Uff, che dispiacere essere qui a dover scrivere un pezzo nel quale dico che Longlegs, il nuovo film di Oz Perkins, non mi è piaciuto. Non granché. Dalla sua ha il fatto di essere il film di Oz Perkins che mi è piaciuto di più finora. Non è ancora abbastanza. Mica è brutto, eh, Longlegs? Continuo a usare la locuzione “non mi è piaciuto” per un motivo. Cioè: va bene la critica, l’oggettività, il distacco, il saper riconoscere il valore di qualcosa a prescindere dal proprio personale apprezzamento. Bellissimo!
Però i film poi li dobbiamo anche vedere, giusto? E goderceli. E qui siamo sui 400 Calci, quello spazio dell’Internet dove scriviamo il cazzo che ci pare. E quindi: non mi è piaciuto. Gne gne, Longlegs non mi è piaciuto. Mi è piaciuto più degli altri: credo perché è il film di Oz Perkins più effettivamente film di quelli che ha girato finora. È chiaro che vuole dirci delle cose e che ha un’idea molto precisa su come dircele. Il problema raga è che a me quest’idea non piace.
Nanni dice che per la prima volta Perkins ha azzeccato il giusto equilibrio tra le robe di atmosfera che gli interessa girare e tutto il resto, che serve a fare il film ma del quale non gli frega un cazzo. Verissimo anche questo, ma come si fa quando l’atmosfera non funziona? Longlegs mi è sembrato un catalogo per interior designer: a un certo punto si vede un cadavere in putrefazione coperto di larve e vi giuro che sembrava che pure le larve fossero disposte apposta, ognuna posizionata nel modo giusto, quel modo scelto da uno pagato profumatamente per fare questa roba.
Sto dicendo che Longlegs dovrebbe puzzare ma non puzza. SIGLA!
La protagonista di Longlegs è Carrie se non avesse sbroccato al ballo di fine anno, avesse continuato i suoi studi e fosse diventata un’agente dell’FBI. Davvero, eh: Lee Harker, interpretata con efficacia ma una certa monotonia di fondo (“ma è il personaggioooooooo”) da Maika Monroe, è una ragazza dotata di poteri psichici e cresciuta con una madre iperreligiosa e oppressiva. OK non dà fuoco alle cose ma ha piuttosto visioni e premonizioni, ma ammetterete che il resto collima.
D’altra parte Longlegs non ha alcuna vergogna a citare le robe che gli piacciono e l’hanno ispirato, e per questo un po’ lo stimo, credo. Ci sono ovviamente Setten e Il silenzio degli innocenti, modelli principali e apertamente ammessi da Perkins. C’è il killer dello zodiaco e in generale l’idea dell’omicida seriale esoterico/spirituale, tra cristianesimo, cabala, numerologia e capri neri. Se proprio volete c’è anche un po’ di True Detective (per citare una roba recente) e in generale di American gothic, quell’idea di soprannaturale che si infiltra lentamente tra le pieghe della storia e quasi senza accorgertene ecco che ti ritrovi Satana sulla soglia.
Comunque: dopo non essere riuscita a prevenire la morte di un collega usando i suoi poteri psichici, Carrie Ma Laureata viene coinvolta dai suoi superiori in un’indagine complicata che le richiederà di usare, questa volta si spera in maniera efficace, proprio i suoi poteri psichici. C’è infatti un serial killer che ammazza la gente secondo una serie di regole inutilmente complicate e parzialmente casuali, il che va contro ogni buona norma di scrittura di un thriller.
Qui è dove mi pare che Perkins dichiari apertamente che a lui di fare un thriller ispirato ai modelli succitati frega il giusto, forse un po’ meno. Quello che altrove sarebbe stato il cuore del film (scoprire come dove e perché il killer ammazza, e prevenire il suo prossimo/ultimo omicidio) qui viene risolto in un training montage nel quale Maika Monroe Fa Cose, non per forza chiarissime ma non importa, perché tanto appena le ha finite indossa gli Occhiali della Signora Spiegoni e racconta al suo capo per filo e per segno tutto ciò che ha scoperto. E così ci siamo tolti il pensiero e al minuto 20 questo thriller chiamato Longlegs finisce.
È evidentemente voluto, un modo per dichiarare che il punto di questo film è un altro. Bene: ma quale? Suggerire, suggestionare, avvolgere nelle torbide atmosfere del bel giallo satanico di una volta? Il viaggio è più importante della meta et cetera? Ma a me il viaggio mica è piaciuto, Oz Perkins. Perché Oz, la tua cifra stilistica si riassume in due robe in croce:
- fare il Wes Anderson del disagio
- e far… parlare… la… gente… con… estrema… lentezza.
E a me questa combo manda ai pazzi. Posso passare sopra al fatto che in Longlegs ci sono inquadrature che quando le fa, appunto, Wes Anderson lo mandiamo correttamente a cagare. Ti piacciono i colpi d’occhio ben pesati? Va bene Oz, fai pure, sei il benvenuto. Per me il risultato è stucchevole come sfogliare una rivista di arredobagno, ma il film è il tuo, mica il mio. Però Oz, ti prego, la prossima volta prendi il tuo cast e dai loro una metafora o anche reale scrollata di spalle. SVEGLIALI!
In Longlegs non esistono dialoghi. Ci sono solo frasi sospese nel vuoto e separate l’una dall’altra da quella che ogni volta sembra un’eternità. Persino le telefonate sono così, quelle fatte con il telefono a gettoni, poi! COSTA, RAGA!
(perché ovviamente il film è ambientato negli anni Novanta credo soprattutto per evitare trappoloni moderni che avrebbero ammazzato tutta la storia)
È una direzione degli attori che trovo insostenibile e che ammazza ogni ritmo e ogni sentimento. Ipnotizzare un intero cast e farli recitare nel modo più catatonico possibile è indubbiamente un esperimento interessante e forse originale; ma non produce un bel film.
E Nic Cage? Dice, hai Nic Cage conciato come una comparsa in un video dei Cradle of Filth, ci sarà qualcosa di interessante in tutto questo mortorio? Sì, in Longlegs c’è Nic Cage tutto pazzo. Urla, fa le vocette, è truccato da scemo per coprirgli almeno in parte i lineamenti. È una buona prestazione, in linea con quello a cui ci ha abituato nei suoi momenti di locura? Sì. È uno dei suoi ruoli più incredibili e pazzeschissimi di sempre ever? No, ha già fatto questa roba e meglio, e in contesti più interessanti. È una bella mascherona, ma sotto i quintali di trucco si intravede comunque Nicolas Cage: non si è perso nel personaggio come gli è capitato altrove (penso a Mandy, al finale del Colore venuto dallo spazio, tornando più indietro anche al suo straordinario e sottovalutatissimo ruolo nel primo Kick-Ass).
Per cui si torna sempre lì: Longlegs mi sembra tutto artefatto, dalla finta sulla detection a come usa l’immagine per creare atmosfera, da quello che fa fare a Nic Cage al modo in cui è scritto il personaggio di Lee Harker. Non ha l’arroganza di credersi migliore o più profondo di quel che sia, ma neanche l’umiltà di tirare un po’ il freno sull’arthouse per sporcarsi un po’ di luridume. Stiamo forse assistendo alla nascita dell’elevated thriller? Che le divinità infere ce lo risparmino. HAIL SATAN!
Quote
“HAIL SATAN!”
(Nicolas Cage, attore e sciamano)
Il film va visto come il trailer della campagna marketing, allora si cazzo abbiamo un capolavoro!
I conti non mi tornano alla fine, tutto tirato e campato un po in aria.
Regia autoriale che rallenta ma senza creare sempre suspence.
Nic ok, ma si sapeva con un ruolo cosí.
Non lo riguardarei, anche se ovviamente alcune cose carine ci sono.
Per me è un film che rasenta il capolavoro, nel senso che per tutta la durata corre affiancato all’autostrada, finché sbaglia l’uscita e si allontana sempre di più e si perde nei campi.
Ha una tensione clamorosa e disturbante per un’ora, per una volta le atmosfere di Perkins sono funzionali alla storia e ai personaggi (soprattutto in tema di atmosfera più che di racconto, ok). Però quel tradimento clamoroso nel terzo atto, quello SPIEGONE frontale così è imperdonabile.
Inoltre la cosa che mi è piaciuta di meno è
SPOILER
il fatto che il film inizia come Seven, poi si trasforma in Hereditary, con un passaggio al soprannaturale completamente gratuito e mai preparato all’inizio. Per cui il thriller procedurale è deludente, e il film satanico deboluccio.
FINE SPOILER
Insomma due metà del film che passano male da una all’altra, riunendosi in un finale un po’ troppo fiacco per quello che le premesse lasciavano sperare.
Però raga io l’ho visto in punta di divano con le dita sugli occhi, l’ho trovato una mezza bomba, e sicuramente il migliore di Perkins fin qui.
“Per cui il thriller procedurale è deludente, e il film satanico deboluccio.”
Concordo con te
@Bradlice
Incollo qua sotto la domanda che ti avevo rivolto in calce a un tuo commento a HELL HOLE, cui non hai mai risposto, e credo tu non abbia visto.
OFF TOPIC (ovviamente)
Buongiorno!
Un ultimo excursus su un’altra famiglia: la famiglia Kulina (non del tutto off-topic vista l’assonanza con le tematiche della recensione).
Sono MOLTO curioso: come mai non ti è piaciuta l’ultima stagione di Kingdom?
Per la deriva tragica, le sottotrame (solo apparentemente a parer mio) inconcludenti, l’utilizzo del vero (e prezzolato) Matt Huges a favore di trama?
Davvero non hai gradito il finale tra i migliori finali della Madonna di tutti i tempi?
Un Virile Abbraccio
:)
Mmmmm…
Manco oer il cazzo, eh?
Ed il film rientra ufficialmente e trionfalmente nella categoria “me lo vedo quando lo passa qualche servizio di streaming”! E andiamo!!!
P.S.
Tema di discussione: questo trucco dell’ambientare i thriller nel passato cosi non dobbiamo avere a che fare coi cellulari ed altre diavolerie moderne in realtà è lo specchio di una realtà scomoda per chi ama gli horror-thriller. Ormai i serial killer non esistono quasi più, in Europa è praticamente impossibile ammazzare gente “per svago” e non essere beccati dopo la prima o seconda vittima, e persino negli USA, dove per com’è strutturata la società certe cose sono facilitate, è cmq difficilissimo. Un thriller sui serial killer realistico lo puoi ambientare, al giorno d’oggi, solo nei paesi non sviluppati.
O tempora, o mores.
Delusione si, così male no. Nel senso, carino senza essere il capolavoro che ci hanno fatto credere sia (e che per me si sente). Poi oh, in questa recensione/critica cambi il nome da Longlegs a I Saw The TV Glow e calza quasi tutti. Incredibili i punti di vista.
Uff, intuendo che a Valverde esistono due netti schieramenti per Longlegs sognavo una doppia rece, e invece ve la vedrete tra di voi con una sana vecchia rissa senza rendercene partecipi. Non è giusto :(
Senza tutto sto hype forse lo avrei visto con occhi diversi, fatto sta che mi ha deluso.
Come thriller non funziona, dato che il presunto serial killer adotta motivi e metodi generici e poco sensati.
Come horror azzecca (parecchio) l’atmosfera, ma non va mai oltre una tensione superficiale.
Poi c’è questa cosa che Nic Cage (spolier) ha un aspetto da mostro slasher, sembra un matto vero, uno che farebbe paura averlo vicino, ma poi in una delle poche scene che lo riguardano viene trattato come un povero coglione da una ragazzina al negozio, a metà film alza bandiera bianca e sopratutto non torce un capello a nessuno. No, Longlegs fa suicidare intere famiglie tramite delle bambole fatte a mano da lui, e le fa regalare da una finta suora che casualmente è la madre della protagonista… mah, a riscriverlo mi pare ancora più assurdo.
Sembra un po’ un mash up dei vari thriller anni 90, ma, al contrario delle pellicole che vuole omaggiare, non coinvolge.
MA colonna sonora e fotografia da paura.
(io scriverei SPOILER un po’ più grande visto che stai raccontando tutto il film, ma io sono io)
Pardon. Editerei volentieri, anche perchè ho scritto SPOLIER, chiedo gentilmente alla redazione se ritiene opportuno di correggere.
Per me a voi il DAMS ha fatto male, malissimo.
Non potete più godervi mezzo film per le seghe mentali che vi fate.
Concordo al mille per cento. Il commento sulle larve disposte in maniera matematica e simmetrica mi ha, davvero, convinto a non continuare la lettura.
A me non solo è piaciuto ma l’ho trovato genuinamente creepy e mi ha anche un pó spaventato. L’ultima cosa non mi succedeva da anni ormai. È uno di quei film che si farà ricordare.
Concordo in pieno con il giudizio di Nanni sul fatto che il regista ha trovato il giusto equilibrio.
Uuu una recensione, se si può dire, “negativa” … film non visto ma che sconta sicuramente troppa hype, soprattutto per il genere e i paragoni facili con Il silenzio degli innocenti (non siamo ai livelli di marketing e paraculismo di Barbienheimer o di Joker 1/2, credo inarrivabili per anni a venire) per ora mi godo i commenti..ce ne sono già un paio da salvare e ripescare per le prossime recensioni.
Domanda?
Penso che x fare 100 milioni di incasso serva un buon passaparola minimo..
Qui pare la maggioranza non si strappi i capelli al miracolo..
Quindi a cosa si deve secondo voi questo “caso dell’anno” ecc?
Ps Oh aggiungo che magari sono io che non ne colgo in pieno le qualitá
Creepy di Kiyoshi Kurosawa è veramente creepy.
A me questa recensione non mi è piaciuta. Forse quando l’hai visto eri stanco.
Stavolta non ci siamo raga!
Film pazzesco che ti rimane addosso e ti fa pensare a delle cose per giorni. Ma dai che rece superficiale!!!!
Ne voglio un’altra più approfondita
Posso dire un po’ superficiali a sto giro?
Ci sarebbe molto di più da dire e Stanlio è molto più bravo di così.
Suona un po’ svogliata, non è che se il film non è piaciuto bisogna sbrigarsi a chiude la pratica.
Sono d’accordo!
Assolutamente d’accordo.
L’ambientazione anni ’90 con tanto di foto del faccione di Clinton e l’FBI a me hanno riportato alla mente “X-Files”.
Tra l’altro anche la fotografia di “X-Files”, soprattutto nelle prime stagioni, aveva colori simili, quei paesaggi lividi della provincia americana
La verità è che ci manca tantissimo X-Files.
Visto probabilmente in un orario sbagliato, i fumi del sonno hanno preso il sopravvento. Dovrei rivederlo ma non ho voglia per adesso. Anche It follows era rallentato (stessa protagonista) ma là l’idea di partenza, soprattutto visiva (l’inseguitore che si avvicina sullo sfondo) ti agganciava e non ti mollava più. Qua purtroppo secondo me l’attrice, Maika Monroe, troppo trattenuta, non riesce a reggere il film su una spalla, mentre l’altra spalla, Cage fa il suo, ma giustamente vengono dosate le sue apparizioni. Il finale mi è piaciuto, ma anche lì, si ha l’impressione del freno a mano tirato. Davvero potrebbe essere un film horror nato da un rapporto occasionale tra Wes Anderson e Ari Aster. Credo che non ci siano molte persone al mondo che abbiano visto Longlegs e Terrifier 3, sono due linguaggi diversi. Tra i due però preferisco Smile 2 e l’anti-Barbie The Substance, di gran lunga.
Vorrei supportare l’invito di Carpenberg ad esplicitare con una seconda recensione anche l’altra opinione…
“Ci sono ovviamente Setten e Il silenzio degli innocenti”
Non capisco se sia
a) un riferimento che non colgo
b) una battuta che non ho capito
c) un’allucinazione indotta da Behemoth.
In compenso, ora non mi tolgo più dalla mente l’idea di un film sulle Sturmtruppen che si danno al satanismo
Citazione da Maccio Capatonda, I think.
Se7en https://www.imdb.com/title/tt0114369/
Oltre a “X-Files” anche Twin Peaks, ma quello lo ha dichiarato lo stesso Perkins in alcune interviste.
E tra l’altro Alicia Witt (che secondo me fa un’interpretazione clamorosa, almeno alla pari di Cage e della Monroe anche se ne hanno parlato in pochi) ha avuto pure un piccolo ruolo nella terza stagione di Twin Peaks
Citazione da Maccio Capatonda, I think.
Dopo l’hype mi aspettavo molto di più. Un film onesto: ottima la prima parte e il lavoro di fino nella costruzione della tensione, ma il finale e la dinamica degli omicidi l’ho trovata una minchiata, quello mi ha fatto crollare il castello di carte.
Io me li ricordo i Murderdolls! E mi facevano scapocciare pure un botto!
Ciao! A grande richiesta (due persone?) aggiungo un “Perché sì” visto che sono anche citato nel pezzo. La premessa però è che ho letto la rece prima di pubblicarla e mi è sembrato non avesse bisogno di un contrappunto perché a molte delle osservazioni di Stanlio risponderei semplicemente con un “sì ma mi è piaciuto lo stesso”, che non ha molto senso. Vi aggiungo comunque un paio di cose. Punto 1: il film manca chiaramente di sporcizia, ma a mio parere se non altro ci va di potenza, costruendo fin dall’inizio atmosfere creepy che raggiungono punte di disagio come non vedevo da un sacco di tempo. Punto 2: sì, Nicolas Cage non fa niente di diverso da quanto ha già fatto in passato, e il tentativo del film di nasconderlo col trucco è giusto anche se poco riuscito, ma quello che mi è piaciuto è che è il raro film in cui Nic non si mangia la scena ma gli tocca recitare col volume a 11 puramente per essere all’altezza di quanto costruito fino a quel momento, a testimonianza della potenza di cui il punto 1. A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Grazie Nanni!
Denghiu…
Alla fine quelle osservazioni non sono nemmeno veri e propri difetti, al limite caratteristiche del film, soggettivamente apprezzabili o meno…non la caratterizzazione della protagonista, non la fotografia o la simmetria ricorrente dell’immagine, e nemmeno i ritmi della parlata. Anche perché tutto congiura per avere l’atmosfera giusta. Troppo “spiegato” il tema esoterico, questo probabilmente sì, laddove le intuizioni della protagonista sembrano procedere anche un pò per salti logici. Però potente visivamente e sinceramente inquietante.
Concordo con rece e maggior parte dei commenti.
Non tutto da buttare, ma troppo lento e noioso e lo spiegone nella seconda parte è micidiale. Non solo è lontanissimo dai suoi modelli Il silenzio degli innocenti e Seven, ma pure l’ultima stagione di True Detective con Jodie Foster è molto più coinvolgente, solida e spaventosa.
Ma perché è stato pompato un hype così esagerato per un filmetto del genere?
Per me Nic conciato con il costume a metà tra il re dei ghiacci di adventure time e l’enigmista – insieme al tono che ha scelto di dare al suo villain e alla sbroccata meme d’ordinanza – hanno ucciso definitivamente la poca credibilità che era rimasta al film dopo l’inaspettata e molto maldestra svolta satanica del secondo atto. Sul tema satanico, Cuando Acecha La Maldad gli caga in testa a Longlegs
When evil lurks è piaciuto moltissimo anche a me che negli anni ho un po’ abbandonato il genere horror per sopravvenuta frequente noia.
Anche se in teoria questo dovrebbe essere più thriller.
Sicuramente un film non facile, per niente commerciale, e che non verrà apprezzato da tutti. IL genere dell’horror artistico rischia sempre di inciampare su se stesso, vuoi perchè la storia diventa troppo arzigogolata, vuoi perchè spesso l’azione filmica latita lasciando lo spettatore ad annoiarsi. In questo caso Oz Perkins ha giocato in maniera inteligente le carte che aveva in mano, sfruttando tutti gli elementi che caratterizzavano il film. Per prima cosa il modus operandi del serial killer, il quale se pure ha ucciso prima
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nell’arco di tempo che ripercorre il film ha semplicemente condizionato alcune famiglie portando il capo famiglia ad uccidere tutti i membri e suicidarsi attraverso il ricevere un regalo che sembra un catalizzatore, ovvero una bambola con le fattezze della figlia che rappresenta un suo doppio
Inoltre ciò ha portato longlegs a
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cercare e trovare una complice nella madre di Lee, Ruth semplicemente minacciando di uccidere Lee da bambina quando avesse compiuto 9 anni, con questo il serial killer-burattinaio ha avuto la possibilità di istallarsi nella cantina della casa della donna. Dove ha fabbricato le bambole che gli sono servite per perpretare gli omicidi
Assistiano alla chiaroveggenza di Lee quando scopre un serial killer
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che uccide il suo collega per poi essere catturato dalla ragazza
il secondo aspetto punto di forza del film è l’atmosfera che il regista costruisce, volutamente malsana, con una tensione palpabile e crescente, sfruttando sopratttutto le location invernali, la neve e ovviamente la musica cupa e minacciosa. Così come l’uso delle bambole, mentre l’aspetto del serial killer in realtà non è così inquitante. Ma grazie al potere della suggestione il film ha ottenuto ciò a cui mirava, anche grazie ad una campagna marketing volutamente minimalista, essenziale ed enigmatica ha portato il film a diventare il secondo incasso horror dell’anno negli Stati Uniti,dopo Smile 2 .
Il terzo aspetto da affrontare è quello del soprannaturale, Perkins non dà spiegazioni, lascia al pubblico la voglia e la capacità di accettare o no questo aspetto. Così facendo instilla il dubbio, ovvero
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le famiglie massacrate sono veramente sotto un influsso malefico che ne governa le azioni? Portando il capofamiglia a sterminarle per poi uccidersi? O semplicemente come penso nella bambola è presente qualche sostanza psicotropa che viene liberata dal cervello e agisce come catalizzatore innescando le paure, le frustrazioni e le ossessioni latenti che portano il capo famiglia a uccidere tutti quelli che incontra nel lasso di tempo in cui la sostanza agisce?
Secondo me è così perchè nel finale Lee
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dopo essere venuta a contatto con la sostanza presente nella bambola a cui sua madre a sparato e aver perso conoscenza viene attirata nella casa dell’agente Carter dove si consuma l’ennesimo condizionamento della famiglia, assoggettati dalla sostanza presente nella bambola, per salvare la figlia di 9 anni e se stessa Lee spara a Carte padre, inoltre uccide la madre, per recidere l’ultimo legame che aveva con lei. Ma ovviamente tutto questo avrà un effetto devastante sulla sua psiche portandola probabilmente a vivere nel rimorso. Inoltre non distrugge la bambola
Sicuramente un film che non passa inosservato, sfrutta ampiamente le metafore di cui è disseminato ma non si adagia sugli allori, anche perchè l’interpretazione finale di tutto ciò che racconta la storia è comunque lasciato agli spettatori.
“Ave Satana.”
Comunque il silenzio dei docenti citato da Stan all’inizio della rece non c’entra una beneamata raga, solo lo scantinato non vuol dire niente, in molti horror ci sono gli scantinati… avete dimenticato Cell, c’è sicuramente un pò di Psyco e anche Rob Zombie degli inizi, almeno concettualmente. Per il resto non è certamente il miglior film di Oz, ma io sono più che soddisfatto e fiducioso, soprattutto perchè tra una manciata di mesi arriverà il suo The Monkey.
Tante aspettative, delusione grande, il film sembra un collage composto da tagli, ritagli e frattaglie provenienti da altre pellicole
Con tutti i suoi difetti citati dal grande STANLIO,a me questo film ha fatto una paura fottuta . E non mi pare poco.
Un piccolo dettaglio che non riesco a togliermi della testa e che mi sembra mandare in vacca tutta l’ordinato modo in cui è girato: ma è normale che in una stagione che è evidentemente inverno, visto che sugli alberi non c’è una foglia, la traumatizzata (per motivi da spoiler) Lee venga portata a casa di sua madre in camicia in una macchina coi finestrini abbassati? Ma non hanno freddo negli Stati Uniti?
Dato che per il resto mi è piaciuto, ho deciso di ricordarmelo con un finale alternativo…
SPOILER (ingannevole)
L’aspetto soprannaturale non esiste: uno schizzato indemoniato costruisce bambole con le fattezze delle sue vittime prescelte e le fa consegnare come regali di compleanno a domicilio da una finta suora. Nessuno la conosce, ma la fanno entrare tutti, tanto è una suora con un regalo di compleanno… La suora (lei a Satana ci crede, lo schizzato l’ha convinta bene) fa una strage ogni volta e la polizia ci vede sempre un omicidio/suicidio e nessuno la cerca. Tiè.
C’è qualcosa che non ha convinto, più di qualcosa. La forma è brillante, ma oramai chi fa brutti film da quel punto di vista? C’è costruzione della tensione, il soggetto è figo e le interpretazioni che leggo qui sopra nei commenti sono tutte valide e interessanti, però: lo spiegone (anzi gli spiegoni) è allucinante, ammazza ogni velleità; Cage ridicolizzato non fa paura manco per il cazzo; Maika Monroe è troppo monocorde, lo svolgimento è verboso, a tratti incasinato, sembrano pezzi di altre cose messe lì per suggestionare. Buon film sicuramente, (anche se Hereditary è tutt’altro livello) ma mi sa di occasione sprecata.
visto al cinema e mi son cagato sotto di brutto.
di film a tema satanista non ne ricordo molti altri di stesso livello a parte hereditary.
non avevo capito che il satanista bianco fabbrica bambole le fabbrica nello scantinato di casa della mamma
nemmeno mi pare che la casa sia la stessa del primo incontro con Longlegs.
ribadisco che mi son cagato sotto
the substance? troppo lungo.
Il problema di questo film, lo ripeterò di continuo e non glielo perdonerò mai, è che spiega, spiega spiega, ma che cazzo spieghi, ma perché?
The Substance aveva dei bei temi da sfruttare, ma forse è rimasto un pò in superficie.
Longlegs è “solo” una storia fantasy, non credo abbia sottotesti celati o messaggi da comunicare, però è bello teso e stilisticamente notevole.
Visto stasera
Trovato stiloso e ben costruito,
con atmosfere davvero inquietanti
Tralaltro siete pure dei cani che non hanno colto che Cage cita se stesso.