Se Maometto non va alla montagna eccetera eccetera, ragion per cui la mattina del 2 gennaio 2014 mi sveglio, conto i soldi che ho in tasca (abbastanza), conto i cazzi di cui mi frega (pochissimi), piglio la macchina e vado in Francia da solo a vedere Snowpiercer.
Ah no?
Essendo il due di gennaio scelgo saggiamente una località francese di alta montagna. L’idea è passare da Aosta e dal traforo del Monte Bianco. Ovviamente non sono uno sprovveduto e prima controllo il sito del meteo. Il sito del meteo – lì per lì non me ne accorgo – è gestito con sarcasmo: «Precipitazioni scarse, quasi solicello, vai tra’ zio». Inizia a nevicare a Vercelli. A Ivrea i cartelloni luminosi annunciano “Nevischio”. Poco prima di Aosta sto incolonnato sul set di Dersu Uzala dietro a uno spazzaneve mentre la tormenta azzera la visibilità. «Vabè, basta che rimanga dietro allo spazzaneve e sono tranquillo». Lo spazzaneve esce ad Aosta Ovest. A Morgex il fondo stradale è completamente bianco, andiamo tutti a venti all’ora e c’è un tizio che cicca l’uscita, fa inversione nella sua corsia e torna indietro sollevando pappa di neve e merda. La mia macchina slitta come Rosebud. Mi sembra il momento giusto per sottolineare che io non possiedo né pneumatici da neve né catene a bordo (LUOTTO UNCHAINED) e che a quel punto sto seriamente iniziando a pensare di aver avuto un’idea del cazzo. A Courmayeur imbocco l’uscita semplicemente perché NON VEDO PIÙ L’AUTOSTRADA: è completamente ricoperta di neve intonsa e la scambio per un parcheggio. Mi ritrovo a Courmayeur tra gli sciatori che arrancano a bordo strada immersi fino ai polpacci nella bianca visitatrice. Io non ho le catene e indosso le Converse basse. Vedo un cartello: “Traforo del Monte Bianco Km 1”. Decido di continuare. Il traforo del Monte Bianco costa quarantuno euro solo andata. Per questa cifra esigo che in Francia sia luglio. Sbuco di là e noto con sollievo che il fondo stradale francese è quantomeno pulito e carrozzabile. OK, siamo pari per il gol di Wiltord nel 2000. Arrivo in scioltezza nella mia città di destinazione.
Ora, non che mi sia particolarmente divertito, ma pensateci bene: quale modo migliore di prepararsi a un film che si intitola IL FENDINEVE che arrivare al cinema FENDENDO LA NEVE? Il mio proposito per l’anno nuovo è fare in modo che, ogni volta che andrò al cinema, il mio viaggio verso la sala richiami in qualche modo il film che mi appresto a vedere. Godzilla? Ci andrò camminando a enormi falcate sopra la città e distruggendo i palazzi, sperando che l’esercito non mi abbatta prima che entri in sala. The Raid 2? Ci andrò dopo essermi fatto menare da cento indonesiani con la mazza da baseball. IL FENDINEVE? Ci vado trapassando una montagna di neve da parte a parte, e quando sbuco di là sono in Francia.
Nel caso io non credessi di essere davvero in Francia, il tipo di fronte a me alla cassa del cinema ha – giuro – una baguette sottobraccio nella busta di carta. Non ho il cuore di voltarmi ma sono quasi certo che dietro di me ci sia un mimo col basco che finge di suonare la fisarmonica.
Il cassiere mi dice: «Bonne séance». Non si preoccupi, buon uomo, sarà una bonne séance. La Francia è il secondo paese al mondo in ordine di tempo (dopo la natia Corea del Sud) in cui Snowpiercer è uscito, in larghissimo anticipo sull’Europa e su tutti. Cosa ancor più importante, in Francia Snowpiercer esce in versione integrale – mentre in buona parte del resto del mondo civile potrebbe arrivare tagliato di 20 minuti, per volontà dell’onnipotente Harvey Weinstein e con conseguente grande incazzatura del regista Bong Joon-ho.
A proposito di Bong Joon-ho. Come avevo già avuto modo di dire, Bong non è soltanto la nostra ultima speranza per risollevare le sorti di questo deludente “anno in cui i registi coreani grandi o medi cedono alle lusinghe di Hollywood”; Bong è anche, a mio parere, il grande regista coreano più qualificato per trasporre il suo stile e i suoi temi negli Stati Uniti. Bong è uno che nei momenti migliori ha sempre scopertamente flirtato coi “grandi generi d’intrattenimento all’americana” (il procedurale col serial killer, l’action-horror col mostro), spesso prendendoli a schiaffi sul coppino e ribaltandoli con una serie di aggraziatissimi calci, ma sempre accarezzandoli e palpandoli con l’altra mano, fingendo lo sbadiglio per stiracchiare un braccio e cinger loro la spalla – e tutto questo costruendosi film dopo film una visione autoriale, una coerenza e una continuità che pochi altri al mondo possono vantare. Se Kim Jee-woon era la tecnica con poca personalità e Park Chan-wook il genio inesportabile, Bong è, secondo le mie altissime aspettative, il genio esportabile, oltre che la prima faccia che mi si materializza nella testa quando penso “grande autore che sappia anche divertirti a pacchi” (è una cosa che penso spesso). E stavolta Bong ha per le mani una grande coproduzione statunitens-coreana, il primo blockbuster trans-continentale, una storia basata su un fumetto francese di culto che ovviamente io non ho mai sentito nominare, un bel cast di anglofoni famosi, il solito incrollabile Song Kang-ho, alcune cassettate di soldi per disegnare un treno in CG, e abbastanza libertà creativa da mandare in confusione Harvey Weinstein per almeno 20 minuti.
La domanda è: c’è riuscito?
La risposta è in grassetto dopo i due punti: minchia sì.
Trama: siamo nel futuro e le scie chimiche hanno provocato una nuova era glaciale. L’umanità è morta in coda tra Aosta e Morgex e gli unici sopravvissuti vivono su un treno lunghissimo che gira gira per il mondo tondo e non si ferma mai. Nei vagoni di coda ci sono i poveri: sporchi, bellocci, intensi, simpatici, procreatori di bambini adorabili. Nei vagoni di testa ci sono i ricchi, che fanno cose futili da ricchi (discoteca, sauna, sushi), vessano i poveri e il pubblico li odia. Sulla fiancata del treno è dipinta a lettere cubitali la scritta «CIUFF CIUFF METAFORA DELL’UMANITÀ». I poveri, guidati da Smilzo Rogers, si ribellano e iniziano una lunga risalita del treno, vagone dopo vagone, menando guardie e uccidendo tutti i ricchi che incontrano (metodi per riconoscere i ricchi: si lavano, indossano vestiti dai colori squillanti e recitano come se Bong avesse mostrato loro la scena finale de Il petroliere indicando Daniel Day-Lewis e dicendo «Ecco, tipo così MA SOPRA LE RIGHE»). Segue film della madonnona.
Snowpiercer ha tutti i pregi e un paio dei difetti che vi possono venire in mente quando un giorno, all’improvviso, un film di Bong Joon-ho si mette lo status “in a relationship” con quella che i vostri amici chiamerebbero «un’americanata». Bong china la testa per entrare nei canoni ma non si toglie le scarpe e lascia impronte dappertutto; e – cosa ancora più incredibile a vedersi – i canoni si sghimbesciano per accogliere la volontà di Bong meglio che possono. In questa mia ardita metafora, i canoni hollywoodiani sono il treno: una lunga successione di vagoni costrittivi, una serie di strutture sempre uguali con leggere variazioni entro un pattern riconoscibile e ripetitivo, dove i personaggi sono manicheissimi e la trama impone di avanzare, avanzare, avanzare verso un climax inevitabile. Bong, invece, è tutto quello che succede all’interno dei vagoni: cose completamente MATTE e inaudite che arrivano senza preavviso in un susseguirsi di sorprese e ribaltamenti di prospettiva; personaggi smaccatamente buoni, stereotipi ambulanti, che si beccano una pallottola in testa di punto in bianco senza tanti complimenti; violenze su bambini e donne nere corpulente; un regista che sa reinventare lo spazio, il movimento e lo stile a ogni diamine di vagone; un anticlimax al posto del climax. In questo senso, l’ovvio agente di Bong sul campo è Song Kang-ho, nel ruolo del cinema coreano come elemento di disturbo di un blockbuster di Hollywood: il suo Nam, esperto di sistemi di sicurezza e drogatello col faccione, irrompe in quello che fino a quel momento era stato una specie di canonico prison movie distopico e ferroviario, e si mette a imporre tempi e principi tutti suoi; viene trovato inebetito dentro un cassone, ci mette un’infinità a svegliarsi e un’altra infinità a dire una parola, mentre tutti gli americani lo guardano allibiti, scoprendo per la prima volta la dilatazione dei tempi. Nam rimarrà sempre e comunque un emarginato che parla un’altra lingua, se ne batte il cazzo di tutti (tranne che della figlia, che anche lei fa squadra a sé ed è interpretata, non a caso, dalla bimba di The Host) e non lotta per la libertà ma per LA DROGA (soddisfazione nella soddisfazione: la scena della Marlboro, un inno al tabagismo e un piccolo vaffanculo agli yankee salutisti). E mentre Smilzo Rogers, Billy Elliott e gli altri buoni superano un vagone dopo l’altro alla riconquista di un’umanità e di un’individualità da guadagnare a carissimo prezzo, la Corea fa il bello e il cattivo tempo all’interno di un percorso che, sulla carta, non poteva essere più lineare. E invece un cazzo, e ce ne accorgiamo tutti in una ben precisa mezz’ora di cinema che mi venga un colpo se ci sarà una mezz’ora di cinema più clamorosa di quella in tutto il 2014. Ve ne parlo dopo questa foto.
La bellezza di Snowpiercer, dicevo, sta nel modo in cui la più schematica delle quest viene resa imprevedibile e portentosa grazie a continui capovolgimenti di sceneggiatura e reinvenzioni dei tempi e degli spazi, cosicché ogni sezione del treno diventa quasi un genere a sé (come se il classico “mix di generi” di cui Bong è maestro venisse compartimentato) MA senza che il film perda in coerenza e linearità. L’esempio più lampante, nonché il momento più BONGHIANO, è quello che inizia con la scena delle asce. Non sto a spoilerare, ma sappiate che da quel momento e per una buona mezz’ora il film diventa un continuo e incredibile gioco al rilancio di sorprese che vanno dal truculento all’esaltante all’assurdo al tragico, riuscendo al contempo a portare avanti la trama in maniera credibile ed espandere l’universo del treno. Asce! Capodanno! Tunnel! Visori notturni! Fiaccole! È una sequenza che sono quattro o cinque sequenze una dietro l’altra, e la slot machine continua a vomitare monetine e tu stai lì a ficcartele tutte in tasca con la faccia ebete.
Quindi, celebriamo il primo grande matrimonio interracial tra USA e Corea? Non del tutto.
Di certo siamo di fronte al miglior ibrido oriente/occidente mai visto finora (è anche la prima volta che ne viene prodotto uno di questa portata).
Di certo Bong ci mette tantissimo di suo, la sua mano santa è ben riconoscibile e – per dirla schietta – nel film ci sono un botto di cose che agli americani non sarebbero venute in mente MAI nella vita, e fa un effetto grandioso e straniante veder interpretare certe sequenze da quelle facce note con gli occhi non a mandorla. E non parlo solo delle cose MATTE, né del modo sempre stupendo con cui Bong caratterizza i personaggi anche semplicemente facendoli muovere in secondo piano in scene corali impeccabilmente concepite; parlo anche di tutta un’etica della sconfitta e del sacrificio (Bong non è mai stato un ottimista, e stavolta ha in mano le sorti dell’umanità intera) che qui viene esplicitata in maniera letterale, carnale – con un interesse particolare per la mutilazione e l’automutilazione come metodi per riconquistare la propria umanità. Bravo.
Nonostante questo, però, la bilancia pende comunque a occidente, e vedo già i coreanofili duri e puri storcere il naso. Snowpiercer – non poteva essere altrimenti – è di gran lunga il film più “americano” di Bong, e questo vuol dire, a tratti, scarsa misura, qualche espediente grottesco un po’ facilone, ralenty tragici e personaggi monodimensionali. Questo vuol dire, soprattutto, l’ansia di essere comprensibile al pubblico di tutto il mondo, che si risolve in lunghi dialoghi espositivi che ammazzano il ritmo tra un vagone e l’altro e martellano ogni volta sui soliti tre concetti. Ciò diventa evidentissimo nella scena finale, quando si arriva nello scompartimento di Ed Harris e a quel punto OK il ribaltamento delle aspettative e la negazione del climax, ma all’atto pratico il ritmo deraglia di brutto (similitudine ferroviaria!) e Bong non trova di meglio, per far venire i nodi al pettine, che scrivere paginate di dialoghi. Che sia un semplice passo falso o un tentativo maldestro di conformarsi a una comprensibilità transculturale, non funziona. Nel dubbio, do volentieri la colpa al cosceneggiatore col nome da bianco, Kelly Masterson.
Per fortuna che in extremis succede ancora qualcosa, e il film si chiude con un’ottima ultima sequenza che (VAGO SPOILER) è paro paro il finale di Gravity, però bello.
Uscito dalla sala ho incrociato una ballerina di can can e un impressionista oppiomane che stavano per entrare allo spettacolo successivo, e ho detto loro: «Non sarà il matrimonio perfetto tra oriente e occidente, ma ci siamo vicini – e comunque è uno dei film più belli che vedrete quest’anno, garantito. Bonne séance.» Loro mi hanno salutato caramente. Poi sono andato in centro a rimpinzarmi di formaggi fusi e altre tipicità locali, e ho mangiato così tanto che mi dev’essere venuta una congestione e la sera in camera ho vomitato a lungo nel lavandino. La mattina dopo sono tornato in Italia, e sulle Alpi c’era un bel sole.
Buon anno a tutti voi.
DVD-quote suggerita:
Quel pied ce film! (Luotto Preminger, les400coupsdepied.fr)
Ma se il treno non si ferma mai… dove cacchio lo trovano il sushi sempre fresco? medicinali? pezzi di ricambio?
Immagino ci voglia un po’ di sospensione di incredulità per godersi totalmente sto film.
Va beh, magari sarò io un cacacazzi.
Cmq il trailer mi era sempre sembrato convincente, e i Weinstein hanno un po’ rotto il cazzo.
Grande Luotto, recensione superba (come sempre)
Sono contento che il film sia un si, il trailer non era granché onestamente e avevo il timore che andasse tutto in vacca.
Se arriva tagliato dei famosi 20 min mi incazzo di brutto!
Grandissimo Luotto as usual, attendo Snowpiercer con fervore messianico…dov’è ?
Dov’èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?
Tu ami il Cinema. Io di Joon ho visto solo Memories of murder. Gentilmente, altri film che consigli caldamente?
Io quando vi leggo
poi devo farmi una sega
@dévid: tutti senza eccezioni nè incertezze
è arrivata anche la promozione da parte di Luotto! Yeah!
quante cose belle ci devono essere per passare sopra all’overacting di Tilda Swinton, che personalmente riesce a farmi stare alla larga da qualsiasi schermo?
spero davvero esca in Italia, possibilmente prima della fine dell’anno… la mia previsione: luglio
il trailer non mi ha mai convinto del tutto ma la fiducia in Bong è sempre grande (e ci mancherebbe!).
La recensione mi ha messo una fotta tremenda e mi ha fatto sbellicare, puro stile 400calci, applausi forti!
L’altro giorno in un multisala mi sembra di aver visto dei cartelloni che riportavano l’uscita a febbraio…
Io sono un povero ignorante e l’unico Bong che conosco è quello che si utilizza per fumare il rosmarino
Detto questo, poiché le recensioni di Lu8 sono in grado di procurarmi erezioni memorabili, non vedo l’ora di vedere Smilzo Roger a bordo dell’interregionale reggio calabria-anchorage
siete sempre i migliori, buon anno
Spero in una distribuzione decente, Bong è un grandissimo, complimenti per la rece mi ha messo addosso una bella fotta.
Grandissima rece Luotto, sei un pazzo, ma va bene così.
Il trailer di Snowpiercer è abbastanza anonimo, ma sapere chi c’è al timone non mi ha fatto mai crollare l’hype sotto i livelli di guardia.
Mother non l’ho visto, ma the Host e soprattutto Memories of murder sono film a dir poco bellissimi. Nella rece Lu8 non si è sbilanciato nel nominarlo il migliore dell’anno e contando che di film veramente indimenticabili quest’anno non ne ho visti (Pacific Rim mezzo meh), non so se è un buon segno.
Ps: sbaglio o per essere un film di stampo soprattutto americano nella rece non si accenna all’imprescindibile wouldbang??
@ Giorgio Clone: ti dirò, alcune di queste cose (soprattutto il sughi) sono spiegate nei dettagli. L’universo del treno è, nella sua “fantascientificità”, davvero credibile e ben realizzato. C’è anche un gran lavoro di scenografia che, specie all’inizio, ricorda un po’ certo Del Toro, certo Jeunet dei primi film…
@ Dévid: se non hai visto The Host devi rimediare entro stasera, poi anche Mother è molto bello. Barking dogs never bite è meno imprescindibile ma comunque assai carino!
@ Benve: il wouldbang è il grande assente di questo film; in effetti mi fai notare un altro elemento assai poco americano – la mancanza totale di un love interest, famiglie TUTTE composte da un solo genitore… insomma ZERO baci e addii strazianti, per la vostra gioia
Il SUGHI è ovviamente il SUSHI dopo che l’autocorrect ha imposto il suo tributo di sangue
” Mes amis, a causa delle avverse condizioni atmosferiche non sono riusciti a inviarci la pellicola di Snowpiercer.
In sostituzione, proietteremo l’immortale capolavoro del maestro Webb… 500 days of summer! “
Uno dei film più attesi dell’anno per quanto mi riguarda, spero che non dovremmo aspettare troppo, ci mancava solo la benedizione di luotto ad elevare l’hype che già stava ai livelli del K2.
@ John Who: Minchia,
partiva un codroipo che provocava una valanga
Luotto: le Converse basse?!?!?
ma…non sarai mica, perdona il termine, un hypster?!?
Bellissima recensione, che da queste parti è la regola, mi sento solo di consigliare di essere più sintetici. C’è chi avrebbe il piacere di consultarvi più volte durante l’arco della giornata ma così facendo potrebbe godersene solo una.
Diverse cose da dire. La prima è grazie Luotto. Avrei voluto essere con te in mezzo alla tormenta sia per l’avventura che per la visione del film successiva. Ricordo ancora il 2003 quando mi passarono Memories of Murder e nulla fu più lo stesso. Entrò immediatamente nella sacra triade coreana (ki-duk/Chan-wook/Joo-ho) comprendo quello spazio registico di cui parli anche tu nell’articolo. Quello un po’ più sfacciato e all’apparenza meno autoriale ma che sotto sotto è una figata. I suoi film li ho adorati tutti, nessuno escluso e puoi capire come anche io stessi aspettando questo film con un hype da inumidire le mutande e una paura da mettersi a piangere solo a pensarci. Fortunatamente, in sacrificio per noi, il tuo sbattimenti è servito a sentirmi dannatamente più leggero confermandomi quello che in cuor mio sapevo e speravo. Grazie a te per la recensione meravigliosa e grazie a Bong per il regalo.
Adesso mi rode il culo tantissimo però che non l’ho ancora visto. Ma in italia c’è il rischio della censura maledetta? I signori americani di sto cazzo non avevano smentito la notizia? No perché se esce al cinema censurato spacco tutto. Se così fosse un modo per recuperarlo integrale la rete lo trova ma vorrei vedermelo al cinema sullo schermo grande, poltrona comoda, pop corn e lacrimucce agli occhi.
@Rainer siccom Luotto è uno dei miei redattori preferiti, cosa che dissi a bassa voce anche ad una ragazza che attaccò bottone con me alla 400tv invernale per non farmi sentire per non passare da stalker (non lo sono) mi viene da dire che Hipster non esistono e le converse basse (ma questo lo penso da quando avevo 12 anni) sono le uniche Converse che esistono. Se per caso esistessero lo sarei anche io un mezzo Hipster ma se uno si mette un pantalone della taglia giusta e una scarpa che non sia di merda la gente ti addita subito come Hipster, Modaiolo, Frocio.
Tantissimo hype per il fendineve, recensione super ma la citazione di cittadino kane è un pò spoiler eheh
Meno male ad un certo punto la rece è finita perché stavo già iniziando a fare un calcolo mentale per andare in Francia.
@ Giacomo: mi dispiace, probabilmente sono sempre un po’ prolisso ma in questo caso ci tenevo a scriverne UN SACCO
@ Vesper: cuori per tutti. Avremmo dovuto organizzare una bellissima macchinata, tipo gita sociale con probabile incidente grave. In Italia il film dovrebbe uscire senza tagli, ma non so né quando, né in quante copie, né doppiato come (nel film si parlano almeno due lingue).
@ Rainer: oddio, adesso anche le Converse hanno lo stigma dell’hipster? Quelle ci sono sempre state, dai! Mica ho detto “i miei mocassini da commodoro senza calzino”
vespertime ha già lasciato il commento che volevo scrivere io, quindi grazie a lui oltre che a Luotto. Memories of Murder è il miglior crime thriller della storia dell’umanità e gli unici che non la pensano così sono quelli che non l’hanno ancora visto.
Comunque i mangiarane hanno già Snowpiercer al cine e noi invece cosa ci abbiamo in sala? MOLIERE IN BICICLETTA. Praticamente se incrocio un francese per strada gli chiedo IO di farmi il gesto dell’ombrello incrociando le baguette…
quoto darkskywriter, memories of murder ti rimane nell’anima, film lento con un crescendo di tensione che ha il suo picco nella scena finale sotto la pioggia, una delle più intense che abbia mai visto.
@luotto ma non vorrai mica dirmi che in snowpiercer manca il calcione volante a piedi uniti?
buonasera. si dice “vi seguo con affetto”, ma non intervengo (quasi) mai.
lo faccio con un OT, ma coreano.
non ho mai trovato sul sito (e l’ho cercato) un parere su “Chaser” di tale Hong-jin Na. chi l’ha visto cosa ne pensa?
io l’ho trovato bello e appropriato, o per lo meno eccezione meritevole
luotto, se per questo anche i baffi ci sono sempre stati. da ben prima delle converse.
comunque luotto e pure vespertime: ho capito non siete hipster, ok, ok (si allontana camminando lentamente all’indietro)
@Rainer ahahah no dai. Non fare così, siamo tutti uguali agli occhio del dio del fancalcismo (cioè Nanni).
Dopo tutte queste delusioni di questo 2013 di merda tu Luotto Preminger mi confermi che Snowpiercer e un Filmone di Fantascienza come dio comanda e’ che non si e’ visto da tanto?
Cazzo si, FANTASTICO!!!!
#TeamFantascienza
Ma alla fine come si pone Bong Joon-ho nei confronti della tav ?
Nel multisala della mia città sono magicamente apparsi cartelloni promozionali che sostengono che il film uscirà a febbraio. Fotta, fotta everywhere.
@ Benve: CAZZO se hai ragione, manca il doppio calcio volante goffo! Scommetto che è stata un’imposizione degli americani!
@ Milian: sai che non l’ho mai visto? Effettivamente dovrei. Grazie del consiglio!
@ Rainer: HO ANCHE I BAFFI, AIUTO – però non da soli, fanno il paio con la barba, non so se sia più o meno hipster. Dopotutto, a pensarci bene, questa mia intera recensione è un enorme “Beh, ho visto questo film coreano in una saletta d’essai in Francia, non credo che voi la conosciate…”
@ Jena: tutto il film è un gigantesco manifesto no tav. E INFATTI io ho valicato il monte bianco in macchina e andando piano piano, per sostenere la lotta di Bong
Luotto, mi fa piacere che tu sia riuscito a fare il primo passo: la presa di coscienza.
Dai, vieni qui, abbracciamoci e raccontaci come è iniziato tutto.
Ti aiutiamo noi.
io penso solo che sia immorale anche per i 400 calci storpiare una cazone di Guccini.
e non dirò altro su questa brutta storia (del titolo,il film mica l’ho visto)
Buongiorno, questo mio messaggio nn ha alcun scopo pubblicitario ma solo informativo. Rappresento Koch Media che si occupa della distribuzione in Italia. Snowpiercer uscira’ il 27 febbraio 2014 in Italia in versione INTEGRALE. Chi siamo noi o Weinstein per permetterci di tagliare un capolavoro del genere? Ciao a tutti
Grazie mille Umberto, hai appena risolto la giornata di tutti, ti assicuro
Bombona. Ha le carte in regola per diventare il mio treno preferito di sempre dopo Blaine il Mono e prima del Black Mask.
Bella rece, il bong l’ho visto 2 anni fa a firenze per il bellissimo mother, comunque non concordo, wook ha creato l’ultimo film molto occidentale in salsa wook, suspance e pazzia per stoker.
Per il resto sono contento che ci siano persone con un gusto per il cinema, che non siano le solite lodi spericate per il solito film holywoodiano sottotono con annessi politically corrects e scene banali al limite del ridicolo.
Questo snowp lo sto aspettando da un pezzo oramai…
figata figata figata.
sottoscrivo ogni parola della rece (la metafora interpretativa è perfetta) aggiungo solo gli applausi quando si scopre
SPOILER SPOILER SPOILER
che la droga E’ la vera libertà
FINE SPOILER FINE SPOLIER
Appena visto. Personalmente mi ha fatto cagare…. Forse mi manca una buona dose di cultura cinematografica!!
Visto ieri sera… veramente molto bello , sottoscrivo la recensione quasi parola per parola :D
Gran film, la parte centrale è una bomba H!! Eccazzo Tilda Swinton è qualcosa di abominevolmente perfetto…
grandissimi! sapevo che dovevate averlo recensito!
e infatti lo avevate. concordo quasi su tutto. gran bel film.
gran bel mix korea-usa. ma preferisco la parte koreana.
eccezionale la scena della sigaretta e certamente complimenti però anche a chris evans: e pensare che aveva cominciato mettendosi la panna montata sui capezzoli in Not Another Teen Movie! chi l’avrebbe detto?
vostro Thomas da Milano.
Nostalgia tette laser:
http://www.i400calci.com/2010/03/alla-fine-capitan-america-sarebbe-chris-evans/
Ciao Ragazzi, i soliti complimentoni per la rece.
Snowpiercer è davvero ottimo. Ho un pò sofferto Ed Harris nel ruolo di Kurtz, ma massimo ripsetto anche a lui. Se ve gusta, la mia rece è sul mio blog, yo !
Film bello e recensione semplicemente perfetta, una delle mie preferite in assoluto.
P.S.
il calcio volante goffo non c’è ma c’è una specie di (auto)lancio dello smilzo che ne fa ottimamenete le veci
ahahah! grazie nanni, ‘azz come siete sempre sul pezzo anche di evans!
oh qui a milano vi apprezziamo molto in tanti. sarebbebbello vedervicisi e affittare un cinema per vedere al cinema Worldsend di wright che è stato in sala una settimana a fine settembre 2013…
Visto Venerdì scorso, recensione accurata e che mi trova sostanzialmente d’accordo. Trovo che il film fatichi un pochino ad ingranare, poi però la mezz’ora centrale del film è pressoché perfetta. Il finale è effettivamente troppo ‘parlato’ e ‘spiegato’ ma non deludente. Con un piccolo un lavoro di limatura in certe parti, un più di ritmo e un ‘guizzo’ (anche al limite un bel maccosa) che spiazzi ulteriormente lo spettatore avremmo potuto parlare di capolavoro.
Di film cosi se ne vedono pochi in sala, Chris Evans bravo, song ka ho Dio, scenografie della m.a.d.o.n.n.a.
Come già detto da qualcuno in certi punti il ritmo zoppica, soprattutto nel finale, ma senza intaccare il valore assoluto del film. Bellissimo.
Kobaiashi appena l’ho visto quello spintone goffo di Billy elliot ho pensato la stessa cosa, è la vers americana del calcione a piedi uniti
Visto ieri finalmente! Avete già detto tutto! Film da tramandare ai posteri: “si, nipote mio! Questo lo vidi al cinema, vedi il biglietto incorniciato lì sullo scaffale!”
eddiamine Luotto, è la seconda volta in breve tempo che riprendo una tue rece e devo complimentarmi per la scrittura (questa recensione, specie l’inizio a citazione, è entrata scintillando nella top5 della storia del mondo).
poi: visto il film ieri sera, quindi rileggo la rece e annuisco come le scimmiette a ogni passaggio.
Solo sui metaforoni (che a me mi piacciono tanto) storco un po’ il naso. Voleva citare Metropolis? O la metafora sociale è un po’ datata?
E alcuni maccosa sul futuro dell’Africa e della Corea di fronte al problema dello scioglimento dei ghiacci e la deriva degli orsi polari.
Mi sarò perso qualcosa.
In ogni caso, grazie per la recensione – il film spacca
Visto mercoledì, finalmente. Che dire, è un film “quasi” perfetto, con “quasi” tutto al suo posto. L’unico neo credo sia la puzza di spiegone che si sente quando entra in scena la controfigura di Viggo Mortensen da vecchio. Ma credo anche che la cosa non sia imputabile a Bong, ma piuttosto imposta da Ovest. @Stanlio: questa era per te…
Interessante analisi:
http://thekoreanforeigner.blogspot.com/2013/08/the-philsophy-of-snowpiercer.html
Visto alla fine!
Che dire. Mi è piaciuto. Lento all’inizio, insomma, vai, non vado, vai, non vado, vai, no… Ok ti ci stavo per mandare io. Ma la parte centrale riscatta tutto.
Il metaforone però rimane quello del homo hominis etc, mi par di comprendere, soprattutto dalle scene corali finali. Declinato bene. Ma vecchio come il mondo.
In ogni caso per una coproduzione occidentale tanta roba in fazza al perbenismo imperante.
ultimo commento su questo sito.
Seguo da molto, da troppo. commento al film: una cagata ! e non sto qui a spiegare perchè. Tanto è inutile. non capite un cazzo di cinema !
@ACk6
“una cagata ! e non sto qui a spiegare perchè. Tanto è inutile.”
beh allora te lo potevi anche risparmiare, il commento. addio.
a parte la retorica banalotta, bellissimo film. ma credo deluderà chi si aspetta qualcosa di più che un bell’action. non conoscevo il regista, ma mi appresto a recuperare la sua intera filmografia.
ps non so se qualcuno l’ha già fatto notare, ma uno dei produttori è proprio Park Chan-wook.
Sono venuto a ripescare la recensione (molto spassosa e ben scritta) dopo il aver visto il film. Non mi sono mai ritenuto un coreanofilo esagerato, pero’ il naso l’ho storto abbondantemente a esser sincero, l’unica cosa bella che ho trovato nel film e’ il personaggio di Song Kang-ho. Sara’ anche colpa degli ammerigani, ma la dose di cialtroneria e’ veramente troppo alta.
SPOILER che tanto ormai l’avete visto tutti SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Ma alla fine l’orso se li mangia?
nessuno leggera’ questo commento…comunque, appena visto, mi e’ piaciuto per carita’, ma mi e’ piaciuto di piu’ Stoker.
Alla fine non ce l’ho fatta ad aspettare il blue-ray e l’ho visto.
Nei primi 5 minuti odi i ricchi più che in tutto Elysium e tutta la prima ora è perfetta,facenoti al capolavoro.
Da lì il film va in discesa, con una scena in classe troppo lunga(anche se il cambio di tono non è troppo straniante) e moscio tutto quello che segue fino alla porta.Non sono convintissimo del finale(non per il cosa ma per il come) .
Sugli attori ,bravissima la Swilton, bravo Cris evans(almeno fino al Monologo,roba che sarebbe stata difficile anche per de niro degli anni d’oro) solita garanzia Song, anche se dopo un’entrata in scena fighissima avrei sperato in un personaggio molto più spaccone, e in generale tutti fanno più che bene il proprio lavoro.
Per la scagnozzo col martello ci voleva qualcuno più minaccioso ,però, e mi sarei aspettato un bel corpo a corpo tra lui e il cucciolo di john hurt.
visto stasera, dato che della finale dei mondiali non me ne fregava nulla. SPoiler qua e la.
Devo dire effettivamente che questo film mi ha sconvolto. Per la mostruosa, abnorme, smodata quantita` di STRONZATE COL BOTTO che contiene.
Cioe` ragazzi, con i maccosa di snowpiercer ci riempi 4 ENCICLOPEDIE DEI PIU` GROSSI MACCOSA DEL CINEMA. Ma scherziamo? Gia` a partire dal concetto di base: il mondo diventa un ghiacciolo e l’umanita` cosa si inventa, tra tutte le trovate tecnologiche possibili? Un merdosissimo treno? Vabbe` che si parla di un fumetto, ma dai, cazzo, DAI. Ma anche volendo fingersi ritardati mentali e credere che questa boiata di idea sia vagamente plausibile, sto film la sospensione dell’incredulita` te la strappa dal cervello, la sbatte al muro e ci caga sopra a spruzzo ridendo di te.
Non c’e` veramente un solo fotogramma che si salvi.
I dialoghi sono quanto di piu` didascalico io abbia mai sentito. Personaggi bidimensionali disegnati sul muro del cesso col dito sporco di merda da un moccioso di 5 anni.
Poi oh, e` praticamente la sagra del FARE COSE ALLA CAZZO DI CANE, non c’e` una sola azione fatta con criterio logico, sembra un treno di ritardati mentali. Non c’e` niente che mi irriti di piu` in un film di un personaggio che fa delle idiozie senza senso. Gente che non spara quando dovrebbe, e quando non dovrebbe spara (c’e` un solo vetro che ti separa dalla morte per assideramento, e tu ovviamente ci spari sopra decine di colpi)(senza dimenticare che il tuo bersaglio e` tipo a UN CHILOMETRO da te, in movimento, su un altro vagone, e tu hai una micragnosissima mitraglietta che non sfiorerebbe un ippopotamo a 3 metri). Oh ma certo, mi hanno tenuto anni dentro un cassetto e io mi alzo da li agile come una gazzella. Oh ma certo, il pesce va usato con parsimonia, intingiamo tutti allegramente la nostra ascia dentro questo salmone. Oh ma certo, invece di proseguire con la rivoluzione, sediamoci ad ascoltare questa cazzo di maestrina psicopatica gustandoci l’ovetto fresco. Praticamente in ogni singola scena i maccosa escono fuori dalle fottute pareti.
Ma parliamo degli insopportabili spiegoni a cascata, per giunta verbosi e lentissimi, ma cristo davvero qualcuno e` riuscito a non farsi strangolare da i suoi coglioni sul finale (col colpo di scena piu` idiota della storia del cinema, capisco la necessita` dell’allegoria, ma vuoi davvero vendermi la storia che il treno e` AUTOSUFFICIENTE ENERGETICAMENTE MA HA BISOGNO DI BAMBINI NEGLI INGRANAGGI, MACCRISHTO)? La recitazione poi e` qualcosa di allucinante, ogni attore se ne va per i cazzi suoi e in ogni scena ci sono almeno tanti registri attoriali quanti sono i personaggi (Tilda Swinton un’autentica MERDA, Chris Evans e John Hurt messi assieme sono godibili come un quarto d’ora di unghiate sulla lavagna). Poi qualcuno mi spiega perche` dovrei farmi le seghe con il tossico coreano, personaggio insulso, odioso, totalmente inutile. Sto regista sara` pure bravo come dite voi, ma capacita` di dirigere gli attori zero. Come zero del resto e` il ritmo di questa vaccata di film, scene ridondanti allo sfinimento (tempi dilatati poi dove? Forse ragazzi sarebbe ora di guardarci un Sergio Leone per capire la differenza tra i tempi dilatati e una pedata nelle palle), uso del ralenti COL CULO, ma poi “continui capovolgimenti di sceneggiatura e reinvenzioni dei tempi e degli spazi” dove? DOVE, CRISTO D’UN DIO, che sai gia` come va a finire praticamente dopo 5 minuti che e` iniziato?
A me dispiace, perche` e` evidente che io col cinema di marca orientale, a parte veramente 4, 5 eccezioni, ci faccio proprio a botte, ma qui a mio avviso si va oltre ogni livello di tolleranza razionale. Qui la sceneggiatura e` solenne carta da culo.
Come possa essere piaciuto a qualcuno mi sfugge totalmente, a me sembra solo uno di quei soliti filmetti orientali un po’ grotteschi che fanno bagnare le mutandine di qualche critico del dams. Siamo anni luce distanti da, per fare un esempio, Old Boy (che i suoi maccosa ce li ha, ma se non altro non ti fa urlare MACCRISHTO ad ogni fotogramma).
Con molti anni di ritardo, concordo con ogni singola parola di Lars.
La recensione di L8 vale 100 volte questo filmetto insulso e ridicolo
applausi
insomma, lo hai visto con lo spirito giusto, bravo!
@Lars
curioso, l’ho visto ieri sera anche io. Solo che ho messo il cervello in modalità off/fottesega, e forse per quello me lo sono abbastanza goduto, ma ogni tanto qualche neurone si risvegliava e solo soletto cercava di gridare “macchemminchiadimaccosaèquesto?” ma veniva messo a dormire subito dagli altri. Mi trovo abbastanza d’accordo con te ma io l’ho trovato passabile e aggiungo che per me Old Boy, a parte le martellate in piano sequenza, è uno sfrangiamento di coglioni
@lars: sei troppo cattivo. Vero che la premessa iniziale è quella che è, ma una volta accetata si può andare avanti senza problemi. Con gli altri maccosa sono d’accordo, e infatti sono tutti nella seconda ora, quella più debole.
Non sono però d’accordo sugli attori : tilda gigioneggia(pensate a cosa avrebbe fatto un johnny depp con un personaggio del genere…) meravigliosamente, john hurt fa il suo e Chris Evans non si fa odiare fino al monologo, che però era veramente difficile da portare a casa(perché fa schifo). D’accordo pure sulle critiche al personaggio di Song, che si presenta in maniera meravigliosa e poi sparisce, esclusi un paio di momenti carini con la figlia.
Visto questa sera dopo pochi giorni dalla visione di Sunshine . Se in quest’ultimo si sentiva la claustrofobia e il timor divino del calore immane e opprimente del sole qui non sono riuscito a sentire la paura del freddo glaciale.
Al di là della differenza di genere nessuna sensazione o emozione, che, per me, al di là di qualunque maccosa sembra essere il grosso problema di questo film.
Sentenzio: noioso.
Visto ieri, fa cagare.
Mi è piaciuto molto ma la scena finale mi ha deluso altrettanto :(
visto a fatica in 3 tranches. meh