In occasione del suo 40esimo anniversario, vi abbiamo raccontato del seminale Superman di Richard Donner e dei suoi tre sequel, incluso lo spin-off Supergirl. Ma com’è proseguito il rapporto tra il cinema e i fumetti dopo quel rivoluzionario successo? Scopritelo con la nostra rubrica #EroiDiCarta.
Dunque, dove eravamo rimasti?
Il Batman di Tim Burton è uno dei più grandi successi commerciali del decennio, di supereroi e non, ma il suo sequel è troppo kinky per venderlo ai bambini (o meglio: i bambini se lo sarebbero comprato il doppio e uno spinoff su Michelle Pfeiffer che fa cose a caso tipo la spesa o la coda in posta ma vestita da Catwoman sarebbe stata praticamente una licenza per stampare soldi; il problema è che la gente non ha il senso dell’umorismo su cose come far vedere i porno ai bambini). Incassa la metà del capitolo precedente e alla Warner iniziano a cacarsi sotto, Dio solo sa cosa potrebbe combinare Tim Burton se continuano a lasciargli carta bianca: un film in bianco e nero? Un cartone in stop motion? Un musical? Con Johnny Depp? Un rischio che non ha il minimo senso correre: Batman va riportato entro i binari della normalità eteronormativa non violenta, non sessuale e non problematica e l’uomo giusto per questo lavoro è per qualche motivo il regista di:
– Ragazzi perduti
– Flatliners
– Un giorno di ordinaria follia.
Oooooooookay.
Fa comodo, ai fan dei primi due film, pensare all’artista incompreso che viene cacciato per far posto al venditore di aspirapolveri. È un’immagine efficace, ma inaccurata: Tim Burton non viene licenziato, si fa da parte di sua volontà, dà la sua benedizione a Joel Schumacher e accetta il ruolo di produttore, che gli permetterà di continuare a prendere soldi grazie a Batman senza fare assolutamente niente. La distribuzione delle colpe è ulteriormente complicata dal fatto che è molto difficile capire cosa sia farina del sacco di Schumacher e cosa sia imposto da uno Studio il cui obiettivo dichiarato è quello di portare il franchise su toni più leggeri e vendere quanti più giocattoli possibile. A differenza di Burton, Schumacher si è sempre dichiarato un fan di Batman (fosse per lui, lo dice chiaramente, porterebbe sullo schermo Il ritorno del Cavaliere Oscuro o Anno Uno, entrambi di Frank Miller), d’altra parte ha fatto 8mm – Delitto a luci rosse e Il fantasma dell’opera, che non lo qualificano proprio come il più sofisticato degli autori.

Bat-capezzoli: 100% idea di Schumacher
All’epoca non si parla di “reboot”, ma non è nemmeno un sequel in senso stretto. Batman Forever è semplicemente “il nuovo film di Batman”, senza alcun riferimento ai film di Batman precedenti.
È un’occasione per fare piazza pulita non solo dei pochi elementi di continuity accennati nelle pellicole precedenti, ma soprattutto del canone estetico precedentemente stabilito da Burton, in favore delle nuove parole d’ordine che sono “hip”, “cool”, “rock’n’roll” e “generazione MTV”. Gotham City non è più la New York degli anni 40 piena gangster col fedora e tombini fumanti, ma la Tokyo dei 90 tutta neon, grattacieli e bande di teppisti stile Akira. La fotografia ha un ruolo importantissimo, accantonando giochi d’ombra e chiaroscuri per esplodere in un delirio kitsch di luci stroboscopiche e coloratissime nel momento in cui il direttore Stephen Goldblatt mette le mani su un impianto usato per illuminare gli stadi durante i concerti. Cambia, nel rammarico generale, anche la Batmobile: scartato un progetto di Giger (!!!), una specie di porno tentacolare scappato dall’astronave madre degli Xenomorfi, bellissima ma francamente poco “da Batman”, si opta per un dildo tutto led, pinne e alettoni che sembra la maschera di Shredder delle Tartarughe Ninja, ma con le ruote. E ovviamente cambia il costume, più aerodinamico, più sexy, praticamente una statua greca coperta di latex, con molti più muscoli e capezzoli di quanto un occhio etero sia in grado di sopportare (non è un caso che sia ancora oggi il particolare che il pubblico ama ricordare con più sdegno).

Il progetto scartato di H. R. Giger per la Batmobile
Contemporaneamente, uno script già infantile di suo subisce una serie di tagli e riscritture fino a diventare platealmente idiota. È a quel punto che Michael Keaton “perde interesse” e abbandona il progetto, dando a Schumacher l’occasione di scritturare — sulla base di una folgorazione avvenuta assolutamente a caso durante la visione di Tombstone — Val Kilmer, che detiene il bizzarro primato di “Batman con le più belle labbra di sempre”. Se Keaton lascia il franchise perché in disaccordo con la nuova direzione, Kilmer, un genio, accetta la parte senza aver letto lo script e senza sapere chi è il regista. È un disastro: Kilmer si rivela un rompipalle olimpionico, lui e Schumacher litigano di continuo, si tengono il muso, giurano di non lavorare mai più insieme, non si rivolgono la parola per due settimane. L’unico motivo per cui non se ne parla granché è che sul set è in corso uno screzio molto più famoso, quello tra Tommy Lee Jones e Jim Carrey, rispettivamente Due Facce e l’Enigmista.
Il personaggio dell’Enigmista, tanto per cominciare, era stato scritto per Robin Williams, che però rifiuta la parte a causa di vecchie ruggini con la Warner, legate proprio a Batman: quando Jack Nicholson era ancora in trattativa per il ruolo del Joker, la produzione cercò di mettergli fretta col vecchio trucco del “se non lo vuoi tu lo diamo a Robin Williams”; Robin Williams, però, prese la proposta molto sul serio e quando scoprì di essere stato usato solo per far ingelosire Nicholson giurò di non lavorare mai più con la Warner, figuriamoci in un altro Batman! Per cui, Jim Carrey, nel momento di massima popolarità e all’apice della sua carriera come mattatore comico (solo l’anno prima erano usciti Ace Ventura, The Mask e Scemo & più scemo), arriva come seconda scelta a interpretare un ruolo secondario pensato per qualcun altro. E nonostante questo, tutti lo ricordano come un paradigma di educazione e professionalità.

Ssssssssfumeggiante
Tommy Lee Jones è un altro discorso.
Anche qui si tratta di un recasting, ma questa volta calato dall’alto. Harvey Dent era già comparso nel primo film di Burton, interpretato da Billy Dee Williams, con tanto di contratto che garantiva la sua partecipazione a un eventuale seguito in cui fosse comparso Due Facce. Ma nel momento in cui subentra alla direzione del film, Schumacher vuole a tutti i costi Tommy Lee Jones, perché avevano lavorato insieme in Il cliente e boh, era tipo convinto fossero migliori amici o qualcosa del genere. La Warner paga quindi la penale a Williams, assume Tommy Lee Jones e, a sorpresa proprio, è un disastro.
Come tutti i grandi attori che accettano un ruolo umiliante in un film per bambini, Tommy dirà che l’ha fatto per fare contento suo figlio, ma si pente abbastanza in fretta. Di avere un figlio, credo. Il livello è veramente troppo basso e lui, il più anziano sul set, l’unico ad avere un Oscar, una reputazione da difendere e delle velleità artistiche da coltivare, è un pesce drammaticamente fuor d’acqua. Il suo ruolo si rivela piuttosto marginale, dovendo dividere quasi sempre la scena con Jim Carrey che, molto più a suo agio in una produzione del genere, la divora ogni volta che è nell’inquadratura. In più, la sessione di make-up per trasformarlo in Due Facce è lunghissima ed estenuante. Quando la gente arriva sul set la mattina, lui è lì da quattro ore ed è già incazzato nero: è così intrattabile da far sembrare un professionista Val Kilmer, è sgarbato con i colleghi, con la crew e soprattutto con Jim Carrey, che bullizza, maltratta e — STORIA VERA! — finge di abbracciare per sussurrargli all’orecchio “ti odio, non mi sei mai piaciuto, non posso tollerare la tua buffoneria”.

SCAPPA JIM!!!
A chiudere il cerchio di un cast all’insegna delLO SBAGLIO, c’è il futuro premio Oscar Nicole Kidman nella parte più umiliante della sua vita, contando anche la moglie di copertura di Tom Cruise: la psichiatra in calore, innamorata sia di Batman che di Bruce Wayne, “Chase Meridian” (perché rincorre ciò che sta nel mezzo, capito?? è un gioco di parole!). Un personaggio inventato appositamente per il film che è una specie di ibrido tra un’attrice porno e come un uomo gay immagina che recitino le attrici porno.
E soprattutto, il 27enne Chris O’Donnell nel ruolo dell’adolescente Dick Grayson, che incarna meglio di chiunque altro lo spirito del film: un focus group di cinquantenni intenti a cercare di capire cosa è “fico” secondo i ragazzi d’oggi. Robin è il cane Poochie dei Simpson: ha l’orecchino, la motocicletta, la giacca di pelle, gli occhiali da sole e stende il bucato con delle mosse di karate! Karate laundry, so cool!!!!

Le parole non possono esprimere quanto vorrei avere assistito al momento in cui questa scena è stata scritta.
Il risultato, ma cosa ve lo dico a fare, è peggio che brutto. È imbarazzante per chi l’ha fatto, imbarazzante per chi lo vede e imbarazzante pure per chi ne scrive, perché insomma, se un osservatore casuale mi dicesse c’hai trent’anni cosa parli ancora di Batman Forever non so se sarei in grado di ribattere.
Volendo fare uno sforzo, gli si può riconoscere un lavoro decente in area stunt ed effetti speciali, perché è innegabile che esploda qualcosa almeno ogni 15 minuti. Il resto è insalvabile. I dialoghi sono asinini, il trattamento dei personaggi tragico e la storia, quando non è demenziale, è incomprensibile. Con quasi quaranta minuti di scene eliminate, spesso mancano del tutto i nessi di causa-effetto tra una sequenza e l’altra, e nonostante questo il film riesce comunque a durare due interminabili ore.
L’elaborazione del lutto di Dick Grayson è inesistente, passa da adolescente arrabbiato perché Due Facce gli ha ucciso la famiglia a pirla che cerca di fare colpo su delle prostitute (?) a bordo della Batmobile nell’arco di una scena. La backstory di Due Facce è esaurita in 30 secondi netti senza spiegare perché sia ossessionato da Batman e voglia ucciderlo a tutti i costi, in compenso viene descritto in continuazione come uno schizofrenico con due personalità opposte nonostante ne mostri sempre una soltanto: quella di Jack Nicholson. C’è un’intera sottotrama su Bruce Wayne alle prese con un trauma represso che viene introdotta all’inizio ma mai portata a termine, inoltre verso metà film decide di non essere più Batman senza un motivo particolare se non quello di indispettire Robin… E potrei andare avanti, ma rischierei di ricordarmi altre cose del film e a quel punto sarei io quello coi traumi repressi col problema che Nicole Kidman ora è un’attrice troppo seria per farmi da porno-psichiatra.

Nicole Kidman, psichiatra
Nella foga di fare un film per tutti, viene fuori un film per nessuno, ma l’America del 1995 non è della stessa opinione: Batman Forever è il film più visto di quell’anno, incassa quasi 200 milioni di dollari al box office — cosa che innesca immediatamente la produzione di un sequel, l’ipertrofico Batman & Robin — e ottiene non una, non due, ma tre nomination agli Oscar. Certo, fotografia, sonoro e montaggio sonoro sono categorie minori e certo, l’Academy è una barzelletta. Ma tre nomination agli Oscar. A Batman Forever. E nessuna di queste è per Kiss from a Rose di Seal!
VHS-quote:
“Batman Whatever”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Mi ricordo di averlo visto al cinema e mi piacque pure… non ho il coraggio di rivederlo per ammettere a me stesso quando a vent`anni fossi idiota.
È vero che è un film del cazzo ma c’era jim carrey, quindi per il me 14enne fu piu che sufficente. E poi ha il merito di non fare schifo quanto il batman successivo.
Brutto brutto brutto brutto. !!!! Non c’è niente da salvare se non la tua recensione Quantum.
Idem, anche se ritengo un’attenuante il fatto che quando l’ho visto al cinema di anni ne avevo 13. Almeno, così me la vivo meglio quando incappo in scene del film su Italia 1.
Lo vidi anch’io al cinema, avevo 17 anni e non un granché di senso critico. Poi mi piacevano sia Ace Ventura che Mad Martigan. Mai più rivisto, in ogni caso.
Schumacher è un regista che ho sempre avuto difficoltà ad inquadrare: ha fatto robe imbarazzanti e indegne (quando, ad un corso sui rischi di internet per i bambini, la psicologa della mutua ha consigliato, giuro!, “8 mm” da vedere con i figli, mi sono alzato per dire “Cazzo, no!”), Ma anche “Ragazzi Perduti” e “Un giorno di ordinaria follia”.
e pure quello con Colin Farrell nella cabina del telefono e KIEFER SUTHERLAND che lo bullizza
10 anni…forse tra i primi 5 film visti al cinema di paese…puzza di goleador, cicche dei calciatori con poggi e volpi introvabili, air max, sudore, coche e Sprite nelle bottiglie a lampadina, ancora sudore patatine al bacon , spuma…e l’, impressione di guardare una cosa che “ma non era più bello quello prima?” (Nicole quasi inarrivabile e Jim mio eroe per anni)
E, comunque,
1) Robin Williams sarebbe stato un Enigmista perfetto e forse pure un Joker interessante. Curioso pensare come il primo ad avergli dato un ruolo da cattivo sia stato Nolan, prima di girare i suoi Batman.
2) “Kiss from a Rose” è, effettivamente, la cosa più bella del film (ma anche il brano degli U2 non era malaccio- i capolavori erano alle spalle, ma erano ancora passabili all’epoca).
Visto al cinema.
Con l’hype a mille, in quanto reduce dai due di Burton e dalla stupenda serie a cartoni.
Beh…una delusione tremenda. E la sensazione di aver buttato i soldi. Che per un ragazzino, a quell’epoca, non e’ che ne ballassero in tasca poi molti.
Tommy Lee Jones sprecato, Carrey che con la sua faccia di gomma aveva gia’ stufato.
Due cattivi che non fanno paura a nessuno.
O’ Donnell nei panni di Robin (ed era la novita’ che attendevo di piu’) e’ insopportabile, la Kidman che fa la zoccola indecisa tra il trombarsi Batman che in quanto pazzoide ha piu’ fascino, ma Bruce ha i soldi. Vuoi mettere?
Pensa quando scopre che sono la stessa persona!!
E poi Val Kilmer. Che all’epoca era gia’ diventato Val Kilmer, purtroppo. E quindi era impossibile lavorarci assieme, per chiunque. E che mette in scena il peggior Batman possibile, ma pure il peggior Wayne.
Un fighetto figlio di papa’ scazzato che combatte il crimine perche’ non sa come spendere il suo denaro.
Bocciato, su tutta la linea.
Gli ho preferito di gran lunga Dredd, vedete voi!!
Dimenticavo…per rendere credibile Batman sullo schermo, devi prima rendere credibile Bruce Wayne.
Dopo che i primi due film avevano dato la svolta dark e gotica che serviva, questo riporta tutto al livello della serie tv.
Che sara’ anche stata mitica, ma ormai e’ buona giusto per farsi due risate.
Batman Forever.
La volta che ho imparato che anche un film di Batman puo’ essere brutto, se messo nelle mani sbagliate.
Ahahah, articolo esilarante. Non conoscevo questi fantastici retroscena. Ora capisco il famoso meme di tutti che si sganasciano per Jim Carrey con Tommy Lee Jones unico impassibile.
Il film non credo di essere mai riuscito a vederlo per intero, anche se devo dire che l’ultima volta che ho intravisto qualcosa in tv l’assoluto delirio di colori, inquadrature a caso, attori straniati, dialoghi da ritardati, costumi da parodia porno gay, mi e’ sembrato un caleidoscopio quasi affascinante. In fondo e’ un film che sta ad un certo tipo di anni 90 almeno quanto il Batman di Adam West sta agli anni 60… con la diffrenza non da poco che il telefilm 60s era una parodia camp volontaria, questo ho i miei dubbi che avessero idea di che doveva essere.
Concordo che il parallelismo stilistico sia quello. Sai che però secondo me era pure volutamente cercato (le inquadrature diagonali non possono essere un caso). Poi però lo script e la gestione del tono manda l’ambizione di citazione in farsa.
Ora che ci penso, i debiti con la serie anni 60 mi sa che erano stati anche dichiarati e annunciati. Probabilmente un altro modo per rompere con i film di Burton, dove il prendere le distanze dal Batman di West era stato fin da subito un imperativo (oggi puo’ sembrare una sciocchezza, ma il telefilm era ancora famosssimo all’epoca, anche in Italia). Il problema e’ che era solo una delle 5 – 6 direzioni che il film vorrebbe prendere e poi non prende. Nel riprendere quel tipo di surrealismo pop era stato molto piu’ efficace “The Mask”, per non andare troppo lontano.
In effetti mi accorgo anche che un film che tendo a confondere con i due Batman di Schumacher e’ il “The Avengers” con Uma Thurman e Ralph Finnes, altra mega-pataccata ispirata a una serie cult dove un certo understatement anni 60 viene preso a torte in faccia da una certa tamarragine anni 90.
Comunque ragazzi, so che rovinero’ la giovinezza a molti, ma non e’ mai stato “Sssssssspumeggiante”, e’ sempre stato “SsssssssFumeggiante” (traduzione dell’oroginale “Smoookin”).
Bravo, volevo dirlo io. Un’altra volta mi alzo prima.
Nooooo. Potevi tenertela x te mi hai rovinato uno stupendo ricordo!! :(
L’ho scoperto anche io di recente e ci sono rimasto male, anche perché è una parola senza senso in italiano… io comunque continuerò a dire sempre “spumeggiante”!
Riguardo a questo film, non l’ho mai visto per intero e non me ne pento, e credo anche che se l’avessero fatto girare a Michael Schumacher anziché a Joel sarebbe pure venuto meglio (per quanto “Un giorno di ordinaria follia” sia uno dei miei film preferiti).
Bell’articolo e bella recensione, ma aspetto con ansia la prossima uscita. Perchè se “Batman Forever” è LAMMERDA, a confronto di “Batman & Robin” diventa “Apocalypse Now”.
un concentrato di cose brutte anni 90…aagiungo solo che una delle due badanti di due facce era drew barrymore…
schumy-schumy segnato per sempre…praticamente ad ogni intervista che fa deve chiedere scusa per questi film, penso sia nel contratto una di quelle clausole scritte in piccolo sotto.
AHAHAAHHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHHAHAHHAH
QUANTUM MA CHE MITO SEI!!!!
AHAHAHHAAHHAAHAAHHAHAHAHAHH
Articolo meraviglioso.
Aggiungo che la canzone di Seal, pezzo bellissimo, era uscita tipo tre anni prima ma nessuno se lo era cagato. E’ diventata una hit grazie al film. In pratica l’unica cosa buona fatta da Joel per questa pellicola.
PS: Nicole Kidman in questo film, e in generale in tutti gli anni 90, è una divinità troppo bella per essere vera.
Probabilmente con questo film è un altro paio ha incarnato i miei sogni erotici di ragazzino.
Il fatto che Batman vada via invece di spassarsela con lei e il suo feticismo sul tetto fa capire quanto gay fosse il Bruce Wayne di Schumacher.
Party Girl<3
Sempre detestato Jim Carrey, in questo film, che non credo di aver mai visto intero, anche peggio.
La cosa più fica di questo film erano e sono tuttora le mitiche “schedine”, le card da collezione: qualcuno le ricorda? Le ho tutte tranne una rarissima e ci divento ancora matto quando ci penso. Bellissime, mi avete fatto venire voglia di riguardarle xD
Io ne ricordo una serie americana (che devo avere ancora da qualche parte, purtroppo incompleta) strapiena di tutti quegli effetti 3D e prismatici che furoreggiavano nei ’90. Ma tu forse ti riferisci a una serie italiana?
Mi sa che parliamo proprio della stessa :) non erano figurine ma vere e proprie card e sì, c’erano quelle “tridimensionali” e compagnia bella
Oh, io ce la dovrei avere ancora, mai completata, però magari ho quella che ti manca. Se sei ancora interessato fammi sapere che controllo.
Anonimo? Ma come, e io che ormai speravo di poter entrare dicendo “Il solito”.
Detto ciò non posso farci nulla ma non riesco ad odiare questi Batman: quando uscì avevo tre anni, il mio primo film in vhs fu Batman Returns, che mollai dopo venti minuti perché a 4/5 anni non ero assolutamente pronto (avendo visto solo cartoni). Batman Forever lo vidi in tv quando lo passarono in prima visione per l’iscita di Batman & Robin: per un paio d’anni fu l’unico Batman che potevo vedere dall’inizio alla fine senza traumi infantili. Tra l’altro era la vhs obbligatoria per tutti gli amichetti della scuola, se ci trovavamo a giocare al pomeriggio si guardava solo quello. All’epoca rientravo perfettamente nel target: con noi nati ad inizio anni ’90 funzionava eccome.
La scorsa primavera ho trovato il cofano blu ray 1989-1997 ad un prezzo osceno e me lo sono preso volentieri, sparandomi tutti i contenuti speciali (e ovviamente anche i film).
Preferisco di gran lunga questi errori fatti in un’ epoca dove coi supereroi si andava completamente a cazzo di cane, per prove ed errori, che gli obbrobri recenti del DCEU post-Nolan, che secondo me sono veramente imbarazzanti oggi che in teoria si dovrebbe sapere come farli questi film.
datemi pure del 50enne ma la cosa di stendere i panni col karate l’ho sempre trovata fica
Visto che ci tieni: “OK Boomer!”
Contento?
Ma nella Wayne Mansion non ce l’hanno una asciugatrice?
Eppure nonostante tutto…mi ricordo che a 12 anni all’uscita dal film, cercai di stendere la biancheria con lo stesso metodo, col risultato che i calzini finirono nel water e la maglietta nella vasca da bagno con ancora la schiuma !!!
Si ma, scusatemi, di quanto ce lo faceva venire duro la Kidman in quella scena con solo il lenzuolo addosso non ne parla nessuno?
Comunque “batman whatever” sarebbe stato un titolo perfetto
Io sono sempre stato un purista pertanto gia’ il titolo mi sembrava imbecille (che cacchio voleva significarmi Batman Forever ??? Per sempre cosa ???) e poi Bruce Wayne biondo no.Mi spiace no.
Mi rifiutai di andarlo a vedere al cinema (avevo 19 anni all’epoca dell’uscita in sala) e lo recuperai solo in VHS all’uscita : uno dei sabati sera piu’ sprecati della mia vita.
Non l’ho piu’ rivisto anche se mi feci del male anche con Batman & Robin (che almeno aveva un titolo quasi normale e non era piu’ biondo,ma riusciva a far peggio del precedente) .
1) Come già detto è “sfumeggiante”, con la F. Aggiungo che The Mask oltre a essere per me un cult sempiterno(*), è tratto da un fumetto (meraviglioso, d’altronde era di Arcudi e Manhke, che te lo dico a fare) pseudo-supereroistico e per tanto meriterebbe un post in questa bellissima rubrica.
2) “la moglie di copertura di Tom Cruise” La tocca piano!
3) DVD quote della vita.
(*) Ammetto che potrei essere obnubilato dall’enorme valore affettivo della pellicola, o dal turbamento scatenato sul me stesso di 9 anni dalla carrellata piedi-testa su Cameron Diaz ventiduenne vista al cinema… ma al di là di questo penso comunque sia ancora un filmone.
A) Val Kilmer è, tutto sommato, il miglior Batman.
Ciascuno degli attori che si sono avvicendati negli anni ha messo bene a fuoco un aspetto del personaggio risultando però carente sotto altri.
Clooney era ovviamente a suo agio nella facciata pubblica di Bruce Wayne, tra ricchezza, filantropia e belle donne, ma era un Batman troppo paciccone e bonario per funzionare.
Bale invece ha colto il Bruce privato, diviso tra senso di colpa e sete di giustizia. Ma, complice un pessimo costume basato più sulla praticità che sull’estetica, non aveva quell’aura dark che agli occhi dei delinquenti fa sembrare Bats una creatura della notte quasi soprannaturale.
Keaton, al contrario, aveva quella fierezza badass che fa sembrare Batman capace di stendere un cattivo solo alzando di scatto l’avambraccio. Ma fuori dal costume era un simpatico omino basso, magro e stempiato, poco credibile sia come playboy sia come combattente.
Affleck è il migliore per le scene “di menare”. Se Bale è calato in un contesto realistico (per cui è già in difficoltà se Joker gli molla una sprangata e gli aizza contro due cani), Affleck è il Bats dei fumetti che gioca alla apri col resto della League (e da solo stende due dozzine di mercenari di Luthor). Il problema è che è un Batman poco sveglio: in BvS non capisce d’essere manipolato da Luthor contro Superman, in JL lascia il comando a Wonter Woman. Strano per quello che dovrebbe essere un detective e stratega imbattibile.
Val Kilmer non ha raggiunto il livello di bravura in cui ciascun collega ha saputo eccellere nella propria specialità, ma non è nemmeno altrettanto scarso nei loro punti deboli. Nella sua unica performance ha saputo essere un miliardario playboy, un’anima in pena, una creatura della notte, un detective, e un combattente in maniera sufficiente.
Quindi scelgo Kilmer, semplicemente perché è stato il Batman meno memorabile ma al tempo stesso il più “completo”.
B) Tommy Lee Jones era l’unico che aveva un oscar perché l’aveva scippato proprio a Val Kilmer (Sam Gerard de Il Fuggitivo <<<<<<< Doc Holliday di Tombstone).
Esatto. Kilmer è forse il più azzeccato del gruppo, ma il suo film e le sue battute sono talmente ridicoli da penalizzarlo agli occhi del pubblico (quello un po’ più esigente, diciamo). Per cui, tutto sommato, per me Batman sarà sempre Michael Keaton, che del playboy forse non aveva l’aspetto ma il carisma e il magnetismo sì (ed essendo pure pieno di soldi risultava infine credibilissimo).
Il peggiore è Clooney, proprio fuori parte in un film oltretutto terrificante. Quando indossa il costume sembra il dottore di ER vestito da Batman. Quando non lo indossa sembra un playboy che non c’ha troppa voglia di fare il playboy.
Salvo pure la colonna sonora di Elliot Goldenthal.
Credo che in questi film il vero problema non sia Batman, ma il cattivo di turno che provoca l”entrata in scena dell’uomo pipistrello.
Nel primo Batman c’era un grandioso Jack Nicholson che trascinava tutto il resto, francamente già il secondo, per quanto regista e attore fossero gli stessi, l’ho trovato molto triste, semplicemente perché Danny de Vito faceva tenerezza, Michelle Pfeifer era solo una matta bisognosa di aiuto, i cattivi semplicemente non c’erano. Poi il terzo e il quarto sono stati un crescendo di attori inadatti al ruolo di cattivo, Batman perdeva di significato semplicemente perché non c’era un vero nemico.
I tre film con Cristian Bale sono stati caratterizzati da cattivi straordinari che hanno dato un senso all’esistenza di Batman.
Io lo vidi per la prima volta giusto un 4-5 anni fa quindi non ho problemi a dire che fa cagare ANCHE SE gli riconosco una certa efficacia a livello visivo. Mi spiego meglio/peggio: per me Batman Forever ha una sua cifra stilistica efficace nel rendere cinematografico qualcosa che viene dai fumetti evidenziandone la natura funettistica, un po’ come fu per Dick Tracy, però sbaglia tutto il resto (un po’ come fu per Dick TRACY)
Nello stesso anno dilagava keiser soze, heat, casino’, seven, braveheart … jumanji! Si’: piuttosto che questo batman, anche jumanji.
Ottima analisi sui rispettivi attori che hanno interpretato Batman, elencando
pregi e difetti di ciascuno di loro nel ruolo del Pipistrello. Devo dire che riflettendo hai ragione, forse Kilmer si è dimostrato quello più completo. Il tuo commento è meglio della recensione stessa, che ho trovato troppo esagerata e poco obiettiva, infarcita di luoghi comuni e battutine. Batman Forever non è cosi brutto come viene descritto, e poi come tutti i film bisogna contestualizzarlo ai tempi. Oggi un Thor Ragnarok, che ha dei momenti molto più trash dei Batman di Schumacher, ha successo e piace, e nessuno lo critica per il fatto di aver trasformato una leggenda norrena in un cinepanettone di Boldi e De Sica. Ma guai a farlo notare ai fanboy Marvel, meglio continuare a fare battute sui capezzoli della tuta di Val Kilmer, giusto?
il problema di questo Batman e di quelli seguenti prenolan é che sono filmacci mal girati e recitati a prescindere dall’epoca…sono robaccia da cestone che giusto i fan under 20 dell’epoca hanno apprezzato (e manco tutti) causa esaltazione post Burton…i Marvel sono guardabili ma dimenticabili perché non hanno difetti particolari nel loro essere patetici..mentre questi te li ricordi per forza con tutta quella tamarraggine non richiesta che fa sanguinare gli occhi.
“Oggi un Thor Ragnarok, che ha dei momenti molto più trash dei Batman di Schumacher, ha successo e piace, e nessuno lo critica per il fatto di aver trasformato una leggenda norrena in un cinepanettone di Boldi e De Sica. Ma guai a farlo notare ai fanboy Marvel, meglio continuare a fare battute sui capezzoli della tuta di Val Kilmer, giusto?”
Sono imbarazzanti entrambi, quindi è giusto perculare l’uno e l’altro. C’è chi invece deride BvS per “Martha!” piuttosto che ammettere che il vero punto debole è un Luthor privo di una vera motivazione…
No, dai, Batman Forever (come Batman & Robin) non è salvabile neanche giocando la carta dell’arte di qualche tipo o dell’opera “in linea col suo tempo”. BF è più che altro l’opera di un pittore che ficca la mano in una latta di vernice di tutti i colori e poi imbratta una tela. A un certo punto, prima o poi, ci sarà magari qualcuno che ci vedrà dell’arte. Ma anche fosse questo il caso (e per me non lo è), non era intenzionale.
Oltretutto tu citi i capezzoli sul costume, ma io mi soffermerei ancora di più sull’inquadratura dei glutei durante la vestizione. Inquadratura oltretutto ripetuta non ricordo se in questo stesso film o in quello successivo, come è volerne sottolineare la genialità nel dare un tono buffonesco al film (!!).
Terribile. Tutto quanto. Tranne Jim Carrey.
Non hai parlato degli u2 , l’unica cosa bella del film!
piuttosto che ammettere che il vero punto debole è un Luthor privo di una vera motivazione
(il meta-commento di qua sopra mi ha rivoltato il cervello per cinque secondi)
scusate ma allora lo spin off di michelle pfeiffer che fa cose normali vestita da catwoman era una balla? avevo gia la carta pronta a comprarmi il cofanetto 4k limited edition della serie….
All’epoca di BF avevo 6-7 anni (lo iato comprende l’uscita in sala e quella in vhs e passaggi tv), ero in piena bat-mania compulsiva fatta di episodi del cartone animato in loop nel televisorino della cameretta, costumi di carnevale, pupazzetti di batman con tutti i costumi del mondo che avranno prosciugato i risparmi dei miei per tre quarti degli anni 90, e ricordo che avevo una vhs (sicuramente ce l’ho ancora da qualche parte) con qualche episodio di B:TAS preceduto da una featurette di 10-15 minuti su BF che saprei ricostruire a memoria fotogramma per fotogramma (spoilerava clamorosamente la scena finale tra l’altro).
Eppure non ho ricordi della prima volta che lo vidi. Mentre ricordo perfettamente la faccia imbarazzata di mio padre in sala due anni dopo per il sequel, di questo non ricordo precisamente come e quando lo vidi. Eppure, riguardandolo qualche anno fa, scoprii di saperlo a memoria. Curioso.
Un errore, un errore al quale però voglio quasi bene perché per il me bambino era praticamente il finale di The Lego Movie (SPOILER su TLM), ossia le mie sessioni di gioco coi pupazzetti messe in scena da attori in costumi molto poco sobri illuminati da luci evidentemente provenienti da astronavi aliene che svolazzavano sul set. Ma obiettivamente è una cacata grossa, una sceneggiatura imbarazzante (e a distanza di 30 anni quasi, viene da chiedersi come mai quel cast di attori comunque importanti e lanciatissimi non batté ciglio – quanto sono stati pagati?) messa in scena da un tossico. Roba che i momenti che strizzavano l’occhio alla serie anni 60 erano quelli più sobri e trattenuti.
La Kidman veramente pare uscita da un porno soft pure sgraziato, una sorta di Pierino con velleità da noir. O’Donnel, uno scarto di una qualunque boy band in un ruolo che sarebbe ingrato pure per la migliore delle spalle. I due villain, Carrey riesce a non essere memorabile in un ruolo che praticamente sul copione era descritto come “Qui Jim fai il cazzo che ti pare), e TLJ fa pena, nel vero senso della parola, lo vedi e ti vergogni per lui.
Ed è molto meglio del sequel, comunque.
Un altro film probabilmente visto alla sua prima tv in Italia, che dire, una schifezza!
Saranno ormai quasi venticinque anni che non lo vedo tutto dall’inizio alla fine, se non un po’ di minutaggio nei sui successivi passaggi televisivi, negli ultimi decenni.
Bisogna precisare che all’epoca stavo sotto per i film di Burton e anche per i cartoni tv di Bruce Timm, quindi questo film che era totalmente slegata visivamente da quelli mi sembrava ridicolo, tra l’altro chiaramente si rifaceva alla serie tv degli anni ’60 con Adam West, che come ho scritto nella mia recensione su questo blog per il primo Batman di Burton, per me non era altro che una satira su Batman, più che una cosa seria.
Tra l’altro lessi un intervista a Joel Schumacher dove si giustificava dicendo che i suoi Batman erano i veri Batman, da quello che mi ricordo era perché si rifacevano alla serie anni ’60, ma dovrei rileggerla per esserne sicuro.
Comunque in film come questi si nota la differenza tra l’avere gente davvero brava e non averla, basta mettere a confronto i Batman di Burton e quelli di Schumacher; partendo dal ruolo di Batman stesso, Michael Keaton che di certo non è un energumeno, era più credibile come Batman di un Val Kilmer che aveva dalla sua il physique du rôle; la regia di Burton era ispirata, ma Burton era e forse lo è ancora un autore, mentre Schumacher è uno dei tanti registi che non ha saputo dare un dimensione e personalità alla sua carriera, anche se forse ne aveva il talento.
Gli attori secondari onestamente non mi ricordo molto, se non l’interpretazione gigionesca di Jim Carrey, quella Tommy Lee Jones l’ho proprio rimossa e poi non voglio parlare male di lui che come attore mi piace un casino, l’unica cosa che gli manca è il carisma smisurato di un Clint Eastwood.
Anche la parte di Nicole Kidman l’ho rimossa, strano perché ero adolescente e dovrei ricordarmela, quindi questo la dice lunga sul film.
Mentre l’unica cosa che davvero mi ricordo è la colonna sonora di Seal e Seal mi lo ricordo solo perché è quello che si è trombato Heidi Klum.
Io lo trovai stile commedia e non lo presi sul serio nemmeno un po’. Forse perché a modo suo lo paragonai all’inquietudine che mi provocò Jack Nicholson “Tu danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?”. Però la Kidman era sexy.
Ps, secondo me il Batman migliore è stato ora ora Affleck. Manipolatore, contorto, sinistro, sogghignante, e paranoico.
Il Batman di Affleck è quello di Burton in versione aitante.
Lo vidi al cinema. I ricordi riferiti a quella sera furono solo due: “ma quando finisce?” e “Kiss from a rose” di Seal, che giustamente ricordi come l’elemento migliore di tutta la produzione (in cambio il video è di una bruttezza imbarazzante pari al film). Rivisto stasera! Inguardabile. Incomprensibile il successo al botteghino…
piuttosto che ammettere che il vero punto debole è un Luthor privo di una vera motivazione