Twisters, plurale, è il seguito di Twister, singolare, disaster movie del lontano 1996 in cui, grazie a Michael Crichton alla scrittura, Jan De Bont alla regia e Spielberg alla produzione, Helen Hunt e Bill Paxton andavano in giro per l’Oklahoma a inseguire dei tornado. Era un film molto divertente, qualcuno potrebbe definirlo un guilty pleasure, con alcune cose molto interessanti. Quali cose? Queste cose!
- Twister, oltre ad avere our man Bill Paxton come protagonista, aveva in Helen Hunt una perfetta spalla action/romance, sfoggiava nel cast non solo un acerbo Philip Seymour Hoffman, ma anche Alan Ruck e Todd Field, quello che poi dirigerà Tàr.
- Twister non te lo diceva mai direttamente, ma presupponeva il fatto che i tornado sono praticamente Lo Squalo: una forza, meglio, un’emanazione della Natura con velleità da serial killer.
- I serial killer, come sappiamo, vanno fermati. Per cui i protagonisti del film utilizzavano Dorothy, un macchinario scientifico col nome cit. da Il Mago di Oz per ovvi motivi, per capire come prevedere la formazione dei cicloni.
- C’era una mucca volante.
Nel corso degli anni Twister ha maturato un suo status di culto e si era magicamente salvato da seguiti o reboot. E dire che ci aveva provato proprio Helen Hunt a dirigere un seguito, ma il progetto si era arenato. Ma, grazie a Top Gun: Maverick, eccoci qui alle prese con Twisters, plurale, il seguito di Twister, singolare.

Eccoci qui
Questo remake/reboot lo ha scritto Mark L. Smith, già sceneggiatore tra gli altri di The Revenant, partendo dalla storia scritta dal prezzemolino Joseph Kosinski quando si pensava a mettere la Hunt dietro la macchina da presa. Per il cast ci si è affidati a due degli attori più caldi e promettenti della nuova Hollywood: la über cute Daisy Edgar-Jones per la parte della protagonista, Glen Powell (per quanto mi riguarda, un miracolato vero) coprotagonista/love interest. Al loro fianco, un cast composto da gente scelta a casaccio, tra cui anche il prossimo Superman, David Corenswet. Alla regia – e vi giuro che quello che sto per scrivere è vero – c’è Lee Isaac Chung. Chi è? Grazie per la domanda.

maccosa minari
Il sior Lee Isaac Chung è quello che solo 4 anni fa è arrivato agli Oscar con un film non esattamente calciabile, Minari. Ora, se non avete visto Minari, vi posso dire – tentando di immedesimarmi in uno di quelli che scrive i pezzi con un occhio alla cartella stampa – che era “un delicato affresco su una famiglia di origine coreana che si posta a vivere negli Stati Uniti più rurali alla ricerca del loro posto nel mondo“. Per cui, siccome Minari “mostra con delicatezza e eleganza un Arkansas inedito dal punto di vista cinematografico“, e siccome l’Oklahoma confine con L’Arkansas… bè, la scelta è stata quasi forzata, no? Lee Isaac Chung è stato chiamato per dirigere Twisters, plurale, il seguito di Twister, singolare.

“Ahahahha, pensa che a Chloé zhao han fatto dirigere Gli Eterni!”
Prologo: Daisy Edgar-Jones è una specie di sensitiva dei Tornado ed è fidanzata con uno che ha un numero sproporzionato di avvoltoi che gli girano sulla testa. Insieme alla sua squadra di giovani scienziati nerdacchioni ma tanto cool, tenta di fare quella roba lì del film: avvicinarsi il più possibile a un tornado per fare delle cose x (in questo caso, oltre a ritirare fuori Dorothy, il tentativo è quello di gettare della schiuma di birra nel di dentro del tornado per farlo dissolvere). Inevitabilmente incontrano un F5, un tornado gigantesco, e muoiono tutti male tranne lei e un altro, l’addetto alla lettura dei dati. Passano gli anni, lei si fa una tinta sbagliata e si trasferisce a lavorare a NY sempre nel campo della prevenzione dei tornado, ma dietro una scrivania. Non è più la gheparda di una volta, adesso c’ha i problemi! Ma ecco che quello addetto alla lettura dei dati la ricontatta, dice delle cose tipo: “Adesso abbiamo dei macchinari che mappano in 3d i tornado, non hai capito, salveremo il mondo!” e lei a quel punto non può fare altro che partire col tizio e la sua squadra di scienziati molto nerd e per niente cool per il festival dei tornadi in Oklahoma.

Gente che non “sente”
Lei, come già i protagonisti del film singolare, è una che “sente” i tornado, non ha bisogno dei freddi computers. Eppure oggi torna a lavorare per quelli che si spostano per l’Oklahoma con delle Jeep nuove, pulite di fresco e con degli scienziati con la maglietta dentro i pantaloni. Uno, pensate, c’ha addirittura degli occhiali da sole tipo agente dell’FBI cattivo! Insomma, non è il suo ambiente, è un pesce fuor d’acqua. Ma 32 secondi dopo ecco arrivare il domatore di tornado, il cowboy dei venti Glen Powell, un famoso youtuber che va in giro con della gente coi dread o con una bandana in fronte e che di base vuole sparare dei razzi nel di dentro dei tornado per poi urlare: “Yiiiiiii ha!” e fare il sorriso tipico del cowboy dei venti. Insomma, non ci crederete mai ma: Daisy all’inizio non ne vuole sapere di Glen ma alla prima occasione sfanculerà gli scienziati e alla fine del film si guarderà intensamente con uno che ha evidentemente 3 neuroni di numero. Quello che ha richiamato al lavoro Daisy sembrava uno tutto carino invece era al soldo del “cattivo del film” (lo metto tra virgolette perché non gliene sbatte nulla a nessuno), uno vestito come Boss Hogg di Hazard che voleva gentrificare l’Oklahoma banchettando sulle disgrazie della povera gente dell’Oklahoma. L’invenzione di Daisy, la schiuma di birra sparata nel di dentro del tornado, funziona grazie al supporto datole da Glen, i razzetti.

Gente che “sente”
La fiera dell’inutilità prevede anche una serie di sequenze in cui i nostri eroi devono combattere contro dei tornado. E qui potrebbe – dovrebbe? – risiedere il nostro interesse nei confronti del film, ma direi che siamo dalle parti della calma piatta. Il finale del film, visto che il regista è uno colto, è ambientato in un cinema di un fiero e onesto paesino dell’Oklahoma, proprio durante una rassegna dedicata ai mostri classici del film. L’hai colta? Bene, adesso calmati che non c’è nulla da vedere se non il cowboy dei venti che salva una coi dread grazie al fatto che si ancora col suo stivale da cowboy a una seggiolina del cinema.

“Cinema dentro il cinema!” (voi dovete andare a rubbare)
Twisters per quanto mi riguarda è un film davvero brutto. Si limita a seguire molto svogliatamente le regole del legacy sequel tentando a tutti costi (ma, spoiler, inutilmente) di trovare quella scintilla che ha reso il primo un inaspettato gioiellino. L’alchimia tra i due protagonisti funzionicchia, ma mi sento di poter dire che questa è forse la cosa migliore del film. Le sequenze action sono ripetitive e non hanno degli effetti speciali talmente nuovi o inediti da giustificare la visione. La caratterizzazione di tutti i personaggi, al di fuori dei due protagonisti, è ridicola e francamente non è che per Daisy e Glen ci si sia sbattuti più di tanto. Ma il peggio lo si ha quando si tenta di costruire del contesto: il tocco del povero Lee Isaac Chung, quell’idea di riuscire a rappresentare l’Oklahoma come un posto fermo nel tempo e popolato da gente true e di buon cuore, si sfracella contro un’estetica semplicemente burina, fatta di rodeo con dei buzzurri che bevono delle lattine e musica molto brutta. Sulle sequenze in cui i protagonisti si spendono in prima persona per aiutare i villici o sul piano del cattivo di comprare la terra dei villici la cui vita è stata distrutta dai tornado è meglio stendere una trapunta pietosa perché siamo di fronte a una pelandronaggine di scrittura davvero rara. Vi faccio sentire una canzone della colonna sonora per farvi capire quanto è brutta la musica brutta.
Boh, per quanto mi riguarda Twisters è proprio un film di rara inutilità: blockbuster senza alcuna potenza di fuoco che ammiccano nostalgici a un vecchio cinema che si vuole riproporre ma che evidentemente non si è in grado di comprendere. La cosa misteriosa, per me, è che di questa ciofeca in giro se ne legge anche abbastanza bene. Boh.
DVD-quote:
“Che brutto, brutto film”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
piuttosto che vederlo al cinema mi riguardo il primo con cocacolina e gelato che fa caldo quaggiù.
altrimenti mi rivedo Into The Storm
trasmesso ieri Twister… attori e regia al servizio di un film che in sè per sè è una minchiata incredibile (rischiano di morire letteralmente ogni volta che si avvicinano a un tornado per far volare quelle palline) ma che tra effetti e personaggi è un cult più o meno minore degli anni 90…certo uscire dopo gli Indipendence Day, Deep Impact/Armageddon e gli Stargate dell’epoca e intrattenere con dei semplici tornado non era poi così facile…questo 2 è quasi più inutile dell’ultimo ghostbusters
Sigla?
https://www.youtube.com/watch?v=KMTLfChPzMc
Twisters… era da tanto che non passavo del tempo in maniera così piacevole.
Ovviamente parlo della recensione, non del film.
Mamma mia, già il fotogramma del video urla “Musica brutta!”, non credo di avere le forze necessarie per cliccare su Play.
Per il film, evidentemente il fatto che mi sia “innamorato” di Daisy Edgar-Jones in Fresh e l’aria condizionata del cinema, non sono elementi sufficienti per andare a vederlo; anzi, la recensione mi fa venire la voglia fortissima di sbattere un pugno sul tavolo e lasciare la stanza con effetto drammatico perché indignato da quello che avrebbe potuto essere ma che non è stato.
A me è piaciuto il pezzo… ç__ç
“Nel corso degli anni Twister ha maturato un suo status di culto”
In effetti mi lasciò assai impressionato, visto che al di là della solida regia del buon de Bont, spiccava per una trama banalotta, personaggi scialbi e soprattutto per i dialoghi più scemi che avessi mai dovuto subire in un film, ma proprio a livello di parodia. E questo malgrado alla scrittura ci fosse uno come Crichton. Scoprii poi che l’aveva scritto con la moglie (il che, mi sa, vuol dire che l’aveva scritto lei), e che comunque il buon Michael aveva imboccato un rapido declino, nei libri successivi la sciattezza la fa da padrone. Timeline è una baggianata totale. Il libro, il film ovviamente non l’ho proprio considerato.
“quella scintilla che ha reso il primo un inaspettato gioiellino.”
Cioè la regia di uno che sa come si fa. E una mucca che vola.
“siamo di fronte a una pelandronaggine di scrittura davvero rara.”
Quindi in effetti è un degno sequel. E infatti sta sfondando il botteghino. Per la gioia del Marco o Mario di turno. E vorrai mica deluderli? Non si fa, è brutto.
Il problema di Timeline è che logicamente non regge. Se il viaggio che si compie in realtà è in un universo parallelo e non nel tempo, come è possibile che oggetti (persone) lì dimenticati poi si ritrovino nel nostro?
Il film invece è semplicemente osceno.
Esattamente. Uno svarione talmente grossolano che te lo puoi aspettare da un Clive Cussler, non da chi ha scritto Jurassic Park. E pure la storia del rimpicciolimento con allegata fuffa quantomeccanica che però ogni tanto sbarella e ammazza quel poveraccio ricostruendolo sfasato è francamente penosa. Mah. Eppure era bravo.
Era più interessato a fare capire come la rappresentazione che mediamente viene proposta del Medioevo sia sbagliata… E per il resto, suppongo, ghostwriter.
E’ vero. Però per far capire quanto sia sbagliata la rappresentazione che normalmente si da del medioevo, imbastisce una storia nella quale i “moderni” sono più bravi a fare tutte le cose del medioevo dei medievali. Questo mi ha reso abbastanza insopportabile il libro.
Il film non lo considero nemmeno io, è troppo brutto per essere vero.
Sono andato a vederlo mercoledi,il giorno dell’uscita italiana,convinto dalle recensioni positive.
Sono uscito dalla sala dicimao assai perplesso.Non un minimo di adrenalina,emozione ,suspence.Nulla.piattissimo.
Banale,tutto estremamente banale.
E Glenn Powell e’ veramente il meno peggio : una cosa che mi piaceva nel film del 96 era il cast : tutti ottimi caratteristi da Hunt a Paxton,al giovane Hoffman,Ruck,Gertz.Insomma tanti volti noti senza che nessuno fosse una star.
Qua sono tutti anonimi,tranne Powell.Una serie di volti inespressivi.
Ieri sera hanno ridato Tweister per TV e me lo sono rivisto proprio piacevolmente.Compresa la mucca che vola.
Il primo, al singolare, aveva uno di quei registi che ti fanno ingoiare pure il letame, ecco perché lo rivedo con piacere quando lo trovo in TV.
Ma Daisy Edgar-Jones è un nome vero? Sembra perfetto per i 400 calci.
Sorry. Non volevo rispondere al tuo commento.
Comunque hai ragione. Se non fosse incappato in speed 2 avrebbe avuto una bella carriera da regista oltre che direttore della fotografia.
Oddio, anche senza paragonarlo all’originale Haunting era un bella scorreggia di film, per me molto piu’ loffia del pur loffio Speed 2. Il suo Lara Croft non l’ho mai visto, ma se nonostante gli incassi non gli hanno mai fatto dirigere altro un motivo ci sara’.
Per me ha imbroccato solo Speed.
Twister 1 era guardabile per il carisma di Paxton e della Hunt, che lo facevano sembrare qualcosa di piu’ serio di quello che era, non certo per la regia anonima e standard di de Bont.
Daisy Edgar Jones è un nome da Aristogatti.
regia anonima e standard ..direi proprio di no…ci son delle scene che i tanto decantati Bay e Snyder riescono a replicare solo con mezzi e budget 100 volte superiori (idem per Speed)
L’ultimo film di Bay, Ambulance, ha un budget piuttosto ridotto (40 milioni) e per me se lo pappa.
Mai capito l’odio per Michele Baia, sembra sia una colpa se spesso ha lavorato con dei bei budget
a me fa la sua regia personalissima e assolutamente non standard fa vomitare , ma è una mia opinione (non ricordo mezza scena girata da Bay negli ultimi n anni, forse bisogna tornare indietro ad Armageddon e alla prima trasformazione di Transformer)…diverso dire che il regista di Velocità e dei tornadi 1, che non è mai stato un regista a tempo pieno, basta leggere wikipedia, sarebbe portatore sano di regia anonima e standard.
1) A me ambulance è piaciuto molto, ma è inutile fare paragoni con speed. Non c’è partita. Speed è un capolavoro.
2) Paragonare Bay e De Bont è altrettanto inutile. Il primo è uno degli autori con la firma più marcata, personale e riconoscibile che ci siano (nel bene e nel male). Per quanto riguarda il secondo non lo sapremo mai. Ma dire che la regia di speed è piatta e anonima è sbagliato. Semplicemente a un’idea come quella di speed non serviva altro che una regia solida, asciutta e senza fronzoli. Sicuramente la regia di ambulance è più figa e accattivante, ma per speed non era necessaria.
3) Speed 2 era una sfida che non andava accettata. L’idea alla base del primo film applicata ad una nave da crociera non ha il minimo senso. Una corsa in mare aperto è totalmente priva di tensione.
al di là dei giudizi personali su Bay… io parlavo della regia di Twister, che qualcuno definiva piatta e anonima…Speed invece non rientra nella stessa categoria di qualsiasi film di Bay per il semplice fatto che si capisce cosa sta succedendo per il 99 per cento del film, mentre nei film di Bay la proporzione è inversa…detto ciò fa caldo e ieri sera ho visto metà di Blue Beetle e ho acidità di stomaco.
Boh a me il primo Twister ha fatto letteralmente cag@re a spruzzo
Perché nel primo film c’era Bill Paxton a cui bastava mezza espressione per rendere tutto credibile.
Bill Paxton, grandissima perdita.
Übercute = less than average. Glenn Powell almeno c’ha la faccia giusta e un minimo sindacale di carisma
Eppure da quel che leggo sul subreddit r/Boxoffice pare che stia avendo risultati buoni se non ottimi al botteghino, e la cosa mi risulta parecchio incomprensibile… sarà che anche il film originale mi era sempre sembrato una boiata, e in tempi di disastri climatici ovunque non ho più la forza di stare a sentire dell’ennesimo tifone o alluvione. L’unica cosa che voglio sapere è se c’è una scena in soggettiva dello pneumatico che sfonda il parabrezza di un’auto, presente nel trailer del film originale ma non nel film vero e proprio…
“Prologo: Daisy Edgar-Jones è una specie di sensitiva dei Tornado…”
E per me, esattamente in questo punto, si esauriscono tutte le possibilità di visione del film.
Ora terminerò la lettura della rece, come dicono i regaz, e in seguito mi ri-guarderò Twister, singolare.
Mah, se non ricordo male, lo era pure Helen Hunt nel primo; solo che erano gli anni ’90 e ci facevamo andar bene pure una ragazzina hacker, che da sola riesce a sfondare i sistemi di sicurezza di un parco segretissimo pieno di dinosauri, non so se rendo.
Esattamente. Twister uscì nel lontano 1996, un anno dopo sarei partito per il militare. Il film era il secondo diretto da Jan de Bont, quello che ha diretto quel capolavoro di Speed, con il giovane Keanu Reeves che quasi soccombe nel farsi menare da Dennis Hopper che potrebbe essere suo nonno ed ha praticamente una mano. Inoltre alla base di Twister vi era Michael Crichton che amavo come scrittore (poi Steven Spielberg lo rese immortale con Jurassic Park). Twister di Jan de Bont lo vidi con la fidanzata di allora, che ora è sposata ed ha anche dei figli ma non con me e quindi ragioniamoci su. Ma non qui. Per il me con ancora i peli pubici in forma fu una bella esperienza cinematografica; noi giuovani degli anni ’90 eravamo di bocca buona. La cosa del film (il Twister del ’96) che ancora mi rimane in mente è la scena con la proiezione in un cinema all’aperto di Shining. Lo schermo con le immagini di Shining che viene spazzato via per me è geniale. Anche in questo nuovo Twisters compare, come detto, un cinema ma non è la stessa cosa e non è all’aperto. All’epoca Twister fu un successone ma a posteriori la cosa più insopportabile è vedere il grandissimo Philip Seymour Hoffman in quel ruolo non “”aspro” ma completamente idiota ed irritante. Ad ogni modo, Twisters per me è un film dignitoso. Vi è poi Daisy Edgar-Jones (Normal People, Fresh) e quel gran bisteccone (bello ma anche bravo, cosa che mi sento dire spesso) di Glen Powell. Lascio il link in bio per la recensione completa (scherzo, non ho mai capito a cosa cazzo si riferiscano) e chiudo dicendo che Twisters (con la esse) non fa schifo. In Oklahoma però le strade sono libere, a patto che guidi un fuoristrada. In ogni caso io amo Kiernan Shipka. No, non sono un robot.