Inizio: ovvero delle premesse.
(Pomp and Circumstance, op. 39, March No. 1 – Edward Elgar)
httpv://www.youtube.com/watch?v=0bknTe9nM8A
The Battery parla di due amici, Ben e Mickey, ex giocatori amatoriali di baseball, che si ritrovano a dover sopravvivere da soli dopo chè è scoppiata apocalisse di zombie molto lenti e molto rincretiniti. Ben li ammazza senza problemi, Mickey no. Ben mangia molto, Mickey no. Ben fa le puzzette rumorose nelle ricetrasmittenti, Mickey no. Ben dorme in macchina, Mickey no. Ben ha la barba, Mickey no. Ben è anche il regista del film e si chiama Jeremy Gardner., Mickey è il co-produttore e si chiama Adam Cronheim.
Il film è costato circa seimila dollari ed è stato girato in 15 giorni in Connecticut da una crew di quattro persone con una Canon 5D Mark II. Dura poco più di un’ora e mezza e nella colonna sonora ha pezzo di The Parlor, El cantador, Sun Hotel e Wise Blood.
Sviluppo: ovvero delle riflessioni
(La gazza ladra, Overture – Gioacchino Rossini)
https://www.youtube.com/watch?v=3MRvDGd02mA
Come spesso accade è in una riga di dialogo che si può trovare il riassunto di un film. A un certo punto Mickey, esasperato dall’assenza di stanzialità a cui Ben lo costringe, chiede “Noi ci muoviamo, ci muoviamo sempre, ma dove andiamo?”. E Ben risponde “Da nessuna parte”. Se volete sapere come la penso, credo che il dialogo messo in scena non sia tanto quello tra i due amici, quanto quello tra il produttore esecutivo e il regista. Perché The Battery è esattamente questo: un film che non va da nessuna parte. In molti hanno applicato a questo filmino indipendente l’etichetta di road movie probabilmente sviati dal fatto che, tra un abbiocco e l’altro, hanno visto una macchina, una strada e due poveri stronzi su una macchina che va su una strada. A mio avviso l’epica del road movie, che sostanzialmente ricalca a grandi linee chanson de gest, necessita di un percorso, di uno sviluppo che può essere spaziale (lo spostamento dal punto A al punto B) o personale (l’evoluzione del personaggio). In The Battery tutto questo non c’è. L’intero film è completamente immerso in una staticità forzata così tanto impegnativa da far sembrare Simpathy fo Mr. Vengeance uno sketch di fine puntata di Benny Hill. Ve li ricordate gli sketch finali di Benny Hill? Quelli girati tutti accelerati? Ecco, così.
Accenni di trama subito abortiti, momenti di descrizione pura e antinarrativa (spesso delegati a dettagli in close up vd. alla voce flora e fauna), inserti musicarelli, linee di dialogo pretestuose: The Battery gioca al gioco della sospensione e lo fa in maniera spudorata. La stessa presenza degli zombie è totalmente ininfluente nello sviluppo della trama e la loro presenza alla fine gioca un ruolo realmente marginale nell’intera vicenda. Più che un film, The Battery sembra un concept album di un duo della Rough Trade, con tanti soldi quanti bastano a creare un contenitore lungo 90 minuti per infilarci un cinque canzoni e dare sfoggio di un’estetica che, in questo 2014, oltre che logora è pure del tutto prevedibile nei suoi cazzo di 5 stereotipi visivi (non manca infatti la trimurti: masturbazione, nudo maschile, frutta mangiata, inquadratura fissa con quadro e mezzobusto del protagonista che fa le facce buffe).
Chiusura: ovvero delle domande.
(Scherzo, Secondo Movimento, Sinfonia No. 9 – Ludwig Van Beethoven)
httpv://www.youtube.com/watch?v=L_-dKIW-glQ
Come ci siamo arrivati a questo punto? Intendo dire, come siamo arrivati al punto in cui, su Fangoria, leggiamo “Described as an “anti-zombie zombie movie” The Battery is the most reinvigorating take on this overworn subgenre I’ve seen in ages”. Come è possibile insomma che già ad “anti-zombie” non ci siamo chiesti “ma di che cazzo stiamo parlando”? Perché è un po’ questo ciò su cui dobbiamo interrogarci. È possibile che un film senza il benché minimo accenno di paura e di tensione, girato tutto con i filtrini Lomo, con elementi dell’immaginario hipster che sembra Juno 2: now with only cazzo and some zombies, insomma possibile che un film con le espadrillas e i pantaloni arrotolati che si autodenuncia come anti-zombie possa essere, in qualunque modo “the most reinvigorating take on this overworn subgenre”? Probabilmente sì. Ma allora con tanta amarezza mi chiedo quando e perché abbiamo perso la guerra. Quando abbiamo alzato le mani e ci siamo arresi al popolo delle giacchette strette con le toppe sui gomiti, quando gli abbiamo consegnato la nostra voglia di provare sentimenti primordiali e di pancia, immediati (nel senso di senza mediazione alcuna) e abbiamo trovato disdicevole godere irrazionalmente di fronte alla scodata di Godzilla.
Cosa è successo? Cosa è stato? Forse Anna Falchi che fa uno smorza candela con Rupert Everett su una tomba? Forse la droga nei pacchetti di figurine del primo Batman di Burton? Il troppo alcool nelle merendine Fiesta o il colorante nel ghiacciolo gusto puffo? Abbiamo perso una guerra e con essa l’onestà profonda che da sempre caratterizza il cinema horror e action. È difficile, davvero, accettare che un film come The Battery possa essere una strada auspicabile, anzi direi addirittura “percorribile”, per il cinema horror senza provare un profondo senso di disagio e un brivido, quello sì, di paura. E lo è ancora di più oggi quando un James Wan qualunque ci ha dimostrato ancora una volta che un paio di mani che spuntano nel buio e applaudono possono fare ancora paura. E anche molta. A meno che non vogliamo tutti quanti andare a giocare nel campionato delle tastierine Casio, dei cappelli di paglia di H&M e delle app del cellulare che scattano finte polaroid applicandoci pure una finta impronta di unto. E tutto questo per sentirci dalla parte “giusta” della cultura. Quella parte che però, e questo deve essere chiaro, con noi non vuole -né vorrà- avere mai niente a che fare.
DVD-Quote Suggerita
Juno 2: now with only cazzo and some zombies
Bongiorno Miike, i400calci.com
BONUS
Segotto davanti alla zombie
ma che è sta ricchiunata?
Leggendo le recensioni post-giro-festival sembrava dovesse essere un film della madonna, invece è due coglioni incredibili. Almeno voi riportate l’equilibrio, grandi.
Scusate l’offtopic ma recensirete borgman? Per me uno dei migliori film rilasciati in questo periodo di magra, bom!
Ma come… non lo riconosci?
È “The Best Zombie Film in Quite A Few Years”
Ossignore. Mi appunto il titolo su un post-it a caratteri cubitali. Sia mai che veda ‘sta roba nemmeno per sbaglio.
Grazie Miike che ti immoli per noi.
Ok ok scusate ma… sono un neofita per quanto riguarda l’attenzione a certi dettagli. Questa cosa dei cliché ricorrenti (“masturbazione, nudo maschile, frutta mangiata, inquadratura fissa con quadro e mezzobusto del protagonista che fa le facce buffe”) me la dovete spiegare…
Caro Lorro, visto che purtroppo la mia maledizione (la Curse of Miike) mi porta spesso ad imbattermi in film indipendenti con velleità indipendenti che guardano a Wes Anderson come a un maestro indiscusso della profondità anche al di fuori dell’ambito horror/action (dove fortunatamente sono un’esigua minoranza, ma come vedi me li becco uguale), posso affermare con discreta sicurezza che il trittico “masturbazione, nudo maschile, inquadratura fissa con quadro e mezzobusto del protagonista che fa le facce buffe” è una specie di leitmotiv ricorrente, quasi obbligatorio, di un certo cinema hipsterone. Con la frutta mangiata intendo dire scene a dettaglio di gente che rosicchia mele con il tipico rumore del “scrocik – scrociak”.
Odio le hipsterate. Odio quelle cazzo di mele che fanno crick crock. Odio la gente che fa le faccette buffe per far sorridere checcazzo non siamo più negli anni ’50 (ma siccome gli hipster sono vintage allora hanno ragione loro). I filtrini scoloriti invece non mi dispiacciono, ed anche il film non mi è dispiaciuto. Spero sia il prologo di un secondo episodio dove SPOILER il barbapapà sopravvissuto raggiunge il classico “punto militareggiato” e succede una mattanza per tutte e due le ore di film, perchè ci starebbe! FINE SPOILER
@Darren: se dovesse andare come dici tu (e lo spero più per me che per loro), rimarrebbe il fatto che un’ora e mezza di prologo, a mio avviso, è un pochino troppo….
Con le ultime righe mi avete fatto prendere più paura di quanta me ne possa mettere The Battery.
No, gli zombhipster non ci avranno.
Haha si normalmente si, però a me in qualche modo è volata via quell’ora e mezza…e normalmente tollero veramente molto poco le cose indie…Starò diventando vecchio…o peggio, hipster!
Darren: ma il problema non l’indie. O l’hipster. O quel che è. È che questo non è un film horror e gli zombie sono solamente di decorazione. Come si può parlare di questo come di un capolavoro del genere?
Miike: si vero, l’indie in se non è male ed ha sfornato cose molto carucce…Ed in effetti non è un’horror, un po’ come Killer in viaggio non è un Thriller…Come sempre è questione di gusti in casi come questo dove si mescolano generi e riferimenti, ma comunque sono d’accordo che non sia un capolavoro del genere..
@Miike:
vado a farmi tatuare sul bicipite gli ultimi due paragrafi.
Un grazie commosso.
Dopo questa recensione la ADAA (american dodgeball association of america) vi ha declassati a 4° posto come sito di recensione horror & co italiano in termini di affidabilità. Non preoccupatevi prima eravate al 3° posto.
Più che altro: se 5 recensioni su 6 sono di film che, per un motivo o per l’altro, vi hanno fatto cacare giallo uno rimane confuso. Perché dovrei leggere\visionare Mega Squalo in Silver Plate vs Big Canna da Pesca (per quanto spassoso sia ogni vostro intervento) se poi il film fa cacare? Cioè volete darci consigli sulla non-visione? Non capisco.
The battery non sarà e non è un capolavoro. Non rivitalizza nulla. Ma è un film godibilissimo, divertente e con qualche spunto interessante abortito. Secondo me è un film con le idee chiare e che gira spesso a vuoto perché è l’idea alla base dello stile di Gardner. Poi se uno si diverte più con i robottoni sono affari suoi. Gli ultimi 20 minuti di film, quelli chiusi nella macchina, sono da antologia.
Il fallimento di una generazione. Dove abbiamo sbagliato?
“Secondo me è un film con le idee chiare e che gira spesso a vuoto perché è l’idea alla base dello stile di Gardner.”
Eddai…
@Maurizio: l’incipit del tuo commento mi porterebbe già a risponderti con una domanda abbastanza chiara a cui spero che vorrai dare risposta, ma se non lo fai non aspetterò col fiato sospeso.
La domanda è: “Ma allora perché ci leggi?”
Ciò premesso andiamo avanti. Se uno ziliardone di premi + quote entusiastiche di siti specializzati non bastano come motivazione per recensire un film, allora non so davvero cosa ci sia bisogno di più.
Infine:
Gli ultimi venti minuti di film ricalcano qualunque stereotipo possibile nel campo della sopravvivenza estrema, compreso il bottiglione di piscio. Se poi vuoi, possiamo anche discutere sul fatto che si fanno fuori due litri di whisky anziché farci delle molotov (ma forse non hanno visto Shaun of The Dead). Direi che l’antologia è ben distante
E comunque con “Secondo me è un film con le idee chiare e che gira spesso a vuoto.” credo che tu abbia già fatto una stroncatura molto più tranchant della mia.
mi spiace, ma a “James Wan qualunque ci ha dimostrato ancora una volta che un paio di mani che spuntano nel buio e applaudono possono fare ancora paura” avete perso fortissimo e malissimo.
Il vostro problema è che per voi esiste SOLO la pancia. Appena c’è un po’ di ragionamento, introspezione, non mostrato vi viene l’orticaria. Vi meritate Michael Bay. E poi questo inneggiare all’irrazionalità e al frivolo a tutti i costi: anche dall’intelletto può derivare un piacere enorme; certo che richiede più fatica, ma poi la ricompensa è maggiore. Guardare lo stesso Shaun of the dead per credere… che non è certo un film di pancia.
«Vi meritate Michael Bay»
Grazie!
Alex9: trovami l’introspezione e il ragionameno in The Battery così ne discutiamo.
Parole sante bro, tutti questi indie che approcciano l’horror con disonestà intellettuale e nemmeno uno straccio di idea hanno rotto, tutti a morte, meno i registi di Resolution e di Afflicted, ma salvo anche The Sacrament e Ti West
@Miike: Non sono entrato nel merito del film perchè non l’ho visto. Ma dal mio commento credo fosse chiaro che criticavo la dichiarazione di principio che fai alla fine dell’articolo e che può essere applicata alla maggior parte dei giudizi che date qui sui 400 calci.
@Stanlio: per favore cambia nick perchè il Maestro si starà rigirando nella tomba a sentirti dire certe cose!
@alex9: mi sa che tu leggi un sito diverso da quello su cui scriviamo noi. Prima di tutto questo è un sito dedicato a horror e action, quindi “Amour” o “Hard to be a God”, per dire due dei miei film preferiti di sempre in assoluto, qui non compariranno MAI. Poi: ma stai scherzando? Qui si pensa solo alla pancia e non all’intelletto? Ma se ci sono articoli che sono dei mini-saggi di semiotica, filosofia, arte! Ma se anche l’articolo più scrauso contiene più cultura di cinema di un numero di Filmcritica! Se tu queste cose non le capti, francamente è un problema tuo.
niente, sto film non lo vorrò mai vedere (grazie 400calci), volevo solo dire che leggere la recensione attivando man mano le colonne sonore è davvero trascendentale
@alex9
con tutto il rispetto… per i 400calci, ma vai a caghèr.
DICI: “Appena c’è un po’ di ragionamento, introspezione, non mostrato vi viene l’orticaria.” TI RISPONDO: certo che ci viene l’orticaria, quando in un film horror-fanta-action-ecc viene messo spesso alla cazzo l’intellettualiticititàtità senza tener conto del genere filmico, … tanto per fare vedere proprio agli ignoranti del genere (come te immagino) che “visto?anche in uno zombie-movie se po’ fa l’introspezione!” …allora mi incazzo anche io, e pure male.
PS. Stanlio non ha scelto il suo nick a caso.
@Cicciolina: Certo che le capto! Se no non verrei qui tutti i giorni. Mi sembra evidente che avete tutti una gran cultura, non solo cinematografica, e sapete anche come scrivere. Ciò detto rimane il fatto che i vostri giudizi sono quasi sempre di pancia: promuovete o bocciate solo in base a quanto gore/azione c’è. I dialoghi il più delle volti li bollate come fastidiosi (batman). Ogni approfondimento diventa “spiegone” (snowpiercer, rush). Ogni introduzione ai personaggi e all’ambiente a inizio film diventa inutile prologo prima delle botte (the collector, the purge).
In definitiva non condivido il vostro sistema di valori neanche per sbaglio: ma riconosco che siete molto coerenti e competenti. Ecco perchè vi leggo: mi fido moltissimo delle vostre analisi perchè rispondono sempre al vero. Solo che molto spesso so che ciò che per voi è merda per me è mezzo capolavoro e viceversa.
Rimane cioè il fatto che le recensioni sono formidabile nella parte analitica, e senza di voi non saprei come fare!
alex: il concetto di “vostri” non ha semplicemente senso. Come molte delle cose che dici di seguito generalizzando in maniera non solo fastidiosa ma anche poco corretta. Basta leggere una recensione come quella de La Casa firmata da Luotto Preminger per capire che la nostra scala di valori non è quella che dici tu.
A seguire puoi leggere anche la recensione corale di Pacific Rim e toglierti ogni dubbio.
Cito:
“Ma tocca anche considerare che un giorno (non troppo lontano, a quanto sembrano dire i dati del botteghino) Pacific Rim uscirà dalle sale cinematografiche e diventerà un film da guardarsi in 2D nello schermo di un computer o su una TV a qualche decina di pollici o insomma in condizioni di non-stordimento. E allora saremo ancora pronti a metterci in ginocchio? O per quel momento ci sarebbe servito un film?”
Il resto sono giustamente come tu sottolinei gusti personali, ma non darci degli approssimativi o dei “panciofili” perché è oggettivamente fastidioso, grazie.
@alex9, se non sai distinguere fra approfondimento (disamina tematica o narrativa fatta come cristo comanda) e spiegone (espediente pigro di sceneggiatura che non sa più dove andare e/o tratta lo spettatore da idiota) forse sei davvero sul sito sbagliato.
Plauso alla recensione per 2 motivi:
– giudizio sul film: visto qualche mese fa (a differenza di @alex)…due coioni allucinanti, manco lo sono riuscito a finire e non mi ricordo un cazzo di quello che ho visto. e questi sono metri di giudizio universali
– citazione di wan: riconoscimento dovuto anche se su questo blog (e qui sì che non condivido il vostro metro di giudizio) ha avuto stroncati tutti e 2 gli insidious, che per me sono una delle cose migliori cose uscite negli ultimi anni in tema horror, e la migliore in assoluto se parliamo di saghe horror (tipo rec, saw, hostel, ecc)
@Samuel Paidinfuller: boh, non lo so a me il secondo non mi è piaciuto molto e il primo a parte un paio di spaventi non dice molto. Per me i due The Collector/The Collection o i due VHS gli mangiano in testa.
Questo film non lo conoscevo e finché potrò ne starò lontano, ma le giacche con le toppe andranno ancora avanti, non c’è dubbio.
Basta guardare gli applausi convinti alla fine di questo video per esserne convinti.
http://www.youtube.com/watch?v=I9lmvX00TLY
Quando guardi con questa concentrazione una stronzata simile e alla fine ne sei pure pienamente soddisfatto c’è poco da fare, ormai hai sfondato.
Hypster is the new Futurismo!
@pillole
ultima replica x evitare cazziatoni da nanni: in insidious cè il terrore puro, lo stesso che cè in questa scena qui
http://www.youtube.com/watch?v=zH8ynu0jRvY
So anni che lo dico, medaglia al valore a miike, come eroe di guerra!
Beh, quello di Snowpiercer è talmente buttato lì per esplicitare le cose agli ammericani che non solo è uno spiegone, ma una vera mazzata sulle palle!
@Miike: io mi riferisco alla linea editoriale del sito, ovvio che ognuno di voi sarà diverso come metro ma si può affermare che, in generale, vi rifate tutti a una stessa idea di cinema, almeno tendenzialmente. Questo non è generalizzare.
E inoltre non vi ho mai dato degli approssimativi, perchè non lo siete. Anzi siete precisi e coerenti. Ma non condivido i vostri valori.
Però ora non saltarmi fuori a dire che non siete panciofili perchè in 9 rece su 10 compare almeno una volta il concetto: “il film è bello/brutto perchè in fin dei conti, tolti gli inutili orpelli come i dialoghi e simili, ci sono/non ci sono le botte che sono tante/poche e fatte bene/male”. Non avere vergogna di essere in un certo modo: non è mica reato, son gusti.
@Cicciolina: la differenza tra spiegone e approfondimento è lapalissiana solo in teoria: in concreto è molto arduo dire di fronte a quale dei due ci troviamo. Per dire: sostenete che in snowpiercer il dialogo finale con Ed Harris è un lungo spiegone che spezza il ritmo (!) quando per me, e molta altra gente su internet, è una delle parti migliori del film. Se di quel film rimanesse solo la (mangnifica eh) scena della asce sarebbe un film incompleto.. grazie al cielo il regista la pensa come me.
Che senso ha dire che questo film non spaventa??? Non credo che spaventare fosse il fine ultimo del regista, la pellicola a mio avviso è un viaggio introspettivo di due personalità diverse tra di loro, che si ritrovano all’improvviso in una situazione limite:gli zombi sono solo un pretesto…il film ha molte idee valide e l’ultima parte con l’inquadratura fissa in auto è grandiosa. Minchia siete proprio fan di quella stronzata di pacific rim….
Chiedo venia ieri non sono riuscito a rispondere @bongiornomiike
Termini generali: il mio intervento non voleva essere denigratorio. Anzi. Trovo il vostro modo di recensire divertente, brillante e anche astuto. In più, vista la vostra prolissità (nella media delle recensioni di genere) un piccolo miracolo perché di solito gli utenti non perdono tanto tempo a leggere. Invece siete riusciti a creare un piccolo crogiuolo di fedelissimi che vi seguono ovunque andiate. Anche se la caratteristica degli accoliti è quella di accettare un po’ acriticamente le scelte di redazione. Personalmente non parteciperei alla #400tv perché alle soglie dei 30 l’unico motivo per rivedere -che ne so- Karate Kid sarebbe cercare di far colpo sulla moglie di Kim Rossi Stuart. A livello individuale non sono sempre allineato con le vostre scelte (gli anni ’80, film di menare, Jean Claude Van Damme etc.), tuttavia ciò non mi impedisce di notare e apprezzare la vostra preparazione cinematografica. Per rispondere alla domanda: vi leggo perché sapete unire l’utile al dilettevole e non è facile e perché non mettete voti alfanumerici o scale assiologiche con stilline, palline o teschietti. Volendo essere ancora più specioso: siete esperti di un certo cinema anche se non di horror tout court. Prendiamo due film di Ti West, due che conoscete bene: tra The Innkeepers e The Sacrament voi scegliereste The Sacrament, mentre io sono stato letteralmente terrorizzato dal non-visto di The InnKeepers in cui, effettivamente, succede poco. Non è questioni di gusti, perché tra i Locandieri e il Sacramento non c’è troppa affinità se non lo stesso dude alla mdp. Ma come la metteremmo con film come The Sacrament e Children of Sorrow che giocano sullo stesso campo? La critica non può essere obiettiva (e qui si aprirebbero dibattiti infiniti) e sapendolo avete deciso di renderla ancora più soggettiva, raccogliendo parametri nuovi per la visione. Alcuni sono molti interessanti, altri molto meno (come nella scelta di cosa recensire). Voglio dire per ritrovare una recensione semi-positiva negli ultimi tempi scorro indietro fino al 3\6\’14 ed il film è…drums rolling…Edge of tomorrow che, per carità, è carino ma non sprecherei neuroni per recensirlo anche a causa di Tom Hubbard Cruise. Uno potrebbe dire: ma non è uscito niente di decente. Ok, ma The Battery non è recente. E allora? E allora niente era solo per dire che forse qualcosa sfugge anche a voi. L’affidabilità non è l’accuratezza.
Termini particolari: secondo me se ci approccia a The Battery come ogni altro film di zombie si sbaglia. Se si guarda The Battery con il dente già avvelenato a causa dei premi, recensioni e aure da capolavoro facile che deluda. Anzi, facile che sfugga l’unico elemento che permette di entrare nella visione: l’atmosfera. The Battery è un film particolare: se riesci ad armonizzare con le scelte di Gardner, è possibile ritenerlo un piccolo cult, altrimenti non vale un minuto di Shaun of the Dead (che a distanza di tempo -e lo dice un fan terminale del cornetto- ha perso smalto). A mio avviso Miike non sei riuscito a trovare la chiave di lettura giusta anche se, concordo con te, non è un capolavoro.
PS (doveroso), ma lo sai da solo.
Chiedere a un utente “perché ci leggi?” è una di quelle uscite un po’ tapine che mi aspetto dalla Santanché o da Gasparri, non da internauti navigati che gestiscono un sito di recensioni SOLO per essere letti.
Straconcordo con Maurizio che esprime il mio pensiero su questo (fantastico) sito.
Penso casomai che il problema siano i lettori qui, che troppo spesso sono acritici e ancora più sovente sono beceri nei giudizi. Questo perchè sicuramente i recensori sono, ancorché amanti delle botte, persone preparate e acute ma altrettanto non si può certo dire del cultore medio degli anni ’80/Van Damme/inserire-icona-di-celluloide-superpompata-a-caso.
Che poi anche i recensori spesso abbiano un approccio da Fronte dell’uomo qualunque (di chiara matrice anni ’80 anch’esso però) è altro discorso…
gli ultimi 20 minuti (quelli in macchina) li ho guardati con l’avanti veloce, anche perché il sottofondo di gemiti zombeschi dopo 30 secondi mi dava sui nervi (anche se immagino che l’effetto fosse voluto…). Detto questo, filmino mediocre, visivamente gradevole (ma nulla più), comprensibile vista la povertà di mezzi…
Mi sento di poter discolpare completamente le merendine Fiesta. Per il resto concordo con tutto e tutti.
Mi sento in dovere di intervenire più puntualmente (prendo pure una fiesta del frigo, che fredde son più buone): Alex9 parla di Snowpiercer, che è un filmone, forse il film migliore che ho visto quest’anno per ora e che, a mio ricordo, qui sopra è stato recensito molto bene da uno che è andato a vederselo in Francia. Bisogna però dire che risolvere un film con un gran ritmo a parole non è la scelta del secolo: il film è bellissimo, sarebbe potuto essere magnifico con un finale meno parlato, più coerente con il resto del film. Se tu mi dici che per te e tanto altro “internet” il finale è il meglio di Snowpiercer vuol dire che il resto del film non lo giudichi per il capolavoro estetico che è forse, non so. Preferire la meraviglia delle immagini ai dialoghi è legittimo e per nulla di pancia, soprattutto se per un ora e un quarto sei stato bombardato di splendore come in Snowpiercer.
Esigere gore e violenza in un film di zombie è il minimo sindacale. Non una scelta di pancia (c’era pure in Shaun eh)
Esigere un po’ di spaventarelli e paura in un horror è il minimo. Non una scelta di pancia.
Esigere più azione o più Batman in un film di Batman è il minimo. Non una scelta di pancia.
Esigere meno dialoghi in Tarantino è demenziale invece, infatti nessuno si lamenta qua neanche quando sono prolissi.
Ovvio che se guardo Bay voglio le esplosioni, la confusione totale, i culi e trame pretestuose (a me mica piace, quindi magari non guardo Bay, anche se l’anteprima allo Stadio Dall’Ara un po’ mi invoglia).
Sinceramente, tranne alcune uscite del cazzo anche qua sopra (sempre, per me del cazzo, mica in assoluto) qui si mettono sempre le cose a posto e la roba viene trattata come deve essere trattata: se questo è un film di zombie con pochi zombie, poco sangue, un cazzo e tante parole, giusto che si pigli il suo avere e che sia considerato peggio pure di World War Z.
Questa volta (una delle poche) non sono d’accordo. Il film in se non è malaccio, pur non essendo un capolavoro. Ovviamente tengo abbastanza in considerazione diversi fattori, ovvero che il film è stato girato da due amici con due soldi e vista la miriade di progetti simili in giro che fanno cagare durissimo questo mi sembra anche di buona fattura. Punto secondo, la crescita dei personaggi a parer mio esiste e come. Faccio qualche SPOILER GROSSISSIMO tanto mi pare di capire che nessuno è davvero interessato a vederlo. Il personaggio Hipster coi suoi modi da scoreggione e sailcazzo tenta in ogni modo di far risvegliare dal torpore il personaggio sfiguz che si è un po arreso al non vivere. Lo fa in diverse occasioni nonostante lo sfiguz segua una sola via anche nell’apocalisse, quella del volere della FIGA. La questione vulva è abbastanza presente visto che prima lo sfiguz si fa i seghini su una zombie e dopo comincia a trovare speranza quando sente una voce femminile alla radio, voce che vuole seguire. Da qui comincia una storia molto lenta sulle priorità, sul di chi fidarsi. Avrà ragione l’amico ciccione hipster o il tipo sfiguz? tutto questo percorso, ok, molto lento e fatto di piccolissime cose, li porterà al finale dove si scopre che seguire LA FIGA non è stata una buona idea. Da qui la lunghissima scena finale dentro l’auto che per me vale tutto il film. Il finale è un po da prequel, ovvero l’inizio di qualcos’altro che, visto il progetto amatoriale, non arriva (per forza di cose). Magari speravano che qualcuno gli facesse un sequel? era importante? Non mi interessa, Unbreakable come prequel funzionava benissimo da solo. Ora non voglio di certo dire che il film sia un capolavoro, anzi, siamo ben lontani da quelle parti li, ma che sia una merda proprio no. Poi se basta una barba e dei colori pastello per fare un film Hipster allora il mondo ne è pieno anche dagli anni 60. Per me un film da 6. Interessante e carino per il progettino(ino) che è.
@alex9,
BECERO ci sarai.
@BellaZio forse te l’ha spiegata meglio di tutti, non c’entra essere un “cultore medio degli anni ’80/Van Damme/inserire-icona-di-celluloide-superpompata-a-caso” come DICI TU, o amare le esplosioni e i cazzotti, per essere etichettati come beceri o acritici.
Amo M.Bay da quando ho conosciuto i 400calci, prima lo odiavo, ma non avevo capito un cazzo. I Calci mi hanno dato la luce. Ho capito che non fa film alla truffaut o alla ingmar bergman, ma si esercita nel genere a lui più congeniale e lo fa da dio, nonostante se ne sbatta dei dialoghi (per me una pecca, ma Bay rimane un dio).
Sul finale di Snowpiercer non credo che il recensore dei Calci abbia scritto “CHE PALLE CI SONO DEI DIALOGHI ALLA FINE, AHHRGH!”, ma semmai “quei dialoghi sono li inutilmente, forse utili ad un certo numero di spettatori ma non rispettano il ritmo del film nell’insieme”. Una opinione certo, ma non di pancia ma spiegata da Luotto tecnicamente come deleteria per il ritmo del film.
Quello becero nei giudizi mi sembri proprio tu.
@CicciolinaWertmuller
ti sbagli, è proprio chi non sa distinguere tra approfondimento e spiegone maledetto che ha bisogno di un sito come questo: per districarsi in mezzo alla giungla.
@Giorgio: ovvio che non basta amare certe cose per essere beceri, il punto è che molti qui lo fanno senza spirito critico.
Le cose che dici sono peraltro tutte condivisibili in teoria: il punto è che DI FATTO le opinioni qui sui 400 calci sono sempre orientate verso l’esaltare certe scene casinare mentre per dialoghi ecc siete sempre estremamente esigenti. Quindi sul finale di snowpiercer sarà pure un’opinione legittima per carità, ma mi limito a far notare che è opinione che non sta in piedi: la fine del film serve a tirare le somme, e a riportare equilibrio nel ritmo del film altrimenti troppo sbilanciato a sfavore della parola. Si tratta di un finale perfetto, peraltro affidato a un attore come Ed Harris che ha carisma da vendere a pacchi. Per concludere: non è che solo perchè si tratta di opinioni possiamo dire tutto e il contrario di tutto, e sbeffeggiare un finale oggettivamente (almeno) non brutto è davvero troppo.
E comunque si tratta di un’opinione di pancia nel momento in cui subordina il ragionamento e il capire al mero gusto estetico di un’immagine.
@BellaZio: tu rappresenti il tifoso, si tifoso, medio dei 400 calci. Sei l’appassionato più bieco e conservatore: vuoi che tutto resti com’è (o com’era?) e fosse per te non ci dovrebbe essere innovazione. Io sono contentissimo se un regista in un film su batman cerca di andare oltre il già visto, e propone atmosfere nuove. Se no sarebbe un ripetere le stesse cose con il vestito nuovo: io voglio di più, voglio un batman al passo coi tempi sia nell’estetica sia nei contenuti. Oggi ci sta che batman sia di fatto un agente dell’antiterrorismo, 20 anni fa magari no e probabilmente nemmeno fra 20 anni. Ma oggi si.
E poi chi l’ha detto che negli horror sugli zombie ci debba essere sangue per forza? Anzi il genere horror (che io adoro) troppo spesso abusa dello splatter, solo perchè è una strada molto facile da percorrere. Ieri mi sono visto il vecchio Wolf creek (2005): che bello che lo splatter sia contenuto al minimo e il regista ti tenga sulle spine con l’empatia e non con il disgusto. Ma forse ti meriti i recenti non aprite quella porta e hostel (che pure mi garbano eh perchè sono onnivoro…).
Complimenti per la recenzione
@Alex9
Sarò conservatore, sarò l’ala destra dei 400 calci, sarò per il passato. Sarà che sono nato nel 1982 e non nel 1990, non lo so. Sono su un blog di cinema di genere e rivendico che i film di genere siano fedeli alle regole del genere, non mi sembra di essere fuori luogo. Non sono tifoso di nulla, spesso litigo anche qua con un sacco di gente. Se sei legato al Batman di Burton fai fatica ad accettare Nolan e se sei del 1982 ci sono buone probabilità che tu sia legato al Batman di Burton. Sinceramente l’aggiunta del dramma a tutto non mi pare andare avanti, mettere la barba e il bastone a Batman per far trasparire il disagio è una roba talmente vecchia che di innovativo mi pare non aver nulla.
Ho visto pure tutti i film di Wes Anderson e mi son pure piaciuti quasi tutti. Voglio che un film mi dia quello che mi aspetto, non ho problemi coi dialoghi e Snowpiercer era il film dell’anno per me comunque (poi ho visto The Raid 2) però c’è un limite a tutto, rimanere confinato in un angolo mentre gli uomini con la camicia a quadri stretta, i pantaloni con l’acqua in casa e le espadrillas si impossessano di tutto non mi sta bene.
I Batman di Nolan non mi piacciono particolarmente, non vuol dire che non mi vada bene l’adattamento: lo Sherlock della BBC è un capolavoro assoluto, ad esempio. Se la roba la adatti in maniera intelligente ne gioisco, se fai finta, come Nolan, puoi andare a cagare per me. Se cambi l’ambientazione e poi tutte le scelte sono comunque vecchie dentro, non hai risolto un cazzo. Hai solo cambiato l’ambientazione. Se usi il genere senza rispettarlo ma solo per farti bello, come, mi pare di capire, in questo caso, il tuo film io non lo guardo. Non sono un fanatico di Tarantino, anzi, ma tutto si può dire meno che non rispetti il genere che tratta di volta in volta.
Rivendicare una qualsivoglia profondità intellettuale a The Battery mi riporta forte forte all’orrore vissuto al DAMS tanti, tanti, tanti anni fa.
Ora, se uno me la mena più di tanto con Beyond the Black Rainbow di Cosmatos posso anche dargli retta per 2 o 3 minuti, ma sta merda no, dai.
Piuttosto mi riguardo The Vanguard.
Alex guarda che Bella zio non è un fancalcista medio causa disprezzo film di macchine (ti vogliamo bene comunque Bellazi)
@alex9
L’innovazione invece ci piace però quella di Gareth Evans che fa film di botte con più botte e più belle anziché meno botte e meno belle. Anche perché un action senza azione e un horror senza spaventi sono come hamburger senza hamburger, nel panino puoi ficcarci tutti i condimenti che vuoi ma se non c’è la carnazza farà schifo sempre e comunque (e troverà solo hipster vegani come estimatori).
Per quanto riguarda il film, forse l’avrei visto se i protagonisti fossero due gnagne in canottiera che lavandosi la schiena a vicenda scoprono una tenera amicizia fra loro ma poi ci pensano gli zombi a riportarle sulla strada dell’eterosessualità. Anzi, questo forse apro un progetto su kickstarter per recuperare i 6k per girarlo.
mai capita questa cosa della gente che ogni tanto gli prende la fissa di fare le recensioni delle recensioni, sempre gli stessi poi
@alex9: “becero”, “bieco”. Non hai visto il film, mi chiedo cosa commenti a fare allora? Sono i commenti ad un film non ad una linea editoriale. Scrivi na mail di rimostranze a nanni e priva tutti gli altri lettori della tua noia presuntuosa
“in definitiva non condivido il vostro sistema di valori neanche per sbaglio”
bravo non condividere nemmeno l’aria fresca di questo posto con noi e levati una buona volta
Premetto che il film non l’ho visto e non l’ho vedrò. Il segotto davanti la zombi vale tutto il film. Non potevano fare semplicemente una foto?
Io mi preoccupo, comunque, per quando a produzioni del genere ci saranno budget con qualche 0 in più. Ho paura che gli hipster siano degli emo più socialmente accettabili e quindi più longevi. Cioppaura Jack.