È uscito in Italia Creed, l’attesissimo spin-off ufficiale di Rocky, saga leggendaria cominciata quasi quarant’anni fa. Per celebrare l’evento abbiamo trattato a mitraglia tutti i film di Rocky uno dietro l’altro, e ora ci concentreremo su tutti i film scritti e/o diretti da Sylvester Stallone, autore completo, nume tutelare del cinema da combattimento, vincitore di prestigiosi premi per la recitazione, eroe.
Buona lettura.
Supermarket Killer: Get back! I got a bomb here! I’ll blow this whole place up!
Marion Cobretti: Go ahead. I don’t shop here.
È il 1985.
Sylvester Gardenzio Stallone è l’attore più famoso di Hollywood.
I suoi ultimi due film, Rambo 2 e Rocky IV, sono entrati nella Top 3 dei film più visti dell’anno, battuti soltanto da Ritorno Al Futuro.
Provate a mettervi nei suoi panni: quale sarebbe la vostra prossima mossa?
Io, come primissima cosa, sarei andato a menare Michael J. Fox.
Come seconda cosa, avrei finalmente prodotto un film tratto dalla mia vita.
E insomma, non so se Sly abbia mai menato Michael J. Fox (non facciamo battute fuori luogo, limitiamoci a sospettarlo), ma è evidente che siamo sincronizzati perché pure lui ha pensato di produrre un film tratto dalla mia vita.
Sigla:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=xudlH863SXY
I retroscena di Cobra si spingono a qualche anno più indietro, quando – lo avete sicuramente studiato a scuola – a Sly venne proposto il copione di Beverly Hills Cop.
Sly lo legge, ha le sue idee dettagliate su come vuole cambiare il suo personaggio e il tono troppo leggero del film, ma la produzione non è d’accordo e finisce per rimpiazzarlo con Eddie Murphy, uno capace di improvvisare le parti che ormai non c’era tempo di riscrivere. Il risultato è il film più visto del 1984 (davanti anche a Ghostbusters).
Sly allora prende le sue idee, cerca un altro scheletro su cui appiccicarle e lo trova nel romanzo Fair Game di Paula Gosling (ve ne ho già parlato).
Questo nuovo progetto si chiama Cobra: le intenzioni sono di creare un nuovo franchise.
La premessa è semplice: e se l’Ispettore Callaghan fosse tipo un personaggio dei fumetti?
Sly inizia a sentire il suo nuovo ruolo di uomo immagine e guida spirituale del paese, e dopo aver denunciato l’immobilismo del governo nella politica internazionale (Rambo 2) e quindi risolto la guerra fredda da solo (Rocky IV), si rivolge ai problemi interni. Benedetto da una foto del Presidente Reagan formato A4 incorniciata sulla sua scrivania, Cobra è l’uomo che fa tutto quello che gli altri non vogliono fare e si sporca le mani nei casi più urgenti. La sua posizione è espressa più volte senza giri di parole: “As long as we play by these bullshit rules and the killer doesn’t, we’re gonna lose!”.
Arrivo subito alla parte che mi intriga di più: cos’è andato storto?
Perché sì, è andato storto qualcosa, altrimenti oggi i giornali di spettacolo titolerebbero cose tipo “in attesa di Creed 2, Stallone sta considerando Cobra 6” o giù di lì.
Ad esempio: dati alla mano il film non è stato davvero un flop: budget di $25 milioni, incassi di $50 (per paragonarlo al 2016 moltiplicate tranquillamente per tre). Ma si tratta di cifre comunque dimezzate rispetto agli incassi di Rocky e Rambo dell’anno precedente, e a fine stagione toccò accontentarsi di un posto fuori dalla Top 10.
Al che, per farvi capire in che stato mentale era Stallone in quel periodo, vi spiego l’aneddoto definitivo: spaventato dal successo a sorpresa di Top Gun, con sole due settimane di tempo a disposizione Sly prese il film – fatto e finito con le sue belle due ore di durata – e ne fece segare mezz’ora in modo da guadagnare una proiezione in più al giorno. Ecco quanto cuore ci aveva messo. La versione originale di due ore è girata un po’ in versione workprint/bootleg in certi mercatini per collezionisti, ma a quanto pare nessuno – Sly per primo – ne ha mai sentito troppo la mancanza. Se volete però su Youtube si trovano un pugno di scene tagliate.
Che rimane quindi in questa versione di Cobra che abbiamo imparato ad apprezzare negli ultimi trent’anni?
Rimane praticamente solo Sylvester Stallone.
Cobra è un trattato di narcisismo come pochi: il classico film progettato con estrema cura a tavolino per essere iconico, in cui sono state sprecate più energie per definire quanti bottoni allacciare nella polo del suo protagonista che un qualsiasi tratto caratteriale del co-protagonista che non sia lanciare assist verbali o muovere la trama.
Ci si potrebbero scrivere lunghi manuali dettagliatissimi sul “brand” Cobra: i Ray-Ban, i guanti, i jeans, il fiammifero in bocca, il manico della pistola personalizzato, la Mercury custom, il nome da donna (Marion, rubato a John Wayne), la fissa per gli anni ’50 stile hipster prima di te, la pizza tagliata con le forbici, i cartoni animati, quel misterioso telescopio nel background del suo appartamento che probabilmente veniva usato nelle scene tagliate, il mood taciturno interrotto da frasi a effetto a cazzo duro o da un senso dell’umorismo da sociopatico, ecc… C’è una scena in cui Sly corre e muove le braccia in modo talmente controllato che ti sembra di vederlo mentre la prova ripetutamente allo specchio e poi la fa rifare almeno 7/8 volte.
E di fianco a lui? Bella Da Salvare, Spalla Simpatica, Tenente Stronzo, Pazzo Assassino e il mio personaggio preferito in assoluto: Infiltrata Innasabile.
Infiltrata Innasabile, fidanzata di Pazzo Assassino, di giorno fa la poliziotta, e di notte la serial killer psicopatica che blatera roboticamente di culti superomistici. In generale, si comporta come una che desterebbe sospetti anche se andasse dal tabaccaio a comprare le sigarette, figurarsi mentre affianca Cobra in missione. E ok, siamo nel regno dei cartoni animati, di base lo accetti, ma fa comunque ridere che in un film che vorrebbe essere un’ode al lavoro del corpo di polizia venga incluso un personaggio che per essere più losco di così dovrebbe solo distrarsi ed entrare in caserma con camicia insanguinata e ascia in mano, e il fighissimo eroe della storia non se ne accorge.
E perché c’è un personaggio così? Perché era anche nel libro, e serve a spiegare – per quel tipo di spettatore che ci fa caso – perché i cattivi trovano Cobra e Bella Da Salvare anche quando si nascondono fuori città. Nel libro ovviamente serviva a molto di più, ma insomma, la scaletta era questa, non c’era tempo di ribaltarla, che Sly era troppo impegnato a farsi bello per curare queste sciocchezze noiose. Ad esempio è ovvio che anche in questo film abbiamo il famoso momento videoclip, ma qui le canzoni non danno il ritmo alla storia come in Staying Alive o Rocky IV: qui ce n’è una sola, e serve a sbrigare via in un montaggio tutta la fase noiosa di indagini, e contemporaneamente approfittarne per uno showcase di Brigitte Nielsen fotomodella.
Cobra ha diversi problemi, il maggiore dei quali è il volersi imporre di prepotenza come personaggio iconico fatto e finito, senza guadagnarselo nel corso della storia come un Rocky o un Rambo ma comportandosi piuttosto come se fosse scontato e fossimo tutti d’accordo, e come se l’unica cosa che serve a una scena action per essere memorabile, in un film che avrebbe il budget per fare praticamente quello che gli pare, sia inquadrare Sly che digrigna i denti.
O meglio, Cobra ha un solo problema: è DAVVERO iconico.
Come riesce a sincronizzarsi Sylvester Stallone con l’immaginario macho anni ’80 non riesce nessuno.
Il tenente Marion “Cobra” Cobretti è poco più di un Rambo tradotto per un contesto urbano, o l’ispettore Callaghan (da cui si tira dietro due attori) rielaborato dal più tamarro degli art director di MTV a disposizione, ideato e supervisionato da un autore che ha un occhio chirurgico per questo tipo di pubblico, ed è praticamente espressione definitiva di ciò che oggi individuiamo come la summa degli stereotipi degli action anni ’80. Una summa che, mentre il pubblico mainstream iniziava a sentire un vago odore di autoparodia involontaria, nel sottobosco del poliziesco fracassone a budget medio-basso ebbe la stessa influenza che ebbe Rambo sui film di guerra. E in entrambi i casi si sente ancora.
Non è un caso che a coprodurre il film insieme alla Warner ci sia la casa che più di ogni altra stava codificando il genere, ovvero la leggendaria Cannon: Cobra è praticamente la versione deluxe e patinata di quello che stavano facendo con Chuck Norris. E non è un caso nemmeno che il film divenne un grande successo in home video, tuttora uno dei titoli più venduti del catalogo Warner.
Cobra è complessivamente un film spettacolare che – anche grazie agli abbondanti tagli dell’ultimo minuto che lo rendono quasi minimalista e alzano il ritmo a mille – va giù letteralmente come un bicchier d’acqua. È un film che ho tranquillamente imparato a prendere per quello che è, e che mi rivedo volentieri più o meno ogni anno.
Ma qui siamo nel contesto di una rubrica su Sylvester Stallone autore, e allora in questo senso spiace notare come alcuni aspetti che caratterizzavano i suoi film migliori vengano a mancare a causa di un approccio più vanitoso che sincero e con un’extra-dose di superficialità, come lo stesso Sly ammetterà senza problemi negli anni seguenti. E se diamo retta a un’intervista piuttosto cattivella al direttore della fotografia Ric Waite il (de)merito è principalmente suo, con un George Pan Cosmatos ufficialmente regista ma praticamente solo produttore, felice di gestire alcuni aspetti pratici e lasciare il lato artistico a Sylvester.
E allora sale la frustrazione, perché a un protagonista perfetto, a un campionario infinito di inquadrature degne di un poster e a una collezione di battute memorabili che un film normale ne sognerebbe la metà, alla trovata geniale di far interpretare Tenente Stronzo a Scorpio in persona (che rimedia a quella pigra di tenersi Chico come spalla) e alla scoperta di una fazza incredibile come quella di Brian Thompson, corrisponde un film che aveva le premesse e il budget per spaccare culi a destra e a manca e che invece il più delle volte si accontenta di essere meramente funzionale e competente, quasi meccanico, visibilmente frettoloso nelle parti che non riguardano Sly. E in quanto tale, sta almeno una spanna sotto ai suoi veri grandi classici, alcuni dei quali sapevano essere solidi e concentratissimi anche quando spinti da pura megalomania, come i già citati Rambo 2 e Rocky IV.
Qua e là spunta il lato più nichilista, specialmente nei momenti in cui si vorrebbe calcare sui dettagli violenti (e nella mezz’ora tagliata finirono anche alcuni momenti che avevano allarmato la censura). E spunta anche Stallone attore, perché nei rari momenti rilassati si riesce a intuire quel minimo sindacale di umanità che si cela dietro alla facciata da duro di Cobra, quell’umanità che di solito fa la differenza tra un personaggio di successo e uno immortale e che magari nei sequel si sarebbe potuta definire un po’ di più ma qui non c’è tempo, bisogna correre e sparare e splodere le cose cazzo, e anche ricordare a Brigitte che magari si tromba con calma dopo i titoli di coda ma non adesso che (giustamente) le priorità sono altre e ci sono appena 87 minuti di tempo.
Ai tempi della #400tv dedicata scrivevo “Se il mondo fosse giusto, oggi avremmo sette sequel”. Riguardandolo mi rendo conto che avere un sequel all’epoca era impossibile: i gusti del pubblico mainstream per i film d’azione cambiarono in fretta, virarono prima su qualcosa di più ironico e autoconsapevole e poi – per colpa di chi non sa distinguere tra realtà e finzione (o pensa che gli altri non ci riescano) – dovettero soccombere alla richiesta di meno violenza. Sly dovette adattarsi e passare un lungo periodo di confusione prima di resuscitare con altri personaggi. Al giorno d’oggi Cobra funzionerebbe solo reinventato o parodizzato. E a pensarci bene, la realta è che già l’originale era stato girato con la spettacolare arroganza con cui normalmente si fanno i sequel.
Ma tolte queste assurde pretese di perfezione, chi non si diverte è matto.
DVD-quote:
“Chi non si diverte è matto”
Nanni Cobretti (non è parente), i400Calci.com
P.S.: nel piccolo ruolo del fotografo di Brigitte Nielsen c’è David Rasche, che proprio nello stesso anno era diventato protagonista di quella spettacolare parodia televisiva dei polizieschi alla Cobra che era Sledge Hammer
A furor di popolo di Val Verde è aperta la raccolta fondi per la creazione dello Spin Off “Infiltrata Innasabile (si, chiamata proprio così, perchè è fuori di testa!) – Dio Quanto Ti Amo Trottolino Quando Squarti!”
Comunque sarebbe stato bello vedere almeno un sequel non solo di questo ma anche di quell’altro filmone del Gardenzio a titolo “Tango & Cash” (di cui spero il Nanni ci illuminerà sui retroscena prossimamente)
In questo speciale, come da intro, parliamo solo di film che Sly ha scritto e/o diretto, quindi Tango & Cash è fuori programma. Ma alla prossima occasione gli aneddoti non mancano.
ok ok per quello un altra volta….
Io penso che da adolescente le risate piu’ belle le ho fatte con SledgeHammer!!
L’ispettore Hammer per me idolo incontrastato!
Il finale della serie è un mito inossidabile della tivvù anni ’80.
Fidati di me, so quel che faccio!!!!!!
Ricordo ancora l’ìncipit di un episodio.
Primo piano stretto su Sledge Hammer, coricato, che si girava languidamente verso l’altra metà del letto e sussurrava: “Ho fatto un sogno meraviglioso, stanotte, e riguardava te”.
L’inquadratura poi si allargava a rivelare che, poggiata sul cuscino di fianco, c’era la sua 44 Magnum.
mitico
Mi hai fatto ripensare a SledgeHammer e mi è scesa la lacrimuccia,,una delle migliori serie televisive di quegli anni.
E non è tutto (per quanto riguarda il mio amarcord personale).
Il “lato più nichilista” cui ha fatto riferimento Nanni, a proposito di «Cobra», spuntò a sorpresa – almeno una volta – anche nel contesto ridanciano di «Sledge Hammer»; e proprio perciò mi è rimasto particolarmente impresso, quanto la gag di cui sopra.
C’era il seguente scambio di battute serie, rispettivamente fra una ragazza – credo la collega agente – e Sledge medesimo:
– Tu credi che ci sia un’altra vita, dopo la morte…?
– Io non credo nemmeno in QUESTA vita.
P.S. – (Tutti insieme: “Italia… UNO!”).
Noooo, questa me la sono persa! XD
Ma… in 30 anni non ho mai capito una cosa: lui è un poliziotto, vero?! (Eh, si, immagino, poiché da qualche parte sbuca fuori che è un tenente -come Colombo-)
C’è una frase nel film, di cui ti accorgi intorno alla 25esima visione, in cui spiegano che Cobra fa parte della divisione speciale “Zombi Squad” che si occupa dei casi più estremi.
Il doppiaggio con “Sezione Gasati” qua vince incontrastato
Se Ash vs Evil Dead fosse stata fatta subito dopo La Casa 2 e avesse condiviso la prima serata con Sledge Hammmer la tv avrebbe raggiunto il suo apice…
non so perchè ma quando penso a Cobra parte sempre il collegamento mentale con Commando
Film peraltro diversissimi, direi agli antipodi
in un certo modo, è un collegamento che capisco.
nonostante commando fosse consapevolmente ironico, direi che hanno entrambi la stessa ricerca formale.
i due personaggi giocano ugualmente a fare le icone: commando ne fa una caricatura per ridere, cobra ne fa una caricatura per creare quello che è un catalogo di stereotipi.
ma alla fine sono due caricature.
Sen0xa leggerti ho fatto lo stesso collegamento.
Comunque non direi proprio agli antipodi, mi sembrano due facce della stessa medaglia, solo che uno trattato con la seriosita tipica di Sly e l’altro con un Arnold che vedendoci più lungo del suo socio capisce che i tempi sono maturi per affrontare il genere in modo più leggero, esagerando volutamente fino a sfociare nella parodia (anticipando l action umoristico che sarebbe venuto fuori in seguito, probabilmente lanciato proprio da BHC)
Per me è un cult assoluto, ogni volta che vedo delle patatine con ketchup e maionese penso automaticamente a lui, una specie di madeleine proustiana. Proprio l’altro giorno ho mandato a un amico il video dello scambio di battute finali accompagnato dalla semplice parola PORCO. E poi la notte resa in quel modo brutale, quasi horror: un po’ come in Cruising, nella saga de Il giustiziere e nei film di Lustig (ma anche The Warrrors, I falchi della notte, i film dell’ispettore Callaghan e tanti altri, perfino un Venerdì 13) c’è quel modo di rappresentare la notte metropolitana tipicamente anni ’70-’80 che non sopravvisse alle bonifiche operate dai vari Giuliani & Co. e che era così terribilmente cinematografica.
“c’è quel modo di rappresentare la notte metropolitana tipicamente anni ’70-’80 che non sopravvisse alle bonifiche operate dai vari Giuliani & Co. e che era così terribilmente cinematografica.”
Eh, eh! Vero! Le metropoli notturne americane tra gli anni 70 e 90 nei film sono davvero suggestive! Anche in film per giovanissimi come “Tutto quella notte”! XD
Mi ricordo che che ogni incontro i nemici aumentavano,la maglietta nera di Cobra c’è l’aveva anche Leon(nome mitico per Matilda) di Resident Evil 4 ,i pazzi che affrontava Cobra milantavano un nuovo ordine mondiale,chissà se la mezz’ora in più spiegava qualcosa della banda,comunque e vero che in Beverly Cop 2 che ho rivisto(lo preferisco al primo ha più ritmo ) il personaggio di Rosebud perculava Cobra(colpo di genio infatti Eddie Murphy gli dice che deve farsi curare)
Comunque ottimo per me^_^
(s)cult assoluto, insieme a tango a cash fu snobbato al tempo ma rivalutato in parte oggi dove gli action “sopra le righe” sono tornati di moda.
Rivisto non troppo tempo fa, come dice la descrizione finale impossibile non divertirsi. Ci si accorge che manca qualcosa è in effetti Nanni centra tutto nella rece, non c’è una costruzione adeguata per un personaggio appena nato, manca l umanità, abbiamo solo questo robot che ha come unico obbiettivo di essere un’icona e nulla più. Se non ricordo male la regia senza essere nulla di epocale era comunque nella norma per quegli anni, direi corretta, certo ad elevate il tutto c’era un contesto coolness leccatissimo (che mi ha sempre fatto associare Cobra alla variante stalloniana della serie Miami Vice). Comunque un film leggero e godibilissimo, per quella che è la mia idea l equivalente del Commando con Schwartz.
Però ne ricordo sempre giusto qualche momento, anche dopo averlo rivisto di recente! Non memorabile a mio parere insomma, sebbene godibile.
Bella rece, sono d’accordo su tutto. Bel film action anni ’80 ma con pretese megalomane senza che nessuno gliele abbia concesse. Premesso che probabilmente era nella sua intenzione, visto il periodo del nostro.
Quoto Nanni Cobretti: “[…] ma è evidente che siamo sincronizzati perché pure lui ha pensato di produrre un film tratto dalla mia vita”.
Oltre alla tua icastica tagline personale (“Tu sei il male, io sono un autarchico”), la versione alternativa di una fra le memorabili sentenze di «Cobra» potrebbe anche essere:
– Qui «La Messa è finita»… E COMINCIO IO!
Ah, ah, ah, ah, ah! Bella, bella, bella! XD
Con il discreto incasso ed il successo in home video in effetti è un mistero che non ne abbiano fatto almeno un sequel.
dite che adesso è un pò troppo tardi per ripensarci?
Non so, qual è la tua opinione sul paragrafo in cui spiego come mai fu (e rimane) difficile farne un sequel?
Che non mi pare sia mai stato un limite per Hollywood fare un sequel per qualsiasi cosa. …
mi domando se Sly, piuttosto, ne avesse intenzione.
Vai poi a capire quale sia la regola per i sequel…
abbiamo un T5 ma non un Cliffhanger 2, ad esempio.
misteri
A dire il vero si parlava di un sequel per cobra
https://www.youtube.com/watch?v=-tBQecAo7v8
Non so, Cobra e Cliffhanger sono due tipi di film autoconclusivi. Cobra sarebbe potuto essere una serie poliziesca più che altro. Se tagliavano un’altra mezz’oretta sarebbe stata una puntata pilota di una serie con tre paia di controcoglioni.
Cliffhanger… vogliamo fargli soccorrere degli spietati assassini in difficoltà in alta quota e in cerca di una valigetta piena di soldi ogni volta? ;)
Profondamente deluso dal non aver letto la tag “ppppporco!”.
“Io ti cavo gli occhi, Porco!”
https://www.youtube.com/watch?v=c51R0x0iplg
Sono l’unico che vede roba di oggi tipo “Drive” e di “Hotline Miami” come figlia di Cobra?
Comunque tre aggettivi: veloce, brutale, stiloso. E’ uno dei film della mia (tarda) infanzia, mi ricorda troppe sere di troppe estati (guardato rigorosamente prima su Italia 1 e poi su Rete 4).
“Tu puzzi…. lavati”
No dai, col film di Refn non vedo collegamenti
in realtà qualcosa c’è
“Director Nicolas Winding Refn is a huge fan of Cobra. In Refn’s cult movie Drive (2011), the main character has a toothpick in his mouth in some scenes. This is Refn’s homage to the opening scene of Cobra where Cobra has a matchstick in his mouth.”
http://www.imdb.com/title/tt0090859/trivia
Io non ho mai capito perché i cattivi usavano fare il balletto, prima di agire, cozzando in alto le affilate lame. Perdevano tempo e io volevo vederli morire male aal più presto (da bimbo mi terrorizzavano… più del borbottio del mostro col motosega di quake nell’oscurità).
Poi ho pure provato a mangiare la pizza così, a “freddo”. Vomitai. E allora ho capito che è questione di stomaco. Lui può bere uova dal bicchiere dell’aperitivo, mangiare pizze schifo-fredde, ed avere muscoli pure sul mignolino. Io no, posso solo godere immaginandomi come fa verdone col fucilone in mano.
Ecco cobra mi ha reso consapevole
Ma che mito! !!!!
https://m.youtube.com/watch?v=B_7cwS49mCE
Dai ragazzi, chiudete tutto tutto tutto…
https://m.youtube.com/watch?v=IylO7KY6Keo
“Al giorno d’oggi Cobra funzionerebbe solo reinventato o parodizzato”
Secondo me piglierebbe vari premi in festival europei. Esteticamente é di un altro livello rispetto alla maggioranza di quanto viene prodotto oggi.
tra l’altro film mainstream in cui il cattivo viene schiattato in modo cosi stiloso non ne vediamo piu da parecchio
Filmone immenso, in cui, come si dice, “ogni frase e’ una sentenza”.
A colpirmi sempre e’ il fatto che in un film cosi’ apparentemente grossolano e di pura action moltissimi dettagli siano curati in modo maniacale, soprattutto nelle ambientazioni (la casa di Cobra, il supermercato) per non parlare di quella incredibile macchina ! (se ne potrebbe sapere di piu’ ? C’e’ qualche dettaglio o aneddoto che la riguarda ?).
Comunque concordo che i tagli operati probabilmente hanno giovato molto al ritmo del film, nonostante la parte finale mostri qualche falla forse proprio a causa di alcuni passaggi tagliati.
E la tematica del film è tremendamente uguale ad una certa giustizia italiana odierna! °_O
Adesso mi uccidete, ma dopo Cobra la recensione che aspetto di più è quella di Oscar
In questo speciale, come da intro, parliamo solo di film che Sly ha scritto e/o diretto, quindi Oscar è fuori programma.
(che grande invenzione il copia-incolla)
Nanni, scrivilo più grande, altrimenti questi non ci arrivano
AHAHAH
Scusate avevo bypassato i commenti…
La intro invece l’ho letta solo la prima volta e ovviamente la mia memoria di merda ha fatto cilecca…
Cobra sta fra altre due opere di Sly autore,
Rambo 2 ed Over the top….
saranno le prossime 2 recensioni? ?
No, quei due film li abbiamo già coperti. Idem per Taverna Paradiso.
Lo so…è che speravo in un bis!
ok allora il prossimo sarà Rambo 3…
Ma quanti anni sono che non passa su italia 1?
Secondo me nel look si è ispirato un po’ a Terminator
Un po’ di documentazione per confermarvi quali erano le priorita’ del film:
– un articolo sul tizio che ha disegnato e creato a mano il coltellaccio del cattivo (Brian Thompson), ingaggiato di persona da Stallone e incaricato molto precisamente di farsi ispirare dai tradizionali Ulu degli eschimesi dell’Est:
http://therealmoviestars.com/category/makers/herman-j-schneider/
– un’intervista a Brian Thompson in cui racconta che sul set cerco’ di chiedere a Sly le motivazioni del suo personaggio, e Sly gli rispose “E’ CATTIVO”:
https://www.youtube.com/watch?v=eBJlfp25vUM
A casa mia questo film è più iconico per quello che ha dato a Hokuto No Ken, che per il suo essere iconico da solo – che non è poco.
A voi decidere se questo sia bene o male.
spiegati
C’è una famosissima tavola del manga in cui lui é identico a Corbetti: espressione, posa, abbigliamento.
Notoriamente, tutta l’estetica di Kenshiro é ispirata a quella dei film storici di Stallone, e molte tavole sono dei veri calchi di scene e locandine dei film.
Ci sono personaggi del manga ispirati a Schwarzy, Lundgreen quando fa Drago, Bruce Lee, Mr.T… Buron Son ama il cinema calcista, in particolare quello di Sly.
L’ambientazione dell’intero fumetto é ispirata da Mad Max.
Addirittura “Buron Son” è un nome d’arte che in giapponese rende come “bronson”… Si pensa sia voluto.
“Notoriamente, tutta l’estetica di Kenshiro é ispirata a quella dei film storici di Stallone, e molte tavole sono dei veri calchi di scene e locandine dei film.”
Oltre a rifarsi all’ inizio a Mad Max 2 con Kenshiro più simile ad un Bruce Lee pompato. XD Hai ragione. Ricordo un Kenshiro con occhiali da sole e tamarro stile Cobra nella seconda serie! ^^
Pardon, l’ avevi aggiunto dopo!
Secondo me se avessero messo Cobra ne “Il bambino d’ oro” facendone la versione seria originale avremmo avuto il filmone dell’ anno assieme a “Grosso guaio a Chinatown” invece di due occasioni mancate! XD Alla fine poi, elemento magico a parte, il canovaccio era pure abbastanza simile! °_O XD
i legami tra Ken e Sly li sapevo. Infatti si diceva che lui e Schwarzy ne avevano parlato di farci un film, ma ormai erano troppo vecchi.
Ma non sapevo di questo film in particolare
Nulla da aggiungere alla recensione. Cobretti poteva anche comparire solo in qualche pubblicità ed era uguale! Personaggio iconico, ma il film… peccato perché i cattivi sono inquietanti a loro modo, anche se un pò anonimi capo e poliziotta traditrice a parte.
“nel sottobosco del poliziesco fracassone a budget medio-basso ebbe la stessa influenza che ebbe Rambo sui film di guerra”
Secondo me anche il look di Michael Douglas in “Black rain” ha ripreso un pò da quello di Cobra! XD
Della serie: “Icone si diventa, non si nasce”. XD