Il mercato DTV è quel posto strano in cui cagate e bombe insospettabili convivono in una proporzione tale che, alla lunga, ci si stufa quasi subito di cercare le cose buone. Se li si affronta alla cieca è facilissimo farsi male: “Ehi, ma lì c’è Danny Trejo! Ehi, anche lì! E lì. E lì? Mh, non mi dirai che anche lì…”. Il DTV è dove i sequel diventano pazzi e gli attori/autori iniziano o a divertirsi o a pagarsi lo stipendio senza sforzo (benché ancora mi sfugga il potere economico di queste cose). Tra i nomi che ne hanno fatto un mito c’è Roel Reiné, regista di una serie di roba che in parte suona così: 12 Rounds 2: Reloaded, Dead in Tombstone, The Man with the Iron Fists 2, The Scorpion King 3: Battle for Redemption, Death Race 2, Death Race: Inferno. Se i primi tre sono piuttosti brutti, gli ultimi tre sono la prova che Reiné è un regista che quando vuole (e può) ci sa fare alla grandissima. Va dritto al punto, quasi sempre tira su il ritmo giusto, e se c’è da far menare, fa menare. Una cosa è certa: non è John Woo, ci mancherebbe altro, lo sa benissimo anche lui, e se facciamo subito pace col fatto che il titolo Hard Target 2 sia solo una mossa commerciale per far parlare di sé quello che resta è una discreta bomba come non si vedeva da tempo nel panorama DTV (anche se so che Gridlocked potrebbe essere un degno rivale).
Il collegamento col film originale esiste nella forma di “ricchi cacciano uomini”, ma lo svolgimento è tutt’altro: a differenza di Van Damme, qui è il protagonista a essere cacciato. E nella giungla birmana, perdipiù. Scott Adkins è un gran lottatore, campione acclamato, ma quando manda in coma il suo migliore amico durante un combattimento i sensi di colpa lo devastano e finisce per fare combattimenti clandestini in Asia (secondo me una piccola gomitata a Lionheart). Da lì la proposta di un combattimento in Birmania che si rivelerà una truffa. Non c’è molto di più, giusto un po’ di trama per far andare la storia da qualche parte. Il resto sono attori che ci danno dentro e tantissime botte. Quindi andiamo per ordine.
Gli attori: Scott Adkins, Robert Knepper, Rhona Mitra, JeeJa Yanin e Anteo Quintavalle. Uno di questi l’ho messo solo perché mi faceva ridere, gli altri, se ci pensate, sono delle mine vaganti che messe insieme fanno un campo minato di mine vaganti. Adkins, gran protagonista, fa tutto e di più: i primi 15 minuti sono praticamente una demo reel dedicata a ogni stile di combattimento a lui consono. Parte sul ring e finisce nella lotta libera, tira calci pugni e credo pure testate. Fa un paio di spaccate che spiegano piuttosto bene perché dovrebbe essere il Van Damme della nostra generazione. Gestisce il dramma come fanno i buoni attori, e non ride mai. Non c’è niente da ridere. La vita fa schifo. Però ripeto: 15 minuti secchi di botte senza soluzione di continuità. Una storia che va avanti a immagini e non a parole. Il film letteralmente inizia intorno al ventesimo minuto, quando entra in scena la faccia incredibile di Robert Knepper, che è un Lance Henriksen in pieno spolvero. Rhona Mitra invece torna nei panni di Lara Croft e fa la sua porchissima figura pure con la faccia di plastica (solo che le fanno tirare troppi pugni e si vede che non è capace). Jeeja Yanin, invece… ne parliamo dopo.
Le botte: tante, quasi tutte su Scott Adkins, che le sa dare così bene, ma così bene, che era da un po’ di tempo che non le dava così bene, secondo me. Non sono proprio aggiornato su tutto quello che ha fatto Adkins ultimamente, ma quello che ho visto non era così. È quasi come se il regista, qui, sapesse che Scott Adkins è effettivamente un atleta della madonna, sapete? Eravamo abituati talemente male, talmente al contrario, che ora un film d’azione con star d’azione che fanno davvero dell’azione sembra una cosa strana. Ci sono anche diversi ammazzamenti vari con armi e sangue che scorre al grande che vanno sempre bene. E poi Jeeja Yanin che… eh… tira quattro calci a cinque minuti dalla fine, prende in pugno e finisce lì.
Tocca passare alle note dolenti.
Riassunto: Jeeja Yanin è una campionessa di Taekwondo; in The Kick dava il meglio di sé. In Hard Target 2 c’è un personaggio femminile che arriva insieme agli elefanti, ha un sacco di screen time e non fa un cazzo finché non spacca la schiena a personaggio. Questo personaggio femminile, nonostante gli elefanti e il spaccare una schiena con effettivamente la mossa più brutale del film, non è quello di Jeeja Yanin. Il problema è che io speravo che lo fosse, e per un attimo mi sembrava pure finché non mi sono reso conto che Ann Truong è figa ma non figa quando Jeeja Yanin, che tra l’altra è tappa, a differenza di quell’altra, che non ci assomiglia per niente. Ci sono rimasto male, perché tra un combattimento flash Adkins/Yanin e un buddy movie Adkins/Yanin io preferivo il secondo.
Fino a qui Reiné s’era comportato bene, peccato, tocca anche dire che il ritmo regge ma che allo scoccare della prima ora, dopo mezz’ora di caccia all’uomo, il ritmo si incastra un po’ e il suo scimmiottare lo slow motion di John Woo rallenta un film che già dura 10 minuti di troppo (103 minuti per un film da 90, titoli di coda compresi). È anche un film che si prende totalmente sul serio, e forse qualche tocco di leggerezza in più avrebbe fatto bene (stiamo comunque parlando di una roba che a un certo punto tira fuori delle moto coi lanciamissili).
Alla fine della fiera è una figata perché succedono un sacco di cose, le botte non mancano mai e Adkins è un assoluto portento, ma il potenziale sprecato è a dei livelli clamorosi.
Là fuori c’è un film incredibile che è il The Raid dei buddy movies. Cosa aspettano a farlo?
DVD-quote:
“Tra i migliori degli Scott Adkins possibili”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
“Eravamo abituati talmente male, talmente al contrario, che ora un film d’azione con star d’azione che fanno davvero dell’azione sembra una cosa strana”
Ecco appunto, sta tutto qui. Non ho ancora visto Hard Target 2 e sarà mia premura farlo il prima possibile, ma ho l’impressione che se fosse uscito in dvd una ventina d’anni fa non avremmo gridato al (mezzo) miracolo, ma saremmo stati felici come bambini a Natale per l’ennesimo action da cestone da aggiungere alla nostra collezione.
Quoto tutto.
Smorza un po l’attesa per uundisputed 4…
Dispiace perché il cast prometteva grandi e belle cose, ma di contro se Adkins è tornato a fare quello che sa fare meglio è comunque una cosa positiva.
Lascia un po’ l’amaro in bocca il fatto di aver messo da parte Jeja Yanin. Anche perché non è manco la prima volta che succede e mi chiedo che senso abbia avere una delle migliori artiste marziali del decennio per poi farle fare la carta da parati e soltanto i minuti finali.
Ma che voi sappiate è un problema di cachet?
Ovviamente lo vedrò il prima possibile. Mi bastavano le moto con i lanciamissili.
Che altro potrebbe essere se non “non abbiamo i soldi per pagarti un ruolo da coprotagonista, va bene un semplice cameo?”
Potrebbe essere un questione di soldi, come tutto in una produzione, ma tolto il talento JeeJa ha un curriculum ridicolo e non credo si faccia pagare così tanto.
Secondo me il problema è che non può reggere un film intero recitando in inglese.
i piccioni eh? non è che sotto sotto il regista è John Glen, aveva fatto tutti i film di 007 degli anni ottanta e ci ficcava sempre dentro piccioni, colombe, canarini…
eccallà, esce na volta tanto un film action duro e puro con tutti i limiti del caso ma vero calci style, e non si arriva a 10 commenti, poi per il pigiama party di turno non si capisce nulla…sono per me questi momenti in cui si vedono i calcisti veri che stanno qua sopra.
stavo per dire “va là scottie dopo ninja 2 sta tenendo il passo” ma mi sono accorto che ha fatto tipo 11 film tra questo e quello in pochi mesi. Tutte robe di cui non ho notizia e dove avrà sicuramente infilato clamoroso fail.
Al netto di tutti gli insulti che s’è preso in questi anni, tra un adetto stampa cialtrone e figure demerda varie, la cosa che provo di più per sto tizio è rammarico per quello che poteva essere e non è stato. È un discorso che parte da lontano, ma il cinema di menare marziale nel mainstream non esiste. Ok WARRIOR, con i suoi stacchi di montaggio, era più drammone che altro. Però aveva risvegliato la gente da un certo torpore. Pareva bastasse una star carismatica (ovvio non Hardy, troppo fru fru lui e troppo fru fru noi per lui, oltre che guistamente eclettico) che si tirasse il movimento dietro e che forse potesse essere la volta buona… invece nada. Adkins, su cui molti di noi fantasticavano, si è autoseppellito tra assurde pretese e figure da gran coglione che nemmeno il più sfigato alla festa delle medie. Cosa ci è rimasto infine? Una manciata di titoli da b movie, il miglior regista marziale della sua epoca sparito da mesi dopo aver timidamente diffuso uno sketch in cui si proponeva per dei pg 13 ruffiani, validi atleti ridotti a manichini in produzioni grosse a cui hanno lanciato le briciole come fossero cani idrofobi. Signori, il cinema di menare nella sua sfacettatura marziale è morto o poco ci manca. Siamo una nicchia, film come questo della rece se lo cagano in pochi pure su queste pagine, dove ormai si sbava solo per altro tipo di film o si è costretti a riporre aspettative su 50enni che cmq non sono mai stati completamente del genere. Avessi dei quattrini riunirei tutte le star marziali dtv attuali da uwais a ruhian, da cecep a adkins, da jaa a zahor, da white a tiger chen e tutti gli altri, ovviamente regista il buon latitante gu evans, un autobus di assistenti e manager per contenere il carico smisurato di ego presente, e farei il Film della nostra epoca corrente, il canto del cigno di un modo di intendere il cinema di menare che non esiste più
Tutto vero. Motivo per cui Man of thai-chi e’ il film calcistico del secolo e Keanu il nostro profeta.
continuiamo a sperare
http://filmcombatsyndicate.blogspot.it/2016/09/headshot-goes-for-kill-in-brutal-new.html
Siete tornati da tre giorni ma per me siete tornati oggi.
Grazie.
Netflix dovrebbe iniziare a produrre film di questo tipo: mi sembra un modo di ripagare i costi migliori rispetto a comprare i dvd (qualcuno compra ancora i dvd???). Vedro’ di procurarmi una versione degna in qualche modo, pero’ che stress.
io me l’ero “procurato”, poi con tutti i film in lista da vedere, e memore di certe ciofeche dtv prese recentemente e della grossa delusione “close range” di florentine, mi sono detto ma perché? e l’ho cestinato.
ma visto che dei 400 calci mi fido, dopo questa recensione gli darò una nuova chance.
Siamo tutti un po’ piccioni, chi lo nega è colomba.
https://vimeo.com/180616028
Gridlocked l ho recuperato lo scorso mese su una dritta del Capo e niente da dire. È un action che il suo dovere, dosa azione, dialoghi maschi e momenti che stemprano, tutto nella giusta misura. Un action che fa il suo dovere, prendendo le parole del Capo. Solido nel senso che non ha particolari difetti o momenti morti ma procede dritto dritto, senza strafare ma senza sbragare mai.
Ottimo m’ero perso l’uscita, grazie
Jean, hai dimenticato di menzionare Temuera Morrison, il grandissimo di Once we were warriors…che dopo quello non ha fatto piu’ nulla di memorabile (guerre stellari incluse).
A me in realtà non ha emozionato moltissimo questo hard target 2. Partito con grandissime speranze, ma l’inizio è preso paro paro da undisputed, come se il regista avesse voluto dire ” Pure io pure io ” ma si vedeva dalle prime sequenze che non aveva idea di come si riprende un combattimento, ogni inquadratura era sbagliata e rivelava la distanza tra la faccia dell’avversario e il pugno/calcio, dove solo l’effetto sonoro faceva funzionare la cosa. Non so se hai fatto caso a questo. Quindi già l’inizio mi ha fatto sospettare in peggio.
Poi si, qualcosina si riprende, e Scott torna quello che ricordavamo (ma credo che il meglio lo darà in undisputed 4). Knepper è forse il piatto migliore della storia. Un Lance Enriksen perfetto (forse pure troppo, pare esserselo studiato a memoria, espressione per espressione). Se ci aggiungeva del suo sarebbe stato ancor piu’ fantastico (magari un briciolo di quel viscidume che aveva in Prison Break).
Poi per carità, per essere un DTV tanta roba eh ? Ma poteva esser di piu’. Parere personalissimo ovviamente. :-)
In videoteca esce a metà mese…quindi devo aspettare ancora 2 settimane prima di godere come un riccio!!
E comunque Gridlocked l’ho visto su Netflix e mi ha messo di buonumore come non succedeva da tempo!
Che bello veder che sulla terra c’è ancora qualcuno che sa fare dei buon B movie d’azione!
Appena finito di vedere con moglie e figlio e se questi sono i dtv d’azione del 2016…ad avercene a sacchi!
Con tutti i difetti del caso è sicuramente molto meglio di quella cagata di Bourne (che oltretutto mi è costato un botto in sala…).
Miglior Scott Adkins post-infortunio di almeno una spanna, a me l’hype per Boyka si è alzato.
Scena finale sul ponte:
“1… 2… 3… 4 ragazzi e… una bambina?!?”
Questi sono i film che fanno crescere i peli sul petto. Riscottone.
Visto con grosso ritardo, comunque Scott Adkins fortunatamente qui non si risparmia, si cimenta in alcune coreografie veramente belle e si fa perdonare le sue espressioni da tonno. È un DTV e lo si vede a livello di confezione ma Roel Reine si conferma uno shooter adeguato, forse delle volte calca troppo sul ralenti ma di fatto il film funziona complice anche una bella ambientazione fatta di giungla fitta e cascate. Certo ci sono diverse ingenuità e pecche tipiche dei DTV tipo personaggi senza spessore dalla cui bocca escono pessimi dialoghi ma diamine, è un film d’azione, con tanta azione e pure eseguita bene. A mio avviso il ritmo regge bene la durata e una sforbiciata non la vedo necessaria e alla fine il risultato è quello di essere un buon divertissement senza pretese.
Visto in colpevole ritardo, ma a me è piaciuto.Trama “dritta”, senza troppi fronzoli, un incipit un po’ alla Rocky IV (morte sul ring, qui con la variante che è procurata da un amico, piuttosto che nemico), ma poi vira su ambientazioni alla John Rambo (e secondo me qualche idea l’hanno presa).
Atkins finalmente di nuovo sui livelli di Boyka o The days of reckoning, anche se come attore, ritengo resti sotto Van Damme.
Buona prova pure degli altri, specie l’antagonista, cattivo quanto basta.
Vero che perde un po’ di ritmo nell’ultima mezz’ora,ma nella sua semplicità..diverte eccome!
Evidentissima, nei titoli di coda, la marketta turistica al comune di Bangkok, altrimenti non mi spiego il senso di mettere Scott che gira da turista in solitaria per la città
SI. INFATTI! L’HO PRENOTATO SU AMAZON E L’HO AVUTO IL GIORNO STESSO CHE è USCITO IN DVD TANTO ERA L’EUFORIA DI VEDERLO! DA AMANTE QUAL SONO PER IL PRIMO “HARD TARGET” NON MI ASPETTAVO MIRACOLI, MA CERTO NON è MALE: BELLE INQUADRATURE (TRANNE X I COMBATTIMENTI), BELLA AMBIENTAZIONE, BUONI GLI ATTORI PRINCIPALI MA PORCA MISERIA è VERO CHE CADE UN PO NELLA NOIA AGLI ULTIMI 40 MINUTI.. LA CACCIA NON è EFFICACE COME NEL PRIMO FILM, I CACCIATORI SONO INUTILI COME ANCHE LA COMPRIMARIA CHE NO DOVEVA ESSERCI, E ADKINS NON è KE COMBATTA MOLTO CMQ. PECCATO DAVVERO, TANTO POTENZIALE SPRECATO NN SO PERCHè!!!
CMQ CONCORDO CON STEVEN SENEGAL : FAREI LA STESSA COSA ANCH’IO SE AVESSI SOLDI A BUTTARE!!! FAREI “I MERCENARI” DELLE ARTI MARZIALI CON I CONTROCOGLIONI!!! SONO STANCO DI VEDERE ARTISTI MARZIALI SPRECATI E TRATTENUTI DA REGISTI O PRODUZIONI CHE NON NE CAPISCONO UN CAZZO!!!
GLI UNICI CHE HANNO FATTO DEI FILMONI MARZIALI NEGLI ULTIMI ANNI CON LE PALLE SONO APPUNTO: GARRET EVANS, PRACHYA PYNKAEW, FLORENTINE E KEANU REEVES!! BRAVO MICHAEL JAY WHITE CHE RIESCE FORSE A SALVARSI….
guarda son contento che sei daccordo con una mia idea vecchia di mesi però stai calmo cristo