La battaglia per dirigere il primo film di Batman fu lunga, sanguinosa e non priva di vittime. Molti registi armati di ottime intenzioni si fecero avanti e ne uscirono con l’orgoglio e il curriculum ferito, solo per vedersi preferire dalla Warner Bros. uno che dal primo giorno di riprese a oggi non ha smesso per un minuto di dire che a lui, di Batman, non gliene fregava un cazzo. Fra i pretendenti rifiutati si ricordano nomi di una certa importanza oggi come allora come Ivan Reitman, Joe Dante e, non ultimo, Sam Raimi. Il che è buffo, in un certo senso, perché ho sempre considerato Sam Raimi come una specie di Tim Burton ma col talento. Un talento a cui puoi chiudere la porta in faccia, ma che non puoi imbrigliare, e infatti due minuti dopo Raimi stava battagliando per i diritti su The Shadow, un pre-supereroe nato sulle riviste pulp degli anni ’30 universalmente riconosciuto come una delle fonti di ispirazione per Batman. Altra porta in faccia (anni dopo ne verrà realizzato un film con Alec Baldwin non proprio all’altezza del materiale d’origine), ed è a quel punto che Raimi ha l’illuminazione: se vuole fare un film su un supereroe, fa prima a crearselo da solo.
Nasce così nel 1990 Darkman, giustiziere sfigurato e mezzo pazzo che omaggia i film di mostri della tradizione Universal e che la Universal finanziò sperando di cavalcare il successo ai botteghini di Batman.
Vidi Darkman da bambino e, come spesso mi accadeva a quell’età grazie a genitori che si applicavano con estrema diligenza nel proibirmi di guardare film coi mostri, lo vidi a spizzichi e bocconi nel corso di innumerevoli trasmissioni televisive riempiendo i buchi coi racconti di cugini più grandi e amici più intraprendenti.
O almeno questo era quello che credevo.
Rivedendolo oggi mi sono reso conto che il film che ero convinto di avere visto, o almeno di conoscere per sommi capi, era in realtà un pastone che combinava in un’unica sceneggiatura Darkman e i suoi sequel, Il fantasma dell’Opera, The Shadow, L’uomo invisibile e l’episodio di Batman sull’origine di Clayface.
Niente di tutto questo, eppure molto di tutto questo. Perché al di là della sua sceneggiatura, all’avanguardia sotto molti aspetti, Darkman è un calderone di suggestioni passate e future, un film che ha assorbito come una spugna i toni, i temi e le atmosfere di ciò che affascinava Sam Raimi e che con altrettanta facilità ha influenzato ciò che è venuto dopo.
Ma di cosa parliamo quando parliamo di Darkman?
Lo scienziato Peyton Westlake (e se pensate che sia un nome da nerd, aspettate di vedere certi golfini che indossa) è a un passo dal fare una scoperta che rivoluzionerà la medicina moderna: ha praticamente inventato la stampante 3D nel 1990 (!!!) e la sta usando per realizzare una pelle artificiale compatibile col corpo umano per trattare persone colpite da ustioni gravi. L’unico problema, al momento, è che non riesce a creare un campione che resista per più di 90 minuti senza deteriorarsi, ma anche questo ostacolo sta per essere superato.
Purtroppo per lui, la sua fidanzata Julie, un’avvocatessa troppo onesta in una città troppo corrotta, si è messa nei guai con certi brutti ceffi del mondo immobiliare (giuro!) entrando in possesso di alcuni documenti che scottano, e a farne le spese sarà proprio Peyton: una notte un gruppo di gangster fa irruzione nel suo laboratorio (convenientemente annesso alla casa in cui vivono lui e Julie) per impadronirsi dei documenti, e nel processo Peyton viene torturato, sfigurato e fatto saltare in aria assieme al palazzo.
Peyton viene dato per morto nell’esplosione, ma in realtà, irriconoscibile a causa delle ferite e privo di sensi, è stato soccorso e sottoposto a una procedura d’avanguardia per gli ustionati gravi che consiste nella rimozione chirurgica di quel tratto di sistema nervoso responsabile della percezione del dolore. A questo punto Peyton è orribilmente sfigurato, creduto morto da tutti i suoi cari, non è più in grado di provare dolore fisico e questo ha come effetto collaterale, per qualche motivo, un incremento dell’adrenalina nel corpo e vari disturbi a livello psichico, perciò, come tutte le persone psichicamente disturbate, si costruisce un laboratorio segreto in una fabbrica abbandonata e giura vendetta a chi gli ha fatto del male.
Vista oggi, quella di Darkman sembra quasi un’origin story al contrario, che sovverte il canone ultracollaudato (vedi tutti, da Spiderman in poi) della formula “from zero to hero”: Peyton non è un reietto o un emarginato che riesce a conquistare ciò che prima gli era precluso grazie alla scoperta di un superpotere, è un uomo che ha già tutto — una carriera, l’amore di una donna, una vita felice — a cui l’incidente che gli “donerà” i poteri porta via ogni cosa. Tutto nella genesi di Darkman ruota attorno alla perdita, il suo stesso potere è in realtà una menomazione, un qualcosa in meno: l’incapacità di provare dolore e, per estensione, di provare paura, si rivela a lungo andare qualcosa di alienante, un handicap mentale più che un vantaggio fisico; ciò che fa di lui un superumano lo rende in realtà un po’ meno che umano.
E poiché a poteri di merda non corrisponde nessuna responsabilità, per buona parte della pellicola Darkman non ha alcun interesse a difendere la propria città, i deboli o gli oppressi: la sua quest consiste unicamente nel cercare di riappropriarsi di ciò che era suo (perfezionare la formula della pelle artificiale, riavere la sua faccia, riavvicinarsi a Julie), di riconquistare quella normalità che gli è stata dolorosamente portata via, e come ogni antieroe che si rispetti, fallisce miseramente. L’unica cosa che gli riesce è la vendetta, che spogliata di qualunque epicità diventa l’azione violenta, a volte addirittura sadica, e disorganizzata di un uomo guidato da un odio a tratti lucido, a tratti folle.
Una storia che non sfigurerebbe come genesi di un cattivo della serie animata di Batman, quella bellissima degli anni 90, e anzi, non mi stupirebbe scoprire che la visione di Darkman abbia influenzato Bruce Timm e i suoi collaboratori più di quanto non l’avesse fatto il Batman di Burton, basti vedere l’ottimo lavoro di rilettura di villain storici come Mr. Freeze (scienziato pazzo vittima di un incidente di laboratorio che fa di tutto per riunirsi alla moglie perduta) e Clayface (ex attore rimasto sfigurato, che ha perso la propria faccia ma può “indossare” quella di chiunque altro). Come sono abbastanza sicuro abbia influenzato quel venditore di aspirapolveri di Todd McFarlane quando ha creato Spawn, personaggio simbolo della new wave dark del fumetto americano degli anni 90: le sue origini — un uomo morto che fa un patto col diavolo e torna sulla Terra sotto forma di demone dal volto sfigurato, solo per scoprire che la sua donna si è rifatta una vita e finisce a combattere il male perché non gli è rimasto nient’altro — sono praticamente quelle di un Darkman al testosterone che incontra il Faust.
Ma quasi dimenticavo di dirvi la roba più importante di tutte, ovvero chi si fa carico, di fronte alla macchina da presa, di tutta questa responsabilità, chi si cela dietro le molteplici maschere di Darkman.
Sotto dieci strati di trucco, colla e lattice, c’è l’allora quarantenne Liam Neeson (non diverso dall’oggi sessantenne Liam Neeson; ha proprio ragione Michael Keaton in Birdman: i 60 sono i nuovi 40), prima della sua rinascita come eroe action con un passato da attore impegnato e prima di quel passato da attore impegnato. Nel 1990 Neeson è un attore irlandese apprezzato ma ancora poco conosciuto in America che non si tira indietro di fronte a niente: sedute da 18 ore solo per il make-up o starsene appeso a un cavo a 15 metri d’altezza, pur soffrendo di vertigini, per girare un inseguimento in elicottero sono sfide che il futuro Bryan Mills accetta con entusiasmo nel suo primo ruolo da protagonista in una pellicola hollywoodiana ad alto budget.
All’inizio Raimi voleva Bruce Campbell, che credo sia la frase che Raimi dice più spesso nella sua vita — ma trovando resistenze da parte degli studios, che forse non si fidavano completamente ad affidare la parte principale a un semplice caratterista, è costretto a ripiegare su un attore esperto, con un grosso background teatrale, capace di esprimere un vasto range di emozioni, di raccontare il tormento interiore di un uomo distrutto che lotta per conservare l’ultimo brandello della propria umanità, senza usare la faccia. A quanti compromessi deve scendere un regista quando è sotto contratto con una grossa casa di produzione, eh?
Nel ruolo di Julie, la fidanzata di Peyton/damigella in pericolo, c’è invece Frances McDormand, la moglie dei fratelli Coen (sì, ufficialmente è sposata solo con uno dei due, Joel, ma niente mi toglierà dalla testa che abbiano un torbidissimo menage-a-trois), che si racconta trovò un’intesa perfetta con Neeson ma scazzò di brutto con Raimi, nonostante fossero amici di vecchia data. Intanto i Coen, anche loro legati a Raimi dai tempi de La Casa (praticamente glielo montarono loro), danno il proprio contributo non creditato servendo come “script doctor” (sorta di supervisore generale il cui compito, a script ultimato, è capire cosa non funziona e aggiustarlo) durante l’infinita gestazione della sceneggiatura, passata per le mani di una marea di autori e attraverso almeno 12 riscritture, prima del semaforo verde della Universal. Il che costituisce probabilmente l’unico, vero limite della pellicola.
La storia raccontata in Darkman è semplice e lineare, non ha veri buchi di sceneggiatura, ma diversi dettagli non quagliano e più di una volta la proverbiale pistola di Chekhov presentata nel primo atto non fa fuoco nel terzo. I due esempi più lampanti: nella metodica caccia ai suoi aguzzini a uso ucciderli male, Peyton ne dimentica inspiegabilmente uno, che da un certo punto in poi, però, scompare dalla pellicola; e, soprattutto, la questione della pelle sintetica: la scoperta che per evitarne il deterioramento vada tenuta lontana dalla luce viene presentato a inizio film come un dettaglio importantissimo, ma non ne viene più fatta menzione, né ha alcuna applicazione pratica nella seconda metà, nonostante tutto lasciasse pensare il contrario in un film che, beh, si intitola Darkman.
L’impressione è che Raimi avesse un’idea più complessa o almeno più articolata di cosa doveva succedere nel suo film, mentre gli studios premevano per tenere le cose semplici, alleggerire il copione, sfoltirlo del superfluo, e un po’ di concetti siano andati perduti per effetto del telefono senza fili mentre lo script passava da una persona all’altra.
Oppure, semplicemente, Raimi non era ancora uno sceneggiatore così esperto.
A questo punto della sua carriera, il Sam nazionale ha scritto e diretto solo tre versioni de La Casa — vale a dire il corto Within the Woods, la versione lunga La Casa e il sequel-remake La Casa 2: sempre lo stesso film, ma ogni volta più figo — e diretto (la sceneggiatura era dei Coen) I due criminali più pazzi del mondo. Darkman è il suo primo lavoro non indipendente e non finanziato coi soldi della paghetta, la Universal è abbastanza intrigata da investirci una decina di milioni di dollari (diventati 16 ora della fine delle riprese; non tantissimo, ma neanche poco, per l’epoca), ma impone, comprensibilmente, anche molti paletti.
La fortuna di Darkman è che nonostante le limitazioni, al momento della verità Raimi è sempre in grado di portare il film dove vuole lui, e “dove vuole lui” è un luogo bellissimo: che si tratti di spuntarla sul casting e incorniciare Bruce Campbell in un’ultima gloriosa inquadratura (altri camei rilevanti: i fratelli Coen in macchina durante l’inseguimento in elicottero, Sam Raimi e John Landis in camice nella scena dell’ospedale), di infarcire un film che dovrebbe avere i toni di uno pseudo-Batman di umorismo slapstick e gag surreali, di piazzare dove meno te l’aspetteresti soggettive impossibili, dissolvenze incrociate senza vergogna e sequenze oniriche fuori di testa che attingono a piene mani dall’esperienza degli effetti speciali fai-da-te e dal registro cartoonesco dei suoi esordi con La Casa. Perché forse Raimi non è né sarà mai un genio della scrittura, ma è senza ombra di dubbio un assoluto maestro della messinscena e il set di Darkman è il suo fottuto parco giochi.
Per tutti gli anni ’90 Darkman ha goduto dello status di film di culto, vale a dire che in quattro erano a conoscenza della sua esistenza ma signora mia che baccano che facevano quei quattro, ed era considerato tra gli addetti ai lavori il miglior film di supereroi in circolazione, che è poi uno dei motivi per cui a Raimi verrà messo in mano Spiderman nel 2001 (sul quale onestamente ho sempre avuto quache perplessità, ma non mi addentro in questo territorio perché ho visto gente affermare che il secondo Spiderman fosse un capolavoro e non so se ho la forza di sostenere una conversazione del genere).
Poi, come tutti sappiamo, nel 2000 arriveranno gli X-Men e questo cambierà, nel bene e nel male, tutte le carte in tavola, a livello di stile, forma e contenuti, ma non credo abbia davvero senso pensare a Darkman come a qualcosa che esiste in opposizione alla nuova ondata di cinecomix. Darkman gioca a un gioco più antico e tutto suo, è una delle ultime, dei più autentici e ispirati omaggi a quel mondo pulp precursore delle storie a fumetti, e oggi, a pochi giorni dal suo 25esimo anniversario, sono qui a ricordarvi che se non ve lo siete ancora (ri)visto siete dei pazzi.
DVD-quote:
“Il miglior film di supereroi degli anni 90. E anche un po’ dopo.”
Quantum Tarantino, i400Calci.com
Quanto mi manca quel Raimi..
Ok, non potete saperlo, ma uno di quei quattro cani sciolti scappati di casa che appunto negli anni 90 erano a conoscenza della sua esistenza e lo adoravano, e poi si incatenavano davanti alle porte dei cinema dandosi fuoco e chiedendone l’uscita in sala?
Io ero uno di loro. Ho ancora il DVD ORIGINALE.
Quoto la DVD-quote.
Sì questo e The Crow sono ottimi esempi di ‘anarchia controllata’ anni ’90: un pelo sopra l’underground per essere vedibili un po’ da tutti, non troppo patinati da perdere la magia del pericolo e della follia. Bei ricordi.
Hai proprio ragione! “Il corvo”… che atmosfera urbana! Oggi quasi impossibile da rendere con la fotografia digitale secondo me. Poi il brutto è che non si vuole manco renderla! Mah!
Riuscii a beccare “Darkman” in una sala di seconda visione; ed ero io nella posizione di cugino più grande, molto più grande, che portava con sé un ragazzino di undici anni scarsi ma già cultore di mostri assortiti (oltre che di Conan il Barbaro): gli esercenti di paese, spesso e volentieri, nemmeno esponevano il VM14 e non lo fecero neanche per il film di Sam Raimi.
Che, naturalmente, impressionò entrambi solo in senso positivo.
Io sono uno di quelli che il secondo Spider-Man di Raimi è un capolavoro.
D’altro canto, com’è facile intuire, io di cinema non capisco un cazzo.
Senti,Spider-man 2 è sicuramente un gran bel film,però ci sono 2 errori di sceneggiatura/forzatura della trama che levati. SPOILER SPOILER 1: Come fa James Franco a conoscere l’ubicazione del nascondiglio segreto di Octopus ?? 2: Per quale cazzo di ragione Octopus accetta di lavorare per Goblin Junior ?? Cioè,lui irrompe in casa con le sue braccia meccaniche nella villa,minaccia J.franco e lui gli dice “senti,se lavori per me e mi catturi Spider-man io ti do tutto il Tritio che vuoi” ,e lui ??? “Ma certo che lavoro per te” ,ma dico io,c’hai le braccia meccaniche,prendi per un piede quel cazzo di ragazzino viziato e fatti dare il cazzo di Tritio,e se fa resistenza spezzagli un braccio e poi una gamba… Insomma dammi questo cazzo di tritio per la puttana. E ah poi un’ultimo difetto minore,che minchia ci fa il fidanzato/uomo-lupo alla testa delle macchine della polizia ? Che è successo? ” Pronto signor Jameson,si qua è la polizia,abbiamo scoperto il nascondiglio del dottor Octopus,si si ci stà anche Spider-man,senta le andrebbe di venire con noi che noi qua stiamo per intervenire… perfetto ok passiamo a prenderla tra 5 minuti “. E comunque a parte qualche difettuccio gran film.
La sindrome di TDKR non deve colpire anche film pregressi! XD
Un grandissimo Raimi, ancora una volta! Mi mancava questa rece, adesso che c’è sono felice! Durante il lavoro sulla sceneggiatura di Darkman, pare che i F.lli Raimi si siano presi qualche giorno di pausa per scrivere un soggetto (“The Curse”) che anni dopo sarebbe poi diventato Drag Me to Hell. Insieme a Crimewave comunque sto film è un banco di prova per tantissime idee che vedremo riciclate nei primi due Spider-man
Visto un po’ di volte su Italia 1 in età prepuberale, lo ricordo bello bello bello. In realtà fra Raimi e Burton vedo un certo parallelismo nell’affermarsi come ottimi registi dalla forte poetica e finire oggi ad essere dei mestieranti un po’ troppo manieristi (con la differenza che i film peggiori di Raimi stanno comunque in piedi, quelli di Burton sono dei disastri). Molto calzante l’epitteto per McFarlane, credo lo riciclerò (ho letto Spawn per anni prima di riprendere in mano la mia vita). Infine per me Spiderman 2 non è un capolavoro, ma rimane sicuramente il miglior cinefumetto sul Ragno ad oggi.
“In realtà fra Raimi e Burton vedo un certo parallelismo nell’affermarsi come ottimi registi dalla forte poetica e finire oggi ad essere dei mestieranti un po’ troppo manieristi (con la differenza che i film peggiori di Raimi stanno comunque in piedi, quelli di Burton sono dei disastri)”
Già! L’ unico film di Raimi che mi sta sul cavolo è “Pronti a morire”! Dovrei rivederlo, ma non ne ho proprio voglia! Il cast però è interessante: Sharon Stone sex-symbol del periodo, Russel Crowe al suo esordio americano se non erro, Gene Hackman che stava vivendo una nuova giovinezza al cinema, un emergente Leo Di Caprio… nonostante ciò continuo comunque a non aver voglia di rimetterci mano! °_O XD
Comunque Raimi e Campbell sono al lavoro su una mini serie intitolata ash vs the army of darkness in uscita ad Halloween e promettono demenzialita e sangue a ettolitri! La cosa mi rende ovviamente entusiasta anche se temo voglia dire che un altro lungometraggio non lo faranno più..
Anch’io ho sempre visto questo film a tratti, mai interamente. Non so perche’, ma urge recupero adesso.
Partendo poi dalla recensione e dalla descrizione di Peyton Westlake, mi vengono in mente i vilain dei primi 2 Spider-Man di Raimi: Green Goblin e Doctor Octopus. Entrambi 2 geni privati della proprio normalita’ e diventati pazzi; animati da un feroce senso di vendetta e dal desiderio di ristabilire/recuperare l’ordine perduto, e per questo destinati a fallire. Ecco, mi piace pensare a Darkman come a un villain sotto mentite spoglie…
@Quantum: alla fine non ho capito se lo consideri un bel film o no…
ps. ma Neeson è nato vecchio?
darkman è un filmone!
i vari Spider man (che sono tutti merda per teenagers) e film marvel
a dark man gli succhiano le palle
Straquoto, darkman è uno stracult!!!
“Solo 5 dollari per vedere il mostro che balla!”
Concordo in pieno su tutto, ho avuto modo di rivederlo non troppo tempo fa, con occhi più adulti, e falle nella storia ce ne sono ma diavolo se passano in secondo piano! Qui tutti fanno molto bene il loro dovere, Neeson ho cominciato ad adorarlo da qui.
Vogliamo ricordare i (due, per quanto ne so) sequel, ed anche colui che ha sostituito Neeson, ovvero il mitico Arnold Vosloo?
“Falle nella storia”
Ma quanti danni ha fatto il terzo Batman!?! °_O XD
Ma quanto è bello Darkman? Quanta cattiveria vera c’era nel buon Liam (altro che telefonatine del cazzo)?
Continuo a preferirlo a qualsiasi film degli X-men…
Avevo dimenticato Darkman.
Che bella cosa che mi hai fatto ricordare.
Li avevamo anche noi i film di supereroi, solo che (almeno io) tendo a dimenticarmene, frastornata dalla nuova ondata!
Proprio quattro non eravamo, io andai a vederlo al cinema 17enne ed acquistai succesivamente la VHS.
Poi 2 anni dopo, sempre la cinema, raggiunsi il massimo livello di godimento con Army Of Darkness, anche a me manca molto “quel” Raimi.
L’ Uomo Ombra con Baldwin diretto da Russell Mulcahy è sicuramente una bella occasione sprecata però sinceramente di tanto in tanto me lo rivedo.
In DVD, diversi anni, recuperai anche The Phantom con Billy Zane.
Non volermene Quantum ma a me il secondo Spidey di Raimi piace molto, sarà sicuramente pieno di difetti ma rispetto al Primo (che posseggo in ediz. lim. numerata in DVD) mi coinvolge di più. Son cose che non sai spiegare…
Grazie per questa rece, Darkman ha segnato la mia gioventù ed è un piacere leggerne su i400calci!!
Un film che avevo totalmente dimenticato nonostante tutte le volte che, da piccolo, mi ha divertito! all’epoca non sapevo nemmeno fosse di Raimi, o meglio, non sapevo chi fosse Raimi e ora mi è salita una voglia matta di rivederlo all’istante. magari riguardo anche Spider-Man per vedere se riesco ad apprezzarlo un pochino di più, anche se non sono sicuro di riuscirci…
“Un film che avevo totalmente dimenticato nonostante tutte le volte che, da piccolo, mi ha divertito”
°_O
Spiderman 2 capolavoro? Ma siete seri?
Piuttosto, lo sei tu? XD
la collezione di dita! chi non la faceva al tempo? andavano più delle figurine!
film mitico, rivisto non molto tempo fa e funziona ancora alla grande.
ah, i sequel col tizio della mummia mai visti.
Non sono malaccio. Nel secondo torna Larry Drake/Durant cattivone rubascena.
Nel terzo il cattivo è Jeff Fahey, e la sceneggiatura è di Mike Werb e Michale Colleary, quelli che hanno poi scritto Face/Off per John Woo (e un po’ Darkman III lo anticipa)
A proposito del già citato “Il corvo”, anche quì sequel non richiesti. Così come quelli di “Scanners” o “Senza esclusione di colpi”. XD
Ho un ricordo indelebile (ovviamente anche io su italia 1, ora tarda) del letto d’ospedale stile ruota della fortuna, e un pazzo che come protesi alla gamba aveva un mitra.
Sbaglio?
Non sbagli!
Che bello vedere che ne parlano in tanti e piace più o meno a tutti! Avevo paura che Raimi non se lo scacasse più nessuno, e invece..
bellissimo!
poi per quanto da bambino mi gasava bat man, darkman era quello che riguardavo più spesso e volentieri!
Un paio di volte l’anno coi miei figli ci riguardiamo l’armata delle tenebre… Ogni volta rido come fosse la prima! Cmq drag me to hell Era solo bello! Sono rimasto spiazzato dal grande e potente oz: non so come prenderlo. forse se non fosse stato di Raimi l’avrei bollato come merda fumante!
Tornando ai discorsi e paragoni con Burton, lui ha fatto un film gradevole in linea con lo spirito dell’ opera originale. Il buon vecchio Tim invece a mio parere ha stravolto lo spirito dell’ opera di Carroll con un banale fantasy -.- !
“forse se non fosse stato di Raimi l’avrei bollato come merda fumante”
Non sarebbe stato così. XD
Ci sono due scuole di pensiero su “La Casa”. Il secondo è più innovativo, ovviamente. Ma quanta paura fa il primo?!
Che film signori miei, CHE FILM!! Ingiustissimamente dimenticato e sottovalutato come pochi, ma CHE FILM!
Vado lievemente controcorrente.
“Lievemente” perché Darkman piace anche a me e l’ho rivisto varie volte, ma l’ho sempre trovato un film un po’ frustrante, più di spunti che di sviluppi, più di buone intenzioni che di veri risultati. Troppa roba (The Shadow + Batman + Dottor Phibes + L’uomo invisibile + Il fantasma dell’opera + Fantomas + Diabolik + cento altre cose) e troppo ondivago anche dal punto di vista visivo, con tipo atmosfere tetre in una squenza e luci “normali” in un’altra.
In definitiva alla fine un film pregevolissimo, ma abbastanza freddo.
A Raimi succederà la stessa cosa con Pronti a morire.
Fermo restando che il Raimi “minore” pre 2000 è sempre meglio del Raimi mestierante di lusso post 2000 (con la pazuiale eccezione di Drag Me To Hell)
Qualcuno ha giustamente citato Il Corvo. Ecco, quello pur più grezzo e probabilmente banale funzionava meglio. Aveva un’idea e la portava avanti, osava molto di più con la violenza, costruiva un’unica atmosfera e ci immergeva dentro ogni singola sequenza.
Ah, un altro limite di Darkman che mi ha sempre abbastanza limitato il coinvolgimento: Frances McDormand. Attrice enorme, come donna la vorrei come mamma, zia, amica, sorella maggiore, vicina di casa con cui chiacchierare… ma la parte della BELLA vedovella concupita un po’ da tutti che fa nel film, beh anche no, dai.
PAM per come lo ricordo gli è riuscito peggio. Paradossalmente lì il più simpatico per me era GH! Vedi tu! Il Raimi dei primi 3 uomo ragno mestierante di lusso? Mah! DMTH a me non ha colpito tanto devo ammettere. Giusto il finale.
2, pardon.
Questo film fa parte di una di quelle chicche con cui mio padre se ne tornava dalla videoteca e che prontamente duplicava a mio uso e (stra)consumo. Come tutti i film che per un motivo od un altro segnarono la mia infanzia, saranno vent’anni che non lo vedo. Un po’ perché ho deciso di non voler perdere il poco tempo a disposizione a rivedere cose vecchie e un po’ per la paura di rovinare un bel ricordo.
Non so se questa sia una cosa giusta o meno, devo dire che però leggere questa recensione mi ha fatto venire voglia di rivederlo, anche per capire meglio il cinema di Raimi.
“Un po’ perché ho deciso di non voler perdere il poco tempo a disposizione a rivedere cose vecchie”
Scusa, ma uno dei più grandi insulti che potessi fare al cinema.
“e un po’ per la paura di rovinare un bel ricordo.”
Ricordo per me è il contorno legato al film e cioè in questo caso questo bell’ aneddoto su tuo padre e la videoteca, ma il cinema in se ti deve regalare emozioni e non ricordi. A me piace invece vedere se un film che non vedo da tanto riesce ancora ad intrattenermi, emozionarmi e sorprendermi anche vedendol con gli occhi di un adulto stavolta.
Io adoro Raimi, ne ho una stima infinita. E come potrei non amare un attore del calibro di Neeson che spazia dall’Olocausto al giustiziere solitario della città. L’idea di un film con entrambi era per me una allucinazione. Così recuperai con anni di ritardo questo film. Ma, non mi è piaciuto. Non ci posso credere nemmeno io, eppure è così. Anzi, per meglio dire mi ha fatto davvero schifo. Eppure…
Cult della mia adolescenza, visto e rivisto più volte, l’ho sempre adorato. La scena top è senza dubbio quella col giostraio.
Non lo conoscevo e me ne vergogno, grandissima recensione, mi ha fatto venir voglia di vederlo subito!
Pensa che io l’ho visto l’ultima volta verso i 12 anni e me lo ricordavo più che come un hero-movie come un “la bella e la bestia secondo Raimi”. Non so davvero perché. Recupero subito.
Boh, a me non mi ha convinto. Anzi devo dire che forse caricato da chi diceva “miglior film coi fumetti di sempre prima del nuovo millennio” mi ha deluso.
La costruzione è molto bambinesca, come faceva notare Tommaso la protagonista femminile nei panni di donna oggetto non riesce a starci perchè è un cesso e invece vestita come la Basinger in L.A. Confidential e in definitiva l’ho sempre trovato più adatto ai nerd che non ai cinefili.
A un certo punto meglio i primi due Batman.
“miglior film coi fumetti di sempre prima del nuovo millennio”
Un tantino esagerato. XD Anche perché manco è un cinecomic.
“l’ho sempre trovato più adatto ai nerd che non ai cinefili.”
No dai, questo no! XD
è un film che ciclicamente rivedo e che amo.
@ Quantum posso dire che lo ringrazio per la frase su Spiderman 2. Ho visto una fucilata di persone sostenere che sia il miglior cinecomic di sempre (tra i tanti Simon Pegg). Ancora non riesco a capire…
Fa parte del gioco del cinema. Anch’ io non riesco a capire come si possa parlare di capolavoro per “C’ era una volta in America”, “Titanic” possa aver avuto quel megasuccesso ed essere molto amato… XD
I nuovi F&F che incassano quel bordello… XD
io l’ho rimosso…ma davvero ho perso la memoria?
dvd originale. Filmone che ho apprezzato piu nelle successive visioni che non alla prima che anzi trovai un filino deludente. non so quanti film odierni suisupereroi tengano botta con il film di Raimi.
No, dico, vogliamo parlare della miniserie a fumetti DARKMAN VS ARMY OF DARKNESS? Il Libro dei Morti risuscita il boss Durant e zombifica Julie, e Darkman deve fare team-up con Ash. Avrei pagato col sangue per vedere dal vivo la scena in cui Ash decapita uno zombi e usa il sangue per spegnere Darkman che va a fuco senza accorgersene.
http://static.comicvine.com/uploads/original/1/15659/3910849-darkman_vs_army_of_darkness%234-help_from_ash.jpg
Oho, mamma! Pure stò team-up!?! lol XD
Un paio di voi hanno citato il fatto che Frances McDormand non e’ una bellezza classica (l’eufemismo dell’estate), per cui ci tengo a citare che a suo tempo Raimi dichiaro’ di aver volutamente scelto una coppia di attori che sfidassero le convenzioni del genere e sembrassero il piu’ possibile una coppia media non hollywoodiana (stesso ragionamento che, immagino, lo porto’ poi a ingaggiare lo sfigatissimo Maguire per Spiderman).
Non lo sapevo. Però allora questa pretesa di normalità estetica è uno degli spunti interessanti del film buttati un po’ lì. Perché alla fine è un film stilizatissimo che non ha nulla di realistico, e il personaggio della MCDormand è quello convenzionalissimo della vedovella in pericolo, che dovrebbe suscitare un certo grado di seduzione visiva sia nei cattivi del film che negli spettatori.
Oh poi non lo rivedrò per intero da venti anni, credo. Può darsi che se lo rivedessi oggi, che sono un ometto saggio e maturo, la McDorman giovane possa avere un suo perché, o comunque che possa funzionare.
“Oh poi non lo rivedrò per intero da venti anni, credo.”
Ehe, vabbè allora… XD
l’ho visto pochi anni fa su Italia 1 o Rete 4, credo. bello!
non ricordo bene, ma il finale non viene in parteo ripreso da raimi in spiderman 3?
Da ragazzino ricordo sto film perche pompato pazzescamente su riviste come nosferatum (fratello minore di splatter e mostri),e la curiousita d vedere quest’attorone,che da piccolo,m sembrava gia affermato.
Visto in VHS e n ne rimasi per niente deluso( come adesso).
The Shadow e the phantom assolutamente gustosi, n capovolori, ma gustosi.
ho debole per i pulp e i fumetti d quel genere.
E la pensiamo allo stesso modo;i fumetti sono la diretta evoluzione dei racconti pulp.
Ho sempre considerato la serie animata d batman, la MIGLIORE versione (su qualunque media) dell’uomo pipistrello.
P.s.
Devo averlo gia detto, ma i migliori film tratti dai fumetti (fino a poco tempo fa)sono quelli tratti da fumetti k n esistono.mad max guerri stellari demolition man darkman indiana jones.
Io ci metterei pure Highlander.
Giustissimo, ma qualcuno scappa sempre alla lista
;)
“Devo averlo gia detto, ma i migliori film tratti dai fumetti (fino a poco tempo fa)sono quelli tratti da fumetti k n esistono.mad max guerri stellari demolition man darkman indiana jones.”
Eh, eh! XD
Purtroppo non l’ho mai visto al cinema (ma ne ricordo i trailer) e me lo beccai come la maggior parte di noi, o almeno di quelli che hanno commentato sopra, su italia 1, prima, e in VHS registrata da italia 1 dopo. L’ho visto moltissime volte in quegli anni ma, ammetto, non lo riguarda da davvero tanto tempo, tanto da non ricordare proprio tutto tutto. Per quanto la mia memoria emotiva mi dice è un film incredibile che all’epoca mi fece dire “wow” arrivando a disegnarne delle ministorie nei quadernetti destinati alla scuola solo per non continuarne le avventure. Ci vuole un seguito! Continuavo a dirmi. Poi il sequel arrivò davvero e ne ricordo ancora meno. Mi pare fosse un passo falsissimo. Qualcuno che se lo ricorda meglio di me?
si è un pacco
I1 anni era la rete più bella! XD
anni 90
Consigliato giusto qualche giorno fa.
Piccola parentesi per Spider-Man: Per me (principalmente i primi due, ma guardandolo nell’ottica di un film preso come tale e basta trovo il 3 meno peggio di quanto la gente non lo demonizzi, anche perché la nascita dell’uomo sabbia è una lezione su come si fa vero cinema punto e basta) restano i migliori cinecomics proprio perché a differenza di queste produzioni in serie Marvel (a eccezion fatta per Iron Man 1, i Guardiani e Ant-Man) percepisci davvero il viaggio dell’eroe e quel bisogno di affermarsi e crescere, se c’è una cosa di cui mi sono accorto col passare degli anni è che una volta i film, anche del genere, ti mettevano voglia di diventare grande e qualcosa di cui saresti potuto andare fiero, ora invece ti mettono voglia di tornare bambino e in sostanza di fare il nerdone lobotomizzato moderno, di evadere e basta perché tanto al cinema si va per spegnere il cervello. E mai un’affermazione fu più sbagliata.
Per quanto riguarda Darkman è un filmone con la F maiuscola, me lo consigliò un amico in primo superiore che l’aveva trovato per caso su sky, all’epoca non avevo ne quello ne tantomeno esisteva una connessione (o se esisteva era al di fuori delle mie possibilità) che permettesse scaricamenti vari. In videoteca non l’ho trovato manco a pagare oro, quindi tra una cosa e l’altra passò qualche anno prima di riuscire a vederlo, ma fu amore a prima vista, e avendo già visto, rivisto e stravisto principalmente i primi due spider-man di Raimi, i parallelismi che incontrai furono quasi imbarazzanti, ma piacevolissimi.
La recensione comunque gli rende onore, complimenti. Ora speriamo per sto Ash vs. Evil Dead, voglio che lo spirito di riscatto di Miller influenzi tutti i veterani del panorama Hollywoodiano porca pupazza!
” percepisci davvero il viaggio dell’eroe e quel bisogno di affermarsi e crescere, se c’è una cosa di cui mi sono accorto col passare degli anni è che una volta i film, anche del genere, ti mettevano voglia di diventare grande e qualcosa di cui saresti potuto andare fiero, ora invece ti mettono voglia di tornare bambino e in sostanza di fare il nerdone lobotomizzato moderno, di evadere e basta perché tanto al cinema si va per spegnere il cervello. E mai un’affermazione fu più sbagliata.”
Quoto tutto. Soprattutto sull’ espressione: “film da vedere a cervello spento”. Quanto mi irrita!
Credo che il film abbia fra i make up più orripilanti (in senso buono) di sempre. Ci sono quei pezzi quando fugge dall’ospedale dove il bendaggio zuppo di pioggia fa intravedere la pelle sfigurata biancastra e aanguinolenta che, era ed è, da pelle d’oca. Mi cagavo sotto quando gli sgherri lo torturavano con la capoccia dentro le sostanze varie elettrificate. Adoro la scena quando esplode tutto e il carpo bruciato viene catapultato in aria urlando. Riavvolgevo a più riprese la scena con il giostraio. Quando è con lei in ascensore e gli mostra la faccia credo sia fra le cose più impressionanti di sempre al cinema. Consumato la registrazione su italia 1 nei 90… e chiaramente il successivo dvd.. altri tempi… altro raimi. Spidey 1 e 2 sono, con tutti i difetti, superlativi per l’epoca, e il 2 è sempre meglio di tanta roba tutt’ora. Il problema principale era per cominviare quella piagnetta mammoccio di Tobey. Poi dopo ha fatto un po di merdate ruffiane. Buono drag me to hell. Attendiamo tutti la serie tv del grade ritorno chiaramente.
Ah, ah! Non faccio testo perché sono impressionabile, ma anche a me tutt’ ora inquieta proprio! XD Mai paura devo ammettere (forse perché era comunque “buono”), ma sempre comunque inquietudine.
@quamtum
Grazie per la disanima di darkman, film che amo ancora oggi.
Però, però, però… mcfarlane della folletto? Dai su, almeno disegna bene…
Sarcasm mode off
filmone senza se e senza ma.
ma (occhiolino occhilino) ho dubbi sulla dvd quote: il secondo batman di batman avrebbe da ridire qualcosa.
mentre l miglior film di supereroi degli anni 00 è unbreakable senza se e senza ma.
“si è messa nei guai con certi brutti ceffi del mondo immobiliare”
https://www.youtube.com/watch?v=_-6BjRi30Kk
Lo avevo visto al cinema quando era uscito e mi aveva fatto schifo, lo avevo poi rivisto in TV per poterlo rivalutare e mi aveva rifatto schifo, viceversa The Shadow mi è piaciuto molto.
Per dire.
Strano che ancora non ci fosse un commento simile! XD A me piacciono entrambi! Volevo avere un pugnale come quello che si vede in TS! XD
Darkman è un vero e proprio filmone! Certo, l’ultima volta che l’ho visto avevo 11 anni… Però ho un bel ricordo! Era triste, duro, violentissimo e lui era veramente crudele. Ho sempre sperato in un seguito, ma anche no a dire la verità, sennò poi me lo infarciscono di quell’umorismo idiota per famiglie da cinecomic e mi tolgono tutta la viulenza e il drammah
” Ho sempre sperato in un seguito”
Ne hanno fatti 2 (purtroppo)! XD
Mi sono visto The Shadow con Baldwin al posto di rivedere Darkman, che avevo già visto tante volte. Il film in sè non mi ha fatto impazzire particolarmente, però Tarantino aveva ragionissima quando diceva che Baldwin a fine anni 80 sarebbe stato un Batman grandioso! Così mi sono immaginato un Batman fatto da Raimi con Baldwin.. che bello sarebbe stato!
Immagino che essere Batman e Jack Ryan al contempo sarebbe stato troppo.
Perchè dici che il dettaglio del buio come rimedio per il deterioramento della pelle sintetica non ha alcuna applicazione pratica? Il fatto che la pelle resiste al buio, gli consente di conservare le maschere create per lungo tempo e di utilizzarle. E’ sottinteso , secondo me. Non mi sembra un buco di sceneggiatura
Lo vidi da piccolo in una delle prime TV e la storia di quest’ uomo sfigurato che solo per brevi tratti riprendeva il suo volto originale mi inquietò e mise un misto di ansia e pietà. Rivedendolo da grande l’ ho apprezzato anche di più, ma mi ha stupito vedere un anti-eroe sadico come non lo ricordavo. Solo alcuni anni fa ho scoperto che Sam Raimi aveva dato vita a questo e “L’ armata delle tenebre”, due dei numeri cult anni 90 che oggi possiamo solo sognare purtroppo.
Onestamente giusto non mettere BC. Il film è veramente serioso e LN come scelta è stata davvero azzeccata! Al primo ruolo di protagonista assoluta fa decisamente centro!
No dai, anche tu sui due primi Spider-man di Raimi! XD
“perché ho sempre considerato Sam Raimi come una specie di Tim Burton ma col talento”
Frecciatina internettiana, anche se garbata XD. Ivan Reitman “Batman”!?! °_O
“anni dopo ne verrà realizzato un film con Alec Baldwin”
Nel 94, mica 2004. XD
“sì, ufficialmente è sposata solo con uno dei due, Joel, ma niente mi toglierà dalla testa che abbiano un torbidissimo menage-a-trois”
Ah, ah! lol
Per quanti filmoni sono usciti in annate come la 90, 91 o 97, qualcuno me le scordo sempre quando devo citarli! XD “Darkman” è tra questi. Impossibile ricordarseli tutti!