Nuova estemporanea rubrichetta dei Calci in cui un redattore si rivede un film di culto dopo un sacco di anni, fa la conta dei vivi e dei morti e decide quanto e come e quanto abbia cambiato idea in merito al film stesso.
1994
Sta per uscire Pulp Fiction. Jean-Claude Van Damme ha appena svoltato con Senza Tregua. Fausto Bertinotti diventa il segretario di Rifondazione, Kurt Cobain si spara un colpo di fucile a bruciapelo, Baggio sbaglia il rigore alla finale dei mondiali con il Brasile. Il mio genere cinematografico preferito è il poliziesco ambientato nei ghetti con un sacco di rap in colonna sonora. Il Corvo esce al cinema e ce lo andiamo a sparare la prima sera. La formazione è quella che schieriamo tutte volte che si va al cinema in quegli anni: io, il Grezzo, Pode, Mela, Mani, Licio, il Timido e Pantani. Pantani (nessuna parentela) lo chiamiamo così per il cognome perché è lo sfigato del gruppo e vogliamo tenere le distanze. Ci diamo appuntamenti alle sue spalle per evitare che ci si appioppi addosso, ma in realtà io sono contento quando c’è Pantani, perché nella classifica della sfiga vengo al secondo posto -questo è già di per sé un gruppo composto da scartati degli altri gruppi del paesino, quindi il livello di sfiga è a dir poco allarmante- e se Pantani non c’è mi becco battutine e tozze in testa che almeno durante il cinema vorrei evitare. Al cinema ci si va in motorino, con le birre prese al bar dello sport (marche incredibili tipo Dana Brau, Von Wunster e simili: sanno di postumi molesti, ma riusciamo a spuntare un prezzo decente). SIAMO un testo dei primi 883. Conosco Cure e Joy Division perché mio fratello è flippato di wave e simili. Il mio gruppo preferito sono i Rage Against The Machine, il mio scrittore preferito è Bukowski, il mio regista preferito è Hitchcock (ho letto il libro). La mia parola preferita è “strippare”. Il mio sogno nel cassetto è quello di essere assunto da Marvel per disegnare il Punitore. Il Corvo, dalle voci in anteprima, passa per una megaproduzione horror patinatissima e/o il miglior film mai realizzato. I ragazzi sono ENTUSIASTI della colonna sonora, nonostante Pode, Mela e Licio abbiano da tempo iniziato a sfottermi per i miei ascolti punk e metal. Al cinema quella sera non sembra esserci nessun fan dei Cure.
httpv://www.youtube.com/watch?v=6UCqYrHFzdI
Il Corvo è piaciuto ad ogni under-18 che l’abbia visto, eccezion fatta per Pode, il Grezzo, Licio e Mela che hanno da ridire perché s’aspettavano uno spaghetti-horror. Io non è che ci sia andato fuori, diciamoci la verità: fu bello vederlo al cine, ma all’uscita magari pioveva e insomma alla fine Il Corvo mi sembrava una cosa sul genere Edward Mani di Forbice di menare con una colonna sonora troppo darksy fartsy. E persino a me che non avevo mai limonato tutte quelle smancerie da amore eterno tra Eric e Shelly facevano cagar sotto dal ridere. Più in generale la cosa che infastidisce è l’assunto di base: il Corvo è ambientato in una città americana in cui i criminali si vestono in modo pittoresco, amano giocare con coltelli/spade/macchine d’epoca e vivono in loft arredati da un fan dei Cabaret Voltaire (meglio se sopra un club di tendenza). Come in Batman o nei Guerrieri della notte. Per i tre quarti del film è lecito pensare che se uno di questi assassini entrasse in una qualsiasi crack-house verrebbe falciato a colpi di Uzi senza manco essere riuscito a pulirsi i piedi sullo zerbino. Nessuno dentro al Corvo fa un lavoro normale, a parte un tizio dentro al camioncino degli hot dog, e in linea di massima il fatto che la vittima di un omicidio torni dalla morte accompagnato da un corvo per fare una strage dei suoi assassini è la parte più plausibile del film. Comunque c’è qualcosa di positivo. Voglio dire, sempre meglio che Edward Mani di Forbice e il film di Batman, e poi piove per tutto il film e c’è tutta una decadenza di fondo che per contrasto prende benissimo, poi Eric Draven è comunque un sadico e un eroe con sfumature negative –e c’è una sparatoria di quattro minuti, e c’è un duello di spade sul tetto di una chiesa in cui blablabla. Sono moderatamente soddisfatto del Corvo, mi riprometto di rivederlo quando uscirà a noleggio (nel ’94 ci vuole un annetto). Non succederà: nel frattempo s’è deciso che Il Corvo è il titolo chiave per capire il rock nella nostra generazione, in giro per i posti aumentano esponenzialmente i tizi vestiti di pelle nera dalla testa ai piedi (occasionalmente qualcuno si trucca pure, certe feste di Halloween dalle parti del ’95-’96 sono state davvero imbarazzanti), molti di loro non sono al corrente dell’esistenza dei Nine Inch Nails. La nostra generazione al suo peggio, citando Victor Ward in Glamorama. Lo rivedo in TV e penso che sia un filmetto patetico. Segue un buon decennio in cui solo sentirlo nominare mi provoca la nausea.
2011
Brandon Lee è morto nella lavorazione del film. Il suo mito rimane più o meno intatto fino ai nostri giorni: Il Corvo è il suo miglior film, seguono Drago d’acciaio e Resa dei conti a Little Tokyo. Michael Wincott ha scavato il suo ruolo di icona nel cinema degli anni novanta con perseveranza e stile. Gigantesco in Strange Days, debordante in Basquiat, geniale in Uno sbirro tuttofare. È l’unico motivo d’interesse della maggior parte dei film che ha interpretato da allora. All’epoca di Montecristo tornerà in scena con i capelli lunghi (OT: ma quanta SFIGA c’era dentro Montecristo?). David Patrick Kelly ha fatto cilecca nell’industria del cinema come qualunque altro attore uscito dai Guerrieri della notte, con l’ironica eccezione di James Remar. Ai tempi del Corvo era già un ripescato. Da allora non gli è andata molto meglio. Tutti gli attori di contorno, volenti o nolenti, sono spariti. La ragazzina che interpreta Sarah, tale Rochelle Davis, torna sul set per girare la scena con Brandon Lee di spalle e non reciterà più. In rete si trova qualche traccia di una condanna per droga. Quelli a cui è andata bene (tipo Ernie Hudson) fanno da comprimari nelle serie TV. La miglior fine l’ha fatta Bai Ling. Il Corvo è il suo primo film americano, e l’inizio di un’ottima carriera da tappabuchi asiatico a Hollywood con qualche puntata da protagonista (a 40 anni e passa, per dire, è la cinese matta e anoressica in Crank: High Voltage). I Cure sono arrivati al Corvo in una serie positiva invidiabile: Wish, di due anni prima, era ancora un disco figo (c’era Friday I’m in Love, per dire). Dopo Il Corvo Robert Smith ha perso la bussola ed iniziato a inanellare un aborto dopo l’altro. Gli altri gruppi in colonna sonora hanno fatto quasi tutti la fine del topo: i più si sono sciolti, gli altri sono inattivi. Quelli che appaiono direttamente nel film (Medicine e My Life With the Thrill Kill Kult) sono stati giustamente dimenticati da chiunque non si sia bruciato il cervello di speed verso il ‘95. Probabilmente è dovuto più ai tempi fisiologici del rock’n’roll che alla presenza in colonna sonora. Alex Proyas lavora poco e –tendenzialmente- molto bene. Il suo primo film dopo Il Corvo è Dark City (ottimo), seguono Io Robot (la miglior cosa che potesse uscir fuori da uno stupro di Asimov con Will Smith protagonista), un rock-movie (che non ho visto) e Segnali dal Futuro (che purtroppo sì). Quello che ha fatto la fine peggiore è stato Il Corvo. La parte positiva del suo successo sono il suo successo, la ristampa internazionale in pompa magna del fumetto di O’Barr e poco altro. Nel 1996 esce un sequel chiamato City Of Angels. City Of Angels più che il seguito sembra il vice-Corvo: stesso plot un po’ meno avvincente, personaggi un po’ più caricati e attori un po’ (molto) più merdosi, dietro la macchina il regista dei video fighi dei Cure. L’unica vera idea alla base del progetto, a posteriori, è quello di fare interpretare la ragazzetta a Mia Kirshner e costringerla a fissare la telecamera per tre quarti delle scene in cui è presente con quei begli occhioni sbarrati stile Black Dahlia. Il film incassa un botto nel primo weekend, poi la voce circola e la bagarre finisce. A livello di recensioni City of Angels è il film peggio accolto dalla critica cinematografica negli anni in cui mi cagavo la critica cinematografica. Un paio d’anni dopo il Corvo torna alla ribalta nell’immaginario rock in versione MACCOSA: il terzo capitolo viene affidato armi e bagagli nientemeno che a Rob Zombie, la cui unica esperienza cinematografica ai tempi era aver diretto i video del suo gruppo. La cosa viene pompata dalle riviste dell’epoca come la COSA del nuovo millennio: il suo script verrà rifiutato, ma non abbastanza in fretta da impedire a Rob di diventare uno dei capisaldi culturali della nostra generazione, una specie di incrocio tra Tarantino e Marilyn Manson col cervello bombato di steroidi (La casa dei 1000 corpi, badate bene, uscirà solo cinque anni dopo). Salvation non l’ho mai visto, è uscito nel 2000. I motori di ricerca mi informano che c’è un altro episodio del 2005, Wicked Prayer, di cui non sapevo nulla. Il morto che ritorna è interpretato da Edward Furlong. LOLLONI. Mi informano anche che c’è una serie canadese intitolata The Crow: Stairway to Heaven con protagonista Mark Dacascos. LACRIME DI GIOIA. Non so se l’hanno tradotta in italiano, magari reintitolandola Le cronache di Corvia, ma so cosa fare nelle mie prossime serate. La minaccia più grande tuttavia è quella che viene dal remake in produzione in questo momento: a un certo punto sembrava un film diretto da quello scalzacani di Stephen Norrington, scritto dal medesimo in coppia con Nick Cave e interpretato da Mark Wahlberg. Al momento la cosa è stata degradata ad un livello di SFIGA tale che alla regia c’è quello di 28 settimane dopo (il quale, lo dico se vi vergognate del vostro nome, è Juan Carlos Fernadillo) con un possibilissimo Bradley Cooper al posto di Brandon Lee. Ai vecchi tempi a sentire ‘sta cosa sarebbe venuta giù la Curva, ma Bradley Cooper ormai minacciano di infilarmelo pure dentro ai cornflakes. Nel frattempo l’originale me lo sono rivisto. Per un motivo o per l’altro non l’ho guardato per un decennio. Ora ho concordato una terapia di coppia con la mia fidanzata che consiste -sostanzialmente- nel farle vedere tutti i film generazionali della mia generazione e darle modo attraverso di essi di capire le mie psicosi. Fondamentalmente Il Corvo è molto migliore di quello che pensavo, e svetta di gran lunga su gran parte dei film-spazzatura generazionali di quegli anni. C’è qualche sfondo di cartongesso, e la parte realizzata al computer dopo la morte di Brandon Lee fa un po’ Boris, ma il film tiene il tempo da dio, probabilmente per aver calcato la mano così tanto su una città inverosimile. Tra l’altro il dark come concetto (ripulito) è tornato di moda per via di Horrors e gruppacci simili, mentre se provate a vedere come stava vestita la gente in cose tipo Pump Up the Volume o Giovani carini e disoccupati vi si gela il sangue.
Cose su cui il tempo non è stato gentile con il Corvo: la principale è vedere volare l’uccello sopra le città con gli incendi al computer, e ok. Al secondo posto c’è che Brandon Lee è doppiato da Luca Ward. Nel post-Gladiatore è terribile sentirgli urlare trenta ore di sofferenza tutte insieme tutte per te (un velato riferimento, suppongo, al numero di sequel e remake che ci sarebbero toccati). Al terzo posto c’è rendersi conto che -appunto- nessuno degli interpreti l’ha sfangata in modo davvero degno, come se il film gli avesse portato DAVVERO sfiga. Al quarto posto tutte le scene con Michael Wincott a parte quando dice “signori, propongo un minuto di silenzio in onore del povero Tin Tin” e poi si sniffa una pista di coca lunga quanto la Puglia.
httpv://www.youtube.com/watch?v=2htsffEPijU
Cose su cui il tempo ha influito in positivo: quasi tutti i combattimenti. Non che siano chissà che, ma quello iniziale è un pestaggio vero e proprio, e la sparatoria nel pre-finale ha una gran botta vecchio stile (l’audio ti manda fuori, ancor oggi è difficile trovarsi una sparatoria cazzuta con sotto un sottofondo industrial). Poi: ci si trova col magone mentre Eric Draven si trucca allo specchio e si affaccia alla finestra avvolto di nero, come se ogni volta che passa il film sullo schermo fosse la sua messa in memoria. Terzo: nel corso degli anni si è capito che è quasi impossibile adattare un fumetto per il cinema cambiandone i contenuti MA rispettandone almeno parte della sostanza. E boh, più che altro è una cosa d’insieme. Il film funziona ancora, è drittissimo, non c’è nessun mistero, nessun rovesciamento del finale e chissà che altro. Come il fumetto: uno torna dalla tomba, dice un paio di filastrocche e li ammazza tutti come dei cani. Dovrebbe chiudersi dopo la sparatoria e la morte di Skank, questo sì, ma riesce comunque a non suonare troppo patetico.
Fine del primo episodio di ricercati ufficialmente morti. Lo dedichiamo idealmente a Peter Steele, a poco più di un anno dalla sua morte. Aveva l’occhio lungo e scritto la massima hit sugli effetti devastanti del Corvo per la nostra generazione, un anno prima che Il Corvo uscisse.
httpv://www.youtube.com/watch?v=uVaHG_QMvNk
ottimo approfondimento e bella rubrica,credo che mi abbonerò…:D
comunque il corvo fumetto era molto più triste e con scene forti rispetto al film mentre il personaggio di eric draven era più cattivo,diciamo che city of angel si avvicina di più a questa caratterizzazione,peccato che los angeles sembra un mega rave…
la serie di mark dagascos si trova tr gli scarti dei videonoleggi a 5 euri… per ora 2 episodi e la fusione di 2 in 1 che spacciano in film.
max respect per peter!
favoloso!
aspetto le prossime puntate
“Nel post-Gladiatore è terribile sentirgli urlare trenta ore di sofferenza tutte insieme tutte per te (un velato riferimento, suppongo, al numero di sequel e remake che ci sarebbero toccati).”
Applausi per Wim!
“Il (primo) Corvo” è meraviglioso. Il resto………….
@Past: pare che recupereranno i lati oscuri di Erick nel reboot. Ripeto, pare.
1. Non per dire, ma insisto con la mia teoria che tra i redattori serpeggi il malcontento e la stufìsia per i film cagosi che gli toccano ultimamente, e mi pare che qui il Diesel lo dimostri recensendo inopinatamente un film che sa che gli piace, ancorché di 17 anni fa. Forza ragazzi che non può piovere per sempre.
2. Chiunque sia il regista di Io robot, che Hari Seldon lo stramaledica.
3. Boris, tipo “Natale con il Corvo”?
4. Reality bites a me piace piuttosto, anche se Ethan Hawke sembra Cobain ripulito che piace anche alle mamme.
5. Tosti da Dio. Convinti che il futuro era nostro…
@Gigos: riguardo al punto 1, respingo energicamente ogni accusa. :D
@P&F: non saprei. cioè il corvo fumetto è TOTALMENTE un’altra cosa, ma sarà brandon lee sarà non so che altro secondo me gli fa comunque un buon servizio.
Mark Dacascos con l’identità segreta e che fa il buttafuori in un pub: il duro del Crowhouse.
Il Corvo sempre promosso. Ricordo che fu una vera botta mainstream, con tafferugli per tutta la classe, ‘fuoco e fiamme’ mantra di ogni gita a venire, le ragazzine impazzite per Brandon (WTF pensai: non capivo se se lo filassero già da prima o solo per la sua fine pittoresca). Wincott in Alien 4 non mi era dispiaciuto pure, ma mi mancava la parrucca :_(
Wim: il tuo tributo a Pietro Acciaio mi ha commosso. Vorrei correre con te sulla spiaggia ed abbracciarti come Rocky e Apollo in Rocky III. :_(
E’ il post più lungo della storia dei 400calci?
Forse se escludiamo la madre di famiglia.
Un’immagine di Edward Furlong nel momento in cui realizza che le ragazze vogliono solo avere divertimento: http://i676.photobucket.com/albums/vv129/Aylajojo/Gorgeousness/0313092147.jpg
Giustissimo, il corvo negli anni 90 è stato il film più sopravvalutato di sempre. Ma forse eravamo ragazzini e non capivamo un cazzo. Magari anche i ragazzini di oggi cambieranno idea sui vari Twilight.
Il corvo è cosi demodè che sembra di guardare una signora anziana con il rossetto e la pelliccia.
Che poi io neanche l’ho mai visto.
Questo è il corvo che mi piace
http://www.edgarallanpoe.it/immagini/simpsons-raven3.jpg
Bravo Wim e bellissima rubrica, spero che la porterete avanti.
ho sempre pensato che nel film il personaggio di grange fosse interpretato da un allora sconosciuto booker t (wrestler professionista) evidentemente le treccine mi ingannavano, trattasi di tony todd… il serial, che tra l’altro seguivo un bel 7/8 anni fa nella seconda serata di raidue, non era poi tanto schifoso, certo faceva misero, l’idea di base che questo arrivasse in ogni puntata a risolvere i cazzi altrui un po come l’hulk di bill bixby, ma decascos corvo rendeva bene.
Scusa un minuto… “Dark City ottimo” in che senso? Ho giusto avuto la sfiga di rivederlo l’altro giorno ed è la saga del WTF… non perché abbia il Colpone Di Scena… ma proprio perché succedono cose a caso a personaggi messi lì a caso (e che recitano pure MAAAALE!).
e questa cosa è brutta?
Bell’articolo!
cmq avrei detto anche una parolina su Michael Massee.
Carriera rovinata per aver “sparato” a Lee però nelle sue comparsate in qualche film di lynch e fincher (oltre che la prima stagione di 24) m’ha fatto sempre una buonissima impressione.
OMG Wim cosa mi vai a tirare fuori. Ho i lacrimoni di nostalgia che mi rigano la fazza impiastricciata di bianco e nero come alla festa di carnevale dove mi vestii da corvo. Ci misi tre ore a truccarmi e mi feci pure una foto.
Il mio mezzo era un glorioso Garelli del ’78 non truccato per pietà.
Quell’anno riuscii a prendermi un totale di multe di TRE milioni di lire, la maggior parte perchè andai al lago in boxer (intimi) e basta senza documenti miei e del mezzo che poi risultò essere pure rubato (ringrazio ancora lo zio fattone del mio socio che me lo regalò)
Riguardo alla colonna sonora io ricordo sopra a tutti gli Stripping Young Lad con l’omonima S.Y.L che ascolto ancora oggi con trasporto (emotivo, non col Garelli) -> http://www.youtube.com/watch?v=WwyuM0PODuY
Una considerazione sul remake in arrivo: qualsiasi attore ci metteranno andrà bene. Non ci sono particolari eredità da portare sulle spalle.
Spiego: Ok, Brandon Lee, buon attore, atleta fantastico, perfetto per un ruolo del genere. Maaa… il 90% delle persone ADESSO se lo ricorda nel film perchè è morto sul set (PS: c’era la urban legend che si sarebbe dovuto sposare con la costumista alla fine delle riprese, mai saputo se vero o falso.. qualcuno sa niente?) non perchè fosse quello di drago d’acciaio o resa dei conti a little tokyo. Ergo, qualsiasi fazza ci mettereanno dietro il trucco bianco e il rossetto nero (neretto?) andrà benone… Spero quasi quasi Brody solo per vedere la scena del corvo che gli appolaia sul naso invece che sulla spalla…
…dimenticato un “si” nulla riga finale, sorry.
“la scena del corvo che gli SI appolaia sul naso invece che sulla spalla..”
Quella è l’assassina di the gene generation!
Bella Wim. La rubrica mi piace. L’unica cosa che non ho capito bene è se il film ti piace o no, vale a dire che prima esci dal cinema perplesso, poi lo giudichi una merda poi ci ripensi ed è molto fico e poi non mi ricordo più. Insomma alla fine non so nemmeno se abbiamo visto lo stesso film, anche se so che a me il Corvo ha sempre fatto un effetto diuretico.
La cosa che però ti devo appuntare sul petto, e spero davvero non me ne vorrai, è che purtroppo hai fatto il tipico errore imperdonabile da critico cinematografico o scrittore di cose cinematografiche: hai giudicato il doppiaggio nella tua lingua nativa come parte integrante del film americano. Al di là del merito, è come se, volendo giudicare la scrittura di Kafka, tu lo facessi basandoti sulla truduzione, quella in italiano, solo perché tu leggi l’italiano, e su questa base concludessi che scrive male.
Peccato. Ma siccome ti annovero tra quelli che leggo molto volentieri (e NON tutti i tuoi colleghi li leggo volentieri), come anche nel caso di questa bella rubrica musicocinefila, magari la prossima volta il doppiaggio lasciamolo ai doppiatori :)
Il corvo ha rappresentato uno dei capisaldi della mia gioventù. All’ epoca i Cure erano anche il mio gruppo cult, quindi non potevo non amarlo.
Il film può piacere o no ma non si può dire che non sia un’operazione da apprezzare sotto tutti i punti di vista. E’ ispirato ad un fumetto underground di pregevole fattura, ricco di citazioni e con una poetica gotica, citazionista e colta, che trae spunto sia dalla musica che dai versi di grandi autori del passato.
Il fumetto è nato dal profondo dolore dell’autore James O’Barr per la perdita della sua fidanzata, investita da un camion. Quindi è qualcosa di altamente ispirato e non una mera operazione commerciale.
L’atmosfera della Detroit del film è quanto di più dark si sia visto in quegli anni e la stessa Gotham City di Tim Burton poteva allegramente pupparglielo. Tralaltro IL CORVO godeva di un badget assai più limitato.
L’azione è spettacolare e tiene banco per tutto il film. I dialoghi sono molto ben fatti. Fanno un pò ridere il protagonista cattivo e la sorella che non fanno altro che parlare per frasi fatte ( mitica. “l’infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai” ) ma, nel taglio molto teatrale dato ai personaggi, ci sta anche bene perchè quelli non devono essere cattivi realistici ( ma non sono cattivi imbecilli come quelli del sequel ).
Tutti i personaggi hanno un indubbio carisma, soprattutto T-Bird e TD.
La colonna sonora è da urlo e si amalgama con ogni singola scena.
Che altro si può chiedere ad un film d’azione ( non è un horror, CAZZO ) ?
I cuori “duri” storceranno il naso davanti a qualche frase e qualche atteggiamento “tenerello”, ma l’amore è alla base della trama e quindi non venite a frustarci i coglioni.
Questo film ha comunque il grande pregio di essere un film d’azione a tinte gotiche da vedere con la propria donna.
Se lo vai a vedere con un gruppo di amici ubriachi credo che molto facilmente non potrai apprezzarlo appieno.
“Che altro si può chiedere ad un film d’azione?”
#FAIL
Credo sia il caso di ripetere la domanda così, magari, ti spingo a dare una risposta che abbia un senso:
Che altro si può chiedere ad un film d’azione?
Mi ricordo che quando diedero sto film più di un decennio addietro spuntarono una manciata di tizi che si vestivano uguale. E qualcuno vedendoli diceva “il corvo!”. E uno di questi spacciava marijuana. Non so se prima o dopo aver visto il film.
Sul film io non l’ho più visto e manco mi piacque particolarmente. Comunque vedere un tizio in godmode che uccide la gente non è divertente, a meno che veramente non fa fuori una nazione intera.
Che altro si può chiedere ad un film d’azione?
Risp: Esplosioni verdi, gente che entra e esce volando
Phoenix anche Arancia Meccanica ebbe una sua buona parte di emuli ^_^ … o magari I Guerrieri della Notte. Quelle sono cose che ci saranno sempre. Ogni grande evento cinematografico fa, in qualche modo, tendenza. Anche io mi travestii da corvo… ma stavo andando ad una festa di carnevale però !!!
@aldo: converrai per rispondere correttamente alla tua domanda bisogna innanzitutto essere d’accordo con tutti i punti della tua analisi, il che non e’ necessariamente vero
@james bondage: applaudo la citazione :)
@james bondage: che bei ricordi. L’uomo coraggioso ama sentire la natura sulla pelle… sì e l’uomo saggio usa l’ombrello quando piove.
All’epoca andai a vedere un revenge movie con il figlio del mitico Bruce Lee. Ingenuamente avrei voluto vedere più calci marziali, ma a parte questo mi affascinò assai. Dark, gothic e Cure non li seguivo affatto e, proprio per questo, mi sembrò tutto gustosamente “nuovo”.
Il discorso sequel non mi crea alcun problema perché l’uccellaccio nero resuscita altri vendicatori che non si chiamano Eric Draven. Il remake lo appoggio molto meno.
La terapia di coppia con i film cult la sto portando avanti anch’io, da anni.
Bella rubrica cmq.
@cleaned: ero nella stessa identica situazione. Fui l’unico in lutto il giorno che mori’ il Brandon, perche’ tutti gli altri si misero a lutto solo il giorno in cui usci’ il trailer del film :P
ma sono l’unico che del film si ricorda solo lui, il vendicatore spietato, che sfila le sigarette di bocca al poliziotto perché fumare fa male? La campagna antifumo infilata a tradimento è l’unica cosa che mi ricordo
@NANNI
Cito dall’ articolo:
“Il Corvo è molto migliore di quello che pensavo”
“il film tiene il tempo da dio”
“Cose su cui il tempo ha influito in positivo: quasi tutti i combattimenti”
“la sparatoria nel pre-finale ha una gran botta vecchio stile (l’audio ti manda fuori, ancor oggi è difficile trovarsi una sparatoria cazzuta con sotto un sottofondo industrial)”
“Il film funziona ancora, è drittissimo”
Da quanto scritto si evince quindi che:
– Il Corvo è comunque un buon film
– Ha un buon ritmo
– Ha dei buoni combattimenti
– Ha una buona colonna sonora
– Il film scorre bene
Ecco perchè domandavo “cosa si può chiedere di più ad un film d’azione” ?
Se invece mi si risponde con un “FAIL” arronzandomi allora, se permetti, mi girano un pò gli zebedei.
Citando Harry Piotta, non si capisce se alla fine il film sia piaciuto o no a Wim.
La mia analisi è che Wim questo film lo reputi una coglionata melensa e senza spina dorsale non adatta agli uomini duri che vanno a vedere il film ubriachi ma, sapendo che è un film che è piaciuto a molti ed è un vero e proprio cult per altri, ci abbia voluto mettere la tipica pezza a colore per mettere d’accordo un pò tutti.
Io credo che il pregio del film stia nel suo saper essere un gran bel vengeance movie violento, ma con quella componente romantica che ti consente di vederlo con la donna senza che lei si lamenti troppo :D.
Se Wiz anzichè vedere il film con il Grezzo, Pode, Mela, Mani, Licio, il Timido e Pantani, strafatto di birra da quattro soldi, lo avesse visto con una ragazza, limonando un pò tra una scena e l’altra, probabilmente si sarebbe fatto anche lui gli anni a venire vestito di pelle nera e citando “non può piovere per sempre”.
“Se Wiz anzichè vedere il film con il Grezzo, Pode, Mela, Mani, Licio, il Timido e Pantani, strafatto di birra da quattro soldi, lo avesse visto con una ragazza, limonando un pò tra una scena e l’altra” (…)
Non avrebbe molto a che fare coi pregi del film pero’. Da esperienza piu’ il film e’ brutto/noioso, piu’ limono, piu’ ne esco con ricordi splendidi, e non vuol dire gran che’. Ma si sta divagando parecchio.
Personalmente trovo Il Corvo un film molto carino ma non esente da difetti plateali, e in questa rece che non spinge troppo ne’ da una parte ne’ dall’altra mi ci trovo abbastanza bene. Poi conosco Wim abbastanza da garantire che mettere d’accordo qualcuno – chiunque – e’ un problema su cui non gli ho mai visto cambiare espressione ;)
@Aldo – scrivevo FAIL perchè questi sono i 400 calci e qui sappiamo per certo che SI PUO’ chiedere di più a un film d’azione oltre che buoni dialoghi, buoni personaggi, buona azione e una colonna sonora ben integrata. tipo, che so, Rocky 4 ha posto fine da solo alla guerra fredda.
detto questo, la questione “ti è piaciuto” o “non ti è piaciuto” per me è noioso. già ha poco senso nella recensione di un film in uscita, figurarsi in quella di un film vecchio di 17 anni. comunque RICERCATI UFFICIALMENTE MORTI parla di un film su cui si è (o no) cambiato idea dopo averlo visto a dieci anni di distanza dall’ultima volta, quindi è abbastanza normale ci sia un parere ambiguo credo.
@Wim
Ecco: questa è una risposta.
Non immaginavo che la rubrica ammettesse solo film sui quali si è cambiato opinione. Credevo si trattasse semplicemente di rivedere un film che non si vede da parecchio e stop, indipendentemente del cambio di opinione o meno.
Curiosità: se rivedi un film che ti era piaciuto e che rivaluti allo stesso modo non lo recensisci ?
Che Rocky 4 sia un film abbastanza sborone da assere apprezzato qui va bene ma spero tu stia scherzando sulla questione della guerra fredda (ma sicuramente lo stai facendo, dai … ).
Fatto sta che non mi ero fatto l’idea di questo come di un sito per “palati fini”. Qui, mi pare, si cerchi il lato buono anche di film del “calibro” di Mortal Kombat e che si cerchi di prendere i film d’azione per quello che sono e cioè delle tamarrate atte al solo scopo del gasamento e del coinvolgimento testicolare. Se incece si cerca addirittura qualcosa di più di buoni dialoghi, buoni personaggi, buona azione e una colonna sonora ben integrata, che spesso, in pellicole del genere sono note aggiuntive, allora mi sono sbagliato di grosso …
Intanto complimenti ad @Aldo per aver suscitato ben 2 reply di alto livello.
L’amibguità è certamente un valore aggiunto. Si tratta di sopperire al non detto. E non è poco. Certo che leggere: “buoni dialoghi, buoni personaggi, buona azione e una colonna sonora ben integrata” rispetto al Co(r)vo di Corvi, fa drizzare le penne anche al Pellicano. SpeZialmente per quel che concerne i celebri “proverbi” gnostici del film(e).
Da cui: non sarà che l’ambiguità è un dato scontato ? Alla fine esprimere la propria opinione è già di per se stesso ambiguo, illo tempore.
Al che: il doppiaggio di Rocky 4 citato, andava bene ? Era la voce giusta o ricordava quella di De Niro, o di Dustin Puffman ?
Quanto è ambiguo, il figliastro di Bruce Lee.
Se restiamo nell’ambito dell’ambiguità della recensione va bene. Sull’ambiguità di Brandon Lee non so a cosa ti riferisci ma il personaggio in se nasce proprio come ambiguo già dal fumetto. Né morto né vivo, né buono né cattivo. Sicuramente maschio etero ma con tratti femminei.
Sul drizzar di penne direi di stare parecchio calmi perchè, senza scomodare Tarantino, sui dialoghi, aldilà delle frasi da bacio perugina, il film è abbastanza ben messo. Non per nulla parecchie frasi sono diventate “storiche” e questo, soprassedendo sul fatto che la massa è per definizione stupida e ignorante, non è da sottovalutare. La colonna sonora è quanto di meglio sia venuto fuori in quegli anni. Il music score di Graeme Revell è qualcosa che ti lascia la pelle d’oca per almeno altre due ore dopo che l’hai sentita. I personaggi ( tutti ) sono ben disegnati e nessuno di loro, nei limiti dell’essere “cattivi a tutti i costi”, risulta ridicolo.
David Patrick Kelly mi è sempre piaciuto, fin dai tempi dei Guerrieri, passando per Commando e quel capolavoro sottovalutato e dimenticato che è stato Ancora Vivo. Il suo T-Bird è molto ben caratterizzato ( come dimenticare la frase: “Gli ha conficcato tutti i suoi coltelli nei principali organi vitali in ordine alfabetico” ? ). Michael Wincott é un’icona e l’ho sempre trovato di gran carisma. Una sorta di Gary Oldman dei poveri, condannato ad avere ruoli da cattivo o, quantomeno, da personalità borderline. Michael Massee interpreta un ottimo FanBoy anche se, col senno di poi, sarebbe stato meglio se non ci fosse stato dato che è quello che ha bucato il povero Brandon.
Su Brandon poi, nulla da dire, e non perché non si sparla dei morti.
Vabbeh… comunque sono un vecchio fan del film e questo mi rende logorroico. Accetto che possa essere non piaciuto ad alcuni e va benissimo così. A me, per esempio, Kill Bill mi fa cagare di brutto ma sono cosciente che molti lo ritengano un capolavoro.
Pace con tutti. Vi voglio bene. Continuate così.
Aspetto il prossimo “Ricercati Ufficialmente Morti”.
@Aldo
anzi
@Aldo Raine
adesso che hai citato Ancora vivo sei nella cerchia degli eletti. Ma soprattutto lo sei per aver detto merda di Kill Pill.
Il concept baci perugina lo sposo, peraltro. Il drizzar penne è riferito a Pellicano Sadico, un cortometraggio che vedrai presto. Non c’era nessuna plusvalenza polemica.
Brandon Lee dichiarava di voler fingere di essere maestro di arti marziali per diventare famoso come Tom cruise che aveva finto di saper guidare gli F14. Per me uno che muove da questi presupposti è solo un povero stronzo. E i personaggi io li trovo troppo semplici e piatti come in un telefilm, ma capisco non si debba essere tutti uguali, del resto il successo: si sa.
Qualche volta chidetemi di quando ho fatto un provino ad una tizia che stava con un noto, molto noto, personaggio Tv: una con delle tette alla Kat Dennings. Quando le chiesi il suo film preferito, mi rispose: Il corvo. Poi aggiunse anzi: il corvo 2, ancora meglio.
La colonna sonora è bella perché i pezzi sono belli, ma un film non è un Juxe boxe. Oppure sì ?
A parte questo, aspettiamo tutti un nuovo “Ricercati…”. E non intendo il film.
Ah … Kat Dennings …
Maledico il mondo solo per il fatto che abbia scelto di fare l’attrice “seria” anziché l’attrice porno ( comunque mi è piaciuta molto in Defendor ).
“Brandon Lee dichiarava di voler fingere di essere maestro di arti marziali per diventare famoso come Tom cruise che aveva finto di saper guidare gli F14”
Questa non la sapevo… e non ne afferro il senso. Brando Lee voleva fare una battuta ?
Brandon Lee era uno che spaccava il culo al mondo ( appunto … era il figlio di Bruce Lee ). Perché dire questa cosa se non per prendere per il culo Tom Cruise ?
Un film non è un Juke Box e ne sono persuaso, altrimenti sarei andato a vedere Never Say Never di Justin Bieber ( Brrrr… brivido lungo la spina dorsale ), ma siamo d’accordo sul fatto che sia un valore aggiunto e, a volte, anche fattore determinante per il successo di un film. Metti per esempio LOST IN TRANSLATION… difficilmente me lo sarei cagato di striscio se non fosse stato per la colonna sonora tutta Shoegaze. Oppure KICK ASS ( altro capolavoro ), che passa da gran film a grandissimo grazie ad una colonna sonora ispirata e totalmente in sintonia con i toni del film.
Comunque sono felice di essere nella cerchia degli eletti ( quanto godo a trovare altre persone che odiano Kill Bill… più di quanto godo a trovare gente che ama Walter Hill e ANCORA VIVO ).
Ci si ribecca alla prossima uscita.
Ah… a proposito del nome …
Ho amato Bastardi Senza Gloria ( il film ) ma non ho sopportato i Bastardi Senza Gloria ( i personaggi ). Senza soffermarmi e andare fuori tema, credo che senza i Bastardi il film sarebbe stato tra i migliori 5 film di guerra della storia dell’universo… peccato.
Un mio amico, vista la mia vecia passione per IL CORVO, mi chiamava … ALDON LEE ( gh gh gh gh ). Preferisco questo come nome XD …
Vabbuò… vado a nanna. Mi sono divertito fin troppo stasera.
(mazza che sete).
@Aldo
Con la faccenda di Tom Cruise, credo che Harry Piotta volesse ricordarci che Brandon non era davvero interessato al cinema marziale tutto “uattà” e “shoryuken”. Ha iniziato da quelli solo perché quello si aspettava il pubblico dal figlio di Bruce (e perché papà lo aveva comunque obbligato a imparare due colpi…) ma ha sempre dichiarato di voler puntare ad un altro tipo di cinema. The Crow doveva rappresentare proprio l’inizio del cambiamento.
Personalmente non mi sento di condannare le sue scelte. Quella di Bruce era comunque un’eredità difficile da gestire.
@Cleaned
Sì, sicuramente la sua era un’intenzione condivisibile. Sapeva che, purtroppo, Hollywood tende a relegare gli attori in ruoli fissi, soprattutto le minoranze etniche. Vedi, per esempio, il caso di quella poveraccia di Michelle Rodriguez … l’hai mai vista interpretare un personaggio diverso dal militare o dallo sbirro ?
Bruce Lee poi era un attore abbastanza penoso. Almeno Brandon aveva, dal punto di vista attoriale, qualche punto in più rispetto al padre.
Ahia
@Aldo -va bene, è ok. non siamo d’accordo su nulla. come cosa di per sè ha un suo grosso senso, credo: è un motivo ideologico molto più che di gusti. lo capisco e lo accetto -non condividendo niente, in particolar modo “prendere i film d’azione per quello che sono e cioè delle tamarrate atte al solo scopo del gasamento e del coinvolgimento testicolare.” l’unica cosa su cui sono d’accordo è ovviamente Ancora Vivo, che non vedo da abbastanza tempo da poter programmare per un prossimo episodio di RUM.
@aldo: se la domanda e’ “si puo’ chiedere di piu'”, la risposta e’ si’. Se la domanda e’ “ci si puo’ accontentare di meno”, anche qui la risposta e’ si’. E con questo il discorso “buona storia, ecc..” e’ risolto. In generale sembra che tu ti stia lamentando perche’ il nostro voto e’ 7 dove il tuo e’ 10, o qualcosa del genere, che non so se ne convieni ma e’ una cosa un po’ assurda.
Detto questo, Bruce Lee aveva un carisma della madonna che basta a metterlo nella top 10 interdisciplinare di sempre, e non mi sembra abbia mai interpretato un autistico malato di leucemia da dire che come attore si spingesse aldila’ delle sue capacita’… se a Bruce Lee gli dai 7 ti meno ;)
@Nanni
Noooo dai Nanni non è quello. Credo che IL CORVO potesse essere un film da 10 all’epoca. Rivisto oggi probabilmente sarebbe un 7 come dici tu. Quei 3 punti vengono aggiunti dal fatto sentimentale. La discussione è nata non da questo ma da un FAIL buttato un pò lì che mi ha lasciato un pò così.
In quanto al carisma di Bruce Lee non ci sono discussioni invece ed è anche vero che ha sempre, fondamentalmente, interpretato se stesso. E’ anche vero però che anche Chuck Norris e Steven Seagal hanno carisma. A loro che voto dai ;) ?
Comunque, visto che se n’é parlato fin troppo, credo che sia quasi obbligatorio un ANCORA VIVO nella prossima puntata di RUM. O almeno qualcos’altro di Walter Hill come I Guerrieri o magari proprio il film da cui la rubrica prende il nome ( che tralaltro non vedo da 20 anni e lo ricordo come un gran film ).
Un conto è il carisma un conto è saper recitare. Solitamente i campioni (chi più chi meno) di arti marziali recitano male, ma non tutti. Io penso che abbiano un ego troppo grande per fare parti diverse, non è solo una questione di fargli fare la stessa parte. Fra i cattivi attori mi viene in mente Norris, Seagal, Bruce Lee. Fra gli attori bravi ce n’è: Jackie Chan, Jet Li, Scott Adkins (ok Boyka lo faceva bene che è dir poco, magari gli altri personaggi no). Alcuni sono una via di mezzo. Cmq, forse, essendo film di menare non sempre è fondamentale che recitino bene.
@Phoenix
Non hai nominato Tony Jaa… :) io non ho mai visto nessuno dei suoi film perchè mi danno tanto l’idea di film ad uso e consumo delle sue incredibili doti atletiche. Per piacermi, un film, deve avere un minimo di trama, di intreccio e magari mezzo colpo di scena.
Adoro Stephen Chow che non è Bruce Lee ma ci sa fare sia con gli schiaffazzi che come attore e soprattutto dietro la macchina da presa.
Ho adorato sia Shaolin Soccer che Kung Fu Hastle, ovviamente rigorosamente in lingua originale.
Comunque sono d’accordo con te.
un “UATTAAAAAAAAAAAAAAH” vale più di mille parole
Tornando a Tom Cruise. Lessi in una intervista a Brandon che secondo lui Cruise era diventato famoso facendo credere di saper volare su un F14. Quindi, lui avrebbe ottenuto analogo successo facendo credere di essere come il suo papi. Al che pensai : questo è scemo. E al tempo stesso: ma se il tuo piano è così demenziale ,almeno tienilo segreto. Se lo dici in giro i tuoi fans potrebbero sentirsi trattati da imbecilli.
Ecco il punto: il Brandon secondo me aveva un cervello microscopico. Roba che Rob Zombie al confronto è Heisenberg.
Paragoni con Bruce non ne farei proprio.
Poi sul carisma e la recitazione ognuno faccia i conti con le proprie aspettative. Ma non dimentichiamo mai che nel 90% dei casi, i nostri idoli sono gay e strafatti di coca.
@Aldo: Tony Jaa sfonda i palazzi a ginocchiate, chi se ne frega se non sa recitare ^_^ (Sul serio l’ho visto troppo poco per saperlo giudicare)
@harry: mai preso in considerazione l’idea di aver interpretato male cio’ che hai letto? Dipende dal contesto, ma messa cosi’ puo’ tranquillamente essere interpretata come battuta/metafora, a meno che uno non parta prevenuto che chi sta parlando sia un subnormale o che non ci siano altre prove nel resto dell’intervista che vadano nella stessa direzione. Leggere puo’ ingannare, perche’ dipende anche da chi ha editato il pezzo. Quando leggo le interviste su Repubblica ad esempio mi sembrano tutti imbecilli, senza esclusione alcuna, poi basta vedere la stessa news riportata da qualcuno a cui interessava davvero ascoltare cio’ che veniva detto. Il 90%? Sei un inguaribile ottimista :)
@aldo: Bruce batte tutti, e’ di un intenso spaventoso, ogni volta che guardo Dalla Cina con furore mi viene una fotta addosso che partirei a piedi per la Cina armato di torcia a scatenare la rivoluzione contro gli oppressori giapponesi (la’ poi avrei un amico che mi ospiterebbe)
@Cobrik
Permettimi un bel lollone ! in pratica per salvare la reputazione del tuo adorato Brandon, hai messo in gioco nientemeno che l’informazione nelle sue implicazioni “semi(o)loggiche”. Cioè siccome quella intervista lì contiene delle cose che non ti piace sentire, allora metti in discussione TUTTE le interviste in quanto inattendibili. Mi ricorda un pò quel Nano che siccome non voleva essere processato, aveva pensato di abolire la magistratura. Minchia.
Per quanto riguarda Repubblica ok, ma allora vorrei sapere chi è quel qualcuno cui alludi e che, al contrario di un Antonello Caporale qualsiasi, riporta le cose nel modo corretto. Non sarà mica Libero ? Guarda che ci tengo ;)
Tornando al figlio di Bruce: l’intervista era priva di ironia. Essendo l’ironia una questione di intelligenza. Brandon era pompatissimo e super spocchioso. Inoltre c’erano foto molto seducenti di lui sudato e atletico, con sguardo ammiccante. Era il caso, caro Cobrick, di quelle interviste a pagamento, dove l’ufficio stampa della star si fa domande e risposte da solo, e gli confezionano il prodotto pubblicitario, detto intervista, servizio o altro, su misura.
Ora non sto a dilungarmi, ma queste cose dovresti saperle, o no ?
:)
Gh Gh Gh Gh :D ….
Qua le cose si fanno interessanti XD
@Aldo: “interessanti” non è la prima parola che mi viene in mente, ad essere sinceri.
@Cobry :)
ti sarai mica offeso ? Guarda che scherzavo paragonando il tuo ragionamento a quel nano cattivo. :)
Devi darmi atto, però, che il modo in cui hai tentato di arginare l’epic fail del piccolo Lee era un pò troppo di “manica larga”. Cioè tirare in ballo Repubblica (quindi Scalfari, Bocca, Caporale ecc.) per rifare il trucco al Brandon, mi è sembrata un pò una Epicness of The Fail.
:)
@Wim Diesel
Pronunciati.
@Harry Piotta
Non mi intrometto ma credo che il 90% degli attori famosi, se li conosci, risulterebbero delle grosse teste di cazzo a noi comuni mortali. Prendi Russel Crow o Christian Bale. Non sono a conoscenza dell’intervista che dici ma mi pare poco per definire Brandon Lee un coglione ( ovviamente non escludo che avrebbe anche potuto esserlo ). Se poi ci metti il book fotografico mi sembra un pò poco per giudicarlo dato che i book fotografici li fanno tutti, anche gli attori più miserabili.
La realtà è che di lui si sa veramente poco perché ha fatto pochi film di rilievo ( in pratica uno solo… quello in cui è morto ) e se n’é andato troppo presto.
@harry: mi stai dicendo che e’ strano pensare che una dichiarazione fuori contesto possa essere fraintesa? Magari se vedo tutto il pezzo ti do’ ragione, ma messa come la metti tu la cosa non mi pare necessariamente univoca.
@Aldo
non voglio riscavare la fossa a Brandon, ci mancherebbe. Ma sono d’accordo sugli esempi che fai. E non credo che Brandy fosse diverso. Ma è una sensazione. Ho citato l’intervista perché a distanza di tempo mi era rimasta impressa per la stupidità dell’intervistato. Io pensavo che fosse un mostro nelle arti marziali quindi figurati che faccia ho fatto sentendolo dire che fingeva. Più fesso di così, non saprei.
Comuqnue risale a circa 17-18 anni fa.
@Cobry :)
Niente è univoco. Tanto meno definitivo. Si può sempre cambiare e migliorare quello che si è detto/fatto: guarda Kenny Branagh con Thor, per esempio. Però a Brandy Lee gli è mancato il tempo.
Al di là di questo, anche se fai il disinvolto, la cosa che mi ha colpito è stato il coinvolgere, da parte tua, un quotidiano che fa parte della Storia del giornalismo, accusandolo di mentire al proprio pubblico (cosa in parte vera, ma perché, gli altri?) per ridimensionare il principio di verità nella stampa. E questo, sempre a partire da Brandon Lee.
Ora, siccome chi attacca Rep. e chi dice sempre di essere stato frainteso perché le gazzette della sinistra estrapolano dal contesto le sue affermazioni, manipolandole, è la stessa persona (cioè un nano con la testa asfaltata), mi sono chiesto quale fosse per te un esempio di verità, visto che hai scritto che qualcuno, la verità, la dice. Spero di non sembrare polemico, ma siccome ti stimo, vorrei saperne di più. Per imparare, anche io, a leggere il giornalismo vero. Visto che apprendo da te che esiste :)
@Wimmy
Eddai…
@Harry
No aspè…. Fingeva ? queste mi sembrano parole azzardate che mi fanno pensare che forse davvero non hai, magari, afferrato qualche sottofondo umoristico nell’ intervista.
Brandon Lee è uno che è cresciuto a pane e Kung Fu, come sarebbe a dire che fingeva ? io ho visto Resa dei Conti a Little Tokyo e Drago d’acciaio … i film facevano abbastanza cagare, ma le doti marziali del tizio erano evidenti.
Basandoci su vecchi articoli io lessi che a 15 anni aveva trovato un ladro messicano in casa e gli aveva aperto il culo a suon di carezze shaolin. Ho cercato su google e ho trovato un’intervista fatta da Jay Leno in cui lo stesso Brandon Lee racconta l’accaduto ( http://www.youtube.com/watch?v=NhPtIB-aHK0 dal minuto 3:50 ). Il riconoscimento automatico dei sottotitoli di youtube funziona abbastanza bene, quindi, se non siete anglofoni, potrete almeno leggere i sottotitoli in inglese ( non fateli tradurre altrimenti davvero non si capisce nulla ).
Comunque dall’intervista tutto sembra tranne che un coglione. Mi ha fatto anche un pò specie riconoscere certi atteggiamenti del padre in alcune sue movenze.
@harry: quando ho citato Repubblica pensavo a un esempio a caso tipo Curzio Maltese su The Expendables, ma se ti confonde e/o infastidisce cambio con qualcos’altro. E’ lo stesso discorso dei tifosi della Lazio dell’altro giorno, hai sovra-analizzato il dettaglio ma le mie intenzioni erano principalmente distinguere la stampa generalista che tratta le notizie di spettacolo un tanto al chilo rispetto a quella specializzata/appassionata. Non e’ questione di mentire, e’ questione che su certi argomenti il loro pubblico di riferimento e’ gente a cui di certe cose non gliene frega un cazzo, e giustamente per economia interna si comportano di conseguenza.
@aldo: girano filmati del Brandon che si allena nel giardino di casa fin dalla più tenera età. Fingeva quanto finge Van Damme, forse addirittura meno.
@Nanni: ora capisco cosa bisogna fare per fare le cose per bene… basta fingere… ora mi è tutto chiaro :)
Vabeh dai… a parte gli scherzi, parliamo di un povero cristo che è morto a 29 anni in una situazione assurda, poco prima di sposarsi e di avviare una bella carriera.
Credo che, aldilà di quello che si pensa dei suoi film, Brandon Lee avrebbe potuto solo portare giovamento alla scena action Hollywoodiana, se non fosse successo quello che è successo.
Pace all’anima sua.
R.I.P.
Nessuno mi toglie dalla testa che avrebbe sostituito Keanu in Matrix, ad esempio.
Massimo rispetto per Keanu, che rimane sempre l’unico indiscutibile e insostituibile NEO… ma, cazzo … vedere Brandon Lee vestire i panni del Sr. Anderson sarebbe stato davvero qualcosa …
@Cobry
Ok, lassamo pedde. Potrei dirti che prima parlavi di interviste e di molto (troppo) altro, e ora ripieghi sul povero Curzio, rispetto al quale condividiamo tutto. Ma ti voglio troppo bene :)
@Cobry @Aldo
Quello che state per leggere forse vi farà incazzare, quindi se volete, non leggete quello che ho scritto qua sotto.
Ok, lo sapevo che avreste letto lo stesso. Cioè, io spero proprio che sia chiaro: IO ero esaltato di Brandon Lee. Cazzo, il figlio di Bruce Lee. Aveva il padre che avrei voluto avere io. Resa dei conti l’ho visto anche io. Quindi il mio sconcerto di fronte alle sue frasi e la delusione conseguente non sono dissimili dalle vostre. Al tempo non c’era internet. Non ho più la rivista, ma forse in qualche scatola a casa dei miei… Giuro che se la ritrovo, ve la posto.
In altre parole, voglio dire: stiamo dalla stessa parte, non dimenticatelo.
Detto questo: fare bene i film di arti marziali non comporta necessariamente l’efficacia sul campo. Una delle dispute più accanite, con i miei amici, era: chi vince tra Van Damme e Mike Tyson ?
Tutti i miei amici dicevano Van Damme. Io dicevo Tyson.
Van Damme per me è bello a vedersi, elegante, oliato. Tyson è un killer affamato. Però vedendo i film, i miei amici si erano convinti che quelle acrobazie rendessero davvero Van Damme invincibile. Cioè che non fossero coreografie ripetute mille volte. Non che non sapesse fare quelle cose, ma tanti tanti altri atleti nel mondo sono snodati e palestrati. Insomma dimenticavano, volentieri, che il cinema è finzione. Totale, splendida finzione.
Ecco, adesso sapete perché siete (come) i miei amici anche voi :)
@Nanni Cobretti
Massì… fingono tutti: sono attori no? Io mi sento più tradito dalla superstar affermata, che dopo aver raggiunto il successo grazie ai bicipiti si lamenta di essere rimasta incastrata nel personaggio dell’action-man, come se avesse le doti per fare altro…
@Aldo
Recupera al più presto almeno Ong-Bak. Ha una trama inutile quanto quella di Terremoto del Bronx.
@Harry: continuo a sostenere che ti applichi troppo su un’intervista di una rivista letta un milione di anni fa.
Tralasciando i discorsi da nerd su chi sia più forte tra Batman e Superman o se Paperinik può sconfiggere Megatron a dadi, mi soffermo sul fatto che parliamo del FIGLIO DI BRUCE LEE.
Con un padre così, cresciuto con quella disciplina rigida e quella filosofia così radicata, non può crescere un pappamolla oliato e sparapose.
Brandon avrà dato il primo cazzotto probabilmente a 3 mesi e avrà spaccato la prima tavoletta di legno a 3 mesi e 2 minuti.
Ciò non toglie che al mondo ci sarà stato qualcuno più forte di lui, ma questo che c’entra ? non capisco il punto.
Brandon era un campione di arti marziali o no ? sicuramente sì. Era forte come il padre ? probabilmente no. Quello di cui sono convinto è che Bruce Lee sia più maestro d’arti marziali che attore mentre Brandon fosse era più attore che non maestro d’arti marziali. Questo non fa di Bruce un attore di merda così come non fa di Brandon una sorta di Kung Fu Panda.
Magari avrà detto una coglionata in un’intervista, magari il giornalista ha scritto male o ha modificato o decontestualizzato quello che Brandon intendeva… ma siamo chiari… Brandon Lee spaccava il culo a Gesù.
@Cleaned: che senso ha vederlo :) ? a stò punto mi recupero i combattimenti su youtube e risparmio tempo.
@harry: avessi sotto un esempio di intervista riportata da culo te la linkerei, ma ho imparato a evitarle 15 anni fa e ora non saprei dove ritrovarne una alla svelta, comunque ci siamo capiti. L’esempio di Curzio e’ indicativo della passione e competenza che viene messa in queste cose. Cosi’ come mi pare di capire che hai afferrato che Van Damme al contrario non lo avevo affatto citato a caso ;)
Come sai, nel caso di diffamazione a mezzo stampa, esiste la querela, che nel caso specifico poteva fruttare molto cash. Ma sai anche che molte riviste le interview le vendono, come pubblicità. E i casini li fanno piuttosto gli uffici stampa.
Al di là di questo, capisco che Van Damme per te sia uguale nella vita e nei film. Infatti citavo van Damme vs Tyson proprio perchè sono certo che tu sia un mio amico del liceo :) E io il tuo :)
Piccola curiosità: hai mai notato che i pugili hanno il naso schiacciato, e qualche strana cicatrice in faccia ? Come mai Van Damme non ne ha ? Di solito, i guerrieri sono pieni di ferite… e NON hanno il culo depilato :)
@Aldo
Brandon Lee spaccava il culo a Gesù. Con questa frase, in effetti, sottolinei la mia tesi, ossia che, per credere in entrambi i personaggi, c’è bisogno di un atto di fede :)
Ok, ritiro tutto, avevi capito al contrario :(
@Harry: Io non credo in Gesù… ma credo in Brandon Lee :D
Rigazzi, come dicono negli ambienti bene, a me stanno cascando un po’ i coglioni.
Vi state impuntando sulle virgole facendo notare a tutti i costi all’autore di turno di aver inciampato malamente (secondo quale ragione superiore? boh) su questo o quest’altro parere.
Questo non vuol dire che non si possa discutere, per carità, e tantomeno accesamente.
Tante volte qui ho detto la mia e ci siamo scornati, ma un conto è discutere e mandarsi anche a fare in culo e una cosa è mettere in continuazione i puntini sulle i su qualunque cazzo di cosa.
Sui Calci scrivono dei grandi professionisti della critica cinematografica nazionale che qui trovano modo di metterci anche il cuore, cioè di scrivere delle proprie passioni per questo o quel attore/regista/MILF senza dover mettere la cravatta e senza dover essere a tutti i costi coerenti, nemmeno con se stessi, e senza misurare ogni parola.
Puoi essere d’accordo o non puoi essere d’accordo, ma saltare in cattedra in continuazione è veramente fuori luogo ed è di una tristezza imbarazzante.
Perdio, da qualche tempo sembra di stare alla fiera dei troll…
Senza togliere nulla alla professionalità dei Calciatori voglio citare una di quelle frasi (sempre di Wim) di cui sono farcite queste rece e che difficilmente qualcuno qui mi sembra cogliere:
“Nanni l’ho conosciuto qualche anno fa. Eravamo giovani, scapestrati, privi di discernimento e dotati di connessione ADSL. […] Mi ha convinto che non c’era niente di male a rifiutare l’arte e a considerare cose tipo Massima Copertura tra i più grandi film mai realizzati per il solo motivo di averlo beccato per caso al videonoleggio nella primavera del ’94”
Tutto il resto sono seghe mentali che a me annoiano da morire, quasi più che mettermi a fare il piacione con commenti come questo…
http://www.youtube.com/watch?v=3WCvJRVu6vQ
@Cleaned
tu sei quello che aveva postato le foto gay di Schwarzy e soci, vero ?
Sappi che ti ammiro. Tu sei un tipo cazzuto.
@Vinz
non so cosa ti è preso ultimamente, sei peggiorato. Prima eri più.. vinx. Ora guardati questa interview e rileggi lentamente il tuo ultimo commento. Poi a nanna :)
@harry: ultimamente parliamo lingue diverse che ti devo dire. Posso stare in piedi ancora un po’ a guardare Twilight Zone?
@Harry Piotta
Fa male al cuore scoprire che Villaggio ha sempre detestato Fantozzi, ma il risultato non cambia: ogni volta che rivedo i suoi primi filmacci mi spakko dalle risate. Il discorso Brandon e’ simile. Davanti a quelle energizzanti pellicole marziali che ha girato “nel frattempo” mi sono fatto un sacco di… flessioni. Il resto non conta. Se ad un certo punto della carriera avesse davvero virato su altri generi, completamente privi di azione, probabilmente avrei smesso di seguirlo, e Amen. Ma qui gia’ stiamo sforando nel Giorgio Pasotti.
@Tutti: Mi chiedo cosa ci sia di male a non voler essere relegato sempre nello stesso ruolo.
Brandon dice di aver imparato le arti marziali perchè il padre lo ha cresciuto così ma lui ha sempre voluto fare l’attore a tutto tondo. Questo non dimostra che fingesse di conoscere le arti marziali ma semplicemente che avrebbe preferito essere riconosciuto come attore completo. Essendo perfiglio di suo padre questo è stato impossibile. Credo sia un discorso abbastanza coerente. Deve essere difficile ( per quanto per molti versi ciò ti semplifica la vita ) essere il retaggio di un personaggio come Bruce Lee.
Lo stesso Van Damme ha minacciato piu’ volte fin dai tempi di Lionheart di volersi ritirare a fare solo film d’amore… “Accerchiato” era a suo modo un piccolo tentativo di transizione passato fortunatamente inosservato, ma pare che l’imminente The Eagle Path sia finalmente (?) il frutto di questo suo eterno tormento.
Posto solo per dire che Proyas è, probabilmente, la peggior delusione cinematografica che abbia mai avuto.
“Il corvo” è eccellente, IMO, sopratutto per le sue scelte. “Dark City” fu clamoroso. Mancava la consacrazione, e invece ha inanellato mediocrità come “I robot” e si è perso via.
Stramaledizione.
Ecco cos’ho dimenticato di dire fin dall’inizio!!! Il rock-movie di Proyas e’ inguardabile. Generalmente amo i rock-movie, ma piuttosto mi riguardo due volte Segnali dal futuro.
@Harry Non tutti i combattenti si rompono il naso, manco i pugili. E gli afroamericani spesso hanno il naso grosso :) Ma a dire il vero qualcuno mi disse che Van Damme aveva il naso da cocainomane. Ora non ho voglia nè interesse di guardare su wikipedia (penso cmq che lo era se non ricordo male), anche se ci ho appena guardato per confermare che era stato campione europeo di qualche cosa (credevo di karate ma invece di full contact). Contro Tyson? Non ne ho idea, ma mi piacerebbe vederlo anche se a livello di ottenimenti uno direbbe decisamente Tyson. Van Damme è invecchiato cmq, Tyson non so quanto.
Poi sul fatto che ci sia molta scena in genere si, ma non esageriamo. E’ che si fanno cose spettacolari per attirare l’attenzione, molte arti marziali sono proprio così di loro senza cercare la televisione. Bruce Lee diceva che erano meno efficaci di quelle meno appariscenti ma più concrete, e probabilmente aveva ragione. D’altro calto a volte si vedono proprio delle baggianate che se le vedi usare dal vivo chi le fa finisce male pure contro una vecchia :D Però di solito sono belle a vedersi quindi stica, per quanto riguarda i film. In qualche rara occasione invece fanno cagare.
Sul fatto che Bruce Lee fosse tutto sto attore: ma cosa. E dire che pure lui si considerava prima attore e poi artista marziale, è il colmo. Aveva praticamente una faccia sola, giusto il combattimento era espressivo (ovviamente) ma è facile che uno trasuda emozioni nell’ambito in cui ha dimestichezza. Cmq c’è di peggio, prendi Steven Gabbiano oppure Chuck Norris, che sono poco espressivi pure quando combattono di solito (soprattutto ultimamente, a furia di fare sti film gli sarà passata l’ispirazione).
Rettifico, c’è una sfilza di KO su wikipedia di Van Damme su varie robe (un’acrobata? ^^). Quindi Tyson vs Van Damme pure dagli ottenimenti non saprei che dire. Ma tanto non lo vedremo mai, è come dire Orso vs Squalo (cit). Bambinetti. :)
Van Damme era molto cinematografico in gran parte per via dei suoi studi di danza classica (da qui anche il culo depilato? molto probabile), ma non ha esperienze particolarmente rilevanti nel settore botte, soprattutto se confrontato con Lee, Norris e Seagal. Ai tempi d’oro era molto acrobatico, anche se per tirare un calcio prendeva una rincorsa che nel frattempo Bruce Lee gli disegnava la monnalisa in faccia. Da Tyson credo che a tutt’oggi ci dovrebbe stare lontano chiunque. Per approfondimenti ricordo che c’e’ il volumetto Il cinema secondo Van Damme, scritto svariati anni fa da uno della redazione :)
Ammazza che mattone ^^; Poi me lo leggo, interessante, m’era sfuggito. Cmq passi Chuck Norris, e ovviamente Bruce Lee c’ha un’agilità che quasi tutti si sognano (ne parlo ancora al presente perchè praticamente è immortale), ma Seagal ha davvero tutta st’esperienza di combattimento a parte la lunga pratica e l’insegnamento? E’ diverso dall’aver mandato ko un sacco di persone a dei tornei europei. Non per sminuire, ma non direi che mena più di Van damme anzi, almeno così a occhio (poi in realtà non si può mai dire eh, visto che cmq sono prevalentemente attori è difficile giudicare, e poi si combatte apposta non per niente, è una questione di probabilità tutto qui).
Ma se volessimo veramente parlare di bestie dovremmo parlare soprattutto dei campioni mondiali delle varie arti marziali invece che degli attori. A volte sono la stessa cosa (prendi Chuck Norris).
Steven Seagal e’ settimo dan di Aikido, al suo livello al mondo ce ne sono pochi. Van Damme se ricordo correttamente ha al massimo qualche torneino regionale. Forse ti frega che l’aikido e’ meno appariscente di kung fu e karate…
Tornei europei non regionali. Stica settimo dan, è probabile che gli alti livelli sono per lo più onorari (e giustamente anche, visto che rende famosa l’arte marziale e insegna da tanto tempo… visto quant’è famoso controllerei se i dan sono lievitati da quando è cominciato ad essere effettivamente famoso). E no non è per l’appariscenza, anzi forse se è meno appariscente è un buon segno (sempre stando a quanto diceva Bruce Lee). Insomma per dirtene una se un campione mondiale di aikido dovesse combattere contro un massimo dan di aikido (e bada bene sono cose spesso diverse) io punterei sul campione mondiale. Semplicemente perchè ha esperienza testimoniata di combattimento in situazione di stress.
Però non la voglio passare per una legge assoluta, può darsi pure che quelli che non rendono nei tornei rendono nella vita, e che quelli che hanno reso nei tornei nella vita rendono di meno. Per me è giusto una buona possibilità, riconoscendo che sicuramente entrambi menano parecchio. Per saperne di più bisognerebbe studiarci sopra e non mi interessa, già c’ho quel mattone da leggere su JC :D
Aggiungo anche che a volte i campioni mondiali poi diventano dei maestri e salgono ai massimi livelli di dan. Ecco quella penso sia la bestia che mena di più. Saranno attempati a volte ma hanno sia l’esperienza che gli anni di studio.
Non esistono tornei sportivi di aikido, e’ arte marziale prettamente difensiva e un contesto agonistico non avrebbe senso. Dopodiche’ se non erro Steven e’ almeno sesto dan gia’ dagli anni ’80. Poi potrei citarti le sue esperienze militari o di quando lo chiamavano a fare corsi di autodifesa alla SWAT, cose di cui esistono documenti, ma qui si entrerebbe in un territorio fumosissimo su cui non si e’ ancora capito l’esatto confine tra la realta’ e le chiavate che Steven – come ogni bravo esperto di arti marziali – ama raccontare su se stesso. Van Damme pero’ non lo hanno contattato a fare queste cose neanche per finta ;)
Oh sia chiaro, Van Damme e’ sempre stato il mio preferito, ma se la si mette sull’agonistica e’ nettamente la star col CV piu’ debole…
Lol povero Steven, vabbè a leggere la sua bio su voci fumose sarebbe pure la reincarnazione di un certo dalai lama e ha conoscenze nella CIA e ha lavorato per persone potenti ^_^
Non sapevo che non facessero tornei di menare, ho visto che fanno delle forme, interessante. Beh tanto peggio, sai quanti “danoni” ci sono in giro nelle varie arti marziali? Ok Steven è famoso (e fumoso), e molto è quello. Avrà pure qualche merito reale, o forse di più, ma è difficile prenderlo troppo sul serio (vedi sopra).
I dan quindi sono basati su tutto fuorchè scontri (ergo efficacia) confermata. E pure un regionale, e certamente un nazionale, imho potrebbero benissimo aprire un dan che insegna e basta (si vabbè fa parte di quell’arte marziale ma cambia poco a livello di valutazione esteriore, poi magari lui lo sa quanto mena o quelli che lo conoscono bene).
Se fossi un datore di lavoro e vedrei un curriculum come la bio di Seagal non mi fiderei ma lo chiamerei per vedere chi cazzo è ^_^ Ma c’è tanto di quel fumo, JCVD ce l’avrà più corta ma mi da più fiducia almeno ha messo tipo tre persone ko di fila ad un torneo. Poi liberi di credere a Steven o forse di farvi sedurre dal suo fumo :D
Questa piccola parentesi nella parentesi nella parentesi dei commenti sul film di Brandon Lee che centra poco e niente ormai mi fa pensare al presunto diverbio fra Seagal e JCVD, non so se ne lessi qua o altrove, nel caso se ve lo siete perso youtubbatelo, non si vede niente tranne JCVD che racconta divertito.
Credo che un sogno di molti qui, ovvio e palese, sarebbe chiuderli tutti in una gabbia e farli menare. :D Cazzo quanto sarebbe bello. E se poi vincesse il primo coglione forse ci sentiremmo tutti di merda ^_^
L’unica cosa sicura e’ che Steven ha fatto davvero il bodyguard per le star, perche’ e’ cosi’ che si e’ procurato il contratto per il primo film ;)
Guarda, l’aikido e’ una cosa molto diversa dalle arti marziali classiche e difficile da valutare se non si ha presente come funziona. Sono almeno al 90% tecniche di difesa, molte delle quali si basano su situazioni tutto sommato facili da applicare al quotidiano. Ti basti pensare che – anche se non necessariamente da Steven in persona… – viene davvero insegnata alle forze militari nei corsi di autodifesa. Non mi metto a fare i garini fra i vari stili, ma se aiuta ti posso citare un commento di un mio vecchio compagno di corso che le aveva provate un po’ tutte: “Se sei una cintura bianca di judo/karate/kickboxing e sfidi una cintura nera, per vincere ti basta essere piu’ grosso, ed e’ per questo che esistono le categorie di peso. Nell’aikido invece non ci sono cazzi, puoi anche essere alto letteralmente la meta’ ma quello che conta e’ che sei bravo.”
Phoenix: se hai dei dubbi sull’esito di Van Damme vs Tyson (ma anche il miglior Van Damme contro il peggior Tyson), mi sa che quello che si fa sedurre dal fumo sei tu.
Scusa per i toni, ma l’hai detta proprio grossa.
Nanni: sarebbe bello se esistesse un’arte marziale così, ma nello scontro fisico quello grosso parte comunque avvantaggiato, sempre. La tecnica serve a colmare questo svantaggio.
Allo stesso modo se una bianca batte una nera solo perchè è grosso, la cintura nera può tranquillamente buttare l’uniforme nel cesso, perchè in tutti quegli anni non ha imparato un cazzo.
@ratto: fondamentalmente la faccenda parte dal fatto che in Aikido si mantiene una certa distanza dopodiche’ sono tutte leve, e le leve sfruttano l’energia dell’avversario piu’ che la tua la’ dove diversamente – faccio un esempio a caso – il Judo e’ piu’ un corpo a corpo in cui la differenza di forza conta davvero parecchio. Io stesso da cintura bianca facevo volare gente grossa il doppio di me come ridere – e’ solo questione che mi avevano insegnato a farlo. Sia chiaro che non sto facendo discorsi alla “la mia arte marziale e’ meglio della tua”, pero’ l’aikido e’ davvero concettualmente tutt’altro e, la’ dove ha senso applicarlo, la differenza si nota. Se un ciccione ti vola addosso e non ti scansi in tempo l’aikido non ti serve gia’ piu’ a un cazzo, per dire.
@Nanni Ti hanno detto una cavolata :) Come si può considerare uno più grosso di cintura bianca che le da a uno più piccolo di cintura nera. E’ ridicolo, vedi i grossi come le prendono bene se si muovono goffo, non si coprono e sono deboli in determinati punti, lenti e inesperti. E poi c’è cintura nera e cintura nera, ciò che conta alla fine è l’esperienza effettiva e il potenziale fisico. Ma c’è tanto fumo anche fra le arti marziali, gelosie, incomprensioni, competizione che raramente trova sfogo tranne negli incontri misti ma anche li chi cavolo arbitra? Prendi pure una cintura blu che ha fatto tanti incontri, magari ha già vinto qualche regionale, mandala contro una cintura bianca, lo massacra. Almeno in gara. Fuori dipende, un combattimento reale può essere più brutale e può cambiare le cose. Chissà se le arti marziali miste prenderanno più piede rispetto a quelle tradizionali.
@ratto Non ci sono certezze, Tyson è pur sempre un pugile. Non ho la presunzione di sapere come andrebbe a finire. Avrei dubbi, tanto per chiarire, pure su Tyson vs Chuck Norris. Certo se fosse un incontro di Boxe JCVD morirebbe solo a guardarlo! Ma io intendo un incontro libero, possibilmente mortale (insomma “come nei film”). Basta un calcio nel punto giusto per far crollare un gigante. Certo, per come vedo messo ora JCVD uhm… diciamo il JCVD di un tempo. E’ invecchiato pure lui. Ora forse non avrebbe molte speranze, ma non so Tyson come s’è ridotto.
Diverse arti marziali (quasi tutte) nascono dallo sfruttare la forza dell’avversario, non solo l’aikido, ma anche il tai chi (da cui l’aikido si origina) e il karate secondo le interpretazioni più in auge ora, che cercano un approccio più morbido.
C’è chi dice che le arti marziali nascono per portare a casa la pelle quando ti attacca uno più forte di te, e sono d’accordo.
Ma il fatto è che, a parità di tecnica, se sei più grosso sei avvantaggiato.
Allo stesso modo, se dopo 3 mesi di boxe un peso massimo va contro un piuma professionista (30-40 kg di differenza), il massimo si ritrova in tempo zero con la faccia che sembra un canotto.
L’aikido comunque mi piace molto e ha alcuni principi molto efficaci, poi la variante violenta che usa steve-o è divertentissima.
Bianca contro nera e’ esagerato, sicuro, ma gialla contro (occazzo, che colori ci sono?)… facciamo arancione contro marrone? Se il marrone e’ un peso piuma e l’arancione un gigante ne viene fuori una cosa piu’ equilibrata di quel che sembra.
La faccenda e’ che a judo/karate esistono le categorie di pesi, e per un motivo, mentre in Aikido a parita’ di tecnica non c’e’ la minima differenza a mandare un nano contro un gigante se si gioca con le stesse regole. Lo vedevo e facevo quotidianamente.
Poi io mi fermo piu’ o meno qui, non ho certo affermato che l’Aikido si basa su principi esclusivi, ma e’ bello specializzato e, per l’impossibilita’ a darne una forma agonistica che abbia senso, sicuramente molto diverso dalla media.
Che bello mi sembra di aver di nuovo 13 anni! ;D
Ci sono voluti 100 commenti ma alla fine la verità è emersa (mica siamo su Repubblica :P). Brandon Lee era persino imbarazzato dalle arti marziali, visibilmente, come emerge dalla intw (vero @Aldo ? ti sei ammutolito :) ). Van Damme, confermato ballerino dal @Nanni ad personam, il massimo. Il naso dei nostri eroi è ampiamente stonacato, così come spesso il loro culo è depilato. E a proposito, visto che è stato citato, anche Keanu fa parte dell’altra squadra. Per questo Matrix ha una sottotrama gay: Morpheus vuole l’eletto, l’eletto salva Morpheus, e le batterie del Silkepil si scaricano in fretta.
Poi, vedo che in mia assenza, sono uscite fuori le colonne portanti come Seagal e l’inarrivabile Chuck.
@Phoenix
Se pensi davvero che qualcuno sul pianeta Terra, possa davvero avere una chance contro Mike Tyson, beh, io ti ringrazio. Ma di cuore, eh ?
@Cleaned
Per non parlare di Volontè quando ha rinnegato l’Indio.
@ratto
le tue affermazioni sono esatte. Però ricordati che Tyson era molto più basso, ossia meno grosso, dei suoi avversari. Se ti riguardi gli incontri noterai che lui picchiava sempre dal basso verso l’alto.
@Cobry
vedi che discussione interessante è venuta fuori ?
Detto questo, sul fattore “peso” hai parzialmente ragione ma fondamentalmente torto. Te lo dico perché io sono maestro di Wing Tsung. Quando ero allievo, facevo gli stage. E agli stage mi trovavo davanti Cuciuffo. Cuciuffo era un maestro, di quelli veri, però era alto la metà di me, meno muscoloso di me, e aveva un sorrisetto beffardo. Ah, aveva anche il doppio degli anni. Insomma, uno che ti fa sentire sicuro di vincere. Nonostante io fossi un promettente Street Fighter, non li vedevo nemmeno arrivare: non sapevo nemmeno se erano calci o pugni. Comunque facevano male. Tecnicamente parlando, era un nano da combattimento. Però della serie : impossibile vincerlo.
13 anni ? io pensavo 17 :)
@Harry
Scusa Harry. Mi sono ammutolito perchè a me i discorsi su chi sia più forte tra Bruce Lee e Jacky Chan o tra L’Uomo Ragno e Ken il Guerriero mi hanno sempre fatto cadere le palle e ho trovato gli ultimi commenti inutili e poco interessanti.
Però dal tuo ultimo commento è emersa una cosa importantissima: che sei maestro di Wing Tsung e solo da questo si evince la tua avversione verso Brandon Lee e la sua presa di distanza dai film di arti marziali. Diciamo che ti ha deluso e tu non gliela perdoni ;).
> vedi che discussione interessante è venuta fuori ?
bravo Harry! sono un tot orgoglioso :)
@Aldo
il concetto di interessante è soggettivo, come certamente saprai. Per esempio io trovo più penetranti gli ultimi commenti rispetto a quelli in cui non si riusciva a convincerti che Brandon fosse una marionetta.
Brandon non mi avrebbe mai affrontato. E sai perché ? perchè per un attore (e come avrai capito a lui delle arti marziali non gliene fregava nulla) che vuol essere fico, l’integrità del volto è importante. E il Brandy aveva proprio un faccino profumato da angioletto.
Il suo papi invece lo avrei evitato con cura.
@Cobry
orgoglioso di te stesso. Così mi piaci :))
@Harry: Appunto… io ho detto che a me non interessavano gli ultimi commenti e quindi ne sono restato fuori. Sono tornato a scrivere solo perchè mi hai rimesso in mezzo :). A me interessa poco il lato agonistico dei personaggi di cui si parla. Io amo i film e quindi poco me ne importa dei risultati ottenuti da Van Damme se poi mi si appende alle suppellettili con una spaccata a 180 gradi perfetti.
Stesso discorso lo faccio per Brandon Lee che ha dato il meglio di se in un film dove sfoggiava assai poche mossette. Come dicevo più sopra: Brandon era attore, Bruce un combattente.
Ok basta teorie ora tocca fare la prova del nove e prendere il nano che mena di Harry e metterlo contro Tyson e vedere che succede. Ci infilerei pure uno squalo e un orso che non fa mai male. E Justin Bieber, tanto per farlo morire male. :D
Quando dicevo che quella di Brandon era tutta una farse nessuno mi credeva, poi avete visto l’intw e avete dovuto ammettere che stavo dicendo la verità (anche se nel frattempo erano stati scomodati concetti filosofici, l’ipotesi che non avevo capito niente io, la manipolazione della verità da parte di “certa stampa”, e persino Gesù Bambino). Infatti io dico sempre cose vere, cioè cose che so con certezza. È il mio carattere.
Ora, il nano da combattimento, esiste. E fa cose impensabili. Per esempio una volta si è concentrato, isolandosi dalla realtà, e riducendo di circa il 30% la sua massa corporea (era davvero piccolissimo) ma aumentando del 300% la densità molecolare del suo organismo. Due allievi forzuti gli si sono avvicinati e, come lui aveva disposto, hanno provato a sollevarlo da terra. Beh, non ci sono riusciti. Sembrava saldato al pavimento.
Un’altra volta, durante una dimostrazione in cui un pazzo aveva pensato di poterlo sfidare, ha fatto un salto, volando altissimo, a perdita d’occhio, e atterrando ha toccato con la punta del piede destro la testa dello sfidante, stando in verticale sopra di lui. Avrebbe potuto ucciderlo, ma si è limitato a toccargli la chierica, dandogli un buffetto. Poi, una volta a terra, si è accarezzato i baffi, nel silenzio che aveva creato tra noi. Infatti ha dei baffi molto lunghi.
Rotfl il nano da combattimento esiste, ed è americ… uhm…
@Harry:
No, Harry. Tu hai detto che fingeva. E’ diverso. E’ da questo che è partito tutto il casino. Infatti non ci si spiegava come avessi potuto affermare che il figlio di Bruce Lee potesse fingere di essere un maestro di arti marziali. Poi TU hai chiarito che ti riferivi alla sua poca voglia di essere inquadrato come attore di film di arti marziali e da lì sono uscite le interviste. Infatti il primo link ad un video con intervista l’ho messo io.
Io ritorno a dire: non me ne importa se ha vinto coppe o medaglie o se fa o non fa film di arti marziali controvoglia. A me interessa lo spettacolo.
Per quanto riguarda il nano coi superpoteri, voglio vedere un video… passate un link.
Harry: Tyson era più basso ma il peso era più o meno uguale ai suoi avversari. Ciò che lo rendeva un fenomeno era appunto la capacità di accorciare le distanze in un lampo, grazie a una mobilità incredibile di busto e un senso del tempo fenomenale.
E una volta che ce lo avevi sotto ti scaricava addosso quei missili scud che aveva al posto dei ganci.
Dopo la galera ha perso queste capacità (per mille motivi), e gli è rimasta solo la castagna. (che è sempre l’ultima ad andarsene)