Una delle cose che mi fa ridere sempre è quando nei film giapponesi c’è uno che dice “suca”. Sono una persona (“non sono un animale”) abbastanza semplice, non v’è dubbio. Tipo nei film di Ozu vi sarete accorti che è pieno di gente che dice “suca”. Si mettono tutti attorno a un tavolo, in ginocchio, in bianco e nero, c’è un bel po’ di silenzio e disagio, poi c’è uno che dice “suca”. Solitamente nei sottotitoli viene tradotto con “I see”, “capisco”. Cioè, non dicono veramente “suca”, è un tiro mancino della lingua giapponica! In realtà è un intercalare, qualcosa che assomiglia più a un “ok, ho capito, va bene…”. Una piccola presa di coscienza, una pausa riflessiva, un istante in cui quella persona realizza qualcosa. Non è neanche necessario che sia qualcosa di importante, eh? È semplicemente un momento, un piccolo “suca”. In Wolfs al posto di “suca” dicono “Mmm.”, ma più o meno vuol dire la stessa cosa.
Bel titolo Wolfs. Te lo spiego, Fabrizio? Rischio di fare quello che spiega le barzellette ma è anche vero che con te, Fabrizio, non si sa mai. In inglese “lupo” si dice Wolf. Il plurale corretto sarebbe Wolves ma in questo caso, visto che parliamo di due persone abituate a lavorare da sole, si propone questa simpatica sgrammaticatura, Wolfs, una parola che prova ad essere contemporaneamente singolare e plurale. Anche il sottotitolo italiano, Lupi Solitari, va in quella direzione, ma è obiettivamente meno efficace. Wolfs, bel titolo, è il nome dell’ultimo film di Jon Watts che, certo, è il regista della trilogia di Spider-man con Tom Holland, ma è anche quello che ci aveva regalato due film piccoli ma interessanti come Clown e soprattutto Cop Car. Era carino Cop Car, eh?
“Mmm.” fa meno ridere di “suca”, ma facciamo che per questa volta ci accontentiamo. Come vi dicevo, è una battuta di alleggerimento, qualcosa che il più delle volte potremmo anche non notare… Ma in realtà c’è tutto un mondo dietro a quelle tre lettere. Devi essere molto bravo per poterti permettere di pronunciare un “Mmm.”. Soprattutto in un film dove non è che c’è solo della gente attorno a un tavolo, in bianco e nero, col disagio nel cuore. No, qui ci sono omicidi, inseguimenti, sparatorie, balletti… Un casino che non ti dico. E nel mezzo di tutto questo, due attori che non fanno altro che mugugnare degli “Mmm.” a uso ridere. Qui secondo me ci sta bene la sigla.
Wolfs, bel titolo, racconta la storia di due che di lavoro fanno lo stesso lavoro che faceva Wolf in Pulp Fiction: risolvono i problemi. Sei un politico che ha il vizietto di portarsi delle marchette in camera d’albergo per fare party hard e poi magari la suddetta marchetta inciampa e muore male e tu non vuoi vedere la tua carriera sfracellarsi? Nessun problema: chiami uno dei due Wolf! Quello arriva e in men che non si dica, con delle mosse speciali che nessuno sa, fa sparire il tuo “problema” e tu te ne puoi tornare sereno a casa a vedere la tv con tua figlia. Il problema è che in questo caso se ne presentano due di Wolf. Da cui, Fabbry, il bel titolo, Wolfs. Uno è Brad Pitt, l’altro è George Clooney.
Due giusti veri, Clooney e Pitt, eh? Non ne sbagliano una neanche volendo! Ma è chiaro, sono Clooney e Pitt, le incarnazioni definitive del non sbagliarne mai una. Sono a un tale livello di coolness che si possono permettere un sacco di “Mmm.”. Vi faccio un esempio: vedi un ventenne drogato in mutande che riesce a evitare di essere investito da un bolide che sfreccia a velocità folle per le strade innevate di New York? Mmm. Sei appena miracolosamente scampato a una sparatoria tra mafia Croata e mafia Albanese? Mmm. Tutto così.
Wolfs si affida quasi del tutto al fascino dei suoi due protagonisti. Un po’ anche a una bella sceneggiatura, ma soprattutto al fascino dei due protagonisti. Sarebbe possibile altrimenti? Non penso proprio. È un po’ il suo bello, ma è anche il suo limite. Perché se è vero che Wolfs è un film divertente, e i battibecchi stile Sandra e Raimondo tra i due funzionano alla grande, bisogna anche ammettere che esteticamente è una della cose più piatte che io abbia mai visto. Cioè, questi due gigioneggiante talmente tanto tra un “Mmm.” e l’altro che diventano praticamente dei buchi neri che risucchiano tutto quello che c’è attorno. Ed è un peccato perché sbaglio o prima di diventare quello che gira le scene di raccordo tra un VFX e l’altro in Spider-Man, Jon Watts sembrava avere un’idea estetica? Qui non ve n’è traccia. E la prova provata di questa totale mancanza di controllo sul film è l’impalpabile imbarazzo che vi ha colto nella scena di ballo al matrimonio della figlia del sempre in formissima Zlatko Burić. Uno scarto di tono rispetto a tutto il resto del film che rischia di far cadere il tutto nella farsa.
DVD-quote:
“Mmm.”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Mmm.
“Mmmmmm” Un cazzo: questo film è una merda.
Non c’è niente che funzioni: i dialoghi fanno cacare, la trama…Eh? Quella roba là, insomma, è di un piatto che neanche le tette di (inserire a piacere il nome di una compagna di scuola qualsiasi “senza tette ne’ legge”); i due protagonisti, taaanto carismatici, rasentano dapprima l’idiozia per precipitare a metà film nel conclamato ritardo mentale.
Come sia stato possibile far accadere (“realizzare” in questo caso sarebbe davvero un termine fuori luogo) un tale abominio, sfugge all’umana comprensione.
Mentre Clooney e Pitt interpretavano…Eh? Ok, “facevano” questa roba qua, non POTEVANO non accorgersi del disastro in corso d’opera: una scintilla del loro straripante star power sarebbe bastata a licenziare i minus habens della writing room e rimpiazzarli con, che ne so, il primo venditore di tappeti che passava di là.
Non l’hanno fatto e questo la dice lunga: come la stragrande maggioranza dei nostri “beniamini”, sono dei poveri scemi.
O sotto ricatto di Puff Daddy, va a sapere…
Pitt è in odore di #metoo e deve pagare gli avvocati, ha i figli che lo disconoscono e la Jolie che incalza.
Clooney boh, forse deve fare cassa per qualche progetto più personale.
Eh si, record storico su Apple tv+, l’idea era di fare cassa facile.
I vari Ocean si guardano volentieri perché i primi a divertirsi erano proprio loro, in questo manca decisamente quella vibe.
Il “suca” dei giapponesi ha sempre fatto ridere anche me; ovviamente io, come tutti, me lo ricordo dai cartoni animati. Film di Ozu non ne ho mai visti, credo che a Valverde sia nominato dalle mamme per spaventare i figli disobbedienti.
Parte pure benino, é la scena di Pulp Fiction verniciata di Ocean11-12-13. E dici: beh, mi metto comodo, non pretendo o mi aspetto troppo ma é un buon modo di apparecchiare la tavola. Poi si ferma lì, non decolla, non atterra.. vivacchia.. non mi é chiaro perché due risolvitori di problemi sono anche dei sicari implacabili che prevedono dove scapperà il ragazzetto urlante, guidano come Dom Toretto e sparano come John Wick.
Ho sprecato 100 minuti in modi peggiori per carità, ma questa é una di quelle situazioni in cui potevate uscire un gioiellino e invece mi sta già sbiadendo dalla memoria
Boh, a me non è dispiaciuto e ha divertito.
L’intreccio per far accadere quel che accade è abbastanza assurdo e (inutilmente) complicato e inutile, ma alla fine conta poco perché il film si regge solo sui loro siparietti
PS: chi anela la più lunga e completa collezione di “soka” dovrebbe guardarsi Goblin Slayer… è l’unica parola che pronuncia il protagonista in tutte le puntate
Casanova è stato a parma alla rassegna su Ozu di recente?
Che occasione sprecata, finalmente avevano l’occasione di fare coming out e mostrare al mondo il loro amore uno per l’altro e niente…
Sbaglio o manca un finale nella rece? Stavo leggendo e dopo la foto è finita.
Anche a me sembra che manchi un pezzo.
Mmm…
Mi ha strappato più di un sorriso, ma è un peccato perché poteva essere decisamente qualcosa di più.
Non mi è dispiaciuto, ma non so se è più per merito del film o delle sottili ”vibes” di Ocean’s che ogni tanto percepivo. Mmm.
Molto carino ,una gran bella commedia , quello che non capisco è la gente che lo recensisce come se il film (o tutti i film )debbano per forza essere dei capolavori indimenticabili. Questo è una bella commedia con due bravi attori in parte non un film di Kurosawa e non vuole essere quello . Svolge abbastanza bene il suo scopo , ormai la gente non capisce che i film hanno diversi target e diversi standard e quando approcci ad un film devi capire prima che tipo di film è . ( ovviamente la mia non è una critica all recensione ma ad alcuni commenti ).
Hai proprio ragione: c’é target e target.
Mmm… Secondo me questo e’ il classico film che sembra stupido e poi ti rendi conto che non lo e’ per niente. E’ una intelligente metafora (NON un metaforone, ripeto, e’ intelligente!) dell’incipienza della vecchiaia e del declino della vita, col ragazzino che NON E’ uno gigolo* a rappresentare la giovinezza perduta, ed e’ incredibilmente riuscita virando questi temi crepuscolari in una commedia di (finta) coolness. Per questo il selling point (Clooney e Pitt da poco nella sessantina) non e’ solo tale ma anche necessario e funzionale. Comunque, scusate, a me 100 minuti di Clooney e Pitt che fanno a chi ce l’ha piu’ lungo stanno benissimo a priori.
*Austin Abrams e’ l’attore che non conoscevo e che ora voglio subito rivedere
Questo commento (fuori luogo) è di gran lunga più intelligente e godibile del film.
Perche’ fuori luogo? Non mi sembra che offenda nessuno, ma non sono lucidissimo quindi magari boh?
Certo che non hai offeso nessuno!
“Fuori luogo” in quanto “intelligente e godibile” a fronte di un film scemo e insipido,
Ribadisco il concetto: è di gran lunga più figo il commento dell’oggetto del medesimo.
Se non si capisce, è un complimento.
Più fuori contesto che fuori luogo allora
(punta al cazzo mode on)
Giusto!
:)
Quindi è come se un film italiano su due elettrodomestici atti alla conservazione delle derrate fosse stato intitolato “Frighi”
Apprezzo che sia una rece concisa, breve e rapida da leggere. Mi ha anche divertito con le sue battute.
Solo una cosa: non capisco cosa si intenda con lo scarto di tono della scena del ballo, è un passaggio poco chiaro. Nel senso è una scena bella o brutta?