Settimana scorsa era uno di quei weekend un po’ loffi in cui noi dei 400 Calci, non sapendo che fare, affittiamo un posticino a Roma, organizziamo delle lotte all’ultimo sangue tra gladiatori e ce le guardiamo sgranocchiando lupini. Una cosina di redazione. Una volta prenotavamo il Colosseo, ma ora non più, perché è mezzo scalcinato e Nanni dice che non ci si confà; per cui nelle ultime settimane abbiamo ripiegato su San Pietro, la basilica. Il Vaticano ci fa un prezzo di favore perché, se non ho capito male, Darth è il nipote del padrone di casa (del padrone, ripeto, non dell’inquilino), quindi ci lasciano fare quello che vogliamo. L’ambiente è grande, possiamo portare un po’ di amici e ammiratrici, e le urla dei gladiatori rimbombano che è una bellezza. Comunque, settimana scorsa eravamo lì e a un certo punto un inserviente mi porta un bigliettino fatto con un foglio di quaderno a quadretti ripiegato in quattro. Lo apro, lo leggo, c’è scritto: «IO + TE = TANTI BAMBINI??? Y/N. XOXO, ROONEY MARA”. Mi giro e, qualche fila più indietro, vedo Rooney Mara paonazza che si copre la faccia con le mani, mentre accanto le sue amiche Katrina Bowden, Cobie Smulders e Milla Jovovich la indicano, si sbracciano, ridono a crepapelle come le scemette che sono. Ho fatto ciao con la mano, mi sono girato, mi sono preso un po’ di tempo per pensarci su.
Cara Rooney Mara, questo è il mio bigliettino di risposta, e purtroppo la mia risposta è N.
Primo, perché dopo il mio incidente di giardinaggio non potrei neanche se volessi. Secondo, perché non sono un grande fan dei figli e del figliare in generale. È un problema mio: non ho l’istinto paterno. Ne sono privo. È una carenza del mio corredo genetico, ne prendo atto e non me ne lamento: dal mio punto di vista esterno, il dilagare dell’istinto genitoriale tra tutte le mie (ex-) conoscenze è una sorta di apocalisse zombi in cui io mi ritrovo sempre di più nella parte di Cillian Murphy all’inizio di 28 giorni dopo, ramingo in una città deserta tra le cui ombre si nasconde una torma di disfatte figure arrancanti, meri simulacri degli umani che furono, condannati a ripetere all’infinito una sola ossessiva frase ormai svuotata di qualunque significato: «SIMONE HO DETTO VIENI QUIIII».
Quindi, Rooney Mara, per quanto sia onorato della tua proposta, devo metterti in guardia da questo impulso autodistruttivo che senti crescere in te ogni volta che mi vedi. Ecco perché ho deciso di consigliarti un film; un film che ti farà riflettere su quanto è ingrato il compito di una madre e su quante difficoltà comporti avere dei figli, soprattutto se tali figli sono creaturine mostruose adottate da un fantasma orrendo che pare Sadako con la faccia disegnata da Modigliani.
Cara Rooney, stasera ti parlo di LA MADRE.
La madre è un horror prodotto da Guillermo del Toro, e potrei anche chiuderla qui. Tutti sanno, infatti, che quando non è impegnato a realizzare i nostri sogni, Guillermo del Toro ama patrocinare giovani registi ispanofoni, fargli girare horror-mélo di bambini inquietanti, sdoganarli e poi lasciarli liberi di scorrazzare per l’Hollywood. Vi ricordate di Juan Antonio Bayona? Spagnolo, ex-pupillo del Toro, regista del bel The orphanage, adesso è finito a fare The impossible, ovvero il film creato per accontentare tutti quelli che googlavano “Naomi Watts nuda tutta smerdata” e non trovavano mai niente. Fuori uno, avanti un altro: nella puntata di oggi, il giovane regista spagnolo che vince la sponsorizzazione di Guillermo del Toro è…. rullo di tamburi… Andrés Muschietti!
Muschietti è un tipo bravo e furbetto: prima di questo La madre, aveva in curriculum solo un corto di tre minuti dal titolo Mamá. Sì, esatto: il lungometraggio è tratto dal cortometraggio. La cosa curiosa di questo corto è che è stato concepito da Muschietti non tanto come opera a sé, ma – lo afferma lui stesso – come trailer autopromozionale. In pratica Muschietti è andato da del Toro e gli ha detto: «Delto’, io ho una buona sceneggiatura e tre minuti di girato in cui ti dimostro cosa so fare: piani sequenza, movimenti di macchina fluidi e insinuanti, terrori, bambini, scale, effetti speciali degni di questo nome. Me lo fai fare il film intero? Giuro che viene fuori una cosa carina. Per favore?». E secondo voi uno con questo bel faccione qui poteva dirgli di no? Esatto.
Ora guardatevi il corto:
httpv://www.youtube.com/watch?v=PzAGVOV_30o
Visto? È una trovata pubblicitaria efficace e ben fatta, perché ti lascia con mille domande: chi sono le due bambine? Perché conoscono un fantasma orribile e lo chiamano mamma? OK, non sono mille domande, sono due, ma il film dà entrambe le risposte.
Le bambine sono le figlie di JAIME LANNISTER. Per tutta una serie di motivi che non vi sto a spiegare, Jaime Lannister abbandona le figlie in una casetta nel bosco infestata dal fantasma di una donna dallo spiccato istinto materno. Poi Jamie Lannister muore. Le due bambine vivono cinque anni in una baracca nel bosco ALLEVATE DA UN FANTASMA MATTO e diventano, comprensibilmente, due mostri orripilanti che camminano come nell’Esorcista e hanno la tendenza a sbucare da un lato dell’inquadratura accompagnate da una staffilata di violini. Un giorno qualcuno le ritrova, e le due bambine-mostro vengono affidate alle cure del fratello gemello di Jaime Lannister (non Tyrion, purtroppo) e della sua fidanzata Jessica Chastain, una punkerina stereotipata e fuori tempo massimo che esterna la sua ribellione tardo-giovanile avendo i capelli corvini e suonando il basso in un gruppo che fa cose ribelli tipo fumare sigarette in sala prove. Ovviamente il fantasma si ingelosisce di Jessica Chastain e vuole ammazzarla. Dal canto suo, Jessica Chastain lascerebbe volentierissimo quei due mostri repellenti alle cure del fantasma, senonché l’ISTINTO MATERNO prende il sopravvento e diventa la forza più forte di tutte, sconfiggendo nell’ordine: (1) il dimonio sovrannaturale, (2) la voglia di libertà e ribellione punk stereotipata, (3) il fatto che le due pargole non sono nemmeno lontanamente imparentate con Jessica Chastain e (4) il fatto che quelle due creaturine orripilanti mettono una paura fottuta e sono due mostri.
Capito, Rooney Mara? L’istinto materno è capace di sconfiggere anche il potere sovrumano del fantasma. Siamo in pieno territorio del Toro: i bambini testimoni di disgrazie, gli orfanelli, le tragedie che separano i genitori dai figli, e il modo in cui tutti questi elementi interagiscono con il sovrannaturale e si rispecchiano in esso. Rispetto ai film di Del Toro, però, e più ancora che in The orphanage, La madre sceglie la via dell’horror con tutti i crismi: ambientazione in una casa inquietante, spaventi ben riusciti, un immaginario che pesca un po’ dagli USA, un po’ dal nuovo horror spagnolo, un po’ dal Giappone. Di suo, Muschietti ci mette un cognome buffo e una mano sicura nel dirigere, tiene la tensione alta e azzecca qualche bella sequenza, soprattutto i long take che seguono i personaggi nella casa giocando bene coi diversi ambienti, col fuori campo e persino col fuori fuoco (quando scorgiamo il fantasma indistinto sullo sfondo, o quando la bambina miope lo vede senza occhiali). C’è soprattutto una scena degna di nota, inquadratura fissa e prolungata, orchestrata in modo ammirevole, con la bambina piccola che gioca con una coperta e un uso intelligente degli effetti speciali…
Oh, chiariamoci, non vi sto dicendo “correte al cinema ché c’è il nuovo messia”; però, se avete voglia di un horror onesto e girato a modino, potreste fare di peggio che andare a vedere questa Madre.
In tutto ciò non bisogna dimenticare il valore aggiunto di Jessica Chastain, che io non ho mai capito perché 169 persone l’abbiano votata ai Sylvester come miglior gnocca ma diobono se è un’attrice di caratura superiore: qui fa il miracolo di non rendere ridicolo il punkettismo silviomucciniano del suo personaggio, trovandogli una profondità e una gamma di sfumature che secondo me Muschietti quando lo scriveva neanche se le sognava.
È grazie a lei (o per colpa sua, a seconda di come la vedete), che l’interesse del film si sposta gradualmente dallo scary movie nella casa infestata a una specie di mélo dei vivi e dei morti, con tanto di finale sul ciglio dello strapiombo, musicone strappalacrime e ultimi struggenti abbracci, tutta roba su cui si vedono lontane un miglio le ditate unte di Del Toro. È una conclusione a forte rischio burtonata (a me è persino venuta in mente La sposa cadavere) e so già che molti di voi reagiranno così; io l’ho trovata coerente con la direzione che avevano preso i personaggi, fantasma compreso, e me la sono goduta con quell’espressione di bonaria soddisfazione che ho avuto sulla faccia per tutto il film, tranne in quei due o tre (o quattro) momenti della paura, che invece mi hanno messo sulla faccia l’espressione della paura.
Cara Rooney, grazie per aver letto questo mio bigliettino. La morale è: l’istinto materno è fortissimo e spaventoso, e se scegli di abbracciarlo passi un sacco di guai, un sacco di notti in bianco e un sacco di lotte all’ultimo sangue contro un fantasma assassino. Se scegli di non abbracciarlo, invece, puoi continuare a suonare il basso e fumare le MS in sala prove. Decidi tu. Io alla batteria sono parecchio arrugginito ma un quattro quarti lo so ancora tenere, non so se mi spiego.
DVD-quote suggerita:
«Non è male, è pauroso ma è fatto bene e non è stupido»
(Cornelia Langley-Preminger, mia mamma, i400calci.com)
L’inizio del film promette un sacco di cose che poi non mantiene. Tutta la parte centrale è fatta di bimbe che sorridono a una porta socchiusa o cose del genere, cioè a parte per il fatto che i bambini sono creature spaventose di per se, perché dovrei spaventarmi? Poi quando inizia a fare paura sul serio il film fa il suo lavoro. Ma praticamente è già sul piano inclinato della fine.
Sadako con la faccia fatta da Modigliani è una descrizione stupenda oltre che veritiera e anche le bimbe all’inizio si pettinano in quel modo. E ora va ci penso anche Carrie Anne di House at the End of the Street ha tutti sti capelli davanti alla fazza che però sono biondicci. Che abbiano tutti letto la rece di Stanlio e ne siano stati giustamente influenzati?
Sì l’idea è carina però il film non mant NAOMI WATTS TUTTA NUDA? scusa ciao
tyrion comunque non e’ il fratello gemello…si’ lo so era una battuta…
Jamie Lannister è il nome che darei a una puttanaccia metrosexual con il cazzo che si ammazza di mai-tai in qualche localino newyorkese. Scopro invece che si chiama Jaime ed è un uomo. A me Mama u u u u non è dispiaciuto, se si è fan di “horror in cui sembra non succeda un cazzo”, e io sono fan. Mi ha anche definitivamente convinto ancheammè sulla Cesstein: i/le grandi si sbattono un casino sempre, anche in un ruolo che una meno brava avrebbe interpretato con il pilota automatico inserito.
chiedo scusa in anticipo per l’imminente uso del caps lock:
il fantasma matto cresce le bambine per 5 anni NUTRENDOLE DI SOLE CILIEGIE
La mia ex capa si nutre solo d’uva e non è una bambina matta. SEEMS LEGIT.
CILIEGIE???
Ma non poteva fare come tutti gli americani normali e nutrirle di pollo fritto di seconda marca?
Inoltre: non e’ vecchiotta la Jessicona per fare punk? Si fa finta di niente o e’ un punk piu’ adulto tipo Breeders/Sleater-Kinney?
Le bambine non si nutrono solo di Ciliege, ma anche di topi e altri animaletti del bosco, come fanno capire i disegni sulla carta da parati duranti i titoli di testa… i film bisogna guardarli con entrambi gli occhi e il cervello acceso. :)
A me, comunque, il film ha fatto discretamente cagare, ok all’inizio c’è tensione, ma poi si sgonfia presto perché non succede una cippa, eppure le premesse e i “materiali” umani e non c’erano per fare un bel film.
Ne parlo qui, se volete leggere, sperando che non sia spam: http://www.nerdsrevenge.it/2013/03/25/la-madre-vi-spiego-come-risparmiare-i-soldi-del-cinema-vedendo-comunque-il-film/#.UVBBnBeQXmo
Il film ancora non l’ho visto, ma Luotto l’ho visto nei miei sogni dove era il capo del mondo ed era un mondo bellissimo
Mi son rotto il cazzo solo a vedere il trailer parlano e basta peggio di a beautiful mind.
“Victoria cosa c’è sotto al letto?” mavaffanculo vai.
Ho intravisto pure una merda rachitica deforme in cgi…buon Dio che cagata atroce deve essere…
Mah, pure sta cosa che basta una tinta nera e un tattoo scrauso per trasformarsi in una goth/punkabbestia…per dare un ulteriore tocco di realismo le avrei anche aggiunto il poster del Corvo, il tavernello e un cane sporco con il guinzaglio di 10 cm.
Ah, per stare in tema punk scrausissimo, twitter mi informa che i my chemical romance dopo 10 anni sulla cresta della sfiga, finalmente si sono sciolti. Meglio tardi che mai, il prossimo passo spero sia la morte violenta.
@ Nanni: no, no, lei è proprio fuori età. Non che suoni in un gruppo adolescenziale tipo Pornoriviste, è più una generica “musica con le distorsioni”, ma Jessica è vecchiotta lo stesso. Forse stanno facendo le prove per una reunion.
@ MrChreddy: a me non è sembrato che non succedesse un cazzo, la parte centrale mescola abbastanza bene soliti spaventi e sottili cambiamenti nell’atteggiamento di Jessica. Niente di che, ma io non mi sono annoiato; forse l’ho guardato con un occhio chiuso.
Il video di Botet che hai linkato è una figata.
@ Fagio: quindi sono tipo un Freddy Krueger buono?
Secondo me un modo per rilanciare la vendita dei DVD è ripubblicare tutti i film del mondo col commento audio di Schiaffi. Ma proprio anche i film che non voleva vedere, glieli fanno vedere a forza e lui li commenta col cazzo giratissimo, io pagherei.
Sapete cosa c’è? c’è che io di sti film mi sono rotto il cazzo. Ho visto La Madre (era ancora Mama al tempo) consigliato da varia gente che diceva un pò tutte le cose che vengono dette in questa recensione ma alla fine il fine era una merda. Una cosa proprio brutta e mi spiace dirlo perchè Luotto è un bravo guaglione. Si, l’inizio è interessante e alcune scene sono proprio ben girate e inquetanti ma FINISE QUI’. E’ il classico film spagnolo con il pilota automatico che MEH. Dopo un buon inizio tutta la parte centrale è di una noia mortale. Mi sono distratto ottomila volte e ho messo paua al film altrettante mentre lo vedevo. Segno inequivocabile della NOIA. Poi si parte col finale dove la CGI è fatta coi piedi come se avessero speso tutti i pochi soldi all’inizio. E li è l’escaletion della tristezza con questo finale che vorrebbe essere “emozionante” ma che il finale di The Orphanage (ma un pò tutto il film) gli caga in testa. Tutto troppo patetico. Tutto già visto, tutto già fatto molto ma molto meglio di così. Quindi io di sti orrorini con due effettini fatti benino con sta patina da film spagnolo mi sono rotto i coglioni. Non lo consiglierei proprio a nessuno, piuttosto il corto dove c’è entro tutto quelli che di buono si può trovare dentro al film. E basta.
@Nanni: col pollo fritto sarebbe venuta fuori una roba pedopornografica, temo.
Secondo me è talmente furbo da volergli male forte. Prendi un corto, lo diluisci allungandolo a caso come diceva quel brav’uomo di Pillole, copi da altri, ci infili banalità sulle mamme, momenti zitto petardi a uffa e precipiti verso il vaffanculo con il finale (in più, mostrandomi un dissennatore con la scoliosi).
Se questo è il film che ha stracciato 0 Dark 30 e condannato The Last Stand alla serie B…
L’unica roba buona è la cosa onirica di J. Chastain dove pugnalano le suore con gli spilloni. Quello è bello.
@Luotto, come hai detto tu ci sono sfumature in questa e quell’altra cosa, tutto il resto sono brutti sogni, porte che sbattono, armadi a muro socchiusi, ma di sostanzioso non succede niente… punti di vista comunque.
Spero che concordi con il fatto che se avessero usato Betet come si deve sarebbe stato molto più inquietante che non i capelli che si muovono in giro come i gomitoli di polvere.
a me il film è sembrato alquanto mediocre, si rialza un po’ nel finale ma nel complesso tutto piuttosto dimenticabile. e ha ragione schiaffi quando parla di orrendo mostro rachitico in cgi. tutti i registi di film horror dovrebbero tener presente che tra un effetto in cgi economico e un effetto analogico economico (a parità di bruttezza e povertà), conviene SEMPRE scegliere l’effetto analogico, che almeno restituisce un’impressione di reale e tangibile. l’effetto in cgi, se fatto con pochi soldi, da quell’idea di filmato introduttivo della ps1, che con gli attori in carne e ossa non c’entra un emerito cazzo. questo film in particolare forse avrebbe avuto poco da guadagnare da un effetto migliore, ma i film davvero rovinati da una cgi economica non si contano neanche più, io sono leggenda su tutti (tolto che il finale avrebbe fatto cagare a spruzzo anche con i migliori effetti speciali di tom savini, ma il resto sarebbe stato assolutamente salvabile..).cari registi, la CGI, per essere decente, deve costare tanto, quindi se avete pochi soldi fate come negli anni ’80 e rendeteci felici (il remake della casa docet, ZERO CGI e si parte già alla grande!!)
e poi sarà che a me lo ”spavento” in un film horror ha sempre suscitato un cazzo di nulla, è forse l’ultima cosa che cerco in un film horror, quindi magari sono io che parto prevenuto però boh, proprio la mediocrità totale..
oltretutto sembra che a jamie lannister abbiano detto ”hai presente josh holloway? ecco, tu devi interpretare lui, ok?”
la chastain non l’avevo nemmeno riconosciuta sinceramente, e devo dire che la sua interpretazione non mi ha colpito più di tanto..
Partendo dal presupposto che a me i film del terrore con femmine che si muovono a scatti con i capelli davanti agli occhi fanno paura, dico anche che cominciano ad asciugare un attimo. Quindi chiedo, ma le scene da balzello sulla sedia sono sono tutte in the Grudge/Ring style??
Sta cosa di far tutto con la cgi da 2 soldi proprio non la concepisco. Io dico, hai un tizio malato che pare un mostro e che nella sua filmografia ha fatto solo quello (anche molto bene vedi Rec), è brutto come un maledetto, malato di suo e ti fa da solo tutti i movimenti spastici, ma tu stronzo che fai? Lo copri con la grafica della ps2…MAH…
Pure nel remake della COsa avevano fatto dei mostri della madonna tutti di gomma cosparsi di bava e merda, una roba vera, un lavoro assurdo ma poi li hanno coperti con la più stronza delle cgi. Boh, una cosa senza senso.
I mostri di sti filmetti horrorini demmerda poi…in quello là ci stava il tizio degli slipknot, nell’altro l’infame di star wars, qua the grudge 2013…minchia che fantasia oh e poi c’è chi si lamenta del Collector. Ma il bello è che sta porcheria zitto petardi ti sbanca il botteghino solo perchè te la piazzano ovunque, ti tormentano con i loro banner automatici, promo youtube, banner grossi tutta pagina che mi escono dallo schermo in 3d, il sound che parte da solo a manetta…diobono non ne posso +, sto cagando feti a forma di sta mama.
@schiaffi: http://www.youtube.com/watch?v=fBzpT7VmSaU porca merda, io non sapevo che per il prequel della cosa avessero creato degli effetti di questa levatura. questa roba è davvero magnifica. io nel dubbio lo metto a scaricare. se davvero qualche produttore gli ha fatto ricoprire queste opere d’arte con della merdosissima computer grafica, mi auguro che quel produttore possa morire malissimo e poi bruciare all’inferno.
@Il Reverendo: evita di perdere tempo.
Più in generale, la quantità di pupazzi di gomma che vengono creati per gli horror/sci-fi/thriller/fantasy/minchiefritte e poi rovinati dalla CGI (quando uscirà ti parlerò di Riddick 3) è over 9000 ed è frustrante.
Colpa dei sonar!!
(Sbriciola qualsiasi cosa…splattertrashthrillterror!)
Ma chi ci crede più??
Comunque W chi ci prova, tipo Benicio.
ABBONAMENTO
@Stanlio: questa cosa che mi dici mi sconvolge e al tempo stesso mi fa incazzare come una bestia. io ero convinto che la cgi merdosa venisse usata per creare effetti speciali economici, non avevo idea che PRIMA si creassero dei begli effetti speciali analogici ben fatti e POI li si coprisse e li si rendesse incredibilmente finti con una cgi da due lire. a questo punto mi sfugge la logica di un’operazione così idiota e così meschina al tempo stesso. ci hanno rovinato 10 anni di cinema horror. ma non lo capiscono che i film horror che tutti amiamo (e che tutti amano, anche quelli non fanatici del cinema horror nello specifico) hanno effetti speciali analogici, pupazzoni, animatroni, maschere di lattice e preservativi pieni di vernice rossa?
l’unica motivazione a cui riesco ad arrivare, per un’operazione del genere, è un tentativo stupido di svecchiare un genere che vecchio non è mai stato. non avendo le capacità per creare trame innovative sperano di stupire con degli effetti speciali ”moderni” perchè fatti al computer.. che tristezza…
@ MrChreddy: minchia, io se avessi Betet farei un film solo di lui che si snoda, altro che mettergli la faccia digitale (nonostante il design del viso mi piacesse – non la sua realizzazione).
@ Dévid: praticamente sì, con l’eccezione di quei due/tre momenti in cui Muschietti si mette a manovrare bene la macchina da presa in giro per la casa (tipo la scena che si vede anche nel corto, o quella di cui parlo nell’articolo).
oh non ci credo: nessuno che al commento 23 abbia ancora schiacciato l’occhiolino al Luottone per il titolo grandioso
i see what you did there
@luotto: direi perfetta per le Tre Allegre Ragazze Morte
Appena visto nello splendore dei 360dpi con sottotitoli cinegri.
Il film è bravo ma non si applica abbastanza anche se tutto sommato si fa guardare e regala qualche spaventerello e anche qualche spavento un po’ più corposo giocando anche sul fatto che Madreh è magra e agile, si attacca ai muri come i gechi, si nasconde dietro le persone e poi fa BUH. Quella troia.
E’ girato bene, è curato, ha un buon cast e ha una parte centrale che in molti criticavano perché troppo lenta. BOH. A me è parsa sinceramente la parte che a conti fatti è riuscita meglio.
La prima parte, fino al ritrovamento delle due bestie, è un groviera. Dobbiamo far finta che la Chastain sia una punkrocker del cazzo, dobbiamo credere plausibili 5 anni per ritrovare l’auto, dobbiamo pensare che non si siano fatti un cazzo dopo l’incidente dopo che giustamente una macchina a trazione posteriore guidata a chiodo sulla neve vola giù per la scarpata (e in città comunque la neve non c’è), dobbiamo accettare la scelta senza senso dei 2 Lannister che uno si dice fino alla fine va che lo so che qui sotto c’è il trucco e invece un cazzo… La montagnetta in cucina poi che è? noccioli di ciliegia o stronzi di topo?
Dal ritrovamento delle due bambine invece si va lemme lemme col pilota automatico e in fin dei conti (vedendo poi si evolve la parte finale) è meglio così, la presenza di Madreh è gestita discretamente con quel vedo non vedo, quel titillare poco poco piano piano la tensione, ti cuoce il rapporto materno della Chastain che sulla carta è la sagra dello stereotipo ma che visivamente è la roba comunque più credibile e azzeccata, e nascendo istinti materni come madre si smette pure di essere punkerokke (a parte una maglia dei Misfits che è evidente c’aveva le Lacoste a far asciugare) e poi c’è quella scena onirica spiegona che accennava Senegal che è effettivamente bella.
Poi “sfiga” vuole che il film debba anche finire perché c’è una vita oltre l’internet e quando effettivamente Madreh esce dalle fottute pareti secondo me va un po’ in vacca, la parte finale esplode di cgi facciale e di fumo liquido, di Modigliani e di Munch… e anche se il finalone non è proprio così buonista come mi sarei aspettato comunque c’hai l’amaro in bocca che si poteva far un bel qualcosina in più patinando un po’ meno i 15 minuti finali..
@ Babaz: solo tu mi capisci
@ The Spew: sorvolando sulle incongruenze dell’inizio – che a me danno poco fastidio, qui e in generale – sono molto più d’accordo con te di quanto non si direbbe. L’amaro in bocca però non me l’ha lasciato.
@ Steven Senegal: stracciato 0D30 e The Last Stand intendi nel senso degli incassi?
Sulle suore di spilloni invece mi pare di capire che siamo tutti d’accordo nel dire “olé”?
@Luotto: Sì intendevo quello, specie per 0D30. Per Last Stand era più “amarezza che Schwarzy (per me che gli voglio bene) nello stesso weekend d’apertura di Mama era ultimo ultimo nel box office”.
E’ pur vero che 0D30 era già in sala da una settimana ma Mama aprì cmq meglio rispetto ad esso, pur essendo distribuito in meno sale. Visto finalmente Mama rimango abbastanza stupito del risultato. Bah, forse ci sono andate tutte mamme a vederlo.
Suore & spilloni: per me è alé alé alé. Scemo come sono, ho pensato fosse quello il corto che avevo deciso di non vederlo prima nel timore di spoiler.
E’ spiegona certo, però tutta quella soggettiva alla Smack my suora up mi è garbata assai.
quelle simpatiche facce buffe della Universal hanno bloccato il corto linkato nella rece.
Per chiunque voglia vederlo, eccolo:
http://vimeo.com/10456782
“sono bloccato al livello della time traveler in the cave,”
Ho odiato un sacco quella stronza.