Raga, ma voi eravate a conoscenza di questa roba qui della Black List? Io sinceramente non ne sapevo nulla, ma adesso ho studiato e vi attacco il siluro. Pronti? Allora, la Black List esiste dal 2005 ed è una lista che viene pubblicata ogni anno, nel secondo venerdì di dicembre, dal signor Franklin Leonard e da qualcuno ai piani alti della Overbrook Entertainment, compagnia di produzione di proprietà di Will Smith e James Lassiter. Nella Black List finiscono, tramite sondaggio fatto internamente tra gente del mestiere, le sceneggiature più belle non ancora realizzate. Avete presente quella bella favoletta dello sceneggiatore squattrinato che sta a casa sua a scrivere su una macchina da scrivere mezza rotta, di notte, in canottiera, nel caldo della notte losangelina, tra una paglia e un bicchierino di Jameson? Ecco, questo povero cristo stereotipico ha consegnato, pieno di sogni e di speranze, la sua prima sceneggiatura agli Studios. Quelli gli han detto: “Oh, stai tranquillo, ti facciamo sapere qualcosa al più presto. Ti chiamiamo noi, sereno. Se non è questa settimana che siamo pieni di lavoro, è quella prossima, guarda”. Ma in realtà quella sceneggiatura è stata letta da qualche povero stagista che ha redatto anche un appassionato report, e poi è passata di mano in mano, di scrivania in scrivania… Fino a quando, magicamente, non se n’è fatto nulla ed è finita a rimpolpare la pila delle sceneggiature di cui nessuno sa che farsene. Boh, lasciamola lì, poi vediamo. Guarda che a Hollywood son fatti così, eh? Chette credi?

James Spader ha equivocato e ci ha chiamato subito in redazione pensando stessimo parlando della sua Black List
La Black List è stata fatta proprio per aiutare quei progetti che magari nascono senza santi in paradiso e che rischiano quindi di finire persi come lacrime sotto la pioggia. Da quando è nata nel 2005, sono finite nella Black List più di 1000 sceneggiature, di cui almeno 440 sono state realizzate. Parliamo di bombette come Argo, Blades of Glory, Hell or High Water, Zodiac, In Bruges… Nel 2018 entra nella Black List la prima sceneggiatura firmata da un allora sconosciuto Chris Thomas Devlin (che oggi conosciamo perché poi ha scritto anche quella cosa inutile che è stata The Texas Chainsaw Massacre del 2022), Cobweb. Passano gli anni e finally, grazie all’interessamento al progetto da parte di due produttori illuminati come Evan Goldberg e Seth Rogen, nel 2023 Cobweb vede finalmente (anche se per poco) il buio della sala, per la regia dell’esordiente Samuel Bodin.

Uella.
Ed è proprio grazie all’interessamento di Goldberg e Rogen, immagino, che si è riusciti a chiamare due attori del calibro di Lizzy Caplan, sempre più brava ed elegante, e di Antony Starr, l’ottimo Homelander di The Boys. Ah, sì, c’è anche Cleopatra Coleman, già visto quest’anno in Infinity Pool. Ora, dopo essere finito nel post con le cose da recuperare del Frighfest 2023 firmato dal Boss in persona, Cobweb è finalmente disponibile anche per noi comuni mortali. E allora? Com’è?

Son preso malone
Cobweb è un buon film horror vecchia scuola. A prima vista (del trailer) potrebbe apparire come uno dei 9000 horrorini tutti uguali che intasano le nostre sale da maggio inoltrato in avanti (casa infestata da un fantasma/mostro, bambini tristi con le occhiaie, genitori pazzi), ma c’è qualcosa in più. Ora, eviterei di concentrami sulla storia perché, davvero, non ce n’è bisogno (tanto se siete qui a leggere, al 99% vi guardereste Cobweb a scatola chiusa e non voglio togliervi la sorpresa) ma tentiamo di capire per quale motivo è “un buon film horror vecchia scuola” leggermente sopra la media. Che poi è così, eh? Leggermente sopra la media. Non stiamo mica parlando di chissà quale capolavoro.

E metà del film è fatta
In primis Cobweb ha dalla sua i già citati Lizzy Caplan e Antony Starr. Oh, spiace essere banali, eh? Ma se tu hai una sceneggiatura carina, che non spicca per personalità e inventiva e in più hai nel cast, in due parti fondamentali, due scappati di casa… bè, il tuo film farà la fine di, faccio per dire, The Boogeyman. Lo vedi e, puf!, l’hai già dimenticato. Qui invece abbiamo due signori attori. Lei è in grado di fare qualsiasi cosa perché è sicuramente tra le più brave e, secondo me, sfortunatamente sottovalutate della sua generazione. Lui fa il suo: è presumibilmente pazzo da anni e qui mette il pilota automatico, sfoggiando quel repertorio di faccette da invasato che ormai conosciamo. Di fianco a loro Cleopatra Coleman fa davvero poco o nulla, mentre il piccolo Woody Norman è decisamente in parte (non so quanti di voi hanno visto C’mon, C’mon, il film della A24 in B/N con Joaquin Phoenix che fa i podcast, ma è lo stesso bambino. Bravo qui e pure là). Ah, nel cast c’è anche la figura del bambini biondino stronzo, interpretato da – rullo di tamburi – Luke Busey, figlio di Gary. Avete letto bene. Non di Jake, ma di Gary.

é lui
E poi perché l’esordiente Samuel Bodin è uno bravo. Ora, per quanto mi riguarda, la sceneggiatura di Cobweb è una mezza ciofeca. Io non so dirvi per quale motivo è stata inserita nella Black List di cui sopra ma mi sembra che si basi su un twist piuttosto prevedibile e che sia pieno di cose un po’ buttate lì AC/DC, a cazzo di cane, ripresa dagli altri 8999 film horror che vedremo quest’anno. Il bambin preso malone, la cantina di casa che fa paura, i bubusettete nottetempo… quelle robe lì, dai. E allora se si sceglie di arrivare fino in fondo alla visione, lo si fa per i piccoli sforzi che fa il regista di dare solidità a un film che in mano ad altri si scioglierebbe come neve al sole. A Bodin basta ingranare la quarta un paio di volte nel corso del primo e del secondo atto (l’ottima sequenza del sogno e quella della lavatrice), prima di sfogarsi con un bel bloodbath finale. Speriamo che qualcuno se ne accorga e gli dia da gestire uno script più sontuoso. Nel frattempo, appassionati di horror, cochina fresca in mano e via: Cobweb è lì per voi.
DVD-quote:
“Cochina fresca, Cobweb, e sei non dico in pole position ma, toh, in terza fila”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Detto che il figlio di Gary Busey è identico a Gary Busey (e grazie al cacchio direte voi), chiedo: ma qua da noi è passato in sala?
Ma Antony Starr in BANSHEE, l’avete visto?
Perché 3 stagioni su 4, come ho avuto modo di scrivere a suo tempo con un altro alias, sono pura DYNAMITE.
P.S.
So che i redattori ne hanno scritto: mi riferisco al volgo.
Visto e piaciuto parecchio.
Approfitto del parziale ot per chiedere info sulla seconda stagione di Gangs of London, ancora ferma in Watch list.
La seconda stagione di GoL è su NowTv e vale la pena.
Questo è nella mia top 3 horror del 2023.
Di Bodin dovete vedervi la serie francese Marianne, un capolavoro.
Ho visto a stento il promo episodio. Non pareva granché (a voler essere assai corretti politicamente).
Il titolo mi esalta anche se non so cos’è un cobweb. Non vedo l’ora di vederlo
Eggnente, la recensione di un altro film non distribuito da noi. Non capisco se la vostra sia banale supponenza vera malvagità.
Mah…un po’ fiacco anche per essere leggermente sopra la media…
È praticamente
Spoiler
La trasposizione cinematografica dell’episodio del gemello cattivo di Bart Simpsons.