile, aderente all’idea che vi eravati fatti sfogliando il fumetto o leggendo le pagine del Re. Certo. E poi? Una fettina di culo coi pinoli, signore?
Andy Muschietti, l’argentino che un tempo si chiamava Andrés del circolo magico di Guillermo del Toro, aveva già reso palesi le sue intenzioni col primo capitolo. Prendere un libro per certi versi infilmabile e renderlo accessibile a tutti grazie a un suo personale filtro. Ricordo di essere uscito dalla visione del primo IT francamente un po’ deluso (non deluso… abbacchiato) perché ci avevo ritrovato un po’ di indizi dell’amore che mi lega alla fonte originale, ma volontariamente diluiti e inseriti in un grande Luna Park dell’orrore pieno zeppo di bubu7te. Divertente, eh? Ma dov’era la magia che mi aveva stregato anni prima leggendo il libro? Poi, pensandoci un po’ a mente fredda, ho capito che c’aveva ragione il Muschietti. O facevi così o ne uscivi con le ossa rotte. Lui, insieme agli sceneggiatori Gary Dauberman e Chase Palmer, aveva trovato una sua via di raccontare quella (parte di) storia: ha preso tutto quello che aveva imparato sui jump scares sul set di Mama, l’ha mescolata con la ormai trita solfa dei ragazzini anni Ottanta in bici, c’ha spolverato su un po’ di Stephen King’s topping e ne ha tirato fuori una sua versione personale di IT. Che per altro è piaciuto a tutti, visto che parliamo del maggior incasso di sempre per un film horror. Bravo Andy, che te devo dì, c’hai visto lungo. Certo, io mi ero messo un po’ via il sogno di vedere la mia, personalissima, versione di IT su grande schermo, ma alla fine avevi vinto tu. E allora mi sono seduto sull’argine del fiume ad aspettare pazientemente la seconda parte.
Quasi tre ore di film per la trasposizione della parte adult del libro. Sono passati 27 anni da quel giuramento, quel patto di sangue fatto ai Barrens di Derry e i losers, i perdenti, sono cresciuti. Bill Tartaglia, interpretato dal sempre preso malone James McAvoy, è diventato uno scrittore di successo il cui libro Attic Room sta per essere trasformato in un film diretto da, occhio!, Peter Bogdanovich. Ben, quel ragazzino ciccione con quelle guanciotte irresistibili, è diventato un archistar col volto e il fisico scolpito di Jay Ryan. Eddie ha maturato una faccia spettacolare come quella di James Ransone, ma sotto sotto non è cambiato: è ancora un cazzo di germofobico paranoico che s’è sposato una sorta di rimpiazzo della mamma vessatrice, che ovviamente lo vessa a sua volta (la mamma e la moglie sono interpretate dalla stessa attrice, Molly Atkinson. Richie è diventato quello che tutti si aspettavano diventasse: uno stand up comedian di successo ed è portato sul grande schermo da quello che in questo momento è a mio avviso uno dei più dotati attori di Hollywood, Bill Hader (che qui si mangia mezzo film. Ah, ma nel frattempo avete visto la sua serie, Barry? Recuperatela immediatamente!). Stan ha scelto una vita da mediano: ha preso l’aspetto di Andy Bean ed è scomparso in qualche inutile sobborgo americano, oberato da un inutile lavoro. E la povera Bev? Bè, è cresciuta, è diventata Jessica Chastain e ha fatto l’errore che fanno tutte le ragazze cresciute con un padre violento che abusava di loro. S’è sposata con un uomo violento che abusa di lei e adesso si trova intrappollata in un matrimonio trappola. L’unico che in questi lunghi 27 anni è rimasto a Derry, quasi fosse il guardiano del faro, è Mike, interpretato da Isaiah Mustafa, che è finito a lavorare in biblioteca. Ed è proprio Mike ad accorgersi che a Derry, dopo il terribile assassinio di un ragazzo, le cose stanno prendendo di nuovo una brutta piega. E una sera, una fredda e buia sera, decide di rimettere insieme la vecchia banda.
La seconda parte di IT, e se avete letto il libro lo sapete, è più difficile della prima. Come detto, il primo film è stato trasformato da Muschietti in una sorta di bigini ben confezionato sull’antica arte del “salto sulla poltrona”. E questo secondo? Bè, IT 2 è un film profondamente nostalgico. È Il Grande Freddo con qualche scheggia horror impazzita (e anche un bel po’ di risate). Muschietti, ancora una vota insieme a Duberman, è riuscito a dare una giusta lettura alla parte più complessa del libro di King, quella in cui i nostri ragazzini preferiti, sono cresciuti, sono diventati adulti e hanno dovuto dimenticare le loro terribili paure infantili per fare spazio a quelle molto più concrete dell’età adulta. Ha capito che da piccolo hai paura del buio che c’è in cantina, mentre da grande hai paura del buio che c’è nella tua testa e nel tuo cuore una volta che torni a casa da un lavoro di merda e ti rendi conto che forse hai sbagliato tutto nella vita, che non hai il coraggio di ammettere a te stesso che bevi troppo, che forse non sei capace a scrivere come vorresti, che sei sposata con la copia di tuo padre, che quando ti guardi allo specchio vedi sempre quello che veniva preso in giro da piccolo perché era grasso.
Ho letto in giro che in IT 2 manca l’horror, inteso come meccanismo del genere, manca lo spavento. In parte è vero: Bill Skarsgard, l’ottimo pagliaccio Pennywise, è molto meno presente che nel primo film. Noi ovviamente un po’ ne soffriamo, visto che era e rimane una delle cose migliori dell’intera operazione, ma è anche normale. Ve la immaginate una sequenza in cui un cresciuto Eddie torna a casa, si fa vessare un po’ dalla moglie/mamma poi sale in camera sua apre l’armadio e dal buio, di colpo, esce un pagliaccio che gli dice: “Non hai scritto al comune per il cambio di residenza e adesso le bollette della TARI ti arriveranno a casa vecchia e quindi ti dimenticherai di pagarle e alla fine matureranno una mora pazzesca e fra due anni ti ritroverai una bolletta di dodici mila euro che dovrai rateizzare per non finire sul lastrico!”. Uhmmmm, non penso sarebbe lo stesso, no? Capiamoci, amici: le sequenze horror non mancano, eh? Appoggiandosi a un continuo rincorrersi di flashback, ancora una volta Muschietti riesce a mettere i losers, anche se cresciuti, di fronte alle proprie paure infantili, quelle che pensavano di aver dimenticato, ma si capisce che quello che gli interessa raccontare, ill cuore del suo IT, è altro. Ed è la scelta giusta.
I problemi però non mancano, eh? Il film, nel dover prima presentare tutti i protagonisti per poi nel dedicargli un mini corto horror ritagliato su misura, risulta fin troppo schematico. Qualche soluzione visiva poi non è tra le più fantasiose viste di recente su grande schermo, soprattutto se paragonate ad alcune ottime intuizioni del primo capitolo. E poi c’è lo sbrocco finale, amici. Quando le cose si fanno via via sempre più amiche di H. P. L. , Muschietti non può fare altro che alzare le spalle e dire: “Ok, raga, mandiamo tutto in vacca!”. E per altro lo fa alla grandissimo, con una sequenza lunga, articolatissima e mega pretenziosa. Ma ancora una volta sono qui a chiedervi: speravate di vedere una trasposizione cinematografica perfetta e fedele di un finale matto come un cavallo? E allora, meglio così, fidatevi.
DVD-quote:
“Guardate com’eri. Guardate come sei. Me pari Il Grande Freddo!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Oltre al già citato piccolo cameo per Bogdanovich, compaiono:
SPOILERINI CHE POI MAGARI VI ROVINO QUALCHE SORPRESINA E NON VORREI:
Stephen King come scorbutico proprietario del robivecchi dove Bill ritrova Silver, Xavier Dolan come vittima dell’aggressione omofoba a inizio film e Muschietti come cliente in farmacia.
DVD quote più bella di sempre
Complimenti per la recensione ottima quoto tutto al 100%
Il libro è lento e vive di immagini. Immagini di un orrore subdolo che difficilmente possono essere rappresentate su schermo a meno che a dirigere il tutto non sia un genio. Qui di geni non ce ne sono ma almeno nella prima parte ti sfondavi di pop corn e coca cola…o coca rum. Questo è semplicemente sbagliato. La prima parte è uno stand by me con venature orror senz’acca, la seconda uno stand by me popolato di pensionati. No non ci siamo
A me è piaciuto perché io, di natura, sento subito i calli e li sputo, senza vergogna, poi mastico il resto che a quel punto è perfetto per forza, quindi a fine pasto sono sempre soddisfatto del piatto…
…ma ammetto che quello che hai detto è azzeccato. Severo ma giusto.
Devo dire ottima recensione…..capisco benissimo le persone che sono rimaste insoddisfatte,perchè capita spessissimo dop avere visto la trasposizione di un romanzo, di esserne parecchio insoddisfatti. Muschietti ha dato la sua versione e ha fatto bene. Tanti l’avrebbero voluta più spaventosa, ma a ben pensarci, nemmeno la storia originale lo e più di tanto, se ormai dopo anni e anni di horror di ogni tipo, ci siamo desinsibilizzati….ho letto il romanzo a 16 anni,e mi aveva terrorizzata….riletto 27 anni dopo, mi ha fatto tutt’altro effetto, e più che un horror, ora come ora lo definirei un fantasy…e vorrei fare un mio appunto personale sui famigerati jumpscares….per mia opinione personale, per salto sulla poltrona io ci vedo qualcosa diretto direttamente a noi pubblico. QUELLA SCENA INASPETTATA e imprevedibile che ti lascia di stucco….quindi mi spiace,ma la maggiorparte di “buh” improvvisi che si vede in TUTTI gli horror dove il mostro/killer/entità di turno zompa fuori per spaventare i protagonisti, non sono diretti a NOI e quindi non li considero jumpscares. questi ultimi vengono sempre usati come motivazione”ci sono troppi jumpscares” quando il film non ci ha soddisfatto, ma quando il film ci è piaciuto, nessuno si prende la briga di sottolinearne la presenza. E NO,non giustificatemi questa cosa con “eh ma prima c’e la tensione…”perché se mi fai saltare fuori qualcosa durante una scena di tensione, io me lo aspetto, tensione o non.e quindi non c’è nessuna differenza….quindi puoi dire che in IT può non esserti piaciuto il modo in cui sono state create e messe in pratica queste scene, ma non “ci sono troppi jumpscares”, perchè io di jumpscares non ne ho proprio visti.
“Ha capito che da piccolo hai paura del buio che c’è in cantina, mentre da grande hai paura del buio che c’è nella tua testa e nel tuo cuore .”
Molto bella questa esegesi e mi trovo anche d’accordo sull’analisi delle varie parti, ma il risultato finale per me è più no: la scrittura mi pare funesti davvero la riuscita del tutto, che per il resto ha una confezione anche più solida e godibile del primo capitolo. Così finisce che la tensione non salga mai e i personaggi rimangano solo una grande intuizione di casting e non qualcosa di tridimensionale delle cui sorti tu possa preoccuparti. Postilla 1: non ho letto il libro, quindi faccio considerazioni sul film come oggetto a sè stante. Postilla 2: da fan sfegatato a me Watchmen non piacque, a parte proprio il finale che credo fosse l’unica licenza che Snyder si prese, magari se ne fosse prese altre per fare un film e non una copia carbone. Postilla 3: all’intervallo si sono accese le luci e ho visto in prima fila Marco Carta, ma non so se fosse un’illusione di It che si è preso gioco della mia paura atavica, quella di ascoltare brutte canzoni.
Era lui. Se ti avesse sorriso lo avresti riconosciuto per i denti da squalo.
Oddio, IT del 1990 aveva ben altri difetti che il mancato rispetto del finale (francamente infilmabile) del libro- era un film che si basava esclusivamente sulla performance di Tim Curry (miglia superiore rispetto a quella di Skasgard, che spaventa ma non inquieta) e il resto era da dimenticare.
Per quanto riguarda Watchmen, io non credo che Snyder non abbia proprio la fantasia per tradire una fonte. Gran tecnico, eh, ma non parliamo esattamente di un creativo.
c’è un “non” di troppo: io credo che Snyder non abbia proprio la fantasia
Io credo ne abbia da vendere e regalare: l’ha dimostrato con “Sucker Punch”, film della Madonna che i più considerano una merda.
Quel film è una merda ma è anche un miracolo tecnico. Ha scene girate da dio con storia e dialoghi che si prendono a cazzotti per contendersi la palma del ridicolo massimo. Il tutto senza un grammo di ironia (che ad una cagata del genere serviva come l’acqua).
E a me piacciono le teen in gonnellina, eh!
Concordo pienamente : senza Tim Curry quella miniserie non valeva nulla.
D’altronde Wallace non e’ che abbia mai particolarmente brillato come regista.I sui lavori difficilmente si elevano sopra la sufficienza.
Invece io penso che Sucker Punch sia una genialata anche a livello di trama, ma qua apriremmo un’off topic grande come Godzilla.
Mi risulta di essere l’unico al mondo, peraltro.
+1 per Sucker punch figata, ma SOLO per esecuzione e immagini. In quel film non c’è mezza idea.
Nemmeno per il cazzo. Odio le storie a finale triste e mi ha fatto cagare che a lei tocchi finire lobotomizzata per scatenare i dubbi nell’ispettore che annusa puzza di merda. Cazzo meritava di salvarsi. Ma il film è un CAPOLAVORO e NON sei proprio l’unico. Non è un film scompaginato, è solo immaginifico, non è la stessa cosa. Consiglio agli scettici di vedere The Wind, horror glorioso, un film di 80 minuti fatto da 20 capitoli di 4 minuti l’uno, TOTALMENTE gettati dentro a random. Che ora c’è una persona e poi di colpo non c’è più, perché siamo passati dal capitolo 1 al 3 saltando il 2 dove se ne andava… e poi eccola che va via (ma perché, c’era?), mezzo film dopo, dopo che l’hai vista morire, perché ora tocca al capitolo 2 in cui era viva e andava via tra il capitolo 1 e il 3.
Quanto al commento su IT2, scrivo in fondo. Chi non l’ha amato può evitare di leggerlo, si annoierebbe.
Amen, Fratello. A questo punto una nota dovuta su “Sucker Punch” dedicata a chi non lo apprezza. La chiave di lettura sono gli almeno 3 livelli di realta’ in cui si svolge. Quella “fantastica”, immediatamente riconoscibile, quella in cui alla protagonista viene chiesto di “ballare” in occasione delle visite degli illustri “ospiti”, quella MAI mostrata dopo il prologo in cui le ragazze vengono sistematicamente stuprate dagli aguzzini (da cui il processo di dissociazione – qualcuno ha detto programmazione MK Ultra o Monarch? ). In quest’ottica tutto ha un senso preciso.
ESATTOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Cazzo lo dico e lo ridico da una vita!!!
Pensa alle incredibili capacità di adattamento e sopravvivenza che le ragazze dimostrano: questa è pari pari una creazioni di killer mentalmenti controllati, il paragone con l’MK Ultra c’è TUTTO.
Grandissimo Savage
UFFA mentalmente NON mentalment-i che palle
Quoto. Anche per me Sucker Punch è un gioiellino incompreso.
Il finale infilmabile poteva essere risolto con una sequenza tipo episodio 8 di Twin Peaks il Ritorno, senza spiegazioni. Poi saremmo stati tutti scontenti e scornacchiati ugualmente, ovvio… :-)
Igram cinque altissimi per aver citato la scena migliore della storia della tv (e, personalmente, una delle migliori della storia del cinema).
Onestamente il libro ha un ritmo della Madonna a eccezione degli interludi, di cui solo uno è davvero funzionale mentre gli altri fanno volume. Lo stesso vale per il film: ritmo incredibile a discapito delle 3 ore ma il film è molto squilibrato. Ultima parte di una lunghezza estenuante che, a mio avviso, toglie spazio ai primi due atti, in cui il rapporto tra loro poteva essere approfondito molto di più. Chiariamoci: tutto il cast è ottimo ma, a differenza del libro, non c’è il giusto tempo per sviluppare la profondità del loro rapporto ritrovato. E comunque il rito di Chud nel libro è proprio tutta un’altra cosa, sotto ogni aspetto. Io capisco che come lo tratta King non è esattamente per tutti (anche se il materiale è esposto con una delicatezza incredibile) ma nel film mi è parso molto banale. E piccolo appunto: il totale cambio di rotta del finale in merito al rapporto tra loro, a me è piaciuto poco. Uno dei temi principali dell’opera è la perdita dell’innocenza. Ma se si chiama “perdita” è perché a un certo momento non c’è più.
Io dico solo una cosa: il cast degli adulti, madonna, il cast degli adulti. Non potevo immaginare scelte più azzeccate (Ransone! Hader!).
Bella recensione: ad ora la migliore analisi (e sottolineo analisi, non pensieri in libertà postvisione come ho visto fare su altri siti) che abbia letto!
Nathan
Mi aggiungo al coro di apprezzamenti per Bill Hader, che è la cosa più bella del film. Barry è una serie bellissima, e meriterebbe una menzione speciale sul sito (l’episodio ronny/lily è un piccolo capolavoro del cinema da combattimento, vedere per credere).
Episodio completamente senza senso (a un certo punto ero certo fosse un suo incubo dopo il calcione iniziale) ma bellissimo. La bimba ha abitato i miei incubi per giorni
Concordo praticamente su tutto quello scritto nella recensione: la difficoltà di trasporre la seconda parte del libro, che è anche dove peccò a suo tempo la miniserie anni ’90 che ebbe tutto sommato una buona prima parte ma mostrò tutti i suoi limiti nella seconda.
E concordo anche che gli interludi in cui manca l’horror siano tutto sommato fedeli al libro, che va oltre il semplice romanzo di genere.
Il film secondo me è pienamente sufficiente, però ha una pecca ENORME: la CGI. Parliamone. Alcune sequenze sono totalmente rovinate dalla CGI, in primis quella di Bev e la vecchia che era stata costruita benissimo (peccato ce l’avessero spoilerata da mesi sui trailer, e vabbè). Si salva l’omaggio a “La Cosa” con la testa-ragno, ma per il resto c’è un effetto-plasticoso veramente deleterio a mio parere
“A me piace pensare che Muschietti non la stravolgerà e girerà invece una storia nerissima, introspettiva e angosciante, di quelle che ti fanno sperare nell’arrivo del mostro per divertirti un attimo. Sordida, appiccicosa e mediocre, o falsa come una moneta da due euro e settantacinque. Una specie di Grande freddo con il mostro di sottofondo, insomma. Quanto sarebbe bello?”
SHYAMALAN TWIST: Muschietti è Stanlio Kubrick
SPOILERINO N. 4
C’è un altro cameo, il giovane (ormai non più così tanto) Ben della miniserie, nella prima scena del Ben adulto ;-)
Ahah pure io rileggendo la vecchia rece ho pensato cio
Volevo sapere se “è cresciuta e ha fatto l’errore che fanno tutte le ragazze cresciute con un padre violento che abusava di loro. S’è sposata con un uomo violento che abusa di lei e adesso si trova intrappollata in un matrimonio trappola.” va inteso come “è cresciuta e OVVIAMENTE ha fatto l’errore che tutti i cliché del caso appioppano alle ragazze abusate dal padre”, oppure se si tratta di un’opinione condivisa dallo stesso autore. Grazie.
Ciao, sono l’autore. Letterariamente parlando, è un luogo comune ben noto e molto frequentato. Non è una mia opinione. Ma soprattutto, qual è il problema?
Niente, è che ho sposato una donna abusata dal padre e volevo un attimo capire. Bella vez!
(possibili spoiler)
Io ho letto il libro e dico subito che non me ne fregava neanche una sega di rivederlo trasposto uguale o anche solo simile, credo fermamente che le opere debbano essere reinterpretate e non scimmiottate.
Alla luce di questa premessa, tolta quindi ogni lettura attraverso una possibile aspettativa, a me il film ha fatto cagare. Il ritmo non esiste, le scene si susseguono tra il didascalico e il noioso, i dialoghi in certi momenti sono letteralmente imbarazzanti, la recitazione tolto lo Xavier e il comico (che effettivamente è assolutamente perfetto) è da B movie del cestone (la ragazzina del primo film si mangia la donna di legno del secondo – addirittura una ragazza poco più che maggiorenne accanto a me a un certo punto dice, quasi stupita, “Ma questa non fa altro che urlare in ogni scena”).
E fin qua, che palle eh, però non è che vado a vederlo aspettandomi Kubrick. Le cose peggiori infatti sono altre.
La prima è che sto film pensato per essere diviso in due non riesce a campare da solo senza ricicciare continuamente scene e situazioni ed episodi del primo film. Sembrano quei sequel usciti 20 anni dopo di film cult che per affrancarsi devono ributtarti in faccia di continuo momenti amarcord dell’originale, quando qua porca puttana è stato tutto PENSATO per farne due. Imbarazzante.
Il finale (e specifico che concordo col recensore che va benissimo così, ci mancava che sto qua si mettesse a girare una roba complicata e metafisica, dio ce ne scampi) ha delle scene girate in modo amatoriale (gente che corre a caso) ma soprattutto – RISPOILER – It viene sconfitto a offese. Io non ci potevo credere. Non è nemmeno Il Potere Dell’Amicizia© o la coscienza di un bene antagonista, no, qua si chiude con gente che urla letteralmente “Clow di merda” e questo si prende male e muore. Si scopre che in pratica la nemesi di It in questo universo è Eminem.
E poi, ultima cosa che è sempre giusto ribadire, i basta con i jump scares, BASTA! Avete rotto il cazzo, non è horror, non è un espediente, siete solo degli incapaci rompicoglioni.
https://www.youtube.com/watch?v=42Cc4GtxSMU
Ridicolizzare la vanagloria delle parti malvage di noi è parte della terapia per uscire da un dipendenza, quindi non è campata in aria l’idea di insultare It, ma devo ammetterlo, quella cosa di Eminem, merita la DVD quote
Sul resto ti do ragiorto (o tortagione), cioè ciò che dici è vero, TUTTO, ma mi è scivolato addosso come acqua, mi è piaciuto tantissimo e così rimane.
Numero otto
*burp*
Concordo in larga parte con la recensione
L’ho visto giovedì sera
A me non e’ dispiaciuto.Preferisco la prima parte che mi sembra anche piu’ coinvolgente per lo spettatore,ma anche questo non l’ho trovato fatto tecnicamente male.Muschietti secondo me e’ un buon regista.
Concordo anche con chi diceva che un problema per il film e’ la CGI : l’esempio di Bev e la vecchia e’ perfetto : una scena costruita benissimo,con il giusto crescendo di tensione per poi mandare tutto in vacca con l’epilogo…
Ed e’ cosi’ anche per gli altri mostrilli che compaiono nei corti dei protagonisti.
Gran peccato.Un sano vecchio lavoro di make up avrebbe reso molto di piu’.
Secondo me comunque un buon film.
p.s. avevo tanato Bogdanovich e King (che clamorosamente quasi nessuno ha riconosciuto in sala !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) .
Sapevo di Dolan ma non avendocelo presente fisicamente ho capito che era lui solo perché sapevo che personaggio avrebbe interpretato.
Domanda per chi ha letto il libro (io non l’ho fatto) : l’epilogo del personaggio di Ritchie e’ lo stesso su carta stampata o e’ un ‘iniziativa di Muschietti ?
La CGI della vecchia funziona nella primissima inquadratura, poi subito dopo diventa una roba tipo cartone animato dei Ghostbusters degli anni ’80/’90.
Ma io non mi spiego, con tutte le volte che si rivedono i film tra produzione e post-produzioni varie, come fanno a non accorgersi di certe robe?
Come non darti ragione.Nel 2019 ha dell’incredibile
Ok, visto venerdì con la morosa, appassionatissima di It libro. Diciamocelo con quel pizzico di cattiveria necessaria, a me il libro è piaciuto ma non così da dio, perché per me è lento. Preferisco storie meno narrative e più violentemente emotive come Carrie, ad ora uno dei miei libri preferiti. Ma non dico non sia un bel libro, sono solo i miei gusti.
A noi il primo era piaciuto. Il secondo… difficile da dire. Non mi ha fatto impazzire la scelta di mettere costanti flashback del periodo del primo, un film sui Perdenti da ragazzini lo abbiamo già visto. Ora volevo un film sui Perdenti da adulti.
Tolto quello, a me il film è piaciuto tantissimo. Vero vero che i mostri sono un po’ banali, ma un film non è le sue parti, né la loro somma. Un film è l’essenza che usa la somma delle parti per manifestarsi. Le emozioni che ti da non dipendono dalle singole scene, né devono. Vengono da quello che un film ti lascia alla fine. E a me ha lasciato le stesse emozioni del libro, la magia del diventare grandi, per quanto doloroso possa essere, è quel dolore struggente che rende il vivere magico. It qui è solo l’operatore della loro crescita.
Non dimentichiamoci MAI che la “teologia” di Stephen King è raccontata nella serie della Torre Nera e It NON serve il Nero, ma il Bianco, anche se lo fa a modo suo. It è uno dei BUONI, una sorta di Vegeta rispetto a Goku, ma NON serve il Re Rosso.
C’è qualcosa di mistico nel momento in cui, prima che lo uccidano, diventa piccino picciò e quasi si complimenta del loro essere diventati adulti.
Sono uscito emozionato e fermamente intenzionato a fregarmene (come mio solito) dei contro che indubbiamente ho notato, il rito di Chud ammetto che lo speravo pari pari come nel libro.
Complessivamente, bellissima rece, condivido molto, non tutto, perché a me è piaciuto senza se e senza ma. Non senza notarne i difetti, manca un gocciolino di costruzione della coesione e della contestualizzazione dei personaggi adulti… ma è come dire che posso fare il bagno in una resort 5 stelle dei Caraibi e non lo faccio perché il sale alla lunga secca la pelle. TUTTO ha dei contro. Io mi concentro sui pro fino a quando i contro non diventano troppi. E qui i contro perdono alla grande contro un film che, se tanto c’è, mi è piaciuto perfino più del primo, perché qua e là è pure più toccante.
A me è sembrato visivamente molto buono, girato con mestiere, però narrativamente un tantino incartato nella presentazione dei ragazzi adulti, e come tirato via nei fuochi d’artificio finali. Tutto sommato mi è piaciuto.
A me era piaciuto pure quello vecchio, che per essere un prodotto televisivo a basso budget era veramente ottimo, a parte il finale ovviamente. Ho adorato il romanzo, un vero capolavoro. Magari per rendere al meglio le sottrotrame e la complessità narrativa più che un film serviva una serie in due stagioni di tredici puntate.
Aggiungo: serie che dovrebbe essere ambientata negli anni 50 e 80, a mio parere.
Cazzo bella idea
Bella bella… ci farebbero soldi a palate, la gente l’amerebbe, darebbe lavoro ad un botto di persone, e il mondo ritroverebbe fiducia nelle serie che non finiscono mai se non perché le cancellano (motivo per cui io con le serie ho CHIUSO, anche se finché lo fanno continuo Stranger Things e ho dato una chance a The Boys)
Bentornato fratello, IT è un mondo più sereno per incontrarci invece della roba del regista di Midsommar
Ciao Maestro, ottimi The Boys e ST, che tra l’altro deve molto a King. Io credo che mi vedrò Warrior, che pare una bella sagra delle botte cinesi, e Watchmen, sicuro. Oltre a il Mandaloriano, perchè sono un devoto della Forza :-).
Quante cose figliolo, tu come stai?
Watchmen è un capolavoro, Warrior ammetto con serena umiltà di non averlo visto! E questo Mandaloriano, non lo conosco… vado subito a documentarmi, e grazie!
Ps la Forza è un OTTIMO punto di partenza per capire il Bene e il Male nella magia… diciamo che il Bene è l’Equilibrio tra la cazzutaggine e l’assenza di buonismo perbenista del lato Oscuro, e l’assenza di vanagloria arrogante, vendicativa, e pateticamente frenetica di quest’ultimo…
Watchmen dicevo la serie in uscita. Il mandaloriano é la nuova serie di SW in uscita.
Sto benone, sono in partenza verso Torino per vedere Alice Cooper \m/.
A presto, un abbraccio anche a te.
Grazie mille per le news! Mi documenterò! Divertiti a vedere quel mattacchione, io lo ADORO, ti auguro tanta musica, tanto alcool, e tanto sesso!
Abbraccione!
Io ho il raro privilegio di non aver letto il libro e di poter giudicare il film per quello che è a prescindere da. E ciò che ho visto, a differenza del capitolo uno, mi è piaciuto. E mi è piaciuto tanto. Certo non è un horror ma uno splatter con alcune scene che rasentano il disgustoso, ma credo che scrittura e atmosfere rendano bene le inquietudini dei personaggi, di certo molto meglio di quanto non avesse fatto con i personaggi bambini. E’ il miglior film che ho visto quest’anno (anche se temo che non sia tanto merito di It quanto piuttosto colpa della pochezza dell’offerta alternativa).
Un difetto? !!!SPOILER!!! Chi ha letto il libro mi conferma che Richie non era omosessuale. Questi stratagemmi, al pari di Sulu di Star Trek Beyond, che non anno alcuna rilevanza artistica o narrativa ma servono solo ammantare il film di una ruffiana e irritante aura politically-correct non possono che trovare il mio inesauribile biasimo.
Ma non era velatamente accennato anche nel romanzo? Te lo chiedo perchè l’ho letto qualche anno fa, e data la mole non ricordo i particolari. Questa cosa per dire non la ricordavo, ma mi è tornata in mente dopo la scena del film. Ma magari mi sbaglio eh. Per dire, non mi ricordo neanche se le suggestioni di abuso sessuale del padre su Bev erano anche quelle nel romanzo, perchè nella prima parte del film mi pare ci fossero. O no?
Scusa, mi sono appena reso conto che hai scritto di NON averlo letto.
Vabbè, se qualcuno lo sa magari risponde.
Anche io mon jo letto il libro, ma ho trovato questo in rete:
https://www.ign.com/articles/2019/09/07/was-richie-gay-in-it-chapter-2
Da quello che ho capito l’omosessualità di Richie nel libro era lasciata alla sensibilità del lettore, un po’ come quella di Will in Stranger Things è lasciata alla sensibilità dello spettatore.
Nathan
Da quanto leggo nel link, quello che era un forte legame d’amicizia (del tutto comprensibile vista natura e soggetto del film) che poteva essere o non essere qualcosa di più è stato esplicitato in un sentimento omosessuale. Perchè? Ribadisco, questo inserimento non aggiunge ne toglie nulla allo sviluppo narrativo (al contrario del omicidio nel fiume, sempre a sfondo omofobico, in apertura del film) ma al contrario ha richiesto l’inserimento di un personaggio del tutto nuovo (il cuggino del teppista biondo) tanto per dargli un senso. Purtroppo continuo a pensare che in magheggi di questo tipo ci sia strategia che squalifichi la qualità del prodotto non meno degli inserimenti pubblicitari.
Sarò sincero, un pochino l’ho sentita anche io una forzatura. Però può darsi che fosse un modo per evitare che passasse del tutto sotto silenzio (anche se io avevo sospettato qualcosa del genere dalla disperazione rispetto al lasciarlo nella grotta).
Siamo in un’epoca in cui facciamo amicizia con un concetto rimasto taciuto molto a lungo, l’Arte è veicolo di cultura quindi capita che ci insista, è odierno.
Però insistere su una cosa secondo me rovina un po’ la magia dello sbatterci contro apparentemente per caso.
@Nathan: no, l’omosessualità (probabile) di Will in Stranger Things è molto più suggerita. in IT, il libro, non c’è NIENTE che faccia pensare che Richie sia omosessuale, a parte il fatto che è celibe e senza relazioni in corso pur non essendo più giovanissimo. Tant’è vero che di recente King ha detto che lui non lo aveva mai pensato come omosessuale:
https://leganerd.com/2019/09/10/it-capitolo-due-stephen-king-dice-la-sua-sul-segreto-di-richie/
anche se poi dice che è un aggiunta che gli fa piacere vedere, ma immagino fosse una dichiarazione che DOVEVA fare. Nella realtà anche io la vedo unicamente come una scelta ruffiana per i tempi che corrono, che sinceramente svilisce anche un pò il discorso. Come se certe cose non si potessero fare SOLO per amicizia, ma occorresse per forza l’amore.
Nel frattempo Mike Hanlon: “Ok, serve un piano per sconfiggere IT. Quel vecchio rituale indiano? Ma non funziona… Ci sono! Basterà dire agli altri che in realtà funziona. Sono un genio”.
Non ho visto la parte uno in attesa di sapere una sola cosa della parte due:
La tartaruga spaziale c’è o non c’è?
SPOILER
NON DECIFRARE (ps sono d’accordo con te, Maturin è una cosa importante per chiunque ami la teologia di King e le storie ad essa connessa)
Larispostascrittamaledipropositoperevitarechequalcunolaleggainvolontariamenteèaccesodettoiningleseepoilettoalcontrario
Ti consiglio la visione, è una bellissima duologia
Cazzo perché non l’ha mostrata visualizzata bene?
ok la continuo qui
“larispostaèaccesoscrittoininglesepoilettoalcontrario”
C’è e non c’è.
Nella rivisione del primo film durante la maratona l’ho scovata 3 volte nel primo film; nel secondo ero più concentrato a seguire il film che non a cogliere i dettagli.
Come dicevo più sopra, non ho letto il libro, quindi non so se avrebbe dovuto esserci una manifestazione concreta o che; conosco il dualismo tartaruga/ragno dalla torre nera e qui mi è sembrato che si trattasse la questione come se la tartaruga fosse una presenza immanente (e pertanto ricorrente), più che un’entità riconoscibile.
Spero di aver risposto alla tua domanda, senza averti fatto spoiler.
Nathan
il primo è una merda il secondo non lo vedrò la recensione fa schifo. certo che si poteva fare di più per avvicinarsi al libro e non è affatto vero che muschietti ha fatto l’unica cosa possibile. il primo l’hanno visto tutti perche it l’hanno letto tutti e pure e (soprattutto) perchè la gente è scema
Mi piacerebbe sapere come puoi dire che la recensione fa schifo se non lo hai visto. Comunque c’è modo e modo di dissentire.
In secondo luogo sono molte le persone che non hanno letto il libro, rispetto a quelle che conoscono “il pagliaccio It” perché ormai è una figura diffusa nella cultura popolare.
Infine,dalle tue premesse sembrerebbe che tu il primo l’abbia visto: evidentemente, quindi, definire “scema” la gente che, appunto,lo ha visto, dev’essere un epiteto bonario, dato che anche tu ne fai parte.
“Se vi uscisse un grazie ogni tanto non sarebbe male!!! Grazie tante Berto, magnifico stufato Berto, e che ci vuole tanto?”
cit Lo Hobbit, Un Viaggio Inaspettato
Scusa Berto ma il tuo nick mi ha fatto venire in mente quella scena, uno degli highlight del film
Ora, venendo alle cose serie, ravvedo delle idee interessanti nel tuo post, che però è davvero troppo aggressivo. La gente che scrive qui è roba seria, non sono amatori, sono professionisti del settore, non saresti così spiccio nel rispondere a tono ad un docente di filosofia a livello mondiale perfino se tu disapprovassi la sua idea, rispetteresti chi è ed il percorso che lo ha portato lì. Quindi per favore sii più gentile qui.
POI, a me le cose che hai scritto interessano. Perché vedi, più risolvi un cubo di Rubik, più le ultime mosse diventano difficili, spesso costringendoti a ricominciare tutto da capo. Io non sono sicuro, che si potesse fare meglio. Ma non vuol dire che io lo abbia sentito come attinente al libro. Sono d’accordo con te che si è preso delle libertà narrative che spezzano un po’ il pathos dell’omonimo cartaceo, però non credo si potesse far meglio.
Il primo è meno attaccabile: lì, semplicemente dissento da te, era fatto molto bene. Poi a me il secondo è piaciuto di più perché piacendomi di più il soggetto (a me i film coi bambini NON piacciono), l’ho apprezzato di più e ho potuto empatizzare coi personaggi in modo maggiore, quindi me ne infischio dei contro. Pero riconosco che il secondo si prende pure più libertà del primo.
Quello che mi interessa, è sentire cosa avresti fatto/cambiato tu. Non sto facendo ironia, non ti sto sfidando. Più su qualcuno ha scritto (nemmeno ricordo di che parlava, ma ricordo le parole) “…narrazione lenta, nera e marcia” o qualcosa del genere. Mi è entrato sotto la pelle e cerco di immaginarmi un film su It fatto così, poi non mi riesce, It non è nel modo più assoluto il mio libro preferito di Stephen King perché la paura non mi ha mai fatto granché effetto, tolta la mafia e le malattie incurabili (entrambi hanno il potere di prendere alla sprovvista) io non ho paura di NULLA, mai avuta da bambino (quando non sapevo esistessero hiv e mafia) e non mi la trovo interessante, un mostro che si basa sulla paura non mi affascina, quindi la mia mente non si mette lì ad indagare… ma mi piacerebbe sapere cosa emerge dal cervello di qualcuno che invece l’ha fatto.
Per dire che il film fa schifo devi averlo comparato con qualcosa che pre-esisteva nella tua fantasia, nelle tue speranze… roba che mi piacerebbe che tu descrivessi, perché mi incuriosisce, come mi è piaciuto il film, potrebbe piacermi lo script che hai immaginato tu…
Mah
Sara’ che ho letto il libro quando uscì e a quei tempi ero poco più grande dei protagonisti versione adolescenti… Però It – il libro – ha segnato la mia vita e per me fu veramente un’emozione indescrivibile entrare in quel mondo.
Mi è piaciuto il primo episodio, ho trovato che si avvicinasse molto alle atmosfere del romanzo, quindi le mie aspettative erano forse troppo elevate per il secondo capitolo.
Il fatto è che mi è sembrato davvero tirato via in certe scene a metà tra lo splatter ed il comico, quando mi sarei aspettato di provare solo paura distillata al suo massimo.
Il finale poi…capisco la difficoltà nel trasporre il romanzo ma…non ci siamo nemmeno avvicinati alla vera essenza del libro.
A questo aggiungerei diverse “libertà” che si è preso il regista e che non ho gradito, a partire dagli anni in cui è ambientato il film, che sarebbero dovuti rimanere quelli indicati da King a suo tempo.
Per concludere..in sala ero forse l’unica persona vicino ai 50 (ahimè), il resto del pubblico era composto da adolescenti che sembravano aver apprezzato a fine proiezione.
Per cui, forse, va bene cosi.
Onde evitare che la cosa assuma una dimensione spropositata al suo valore, voglio puntualizzare: ho proprio voluto trovare il pelo nell’uovo, quando di difetti gravi nel film non ne ho trovati. Di sviolinate del genere ne ho viste di ben più sgradevoli di questa: mi viene in mente la metamorfosi della moglie del malavitoso di “Un uomo tranquillo”, per dirne una, che avrà sicuramente infervorato le esponenti del movimento me-too, ma ha anche oltraggiato chiunque sia dotato di occhi. La differenza sta nel fatto che “Un uomo tranquillo” è un film brutto, e quindi non era rovinabile.
Bello ma troppo lungo a mio parere.La morale finale in un film come questo scricchiola un po’ troppo io l’avrei concluso un po’ prima e poi il fatto che distruggano It a insulti mi sembra un pochettino semplicistico per non dire puerile io avrei cercato un altra soluzione andando a cercare qualcosa che metteva in difficolta’ It come la kriptonite per Superman o scavando nel passato di ma fortunatamente non son io il regista.
“fortunatamente” ?
A me le tue idee piacciono
Poteva essere fatto in 2 ore invece di 3. Ripetitivo fino all’assurdo, mi sono addormentato per un pezzetto quando entrano nella casa, sempre le stesse situazioni e lo stesso identico modo di rappresentare IT. Segue pari pari il libro, ma lì c’era una parte descrittiva e introspettiva importante, non necessario fare vedere i ricordi di TUTTI! Abbastanza ridicolo verso la fine, anche per come sconfiggono IT.
Il film non mi è dispiaciuto, anche se mi aspettavo un risultato diverso: ottima regia e soprattutto buon montaggio (ho gradito i passaggi da un personaggio all’altro nelle prime sequenze; mi è piaciuto un po’ meno il riciclo di scene dal primo capitolo, ma pazienza, immagino che una director’s cut possa risolvere il problema). Era giusto che la vicenda cambiasse un po’ rispetto al libro: dovremmo finirla con il mito della fedeltà all’opera originale. Una delle poche cose da criticare alla sceneggiatura sarebbe solo il mancato approfondimento di personaggi come Ben e Beverly, che rispetto agli altri (anche rispetto a Stan) sembrano piuttosto piatti. In tre ore si poteva fare meglio, ma credo che anche questo sia influenzato dalla scelta di non insistere con il triangolo con Billy e rimuovere dalla trama i personaggi di Audra e Tom (che fanno solo brevi apparizioni); a questo si aggiungono anche la Chastain svogliata e l’imitazione scarsa di Jason Momoa del suo partner sulla scena. Un’altra cosa che ho trovato fastidiosa (ma che alla fine non ha inficiato sul divertimento: ripeto, l’ho trovato un film buono, anche se sotto le aspettative che avevo) è l’insistenza su Pennywise. Secondo me, se si fossero tentate altre strade, soprattutto per la forma finale del mostro, il villan sarebbe stato anche più spaventoso; invece Muschietti (credo su insistenza della Warner) ha preferito puntare sul clown assassino, lasciando un po’ da parte la varietà di mostri del primo capitolo e del romanzo (però quando lo fa, diverte: la scena della testa di Stan è inquietante al punto giusto).
Ok ecco un commento che mi permette di non aggiungere altro e tacere. Ma perché io sono sempre bravo a dire il 99% di quello che voglio dire, ma il 100% deve sempre aspettare che qualcun altro dica quello che volevo dire io, e lo dica pure meglio?
Lettura perfetta fratello, perfetta
Avete già detto tutto e il contrario di tutto, quindi mi rimangono poche lettere da usare e poche parole per fare bella figura.
Guardo film da 45 anni ma sono 45 anni che non ci capisco un cazzo, quindi non penso dia vere gli strumenti adeguati per dare un’opinione matura e rispettabile, questa premessa è atta a farvi intendere che la recensione sarà molto breve ma non voelva passare per un commento troll.
Dupalle di film, senza ritmo, senza enfasi e senza la necessaria attinenza al libro. Io non sono per le vie di mezzo: o ci provi a cassius duro a seguire il finale folle del film o vai a dirigere i pokemon.
E dire che il primo non mi era dispiaciuto (e ho trovato i ragazzini molto più convincenti della loro controparte adulta).
Watanz.
errata corrige: il “finale folle del libro”
Ecco, io ho trovato gli adulti molto più convincenti della loro controparte ragazzina. Tanto per dire quanto è vario il mondo.
visto stasera, sala con 15 persone, solo io la mia ragazza e un amico sopra i 30 anni, gli altri tutti sotto i 18…premessa che faccio per dire che, ci piaccia o meno, IT è stato concepito come blockbuster e ne mostra, in entrambi i capitoli, i tratti caratteristici (non mi dilungo a elencarli, sono quelli). Per me il film nella prima ora e mezza regge molto bene, Pennywise è molto presente e, per come lo hanno pensato è, come qualcuno ha già scritto, la cosa più notevole del film, a me Skargard convince e mi spiace non avere potuto vedere il film in inglese perché doppiata la sua interpretazione perde tanto.
Maschietti accorcia come è normale che sia, si prende delle libertà di trasposizione temporale della narrazione rispetto al libro ma il film scorre, tiene in tensione al punto giusto e ciò giustifica una narrazione troppo superficiale e concisa della vita da adulti sei perdenti e del loro ritorno a Derry. Nella seconda parte peró il film si perde, l’ironia onnipresente di Richie ed Eddie in ogni situazione diventa inutile al contesto narrativo e stucchevole , Beverly sembra non saper far altro che urlare, Bill balbetta troppo e non è il leader carismatico che King ha descritto nel romanzo, Mike perde ogni funzionalità narrativa e a differenza del romanzo, in cui era il tret d’union (spero si scriva così) del gruppo, con tanta carne al fuoco data al racconto dal suo personaggio, è inutile e anche poco intelligente. Ben interpretato da un attore realmente più scarso degli altri, infatti per me è il personaggio più debole, sottotono anche nella prima parte dove gli altri tengono bene botta.
Il finale è troppo dilatato, la discesa negli antri è descritta bene e coraggiosamente ( impossibile trasporre il finale di lotta metafisica del libro, semplicemente) ma aver lasciato la faccia del clown sul corpo di ragno non ha senso, è un timido tentativo di non farsi insultare per avere fatto il ragnone come nel film anni ‘90, non un’idea solida. It che poi accenna di essere un’entita femminile in maniera totalmente estemporanea mentre viene ucciso ad insulti è, per quanto non intollerabile nel complesso, insensato come altre scelte, tutte concentrate nel finale: l’omosessualità inventata di sana pianta e politicamente corretta di Richie (totalmente assente ogni riferimento nel libro, ma proprio che non c’è neanche un microindizio o accenno), il taglio totale del triangolo amoroso ben billy bev, Mike che lascia Derry…tutto condito da almeno 15 minuti di inutilità con ancora un flashback ai perdenti bambini…io alla fine sono uscito non deluso perché non avevo aspettative e ho affrontato il film con l’amore per il romanzo e i personaggi a prescindere, ma tutto sommato trovo sia, come opera complessiva, un’occasione perduta. Mi piacerebbe tantissimo una serie tv con Skargard nel ruolo di It (ripeto, per me lui da solo fa tre quarti dell’opera) che potesse ricostruire e narrare con dovizia di particolari le paure e le riflessioni introspettive dei personaggi, magari tentando coraggiosamente di rendere più metafisico e aderente al libro il finale, con una CGI decente però.
@ Carlito: che It non si mostri nel finale nella sua forma naturale (cosa che per altro era stata anche anticipata) un pò ha deluso anche me ma col senno di poi credo sia stata una scelta obbligata per permettere di vederlo morire, appassendo come un fiore senz’acqua, nella forma di pagliaccio in cui tutti lo identifichiamo e che è il motore del libro e del film. Una scena che a me è piaciuta veramente tanto.
Mi dispiace ma a questo giro non sono d’accordo. Non salvo niente di questa seconda parte, soprattutto perchè (per me) è sbagliata proprio la messa in scena della parte adulta.
O meglio, capisco che in un libro intraducibile come IT tu debba seguire per forza un tuo schemino ed attenerticiti fino alla fine, ma se (come dice giustamente Casanova che coglie il punto) le paure da adulto sono profondamente diverse di quelle che hai da ragazzino, non puoi ridurle ad un espediente unicamente per introdurre i losers da adulti. Nel resto del film, a meno che non mi sia perso qualcosa, tutti questi aspetti vengono completamente dimenticati (e secondo me è particolarmente grave nel caso di Beverly), preferendo pigiare unicamente sui tasti delle paure che avevano da ragazzini, in una sorta di madeleine della paura.
Come nel primo manca poi completamente Derry. Se nel libro è sostanzialmente complice di IT e benzina per la fiamma dell’odio di cui si ciba, qui è una cittadina a caso che non ha niente che la caratterizzi e la descrizione dell’odio e della malattia delle sue persone viene spuntata dalla lista bignami unicamente nella prima scena con il pestaggio di Xavier Dolan.
Il finale era infilmabile, concordo, e quindi tutto sommato a mente fredda ci sta una scelta iperconservativa e realistica come quella scelta. Certo, il fatto che il clown venga ucciso a insulti (quindi combattendo l’odio con l’odio accumulato per anni) lo rende abbastanza imbarazzante.
Concludo dicendo che nemmeno il rapporto tra adulti dei personaggi è presente (per me), ho trovato zero alchimia, zero partecipazione (esempio: la scena del bacio tra chastain e mcavoy). Mi dispiace ma non mi è piaciuto per niente.
beh per forza, fa cagare
Porcheria allucinante, non ci voglio credere