In occasione del suo 40esimo anniversario, vi abbiamo raccontato del seminale Superman di Richard Donner e dei suoi tre sequel, incluso lo spin-off Supergirl. Ma com’è proseguito il rapporto tra il cinema e i fumetti dopo quel rivoluzionario successo? Scopritelo con la nostra rubrica #EroiDiCarta.
Avete presente quando in un’intervista c’è uno che chiede a una band: “ma quindi possiamo dire che siete gli alfieri del Black Pizzica Metal leccese con influenze Etno – Glitch?”, e il cantante risponde: “Mah, sai, queste etichette ci stanno strette! A noi interessa solo esprimerci attraverso quel messaggio universale che è la musica!”. Ecco, io mi sento un po’ così: le etichette cinematografiche mi sono sempre state un po’ sullo stomaco, soprattutto quella che supporta l’esistenza di un cosiddetto “Cinema di serie B”. Mi è sempre sembrato un mezzo insulto mal celato al nostro amato cinema di genere. Fateci caso: solitamente quelli che per descrivere un film che secondo voi è un mezzo classico utilizzano l’espressione “Cinema di serie B”, sono gli stessi che non sanno come usare la parola Trash, che hanno a casa almeno due DVD di Ferzan Ozpetek, il loro film preferito di sempre è Little Miss Sunshine e l’ultima volta che hanno visto un concerto è stato il Jova Beach Party, pazzesco, lui è un comunicatore, non sai, quasi un santone, che energia. State attenzione, però: non nego che il Cinema di serie B esista. Il tema è che in tanti non lo sanno nemmeno riconoscere. Sigla!
Secondo me a questo punto della nostra cronistoria del rapporto tra cinema e fumetti, possiamo già riconoscere una serie A e una serie B. Alle porte del nuovo secolo, se andavi al cinema per gli X-Men di Singer, eri uno che amava sporcarsi un po’ le mani ma che comunque andava a vedere un film di quello che aveva fatto I Soliti Sospetti, c’erano comunque due o tre attoroni… Certo, non era come andare a vedere un film di quelli che ti regalano automaticamente l’attestato di spettatore colto e raffinato, tipo The Hours di Stephen Daldry, eh? però… Dall’altra parte invece, se andavi a vedere il seguito di un film su un vampiro mezzo sangue, nero, interpretato da un attore slightly in declino, che va in giro vestito coi vestiti smessi dal set di Matrix a uccidere a furia di mazzate i vampiri… bè, ecco,
Il primo film per altro, quello di cui vi ha parlato quell’omaccione di George Rohmer, rimane sicuramente il più bello nella pur ristretta filmografia di Stephen Norrington, uno talmente forte che poi ha messo la sua firma su quel bel prodottino che è La Leggenda degli Uomini Straordinari (yes, sono ironico, signora mia. No, glielo dico perché so che poi magari queste robe se uno le scrive non si capiscono bene, cioè, manca proprio l’intonazione, l’intenzione, e poi lei si offende e mi scrive nei commenti: “Maccosa! La Leggenda degli Uomini Straordinari è brutto! Voi non avete letto il fumetto!” Sì, metto le mani avanti…). E mentre a Hollywwod c’è Ang Lee Autore che sta trattando per dirigere un film su un supereroe verde che spacca tutto, “ma adesso vediamo, vorrei comunque fare una scena di impostazione teatrale dove possiamo discutere del rapporto Padre/Figlio”, la New Line Cinema sceglie per dirigere Blade II il signor Guillermo del Toro. Che magari così alziamo l’asticella.
Certo, oggi Guillermo è quello de La Forma dell’Acqua, Il Labirinto del Fauno, l’amichetto della Hollywood che conta, quello che piace a quelli che un po’ di anni fa si sentivano dei giusti perché il loro regista prefe era Tim Burton, ma all’epoca era un messicano che era arrivato negli Stati Uniti dirigendo un film su degli scarafaggi giganti mutanti che vanno in giro per la metropolitana di New York. Ecco, all’epoca di Mimic, ve lo posso assicurare, nessuno pensava a Guillermo del Toro come a un Autore cinematografico. No, al limite era uno bravo a fare tanto con poco. Uno di serie B.
Il budget è più o meno lo stesso del primo film, siamo sui 50 milioni di dollari (per gli X-Men siamo sui 75, per Hulk andiamo ben oltre i 100), ma Guillermo sa come farlo fruttare. Per prima cosa mette le mani avanti facendo indossare al nuovo caratterista giovane (Norman Reedus) la maglietta del BPRD, il Bureau of Paranormal Research and Defense di Hellboy e poi… si diverte come un matto. Prende quell’immaginario un po’ mesto creato da Norrington e Goyer per il primo film e lo rende sexy e sfavillante. “Sai cosa stavo pensando, Mirko?”
Sì, perché non è che ci si sia sbattuti tanto sulla trama, eh? Non è che ci siano chissà quali differenze tra i due film, eh? Però il primo ha per me sempre avuto un’aria mortifera, probabilmente dovuta al fatto che chi era dietro la macchina da presa non sapeva bene che pesci pigliare e soprattutto non si stava divertendo, mentre qui è la grande festa dei ragazzi pazzi dei palazzi. Guillermo è bravissimo a prendere quello che di buono c’era nel primo film, spingere sul lato horror, per poi mescolarlo con le influenze che in quel periodo cominciavano a girare a Hollywood (Matrix, la sbandata verso Hong Kong e i Wu Xia, un uso piuttosto criminale del digitale) e soprattutto col suo immaginario. La prima sequenza ambientata in Europa dell’Est coi vampiri nazi e il mostro tentacolato, i due Ninja acrobati con gli occhialoni, la sequenza nelle fogne, i set tutti fighi delle sequenze di mazzate sono evidentemente roba sua. E sono d’accordo con voi, non si può dire certo che Guillermo sia uno bravo a gestire registicamente un combattimento (troppi tagli in montaggio e spesso regna la confusione) ma almeno ha idea di come metterlo in scena.
E poi c’è il cast: Wesley Snipes è in grande forma. Lascia che sia la stazza e la sua impassibilità a fare gran parte dell’appeal del personaggio ma al tempo stesso si sbatte molto dal punto di vista atletico, regalando al film un paio di mossette da antologia. Kris Kristofferson è meno gonfio rispetto al primo film ed è sempre il vecchietto rude più figo di sempre. Norman Reedus è la quota “giovane con la bandana in testa del film”: non fa nulla se non accendersi delle cannette con una saldatrice e guardare le Super Chicche in tv, ma ha quella faccia lì e gli si vuole bene. Il vero fulcro del film però è il Bloodpack, un gruppo di super guerrieri vampiri addestrati appositamente per uccidere Blade (presentati esattamente come il manipolo di marines carne da macello che deve aiutare Ripley in Aliens) che si trovano gioco forza a doversi alleare col loro acerrimo nemico.
E qua spuntano le vere sorprese e delusioni del film. Sì, perché se da una parte c’è un Ron Perlman stellare, che si mangia mezzo film solo ed unicamente camminando col suo passo pesante e facendo il gradasso a uso ridere, dall’altra parte ci sono dei talenti totalmente sotto utilizzati. Donnie Yen, esatto, sto parlando con te, è inutile che fischietti e fai finta di nulla. La responsabilità di avere Donnie e non saperlo usare, penso sia da imputare principalmente a Guillermone nostro, ma oggi fa specie vedere un artista del suo calibro, in un film del genere con combattimenti ogni due per tre, fare poco o niente. Al loro fianco una bella panchina lunga di fazze e fisici giusti – Luke Goss, Matt Schulze, Daz Crawford e Tony Curran – anche loro, va detto, poco valorizzati.
Blade II, nel bene e nel male, rimane un piccolo classico di un certo periodo del cinema dei giusti. Un film a cui volere bene, girato in un’epoca i supereroi erano ancora solo ed unicamente relegati a quella che molti ancora oggi chiamano serie B. Un film fiero della sua arroganza, divertente come pochi e senza nessuna paura di passare per un bel giocattolone divertente. Che è quello che dovrebbe fare un film del genere.
DVD-quote:
“Quando Guillermo era saldo in testa alla classifica della miglior serie B di sempre”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Eh, gli anni delle Ducati e Oakley ovunque…film visto al tempo un infinita’ di volte su tele+, mescolava bene i generi.
Concordo col paragone del toro burton, semplicemente il primo non ha perso ancora la voglia di vivere…
Del film mi colpì molto il villain Novak al tempo, perché era già sostanzialmente una proposizione del mostro di frankenstein tanto caro al messicano.
Se non avevi gli Oakley Eye Jacket non eri nessuno!
(li ho ritrovati in un cassetto un paio di mesi fa… Come facessi a ficcare rimorchiando con quelli addosso è tuttora un mistero)
Madonna gli Oakley che orrore ma in quegli anni quello o modelli simili erano davvero diffusissimi.
Io aspetto con ansia un’artista di qualunque tipo, musicista/regista/scrittore/pittore etc. etc. che dica “a me piacciono le etichette, mi ci trovo bene, il mio prodotto si può immediatamente incasellare nel genere xxxxxx”. Giuro che quando ne trovo uno compro il prodotto a scatola chiusa.
Gli AC / DC. “Cosa rispondete a chi vi accusa di aver fatto undici dischi tutti uguali?” “Che è falso! Sono dodici!”
LOL per la citazione. :-D
Verissimo!! :D :D :D
Ahahahahahah, gli australiani sono i meglio fighi del bigoncio
Marò, i vampiri di Blade 2 con apertura della bocca “a fiore” credo siano davvero gli unici vampiri cinematografici che mi abbiano fatto realmente paura.
Idem…
Bravissimi nella sintesi finale.
Blade II è quello che deve essere un film di genere. Senza vergognarsi di nulla, del materiale da cui è tratto e anzi mostrando una certa spavalderia.
Un film tamarro, ma detto come complimento
Si. Bellissimo film di genere e non ripetitivo rispetto al primo. Un ottimo sequel del primo Blade.
Come mi è cascato l’occhio su “Bloodpack” il mio PTSD mi ha riportato con la memoria alla traduzione italiana: EMOBRANCO…
Come mi è cascato l’occhio su “Bloodpack” il mio PTSD mi ha riportato con la memoria alla traduzione italiana: EMOBRANCO..
Duplicato, scusate. Il PTSD non bastava, c’ho aggiunto l’OCD.
Giuro che, pur avendo visto il film tipo cinque volte (lo adoro) ricordavo EMOGRUPPO.
Perché ha un gioco di parole troppo fico.
Cast e look dell’Emobranco perfetti…
Comunque sì, quel Del Toro lì manca molto, la sua timburtonizzazione è ormai completa se si considera che il suo prossimo progetto dovrebbe essere Pinocchio
Ma vai là, purtroppo e per fortuna la forma e il labirinto non sono lontanamente paragonabili a Burton being Burton.
Il Labirinto mi è piaciuto, La Forma invece mi ha rotto.
Crimson Peak, per citarne un altro recente, è una burtonata totale. Non dico brutto eh, ma burtonata senz’altro
film di livello superiore, semplicemente superiore. Snipes da Oscar, Del Toro in uno dei suoi migliori migliori film. Alla faccia della serie B.
Inoltre, colonna sonora da paura (mix tra elettronica e rap), speravo che Casa ne parlasse, metto solo uno dei pezzi migliori: https://www.youtube.com/watch?v=4FQDoKgrtLc&ab_channel=AbelYalgom%C3%A1s
Anche questo semplicemente un bel film che oggi la marvel se lo sogna…qua poi sempre tifato per il cattivo, anche più del solito
Blade e Blade II nella loro semplicità sono superiori a molti dei film della Marvel dell’ultimo decennio…
Devo dire onestamente che di tutti i film di supereroi trattati finora, la serie di Blade è quella che ricordo di meno, credo di averla vista solo una volta ai tempi e poi nulla …. ricordo anche che il II mi era piaciuto parecchio ma non sapevo fino alla settimana scorsa che il regista fosse Guillermone, anche perché non sapevo chi era quel messicano che sarebbe poi diventato il regista del film-di-menare-con-i-robottoni migliore di sempre. Anche Mimic lo vidi in seconda serata su Italia 1 qualche anno dopo.
Ricordo solo vagamente la somiglianza “estetica” con Matrix e che mi divertii non poco. Mi pare anche che il successivo Trinity fosse un po’ una schifezza, ma non ci giurerei
BTW, cerco di recuperare la trilogia che mi è venuta voglia di veder vampiri affettati con la katana.
Baffi the vampire slayer
Scusate il PDF – mi pare ci sia un piccolo refuso: “che si trovano gioco forza a doversi alle*n*are col loro acerrimo nemico” … suppongo fosse “alleare”?
tra l’altro Mimic filmissimo per l’epoca..ricordo un improbabile servizio del tg qualcosa che ne parlava come di un horror incredibile…io avrò avuto 12 anni forse e noleggiai la cassetta…e Mira Sorvino gran topa.
C’era pure Giancarlo Giannini che, poveretto, veniva mangiato da uno scarafaggio gigante.
Nei miei dieci film che se lo becco in TV mi fermi a guardarlo anche se è al minuto 119.
Semplicemente non c’è una scena una che non sia bella.
Avevo da poco installato un mega impianto 5.1 per vedere i DVD e fu uno dei primi dvd in DTS presi… che spettacolo. che potenza.
Ho continuato a usarlo spesso per testare l’impianto. :D
in che senso Donnie Yen ha fatto Blade 2?
… fissa intensamente la penultima foto…
E’ quella che fa il cosplay di Milla nel Quinto elemento?
PS il post contiene ironia
@Biscott: sì, interpretava uno dei vampiri dell’emobranco
…quindi nessuno parla di Voodoo and Serano nella soundtrack?
Grazie a Blade 2 ho passato gli anni 2000 a ballare quella roba lì in giro per l’Europa!! :D
…
Con gli Oakley..!
Snipes è uno degli attori che tra il 1989 ed il 2002 mi ha regalato grandissime soddisfazioni al cinema e in HV.
Blade II ha sempre spaccato e sempre lo farà, posseggo non so quanti comics Marvel e DC ma da appassionato non ne posso proprio più del binomio Disney\Marvel.
Se dovessi scegliere tra Blade II ed un qualsasi film Marverl post il primo (bellissimo) Avengers sceglierei sempre Blade II.
IMHO
Snipes è stato un Blade davvero perfetto nel primo e nel secondo film (e secondo me lui era perfetto anche nel terzo, erano gli altri personaggi fuori posto), temo purtroppo che lo si capirà meglio quando faranno il nuovo Blade del MCU https://www.bestmovie.it/news/blade-il-protagonista-mahershala-ali-pubblica-un-artwork-ispirato-al-suo-personaggio/748409/
Matsala Ali ha una tal faccia da coglione che dovevano fargli fare Bugs Bunny.
Errata corrige: Marsala Ali, quello lì, insomma.
Ma perché questa cattiveria gratuita da bulletti.
Mahershala Ali non è adatto per Blade, ma non ha “una faccia da coglione”, è un grande attore che in Luke Cage faceva un cattivo memorabile. È solo una discutibile scelta di casting, dai.
Semplicemente non è adatto per Blade, soprattutto se confrontato a Snipes…
D’accordo su tutto, pero’ oddio, Luke Goss poco valorizzato…è un cattivone fantastico, con diverse sfaccettature e tutto fuorchè monodimensionale…sicuramente molto piu’ memorabile di Stephen Dorff.
Motivo per cui è diventato l’attore feticcio di Del toro.
un ex collega di lavoro mi ha raccontanto che quando lavorava alla fnac di madrid nel reparto cinema, guillermo ci passava spesso, racconta che era una persona estremamente umile e sinceramente nerd (perdon, friqui) e da li, il mio amore sempiterno.
Mi chiedo spesso come abbiano reagito i produttori d Pacific Rim 2 quando hanno visto il regista da loro appena allontanato vincere l’Oscar per La Forma dell’Acqua, giusto un pelo prima di far uscire il sequel dei “suoi” robottoni contro i mostroni.
Si saran mangiati la bombetta?
Fra l’altro il film col commento del toro-snipes divertentissimo. Mi ricordo che mi fece morire. Blade e Blade 2 sono due filmino che la Marvel lì vede col binocolo
Avevo letto alcuni anni fa che all’epoca Del Toro voleva già fare Hellboy con Ron Perlman protagonista, ma proprio su questo punto andò a scontrarsi con la Universal, che non dava luce verde al progetto. Del Toro, pare, accettò di fare Blade 2 appunto per dimostrare che poteva realizzare un film di successo tratto da fumetti di quel tipo. Ed anche dimostrare le qualità di Ron Perlman, il che, giustappunto, spiega come mai abbia tanto minutaggio in questo film con un personaggio che, anche per il numero di battute che ha, spicca di più rispetto agli altri secondari.
Voglio esplicitarlo chiaramente: Wesley Snipes è un grande e questi film esistono solo grazie a lui, ma qui il personaggio di Ron Perlman è altrettanto grande. Fra l’altro si fa notare l’ottima caratterizzazione datagli dal doppiatore, il mitico Saverio Indrio, che qui davvero mi sembra al massimo della forma. Senza dimenticare, chiaramente, il lavoro di elevatissima qualità di Francesco Pannofino su Snipes/Blade.
Mitico l’emobranco. Mitico Whistler.
Altra considerazione che vorrei fare: Blade 2 contiene la scena che forse meglio riassume l’intera trilogia. Quella in cui Reedus si rivela un traditore e Blade, tramite un presunto inganno, lo fa esplodere e Whistler commenta: “Proprio ora che cominciava a starmi simpatico”
Vero, scena che fomenta un botto!
Ma anche perché un altro punto di forza dei film di Blade è un grande Kris Kristofferson. Come dicono in Ammerega, “badass”!
Un Kris Kristofferson bravissimo che somiglia al Sylvester Stallone di Samaritan…
…e questo mi fa ben sperare per Samaritan…
…un vecchio “badass” col barbone bianco
E sì il migliore dei Blade, il più tagliente potremmo dire…
Però l’Emobranco (giuro che anche io avevo rimosso) poteva essere sfruttato meglio, soprattutto il buon Donnie.
Ma comunque avercene di film così. Mai un attimo di noia, atmosfere cupissime e azione a manetta.
Penso che tu abbia il più bel Nickname di sempre