È arrivato S.Valentino! Tradizione vuole che qui a i400Calci.com ci dimentichiamo puntualmente di Halloween ma cazzo, cascasse il mondo S.Valentino non l’abbiamo mai saltato e anzi, abbiamo sempre fatto il nostro bel specialone di tre giorni. Che vi devo dire. Comunque: abbiamo notato che agli ultimi Sylvester avete preferito votare i Manzi piuttosto che le Gnocche per cui – lungi dal voler insinuare qualcosa, mi raccomando – abbiamo pensato potesse farvi piacere un approfondimento su alcuni classici della “bromance”. Godetevelo.
È facile parlare di Hard Boiled e definirlo il film della nostra vita; è facile descriverne i piani sequenza, le sparatorie e la storia del cinema, ma con The Killer la faccenda sembra complicarsi. O meglio, sembra essersi complicata con il passare del tempo e l’evoluzione della sensibilità degli spettatori: mentre ci si abituava al pulp più violento e sfrontato le atmosfere ovattate di The Killer diventavano sempre più vecchie. Ha senso: The Killer è un film retrò, dichiaratamente ispirato e omaggio a Melville, un maestro dei silenzi e dei tempi sospesi, un noir dal tono quasi didascalico in cui le donne di Chandler e i poliziotti di Thompson si adattano a un paese che non è il loro e a una storia che sembra voler ricordare, alla fine degli anni ’80, che l’amicizia tra uomini può nascere senza bisogno di fare una gara a chi ce l’ha più grosso, duro e luccicante. Il punto è che uscire trionfanti da quel decennio con una delicata storia di amicizia virile significa aver girato qualcosa di veramente grosso; significa aver preso quel decennio di muscoli, sudore e omosessualità latente che ha dato vita a quella filosofia per cui “there’s no subtext without buttsex” e aver detto va bene tutto, ma l’amicizia è anche un’altra cosa, ha altre sfumature, non nasce per forza nel machismo. La missione di The Killer è quella di definire i limiti in cui un’amicizia tra maschi diventa storia d’amore, in cui l’ossessione diventa morbosa attrazione fisica, e viene compiuta raccontando la storia di due uomini fondamentalmente diversi che condividono una simile sensibilità e di come uno, l’ispettore Li (Danny Lee), troverà nell’altro un amico semplicemente guardandolo negli occhi dopo avergli puntato una pistola alla testa.
Il film parte come la più noir delle storie d’amore e con una donna in difficoltà che, appunto, sembra uscita direttamente dalla penna di Chandler, una splendida cantante da bar, Jennie, che perde la vista a causa di un errore di John (Chow Yun-Fat) durante il suo ultimo lavoro come sicario. Da qui la decisione di fare un ultimo colpo per pagarle un’operazione e quindi l’incontro, o meglio lo scontro, con l’ispettore Li è la nascita di tutte le ossessioni. Partono i Subsonica. Il tempo impiegato da John a innamorarsi di Jennie è praticamente lo stesso impiegato da Li a trovare in lui una persona grata, in un parallelismo sicuramente voluto che vuole mettere su un piano simile l’amore e l’amicizia senza cadere in territori facilmente ridicoli come si nota in certe bromance moderne. Mi viene in mente un banale esempio nello Sherlock Holmes di Guy Ritchie, film che definisce il male di una bromance trattata consapevolmente e come contentino verso quei e quelle fan che non vorrebbero altro che vederli incularsi a vicenda: lì Sherlock è praticamente geloso della storia d’amore di Watson, e potrebbe essere una scelta sensata se solo non fosse, appunto, del cazzo di fan service per far felice chi sta su tumblr.
Per mezz’ora buona Li e John se la menano a fare il gatto e il topo mentre Woo gli gira intorno con quella maestria di chi ha in mano il cinema e non ha paura di usarlo: più loro si avvicinano più l’azione è contenuta in spazi ristretti, con una regia che spesso li isola da tutto il resto mentre le due storie piano piano diventano una sola. È durante questi momenti che Woo tira fuori alcune delle scene più memorabili della pellicola e della sua carriera, prima in un ospedale in cui non c’è spazio per fare casino mentre i dottori operano una bambina in un’inquadratura di assurda bellezza e poi a casa di Jennie in un’azione silenziosa costantemente sul punto di esplodere tutta recitata a pistole puntate e sguardi d’intesa nemica, gli stessi sguardi con cui Li imparerà cosa vuol dire conoscere e ammirare la propria nemesi.
L’idea fondamentale è che realizzare di essere simili dopo essere stati nemici sia la base di quel tipo di amicizia che prevede l’unione delle forze contro un male comune. È un’idea che nel cinema è stata proposta migliaia di volte ma che qui viene esposta nel suo significato più fondamentale, quello per cui non importa cosa si è diventati ma da dove si è partiti. Il passato dei due non mai preso in considerazione ma è evidente come la loro storia verta intorno agli instinti, alla sopravvivenza e all’adattamento; elementi intrinsechi del loro essere, scollegati ciò che li ha portati fino a quel punto. Non è un caso che la loro prima conversazione avvenga sulla riva di un fiume, in mezzo alla natura: sono due animali in territorio neutro, seduti a contemplarsi dopo essersi studiati a lungo, lasciando spazio solo al confronto. È qui che le loro storie diventano una, ed è qui che diventano amici, più precisamente quando Li cauterizza una ferita fatta a John poco prima utilizzando della polvere da sparo e conclundendo il tutto con una sigaretta, come dopo le migliori scopate.
Da questo punto in poi ci sono solo promesse di ricordarsi quei momenti in cui si era amici, dopo che tutto sarà finito, e non è nemmeno detto che finirà bene. Trovare un amico all’inferno significa anche doverlo condividere, e non c’è noir, non c’è storia, non c’è amicizia in cui l’inferno non sia un posto pieno di merda.
Alla fine quella di The Killer è una storia talmente intensa che, anche volendo, sarebbe impossibile definire d’amore senza svilirla in ogni suo aspetto. È una storia di ossessioni, di tradimenti, di pentimenti e di dolore; è la storia di due uomini che hanno imparato a vedere, hanno aperto gli occhi, si sono avvicinati a chi credevano un nemico; è la storia di un cinema che vuole ricordare come l’arte sia il connubio essenziale tra stile e sostanza, e nulla più.
Nei minuti finali della pellicola John e Li sono due persone diverse, consapevoli di essere arrivati alla fine di una storia, consapevoli che dopo ci saranno solo dolore e nessuna certezza, ma sono due amici, e se lo vogliono ricordare.
Nei minuti finali, quelli in cui la pellicola inizia a essere rovinata e così i nostri eroi, quel che resta del cinema è una lezione su come i sentimenti e le sparatorie si possano gestire allo stesso modo, girando intorno ai personaggi, coreografandone i movimenti, ricordandone le posizioni nello spazio e nel tempo, definendone i ruoli.
Nei minuti finali l’amicizia e la pellicola finiscono in un mare di sangue dove nessuno ne esce bene, dove uno striscia morente accecato da una pistola mentre l’altro uccide accecato dalla rabbia, e quando non si può più vedere del cinema resta solo una canzone.
http://www.youtube.com/watch?v=v_6CAS5FrV0
DVD-quote:
“L’amicizia e il cinema non sono mai stati così belli”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Oh, quest’anno la rubrica di San Valentino spacca. Bravi tutti.
Questo è il film che mi ha cambiato la vita, btw. La mia preferita è la sparatoria in casa, quando lui aspetta l’amico traditore, Sidney, e c’è la scena del caricatore svuotato con serie di faccine Kociss.
Cordialmente,
Cocister Drilling Enterprise LTD
Che film! Non avevo mai notato questa nota di bromance così ben costruita; non sono i discorsi a costruirla, come ben argomenti, ma la loro posizione negli spazi.
Da rivedere sicuramente. Esistono cofanetti che accorpano questo e altri film di John Woo?
/ot quanto vorrei vedere un John Woo in forma che filma un Max Payne coi contro cazzi /ot
bravo, hai catturato l’essenza della storia tra i due, compreso il metaforone scopata/cura della ferita. Forse la più grande bromance di sempre.
E per chi fosse allergico a questo tipo di cose, ricordiamo le sparatorie. L’unica sfiga di The Killer è che dopo è arrivato appunto Hard Boiled
Innamorato di questa rece .
Auguri ai 400Calci tutti
Bellissimo speciale S. Valentino, qui mi fate scendere i lacrimoni. Gran pezzo e gran film, quanto vorrei che maestro Woo tornasse a girare film del genere. Visto che si è citato Chandler, vorrei ricordare che in quel capolavoro che è Il lungo addio, compare un esempio di amicizia virile che mi è sempre parsa un antenato della moderna bromance.
The Killer è senza possibilità di sbagliarmi il film che mi cambiò la vita. Da piccolo andavo sempre a letto prima delle 22 e film così non si sognavano ancora a farli passare. La seconda serata aveva davvero il profumo di qualcosa “per adulti”. Fu così che a casa di una zia anziana che si addormentò per prima, sgattaiolai davanti alla tv e vidi, iniziato già da un po’ THE KILLER. Ricordo il sangue che mi ribolliva durante la sparatoria in chiesa e il pazzesco, violentissimo e tristissimo finale. La mia testa esplose e sapevo che più di così non poteva accadere e tutt’ora ritengo sia così. Fun fact: immagino fosse un ciclo di Rete4 sui film orientali, perchè pochi giorni dopo beccai Hard Boiled, il sangue causa bisturi sul collo di un poveretto che schizzava enorme sul muro e i Nostri che saltavano fuori dalle celle frigorifere dell’obitorio sparando. Con due film John Woo ha stuprato il me bambino e mi ha insegnato la violenza stilistica. Che meraviglia!
Cazzo , qua non son d’accordo. Belle sparatorie(anche se preferisco a better tomorrow 2 e hard boiled), ma c’è un ridicolo involontario gigantesco:dalla cantante che è una cagna che neanche rene ferretti farebbe lavorare, ai toni melensi in tutte le scene con LEI, a una serie di scene d’azione molto meh( tutte quelle senza chow), a il chow yun-fat del 1989,che era dio, con LA SCIARPINA,, a gente che sopravvive a colpi in testa per troppo tempo.
Vabbu’…film che fa scuola tutt’oggi…un punisher fatto dal john woo di sto periodo e sarei potuto morire fellice.
ma grandissimi!
mi aspettavo la recensione di Brokeback Mountain e ve ne uscite con uno dei miei film preferiti di sempre. nella mia classifica personale lo metto a parimerito con Hard Boiled (anche se quest’ultimo è sicuramente migliore), ma solo perchè The Killer l’ho visto prima e ai tempi mi aveva letteralmente folgorato
a pensare cosa si è ridotto a fare John Woo mi viene un mal di pancia…
ma io a tutte ste minchiate della bromance non ci credo. se dei tizi così infinitamente cazzuti si amassero non avrebbero mica bisogno di nascondersi, non è certo gente che ha bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno.
detto questo, vedere i400calci recensire film del genere è una tale goduria che mi spingete a desiderare che san valentino avvenga più volte nel corso dell’anno.
e detto anche questo, cazzo, the killer, capolavoro pazzesco! hardboiled è meglio, ma tantissimo di cappello a questo filmone.
@John Matri
ma in fondo le cose che dici tu fanno parte del fascino di questi film orientali. intendo quei momenti nonsense melensi che mentre li guardi ti senti in imbarazzo. tu poi citi a better tomorrow 2 (stupendo) che è IL RE di questi momenti, basti pensare alla scena interminabile dove chow yun fat imbocca quell’altro trasformatosi in una specie di uomo scimmia ritardato per lo shock della morte della figlia.. io stavo fisicamente male a vedere quelle scene.. e non dimentichiamo chow yun fat all’inizio del primo a better tomorrow, quando parla inglese con gli americani! o questa cosa in the killer che loro continuino a chiamarsi topolino e dumbo in mezzo ai proiettili che volano da tutte le parti..
e anche hardboiled non ne è mica esente.. io li vedo proprio come parte del loro fascino..
@il reverendo:ma c’hai ragione, e infatti non difenderei mai i a better tomorrow 2 come film completo(IL MONOLOGO DEL RISO!) O Hard boiled(tony wong che ordina a chow di pigliarsi a schiaffi!), citavo le sparatorie, ce secondo me sono veramente il meglio del cinemamondiale tutto passato e futuro. Il problema è che qui le sparatorie e chow non mi portano al processo catartico atto a purificarmi dai maccosa.
Ah, io direi che in una classica ” momenti imbarazzanti per me spettatore occidentale”(campionato governato da wong jing) dei film di Woo, dove “Once a thief” è il vincitore incontrastato ,il primo A better Tomorrow è quello più equilibrato, visto che anche quando chow parla l’inglese è chiaro che non capisce un cazzo e i momenti faccia basita si limitano alle scene col fratello e la ragazza.
Di contro, l’unica sparatoria da storia del cinema è chow vs ristorante.
un po’ OT: so che tumblr viene visto come il male, ma questo mi ha fatto molto ridere
http://dresdencodak.tumblr.com/post/76351359741/i-made-some-robocop-valentines-for-you
@john matri
si le sparatorie sono davvero il non plus ultra, roba da fare una statua a woo. regge bene il livello di fichezza nell’azione e assurdità e maccosa nella trama anche eastern condors, non è di woo ma vale la pena.
Capolavoro assoluto e per quanto ami Hard Boiled secondo me non c’è paragone, questo, come ha fatto notare Jean-Claude, è un omaggio a Melville e al noir classico, intenso come pochi altri film. Hard Boiled è uno showcase della bravura di Woo, era il suo biglietto per l’America, dove è giustamente finito a girare l’anno dopo. Gli preferisco anche A Better Tomorrow se devo essere sincero.
Vidi The killer in anteprima al Mystfest di Cattolica, credo nel ’91. John Woo era ancora un mezzo sconosciuto da noi. Ricordo che la cosa che più mi piacque era la mancanza totale di vergogna – il plot semiassurdo, le colombe in ralenti, i personaggi tagliati non con una ma due accette, ecc. A distanza di più di vent’anni penso ancora che sia questa la dote impagabile dei migliori film di John Woo.
The Killer bellissimo (solo col doppiaggio italiano ci sono i maccosa)! Secondo me al pari di A bullet in the head come bellezza!
Ho risolto l’inghippo.
Appena 16 commenti a uno dei film più belli della storia?
È chiaramente dovuto al fatto che siete tutti sposati, siete occupati a prepararvi per S.Valentino e non avete votato le Gnocche per non fare arrabbiare la vostra dolce metà.
Buon weekend amici.
Il film della mia vita, pari merito con L’Armata delle Tenebre.
@Gaunt Noir. Credo che The Killer non sia mai passato su Mediaset. Lo diedero in prima tv su Rai 2 tanti anni fa, dopodiché è sempre passato su La 7, almeno per quanto riguarda i passaggi in chiaro.
un film grossissimo, gigantesco forse irripetibile.
appassionata dichiarazione d’amore al cinema che preferisco.
Grande The Killer! Rievoca le giornate passate nella videoteca… tra copertine ammiccanti e scaffali monumentali!
Off topic: Iris uno di noi! Ieri sera sul canale satellitare c’era Arma Letale!
@romoletto: vero, hanno rifatto tutta la serie ‘ste settimane. Ieri, però, su Rai5 se non ricordo male, nientemeno che El Sicario Room 164…
I commenti. Ha ragione Nanni a lamentarsi, ma io già sapevo, avevo già stigmatizzato la natura del fanboysmo dei Baby Cobretti ricorrendo al Cocister Sentiment Advisor (Ah, ricordo che è in offerta a 89,99 $ fino a fine mese) e dunque trovo persino logico che un film di questo livello venga ignorato, più o meno come le tette della Daddario ai Sylvester. Trovo altresì logico e coerente esaltarsi per il catetere di Schwarzy o le vene varicose indescrivibili di Sly. Oppure per qualche mezzo ricchione daltonico pilota di autoscontri.
Anyway, The Killer. Ricordo ancora vivamente l’eccitazione che mi aveva invaso: avevo le Vhs di The Killer, Hard Boiled e A better tomorrow 2. Non sapevo cosa fossero, ma un amico cinefilo me le aveva messe in mano sproloquiando e esaltandosi come un ermellino sulla brace ardente. E li ho visti, per la prima volta, uno dopo l’altro. Tutti e 3 ! È stato come spararsi una pista di bamba dritta nel cervello.
Ero incredulo. Non pensavo che un film potesse essere qualcosa di così semplice e devastante. Il mio eroe era lo Zio Lung, quello di A BT 2, quello che non muore mai anche se gli sparano in continuazione. La sera, a cena o nei pub-disco, appena saliva il tasso alcolico, puntavo il dito sul primo che capitava e gridavo: “Lung ! Maledetto, sei ancora vivo ! Zio Lung ti ho riconosciuto !” e gli saltavo addosso scatenando una rissa. Era meraviglioso. Alcuni dei malcapitati riuscivano anche a dire cose tipo: “No, no, mi hai preso per un altro”, nonostante i cazzotti sul volto.
Prima , negli anni precedenti, mi ero dedicato alle botte, alle arti marziali, e insomma a gonfiare la gente di calci e pugni. Dopo The killer, la svolta: la gente, volevo prenderla a pistolettate. Facendo delle piroette, però. Passandomi la pistola da una mano all’altra, con un gesto acrobatico, tenendo lo stecchino in bocca, e la sigla iniziale di the killer in sottofondo perenne.
Certo, se invece che nella rubrica di San Valentino lo aveste messo in uno special su Hong Kong… Comunque bella rece, anche se il calcismo vero, come si vede, è molto più elitario di quel che si vorrebbe. The Killer è il mio preferito, al paio con Bullet in the Head, il cui finale per maestosità visiva e senso del tragico si spinge su livelli cinematografici assoluti.
@Nanni Sai che ho sempre immaginato così il nostro primo incontro ? Seduti sulla sponda del Tamigi, fumando una siga (ma mica normale, eh! con una striscia di coca appiccicata di lato), e tu che mi dici : “Sei uno strano commentatore” e io, riflettendomi nei tuoi occhiali a specchio “ E tu sei uno strano critico cinematografico”. Pacche spalle, sorrisini che si riflettono negli occhiali a specchio, poi Amber Heard che accanto ad un fornellino da campo ci chiama “ Ehi, raga, le scaloppine ai funghi son pronte !”
Cordialmente, Ciobin Cocister Rh+
CEO at Cocister Thunder Wiggle LTD
The Killer è un filmone, nel mio personale podio di Woo si piazza al secondo posto, dopo (ovviamente) Hard Boiled e prima di Face-off (che mi ha fatto scoprire Woo). E la scena dell’operazione dopo 25 anni spacca ancora di brutto.
P.S. Mi sa che l’hanno passato neanche tanto tempo fa su Rai4 (sempre più unico canale non pay decente)
Boh, per me uno sguardo tra Holden e Borgnine si mangia tutta l’amicizia virile di the killer.
@Matri Beh, hai preso un altro pezzo gigantesco. Però nel Mucchio la liaison tra i due è molto più esplicita. Quando Borgnine muore, muore invocando il nome dell’amico: “Pyke… Pyke… Oh, Pyke…” Dice proprio così. Cioè, più innamorato di così, non saprei. Invece Ciobin Yun-Fat muore bisbigliando il nome di Jenny, che come avrai notato era dotata di tette e sembianze femminili, per quanto terzo incomodo nella love story tra Dumbo e Topolino.
Ti faccio poi notare che il mucchio narra una storia di amicizia collettiva, discostandosi dall’intimismo a lume di candela di The Killer. Se The Killer è un “Fermo di polizia gay”, il film di Packinpah è un “Western Gay Gangbang”. Quindi sono davvero troppo di diversi tra loro per poterli comparare (cosa che, comunque ho appena fatto meglio io di te).
Ma, già che sei tornato sul pezzo lancia in resta, non ti sembra che The Killer e Il Mucchio, pur nella loro immensità, si prestino benissimo alle etichette di FASCISMO E FROCIAGGINE di cui si parlava nella rece di Hercules ?
Vale a dire: come mai nessuno si è dissociato dalla destrosità neofascista di questi film mentre tutti sentono il bisogno di farlo con 300 ? Non mi verrete a dire che The Killer è meno “esplicito” di 300 nel dichiarare la propria appartenenza ad un certo tipo di hybris. Anzi, volendo, è proprio il contrario.
Qua, per chi se la fosse persa, la discussione più interessante letta ultimamente su internet:
https://www.i400calci.com/2014/02/spionaggio-industriale-il-caso-hercules/comment-page-1/
Cordialmente, Ciobin Yun-Fat
CEO at Cocister Sentiment Advisor LTD
@ciobin: sul paragone col mucchio hai ragione nel dire che è più gangbang,però l’Amicizia è quella tra borgnine e holden(il discorso prima di andare a nanna, il supporto di borgnine quando gli altri vogliono fermarsi a seppellire quello morto nella rapina iniziale,lo sguardo al bordello). Warren Oates e gli altri sono importanti,ma di supporto. E mentre
SPOILER
chow muore urlando il nome della fregna e senza toccarla, l’ultima inquadratura vede il suo amichetto piangere invocandone il soprannome.
sulla frociaggine di 300 non ho mai commentato,a dire il vero, è visto il periodo in cui è ambientato, con la kalokagathia ,non ho niente da dire sul compiacimento nel farci vedere i maschioni manco fosse Olympia.
Letture fasciste non ne ho viste,ma come ti dicevo in quella discussione a me 300 non piace per altri motivi, perchè altrimenti non dovrei apprezzare neanche tutto l’action reganiano di stallone.
@Matri Allora. La seconda parte del commento, in cui parlavo del destrosio nel cinema bello, era rivolta a te senza accusa: parlavo a te perché qualcun altro intendesse. Il sotto testo era: “Dal momento che noi siamo d’accordo su 300, non ti sembra che qualcun altro dovrebbe puntualizzare… ?” E infatti poi hai confermato che abbiamo al stessa visone sul cinema reaganiano. Ma il bello è appunto che sul cinema reaganiano nessuno si sente in dovere di dire: Eh, pero’ non condivido”. Con 300 sì.
Insomma speravo che quelli che si fanno dei problemi con 300 (non noi due, e nemmeno l’ottimo bluberry) venissero finalmente allo scoperto con delle argomentazioni :)
Ma il destrosio al cinema gioca brutti scherzi, a quanto pare. D’altronde il regista di Memories of murder per me è uno dei peggiori mai vissuti: un motivo ci sarà. E non mi sembra che fosse Ken Loach.
Tornando al paragone tra i 2 film: È vero, Dumbo finisce per invocare in lacrime l’amico Topolino. Questo ovviamente conferma l’assunto di fondo, rinvigorendolo e ti do pienamente ragione. Ma di fatto in The Killer c’è topa, perché Sally Yeh sarà anche demens ma è anche una discreta patatozza sprint. Invece nel mucchio, il radar segnala solo volatili all’orizzonte. Anzi, l’unica donna è vista come fonte di rovina: è per lei che il tipo si fa uccidere dal Generale trascinando tutti gli altri al massacro.
Anche nella Croce di ferro c’è un mucchio selvaggio, ma l’elemento homo è a mio avviso assente, essendo più un rapporto tra il padre e i figli. Nei magnifici 7 invece si definisce compiutamente l’estetica gay western-gangbang.
Cordialmente, Ciobin Yun-Fat
CEO at Cocister Sentiment Advisor LTD
@ciobin: chiarito il malinteso su 300,però no il Bong(regista di memories of murder) è uno fei migliori sulla piazza oggigiorno. Anche perchè – ma sono sicuro tu lo sappia già – nei suoi film riesce a combinare elementi di genere a toni diversi,senza mai strafare, e critiche a società coreana e anche agli stati uniti.
In the killer c’è topa,vero , però se ci pensi e anche qui fonte di rovina.Molto più che nel mucchio, dove ci sono anche un po’ di prostitute(e notare che l’ernest è fuori a girarsi i pollici).
@Matri Sì, è vero che Borgnine ha capito più di ogni altro quanto il fattore t.o.p.a possa essere nocivo, ma il ruolo della donna in The Killer è più complesso. Non è propriamente fonte di guai, infatti è Ciobin Yun-Fat a fare il danno dell’accecamento, e quel che segue è un modo di porvi rimedio. Lei, di suo, non aveva fatto niente di male, come tradimenti o altro: a parte andarsene a spasso in un ristorante durante una sparatoria.
Sul Bong, mi spiace, ma devo calare la scure. È un bluff, un pagliaccio. Nei suoi film che ho tentato di vedere, senza mai arrivare in fondo a nessuno di essi, ho intravisto sì critiche alla società sua e agli usa ma sappilo: non me ne frega una minchia di queste critiche da beota. Mi leggo anzi Bauman. Può esserci tutto il metacinema possibile in The host, ma resta sempre una film demenziale senza stile e con momenti di raro rimbecillimento, tipo l’uccisione. Quello della madre poi penso sia un insulto al cinema, a tutti i livelli, sia meta sia proto, sia omo. Memories invece è lammerda secca e dura e confesso di non riuscire nemmeno per un attimo a scendere così in basso a livello di film girati col culo (sporco) e con delle storie che è più interessante sapere quanto caga Bergoglio.
Piccola nota aggiuntiva: mi è tornato in mente che nella Croce di ferro c’è anche la scena di una tizia che stacca il cazzo a morsi ad un ragazzo. E fa il paio con la battona traditrice del Mucchio, che è l’innesco scatenante del massacro finale. Per ribadire l’alert di Peckinpah sul gentil sesso. Dai, Woo non si sarebbe mai spinto a tanto !
Cordialmente, Ciobin Yun-Fat
CEO at Cocister Sentiment Advisor LTD
ciobin: vero che peckinpah non scriveva personaggi femminili, però non lo definirei maschilista. S
Erroe nel commento sopra,chiedo scusa.
Ciobin: vero che peckinpah non scriveva personaggi femminili, però non lo definirei maschilista. Penso alla fregna che salva Macqueen in the getaway o alla prostituta di cable hogue, personaggio positivo.E in croce di ferro la donna mordeva il cazzo di uno dei nazistoni cattivi. Poi mi puoi anche citare il mucchio e cani di paglia ,però a me sembra che non siano tanto le donne a portare rovina,quanto la passione degli uomini per esse. .E questo si vede anche in High noon, dove chi vuole stuprare la ragazza fa una brutta fine.
Su bong non siamo proprio d’accordo.
* Cazzo, in the host riesce a mischiare critica sociale,monster movie, dramedy famigliare con belle scene d’azione senza mai mandare il tutto in ciaciare.
Anche in mother riesce a farci vedere l’amore morboso di una madre per il figlio semi ritardato(e insopportabile),roba che in occidente non farebbe mai nessuno,per poi trasformare il tutto in un gran thrillerone.
Memories of murder è quello che ricordo meno, ma pure in quello c’era un atmosfera riuscitissima e grandi scene(l’inseguimento a piede sarebbe da trasmettere ininterrottamente insiame a quello di proint back a tutti i registi shacky cam).
L’ ho visto qualche anno fa. Bel film! ^^ “Hard boiled” l’ ho visto 1 o 2 anni dopo e non è che mi abbia fatto impazzire. Dovrei rivederlo.
Dai, ma che sono sti discorsoni in questi film!?! Bah!
“Gli preferisco anche A Better Tomorrow se devo essere sincero.”
Ora come ora io ancora di più il II. XD