Allora, partiamo con un dato di fatto: la media degli horror che danno al Frightfest ogni anno dà 10 a 0 alla media degli horror che escono in sala e/o streaming (diciamo i canali streaming più popolari). Questa è una triste situazione che ha mille spiegazioni diverse, altrettanto tristi. Non che tutti i film del Frightfest siano belli, ma almeno – con l’eccezione di un due o tre titoli che fisiologicamente scelgo male perché quando ci sono quattro film in contemporanea e non ne conosci nemmeno uno, e non conosci i realizzatori, e magari è una prima mondiale e non si trova nemmeno un traile, è contemplabile anche pescare quello sbagliato – sono interessanti. Diversi dai trend attuali, come concept, come mentalità, come approccio. Sto lievemente migliorando nel corso degli anni, e a questo turno ad esempio ho dormito una volta sola, durante Mastemah che non se lo meritava affatto: si trattava di un horror francese diretto da un videoclipparo su una psicanalista specializzata in ipnosi che si ritrova ad avere a che fare con possessioni demoniache, e avrebbe potuto prendere in qualsiasi momento la strada di una produzione James Wan qualsiasi, ma non lo fa. E non c’è un esorcismo.
A questo punto scatta un altro dato di fatto, il più triste di tutti: almeno metà dei film che vedo al Frightfest fanno una fatica inspiegabile a trovare distribuzione. E tra questi, purtroppo, a volte capitano anche i miei film preferiti. Ogni tanto ancora consulto i miei vecchi report, e trovo roba che mi era piaciuta parecchio che non sono più riuscito a rivedere, e che non saprei dove/come rivedere manco se volessi. È molto più normale invece che impieghino quasi un anno per trovare un qualsiasi sbocco distributivo. È il mercato che fa schifo. O la gente.
Eppure vale la pena parlarne, per due motivi: 1) c’è anche roba che fortunatamente esce subito/presto, e 2) giova ricordare che un mondo migliore esiste.
Ma basta col pippone! Andiamo con la Top 10 di quest’anno (ordine veramente a caso, per quel che mi riguarda i primi quattro potrebbero tranquillamente scambiarsi di posto e magari non sarebbero nemmeno i preferiti vostri, però mi ha detto il social media manager che vi piacciono i numeri e se non ci sono numeri vi sentite disorientati):
I migliori:
10) THE LAIR
Neil Marshall è tornato. Più o meno. Questo The Lair mi ha vagamente ricordato la situazione di 31 di Rob Zombie, nel senso che come concept è la cosa più scontata che ci si possa aspettare da lui (una variante di Aliens/Predator), che chiaramente vuole divertirsi e a fare quello che sa fare meglio ma è costretto a farlo con un budget inferiore al necessario. Le brutte notizie sono quindi che il budget è davvero basso e in certi momenti impietoso, ma le buone sono che lui la mano ce l’ha ancora – lo si vede nei momenti più riusciti – e se solo potesse permettersi stunt decenti, esplosioni vere e attori di livello sarebbe ancora un drago.
9) NIGHT SKY
Una solida variante di Starman, con un tono più da indie anni ’70. C’è che per me è sempre un piacere spararmi qualcosa sorretto da A.J. Bowen. Fa strano però vederlo per il secondo anno consecutivo in un film in cui deve dare un passaggio a una misteriosa sconosciuta che a metà film si rivela portatrice di un’improvvisa svolta sci-fi. Quello dell’anno scorso si chiamava Night Drive.
8) CANDY LAND
Una roba grindhouse d’altri tempi, che tanto per dire ha una tipa con le tette di fuori direttamente nella locandina. Un gruppo di prostitute stazionato in un motel sulla Bible Belt degli anni ’90 si ritrova ad affrontare un maniaco omicida. John Swab (Let Me Make You a Martyr) prosegue con le sue implacabili storie di violenza e criminalità quotidiana tra buzzurri, e trova decisamente il suo film migliore in una specie di incrocio tra Gus Van Sant e John McNaughton. Da segnalare un William Baldwin trucidissimo – da giovane non era così bravo.
7) H4Z4RD
Dal Belgio fiammingo, e dall’ex-sceneggiatore di Toxic Avenger 4, una storia che sembra unire Driver di Walter Hill a Trainspotting. Non esattamente horror , a parte un paio di momenti trucidi, ma una vertiginosa e inventiva action comedy low cost. Gli inseguimenti sono tutti girati da dentro l’abitacolo per risparmiare e a loro modo rendono, ma è la storia soprattutto ad avere svolte folli degne dell’Irvine Welsh più allucinato.
6) HOLY SHIT!
Tizio rimane incastrato in un cesso chimico e deve uscire prima che esplodano tutto il cantiere, ovvero: Buried, now con extra merda. Ve ne parlavo l’altra sera su Twitch: c’era il rischio che fosse una vaccata sciatta e compiaciuta, e invece è stupido ma anche teso e concentratissimo, senza un solo momento morto. Niente male.
5) THE HARBINGER
Non so quanti di voi si sentano già pronti per un horror ambientato durante il peggior periodo della pandemia e del lockdown aggiungendo un extra-carico di brutale e oppressiva paranoia sovrannaturale: nel caso, ecco uno di quei film che dimostrano che quando le cose si sono vissute veramente si raccontano molto meglio.
4) SOMETHING IN THE DIRT
Ci sarebbe molto da dire su questo nuovo film di Benson & Moorhead, girato letteralmente da loro due da soli nel loro appartamento di Laurel Canyon, Los Angeles, nella pausa lockdown tra quelli che sono i titoli con cui ora li pubblicizzano ufficialmente sui poster, ovvero Moon Knight e Loki. È il loro solito intricato puzzle esoterico, ma è anche un character study tra due personaggi semi-indecifrabili, ma è anche la storia di due sconosciuti che si sforzano di collaborare a un progetto, ma è anche la storia di due principianti che cercano di decifrare un mistero più grande di loro non possedendo per forza gli strumenti strategico-cognitivi adeguati, ma è anche una storia umanissima di ricerca di redenzione, significato, scopo e senso nella vita, ma è anche un’ode a girare un film con i propri amici. Forse troppo lungo? Difficile trovare la forma perfetta a progetti del genere. Rischia di diventare il loro film più sottovalutato, di sicuro quello che riguarderò più spesso.
3) BARBARIAN
Credo sia la prima volta che un film Disney (ex-Fox) finisce al Frightfest, e la conseguenza ridicola è che per l’occasione si è presentato un personale servizio di security dedicato a quell’unica proiezione per evitare leak/bootleg (che in oltre 20 di Frightfest non è mai successo neanche a titoli ben più attesi). L’altra cosa ridicola è stata l’imposizione di un embargo alle recensioni nel contesto di una proiezione pubblica a un festival, ma ormai è scaduta ieri quindi chissenei. Il punto però è: si tratta potenzialmente dell’horror mainstream dell’anno, e in effetti anche di quel tipo di film che meno ne sai più funziona. Segnatevelo, recuperatelo alla cieca lasciandovi trasportare dalle suggestioni e dalle false piste di una messa in scena concentratissima, e poi tornate da queste parti quando ne parleremo più approfonditamente.
2) TERRIFIER 2
La durata sopra le due ore lasciava presagire botte di ambizione fuori squadra, ma Damien Leone vuole in realtà solo raccontare la sua storia ed espandere la mitologia con calma, senza strafare, senza perdere di vista l’identità del film e senza smorzarne di un briciolo quella brutalità che calpesta il confine tra lo slasher e il torture porn. Art il Clown, se lo chiedete a me, sta lassù con i migliori killer di sempre. Gli organizzatori dicono che questo è stato il maggior incasso del festival, e non era scontato se si considera che il programma includeva anche il film di un regista Premio Oscar e la presenza dal vivo di Dario Argento.
1) DEADSTREAM
Gli regalo il primo posto per l’effetto sorpresa. Uno youtuber in cerca di riscatto dopo un brutto problema di PR decide di girare un live stream in una casa infestata. Ne esce una riuscita parodia dei found footage alla Paranormal Activity – e ovviamente del mondo dei new media – che impara le lezioni giuste da Sam Raimi e procede a rotta di collo divertendo largamente più del previsto.
Il peggiore
FINAL CUT
Potrei veramente incazzarmi per ore per una roba del genere. Allora: io posso a malapena capire un giovane disperato manovalante di Hollywood che si aggrappa a qualsiasi cosa pur di avere uno straccio di visibilità. Ma che un regista Premio Oscar come Michel Hazanavicius si riduca a fare il remake di un low budget giapponese (One Cut of the Dead) riproponendolo esattamente identico, gag per gag, senza aggiungere assolutamente nulla e anzi fraintendendo e peggiorando qua e là, è clamoroso segno di bancarotta creativa e persino malafede, perché non importa che il remake sia dichiarato, lo sai benissimo che il film originale è ancora (troppo) poco conosciuto e ti stai facendo bello con le idee di un altro agli occhi di chi non distingue. Questa roba ha aperto Cannes, porcamiseria. In una sala di 700 persone che nel 2017 era esplosa durante la proiezione del capolavoro di Shin’ichirô Ueda, a questo turno rideva una persona sola. Il mio vicino di posto. Che ovviamente non aveva visto l’originale. Imbarazzante.
Menzione speciale
TRALICCIO (FALL)
Attesissimo ovviamente, e si sa già che uscirà presto anche in Italia (anche se difficilmente con il titolo “Traliccio”). Come vi anticipavo l’altra sera su Twitch: nessun miracolo, nessuna reinvenzione della ruota o idea particolarmente geniale, solo mestiere e decoro e un risultato portato a casa con dignità. Visto su uno schermo IMAX l’effetto vertigini è amplificato, ma lo sono pure le imprecisioni di green screen, che smorzano un po’ la tensione. Ottime entrambe le protagoniste, ma la realtà è che questo film avrebbe reso a dovere solo se interpretato da Tom Cruise in coppia con Tom Cruise.
Speriamo che la maggior parte di questi trovi un qualche tipo di distribuzione in modo che anche voi possiate vederli, e che si possa di conseguenza parlarne più approfonditamente. Ciao!
Aggiungo alla lista dei migliori lo spagnolo Everyone Will Burn, che’ il capo era in un’altra sala e non lo ha visto.
In una cittadina provinciale, imbevuta di bigottismo cattolico, superstizione e ipocrisia vittoriana di facciata, arriva Satana a vendicare i buoni e reclamare le anime che appartengono all’inferno. Lo stile concitato e caricaturale mi ha ricordato un pó Las Brujas de Zugarramurdi di De la Iglesia, ma senza le parti comiche. Mi è piaciuto molto che il Demonio si presenti in maniera classica, non ironica post moderna, non simbolica. E che i malvagi siano veramente l’apoteosi della ubris e dell’indifendibile. Le parti horror/massacri sono fatti molto bene.
Mi chiedo: ma non ci sarebbe mercato per una piattaforma streaming specializzata in horror & co. che non trovano interesse per la distribuzione mainstream?
Eccome, e proprio a questo proposito in USA e UK esiste Shudder, che da quando è nato finisce appunto per raccogliere la maggior parte di queste cose. Ma non esiste in Italia (dove comunque un’operazione del genere dovrebbe aggiungere i costi di adattamento/doppiaggio) e per motivi imperscrutabili non pesca per forza tutti quelli che mi sono piaciuti.
C’è il canale Amazon prime (quindi a pagamento) di midnight factory che ha parecchia roba anche abbastanza di nicchia(per dire, ci ho visto “the host”) quindi non mi stupirei di trovarci uno di questi titoli. O almeno lo spero
il reportage del Nanni sul FF è uno degli appuntamenti che attendo di più ogni anno e confermo che watchlisto watchlisto watchlisto titoli ma che sono pochi quelli che riesco poi a trovare.
per chi conosce l’industry meglio di me: ma il senso di fare un film che poi non trova nessuna distribuzione? sgravi fiscali e cose del genere (parlo di quelli che ci mettono soldi ovviamente non di cast e crew)?
Il senso è che mica lo sai in anticipo che non trovi distribuzione… Chi non lo fa, suppongo, va semplicemente in perdita.
Più nello specifico: molti non partono nemmeno se non hanno accordi di distribuzione già firmati, per cui mi riferisco principalmente alle produzioni indipendenti più coraggiose, quelle che conoscono e accettano il rischio e non sono legate a realtà produttive già affermate. Ogni tanto buttano fuori roba inguardabile, ogni tanto buttano fuori delle belle chicche. La parte che non sopporto è quando trovano distribuzione VOD nel loro paese d’origine (non per forza gli USA) e morta lì.
Nanni, ma tu che tutto vedi e tutto sai, perché una piattaforma non dovrebbe trasmettere in un paese solo perché non é tradotta? Hanno dei diritti importanti da pagare in Italia? (scusa ma non ci capisco molto del settore distribuzione)
Molto semplicemente perché per tradurre/doppiare i dialoghi devi spendere dei soldi, e allora a quel punto stai più attento a calcolare che ne valga la pena.
che poi c’è pure il fatto che, per come l’ho capita io basandomi su anni di amazon prime, che se qualcuno lo adatta e doppia può esse che una piattaforma acquisita i diritti solo per la versione doppiata, e non pure quella v.o.
che, considerando il livello medio dei doppiaggi delle piccoli produzioni, è l’equivalente del cornuto y mazziato
Mi chiedevo se Barbarians fosse quello della cena a 4 ecc. ecc.
No, quello è BarbarianS plurale che era al Frightfest di Halloween dello scorso anno (ed era brutto forte).
Ah ecco , grazie
Visto che non guarderò ne trailer e ne trama spero sia cattivo , come ai tempi , fu Securstrados
La mossa di Hazanavicius è veramente odiosa. Ci avesse messo almeno delle gag con la baguette!
Terrifier 2 i fa venire l’hype forte. E vista la spinta che gli date, pure traliccio. Dite la verità vi pagano bene a voi di valverde quelli della produzione di traliccio eh? I solity potery forty.
Il concept di Traliccio fa ridere, non è colpa nostra… Comunque, nel suo genere, ho visto di ben peggio.
Se fosse morta anche l’ultima dei tre imbecilli allora il film avrebbe avuto un senso.
Ma scrivere Spolier propio no ? Grazie mille
Hazanavicius aveva già dimostrato di essere un po’ idiota con “Il Mio Godard”.
Opinioni su “Eating Mrs. Campbell”?
Nanni, già lo ipotizzai a suo tempo: Holy shit a me pare un cripto-adattamento/quasi-plagio di un racconto di King intitolato Alle strette (che chiude la raccolta Al crepuscolo e che non si capisce se sia stato ispirato da certe jackassate o se sono i jackazzoni a essersi ispirati a quel racconto per i loro bunjee-jumping dentro i bagni chimici), ed è una sorta di Dolan’s cadillac barra il corniwcione. dando per scontato che hai letto quel libro, ora che lo hai visto che mi dici?
@Cobra Verde: Eating Miss Campbell non l’ho visto, era in contemporanea con qualcos’altro
@Marina: non ho letto il libro, ma l’andazzo non mi è sembrato affatto alla Stephen King, io dico che coincide vagamente la premessa e buona lì
Quello del cesso mi ricorda un racconto breve forse di King?
Mamma mia Deadstream.
Credo che non mi divertissi tanto dai tempi di One CUt of the Dead (di solito odio le commedie horror).
Fantastico.
Evil Deadstream