In occasione del suo 40esimo anniversario, vi abbiamo raccontato del seminale Superman di Richard Donner e dei suoi tre sequel, incluso lo spin-off Supergirl. Ma com’è proseguito il rapporto tra il cinema e i fumetti dopo quel rivoluzionario successo? Scopritelo con la nostra rubrica #EroiDiCarta.

Nomination agli Oscar per la fotografia di Wally Pfister
Alfred: Ordineremo il pezzo principale del cappuccio a Singapore.
Bruce: Attraverso una società di comodo.
Alfred: Certo, dopodiché separatamente faremo un ordine a una ditta cinese, per queste [indica le orecchiette dell’elmetto di Batman]
Bruce: Il montaggio lo faremo noi?
Alfred: Per forza. E dovranno essere ordini consistenti per evitare sospetti.
Bruce: Quantifica.
Alfred: Direi… Sui 10.000 pezzi.
Bruce: Così almeno avrò i ricambi…
Dovessi identificare la peggior deriva del filone supereroistico con un solo pezzo di dialogo, sarebbe questo.
È la risposta alla domanda che non aveva nessuno.
O meglio: son sicuro che qualcuno effettivamente quella domanda ce l’aveva. Ma era qualcuno che non meritava una risposta.

Le ali invece dove le hanno ordinate? A Wuhan?
La pessima reputazione di Batman & Robin – di questo si tratta, tecnicamente non fu un flop e tuttora vende bene in homevideo – uccise di fatto un franchise.
La Warner si prese una pausa di riflessione, dopodiché iniziò a sondare nuovi talenti per un reboot totale.
Sapete come funzionano i reboot post-flop a Hollywood, no? Non c’è spazio per analisi o sottigliezze, c’è solo “non ha funzionato cambiamo tutto”.
Qualunque cosa sia stata fatta, non interessa a nessuno trovare il vero responsabile (soprattutto se è il reparto marketing): il colpevole è “tutto”, per cui bisogna fare qualcosa di completamente diverso.
In questo caso, la parola d’ordine divenne “BATMAN SERISSIMO” e vennero perseguiti due progetti: uno era Batman Vecchio (Batman Beyond), l’altro era Batman Giovane (Batman: Year One).
Il primo prevedeva come protagonista Clint Eastwood e doveva essere diretto da Boaz Yakin. Chi è Boaz Yakin? Domanda legittima: ex-sceneggiatore del Punisher con Dolph Lundgren, aveva salito le gerarchie e diretto un film di discreto successo che si chiamava “Il sapore della vittoria – Uniti si vince“, che a dispetto del titolo italiano non è un’apologia del ventennio ma un dramma sportivo con Denzel Washington.
Il secondo doveva essere co-sceneggiato da Frank Miller in persona e diretto da un Darren Aronofsky freschissimo di Requiem For A Dream: come protagonista Aronofsky voleva Joaquin Phoenix, ma la Warner controproponeva Freddie Prinz Jr., per cui Darren reagì come avremmo fatto tutti noi, disse “ma checcazzo dite, siete cotti???” e se ne andò offesissimo che l’opzione fosse stata anche solo menzionata.
Fu comunque quest’ultima idea ad essere concettualmente ripescata quando si fece largo la candidatura di Christopher Nolan.

Il Batman mancato Freddie Prinz Jr.
Da dove spuntava Nolan?
Il suo primo film, Following del 1998, era la classica robetta a basso budget in bianco e nero fatta per flettere i muscoli nei limiti dei mezzi poveri, che soprattutto nel suo caso segano non poco. Voleva farsi notare, e aveva comunque funzionato.
Memento, del 2000, era un’improvvisa bomba che aveva già tutti i suoi complicati pezzettini al loro posto e mostrava un talento plateale già fatto e finito.
Insomnia era una potenziale buccia di banana: dotato di cast deluxe (ben tre premi Oscar: Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank), a Nolan era stato chiesto di rifare un thriller norvegese sicuramente più interessante/allettante di, che ne so, un Collezionista d’ossa qualunque, ma la sua carriera ci ha insegnato che roba del genere per lui è poco più di un compitino delle vacanze.
È dove tanti giovani falliscono, ma dove lui dimostrava sangue freddo e mano ferma (e dove conosce Wally Pfister).
È dove dimostrava di poter gestire un Batman.
E, siccome fu deciso che Christian Bale era una via di mezzo accettabile fra Joaquin Phoenix e Freddie Prinz Jr., Batman arrivò.

“Come ho fatto a battere Freddie Prinz Jr.? Non sono degno”
Fa strano scrivere di Batman Begins nel 2021, oltre 15 anni dopo.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti.
Ci sono stati altri due reboot: uno con un Batman semi-vecchio interpretato da Ben Affleck e uno in arrivo con Robert Pattinson che viene descritto come “Year Two”.
Ma è soprattutto Nolan che è cresciuto, realizzando il suo potenziale fino al massimo punto onestamente raggiungibile, ovvero quello in cui può avere più o meno l’idea che gli pare tipo che so, un thriller d’azione basato sulla scena alla libreria svedese di Top Secret, e la Warner – la Warner, non Netflix – gli ammolla 200 milioni sull’unghia. L’unico forse al suo livello è James Cameron, ma non lo sapremo mai visto che ha deciso di girare solo sequel di Avatar da qua fino alla sua prossima vita.
L’abbiamo imparato ormai: Nolan ragiona per gimmick.
Ha un’idea, un’idea su una cosa che non ha mai visto fare, e partendo da lì cerca di costruire il film all’indietro.
Lo costruisce all’indietro ma l’idea rimane ferma, e non importa se Nolan a furia di andare all’indietro si disorienta e inciampa su una strada dissestata: l’idea iniziale rimane inamovibile e regna sovrana, costi quel che costi.
E sono arrivato alla conclusione che lo sa benissimo e se ne fotte.
Nolan sa benissimo che infondo l’idea (o l’atmosfera) giusta nasconde qualsiasi “buco”: il problema piuttosto è che è innamorato dei dettagli, e che non sempre trova l’equilibrio necessario.
Era già tutto in Memento, insomma. A partire da questa cosa di andare all’indietro.
Ma tutto ciò trova in Batman un terreno allo stesso tempo fertile e incoltivabile.
State calmi che ora vi spiego.

Mi raccomando la distanza di sicurezza
L’idea, non nuovissima nei fumetti ma inedita al cinema, è inquadrare Batman in un mondo realistico e adulto.
Scomporre la sua mitologia, e risistemarne strategicamente i pezzi per estirpare il più possibile la rule of cool.
Pensarlo, insomma, come se fosse tipo un film di Michael Mann su uno che decide di fare il vigilante mascherato pieno di super-gadget perché ha senso ed è fattibile.
I lati positivi ci sono eccome: ad esempio, tutti conoscono le origini di Batman, l’evento scatenante, ma raramente si parla di tutto ciò che sta in mezzo tra la morte dei coniugi Wayne quando Bruce è bambino e Bruce adulto, fatto e finito, costume e gadget pronti e via a combattere il crimine. Nel cercare una giustificazione a Batman coraggioso e invincibile guerriero Nolan ci regala l’addestramento di Batman, un tipo di situazione che in altri action ha spesso ispirato momenti indimenticabili.
E ci sono altre soluzioni interessanti, come una Batmobile orribile ma pratica, e la razionalizzazione sul diventare un simbolo e uno spauracchio più che un semplice vigilante.
Ma se lo sforzo è spingere sui dettagli, i limiti diventano presto altrettanto evidenti e il primo di essi è che la Warner ha pagato per un film che deve intrattenere e fare una barca di soldi, per cui non si può davvero estirpare la rule of cool del tutto.
C’è un punto fermo su cui nemmeno Nolan può sorvolare: a un certo punto Batman deve entrare in azione e DEVE essere fico.
Deve essere fico, incutere timore, fare sfoggio di impeccabile forma fisica e intuizioni a orologeria, stendere un gran numero di cattivi, usare sempre il gadget giusto al momento giusto, lasciare tutti a bocca aperta e svanire nella notte.

Pare una Multipla finita sotto a un compressore.
Batman è umano sulla carta, ma sovrumano nei fatti.
E la gente che lo va a vedere si aspetta quello.
E Nolan si piega, e obbedisce.
Ed è proprio in quei momenti che l’approccio si contraddice, e in cui c’è un’evidente difficoltà nell’ingegnarsi a pensare a coreografie che si bilancino con la doppia esigenza di sobrietà e spettacolo.
Bruce Wayne si fa rifornire di gadget dalla sua azienda giustificando ogni sotterfugio con scuse semi-plausibili, ma poi si monta la BatCaverna da solo insieme a Alfred. Si fa fare una tuta militare in kevlar, e poi ci mette il mantello.
La risposta giusta sarebbe chissenefrega, rule of cool, è un film su un miliardario che combatte da solo tutta la criminalità del paese tratto da un fumetto iperreale nato per intrattenere ragazzini con avventure escapiste.
E invece no: non bastasse che diversi dialoghi fra Bruce e Lucius Fox suonano invariabilmente forzati e imbarazzati, abbiamo pure quello scambio che vi ho messo qua sopra sui 10.000 elmetti ordinati a Singapore.
A che serve?
Serve a dire “ah no? ci avevate mai pensato? beh io penso anche a queste minuzie e ve le risolvo”.
Ma qual è l’effetto collaterale?
L’effetto collaterale è che immediatamente la vostra concentrazione si sposta a ragionare su tutte le minuzie, più o meno macroscopiche, su cui invece si è deciso di sorvolare.
Sono tentazioni a cui Nolan non riesce a resistere, nella convinzione che tutti gli altri ingredienti bastino a declassare il problema. Pensate anche alla bomboletta d’ossigeno di Tenet, a quante domande crea più che risponderne.
L’altro effetto collaterale è che, a furia di calcare sul realismo e i retroscena strategici e sul girare sequenze action semi-sobrie, il personaggio di Batman ne esce smitizzato e sembra sempre di più soltanto un Bruce Wayne vestito da pagliaccio per impressionare quattro scagnozzi sfigati. Finisci per guardare Gordon, non a caso affidato a un attorone come Gary Oldman, e a chiederti come fa a non ridergli in fazza. A quel punto, la deriva della saga di Iron Man funzionava meglio.

“Vai tra, ho visto di peggio”
Cioè, in teoria Nolan non ha torto, il gioco del cinema è appunto mischiare gli elementi in modo che la forza di quelli dominanti copra le mancanze di quelli più deboli, qualunque essi siano, ma è proprio per questo che puntare sulla verosimiglianza in una storia di Batman è quantomeno pericoloso.
È per questo che parlavo di terreno incoltivabile.
Il problema – la parte di terreno fertile – è che tutto ciò, anche nelle sue contraddizioni, trova invece una fetta di pubblico estremamente ricettiva.
Si tratta di quella fetta di pubblico che vuole continuare a godersi le avventure di Batman ma si sente in età troppo avanzata per accettarle così come sono (quasi) sempre state, e hanno bisogno di temi adulti.
Nello specifico, si tratta di quel sottoinsieme che equivoca i temi adulti con il realismo.
Non è la stessa prospettiva da cui viene Nolan: Nolan è il classico autore che si disinteressa ai fumetti ma si lascia intrigare dall’idea astratta di un uomo che decide con il ragionamento (e il trauma) di posizionarsi là dove le forze di polizia non possono arrivare e combattere il crimine con metodi alternativi, la potenza della suggestione, dispiego di mezzi d’avanguardia.
Nolan, come il Joker di Todd Phillips (con l’ex-quasi-Batman Joaquin Phoenix) ha fatto in modo più sfacciato e superficiale un anno e mezzo fa, è quello che vuole idealmente portare al cinema chi i fumetti non li legge proprio.
La mezza via che gli esce è perfetta per chi i fumetti li legge ma è costantemente sulla difensiva, alla ricerca di una giustificazione.
È in antitesi con lo Spider-Man di Raimi, che riusciva a parlare in modo efficace di temi importanti senza rinnegare o snaturare il proprio contesto.
Il pubblico ideale di Batman Begins è il contrario degli young adults: sono gli old teenagers.

Come diceva la scienziata di Tenet
Ma alla fine il discorso torna sempre sul mix degli elementi.
Batman Begins è in larga parte un ottimo film, che funziona nei suoi intenti fino a quando non si ostina a spingersi più in là del sostenibile, e che crolla nel momento in cui Liam Neeson è un villain solido ma non memorabile, Cillian Murphy è ottimo ma sottosfruttato, Katie Holmes fa quel che può nei panni della ripicca per Freddie Prinz Jr. e quasi tutte le sequenze action scivolano via senza impressionare.
La critica è contenta, gli incassi sono alti ma non memorabili (a fine anno è superato in classifica anche da 2 single a nozze).
La Warner concede a Nolan di girare un sequel ma contemporaneamente progetta un semi-reboot immediato tramite la leggendaria e ambiziosissima Justice League di George Miller, e il resto è storia del cinema recente: Nolan affina la formula, azzecca temi più intriganti e soprattutto un bingo totale con l’ingaggio imprevedibile di Heath Ledger nel ruolo di Joker.
Il cavaliere oscuro rifà lo stesso giochetto di Batman Begins, ma meglio e – grazie a Ledger – in modo molto più divertente: incassa uno sproposito e si prende tutti i meriti, anche quelli del capostipite.
E nel frattempo, a un passo dalle riprese, la Justice League di Miller viene affossata da uno sciopero degli sceneggiatori spalancando la strada alla lenta rimonta della Marvel.
Ma oh, non vi preoccupate, son sicuro che il mitico Snyder Cut sconvolgerà tutti e ribalterà di nuovo le gerarchie.

“Fai finta di niente, immaginati che sia, che ne so, Maggie Gyllenhaal”
DVD-quote:
“Smettetela di resistere alla rule of cool”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Tutto sommato ancora il migliore della trilogia di Nolan (il piu’ godibile almeno), e proprio perché non rinnega il lato fumettistico, anche se la tentazione e` forte.
Concordo in pieno…
Ho provato a riguardarlo più volte (dall’inizio alla fine, perchè sono uno tosto), ma la reazione è sempre rimasta la stessa: noia mortale.
Cordialità
Attila
Ma quindi avremmo potuto avere un film basato su Batman Beyond? Il cartone era veramente di buona fattura (come buona parte dei cartoni basati sui fumetti DC fatti tra i primi 90 e i primi 2000, a partire dal monumentale Batman TAS).
Ps. A me comunque la Batmobile tutta spigoli è sempre piaciuta.
Dovresti vedere anche quello odierni di cartoni DC, lì a differenza dei live action non ne sbaglia mezzo (o quasi)
A me era piaciuto moltissimo, e ad oggi lo ritengo il migliore dei tre (il secondo più profondo ed emozionante, ma questo è più coerente e compiuto; il terzo faccio finta che non esista). Non sono sicuro di essere d’accordo con il discorso che fai sul realismo: quei dettagli iper-realistici che citi a me sembrano più pedanteria che vera poetica, per cui non mi hanno mai disturbato (riconosco che se non ci fossero sarebbe meglio). Il tema così pragmatico e razionale della costruzione dell’eroe e della sua maschera (il trauma > la paura > il villan di scarecrow) l’ho trovato perfettamente integrato alla storia, per cui per me è stato un valore aggiunto più che un peso.
Più che “realistici” io i film di Nolan li ho visti come “gravi”, cioè cupi e senza concessioni al divertimento e ai funambolismi tipici dei supereroi. Il che può essere discutibile, come dici tu. Ma io sono parte di quel pubblico che ha sempre trovato i fumetti di super-eroi cretinate per bambini, quindi sono molto contento di questa lettura. Insomma Nolan ha trovato in me, “old teenager”, il suo target ideale e ha fatto centro.
Ora lo riguarderei volentieri alla luce delle tue riflessioni, sono curioso di cosa mi torna a dire. Ottimo pezzo comunque.
Grazie. Sì, per me sarebbe stato molto meglio se avesse abbandonato la pedanteria realistica e avesse mantenuto il discorso sulla paura che è già sufficientemente interessante e adulto di per sé, Ra’s Al Ghul e Scarecrow sono scelte di villain perfettamente funzionali. Il resto è come sforzarsi di infilare un quadrato in un buco tondo. Comunque ti giuro che alla fine gli preferisco il secondo e persino il terzo.
Pienamente d’accordo col sior Cobretti.
Come ho scritto sotto, il terzo forse non l’abbiamo capito a fondo quando uscì
Con tutto il rispetto per Nanni, io trovo bellissima e unica tutta la descrizione del viaggio e dell’addestramento di Batman e bello tutto il film in generale anche se sono stato un amante dei fumetti di super-eroi. Del Batman di Burton invece mi manca solo la Basinger…
…poi ho trovato belli anche i seguiti (in particolare Il cavaliere oscuro)…
concordo sul personaggio dello spaventapasseri che nel cartone anni 90 era il mio preferito …sprecato e ripescato male nel terzo..mi sarebbe piaciuto vedere l’enigmista in versione nolaniana
A me era piaciuto un sacco, ai tempi.
Ma solo perche’ venivo dai due di Schumacher, che non esito a bollare come schifezze.
Mi aveva sorpreso, comunque.
Certo che partiva veramente da lontanissimo, con le origini.
Un’idea che sarebbe stata ripresa anche con altri personaggi DC, in seguito.
E poi Bale da Equilibrium in poi era diventato uno dei miei attori feticcio.
Lo trovavo perfetto, per Batman. E soprattutto per Bruce.
Certo, i difetti non mancano.
Alcune parti le ho trovate un po’ forzate. Tipo quelle con Fox, appunto.
E le scene di combattimento sono confusionarie.
Ok far vedere che Batman e’ invincibile, ma non si capisce niente.
L’idea vincente e’ stata quella di affidare i personaggi di contorno a interpreti di lusso, in modo da fare da stampella ad eventuali mancanze.
Freeman, Caine e Oldman sono delle garanzie.
I cattivi non sono poi tanto memorabili, se vogliamo trovarci un altro difetto.
Ma nel complesso, promosso a pieni voti.
Ci voleva un cambio di direzione.
Si bruttissimi i 2 Batman precedenti e invece quasi perfetto questo e perfetta la scelta di Bale…
Appunto, come dicevo nell’altro post. Solo in un sito di teste a sciacquone si poteva smontare il Batman di Nolan. Scoppi, mostri grossi, macchine esplose. Ha ragione quello che vi ha detto che vi meritate Bay. E mi raccomando, fatevi i complimenti per la recensione, e avanti coi pompini a vicenda.
Grazie! Ti giuro che a “teste di sciacquone” ho pensato volessi insultarci.
Secondo me pensavi bene.
Questo ma con una accezione positiva
ma cos’è la nuova moda per chi si alza con la sabbia nel culo? andare a scrivere vaccate su blog a casaccio? tra l’altro come fate a risolvere i CAPTCHA con la testa che avete? non sarete mica dei robot ?
Noland managgia a te che non vuoi usare la CG e fai usare i fucili giocattolo che sparano petardi i e fai accasciare la gente a terra che manco nelle recite delle scuole muoiono così in malo modo. Manca il peso dei proiettili, non fa paura la gente che ha delle armi nei tuoi film
Visto una volta sola. Mai avuta la voglia di rivederlo.
Ricordo solo che in piu’ punti mi sembrava il remake imbronciato e serioso di The Shadow di Mulcahy. Che rivedrei subito.
Questo ma con una accezione positiva
Apprezzabile e molto tecnica la vostra recensione. Io pero’ sono colpito da un aspetto di questa trilogia più che da ogni altra considerazione. Nolan ha affrontato con questo Batman il percorso della vita di ogni essere umano. Il ruolo dei traumi nella sua crescita, il modo di affrontare le proprie paure, la ricerca del proprio posto al mondo, come porsi di fronte alle sconfitte, e si potrebbe continuare. È questo che ai miei occhi lo rende così affascinante. Unitamente ad un attore, Bale, che ritengo fantastico. È qui che il rendere Batman “realistico” ha il suo significato più importante.
Come ha detto Nanni, questi sono i temi adulti presenti anche nello spiderman di Raimi, senza la puzza sotto il naso
Concordo con Massimiliano, anche se non amo Nolan e preferisco Raimi…
Però minchia quanto mi aveva fomentato l’ipotesi old batman con Eastwood? Io segretamente ci spero ancora
Di questi tempi, più verosimile un Batman Beyond con Bruce Wayne interpretato da George Clooney Con La Barba.
L’ho sempre trovato un bel film ma anche un prodotto piuttosto freddo.
Quasi un esercizio di stile di Nolan che vuole dire “ecco cosa faccio con un personaggio dei fumetti”.
Non mi ha mai dato emozioni.
Diversamente dal secondo di cui parlerete e che reputo un filmone praticamente perfetto.
E, sorpresa, qualche giorno fa ho rivisto il terzo (lo vidi al cinema quando uscì e mi sembrò come il terzo Spider-Man di Raimi) e l’ho trovato molto meno peggio di come lo ricordassi. È un film che col tempo si sedimenta e cresce, ha una sua coerenza di fondo che all’epoca non colsi
Anche io penso che il terzo sia sottovalutato. La scena della risalita dal “pit” con il richiamo alla caduta del picco Bruce mi pare riuscitissima.
E non trovate eccezionale la colonna sonora di Zimmer dei tre film?
Questo purtroppo è un po’ il problema di tutti i film di Nolan secondo me. Magari il sentimento c’è sempre, la passione ce la mette, ma alla fine si risolve tutto in un esercizio di stile… come dice giustamente anche il boss nella recensione, viene prima la gimmick, poi intorno il film… il che non implica per forza che manchi l’emozione, è che bisogna scavare un po’ per trovarla, bisogna scalare tutta l’impalcatura fatta di trovate ad effetto e personaggi freddi e calcolatori. I sequel sono meno freddi, è vero. Nel secondo è dovuto soprattutto al Joker che spariglia le carte, anche se a me è sempre parso comunque un personaggio che promette tantissimo e poi combina poco. Nel terzo c’è una deriva più sentimentale per tutti i personaggi che aiuta un po’ a dimenticare una trama non ispiratissima… diciamo così.
Personalmente ritengo questo il migliore film su Batman realizzato finora, anche se non mi piaceva la Batmobile e preferivo la Basigner…
E’ un film che si rivede sempre volentieri perché a differenza delle pigiamate più recenti ha una sua coerenza ed è un film piacevole indipendentemente dal tema fumettistico…(voto Bale su Phoenix perché sarebbe diventato un dramma.psicologico ..poi Bale aveva già dato con American Psycho e corpo e fazza da matto non gli son mai mancati)..il secondo più affascinante più tutto … il terzo mah qualche scena spettacolare ma personaggi buttati lì a casaccio (cat woman insopportabile) e una trama improbabile.
Sul confronto col Joker …ah quel film straordinario brutta copia di re per una notte di cui si son già dimenticati tutti?
Manco mi ricordavo più che nel terzo ci fosse pure Catwoman…;)
La Catwoman della Pfeiffer è stata insuperata/bile…
Non ho più rivisto questi film da quando li vidi al cinema.
Ai tempi mi piacquero molto, e tuttora li ritengo bei film (anche se l’ultimo è decisamente il più difettoso).
Però rivedendone recentemente alcuni spezzoni ho avvertito proprio quel sentore che viene descritto nella recensione: quest’impressione che la ricerca di realismo cozzi molto col fatto che questo tizio giri vestito da pipistrello, col mantello, e intorno la gente lo prende sul serio.
Stessa cosa che di primo acchito ho pensato vedendo il trailer dell’ultimo con Pattinson, con lui che arriva serissimo su una scena del crimine in mezzo ai poliziotti… con il costume di carnevale. Nessuno sghignazza. Ok.
Boh, forse ha ragione chi dice che l’idea del vigilante mascherato in sé intrinsecamente si sposa male con la ricerca di realismo, e occorre in qualche modo puntare su altro, come Burton fece col cartoonesco e il gotico.
In ogni caso mi son ripromesso di riguardarmi tutta la trilogia per rifarmi un’idea di come sono invecchiati questi film, ora che è ho un minimo di occhio critico, a più di 10 anni di distanza.
‘Stessa cosa che di primo acchito ho pensato vedendo il trailer dell’ultimo con Pattinson, con lui che arriva serissimo su una scena del crimine in mezzo ai poliziotti… con il costume di carnevale. Nessuno sghignazza. Ok’
Fammi capire bene. Sei davanti a un giustiziere che passa le notti a pestare a sangue a mani nude i criminali… e il tuo piano è sgnignazzare in faccia a questa persona? Tanti auguri.
D’accordissimo sul modus operandi progettuale di Nolan e l’incoerenza che a volte genera, su quanto impatti positivamente o negativamente sulla piacevolezza del film credo dipenda dal peso che gli dà ogni spettatore. Sul primo Batman nolaniano (anche io preferisco il 2 e pure il 3) ricordo che all’epoca si criticava un po’ la capacità di Nolan di girare scene d’azione, cosa in cui poi con gli anni è migliorato davvero a livelli esponenziali. Sulla scrittura è un altro paio di maniche, come diceva giustamente la vostra rece di Tenet.
Tenet è effettivamente il contrario di quello che gli ho sempre criticato, e ha finito tutto sommato per piacermi.
Tenet è piaciuto anche a me, ma mi sono sorpreso come mi sia piaciuto per le cose per cui può piacere un film di Michael Bay piuttosto che per le cose per cui si pensa possa piacere Nolan (tempo destrutturato, massimi sistemi etc).
Comunque, rispetto al tema “dettagli realistici che poi non vengono affrontati ovunque con la stessa coerenza” la cosa che non ho MAI superato non sono le orecchie ordinate in Cina o il mantello, ma nel 2 quando ammettono candidamente in un dialogo iniziale che il vecchio costume NON GLI FACEVA MUOVERE IL COLLO. Dai, ma quello non si dice, passi il mantello, ma un ninja che si veste con una roba che non gli fa muovere la testa non si può sentire, giustificalo in altro modo il cambio di costume :D
Credo fosse una battuta che faceva riferimento ai problemi di movimento di Michael Keaton nei Batman di Tim Burton
:-)
Comunque per quanto riguarda la scelta secondo me perfetta di Bale, ricordo sempre la delusione che invece ebbi quando decisero di fare Batman & Robin con Schwarzenegger nel cast, ma non nel ruolo di Bruce Wayne, sarebbe stato perfetto come Batman…
…altro che il ridicolo Clooney…
…uno spreco inspiegabile…
ma chi se ne frega di batman
aspetto la recensione dei fantastici 4
quello sì un cinecomic
bob
se è quello di Trank c’è già nel sito
no quello del 2005 con jessica alba che è un gran bel film .
molto ma molto meglio di questo batman.
no nel 205 non avevo 12 anni
bob
Ogni film con jessica alba è un bel film :-)
Il fattore realismo nei Batman di Nolan ( escluso il primo, perché batman che vola con il mantello proprio non si poteva guardare ) in realtà è stato in certi casi il suo peggior nemico, perché ha dato la stura a un’impressionante numero di rompiballe su internet che ha trovato il modo di lamentarsi per la MANCANZA di realismo nel film. Che mi faceva lo stesso effetto di quelli che si lamentano che nel sushi c’è il pesce crudo. Ho letto gente che diceva cose del tipo: “ah, ma come ha fatto il Joker a entrare nell’ospedale traverstito da infermiera, che lo vedevano tutti che era lui?” “Sì, ma il BatWing come faceva a volare con quella aerodinamica?” “Ma come ha fatto Bruce Wayne a costruire la Batcaverna in modo che non se ne accorgesse nessuno?”. Insomma, tutte domande che NESSUNO si era mai fatto con i film di Burton e seguiti vari. Ma siccome Nolan ci ha messo il realismo, allora giù tutti a lamentarsi, perché si tratta di gente che non ha capito la differenza tra REALISMO e REALTA’. Poi sul terzo addirittura c’era chi si domandava come avesse fatto Bruce Wayne una volta uscito dal pozzo a tornare in America e a oltrepassare il cordone militare di sicurezza attorno a Gotham. No, ma dico, scherziamo o cosa? Queste domande hanno una sola risposta, peraltro intuibile dal titolo dei tre film: PERCHE’ E’ BATMAN, PORCA PUTTANA! Cioè, James Bond queste cose le fa un giorno sì uno no (e non è nemmeno un super eroe ) e nessuno gli ha mai rotto i coglioni! Oh, è proprio vero che la gente non è mai contenta…
Sono d’accordo, è Batman, non ci si può aspettare che sia reale. Il risultato della trilogia di Nolan è un lavorone per essere una trilogia su Batman e nettamente superiore alla serie precedente…
…e per ora superiore ai film DC seguenti…
Sono d’accordo, ma il problema non è nella testa dello spettatore, è in quella di Nolan. Perché se tu mi giustifichi per filo e per segno i motivi per cui Batman si veste in quel modo, ha quei gadget lì, come e dove li ha presi, l’esatta funzione delle corna sul cappuccio eccetera, ti poni nella posizione di dover spiegare qualunque cosa con quella stessa precisione. Specie se parliamo di snodi di trama abbastanza cruciali o di incongruenze temporali (o fisiche… in un film dove all’inizio Baman zoppica, non posso accettare che a 3/4 gli riparino la schiena a calci e lui dopo due ore scali un pozzo di mille metri per evadere dalla prigione…). Non è dovuto, chiaro, è un film e deve esserci un limite al realismo, deve essere finzione. Però se sai già, perché il film lo scrivi prima di girarlo, che non riuscirai a giustificare razionalmente delle cose così importanti, evita di fare il fenomeno sui dettagli inutili e poi fare il vago quando servirebbe davvero. Perché se Burton era riuscito a far sembrare coerente UN CAZZO DI ESERCITO DI PINGUINI A RAZZO CHE SI MUOVE A COMANDO senza provocare l’ilarità generale ma anzi mantenendo pure il suo film su un tono cupo e grave, da un film che si pone subito come visione realistica e “tangibile” di una storia di supereroi, non posso accettare certe peripezie logiche con la stessa serenità.
Comunque vi state invecchiando, prima di Cristian Bale per il ruolo di Batman era stato cercato di Josh Hartnett (chi ha detto Freddie Prinz Jr…), che rifiutando si è bruciato la carriera, anche perché prima aveva rifiutato il Superman di Bryan Singer.
Onestamente non ho un gran ricordo di Batman di Nolan, probabilmente hanno cercato di ricreare l’atmosfera perfetta dei film di Tim Burton senza riuscirci, quei film erano più adulti di quelli di Nolan, solo che erano affogati in un’atmosfera favolistica alla Tim Burton e cosi il fatto che c’era un uomo adulto che andasse in giro vestito da pipistrello, passava in secondo piano.
Comunque questa recensione mi ha ricordato quando Nolan faceva i film, come Memento e Insomnia.
Personalmente Michael Keaton non mi sembrava credibile come Batman, a differenza di Bale. Dei film di Burton comunque mi mancano la Basinger e la Pfeiffer e la Batmobile…
Non sono stato a citare Hartnett e altri candidati persino meno divertenti, ma la storia di Freddie Prinz Jr. è famosa.
Volevo dire più che altro che Hartnett era una versione più talentuoso e di livello di Freddie Prinz Jr, ma comunque anche Nolan aveva scelto un attore per un pubblico giovanile e possibilmente anche gradito alle ragazze, con Bale di ripiego il tutto ha preso un aria più adulta.
Comunque anche Aronofsky non scherzava in fatto di idee strane su Batman, sembra che i cattivi erano solo quelli della produzione che volevano Freddie Prinz Jr.
https://www.comicsuniverse.it/darren-aronofsky-torna-a-parlare-del-suo-film-di-batman-volevo-joaquin-phoenix-lo-studio-invece-freddie-prinze-jr/
“il fedele Alfred non sarebbe stato il suo maggiordomo, bensì Big Al, proprietario di uno sfasciacarrozze e mentore di Bruce durante la crescita”
mamma mia la monnezza che ho fatto (cit.)
Ma per fortuna che non glielo hanno fatto fare allora…
Le poche cose riportate nell’articolo sui cambi di “background” immaginati per batman denotano un menefreghismo verso il personaggio ed un non averci capito un razzo da manuale!
Batman non è un vigilante del ghetto/della strada alimentato a vendetta (ci sono già il punitore, blade e chissà quanti altri personaggi simili della dc per quell’archetipo), bensì un uomo dalla vita su carta “perfetta” (ricco, di spicco, etc) che in realtà è danneggiato ed instabile tanto quanto i criminali che affronta (ptsd? Dissociamento?) e per il quale la maschera/il costume dietro cui nascondersi è bruce wayne, filantropo e scapolo d’oro, mentre batman è il suo vero io.
La vendetta non c’entra proprio nulla: è solo nel batman di burton che hanno unito la morte dei genitori con la figura del joker; in gran parte dei fumetti l’assassino dei genitori è stato preso.
Comunque per il giusto equilibrio tra verosimiglianza (io detesto il termine realismo in contesti fantastici o fantasiosi, perché fmprofondamente inappropriato: un superman che vola non potrà mai essere realistico, ma potrà essere verosimile se coerente con le proprie premesse e tutte le regole assunte, siano esse mutuate dalla realtà piuttosto che introdotte ex novo come elemento fantastico), il batman da cercare è quello dei videogiochi della serie Arkham: semplificando hanno preso il Batman TAS (ed il suo cast, in primis un Mark Hamill eccezionale come Joker) e gli hanno dato un rating R.
Sul piano videoludico anche i due episodi della telltale, così come quelli dtll’arkhamverse, sono notevoli e storie migliori dei batman cinematografici (qualunque film indistintamente).
Nathan
Che roba assurda sarebbe venuta fuori con Clint dei panni del Cavaliere oscuro?
Tipo che stende il villain di turno per finirlo con la .44 Magnum
Per me Clint è Logan vecchio, fatto e finito. Solo che poteva andare bene 10 anni fa. Oggi è realmente tardi.
Finché la CGI non lo arruolerà virtualmente
1) Come è che ogni volta che salta fuori un nuovo candidato Batman fa invariabilmente schifo a tutti? Avete delle teorie?
2) Joaquin Phoenix è un grande, però una cosa. Va bene che la sospensione di incredulità ci permette di accettare che nessuno riconosca Clark Kent, ma cavolo un vigilante tutto coperto tranne la bocca, e ha il labbro spaccato riconoscibilissimo?
3) Al primo incontro tra Freeman e Caine le loro facce erano così imbarazzate e fredde che l’impressione netta che ne ricavai è che fossero stati amanti e fosse finita maluccio.
Ho sempre avuto sentimenti contrastanti verso questo film.
Da un lato hanno azzeccato un sacco di aspetti giusti del fumetto anche se va detto che il batman cartaceo è così incostante da non esserci una visione.
Batman usa il cervello (con scienza alla hollywood per carità ma apprezzo lo sforzo) e mi fanno capire che è bravo nelle arti marziali (cosa che nei media precedente, fumetto a parte non era così palesata)
Finalmente Alfred e Gordon hanno un ruolo più importante.
Gotham (che nei fumetti è quasi un personaggio vivo) non sembra un set ma una città esistente.
Un po’ (ma proprio poca in realtà) di ambiguità morale.
Un film con un protagonista interessante abbastanza da non aver bisogno di un protagonista “esagerato”
Il film rimane godibile anche se non conosci un tubo di batman, il realismo è più “credibile” (con valanghe e valanghe di virgolette) di quello del primo X-men
ma dall’altra
Scene d’azioni pessime. Non si capisce nulla, piroette sconnesse. E’ Palese che Nolan sia più bravo a costruire tensione o narrativa. Visivamente non è un brutto film ma le scene d’azione sono da sempre il tallone d’Achille del regista
Ancora una volta si predilige l’attore e non si perde occasione per far togliere la maschera per far vedere la faccia di Bale (bravo ma sopravvalutato, secondo me), mentre ci possono essere albi interi in cui batman non toglie mai neppure il cappuccio. Oltretutto è un Bruce Wayne molto abbozzato.
Il costume è brutto come la morte. Più che lo scambio di battute a me è proprio la maschera che fa pensare “come si fa a prendere sul serio uno del genere? Dovrebbe far paura?”
La voce posticcia di Bale (non doppiato)
Una cosa che mi fa infuriare è che esiste un film animato di year one che praticamente copia passo passo il fumetto di Miller.
E devo dirla che funziona molto meglio.
Senza fare discorsi da nerd ma il fumetto concede tantissimo spazio a Gordon, impostando sui parallelismi costanti con batman con tanto di love story e tradimenti lasciando fuori batman (che giustamente ha in testa di diventare batman non di bombarsi l’amica d’infanzia).
Batman che tra l’altro quando entra in scena “seriamente” da metà film spacca i culi alla grande senza nessuna particolare scena d’azione.
https://www.youtube.com/watch?v=zLEe6SRZt6c
La stessa scena dei pipistrelli per scappare alla swat risulta migliore
C’è catwoman introdotta in maniera pacata (anche se per Miller tutte le donne sono zoccole o prostitute)
Mi pare che la critica per quanto legittima sia un po’ il guardare il dito invece che la luna.
A me la battuta sul caschetto mi è sempre sembrato casomai una pedanteria da nerd utile a far vedere che Alfred è la signora delle pulizie e manager di Batman.
Invece nello stesso film c’è, molto più ampia e ricca, la costruzione drammaturgica della Paura. Batman nasce dalla paura in cui Bruce Wayna letteralmente si abbevera nella scena della caverna. Lo Spaventapasseri usa la paura e ti cita pure Jung per farti capire quanto la paura è cazzuta. Per lo stesso motivo ho sempre visto le scene in cui lui liquida gli scagnozzi come davvero ben fatte e funzionali alla tematica della paura: lui diventa l’ uomo nero che ti porta via nella notte, bellissimo cazzo. Tutte le scene finali nell’ isola Arkham con la gente allucinata mi erano piaciute un sacco.
Invece in Dark Knight (gran film per il resto) lui diventa un banale picchiatore cazzutissimo che massacra di pugni i cattivi e con tante risorse, una specie di Ethan Hunt con il mantello nero, paura non pervenuta.
Se dobbiamo pensare a Michael Mann ovviamente vince Dark Knight.
Se devo pensare a un bel cinecomics vince a mani basse Batman Begins
Perfettamente d’accordo. Il cinecomic è un bel pretesto, affronta il tema della paura in maniera profonda.
Totalmente d’accordo con Nicola
Sottoscrivo anche io quanto scrive Nicola…
te l’appoggio.
faccio presente, con sensibilità da da giurista garantista, che NOLAN nel terzo film, in una sequenza sola di trenta secondi, esplora e sputa in faccia al pubblico la dinamica del giustizialismo e del suo populismo che occupa tomi interi di editoriali accigliati.
quando scarecrow diventa il giudice e la “gente” vota.
capolavoro solo per quello
Rece precisa. Non mi ha mai entusiasmato, film troppo algido che vorrebbe essere concettuale senza avere veri/nuovi concetti. Ras al ghul e Scarecrow abbastanza insipidi tutto sommato. Come hanno scritto altri non è un noir, non è bond, non è una pigiamata, ma non è neanche batman, purtroppo. Bale ottimo attore, ma francamente non in parte. Visto un paio di volte e ricordo veramente poco o nulla cinematograficamente parlando. Mica fa schifo, ma non è il capolavoro che tutti ricordano (e Nolan di film sopravvalutati ne ha fatti molti).
I Batman li ho visti tutti al cinema, dal primo di Burton (che tuttora è quello a cui sono più affezionato) alla trilogia di Nolan.
Venendo da Batman & Robin, che mi aveva fatto schifo anche se avevo 14 anni e andavo matto per Schwarzenegger, questo Begins mi piacque moltissimo, anche se il successivo mi piacque ancora di più. Il terzo invece molto, molto meno.
Nel mio caso credo di poter sopportare o addirittura non fare caso alle iniezioni di realismo immotivato nolaniano se il film mi piace.
Vedendo Begins non avevo fatto troppo caso al dialogo citato da Nanni, mentre ricordo benissimo quanto mi ha fatto ca*are l’idea che Batman si curi la schiena a pezzi a suon di calci in culo e torni a Gotham dal deserto della Lontanonia a piedi…
Alla fine era una strada già segnata fin da qui.
Perfettamente d’accordo. Il cinecomic è un bel pretesto, affronta il tema della paura in maniera profonda.
Anche secondo me questo è il migliore della trilogia, a conti fatti. Non lo avrei detto appena uscito dalla sala dopo la prima visione del Cavaliere Oscuro, né dopo la seconda. Già alla terza, finito l’effetto wow di Ledger che si mangia tutto il film, sentivo gli scricchiolii della logica nolaniana che non reggeva ben due personaggi vestiti da deficienti in un film per il resto estremamente serioso. Questo Begins sembra invece prendersi meno sul serio, o meglio, piazzando subito due cattivi inverosimili come lo Spaventapasseri (concordo, sottovalutatissimo e pare che lo faccia apposta a infilarlo male in tutti e tre i film) e Liam Neeson, sembra già mettere le mani avanti e dire ragazzi, ricordatevi che comunque è Batman. Tutti i dettagli inutili che mette, il tentativo di giustificare i gadget eccetera, è in effetti già un po’ ridicolo, ma quantomeno assomiglia ancora ad un film dove c’è un eroe dei fumetti che deve sconfiggere dei cattivi. Viene da pensare che questo sia il Batman più idiota di tutti quelli passati al cinema, perché senza Fox e senza Alfred probabilmente sarebbe morto scivolando giù da un tetto entro mezz’ora della prima uscita nonostante l’addestramento in mongolia o sa il cielo dove. Abbastanza tenera anche la scelta di farci vedere un pettinatissimo Bruce Wayne che ruba a se stesso. Eppure ecco, ribadisco che questo mi sembra ancora il più “accettabile” dei tre, il secondo (immagino avremo modo di parlarne poi) ti esalta alla prima visione, poi i difetti arrivano tutti insieme come succede più o meno per ogni film di Nolan. Il terzo è un errore e basta, almeno a me è sembrato così.
Fermo restando che per me di serio e profondo ci sono solo le intenzioni. Io questa introspezione psicologica nel Batman di Nolan non l’ho mai vista. Un po’ perché Christian Bale è sulla carta perfetto (e forse lo era davvero) per interpretare sia un cattivissimo super soldato sia un playboy miliardario, ma fa per 3 film la faccia corrucciata con la boccuccia così e non riesce mai a sembrare preoccupato dalle circostanze se non per qualche minuto verso la fine del secondo film; un po’ perché sì ok il Trauma, sì ok Rachel che gli dà lo schiaffetto in faccia, quello che vi pare ma manca secondo me quel tratto di lucida follia che deve avere per forza uno che va per tetti di notte conciato a quel modo a pestare i criminali. Lucida follia che era l’arma preferita di Burton&Keaton, e che vi dirò ho rivisto anche in Affleck, che onestamente non mi è dispiaciuto nel complesso (peccato per tutto il resto del film). Nolan tende purtroppo a rimanere schiacciato dalla sua stessa razionalità, se in certi casi funziona tanto e aiuta lo spettatore a districarsi e a decodificare il film (vedi The Prestige, Memento, ma anche Dunkirk), in altri sembra più un freno, specialmente quando fai un film di supereroi.
All’epoca comunque mi piacque, rivisto di recente l’ho trovato già invecchiato.
Eastwood nei panni del Darkoso è una citaz del Dark Knight di Miller/Janson ( 1986 ) in cui il Bruce Wayne di mezza età ricorda Dirty Harry in più di una vignetta. Clint torna come modello anche per il Wolverine di Mark Texeira ( 1993 ), ma Tex, a mio avviso, usa il muso di pietra di Clint anche per il suo Frank Castle sempre per gli anni novanta. Niente male per un attore che secondo Leone ha due espressioni, col cappello e senza.
A mio modesto avviso la mistica di Nolan è nel film The Prestige ( con Bats Bale, Logan Jackman, Scarlet Black Widow ed Alfred Caine ndr ): la mano non è + veloce dell’occhio, come mi ha insegnato tanti decenni fa lo scrittore JD Carr, quindi una manina fa il trucco mentre l’altra ti distrae.
Nolan sembra girare un Bats realistico che titilli lo spettatore che ha l’età per accendere mutui o dipendere dal Prostamol, ma racconta la sua storia del trauma di un bimbo che non supera un trauma. Probabilmente, colla zucca oversize che ha, deve aver letto una tonnellata di storie del personaggio, forse anche il team up interaziendale tra Bats e Punisher ( Dixon / Romita jr. ) col Joker che dice a Frank Castle che anche alla sua nemesi deve esser successo di perdere la famiglia, ma quando era bimbo e questo spiega tutti quei giocattoli ( anche il Joker di Burton si chiede, a proposito dei gadgets , dove Bats trovi tutti quei bellissimi giocattoli ndr ). Ecco perché il piano della Testa del Demone a.k.a. Darkman Leeson è tutto sommato infantile nei moventi e nella realizzazione. Ecco perché quando il gas di Crane gli fa vedere i mostri sotto il letto di ogni bimbo ( la DC ha avuto persino una serie su di un bimbo ed il suo mostro e Kevin Smith ha ripreso il concetto a modo suo nel Green Arrow di inizio secolo ), Bruce Bats chiama il suo papà, Alfred, e l’altro, Lucius, gli fa assumere la medicina che lo salva. Potrei continuare. Non ho il dono della sintesi e Nolan è un prestigiatore tanto bravo da fare e rifare now you see, now you don’t, ma mi pare il caso di fermarmi. See ya in the comics
Eh…bella recensione o meglio, analisi.
Tutto sommato a me la pedanteria dei dettagli di Nolan mi piace e molto e mi fa dimenticare anche i difetti o buchi che poi inevitabilmente crea (la questione dettaglio su elmetto e poi nessun dettaglio su batcaverna mi sembra esemplare). Il massimo per me si raggiunge nel secondo quando Bruce Wayne va in trasferta ad Hong Kong, lì c’è il giusto mix per me tra attenzione al dettaglio e resa della scena.
Ho sempre apprezzato anche di Nolan l’essere un regista che mette Mann tra i suoi esempi più fulgidi e chiari, qui si intravede, negli altri due sarà ancora più evidente.
Quando lo vidi al cinema ebbi un effetto strano, mi pare che uscì qualche settimana prima o dopo di Star Wars: Episodio III e, sembrerà strano, ma tra i due non c’era gara per me, Lucas aveva piazzato il colpaccio. Anche lì era il passaggio finale della costruzione di un personaggio che avevamo visto già “adulto” curiosamente ma quel film era potente, divertente, epico (lo vidi due volte al cinema). Quello che al tempo mi mancò in questo. Lo trovai freddo, distaccato e quasi frustrante perchè alternava grandi trovate e grandi scene (ancora i dettagli che mi fecero impazzire sull’equipaggiamento, l’addestramento, la visione di gotham) a momenti troppo smorzati (tra cui l’uso dei cattivi e lo spreco di Cillian Murphy).
Però però alla fine mette i semi per i due grandissimi film successivi e quindi gli va riconosciuto il merito di tutte le intuizioni che ha avuto.
p.s. il terzo rivisto senza l’ansia dell’uscita risulta un grandissimo grandissimo film
Devo dire che le supercazzole realistiche del film mi erano scivolate addosso senza che ci facessi particolare caso (e quindi senza che stridessero con il resto del film). Come hanno detto altri, la cosa che mi rimaneva più impressa era l’atmosfera cupa e drammatica- però è più di dieci anni che non lo guardo, alla fine.
Di recente ho rivisto il primo Avengers con i miei figli, e (se devo trovare un difetto a quello che resta un filmone epocale) ho trovato un po’ eccessivo il minutaggio concesso alle cazzabubbole pseudoscientifiche. Poi inizia la scena di New York e chi cazzo ci pensa più…
Io con i miei figli ho visto tutti i film dell’MCU e parte di quelli DC e della DC questo è quello che gli è piaciuto di più…
“Batman Begins” fa bene il suo. Certo le scene d’azione fanno abbastanza pena, soprattutto i combattimenti corpo a corpo, ma per essere il primo action del regista si può anche perdonare questa qualità altalenante. Per il resto un buon film, preso troppo sul serio come la quasi totalità di film sui supereroi, che intrattengono, alcuni meglio di altri, ma rimangono pellicole dal fiato corto.
Non ha un rapporto diretto con il film, ma viviamo nella realtà di sei gradi di separazione con Kev Bacon, quindi segnalo che ad inizio secolo la Marvel, non ancora costola della Disney, lanciò la testata Ultimates – cioè gli Avengers dello Ultimate Universe, rilettura 21mo secolo dei personaggi classici come Spidey e X-Men – in cui Bruce Banner si trasfoma in Hulk e cerca di raggiungere il ristorante in cui la sua ex Betty Banner è a pranzo con Freddie Prinz Jr.
La serie di Mark Millar ( Kick-Ass e Wanted i suoi lavori tradotti in film, ma ha anche scritto la Civil War che ha ispirato il film e forse Trump in queste ore ) e Bryan Hitch ha donato agli Avengers dei film il loro look ed in parte anche la caratterizzazione di alcuni personaggi ( il Tony Stark piacione ed il Thor da Coen Bros ). Se Hulk avesse raggiunto Freddie Prinz Jr., lo avrebbe mangiato come ha divorato i cattivi Chitauri, ma non solo, nel fumetto. Il mondo è piccolo. Le note sono sette.
aggiungo che proprio il primo avengers ha come cattivi mi pare i chitauri presi dalla prima Run di Ultimates o sbaglio? Del resto quella prima Run era lo standard più facile e più di successo da cui prendere spunto per un film (e devo dire che Thor Dio del tuono mezzo hippy coi No Global lo ricordo ancora con piacere)
Vero. I Chitauri , alieni mutaforma, sono la versione 21mo secolo degli skill, rospi demoni verdi nati sulle pagine dei Fantastici Quattro. Il Thor no global piaceva molto anche a me, soprattutto quando si pensava fosse un paramedico con un esaurimento nervoso che aveva rubato armi hi tech. Il fatto che fosse davvero il dio del tuono e che Asgard esistesse nello Ultimate Universe mi è sembrato al tempo una soluzione narrativa meno interessante.
concordo, la soluzione iniziale che mi sembrava più vicina che ne so a Sentry o Moon Knight era più sfiziosa
E Moon Knight è pure una delle tante versioni di Bats della Marvel
( insieme a Daredevil, Nighthawk/Falco Notturno/Nottolone/Caprimulgo, The Shroud/L’incappucciato ). Sentry è invece un omaggio al Miracleman di Alan Moore che è derivato dal Marvelman di Mick Anglo che è la versione inglese del Capitan Marvel/Shazam della Fawcett prima e della DC da tempo. Il primo Moon Knight – nato come avversario del Werewolf by night della Marvel non era davvero schizofrenico, lo è diventato nelle versioni successive. Direi che lo starting point decisivo è stata la run di Benson/Finch del 2005 circa. Ho letto proprio oggi che Oscar Isaacs sarà Moon Knight, credo in una serie.
Un film su Batman dove Batman fa la sua prima apparizione dopo oltre un’ora, su poco più di 2 ore di film.
E tutto il resto è noia
“un thriller d’azione basato sulla scena alla libreria svedese di Top Secret,”. Stupenda.
Come qualcuno qua sopra (sorry man! Non c’ho sbattimento di controllare chi sei…) anch’io vorrei rivederlo alla luce di quanto scritto da Nanni. Il dialogo citato in apertura lo ricordavo più come una parentesi semi-comica (fatta male) piuttosto che un tentativo estremo di realismo tirato per i capelli. Ma mi tengo il beneficio del dubbio. “La voglio rivedere Fabio!” – cit.
Detto questo, ricordo che lo vidi al cinema e mi piacque ma non abbestia. Infatti il secondo lo vidi sempre in sala ma uno degli ultimi giorni (o addirittura in un cinema scrauso da seconde visioni) perché non mi fidavo completamente. La seriosità della realizzazione la trovai interessante ma, ripeto, non mi conquistò pienamente, forse perché abituato a film-fumetto più cazzoni anche se “realistici”. Penso agli X-Men che avevano la metafora più seria, esplicita e riconoscibile. C’era il pathos, c’era il dramma, ma c’era pure la battutina, il battibecco o la scenetta comica che distendeva gli animi e riportava tutti coi piedi per terra e ti faceva capire che sempre di genere leggero si trattava. Invece la pesantezza e il pessimismo nolaniano, in questo primo lavoro sul pipistrello, non mi convinse e non mi convince tuttora. Ci voleva l’asso pigliatutto, la matta, cioè il Joker di Ledger a far saltare il banco e a far salire di due toni questo tipo di Batman. Poi che il secondo capitolo non sia perfetto e sia zeppo di difetti è un altro paio di maniche.
Capisco il punto ma a me Batman Begins è sempre piaciuto, anche più del Cavaliere Oscuro (e decisamente più di Tenet, perfino di Inception). Ricordo che la prima volta che lo vidi mi trasmise un gran comfort e l’idea che da un personaggio dei fumetti (che non ho mai letto, per me Batman era quello dei cartoni) si potesse trarre un film dal tono serio e realistico mi soddisfò moltissimo.
Potrei quasi dire che dopo l’immensa sbornia del Marvel Cinematic Universe questo sia rimasto l’unico film di supereroi che rivedrei volentieri.
Concordo, personalmente è il migliore film della DC e di Nolan finora… Visto al cinema con gli amici e recentemente con i figli e sempre con piacere…
Vero. I Chitauri , alieni mutaforma, sono la versione 21mo secolo degli skill, rospi demoni verdi nati sulle pagine dei Fantastici Quattro. Il Thor no global piaceva molto anche a me, soprattutto quando si pensava fosse un paramedico con un esaurimento nervoso che aveva rubato armi hi tech. Il fatto che fosse davvero il dio del tuono e che Asgard esistesse nello Ultimate Universe mi è sembrato al tempo una soluzione narrativa meno interessante.
Di Batman ho letto tutto quello che conta, visto tutto quello che c’era da vedere e giocato a tutto quello che c’era da giocare. Al di fuori del fumetto il miglior Batman l’ho trovato in:
1) Serie animata di Bruce Timm
2) Film di Nolan
3) Gioco Arkham city
Nolan ha il merito assoluto di avere capito perché Batman, nonostante parta palesemente svantaggiato rispetto a TUTTI gli altri pigiamati, sia anche quello più amato.
Belli i Batman di Nolan (più o meno) ma anche il Capo rimarca quello che penso da sempre: Batman piace a tutti quelli che si vergogna(va)no di vedersi un film di supereroi perché “ti immedesimi”, “non c’ha i superpoteri”, “è oscuro” e menate del genere. Che di per se ci può anche stare ma quando il tuo beniamino è un marzialista invincibile che conosce tutte le tecniche di ‘sto mondo, è un detective infallibile, c’ha mille risorse e mille gadget con il potere del portafoglione gonfio, conosce millemila persone ed è stato in millemila posti, parla 200 lingue, latino antico e babilonese compresi, non dorme mai perchè fa pure la doppia vita del playboy, bè se permettete è più “realistico” e sensato un Superman che almeno con i suoi superpoteri innati giustifica meglio quello che sa fare.
Batman è un solitario cavaliere oscuro ma con ottomila alleati (la “Bat-family”), Superman un faro per la comunity dei mantelli ma l’uomo più solo al mondo.
Aspetto ancora un film degno per il buon Kal-El (in pratica Man of Steel 2…).
Infatti a me la versione che piace ancora più di tutte rimane quella di Burton, perché Keaton sembra a tutti gli effetti un uomo normale. Non ha un fisico da culturista, non è alto due metri, non sembra essere un lottatore invincibile (è bellissima la scena nel 2 in cui lo vediamo soffrire come un cane perché Catwoman gli pianta un’artiglio nel fianco, mentre Bale lo vediamo ricucirsi tranquillamente un braccio), e pure i suoi gadget non sembrano poi così decisivi. La batmobile viene hackerata facilmente dal pinguino, il batarang telecomandato è un giocattolo innocuo, il rampino ha un limite di peso abbastanza esiguo tanto da farlo preoccupare di quanto potesse pesare la Basinger. Non sembra nemmeno tutta questa cima di intelligenza, tutto sommato. Anche senza maschera sembra totalmente inadeguato. Vince sui suoi nemici perché psicologicamente più forte, perché mosso da un ideale più forte forse, o semplicemente perché più disincantato e ancorato alla realtà rispetto a loro. Ed è solo, non riesce a stare con gli altri se non con Alfred, che è comunque molto distaccato per quanto paterno.
Bale invece è un supereroe, altroché se lo è. Ha dei gadget praticamente magici che ordina a piacimento a Fox che glieli costruisce e consegna in un giorno che nemmeno Amazon, è un atleta perfetto, indistruttibile, con una volontà di ferro. Ha dalla sua Gordon che in questa versione non è il poliziotto scemo dei primi film, ma è Gary Oldman cazzarola, e ha Fox che se avesse 40 anni di meno probabilmente sarebbe un Batman migliore di lui, oltre ad un Alfred integerrimo, che ha sempre tutte le risposte, che è più sveglio e più pratico di lui. Che poi è effettivamente più vicino alla visione “classica” di Batman, che non deve essere un uomo comune ma appunto un supereroe, anche senza superpoteri “fisici”. Però (e questo dipende molto anche da Nolan) si avverte un po’ quel senso di vergogna, tipo sì ok mi chiamo Batman ma non sono solo un supereroe che vola e picchia i nemici, sono molto di più, e anche i miei nemici non sono degli scemi in costume con nomi ridicoli, sono profondi e complessi. In tutto il terzo film Catwoman non viene mai chiamata Catwoman.
Occhioni della Hathaway a parte, ha molto poco della Catwoman di carta.
Molto, molto meglio la Pfeiffer da questo punto di vista (origin story a parte).
Punti di vista: il Batman che ha appreso (anche se irrealisticamente) un trilione di abilità facendosi il culo rappresenta per molte persone un modello più vicino, un po’ come per il ragazzetto di KarateKidKaietc. o per Top Gun: finito il film, ci credi veramente che se ti iscrivi alla scuola di karate di Cinisello o se ti arruoli in marina un giorno potrai vivere quelle fantastiche avventure, perché sono cose che qualunque essere umano può fare se ci mette un po’ di costanza*.
Con Superman&co. questo processo è decisamente più difficile, almeno per un adulto, perché a 30 anni lo sai perfettamente che quei poteri non li potrai ottenere in alcun modo (tranne forse quelli del vendicatore tossico).
*tasso di fallimento: 99.99%
Concordo con Hans Cooper e aggiungo che in questo senso Bale (credibile come artista marziale) è più adatto di Keaton (che più che normale sembra sub-normale :-))
Sono d’accordo con te, Cicciput.
Ai Batman di Burton infatti sarò sempre grato per il fatto che Keaton mette continuamente in discussione l’opportunità di essere un adulto che mena la gente in un costume da pipistrello, e questo inserito in un mondo, però, quasi favolistico (senza “vergognarsi” di fare un fumetto insomma).
L’apoteosi è Keaton che si strappa la maschera e Cristopher Walken che gli dice “per quale motivo ti sei vestito da Batman?”.
Dopo l’insuccesso della deriva camp, penso che fosse abbastanza logico da parte dei produttori cambiare registro. Dopotutto fare film (perlomeno questo genere di film) rimane sempre un business, non un’alternativa alla beneficenza. Inoltre Frank Miller aveva pubblicato da oltre 15 anni la sua rilettura del personaggio, con storie potenzialmente già pronte per adattamenti cinematografici. Se da un lato Dark Knight era per certi versi troppo reazionario, Year One forniva diversi spunti interessanti, che difatti sono stati in parte ripresi in Batman Begins.
Sarebbe da fare un discorso a parte sulla poetica di Nolan, già ampiamente trattata negli interessanti commenti. L’impressione che mi sono fatto è che nei suoi film, di altissimo livello tecnico e spettacolari come pochi, la “sua” storia debba in un certo senso prevalere su tutto e anche gli attori siano meramente funzionali al messaggio che vuole comunicare allo spettatore. Forse esagero un po’, ma in generale nelle sue produzioni gli attori (solitamente ottimi interpreti tra l’altro) non rimangono impressi per quel qualcosa in più a livello recitativo offerto al film, anzi direi che potrebbero essere quasi interscambiabili (tranne in rari casi, come Ledger). E nel caso di Batman begins si parla di fior fior di attori: Caine, Freeman, Oldman, ma anche Neeson e Murphy sanno il fatto loro. E pure Bale, che non sarà un mostro di simpatia, a mio parere è un ottimo interprete. Lo dimostrano i film che ha girato, che gli hanno permesso tra l’altro di sganciarsi dal ruolo di Batman, cosa non scontata, considerando il destino di altri suoi colleghi che hanno interpretato supereroi.
Bale innegabilmente bravissimo e preparatissimo al ruolo. Purtroppo tanto bravo quasi quanto antipatico…
Non lo vidi al cinema, aspettai la TV. Tuttavia, non particolarmente attratto dalla versione cinematografica del personaggio in generale,il film in se non mi stuzzicava molto.
Nolan trova giustificazioni un po’ a tutto: batmobile gadget mantello che funziona tipo paracadute… Il villian in se (Neeson) a me piace, Bale in realtà soffre la mancanza di un Cattivo che gli rubi la scena completamente, nei successivi 2 capitoli ciò avviene in maniera naturale proprio perché quello in questione è un Batman spogliato della propria miticità e quindi non catalizza ne l’attenzione ne l’azione. Bale sarà anche stato scelto per doti specifiche ma all’epoca anche David Boreanz (Seriet TV Angel) fu preso in considerazione: più alto, più imponente, più lugubre probabilmente avrebbe aiutato ancora più la voglia di realismo di Nolan! Il risultato del primo capitolo è un Blockbuster impegnato. Dal secondo in poi GRAZIE AI VILLIAN possiamo parlare d’altro
Nanni ma quando ci parli del mio supereroe preferito? https://www.gamesradar.com/uk/sylvester-stallone-muscles-in-on-the-superhero-genre-in-this-exclusive-samaritan-image/
Non vedo l’ora che esca al cinema e che ci facciate una bella recensione, Sly che fa il vecchio supereroe…
Hai colto perfettamente il “problema” (in realtà la paraculaggine) dell’approccio “grounded” di Nolan.
Due minuti di dialogo per giustificare come ordinare le orecchie del costume, e poi quando qualcosa non torna “vabbè tanto è Batman”.
A parte questo, all’epoca uscii dalla sala totalmente sotto shock, convinto di aver assistito al miglior batman nonché al miglior cinecomic di sempre, nonché a un approccio “sommamente giusto” per il genere.
Sensazione che, nonostante gli anni passati e tutte le critiche legittime, porto ancora addosso.
al cinema mi era piaciuto. certo che, parlando di realismo, mi è sempre sembrata fuori posto la tana delle tigri ninja per l’allenamento: a quel punto mi sarebbe sembrata piú verosimile la spiegazione “allenamenti fisici estremamente intensi, a diete specializzate incredibilmente rigorose e ad appositi trattamenti” (cit wikipedia)…
La trilogia del Cavaliere Oscuro ricalca un po’ quella di Guerre Stellari – in italiano per far capire a cosa mi riferisco – ovviamente in tono minore. Un inizio azzardato e difettoso, ma unico, mitico e innovativo, un secondo capitolo che sfiora il capolavoro, un finale alimentare che a malapena fa il suo lavoro, ma che ci doveva stare e regala qualche bel momento. Ovviamente, tutto con la dovuta scala di proporzioni, eh?
Poi, il discorso sul “realismo” mi è sempre sembrato capzioso. Batman Begins è “realistico” come lo è Superman: una redazione di un quotidiano sembra una redazione, un commissariato un commissariato, Metropolis sembra New York, Gotham Chicago… Mi piacque questo “realismo”, che realismo non è, perché era il tipo di realismo che trovavo nei fumetti DC che leggevo io, dove i gangster non sembrano dei pupazzi che vestono i colori fondamentali e fanno i balletti durante le rapine e i poliziotti non si vestono come negli anni ’30. Il realismo poi si ferma quando compare un tizio che vola contro tutte le leggi fisiche o che usa gadget improbabili, comunque.
Il Batman di Batman Begins mi ha fatto pensare ai fumetti di O’Neil e Adams e ai loro epigoni, cosa che quello di Burton ha completamente, e volutamente, evitato, e per questo mi ha scimmiato molto di più. Poi il seguito mi ha regalato anche un film coi controcazzi, ma se ne parleraà nella debita sede.
Poi realismo, dai: anche perché con i successivi lavori, tutta la parabola di Nolan è stata incentrata sul proporre qualcosa di molto fisico e tangibile, ma assolutamente surreale (The Prestige addirittura è un film che verte su questo concetto e i suoi paradossi). Per dire, Spazio 1999 appariva molto “realistico”, ma era una sequela di assurdità fisiche sin dalla premessa, mentre Star Trek, plasticoso e campy, era molto più rigoroso e coerente con le teorie scientifiche, fatte salve alcune assunzioni molto azzardate.
Il Batman di Nolan (magari non intenzionalmente) cattura in pieno lo spirito dei fumetti DC di una certa generazione così come Iron Man di Favreau azzecca al 100% quello dei fumetti Marvel della stessa epoca.
Non ho capito se mi dai ragione o meno. Il tuo discorso sul realismo è giusto: a quel punto però, non sono stato io a costringere Nolan a spiegarmi come fanno a non farsi smascherare quando ordinano gli elmetti nel momento in cui ci sono problemi di credibilità molto più grossi di quello che per forza di cose non può risolvere, e che in questo modo finisce per evidenziare. Il problema è questo.
Ti do ragione nel senso che il tuo discorso non fa una piega, ma credo che il concetto di realismo in questo film sia stato interpretato in modo esagerato. Il film in sé non è più realistico o credibile di altri film di supereroi, ha solo un taglio che ti dà un _sensazione_ di realismo o credibilità, che si nota in contrapposizione con il taglio ultrafumettistico dell’iconografia lanciata da Burton e imitata da altri (Dick Tracy, anyone?) e rimasto di moda per i successivi vent’anni (X-Men a parte, ma non c’erano i costumini, attenzione). Se ci dimentichiamo la fase Burton/Schumacher e fossimo passati dai film di Superman a questo, il taglio realistico sarebbe stato notato molto meno, o ignorato.
Nolan ci infinocchia con un immagine e una recitazione da film realistico (come può esserlo Die Hard, intendiamoci) e poi ci sbatte in faccia l’assurdo. Lo rifà in Inception e in Interstellar (non ho visto Tenet, sigh) ed è appunto un gioco di prestigio: ti sembra credibile, ma sai benissimo che non è possibile segare a metà una donna e riattaccarla o teletrasportarsi, quindi stai guardando dalla parte sbagliata. E probabilmente quella frase sul cappuccio, sta lì a bella posta, come mi sembra suggerisca anche tu.
Tutto questo per dire che a me non è mai sembrato molto realistico o credibile, mi è sembrato molto Batman, almeno, quel Batman che leggevo e apprezzavo io.
Kylo, hai espresso perfettamente il mio pensiero!
Concordo…
Mi complimento con Kylo Pontecorvo che ha chiaramente superato il maestro Nanni Cobretti :-). Il suo commento meriterebbe di diventare parte del pezzo di Nanni…
Io però sinceramente non l’ho capito. Cioè, non ho capito qual è il senso di far guardare dalla parte sbagliata in Batman. Soprattutto visto che il risultato non è che inganna e alla fine ti frega con un reveal o qualcosa del genere, ma che ti distrae e basta. Il punto è proprio che non risulta mai realistico e credibile e tu sai benissimo che non lo può essere, ma che per qualche motivo lui ci si sforza continuamente e ci calca lo stesso. L’inganno di The Prestige, che è fighissimo perché funziona che lo spettatore ci caschi o meno, era il centro della trama e si giocava su una vera ambiguità. Qua cos’è? Qual è lo scopo di perdere tempo a cercare di spiegare cose non spiegabili a qualcuno che sa perfettamente che non sono spiegabili (o, peggio, ci si fa intrigare) e come si integra questa ambiguità con il plot della trilogia?
Nanni, ti fa guardare x farti vivere le accelerazioni e i rallentamenti tipici di Nolan, per darti un dito da guardare quando la luna è luna nuova… e per usare santo Zimmer.
Esempio, quando al porto fa fuori tutti e cattura Falcone, da spettatore non stai li a pensare dove si appende e quanto tempo perde per agganciarsi in alto stile Scary Movie…sei sopraffatto da musica e stacchi su Falcone per poter arrivare al picco (sempre epico per Zimmer) con la battuta i serie su I’m Batman seguita dal nice coat.
Falla fare senza tono grave alla Dick Tracy e sembra una puntata di MacGiver… la fai seria e pesantemente carica fi effetti e crescendo e ci ritroviamo tutti dove vuole lui… al cappotto dopo lo svelarsi ufficialmente.
Il migliore dei 3 senza se e ma.
Ancora qua lui vince nascondendosi e usando ninjitsu e tattiche… dopo devo vederlo combattere stile bud spencer contro gente armata che guarda e con una donna che le da come lui….
Il secpndo gode di HL in Joker, film cosi incasinato che nella arte della ricostruzione proiettili e la scena della tendina al funerale mi stavo addormentando… oltre ad un uomo retto che in 20minuti è pronto a uccidere un figlio di fronte al padre.
Ma Nolan sa che quando rsci dal cinema ricordi si il film ma stai ancora vivendo il finale e.., lui i finali li fa davvero davvero bene.. anche grazie a san Zimmer…
Sinceramente continuo a non capire. Perché mi dà un dito da guardare se l’obiettivo è la luna? Quando io per primo approccio il film interessato unicamente alla luna? Perché mi distrae col dito? Perché insiste a perdere tempo a darmi risposte a domande che non ho se lo scopo è dirmi che non devo badare a quelle risposte?
“quando al porto fa fuori tutti e cattura Falcone, da spettatore non stai li a pensare dove si appende e quanto tempo perde per agganciarsi in alto stile Scary Movie”
Questo è esattamente quello che voglio fare fin dall’inizio. Ma allora perché nel resto del film si sforza a tutti i costi di farmi credere che invece quei dettagli sono importanti, ma soltanto quelli che sa spiegare? E, di nuovo, lo sto chiedendo dal punto di vista di uno che quei dettagli non li vuole sapere e sa già in partenza che non si possono risolvere. A che servono? E non la sto spiegando adesso questa cosa, è letteralmente la domanda che faccio in tutta la recensione.
Perché? Perché secondo me, volente o nolente, ha centrato lo spirito del Batman realistico – vorrei davvero non doverlo usare, ‘sto termine – del periodo O’Neil. Un fumetto che rompeva con la tradizione campy e cartoonistica delle incarnazioni che l’avevano preceduto con uno stile molto asciutto e privo di palesi assurdità, ma che allo stesso tempo era inevitabilmente pieno cose inaccettabili a un’anailsi più attenta e matura. O’Neil prese due dei villain più surreali e assurdi del Pipistrello, assenti dalle scene da un po’, e li calò di botto in questo contesto da poliziesco televisivo, senza gadget e colori fondamentali. Guarda caso, il Joker e Two-Face. Fece storia, ma se si vanno a leggere con attenzione clinica quei due episodi oggi ancora giustamente osannati, sono il trionfo del maccosa né più né meno degli episodi con il Batman rosa, solo che hanno lo stile di O’Neil e il tratto unico di Adams a fare la magia.
E il Batman di Nolan è il TRIONFO di O’Neil, più che di Frank Miller, citato solo nella scena dei pipistrelli e nell’iconografia. Ras Al Ghul, Talia, Bane, sono creazioni del compianto Dennis, così come l’assenza di Robin in pianta stabile, più infiniti altri dettagli e l’uso “maturo” dei due personaggi di cui sopra (e dello Spaventapasseri).
Secondo me Nolan voleva ricreare quel setup lì, e ci è riuscito egregiamente, se poi è stato un caso, beh, gli ha detto gran culo.
Ricordiamoci poi che la Trilogia del Cavaliere Oscuro rappresenta quasi l’unico caso in cui Nolan lavora su qualcosa di fortemente prestabilito, sicuramente fuori della sua confort zone.
Capisco che questo non basti a risolvere la tua ben documentata perplessità, però spero di aver fornito una chiave di lettura.
Ok. Allora guarda: non è ovviamente questione di “vincere la discussione” o cose simili che penso non interessino nemmeno a te, però le perplessità che esprimo rimangono. Capisco il concetto di Batman più sobrio, capisco il concetto di Batman più adulto, semplicemente non lo capisco fatto in questo modo disordinato. Per me è come zoommare su una mappa di Google: lo devi fare a livelli. Devi essere in grado di zoommare e vedere tutto dettagliato. Se zoommi a livello 4 ed è tutto dettagliato, bene; se zoommi a livello 5 e ci sono alcune caselle dettagliate e altre zone più grosse no, allora meglio tornare a zoommare indietro a livello 4 perché altrimenti io non dirò “che figo questo dettaglio in più”, ma dirò “perché quest’area gigantesca è sfocata?”. E, su un argomento come Batman, non ho la richiesta e nemmeno la curiosità che si zoommi su cose tipo “come evado i controlli fiscali quando ordino i pezzi di un costume che è comunque metà pseudo-furbo e metà violentemente impratico”. Nel mio pezzo parlo di questo: guardo Batman, accetto il suo costume e la sua Batcave così come sono, non cercate di spiegarmela che finite solo per evidenziare le parti che non hanno senso, siate adulti sul resto. Tipo – e qui sono cosciente di averne parlato troppo poco perché ormai il pezzo mi era venuto lungo – il bellissimo discorso sulla paura.
Però Nanni, ti seguo da anni in silenzio da colondinese…e super appassionato di cinema non attivo nei commenti.
quando chiedi giustamente: “Perché mi dà un dito da guardare se l’obiettivo è la luna? Quando io per primo approccio il film interessato unicamente alla luna? Perché mi distrae col dito? Perché insiste a perdere tempo a darmi risposte a domande che non ho se lo scopo è dirmi che non devo badare a quelle risposte?”
Ti dimentichi di qualcosa di fondamentale.
Cerco di spiegarti il mio punto di vista senza essere ne saccente (con te non potrei) ne didascalico .
Stiamo parlando innanzi tutto di Nolan.
Uno che fino a Inception passa piu tempo a spiegare che a narrare, uno che … e qua dimentichi cosa ho scritto a proposito di Dark Knight per me venerato inutilmente…in Dark Knight prende due pillole di Mann, una di libro di filosfia per dummies, e HL e fa un film SCONNESSO dove si perdono 10 minuti solo per vedere la fisica del proiettile che si frantuma, dove ci perdiamo in Freeman che spiega il congegno di DIO o nelle minuzie dette a metà come ..il balletto russo.. il palazzo intercettato dal congegno di DIO con i tizi cattivi vestiti da buoni, la radio sonar a Hong Kong, ecc ecc.. cioè LUI VIVE DI SEGONI a random per poi dimenticarsi cose che anche uno strafatto di CRACK ti dice … AHHH?
OK?
Parliamo di lui che forse solo in Dunkirk fa qualcosa di perfetto da inizio a fine anche per pesi, piaccia o non piaccia il film stesso.
Ecco… se parliamo di sto tizio e uniamo il tutto al fatto che NON SA girare scene di azione dove ci stanno zuffe e botte… non è Mann.. non è T.Scott.. non è manco Guy Ritchie (che se lo magna in questo) arriviamo al punto che mentre i prodotti della trilogia 2 e 3 sono evidentemente , per sceneggiatura, dei colabrodo con il secondo una prova attoriale assurda e il terzo un vogliamoci tutti bene con finale con H zimmer che ci fa abbracciare con lacrimuccia, il primo è un film completo a solo , come potrebbe essere appunto il A NEW HOPE in una realtà parallela.
Sta bene da solo, è bilanciato, ha un finale figo che ti fa sognare e ha qualche difetto tipico di Nolan come tu appunto sottolinei.
Ma per me.. venendo dalle buffonate esagerate dei precedenti è e rimane un capostipite… un pilastro.
Non perchè è REALE, ma perchè mi hai venduto una genesi alla Nolan, con continue complicazioni MINI e pochi buchi grandi … ma anche perchè mi tratti LA PAURA in maniera chiara, perchè mi fondi una colonna sonora dinamica come poche .. (ricordo la scena anonima con fuga con Rachel in coma… senza quel montaggio, e colonna sonora con Molossus a palla, non salti sul divano senza motivo quando in autostrada fa il sorpasso dall oscurita e se ne va al covo..), perchè fai un minimo per rendere plausibile il farsi dal nulla di un uomo che vuole vendicarsi e si.. accetto anche chi critica Bale che adoro nel NON AVERE NESSUNA FOLLIA che sarebbe richiesta da un vendicatore, lui che aveva fatto godere mezzo mondo in American Psycho.
Sai cosa non gli perdono ad un film davvero bello x me? il terzo atto, quello che finisce con le frasi a effetto fra lui e LN e gli spiegoni con il sistema idrico centralizzato ecc ecc.
Ma è probabile che io ADORO vederlo scalare in Buthan (ISLANDA) con quella musica… amo l’addestramento per come e montato …ADORO lo svelarsi con Falcone, il ripere “what you DU” a Rachel sul palazzo e poi lanciarsi… o il finire con quella musica quando promette di cercare Joker.
Ecco… probabilmente questi elementi mi mantengono fuori dalle critiche che se si inizia a cercare emergono e tante e confesso solo ora ripensandoci… fanno girare le balle per un dirmi cose a SPIEGONI che non mi interessano.
Ma è NOLAN, quello che deve ringraziare H ZIMMER e il suo montatore del suono.
per me questo è il film N2 di NOLAN.
Il N1 sta fra GB e FR in volo.
PS. aggiungo e ricordo in un forum come il vostro, che almeno qua le scene di azione sono nel buio fra tizi senza armi puntate in ottica NINJA… dopo si finisce a BUD SPENCER e TERENCE HILL con gente armata che se le da e donne vestite da gattine che picchiano membri della setta delle ombre… giusto per capirci.
@DrGonzo: ti ringrazio per la stima. Secondo me però stai dicendo appunto quello che dico io nel post. Un sacco di gente sta cercando di dimostrarmi che quei dettagli di cui mi lamento sono ininfluenti, e se lo pensate vi credo, zero problemi. Ma nessuno mi ha ancora dimostrato che sono utili. Tu dici “Nolan vive di segoni random”, io dico “Nolan sa benissimo che infondo l’idea (o l’atmosfera) giusta nasconde qualsiasi “buco”: il problema piuttosto è che è innamorato dei dettagli, e che non sempre trova l’equilibrio necessario”. Stiamo entrambi descrivendo un film che, se funziona, funziona nonostante quei dettagli, non (anche) grazie a.
Meritata Nanni, siete un faro nel servile contesto in lingua italiana.
Avevo intuito verso la fine dell’ultimo intervento che forse diciamo la stessa cosa.
E posso solo condividere che i dettagli come la maschera, ma anche altri che ho accennato come il sistema idrico ecc ecc, a me stanno quasi sulle balle e remano contro.
Mi rendo solo ora conto che forse ciò che non condivido è il tono critico nei confronti del film nel suo insieme e nei confronti dei due successivi, insieme al non aver parlato abbastanza dei pregi esagerati che ci sono nel contesto storico nel quale è uscito.
La paura, quella è fondamentale ed è stato anche confermato che meritava di più, ma anche il fatto che parliamo del MIGLIORE fra gli esponenti dell’uso di quello che oggi chiamano NEOCLASSIC STYLE cioè le colonne sonore forti che diventano parte “portante” del film, soprattutto nei momenti topici e non accompagnamento nelle scene di azione (come Williams/Spielberg) o nei momenti di mezzo (tutti gli altri).
Questo film probabilmente dopo qualche episodio random prima, visto in …Mission impossible 2…o il Gladiatore.. Armaggeddon.. a saltello fino alla sua origine nel TRIELLO di Morricone/Leone, da il via a quelo che oggi nel cinema di Nolan ma anche in quello generale di azione è diventato lo standard per comparto audio/emotivo.
Senza di questo non avremmo avuto come picchi per cura e taglio la scena di lancio di Apollo 11 di First man montata in quel modo e con quella potenza… senza di lui non avremmo avuto la corsa di 1917 così tanto preparata dall’ora precedente… ecc ecc.
Un concetto di film che ha nel suo interno battaglie campali emotive e tutto cio che passa fra una scena e l’altra fa da preparazione alla successiva e rigorosamente col finale in crescendo.
Mi sono allungato troppo per un film con gente in costume….. o no? :D
A me i due successivi piacciono entrambi di più. Per il resto che dire, queste son 13.000 battute già così, ho preferito concentrarmi sul “senza di questo non avremmo quelli che dicono che non si possono più fare splodere i palazzi alla fine degli action a meno che non mi fai vedere che la gente è scappata prima”…
LOL.
Niente, ho capito, non ti sta sulle balle il film… ti stanno sulle balle i fan esauriti che all’epoca erano talebani :D
Gente che improvvisamente diventava critica cinematografica sul realismo … beato te.
Io ho odiato molto di più il famdome di altri film come Titanic, tutte femminucce con la Dion dalla mattina alla sera… ma anche Avengers non scherzava con cultori dei fumetti che mai avevano letto una pagina…
Non vorrei aver dato la sensazione di voler difendere a tutti i costi quello che non solo non è per me il migliore film su Batman (che per ora resta The Dark Knight), ma neanche il miglior film di Nolan (Inception, The Prestige e Memento volano sopra), e secondo me l’analisi di Nanni è impeccabile.
Cercavo solo di identificare ciò che ha solleticato il punto G di noi vecchi teenager a monte di tutte le analisi fatte sulla trilogia, più che su questo film, nei 15 anni successivi.
E, sì, i mini-spiegoni di coerenza negli action ce li risparmieremmo tutti volentieri. :-)
Mi complimento con Kylo Pontecorvo che ha chiaramente superato il maestro Nanni Cobretti :-)
Nessuno ha parlato del cameo più sottovalutato della storia, ovvero quello di Rutger Hauer azionista malandrino…
Quando uscì non mi diede particolare fomento (picco con il secondo, crollo con il terzo, con buona pace del nolanesimo).
Larga parte del successo è dovuto a mio dire alla gratitudine del fandom (critica “impegnata” compresa) nei confronti di Nolan per aver riscattato Batman sul grande schermo dopo il disastro in galleria di Batman&Robin.
Anche se tutti hanno spinto l’acceleratore sul realismo all’epoca era più la curiosità come “prequel” a farla da padrone che non la pignoleria per tuta e marchingegni (e molti addirittura parlavano di collegamento al Batman di Tim Burton più che di serie a se stante).
Solo il finale mi ha riservato vette di gasamento, e, caso strano, ricalca pedissequamente quello di Anno Uno (“Gusto per la teatralità come te…lascia il biglietto da visita…Joker…lo andrò a cercare…”
Altra citazione grafica di Miller. Dettaglio: l’ho rivisto un paio di giorni fa in originale e mentre nel doppiaggio italiano Batman legge il nome “Joker” sulla carta, in inglese “Joker” non viene mai pronunciato, né da Gordon né da Bats.
Comunque in tutto questo mi stupisco a leggere che ritieni il terzo superiore al primo. Ricordo la tua recensione in cui lo avevi abbastanza massacrato, e non ricordo di avere mai letto critiche positive su quel film, considerato abbastanza comunemente piuttosto pessimo.
Hai ragione, e sono pure andato a rileggermi. C’è da dire che uno degli scopi di quel pezzo era raccontare il film per filo e per segno per punire i ritardi della distribuzione italiana, quindi ovviamente non lo riscriverei uguale. Più che altro a guardarli tutti e tre in fila ne esce meglio: sbraga, ma è molto meno pedante di questo. Di base soffre ancora delle aspettative di tono create con questo, ma in realtà gli importano molto meno e in compenso è molto più spettacolare.