Regola n.1: se il tuo franchise fa soldi, continualo.
Regola n.2: se il tuo franchise faceva soldi ma è finito… aspetta un altro po’, poi continualo.
Regola n.3: se lo continui e non funziona… aspetta un altro po’, poi continua di nuovo. È così ormai. Neanche i flop mettono più al riparo dal far ballare sempre la stessa carcassa. Vedi Terminator. O il Texas Chainsaw Massacre. O i vari Robin Hood e I tre moschettieri che continuano a sfornare in media ogni 5 anni. La storia di Scream in particolare però fa ridere perché il primo reboot, Scream 4, era stato tentato dallo stesso team originale al completo, e non aveva funzionato. E ok, ora invece Zio Wes non c’è più, ma Kevin Williamson è ancora in giro. Eppure hanno provato lo stesso a tirare avanti senza di lui. Hanno dato tutto in mano a Bettinelli-Olpin & Gillette, che non è uno studio di avvocati ma due autori cresciuti con la saga di V/H/S, e noti anche con il nome (fighissimo) di Radio Silence. E la loro versione invece ha funzionato! Che smacco.
Regola n.4: vedi Regola n.1.
Regola n.5: gli slasher hanno delle regole. Delle regole classiche per lo più. Si possono trasgredire o ignorare, solo non tutte contemporaneamente. E ce n’è una che non si può trasgredire: non importa cosa faccia il protagonista, non importa quali precauzioni prenda, non importa quanta esperienza abbia in materia, il killer lo troverà, lo metterà in difficoltà, farà un contorno di cadaveri, altrimenti non è uno slasher.
Regola n.6: i gialli hanno delle regole. Sono molto importanti. Il giallo è uno di quei pochi generi in cui se infrangi le regole non sei un coraggioso innovatore, ma semplicemente qualcuno che ha fatto un brutto giallo. La più importante è questa: non importa cosa faccia il protagonista, non importa quali precauzioni prenda, non importa quanta esperienza abbia in materia, ma a meno che non si chiami Tenente Colombo non risolverà il caso fino alla fine. Avrà dei sospetti, capterà indizi importanti, ma in un modo o nell’altro non avrà certezza definitiva confermata fino alla fine.
Regola n.7: Scream ha delle regole. Scream si fa bello con il conoscere le regole dei film in generale, e destabilizzare con personaggi che le conoscono, le puntualizzano, le segnalano di continuo, e questo ti dà l’illusione che in qualche modo le trasgrediscano, ma in realtà non lo fanno. I protagonisti di Scream sono in uno slasher e in un giallo. Il killer li metterà in difficoltà, e loro non sapranno chi è fino alla fine. Come in un qualsiasi giallo popolato da gente che non capisce un cazzo. Sì, ribadisco l’ovvio, ma mi sto solo scaldando.
SIGLA:
Andiamo avanti.
Regola n.8: asino cotto! hahahahaha (scusate)
Regola n.9: i franchise hanno delle regole. Scream le racconta, ma solo parzialmente. Le regole di un franchise, in generale, sono determinate da qualsiasi cosa non venga mai cambiata nei primi tre capitoli. Dopo tre capitoli, l’imprinting è forte e sei incastrato a rispettare determinate cose, o a trasgredirle con opportuna rincorsa e/o spiegazioni convincenti, o la gente s’incazza.
Regola n.10: Scream ha delle regole, e una struttura piuttosto chiusa. Da qui in poi ci concentriamo specificatamente sulle regole di Scream.
Regola n.11: il killer di Scream cambia a ogni film. È una cosa più da Signora in giallo che da Halloween, ma è simpatica.
Regola n.12: il killer potrebbe essere una o più persone. È utile per confondere le idee mostrando occasionalmente il killer nel ruolo di potenziale vittima, o dargli comunque un alibi. Il gioco è ogni volta lo stesso: chi manca in questa scena? E chi c’è in questa scena che mancava nell’altra? E iniziare a fare gli incastri.
Regola n.13: i killer stanno tutti nel ristretto gruppo di personaggi che hanno almeno tre righe di dialogo.
Regola n.14: il killer – o almeno uno di loro – è specificatamente infiltrato nell’ancora più ristretto gruppo di amici della protagonista, e ha almeno inizialmente la sua fiducia. Questa è una delle regole più soffocanti che io abbia mai visto in uno slasher, figurarsi in uno che si vanta di trasgredire le regole. La cosa che fa ridere è che, anche quando viene fatto esplicitamente notare che il killer è quasi sicuramente nel giro degli amici, il gruppo non si disunisce e ci si lancia al massimo delle buffe frecciatine a vicenda. Cazzo sarà mai? Peggio che vada si finisce accoltellati. Oh, sfiga.
Regola n.15: c’è il personaggio di quello che sa tutto di cinema ed è sempre, puntualmente, quello a cui vorresti spaccare la fazza più forte di tutti. Penso che Jasmin Savoy Brown sia un’ottima attrice che fa acrobazie in un ruolo ingrato, ma non fa eccezione. È un ruolo terribile. Questo perché, Regola 15b, ogni film di Scream sfotte in modo meta-autoreferenziale le regole della sua corrispondente posizione all’interno di un franchise e, Regola 15c, a metà film l’esperto di cinema dovrà fare la sua pausa spiegone. Ma a voi in fondo la pausa spiegone piace, altrimenti non avreste resistito a leggere fin qua.
Regola n.16: c’è un cold open con il primo omicidio, in cui una voce al telefono chiede alla vittima qual è il suo film d’orrore preferito.
Regola n.17: parliamone, di questa telefonata. La regola è che l’assassino usa un modulatore che gli fa assumere la voce di Roger L. Jackson (nessuna parentela con Samuel per quanto ne so, anche se sarebbe bello a un certo punto rimpiazzarlo con Samuel). Il punto è: i vari killer che si susseguono nel corso dei film non usano semplicemente il modulatore di voce, ma si calano anche nel personaggio! Persino l’interpretazione rimane costante! Più si va avanti, più questa cosa mi fa morire dal ridere. Ogni volta se lo studiano bene, full method. Bravi.
Regola n.18: il killer è una persona che fino a quel momento è sembrata assolutamente normale e sana di mente, spesso persino simpatica, forse addirittura sfaccettata, poi appena il gioco è scoperto leva la maschera (letteralmente e metaforicamente) e diventa pazza furiosa dissociata e in overacting da competizione. Da cui la Regola 18b: il killer è interpretato da un attore capace di andare in overacting convincente. Segnatevelo. È il trucco decisivo con cui nel precedente Scream avevo indovinato la soluzione del film già a metà. Qui, in Scream VI (o SCREAIVI come dice il poster), le cose vanno leggermente meglio, mi sono sembrati tutti in palla più del solito, la 18b in questo caso non mi ha aiutato più di tanto.
Regola n.19: con tutto il suo sfottere le regole dei film e quelle dei franchise, persino Scream rimane incastrato nella dinamica in cui ormai si è dato l’imprinting con determinati personaggi e le cose possono solo proseguire con loro o con opportuni legami di sangue. La povera Sidney Prescott inizia il film originale con la madre uccisa da un killer, e poi subisce cinque – cinque! – diverse ondate di imitatori intenti a concludere il lavoro. Ora Neve Campbell ha rifiutato di partecipare all’ultimo film perché riteneva lo stipendio offertole troppo basso, e il bello è che il nuovo film ne approfitta per concludere (temporaneamente?) la sua storia nel modo che effettivamente il suo personaggio merita. E ora invece ci subiamo la storia della figlia di Billy Loomis (il killer del primo film) che gira assieme ai nipoti di Randy Meeks (il cine-secchione della trilogia originale). Sono abbastanza pronto a scommettere che nel prossimo film spunterà un figlio misterioso di Gale e Linus.
Regola n.20: quando i franchise si allungano, diventa sempre più difficile rimanere negli stessi binari. Scream in particolare si è incastrato in un angolino bello stretto da cui è sempre più difficile ricavare qualcosa di interessante. Però rinfrescare è indispensabile, specie per Scream. Variare un po’ i personaggi, le motivazioni, qualche omicidio creativo… E perché no, qualche piccolo brividino di trasgressione, che ci porta alla prossima regola.
Regola n.21: infrangere le regole SI PUÒ! Con determinate precauzioni. Due opere recenti sono state fondamentali nel definire i parametri di quanto si possa uscire dal seminato nel continuare un franchise. La prima è Star Wars – Episodio VIII: Gli ultimi Jedi. È l’esempio negativo. Per gli studios, eh? Non guardate me, io avevo apprezzato. Ma gli studios sono ancora traumatizzati. Traumatizzati, vi dico! Si cagano ancora addosso al solo pensiero!!! È una cosa grave. Fu un terremoto troppo grosso. Un lampo di ispirazione fulminante che non fu accompagnato né difeso come avrebbero dovuto, e finì per suicidare una delle saghe più grosse di tutti i tempi. Troppi cambiamenti. Non importa che fossero in larga parte per il meglio: erano troppi. La gente si è spaventata. Non va bene. Come le montagne russe: vanno veloci? Bene. Vanno ancora più veloci? Meglio. Vanno troppo veloci? La gente vomita. La gente ha vomitato. L’altra opera fondamentale è stata WandaVision. Vi ricordate i primi episodi di WandaVision? Quando si erano giocati questa idea particolarissima di rifare le sit-com negli stili di diversi decenni? E poi ovviamente erano solo i primi episodi. Una volta stuzzicati e disorientati gli spettatori con questo colpo di “avanguardia”, la serie è rapidamente rientrata nei binari di un Marvel qualunque, adagiandosi sull’inerzia elettrizzante della falsa promessa che sarebbe potuto succedere “qualsiasi cosa”. E invece no. Era solo la misura giusta per accontentare sia chi vuole qualcosa di fresco che chi vuole la stessa sbobba. SCREAIVI ha preso appunti. Ha un cold open che sembra promettere twist radicali, e che fa venire subito in mente quanto forte avevano già sfottuto tutta la diatriba attorno a Gli ultimi Jedi nel film precedente. Ma poi, forte dell’inerzia di questo brivido trasgressivo, applica la Direttiva WandaVision e sfuma pian pianino nei soliti binari di sempre. Al di là della Direttiva WandaVision, il trucco generale consiste nel sapere usare bene il bilancino: più oserai da un lato, più vorrai essere conservatore dall’altro lato. Da un lato accenni ad aumentare la violenza e dai un fucile in mano a Ghostface (per UNA scena, uuuuuh!), dall’altro ti inventi questo museo di cimeli per celebrare la tradizione in tutto il suo splendore. È come fare il caffé un po’ più nero ma anche metterci più zucchero. Ma hey, mai aggiustare ciò che non è rotto, no?
Regola n.22, altrimenti detta Paradosso Gale Weathers: certo, puoi fare un bello slasher con i tuoi sottotesti satirici non solo sulle regole del cinema ma anche sulla sua fruizione, sulla spettacolarizzazione della cronaca nera, sulla desensibilizzazione provocata dai suoi eccessi, il distacco emotivo di chi la vive fuori contesto, gli strambi meccanismi della viralità, ecc… Tutte cose che Scream ha fatto con successo. Ma più prosegue il franchise, più ti troverai incastrato a dover seguire le regole di spettacolo, e più questi discorsi di fondo si perderanno nel nulla perché sarai tu stesso a soffocarli per poter proseguire la tua storia, e tu stesso quindi a lanciare involontariamente il messaggio che in realtà non sono importanti. E tutto questo è rappresentato simbolicamente dal personaggio di Gale Weathers, la giornalista senza scrupoli che campa scrivendo libri sugli omicidi di Woodsboro e poi vende i diritti per i film, alimentando il mito, mettendo il dito sulla piaga del trauma dei sopravvissuti, ispirando gli imitatori, ecc… Non ho mai capito come pretendano che la troviamo simpatica, e come pretendano che ci beviamo che Sidney e gli altri la accettino tutto sommato come amica. È come trovare simpatico un tizio che ti prende a bastonate e poi ti offre una pomata per i lividi. “Non riesco a odiarlo, ha sempre una pomata pronta”. E ora la beffa è che è rimasto l’unico personaggio a rappresentare la saga originale. È come se proseguissero Die Hard senza John McClane ma con Thornburg.
Regola n.23: porta pazienza Scream, ma non puoi avere un personaggio che sta lì per essere l’esperto di regole che definisce le regole per tutti, col suo bel monologone saccente, e poi quello che dice sostanzialmente è “Non ci sono più regole! Tony Stark muore negli Avengers per cui vale tutto!!!”, e questo solo perché ti è successa l’unica cosa che speravo non ti succedesse, ovvero che non sai più dove aggrapparti per parodizzare le regole del cinema. Non si fa! Ma questa è una regola mia, lo ammetto.
Regola n.24: se il trailer dice “un nuovo Ghostface”, non è MAI un nuovo Ghostface. È solo uno che usa il fucile una volta.
Ok dai, il giochetto si è capito. Il nostro Social Media Manager è stato molto contento del titolo di questo articolo.
Ho ancora però qualche osservazione da fare.
Ad esempio non so come prendere il fatto che l’unica vera “invenzione” di questo reboot di Scream consiste nel riprendere lo schema della nuova trilogia di Star Wars e avere come protagonista la figlia del villain originale, con questa spada di Damocle dell’influenza paterna che non si sa se troverà sbocco e come (anzi, si sa: Scream non è un Carpenter o Romero, un’altra regola che non romperà sarà il finale ottimista, anche se avrà sicuramente spazio per divertirsi con le incertezze).
E poi devo dirvi questa cosa strana: a me Scream VI tutto sommato è piaciuto.
Anzi, vi dirò di più: forse è il mio preferito della saga dopo l’originale.
Ho sofferto che non avesse più veri meta-bersagli su cui lanciarsi, ma Bettinelli-Olpin e Gillett sono intelligenti e con una bella mano, e il tutto in generale fila più liscio e divertente del solito. Funziona bene quando alza il livello di violenza, funziona meno quando i meccanismi del giallo scricchiolano e imbroglicchiano più del solito, ma tutto sommato gli sforzi di rimanere il più freschi possibile all’interno di binari inamovibili funziona. Persino il cast funziona! Con l’unica eccezione di Melissa Barrera che mi sembra un gran bel buco di carisma come protagonista, specie con Jenna Ortega costantemente a fianco a dimostrare il triplo di verve. Ripescare Hayden Panettiere da Scream 4 è una mossa semi-incomprensibile, in compenso Samara Weaving e Tony Revolori sanno sempre farsi valere, e Dermot Mulroney è un’aggiunta spettacolare (pur essendo di fatto la brutta copia di Eric Roberts).
Un’ultima regola bonus.
Regola n.25: i capitoli di un franchise servono a vendervi il capitolo successivo. Il film vi interessava. Siete entrati in sala. Avete già pagato il biglietto. Gli studios hanno già avuto quello che volevano da voi, e a quel punto il loro unico incentivo per offrirvi un buon prodotto è convincervi a comprare anche il prossimo. La ragione ultima della loro timidezza e assuefazione alle regole sta tutta qua. Ma quando arriva l’ultimo capitolo di una saga… Ecco, è lì che vale davvero tutto. Siete entrati perché vi erano piaciuti i capitoli precedenti. E non c’è più niente da vendervi. È raro trovare chi osa veramente in situazioni simili (esempio: Logan), ma quando succede è bellissimo. Se lo chiedete a me, il finale perfetto per Scream consiste in Sidney che diventa Ghostface per ammazzare Gale. Speriamo bene…
CD-quote:
“Stop pressuring me, it makes me wanna scream”
Michael Jackson, i400Thriller
Regola 26: riusciranno i Radio Silence a girare senza disintegrare il mito il requel di 1997 Escape from NY???
Cmq venduto Capo, già mi aveva convinto il 5….
Barrera era gia’ un pianto greco nel precedente, adesso immagino avranno dato piu’ spazio alla Ortega visto che sta diventando una stella giusto per demolirla del tutto, ma apprezzo che abbiano riesumato il 4 che pareva essere stato condannato alla damnatio memoriae (non quanto la serie tv ma meglio cosi)
Direttiva WandaVision per cui attuero’ il Sistema Edison: rubo e fingo che sia mia.
Dai soldi che ha fatto il primo weekend direi che la saga andra’ avanti di sicuro e il finale suggerito da Nanni sarebbe oggettivamente pazzesco
Quell’incredibile somiglianza tra Stanlio Kubrick e il chitarrista dei Nanowar of Steel – Clicca qui!
(scusate, ieri sera sono stato al concerto e sto ancora pieno di fomento, soprattutto visto che hanno eseguito la sigla dei 400calci).
Per quanto riguarda Scream, leggendo la recensione, ho avuto un pensiero simile al Capo, che ha dettato l’unica fine degna (che non so quando avverrà, nelle 25 regole non è specificato), ovvero che Sidney si rompa le scatole, “giri il tavolo” e se la prenda con Gale.
Ma più che ammazzarla pensavo a un più didascalico contrappasso, tipo che le ammazza tutte le persone che le sono vicine, poi la lega in uno scantinato e le fa vedere ogni giorno le registrazioni degli omicidi (una roba in linea con il tono scanzonato della saga).
Regola n. 26: trasforma un franchise di successo in Beautiful
Tutti i franchise, dal quinto capitolo in poi, diventano Beautiful.
Ma non è assolutamente vero, riflettici.
Solo quando cominci a scomodare i figli dei personaggi originali diventa Beautiful.
A parte che è esattamente quello che succede a tutti i franchise, hai ad esempio un Fast & Furious dove si sono giocati subito la carta amnesia (e poi hanno iniziato a fioccare i parenti segreti)
Ma l’accanimento terapeutico di Scream è cominciato ben prima di F&F.
Comunque non è che cambi qualcosa, in entrambi i casi trovo l’accanimento un fenomeno molto triste.
Sono molto bravi a fidelizzare il pubblico, ma questo non vuol dire che tra dieci anni ti riguarderai tutti i 18 capitoli di Scream che avranno fatto.
Per la cronaca comunque Scream 4 è uscito nello stesso anno di Fast 5
Hai mai pensato a quei franchise che dopo il capitolo 5 non sono ancora ricorsi al figlio del protagonista?
Ce ne sono diversi.
Hai mai pensato che sono quelli che uno si riguarda più volentieri?
Quando invece ricorrono al figlio del protagonista o del comprimario è chiaramente uno “stratagemma alla Beautiful” per allungare il brodo, raschiando il fondo del barile.
La motivazione per cadere nel loro gioco da adulti è quella di tornare adolescente e spegnere il cervello per due ore.
Una volta lo fai. Ogni volta no.
Questo intendevo. Spero di essere stato chiaro stavolta.
Stai tranquillo, avevo capito alla grande la prima volta, solo che trovo siano un’acrobatica eccezione.
Acrobatica?? Ma per niente!
Mi stupisci Nanni, eppure hai una notevole cultura filmica, ma ti stai dimenticando un sacco di saghe.
Alien, Predator, Transformers, Jurassic World, James Bond, Harry Potter, solo per elencare alcuni lunghi franchise che non ricorrono allo “stratagemma beautiful” di cui sopra per vincere facile.
Ho solo quella cultura filmica minima che mi permette di sapere quali avresti finito per elencare.
– in Alien arrivano alla clonazione al capitolo quarto, che è la sua versione del grande classico di Beautiful del morto che non è davvero morto
– James Bond non ha bisogno di Beautiful, si resetta da solo ogni volta e l’unica volta che non l’ha fatto s’è inventato che Blofeld era suo fratello (Beautiful)
– Harry Potter è una storia unica in otto capitoli, poi con Fantastic Beasts si è giocato subito gli antenati (Beautiful)
– Predator non ha bisogno di Beautiful, il protagonista è un pianeta di mostri, a nessuno frega degli umani (ma stai tranquillo che sono comunque già due capitoli che cercavano di ricollegarsi a Schwarzenegger). Avrei detto lo stesso di Alien se non fosse che Ripley era un personaggio forte e hanno ceduto.
– pure in Transformers alla fine i robots contano più degli umani, anche se scommetto che presto i Witwickys rifaranno una comparsata
Altrove invece è talmente inevitabile che si sono giocati la carta anche quando era evitabile.
In generale, eviti Beautiful solo quando hai un protagonista resettabile/immortale e l’aggancio rimane lui. In qualche modo devi rispondere alla domanda “perché mi interessa questa storia?” e il trucco, tristemente, è quasi sempre lo stesso.
Nessuno degli esempi che hai fatto ricorre al passaggio di consegne al figlio del protagonista.
Ricorrono ad altri stratagemmi certo, ma non a quello.
E allora nemmeno Scream. Lei è la figlia del cattivo. Però le regole delle soap operas sono tante, non solo quella.
Il cattivo era uno dei protagonisti del primo film infatti…dov’è che non ci capiamo?
Allora, vedo di essere più chiaro perché stai girando intorno al problema:
proseguire un franchise con lo stesso protagonista/o uno differente per ogni capitolo trattasi di normale proseguimento “sano” di una saga. è
Decisamente diverso diventa ricorrere al FIGLIO di uno dei protagonisti a cui siamo affezionati, pur di proseguire le vicende a tutti i costi.
Chi se ne frega del figlio, onestamente?
Se pigli la figlia di Creed a fare boxe per proseguire la saga, giusto per citare un esempio recente, è chiaro che stiamo parlando di Beautiful.
Se pigli la figlia di Loomis a fare la protagonista del nuovo Scream è chiaro che stiamo parlando di Beautiful.
JJ, stai sereno e non c’è bisogno di tirarla per le lunghe. Tu senti il problema soap opera solo se riguarda il protagonista. Io lo sento per tante altre regole che so essere grandi classici delle soap opera, e i trucchi più semplici (e tristi) con cui si porta normalmente avanti una narrativa seriale di ampio respiro. Quindi in Scream non vedo niente di insolito. Abbiamo due definizioni diverse e tu sentiti pure libero di applicare la tua regola parzialmente e quindi salvare i franchise che ti piacciono di più.
Diciamo che ognuno resta del suo parere.
Se un franchise vuole restare nella comfort zone ci sono stratagemmi comunque meno biechi per farlo.
Ricorrere alle gesta del figlio pur di speculare sulla fama del genitore, è sicuramente uno degli stratagemmi più biechi e tristi utilizzati nel cinema. E ultimamente fin troppo abusati.
Nanni, spiegami per favore, dall’alto della tua saggezza, rispondi a quest’umile implorazione che si leva dalle paludi che circondano Valverde: cosa ci hai trovato di apprezzabile negli Gli Ultimi Jedi? Come può un film: bruttino, noioso, stupidissimo in alcune soluzioni non marginali di sceneggiatura, mal interpretato, … come può trovare il tuo apprezzamento solo perché prova a innovare? Mi ricorda (la mia posizione) quel che disse Noel Gallagher di Miley Cyrus, credo durante un talk show: che provocare per provocare non è che abbia tutto sto valore artistico, che se adesso mi alzo (dice il mio eroe all’intervistatore) e ti cago sulla scrivania non è che ho fatto chissà che cosa. Anzi tendenzialmente ho fatto schifo. E ogni volta vi (ti) giustificate (giustifichi) sostenendo l’esistenza di un fantomatico fandom di invasati che se gli tocchi una virgola si incazzano, gente che non vuole superare gli anni 80 e crescere e bla bla bla. Ma va là! Sono brutti film che sfruttano un franchise ma che altrimenti vorrei capire chi se li sarebbe cagati. Vale per i nuovi star wars, vale per i terminator, vale per Indiana Jones 4, vale per un sacco di roba.
E niente perdona off-topic (ma colpa tua che hai tirato fuori il tema), il film mi hai comunque convinto ad andare a vederlo – se trovo una proiezione in lingua originale almeno
Sinceramente no, non è possibile che ancora nel 2023 ogni santa volta che nomino Gli ultimi Jedi deve ritornare la discussione su perché mi è piaciuto. Già era una barzelletta dopo un anno che era uscito, questa cosa che ogni volta che lo nominavo anche solo di striscio parlando d’altro arrivava uno che riaccendeva la diatriba. Era una barzelletta che era diventata un tormentone. C’è una recensione sul sito. Non è mia, ma sono d’accordo. E poi secondo me se cerchi “Gli ultimi Jedi” su Facebook (o cose analoghe) 9 volte su 10 vengo fuori io che rispondo a qualcuno che me lo chiede. Io, prima ancora di tornare a casa a leggere i cagacazzo che “ha detto Fax, George Lucas non avrebbe mai detto Fax”, ero uscito dalla sala che non potevo crederci di essermi di colpo ri-appassionato a Star Wars. Basta. Dormite sereni, avete vinto voi, vè che capolavoro Episodio 9 che ha riaggiustato tutto.
Ma va la Nanni io so anche dove trovarla la tua recensione (Lega Nerd), non mi fare del voi, capisco il tuo disappunto ma porca troia non mi capacito. A parte che tutta la nuova trilogia fa vomitare, in generale la discussione sui 400 non c’é veramente mai stata. E io ti considero una guida, oltre che un capo. Mia teoria: a te star wars tutto non é mai piaciuto granché, se ti toccano invece terminator (anche lì: operazioni commerciali terribili) ti si chiude la vena.
Non mi si chiude nessuna vena su Terminator, è un film che non ha senso trasformare in saga proprio per debolezza strutturale congenita, come tocchi rompi per forza, ho il cuore in pace.
Guarda il commento sopra al tuo: si sta discutendo sui franchise che la buttano in soap opera. Gli ultimi Jedi nasce con l’obiettivo dritto di combattere l’effetto soap opera. Tanti l’hanno preso come trollata, ma fosse stata solo una trollata non mi avrebbe appassionato: invece trasgredisce semplicemente per trovare il cuore altrove, là dove non è limitato dai soliti meccanismi narrativi triti e ritriti. Era una ventata di vera freschezza e coraggio che ha guardato troppo al nuovo e non abbastanza al vecchio – pur dimostrando di conoscerlo e amarne il nucleo – e guarda che fine ha fatto (il resto dei difetti li condivide col resto della saga, né più né meno). Però sinceramente non ce la faccio più, non mi è ancora passata la stanchezza. Magari facciamo una diretta su Twitch una volta per tutte.
Sarebbe bellissima una diretta/ scontro finale su twitch.
In ogni caso: niente non ti seguo. Tutto bello e tutto giusto sulla carta (e per inciso: leggo sempre tutti i commenti se ho tempo), ma poi l’execution è pessima e fondamentalmente quelle cose le vedi solo tu. Gli altri vedono un film (un’intera trilogia) sfilacciata e senza consistenza. Per brevità: un film brutto e noioso. Interpretato male. Per bambini. Sfigato in tantissime parti. Meglio di quello successivo? Bah sì, ma è come dire che la merda di capra è meglio della merda di vacca alla fin fine.
In sostanza: stai dicendo che preferisci Hodgson a Mourinho… :D:D
Mi sembra più di preferire Orrico a Tardelli…
Rupert, sono con te al 100%
E rispondere alle critiche con “sarà bello quello dopo, che ha rimesso tutto a posto” è un po’ come dire “E allora il PD???”: non ha rimesso a posto nulla, il problema non è mai stata la famiglia Skywalker che ci deve essere e deve essere centrale a tutto l’universo di Star Wars. Anzi: i migliori prodotti di SW sono proprio quelli dove meno si vedono i protagonisti della storia originale….
Capo ma un’eccezione meritevole Mixed by Erry non la merita?
In fondo, Sydney Sibilia è uno di noi, tant’è vero che è pure già stato recensito su queste pagine, e il suo ultimo film contiene anche ‘splosioni, mazzate, gente morta ammazzata male! Senza contare che è un film – ITALIANO! – bello, cosa che, anche se ultimamente accade un po’ più spesso, è ancora un fatto eccezionale!
Non merita un passaggio su queste pagine?
Non lo so, non l’ho ancora visto
Veramente bello Mixed by Erry
De Gli Ultimi Jedi si apprezza tantissimo la direzione artistica, fra le migliori in tutto SW, ed appunto un ritorno al nucleo vero di quel che effettivamente è Star Wars: delle storie di signori nessuno che cambiano il destino della Galassia. Tale concetto viene ulteriormente ribadito dal finale in cui lo schiavetto attira a sé la scopa usando la Forza. Luke ed Anakin sono due nessuno che vengono portati dal caso e dalla Forza a cambiare la storia dell’Universo. Rey e Finn potevano essere la nuova guardia ed innovare enormemente (Finn ex stormtrooper e Rey figlia di due semplici stronzi erano idee geniali sulla carta) ma a causa dei fondamentalisti di SW ste idee sono state buttate sotto il tappeto in malo modo. Altro elemento che fece incazzare i fan e che col senno di poi invece è la cosa migliore del film: Yoda che brucia i testi sacri Jedi. I prequel e la trilogia originale hanno fatto vedere come quelle filosofie abbiano fallito e portato a problemi più grandi e lo stesso Luke tenta di ammazzare il nipote perché annebbiato dal fondamentalismo dei Jedi, è geniale ma il grosso della gente si è lamentata senza motivo. Non è Palpatine ad aver creato Vader, è stato il fallimento dei Jedi a creare Vader e lo stesso è successo a Luke con Kylo Ren. Gli ultimi Jedi è un capolavoro nell’ottica manichea e ipersemplificata di SW
Di nuovo: ma va là! Dove starebbero questi fanatici di star wars? A chi state parlando? E come si fa anche solo a pensare a cosa come “i testi sacri Jedi” che sono stati introdotti proprio in questo film qui? Star wars è una semplicissima storia fantasy nello spazio e quel tanto tempo fa in una galassia lontana lontana serve a dire che la lotta tra il bene il male, tra la luce e l’oscurità, è archetipica e trascende lo spazio ed il tempo. A nessuno è mai fregato niente di chi fosse Luke o Obi Wan, non sono dei nobili, tanto meno Han Solo. Sono tutti pipponi da nerda che nulla hanno a che vedere con il film. Non c’è nessuna profezia, la forza è misticismo puro e semplice (tanto che nel primo film non c’è nessun potere telecinetico, magie o puttanate, solo una misteriosa forza, appunto). E’ un’avventura classica che più classica non si può, girata e interpretata bene.
Poi volendo aggiungiamo che un’avventura, una storia, è tanto più potente quanto più è archetipica (a meno che Jung non fosse un povero stronzo e io non me ne sia accorto) e questo cozza con “l’agenda” (passatemela per amore di semplicità) politically correct – o almeno le sue varianti più estreme e fanatiche (e Leia rimane cento volte più cazzuta di Rei peraltro)
Ruper, ti dò due bolle social marca X per la tua bolla social dove per qualche miracoloso motivo che il Whamageddon puppa la fava ti sei schivato tutti i paladini del canone arbitrario di Star Wars.
Lol. Rilancio: cos’è il Whamageddon?!?!?* – comunque mi tengo stretto il mio fustino di qualità, chi più spende meno spende diceva mio nonno :D
*provo: una specie di Beatlesmania però negli 80 con gli Wham?
Mi fa riderissimo sta cosa: https://en.wikipedia.org/wiki/Whamageddon
In effetti il mio best guess qui sopra è insensato
Adesso dico la mia per l’unica e ultima volta riguardo Gli ultimi Jedi. Essendo però la mia opinione è anche la parola indiscutibile e definitiva. E’ un film coi suoi difetti ma meglio degli altri due della trilogia sequel che sono dei remake privi di motivi d’interesse della trilogia originale e che sono dovuti ricorrere all’espediente del ritorno di Palpatine del tutto risibile per dire poco.
Il problema fondamentale è stato voler per forza proseguire la saga degli Skywalker, ormai chiaramente esaurito quando per Dio hai letteralmente un Universo nel quale puoi fare quello che vuoi. Tant’è vero che le cose belle e riuscite di Star Wars “nuovo” sono proprio quelle che non hanno riferimenti diretti agli Skywalker, Rogue One, The Mandalorian, quel capolavoro di Andor. Ok, The Mandalorian si, ma solo come contorno e fin li ci può stare.
GGJJ totalmente d’accordo con te
Bel pezzo Nanni, l’elenco delle regole di Scream mi ha divertito.
Non ho ancora visto il film, cosa che farò al più presto, ma mi lascia un abbastanza perplesso il punto 23: “Non ci sono più regole”. Scream ha fatto con il citazionismo e le regole il suo punto di forza, mi sembra strano che non si siano inventati qualcosa per questo film.
Comunque Il giallo e lo slasher sono in assoluto i due generi più codificati, ed è estremamente difficile sovvertire le loro meccaniche. Come dicevi, se non le rispetti, molto probabilmente farai un brutto film e non un prodotto originale. Anche il Tenente Colombo che ha cambiato l’approccio al genere alla fine segue sempre lo stesso cliché, e non a caso, se ricordo bene, ci sono solo due casi in cui non viene rispettata la regola in cui si sa subito chi è l’assassino e si è provato a proporre qualcosa di diverso, e sono tra gli episodi più deboli dell’intera serie.
Ci ha provato di recente Knives out 2, non riuscendosi completamente. Ma del film l’aspetto che mi ha divertito di più è il ricorso al trucco dei gemelli. Un espediente così trito e ritrito che all’epoca Van Dine lo citò fra le cose da non fare. Ma possiamo dire che se fai passare abbastanza tempo un vecchio trucco diventa un trucco nuovo e può rendere la trama divertente. Ecco, per me quello è stato un bel tocco di classe nella trama.
Per uno Scream in cui Sidney che diventa Ghostface per ammazzare Gale sarei già alla biglietteria con una banconota svolazzante in una mano e nell’altra una coca cola bella fredda. Dubito che la cosa possa accadere perché verrebbero a decadere le regole uno, due e tre del franchise.
Questa cosa dei Gemelli, era una gag ricorrente della serie TV Sherlock:
Watsono provava a spiegare la soluzione di casi con la teoria dei Gemelli e Sherlock lo bloccava ancora prima che aprisse bocca (che tanto già sapeva cose stesse per dire) per bullizzarlo.
A dimostrazione che il trucco dei Gemelli non ha ancora fatto il giro per diventare un trucco “nuovo” ma è ancora saldamente ancora a “trucco pigro”.
Controcorrente: Sidney che diventa il killer non sarebbe un grosso colpo di scena, è almeno dal terzo film che molta gente se lo aspetta
Contro-controcorrente: persino se “Samantha Carpenter” diventa Ghostface nel prossimo è un grosso colpo di scena, nonostante gli ultimi due film lo stiano telefonando in tutti i modi. Toccherà sempre vedere quanta voglia abbiano di trasgredire veramente le regole in un ultimo capitolo in cui, sulla carta, volendo, vale davvero tutto. Ma secondo me non trasgrediscono quella per cui un personaggio che hai amato per diversi film diventa improvvisamente da odiare.
Ok, ma tanto lo scopriresti comunque alla fine del film no? E se è davvero il capitolo finale, vale tutto, e non devo preoccuparti se il fandom ti manda affanculo quando esce dalla sala.
SE è davvero il capitolo finale.
No, è una cosa diversa. È un finale che non ti piace e che ti condiziona il giudizio su tutto il film, ostacolando il passaparola. In un ultimo capitolo puoi convincere lo spettatore a seguirti su scelte più azzardate, ma non puoi mandarlo via scontento.
Come sempre gran bel pezzo boss! Io appena ho visto Samara Weaving ho detto: “bellissimo sto film, mi è piaciuto! “
Veramente bello Mixed by Erry
Quote finale dell’anno.
te prego basta co sta storia che abiti a londra e fai riferimenti a Jackson sapendo che e’ un sito visitato da italiani..
Oddio l’ultima volta che ho controllato non c’è bisogno di abitare a Londra per guardarsi un film in lingua originale. E mi ricordo che in Italia hanno ricreato lo stesso effetto di cui parlo. Prendo nota che questa cosa ti dà talmente fastidio, per motivi X, che la tiri in ballo anche quando non l’ho fatta, ma sinceramente se in quel paragrafo avessi citato il doppiatore italiano sarebbe stato molto più ridicolo.
mi sa che i film in italiano li guardi solo te e pochi altri…
Commento a metà film: ma quanto sta spaccando il culo la polpa di pomodoro Mutti?!?
Commento a fine film: pugnali finti, unica spiegazione