Nella mia testa un film girato interamente all Spezia può solamente essere composto da una gag ispirata ai primi 10 minuti di Shaun of the Dead e 30 secondi di filmato totale. Andrebbe più o meno così: strade della città, aria apocalittica, persone che camminano con passo lento, persone che non salutano, persone che non parlano; i due protagonisti stanno attraversando la strada, parlano: “Non vorrei allarmarti ma l’epidemia sembra arrivata anche qui” “Ma no, sono solo spezzini”. Ridono, l’inquadratura smette di seguirli, fuori campo ridono ancora di più. Fine.
Questo è quanto chiunque sia stato lì almeno una volta si aspetterebbe, e sicuramente è anche il motivo per cui le scene lì girate sono solo notturne e una piccola parte rispetto alle altre, ben più lunghe e diurne, girate a Vernazza, che sarà pure in provincia di La Spezia ma non ci somiglia manco un po’. Tutto questo mi sta a cuore perché sono genovese, ma tanto sto a Ceranesi e il mio giudizio su La Spezia non conta quindi non prendetevela, spezzini, si fa per ridere, belin.
Il fatto è che Afflicted parte in Canada, va un po’ a Barcellona, un po’ a Parigi, arriva in Liguria e poi torna a Parigi. La parte centrale italiana è effettivamente la più lunga e con tutti i problemi del caso tipo comparsate di italiani che non sembrano in grado di parlare italiano nonostante siano italiani e non comparse rumene che costano poco. Diciamo che rovinano l’altrimenti ottima atmosfera. Poi provano anche a parlare inglese e insomma, ci si chiude in una bolla di imbarazzo imbrattandone le parete con dei “ma abbiamo davvero quell’accento?” scritti col sangue. Alla fin fine, però, questi potrebbero essere gli unici grossi difetti di Afflicted, un ottimo found footage su cui non avrei scommesso manco una pasta al pesto.
Premessa: i registi Derek Lee e Clif Prowse (che interpretano loro stessi) partono per un viaggio lungo il globo documentato sull’internet attraverso una web-serie aggiornata in tempo reale ma, arrivati in Italia, a Derek iniziano ad accadere cose buffe e preoccupanti che rovineranno a tutti la vacanza.
Tralasciando il fatto che tutto questo si potrebbe riassumere con “tizio arriva in Italia e sta male” si possono già notare due delle sue carte vincenti: interpretando loro stessi i registi hanno la possibilità di sfogare la loro vera amicizia decennale senza dover ricorrere alla finzione, creando un rapporto talmente credibile da richiedere giusto un paio di scene per presentarlo e poi via che bisogna raccontare una storia, mentre l’idea di riversare tutto sulla web-serie aiuta a giustificare più o meno ogni scena risparmiandoci reazioni alla Chronicle tipo “E CERTO STAI FACENDO UNA TESI SULL’ALIENAZIONE DIGITALE DEL VLOGGING”. Forse sulle battute finali un po’ di forzato c’è, ma anche lì poca roba, e il fatto che il film fin lì abbia funzionato a meraviglia aiuta a perdonare un po’ tutto, nei limiti del senso.
La cosa importante, poi, è che in 80 minuti succede letteralmente di tutto. Tralasciando i primi 10 di presentazione e contesto, appena Derek inizia a dare segni di malessere e a svilluppare cose simili a superpoteri il ritmo inizia a darci dentro senza praticamente fermarsi un attimo e andando avanti fino a territori prevedibili e poi oltre, prendendo una piega inaspettata intorno al minuto 60 e regalandoci pure chicce di regia come 4 minuti di piano sequenza in prima persona (una videocamera attaccata al petto) in cui Derek, senza spoilerare, corre salta picchia e sfonda. Praticamente una roba simile a questo clamoroso video, anche se purtroppo meno figa e senza macchine che esplodono e il teletrasporto. I dettagli digitali sono piccoli, ben curati e giocano più sull’effetto sorpresa che sul lungo termine ma rischiando comunque grosso in almeno due o tre occasioni con degli stunt piuttosto riusciti.
Nulla è perfetto e qualcosa qua e là poteva benissimo essere tagliato o sostituito, magari da un po’ d’azione in più, e un certo passaggio finale piuttosto importante è uscito così così, ma avercene film girati con un budget dedito giusto al viaggio in Europa che sembrano tutto tranne che filmetti amatoriali girati da gente incapace. Lee e Prowse hanno il giusto senso dell’azione, del ritmo e dello spaghetto per fare cose grosse e belle senza perdere autenticità, a meno che non vengano comprati da Oren Peli. Scommetto 20 euro e degli gnocchi al pesto che le cose andranno bene e gireranno un corto per il quarto capitolo di V/H/S. Più facile di così si muore.
DVD-quote:
“Belin, bello”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Meglio il finale nei crediti che quello vero e proprio che mi è sembrato scontatissimo. Il parlato in italiano imbarazzante!
Perché questi due tizi dovrebbero documentare La Spezia? MACCOSA
Ah Bad Motherfucker….video sensazionale. se davvero in sto film ci sono 4 minuti cosí me lo vedo sicuro.
Arriveranno gli spezzini a dirvi che nel titolo ci va “a La Spezia”.
Ci tengo comunque a precisare che noi genovesi non ce li vogliamo in Liguria quelle persone che parlano in quel modo strano pieno di “fanti” e di “mi piace una maréa”.
Film di cui non sospettavo l’esistenza e di cui avverto il desiderio scorrere scarso in me, ma da ligure toccherà vederlo.
Comunque la torta di riso è finita.
Registi che interpretano loro stessi. Selfie in movimento?
Baci a Loano.
Quindi a mussa siamo messi male…
Belin, arriva internet a Ceranesi? ;)
Visto.
Per me noiosetto e le poche scene d’azione non sono niente di particolare, chiaro che rispetto a certa merda che circola a giro questo è cent’ori, ma cmq evitabile.
Per me molto bello, i found footage evitabili sono Il Segnato e Devil’s Due, qua invece c’è un esordio al lungometraggio sorprendente con tante idee e perizia nel metterle in pratica. Vedetevelo sereni che come dice il JC dura poco ed è pieno di robine interessanti.
Agevoliamo il filmato del vero found footage ligure
Fabrizio Casalino – TIPICA ACCOGLIENZA LIGURE 2 -…: http://youtu.be/tDnwaL0gBzU
@ Barbalbero: che bella cosa che m’hai fatto scoprire, grazie!
non si trova un sub a 25 fps porcocazzo
Subs trovati ma devo dire che sto film è veramente una troiata…uno dei pochissimi casi in cui mi trovo completamente in disaccordo con la rece dei 400c